More stories

  • in

    Lewis Hamilton compie 36 anni, aspettando il rinnovo con Mercedes festeggia a bordo delle sue auto sportive

    Il 7 gennaio è un data davvero importante per Lewis Hamilton. Infatti, il sette volte Campione del Mondo di F1 festeggia oggi il suo 36esimo compleanno. Tuttavia, nonostante la recente nomina per il futuro titolo di “Baronetto”, il pilota Mercedes dovrà soffiare sulle candeline senza avere ancora in mano il rinnovo con Mercedes, quindi da disoccupato. 

    Mercedes-AMG, Hamilton a lavoro sulla Project-One
    IL REGALO PIÙ ATTESO È LA FIRMA
    Il suo accordo con il Team di Brackley, infatti, è andato in scadenza lo scorso 31 dicembre e, nonostante le tante voci che vorrebbero un rinnovo quasi assicurato, almeno lato Mercedes – la firma sul contratto sembra non essere ancora arrivata.Dunque, nel giorno del suo 36esimo compleanno, il regalo più atteso e desiderato (quello della firma sul nuovo contratto) con molta probabilità non arriverà e al massimo Lewis potrà festeggiare i suoi 36 anni guidando una delle sue supercar in garage, visto che a quanto sembra non ha nessuna fretta di tornare sulla monoposto targata Mercedes.

    Guarda la gallery
    Tutte le supercar nel garage di Lewis Hamilton LEGGI TUTTO

  • in

    La De Micheli a rischio? Ecco chi può subentrare al Ministero dei Trasporti

    Il 2021 della ppolitica vede tra i maggiori protagonisti il partito Italia Viva e la sua paventata crisi di governo, che tuttavia si sta tentanto di evitare. Ma se l’ipotesi della caduta dell’esecutivo resta concreta, sembra più vicina la strada di un rimpasto governativo, che vedrebbe ancora al timone l’attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ma che porterebbe molte novità nei ministeri chiave. Incluso quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, attualmente presieduto da Paola De Micheli. Per il suo posto sarebbero in lizza due esponenti di spicco del Partito Democratico e di Italia Viva.

    Boschi e Delrio i candidati
    La De Micheli è salita a capo del ministero dei Trasporti nel settembre 2019 in contemporanea con l’insediamento del Governo Conte 2, prendendo il posto del contestato predecessore Danilo Toninelli. Ora la sua carica sarebbe tra quelle più in bilico dell’attuale squadra governativa. Due i pretendenti alla sua poltrona, come riporta Repubblica: Maria Elena Boschi, rappresentante di spicco di Italia Viva ed ex ministra per le riforme costituzionali e per i rapporti col Parlamento; e Graziano Delrio, in quota PD, già titolare del dicastero di Porta Pia durante i Governi Renzi e Gentiloni. La carica è di primaria importanza poiché il Ministero in questione si occupa di tutte le reti infrastrutturali nazionali (strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti).
    Multe auto, dal 1° gennaio 2021 saranno meno care
    Di Maio e Lamorgese, poltrona a rischio
    Oltre a quello dei trasporti, sono numerosi i dicasteri che potrebbero veder cambiare il loro titolare in vista del rimpasto governativo, come riportato ancora da Repubblica. Protagonista di questa rivoluzione Matteo Renzi, che potrebbe prendere il posto di Luigi Di Maio al Ministero degli Esteri, o di Luciana Lamorgese alla Farnesina. A rischio anche il posto del guardasigilli Alfonso Bonafede, che potrebbe essere rimpiazzato da uno tra i PD Andrea Orlando e Goffredo Bettini, o dal 5 Stelle Riccardo Fraccaro.
    Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, è in lizza per prendere il posto di Lorenzo Guerini alla Difesa, mentre Mario Turco, Roberto Chieppa e Alessandro Goraci sono i nomi che si fanno per accogliere la delega ai servizi segreti (attualmente detenuta ad interim dal premier Conte). Non sembrano in discussione i ruoli Lucia Azzolina (Istruzione) e Stefano patuanelli (Sviluppo Economico) mentre non ci sarebbe più nulla da fare per Paola Pisano (Semplificazione), Nunzia Catalfo (Lavoro) e Vincenzo Spadafora (Sport): per loro, il destino sembra quello di lasciare i rispettivi dicasteri in breve tempo. LEGGI TUTTO

  • in

    BigRep Nera, la prima moto elettrica creata con stampante 3D

    Un giovane professionista italiano, nominato tra gli Under 30 più influenti del paese, ha realizzato un progetto a due ruote da fantascienza. Marco Mattia Cristofori, è il padre spirituale di Nera, la prima moto elettrica realizzata con stampante 3D da NowLab, divisione della BigRep.

    Guarda la gallery
    Nera, moto elettrica stampata 3D by BigRep: gli scatti

    15 PARTI 
    Sono stati assemblati 15 pezzi per ultimare la realizzazione del prototipo, che al momento rimane tale ma con l’obiettivo di entrare in catena di produzione per delle edizioni limitate. Nera ha visto il lavoro di progettisti e ingegneri che hanno concepito un mezzo compatibile con la tecnologia FFF (Fused Filament Fabrication) e dando spazio al un design futuristico e anticonvenzionale. Il telaio di Nera è elegante, che si appoggia su pneumatici airless con cerchi romboidali e paraurti flessibili al posto delle sospensioni. La moto elettrica si guida in maniera fluida grazie alla particolare struttura ad arco della gomma anteriore, controbilanciata dalla ruota posteriore esagonale, più resistente. Tutte queste componenti, insieme a sedile, fari, ammortizzatori e maniglie sono stati stampati in 3D con materiale flessibile, mentre le uniche parti non realizzate con la stampante 3D sono quelle elettroniche.
    DESIGN DEL FUTURO
    Come spiega BigRep, l’elasticità del materiale ha permesso approcci progettuali innovativi che sostituiscono le componenti tradizionalmente meccaniche: la sospensione Pro Flex incorporata orizzontalmente con struttura a nido d’ape sostituisce il sistema idraulico integrato nei sistemi di sterzo a forcella metallica, per fare un esempio. La produzione di moto attraverso la stampa 3D può riservare un futuro caratterizzato da design all’avanguardia, possibilità di personalizzazione e – si auspicano in BigRep – un rimodellamento dei riferimenti per il settore dell’automotive internazionale.
    Harley Davidson, la prima e-bike arriverà a marzo LEGGI TUTTO

  • in

    Albero di Natale, se lo si trasporta in auto in maniera sbagliata si rischia una multa?

    Iniziare il 2021 con una multa, soprattutto dopo aver passato un 2020 particolare sotto tutti i punti di vista, non sarebbe il massimo. Perché, oltre alle sanzioni derivate dalla trasgressione delle regole imposte dal Decreto emanato da Conte, infatti, – se non si è particolarmente attenti – si potrebbe rischiare una sanzione anche per il trasporto del famoso albero di Natale.

    Le regole di guida più assurde e impossibili delle strade del Mondo
    Codice della Strada: cosa dice la legge
    Come previsto dall’articolo 61 e 164 del Codice della Strada, tutti i veicoli in transito sulla carreggiata non possono né eccedere nella loro larghezza (misura massima consentita 2,55 metri) né nella loro lunghezza (12 metri) e né trasportare o trascinare cose che striscino sul terreno, anche se in parte sostenute da ruote.
    Ovviamente, il problema non si pone qualora aveste acquistato un albero artificiale già confezionato, poiché provvisto di scatola poco ingombrante, ma potrebbe a essere un fattore rilevante nel momento in cui si preferisce addobbare per le feste un abete vero.
    Attenzione nel fissarlo e fattore visibilità

    Se si opta per la scelta di un albero vero la prima cosa che viene in mente è quella di trasportarlo legato al tetto. Una scelta saggia se si hanno delle barre per il trasporto, ma fate bene attenzione. Una cosa davvero importante per non rischiare di essere sanzionati è quella di riuscire a fissare in maniera perfetta l’albero di Natale, proprio perché il Codice della Strada prevede che i carici, qualora fossero posizionati sul portapacchi, debbano essere legati e fissati in modo da evitare una possibile caduta lungo la strada.
    Inoltre, il carico trasportato non deve offuscare o compromettere la visibilità degli altri automobilisti e, quindi, particolare attenzione va posta direttamente alle misure dell’albero che volete trasportare.
    Portellone aperto: no
    Attenzione anche al trasporto dell’abete all’interno dell’auto. Se, infatti, quello artificiale potrebbe benissimo entrare nel portabagagli senza ingombrare troppo, non è lo stesso per un abete vero. Sempre come riportato dal comma 1 dell’articolo 164 del Codice della Strada: “Il carico dei veicoli deve essere sistemato in modo […] da non diminuire la visibilità al conducente né impedirgli la libertà dei movimenti nella guida; da non compromettere la stabilità del veicolo; da non mascherare dispositivi di illuminazione e di segnalazione visiva né le targhe di riconoscimento”.
    Lasciare il portellone aperto, dunque, potrebbe essere un grosso rischio sia per la sicurezza stradale e sia per la possibilità di ricevere una sanzione amministrativa qualora foste fermati dalla Polizia Stradale.
    Ecco come smaltirlo a festività concluse
    Passate le festività natalizie, poi, molti di voi potrebbero porsi un’interessante domanda, ovvero: come e dove posso smaltire il mio abete in tranquillità e nel rispetto delle leggi?
    Come fa sapere il PEFC – associazione che promuove la gestione sostenibile delle foreste – gli alberi di Natale che non si vogliono mantenere per l’anno successivo potranno essere smaltiti nelle isole ecologiche, dove saranno trasformati in composti organici utili alla crescita di nuove piante. Tuttavia, in alternativa, è possibile trasportarlo in un vivaio attrezzato o piantarlo nel giardino di casa.
    PEFC, infatti, tiene a precisare che ripiantare gli alberi nel bosco di propria iniziativa potrebbe non essere la scelta migliore, perché significherebbe provocare potenziali squilibri ecologici laddove l’abete non facesse parte dell’ecosistema in cui viene ricollocato.
    Bentley, ecco la Flying Spur di Babbo Natale LEGGI TUTTO

  • in

    Piste ciclabili, numeri record: Torino allunga di 15 km

    Pedalare fa bene e i dati relativi alla bicicletta nel 2020 sono una delle cose migliori che quest’anno straordinario ci ha lasciato. Stando alle stime di Confindustria Ancma, le vendite di biciclette hanno visto un aumento come mai prima d’ora.

    200 KM DI PISTE NUOVE
    Grazie al Bonus Mobilità, solo a maggio la percentuale è stata del 60% in più rispetto al 2019 e i numeri totali, ancora da ufficializzare, dovrebbero certificare la cifra di 2 milioni di bici vendute. Più biciclette vale a dire più necessità di piste ciclabili e bike-lane: i finanziamenti italiani ed europei sono intervenuti per sostenere l’ecomobilità sia nel nostro paese che nel resto dell’UE.  Il dossier di Legambiente “Covid Lanes” ha indagato su quest’argomento confermando il trend positivo, che a settembre ha fatto registrare un +27,5% degli spostamenti in bici e un totale di 193 km di piste ciclabili costruite dopo il lockdown. In tutta Europa sono 2.300 km di tratti dedicati alle due ruote. L’aspetto più incoraggiante è che queste cifre non rappresentano un punto d’arrivo ma di partenza: i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS) prevedono, infatti, di raggiungere quota 2.626 km di nuove piste ciclabili, da aggiungere ai 2.341 km già presenti sul suolo di 22 città.
    NEI GIORNI FERIALI
    Maggio e ottobre sono stati i mesi in cui la bicicletta ha visto l’utilizzo più frequente, specialmente nei giorni feriali – andare a lavoro in bici è un’abitudine poco frequente per noi italiani, mentre in altre zone d’Europa è normale routine, ma qualcosa sta cambiando. Il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini commenta i dati: “Il 2020 è stato evidentemente un anno di svolta per le ciclabili ma ora serve un deciso salto di qualità per confermare lo sviluppo della mobilità ciclabile e per garantire anche la sicurezza per chi si sposta in bici. L’obiettivo è di ripensare lo spazio urbano per portare qualità e ridurre i rischi di incidentalità adottando soluzioni infrastrutturali per ridurre la velocità e lo spazio stradale dedicato alle automobili. L’obiettivo deve essere quello di raddoppiare le ciclabili entro il 2025, per mandare un messaggio chiaro di cambiamento in positivo a chi vive nelle città, e trasformare le nuove pop-up, in tempi ragionevoli, in veri percorsi protetti. Per realizzare tutto ciò, bisogna inserire questo tipo di infrastrutture urbane nel Recovery plan e investire un miliardo di euro in cinque anni”.
    TORINO, +15 KM
    I dati di Legambiente riguardano anche le singole città: Roma risulta la prima città in Europa per i progetti sulla ciclabile, con i 150 km previsti dal Piano Straordinario. Al momento, però, di straordinario c’è solo il piano, mentre la sua attuazione ha fornito soltanto 8,72 km.Bologna grazie al biciplan ha previsto 15 nuovi chilometri dedicati; Napoli ha sviluppato iniziative per promuovere la mobilità su due ruote e infrastrutture ciclabili per 9,8 km, coadiuvate dall’avvio dei servizi sharing e di monopattini elettrici, ampliamento delle Ztl e zone pedonali; Torino ha realizzato 15,5 km di percorsi per le bici – 3,5 di piste ciclabili e 12 di controviali; Milano è la città più impegnata in direzione ecosostenibilità: i lavori per la ciclabile lungo la Cerchia dei Navigli sono partiti in primavera, mentre altri cantieri lavorano dal centro a Sesto San Giovanni, passando da Corso Buenos Aires e Piazzale Loreto.
    Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto chiedono il rinvio del blocco degli Euro 4 LEGGI TUTTO

  • in

    Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto chiedono il rinvio del blocco degli Euro 4

    Il Piemonte, insieme ad altre tre Regioni del Nord Italia, cerca di rinviare il blocco per i veicoli diesel Euro 4 che dovrebbe entrare in vigore lunedì 11 gennaio. Lo stop ai mezzi inquinanti è stato indetto dal Ministero per contrastare l’elevatissimo inquinamento atmosferico di cui le zone del Nord Italia sono purtroppo protagoniste, ma secondo i governatori giunge in un momento già difficile per i motivi sanitari che tutti conosciamo. Oltre al Piemonte, la richiesta arriva congiuntamente da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto attraverso l’iniziativa dei rispettivi presidenti. 

    PROROGA FINO A ZONA BIANCA
    Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno presentato richiesta al Ministero tramite i loro presidenti Bonaccini, Fontana, Cirio e Zaia, secondo cui le restrizioni sulla mobilità e sui trasporti pubblici si aggiungerebbero a quelle sulla mobilità individuale.
    La richiesta è di spostare il blocco dei veicoli Euro 4 diesel a quando le regioni torneranno “bianche”, cioè a quando sarà finita l’emergenza Covid. I quattro interessati sostengono di intervenire, per fronteggiare l’alto tasso di inquinamento, contro le emissioni degli impianti di riscaldamento, delle attività agricole e degli allevamenti.
    PROGETTI A SCOPO AMBIENTALE
    Inoltre, parliamo di quattro regioni che incentivano più di tutte l’utilizzo di auto elettriche, e chiedono al Governo finanziamenti per progetti a scopo ambientale – stando a Next Generation Eu – per 2 miliardi di euro. Si attende ora la risposta del Ministero, a meno di una settimana dall’inizio del blocco.
    Mercato automotive, calo del 28% in tutto il 2020 LEGGI TUTTO

  • in

    Nissan Juke Enigma, a febbraio il crossover con Alexa

    Debutto imminente per il crossover in versione speciale Nissan Juke Enigma. La nuova arrivata sembra destinata a posizionarsi nella fascia alta dell’offerta del crossover, per i dettagli dello stile e le funzioni dell’infotainment disponibili di serie.

    PREZZO NON UFFICIALIZZATO
    Resta, ancora, l’enigma del prezzo di listino, mentre sono evidenti le caratteristiche, a partire dall’unica colorazione prevista: un bicolore tra tetto nero metallizzato e carrozzeria dark metal grey. In aggiunta, il particolare trattamento con motivi dall’effetto tridimensionale applicati sulle calotte degli specchietti e il tetto, con lavorazione a sfumare.

    Su un progetto per stile già parecchio dinamico, i cerchi neri da 19 pollici amplificano l’effetto e si faranno sentire al volante, anche per la gommatura 225/45 R19.
    ALEXA BY AMAZON
    A bordo, detto dei servizi NissanConnect parte dell’infotainment, serve aggiungere della compatibilità con l’assistente personale Amazon Alexa. Da smartphone o dispositivo Amazon Echo, infatti, si potranno impartire 13 comandi personalizzati, skills Nissan con le quali verificare l’autonomia residua in base al livello del carburante, controllare l’apertura/chiusura dell’auto, attivare il lampeggio dei fari, fino all’utilissima funzione di invio al navigatore di una destinazione. Il tutto interfacciandosi con Amazon Alexa.
    Il listino prezzi della gamma Nissan Juke parte dai 21 mila euro dell’allestimento d’ingresso Visia fino ad arrivare ai 28.260 euro di partenza del top di gamma Juke Tekna: tutti con motore turbo benzina 1.0 da 114 cavalli. LEGGI TUTTO

  • in

    Porsche Carrera GT-R, in vendita il gioiello elaborato da pista

    Cosa sarebbe potuta diventare? Questo è il cruccio di chi l’aveva richiesta in una veste da competizione. Porsche Carrera GT-R, un trattino e una lettera in più, da corsa, nasce da un cliente appassionato perché a Stoccarda non avevano previsto una versione da pista del gioiello Carrera GT. 

    Motore V10 aspirato, utilizzo ricercato dell’aerodinamica dal fondo, scarichi alti, cambio manuale: la hypercar del tempo, con 612 cavalli, in una sfida che vedeva Maranello contrapporre la Ferrari Enzo.
    SOLO 2.000 KM
    Ecco, un cliente fiammingo, nel 2005, acquista una Carrera GT e la affida alle cure di GPR, affinché ne tirasse fuori il massimo potenziale per un progetto da pista, nelle intenzioni da far gareggiare nelle competizioni endurance. Non se ne fece nulla, così la Carrera GT-R divenne pezzo da collezione, all’attivo appena 2.000 km e ora in vendita, dagli specialisti in classiche di Mechatronik. Prezzo? 849 mila euro.

    La sola elaborazione richiese al tempo 220 mila euro, tradotti in un’aerodinamica con ala posteriore fissa in carbonio, cerchi in magnesio BBS, sospensioni con triangoli e puntoni su misura, elettronica Motec e un sistema di alimentazione da corsa, per un valore di potenza incrementato dai 612 cavalli del V10 5.7 litri di serie ai 650 cavalli della GT-R.
    Altri accorgimenti sono nell’installazione dell’estintore automatico, nella gabbia di sicurezza, nella totale revisione dell’abitacolo e nell’adozione di una frizione anch’essa da corsa, come la pedaliera. Per frenare, fa affidamento a un impianto frenante AP Racing. Nei fatti, un attento tuning con tanto di grafiche “pronto corsa”, in cerca di facoltosi appassionati.
    Laxalt e le sue auto, una passione nata da bambino LEGGI TUTTO