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    Lavia e il CT Blengini inaugurano a Roma le vaccinazioni degli azzurri

    Di Redazione È cominciata oggi pomeriggio, presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, la campagna vaccinale delle nazionali maggiori in vista della partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo in programma dal 23 luglio all’8 agosto. I primi ad essere sottoposti a vaccinazione sono stati il Commissario Tecnico della squadra maschile Gianlorenzo Blengini e il giovane schiacciatore azzurro Daniele Lavia. Con loro il team manager Giacomo Giretto. Nei prossimi giorni sarà volta degli altri atleti. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Milano, Leandro Mosca convocato in Nazionale: “Emozionato e sorpreso”

    Di Redazione Prime convocazioni estive per la nazionale maggiore di volley e prima convocazione in maglia azzurra seniores per Leandro Mosca. Il giovane centrale classe 2000 farà parte del primo gruppo di 14 giocatori per un collegiale al via domenica 25 aprile presso il Centro di Preparazione Olimpica di Roma dell’Acqua Acetosa (CPO Giulio Onesti) che terminerà giovedì 6 maggio. «Sono emozionato e sorpreso per questa prima convocazione. Non mancherò di dare il massimo in questi giorni per provare a togliermi anche qualche soddisfazione», sono le prime parole di Mosca dopo aver ricevuto la notizia della convocazione. Questi l’elenco degli atleti convocati:Gabriele Nelli (Trentino Volley)Mattia Bottolo e Marco Vitelli (Kioene Padova)Filippo Federici e Gianluca Galassi (Vero Volley Monza)Oreste Cavuto (Top Volley Cisterna)Giulio Pinali e Francesco Recine (Consar Ravenna)Daniele Lavia – dal 26 aprile alle ore 19 -, Paolo Porro e Tommaso Rinaldi – dal 27 aprile alle ore 19 – (Leo Shoes Modena)Leandro Mosca – dal 27 aprile alle ore 19 – (Allianz Powervolley Milano)Davide Saitta (Tonno Callipo Vibo Valentia)Leonardo Scanferla (Gad Sales Blu Energy Piacenza) (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    “Ciao Paso, ci hai incantati con l’esempio”: il messaggio della Pallavolo Padova

    Di Redazione Nel giorno in cui la Kioene Arena ha accolto i funerali di Michele Pasinato, la Pallavolo Padova ha voluto dedicare un commosso ricordo al grande campione che ha segnato la storia della società, prima da giocatore e poi da allenatore. Ecco il testo completo: “Ora, se un alieno giungesse su questo mondo e mi dicesse ‘descrivimi il pianeta terra’, sarebbe difficile farlo in poche parole. Probabilmente, dopo averci pensato un po’ e dopo avergli spiegato cosa esse siano, direi che questo mondo è un campo di cicale. Immagina una sera d’estate, di quelle che tolgono il respiro. Un terreno buio e un suono costante: ‘cri, cri, cri, cri, cri’. Un canto perpetuo, una gara a chi sbatte le ali più forte degli altri. A tutti noi è capitato di sentirlo e a tutti noi è capitato di fare un rumore forte, improvviso. Così forte da interrompere, anche se per pochi secondi, quell’infinita litania a cui le nostre orecchie ormai si erano abituate. E allora cala il silenzio.Come adesso.Lo senti?È un silenzio assordante, caro Paso. Attorno a te le cicale si sono fermate. È vero, fra poco torneremo a muovere i nostri arti, a scavalcare la tristezza cercando di ritrovare il sorriso parlando con un amico, abbracciando le persone che amiamo o, più semplicemente, accendendo la radio affinché il frastuono del quotidiano possa aiutarci a superare questi minuti di raccoglimento.Adesso, però, siamo stati qui ad ascoltare questa profonda assenza di note. E non è un caso.Perché probabilmente, anzi, sicuramente, una cosa la hai insegnata a tutti noi: che per lasciare il segno non servono tante parole, non serve chiedere ad un regista d’essere per forza illuminati da un occhio di bue per divenire protagonisti del palco della vita.Servono le azioni.Tu, caro Paso, di azioni ne hai fatte davvero tante. A partire dal campo. Non quello coperto d’erba, ma quello accarezzato da un taraflex. Oltre 7 mila azioni vincenti. Quelle che ti pongono sul podio dei punti realizzati. Quelle giovani cicale che oggi sono state qui, a partecipare al nostro silenzio, le tue azioni di gioco non le hanno viste. Le hanno solo percepite. Forse solo adesso esse si rendono conto di cosa tu sia stato per questo sport. Una disciplina, quella a cui hai dedicato la tua esistenza, che da sempre ama crogiolarsi nel motto ‘la pallavolo è differente’.Ebbene no. Non siamo diversi dal resto del mondo. Perché ora anche noi siamo muti, impotenti.Tolti i panni dell’atleta, avresti potuto godere di ciò che avevi raggiunto. Ma non l’hai fatto. Ti sei rimesso in gioco, nella vita di tutti i giorni, dimostrandoci che non serve necessariamente l’Inno di Mameli per affrontare nuove sfide. Forse meno clamorose, ma altrettanto stimolanti.Ancora una volta ci hai dimostrato che si può vincere senza osannarsi, perché non è quello che conta. Quindi, all’alieno che nella fantasia mi chiede cosa sia il pianeta terra, voglio dire con orgoglio che questo mondo è sì pieno di cicale, ma ancora cosciente di comprendere che può essere zittito dalla testimonianza di un uomo che ha saputo incantarci con l’esempio.Ciao Paso“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Commozione alla Kioene Arena per l’ultimo saluto a Michele Pasinato

    Di Redazione Un lungo applauso ha salutato “Paso” nella sua Kioene Arena. Si è svolto questo pomeriggio il funerale di Michele Pasinato, ex giocatore di Padova e della nazionale italiana, nonché allenatore del settore giovanile bianconero. Difficile descrivere a parole la grande emozione che in ogni istante ha coinvolto i tanti presenti: familliari, colleghi, amici e autorità. E poi tutti i grandi campioni della Generazione di Fenomeni che lo hanno accompagnato nella sua avventura azzurra: Zorzi, Cantagalli, Lucchetta, Tofoli, Bernardi, Gardini, Gravina, Giani e Papi, guidati ancora una volta da Julio Velasco. Alla cerimonia ha partecipato anche l’assessore allo Sport del Comune di Padova Diego Bonavina, che nel suo commosso saluto ha promesso di intitolare il palazzetto proprio alla memoria del Paso. Con lui anche il presidente di Lega Pallavolo Massimo Righi, il vicepresidente Fipav Adriano Bilato e i presidenti dei comitati Fipav del Veneto e di Padova. Tante persone si sono strette attorno alla moglie Silvia e ai figli Edoardo e Giorgio, compresi gli altri allenatori bianconeri e quei giovani ragazzi che erano da lui allenati e che hanno avuto la fortuna di poter imparare molto da Paso. “Abbiamo deciso di riunirci qui per celebrarti in quella che era la tua casa” ha detto Edoardo nel suo toccante messaggio. A celebrare la funzione c’erano don Gianluca della parrocchia di Voltabarozzo, don Celestino, don Piero e don Luca Gottardo, ex giocatore della serie A1 bianconera (e fratello di Mattia). Il rito funebre è stato trasmesso in diretta televisiva e streaming grazie a Tv7 Triveneta, dando così la possibilità a chiunque di poter essere vicino col cuore alla famiglia di Pasinato, anche se fisicamente impossibilitato ad essere presente. Michele Pasinato sarà sepolto nel cimitero vecchio di Voltabarozzo. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il saluto dei grandi a Pasinato: “Ti porteremo sempre nel cuore”

    Di Redazione La terribile notizia della scomparsa di Michele Pasinato ha scosso il mondo della pallavolo: centinaia le testimonianze e i ricordi pubblicati sui social network da giocatori, allenatori, addetti ai lavori e semplici appassionati. I più colpiti sono naturalmente gli ex compagni di squadra della Generazione di Fenomeni, che già avevano vissuto il prematuro addio a un altro grande campione di quel gruppo, il compianto Vigor Bovolenta. Tantissimi gli azzurri che hanno voluto pubblicare un messaggio, un breve ricordo o una semplice foto dell’amico e compagno di squadra: “Ti voglio ricordare così! Tutte le altre parole non servono a nulla. La vita in certi momenti è veramente crudele” scrive Lorenzo Bernardi accanto all’immagine di Pasinato con la maglia della nazionale. Paolo Tofoli pubblica la sua foto in compagnia di Michele sul podio dei Mondiali 1998 a Tokyo: “Ti porterò sempre nel mio cuore“. Intimo e affettuoso il saluto di Ferdinando De Giorgi: “Ciao, adorabile ‘Sgrunk’“. E l’immagine di un giovanissimo Samuele Papi al fianco del ‘Paso’ è accompagnato dalle parole “Ciao amico mio, mi mancherai tanto“. Anche Andrea Giani e Andrea Sartoretti, attuali allenatore e direttore generale di Modena Volley, hanno dedicato un messaggio all’amico: “Provo un enorme dolore – scrive Giani – con Michele sono cresciuto, siamo partiti dalla Pre Juniores, sempre insieme, dal 1985. È veramente una notizia che mi stringe il cuore, Michele è un ragazzo con cui ho vissuto tanti, tantissimi anni della mia vita e l’unica cosa che posso fare ora è rivolgere un pensiero alla famiglia, a sua moglie e ai suoi figli. Mi dispiace davvero tantissimo, era un ragazzo straordinario, fa molto molto male“. “Quella di oggi è una giornata molto triste – aggiunge Sartoretti – ci lascia un grande campione, esempio di tenacia e volontà. Ho avuto il piacere di giocare in nazionale insieme a lui ed apprezzare le sue qualità di giocatore e di uomo, il dispiacere è grande, grandissimo per i suoi familiari e per chi, come me, gli voleva bene“. (fonte: Instagram, Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Addio ad Andrea Nannini, colonna di Modena e della nazionale

    Foto Hall of Fame Federvolley

    Di Redazione
    La pallavolo italiana piange la scomparsa di Andrea Nannini, grande campione del passato che ha militato in Serie A per 16 stagioni e con la maglia della nazionale ha vinto la medaglia d’oro alle Universiadi 1970. Nannini ha partecipato a due edizioni dei Campionati Mondiali (Mosca 1962 e Bulgaria 1970) e tre dei Campionati Europei (Bucarest 1963, Milano 1971 e Skopije-Belgrado 1975) ed era stato inserito nella Hall of Fame Fipav. La sua carriera di club è indissolubilmente legata alla Panini Modena, la squadra della sua città, con cui ha vinto tre scudetti.
    Nato a Modena nel dicembre 1944, Nannini aveva iniziato la sua carriera in Serie A nella Minelli per poi trasferirsi nel 1965 a Firenze, restandovi fino al 1968, anno del suo primo scudetto. Tornato a Modena con la Panini, ha conquistato altri tre titoli nazionali (1970, 1972 e 1974), prima di passare alla Klippan Torino e al Gonzaga Milano. In azzurro ha esordito nel 1962, contro la Polonia a Lucca, collezionando 193 presenze. Il suo ruolo era quello di universale: giocava schiacciatore, ma anche centrale, in un volley dai ruoli non così definiti come oggi.
    Negli anni Ottanta e Novanta è stato poi allenatore, anche in Serie A1 a Milano, Santa Croce, Mantova e nella sua Modena (nelle stagioni dal 1983 al 1985), dove aveva vinto due Coppe CEV e una Coppa Italia. Negli ultimi anni, fino al 2016, era stato responsabile del settore giovanile di Modena.
    La redazione di Volley NEWS si unisce alle condoglianze della Federazione Italiana Pallavolo e della Lega Pallavolo Serie A ed è vicina nel dolore a familiari e amici.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Cacciatori: “Non riesco a immaginare i nostri atleti senza il tricolore alle Olimpiadi”

    Di Redazione
    Mancano davvero poche ore per emanare il decreto legge che sancisca l’autonomia del Coni o ai Giochi di Tokyo l’Italia andrà senza inno, senza bandiere e senza squadre. Il Cio si riunirà domani, mercoledì 27 gennaio, e se non si arrivasse ad una quadra, potrebbero scattare le sanzioni contro l’Italia, per aver violato le regole contenute nella Carta Olimpica, il documento che determina principi e statuti del movimento olimpico. 
    A parlare di questa situazione che ha dell’incredulo, anche Maurizia Cacciatori icona della pallavolo italiana che fece parte della spedizione azzurra alle Olimpiadi di Sydney del 2000, nell’intervista rilasciata a Tuttusport.
    Cacciatori, che esperienza fu portare l’Italia alle Olimpiadi? «Fu un risultato storico. Esserci riuscite ha donato a tutte noi mesi di emozioni. Abbiamo vissuto quel periodo con la consapevolezza che saremmo andate ai Giochi, con la maglia azzurra, con l’inno e il tricolore da sventolare. Le Olimpiadi sono per ogni atleta un momento di crescita personale fortissima e una responsabilità non indifferente. Ricordo Angelo Frigoni che ci preparava all’evento raccontandoci che l’Olimpiade ha sapori e profumi differenti da tutte le altre competizioni. E per noi è stato davvero così. Quando è partita la spedizione olimpica, eravamo tutti insieme. Avevamo la divisa, eravamo un gruppo chiamato a rappresentare il Paese e lo avvertivamo profondamente».
    C’è il rischio che tutte queste cose vengano a mancare a Tokyo. Che effetto fa? «Io spero che non succeda perché mi sembra una cosa impensabile. Immaginare gli atleti italiani senza maglia azzurra e senza inno mi rende incredula. Fin da piccola guardavo in televisione la cerimonia d’apertura e aspettavo con ansia il momento in cui lo speaker avrebbe annunciato l’ingresso dell’Italia. Non riesco a immaginare i nostri atleti senza il tricolore quasi fossero “turisti per caso”».
    Come si sentono ora le nostre atlete? «Si sentono sospese perché c’è anche il rischio che le Olimpiadi non si facciano. Io invece me le immagino come le Olimpiadi più belle e importanti perché possono dare un segnale di ripartenza. Ed è per questo che mi fa più rabbia pensare che l’Italia ci potrebbe arrivare senza la maglia azzurra e il tricolore. Credo che il senso di appartenenza debba essere più forte di tutto e mi auguro che all’ultimo momento arrivi un segnale forte, che sblocchi la questione. Serve un segnale per far capire che il Paese è vicino ai suoi atleti, che sono i nostri giovani, il nostro futuro. Il mio è un appello per tutto il Paese». LEGGI TUTTO

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    Juantorena: “Alle Olimpiadi quattro rivali più forti, ma lotteremo per le medaglie”

    Di Redazione
    A pochi giorni dalla classica sfida con lo Zenit Kazan, in programma sabato 23 gennaio, l’ufficio stampa dello Zenit San Pietroburgo ha pensato bene di intervistare un acerrimo nemico della squadra di Alekno come Osmany Juantorena. Lo schiacciatore della Cucine Lube Civitanova e della nazionale italiana, però, si è dimostrato molto cauto nel parlare della crisi di Ngapeth e compagni: “Non posso commentare quello che sta succedendo, perché non so quali problemi stanno vivendo i giocatori e gli allenatori. Sono sicuro che lo Zenit saprà superare questa crisi e arrivare ai play off più in forma, hanno grandi giocatori e veri campioni“.
    Più interessanti, almeno per un pubblico italiano, le considerazioni di Juantorena sulle Olimpiadi di Tokyo: “Senza dubbio l’Italia sarà tra i favoriti – ha detto Osmany – cercheremo di arrivare in finale, o almeno per le medaglie. Penso che Polonia, Russia, USA e Brasile abbiano roster molto più forti della nostra squadra, ma questo non vuol dire nulla: a Rio non eravamo favoriti eppure abbiamo portato a casa l’argento. Ci saranno molte squadre più o meno allo stesso livello a Tokyo, ma metterei senz’altro la Russia tra le prime tre“.
    (fonte: vczenit-spb.ru) LEGGI TUTTO