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    Nba, Gallinari non basta: Chicago batte Atlanta in volata

    CHICAGO (Stati Uniti) – Notte Nba da 7 partite dove non sono bastati i 26 punti di Danilo Gallinari agli Atlanta Hawks per evitare la sconfitta a Chicago. Allo United Center i Bulls battono 112-108 grazie ad una superba prestazione di DeMar DeRozan: la guardia chiude con 37 punti, 12 nell’ultimo periodo con 5 consecutivi negli ultimi 50″ per rimontare e sorpassare gli avversari. Per Chicago si tratta della sesta vittoria consecutiva, per DeRozan ottava gara filata da 35+ punti con almeno il 50% dal campo.
    Suns e Warriors senza problemi
    Vittorie facili per i Phoenix Suns ad Oklahoma City (132-104) e per i Golden State Warriors a Portland (132-95) con Stephen Curry da 18 punti e 14 assist. D’Angelo Russell (37 punti) trascina i Minnesota Timberwolves sul campo dei Memphis Grizzlies per 119-114, Nikola Jokic sfiora la tripla doppia (25 punti, 12 rimbalzi e 9 assist) nella vittoria a Sacramento dei Nuggets per 128-110 mentre i Boston Celtics di Jayson Tatum (30 punti) espugnano di autorità 129-106 il Barclays Center di Brooklyn. Infine Detroit batte in volata Cleveland 106-103 grazie alla freddezza dalla lunetta (4/4) di Cade Cunningham (17 punti) negli ultimi 46″. LEGGI TUTTO

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    Nba, DeRozan trascina Bulls sugli Hawks: vani i 26 di Gallinari

    CHICAGO (Stati Uniti) – Sono state 7 le partite della notte Nba con gli Atlanta Hawks di un ottimo Danilo Gallinari (26 punti) beffati in volata dai Chicago Bulls. Allo United Center i padroni di casa hanno avuto la meglio per 112-108 grazie al solito DeMar DeRozan: la guardia ha chiuso a referto con 37 punti (71% dal campo), 12 realizzati nell’ultimo periodo di cui 5 consecutivi negli ultimi 50″ per rimontare e sorpassare gli avversari. Per Chicago sesta vittoria consecutiva, per DeRozan ottava gara filata da 35+ punti con almeno il 50% dal campo.
    Tutto facile per Suns, Warriors e Celtics
    I Phoenix Suns dominano ad Oklahoma City 132-104 con Denvin Booker da 25 punti e 14 asisst mentre i Golden State Warriors archiviano a domicilio i Trail Blazers 132-95 con Stephen Curry da 18 punti e 14 assist. I Boston Celtics di Jayson Tatum (30 punti) dominano i Nets 129-106 al Barclays Center, Nikola Jokic accarezza la tripla doppia (25 punti, 12 rimbalzi e 9 assist) nella vittoria dei Nuggets a Sacramento per 128-110 e Minnesota sbanca Memphis 119-114 con la doppia doppia di Karl-Anthony Towns (22 punti e 12 rimbalzi) e 37 punti di D’Angelo Russell. Infine Detroit ha la meglio su Cleveland per 106-103 grazie alla freddezza dalla lunetta (4/4) di Cade Cunningham (17 punti) negli ultimi 46″. LEGGI TUTTO

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    LeBron James: “Il mio ultimo anno in campo sarà con mio figlio”

    La leggenda del basket LeBron James ha dichiarato che il suo ultimo anno in Nba giocherà con il figlio Bronny. Il messaggio, che sembra essere rivolto a tutte le 30 squadre che compongono il campionato americano, è stato lanciato durante l’Nba All-Star Game a Cleveland: “Il mio ultimo anno in campo (2024, ndr) sarà con mio figlio. Dovunque sarà Bronny, lì sarò io. Farò qualsiasi cosa per giocare un anno con mio figlio. A questo punto non si tratta più di soldi”. LeBron Raymone James Jr, figlio maggiore del campione americano, gioca con la squadra del liceo che frequenta a Los Angeles. Nel 2023 compirà 19 anni e potrà essere reclutato dall’Nba solo nel 2024, quindi bisognerebbe modificare alcune regole della Lega. LeBron, 37 anni, ha ancora un anno con i Lakers, con un contratto da oltre 44 milioni di dollari fino alla stagione 2022-2023. Il campione compirà 40 anni durante un’eventuale stagione 2024-25, che sarebbe la 22esima in Nba. LEGGI TUTTO

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    Nba, LeBron James: “Il mio ultimo anno in campo sarà con mio figlio”

    Non importa dove o come, LeBron James ha comunicato che il suo ultimo anno in Nba sarà in campo con il figlio Bronny (LeBron Raymone James Jr). Il messaggio, che sembra rivolto a tutte le 30 squadre che compongono il campionato di pallacanestro americano, è stato lanciato durante l’Nba All-Star Game a Cleveland: “Il mio ultimo anno in campo (2024, ndr) sarà con mio figlio. Dovunque sarà Bronny, lì sarò io. Farò qualsiasi cosa per giocare un anno con mio figlio. A questo punto non si tratta più di soldi”. LeBron Raymone James Jr è il figlio maggiore della leggenda americana. É alto 191 cm e gioca con la squadra del liceo che frequenta a Los Angeles. Compirà 19 anni nel 2023 e potrà essere reclutato dall’Nba solo nel 2024, quindi dovrebbero essere modificate alcune regole della Lega. Il padre LeBron, 37 anni, ha ancora un anno con i Lakers, con un contratto da oltre 44 milioni di dollari. Sarà libero dopo la stagione 2022-23. Il campione compirà 40 anni durante un’eventuale stagione 2024-25, che sarebbe la 22esima in Nba. LEGGI TUTTO

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    Nba All Star Game, vince Team LeBron con Curry da 50 punti

    CLEVELAND (Stati Uniti) – Nella notte dell’All Star Game il Team LeBron si è imposto per 163-160 contro il Team Durant con Stephen Curry e LeBron James protagonisti assoluti. La stella dei Warriors ha chiuso a referto con 50 punti tirando 16/27 da 3 (nuovo record all time per triple realizzate in gara singola) venendo anche nominata Mvp della serata. Mentre James ha chiuso con 24 punti ma ha lasciato un segno indelebile davanti al suo pubblico: sul 161-160 possesso Team LeBron, il leader dei Lakers è marcato da LaVine con Joel Embiid in aiuto ma questo non gli impedisce di eseguire un perfetto tiro “alla Nowitzki” per vincere la partita. LeBron James, da quando esiste il format dei capitani all’All Star Game, è 5-0. LEGGI TUTTO

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    Nba, Toppin è il re delle schiacciate, Towns da record nelle tiri da 3

    CLEVELAND (Stati Uniti) – Per la seconda giornata dell’All Star Weekend Nba di Cleveland erano in programma le sfide di abilità. La gara più attesa per il coefficente di spettacolarità era indubbiamente quella delle schiacciate: a vincere è stato Obi Toppin, ala di proprietà dei New York Knicks, che dopo aver perso lo scorso anno contro Anfernee Simons è riuscito a prendersi la sua personale rivincita, battendo nella sfida finale Juan Toscano-Anderson dei Golden State Warriors. La gara dei tiri da 3 invece vede il successo schiacciante di Karl-Anthony Towns, centro dei Minnesota Timberwolves, col punteggio record di 29 punti nel round finale: superati Trae Young degli Hawks e Luke Kennard dei Clippers, che si sono fermati a 26. Infine lo Skills Challenge è stato vinto dai padroni di casa del Team Cavs capitano da Evan Mobley e formato da Darius Garland e Jarrett Allen. Si piazza seconda la squadra formata dai rookie Josh Giddey, Cade Cunningham e Scottie Barnes. Nella notte italiana ci sarà l’atto conclusivo dell’All Star Game tra il Team LeBron e Team Durant. LEGGI TUTTO

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    Nba, Towns è il re delle triple. Show di Toppin nelle schiacciate

    CLEVELAND (Stati Uniti) – Nella seconda giornata dell’All Star Weekend Nba di scena a Cleveland erano in programma le sfide di abilità. La gara più attesa, ovviamente per il coefficente di spettacolarità, era quella riguardante le schiacciate: la vittoria è andata Obi Toppin, ala dei New York Knicks, che dopo aver perso l’edizione dello scorso anno contro Anfernee Simons si è preso la sua rivincita personale battendo in finale Juan Toscano-Anderson dei Golden State Warriors. La gara dei tiri da 3 invece ha visto il successo limpido e schiacciante di Karl-Anthony Towns, il centro dei Minnesota Timberwolves, con un punteggio record di 29 punti siglati durante il round finale: superati Trae Young degli Hawks e Luke Kennard dei Clippers, che si sono fermati a 26. Infine lo Skills Challenge è stato vinto dal Team Cavs capitanato da Evan Mobley e formato da Darius Garland e Jarrett Allen. Si piazza così seconda la squadra formata dai rookie Josh Giddey, Cade Cunningham e Scottie Barnes. Nella notte italiana si attende l’atto conclusivo dell’All Star Game tra il Team LeBron e Team Durant. LEGGI TUTTO

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    Nba, Enes Kanter candidato a premio Nobel per la Pace: “Sono onorato”

    ROMA – Enes Kanter, 29enne centro ‘tagliato’ di recente dai Boston Celtics dopo 35 partite in biancoverde, e in Nba dal 2011 avendo giocato anche per Utah, Oklahoma, New York e Portland, noto per la sue prese di posizione a favore della libertà e contro il premier turco Recep Erdogan, da lui definito “l’Hitler del nostro secolo”, è fra i candidati al Nobel della Pace. La proposta, secondo quanto anticipato da ‘L’Equipe’ e poi riferita da varie altre fonti, è stata fatta da un membro del Parlamento norvegese, e poi confermata dall’Accademia di Stoccolma allo stesso giocatore che da turco è diventato apolide per poi prendere, l’anno scorso, il passaporto americano e cambiare il suo cognome in Freedom (libertà). “Mi sento realmente onorato – il tweet di Kanter Freedom – ad aver ricevuto la nomination per il Nobel per la Pace. A volte prendere una posizione è più importante del tuo prossimo stipendio”.Sullo stesso argomentoNBANba, Embiid trascina Philadelphia a Milwaukee

    Il padre di Kanter è stato in carcere per sette anni

    Oltre che per la sua opposizione a Erdogan, che gli ha provocato il ritiro della cittadinanza turca, minacce di morte e un mandato di arresto internazionale chiesto dal suo ex paese, Kanter Freedom si è battuto a lungo contro le violazioni dei diritti in Cina, ricevendo per questo un invito dall’ex stella degli Houston Rockets Yao Ming a recarsi in Cina “per vedere se sia vero ciò che dice”. In Turchia non potendosela prendere contro il cestista, il regime ha fatto arrestare e tenuto in carcere per sette anni il padre di Kanter. 

    Sullo stesso argomentoNBALakers, Anthony Davis è di nuovo ko: fuori un mese LEGGI TUTTO