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    Luci e ombre all’esordio per le nostre Nazionali, ma vietato vedere tutto nero

    Con due vittorie, entrambe in quattro set, le Nazionali azzurre della pallavolo si sono scrollate di dosso i rispettivi match d’esordio a questi Giochi di Parigi 2024. Due vittorie diverse ma uguali nel risultato, e alla fine della fiera è questa l’unica cosa che conta in un torneo olimpico reso più corto dal nuovo format rispetto alle passate edizioni.

    Meno partite significa meno margini d’errore concessi, ma anche più giorni per rifiatare e confrontarsi tra una gara e l’altra.

    foto Volleyball World

    I ragazzi di Fefè De Giorgi sono stati i primi a scendere in campo all’Arena Parigi Sud e hanno portato a casa, da tre punti, un match tutt’altro che semplice contro il Brasile (QUI cronaca e tabellino). Lo hanno fatto gestendo bene la pressione, tirandosi fuori da squadra vera dai momenti di difficoltà, soprattutto nel primo set, e finendo in crescendo. Aspetti entrambi, quello della resilienza e della compattezza, che sono tratti distintivi di una squadra che punta a essere vincente. E la Nazionale maschile li possiede entrambi.

    foto Fipav/Tarantini

    Il tallone d’Achille resta però il servizio: 24 errori dalla linea dei nove metri sono un dazio che in altre partite si potrebbe pagare a caro prezzo.

    A saltare all’occhio, in particolare, sono stati i 7 errori in battuta di Galassi (1 solo ace) e i 4 di Michieletto (zero ace), così come anche i 5 di Romanò, seppur mascherati da due ace sparati a terra in momenti cruciali del match.

    Tutti giocatori che, chi più chi meno, possiamo consideriamo specialisti in questo fondamentale. Michieletto ha chiuso l’ultimo campionato al 5° posto nella classifica degli ace, primo degli italiani, con un totale di 32 (0,43 di media per set). Yuri Romanò 8° con 29 (0,47/per set). Gianluca Galassi 43° con 14 (0,17/per set).

    Nella prossima sfida contro l’Egitto (martedì alle ore 9.00, diretta TV Discovery, DAZN, Rai 2), bisognerà fare meglio, alzare l’asticella, prendersi altri tre punti e arrivare all’ultimo scoglio del girone, contro la Polonia, con più certezze.

    foto Volleyball World

    Passando alla Nazionale femminile, le uniche cose da salvare del match contro la Repubblica Dominicana (QUI cronaca e tabellino) sono state il risultato e le prestazioni individuali delle nostre due stelle, Paola Egonu e Moki De Gennaro.

    Una partita vinta, bisogna essere onesti, anche grazie al generoso contributo delle avversarie, capaci di regalarci la bellezza di 38 punti, quattro dei quali addirittura per fallo di formazione nel solo quarto set. Una cosa che si fatica a vedere nelle peggiori partite dei nostri campionati di Serie C.

    foto Tarantini/Fipav

    Lato nostro, di cose fatte bene se ne sono viste davvero poche. Male nei muri vincenti (9 contro 13) e nella correlazione muro-difesa, che pure dovrebbero essere una delle nostre armi migliori. Poco incisive dai nove metri con 5 ace totali segnati da sole tre giocatrici (3 dalla sola Egonu), anche se gli errori di squadra sono stati solo 9.

    Male alcune alzate alle centrali, in primis, ma non solo. Male, o comunque rivedibili, le nostre bande in attacco con 12 punti totali messi a terra da Sylla (9) e Bosetti (appena 3), a cui si sono poi aggiunti uno a testa di Giovannini e Omoruyi. Davvero poca roba. Dopo i forfait di Pietrini prima e Degradi poi sapevamo che in posto 4 la coperta sarebbe stata corta, ma così tanto corta forse no.

    foto Volleyball World

    Ma attenzione, vietato vedere tutto nero quando di mezzo c’è uno come Julio Velasco. D’altronde la stessa identica cosa l’avevamo già vista contro la modesta Francia nel primo match di Week 2 dell’ultima Volleyball Nations League.

    In quella partita, la prima con tutte le titolarissime a disposizione, non funzionò quasi nulla. Si vinse sì in tre set, ma con una prestazione decisamente di basso livello per una squadra come quella azzurra, che infatti in quella occasione, come a Parigi contro le dominicane, era stata troppo brutta per essere vera.

    foto Volleyball World

    In VNL nelle gare successive la crescita delle singole giocatrici (Sylla su tutte, è bene ricordarlo) e del gioco in generale, fu costante fino a raggiungere il suo picco proprio alle Finals. Ci auguriamo possa ripetersi la stessa cosa anche a Parigi.

    Questa Italia oggi è più forte di Olanda e Turchia, prossime avversarie nel girone, ma lo deve dimostrare sul campo. Anche dal punto di vista mentale perché, come detto, questo sarà un torneo molto corto e le partite non si possono sbagliare. Tantomeno regalare.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: le parole di Sylla, Orro e Giovannini dopo Italia-Repubblica Dominicana

    Esordio tra luci e ombre quello della Nazionale femminile di Julio Velasco ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 contro la Repubblica Dominicana, ma comunque un esordio vincente (QUI cronaca e tabellino), e alla fine è questo che più conta.

    foto Tarantini/Fipav

    MYRYAM SYLLA: “Se avessimo pensato a un inizio potenzialmente non duro probabilmente non saremmo state qui alle Olimpiadi, ovvio che qui ci sono le migliori squadre pronte a esibire la loro migliore pallavolo, sapevamo che prima o poi loro avrebbero spinto sull’acceleratore e che noi saremmo potute andare in difficoltà, cosa che poi si è verificata. Ritengo sia normale, è un gioco e ci può stare. Mi è piaciuto l’atteggiamento, la reazione e il fatto che ci siamo aiutate quando c’è ne è stato bisogno, è questo il modo giusto per affrontare un torneo come questo che nasconde molte difficoltà”. 

    foto Tarantini/Fipav

    ALESSIA ORRO: “Non è stata una gara semplice, c’è stata una fase in cui ci hanno messo in difficoltà, ma con grande equilibrio e tanta pazienza siamo riuscite a riprendere in mano la partita uscendo dalle difficoltà. Loro sono delle avversarie toste, qui nessuno ci regalerà nulla, se vogliamo vincere ogni singola partita ce lo dovremo conquistare. Era importante rompere il ghiaccio con una vittoria, sono felice anche per l’ingresso di Gaia e Loveth che hanno contribuito alla causa. Ora continueremo a lavorare per trovare gli equilibri giusti e proseguire il nostro cammino come vogliamo; dobbiamo stare lì concentrate con carattere, forza e pazienza”.

    foto Volleyball World

    GAIA GIOVANNINI: “Ovviamente per me è una gioia aver esordito nei Giochi Olimpici, sono felice di aver dato il mio contributo; sento la fiducia del commissario tecnico e questo per me è uno stimolo importante per migliorare giorno dopo giorno cercando di farmi trovare pronta tutte le volte che vengo chiamata in causa. Essere entrata nel gruppo azzurro è qualcosa di bello ed emozionante, ma io sto vivendo tutto questo con grande serenità nonostante per me sia davvero il massimo disputare una stagione così in azzurro”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024, Velasco: “Vittorie così creano anticorpi. In VNL avevamo sofferto troppo poco”

    La Nazionale Femminile ha iniziato il suo percorso in questi Giochi Olimpici con una vittoria per 3-1 (25-19, 24-26, 25-21, 25-18) contro la Repubblica Dominicana. Un successo maturato al termine di un match che ha riservato delle insidie e nel quale le azzurre hanno concesso qualche pausa di troppo, delle fasi durante le quali, le caraibiche facendo la loro onesta partita, hanno creato delle difficoltà al gruppo tricolore che non si è espresso al meglio delle sue potenzialità. Ma su questo Velasco non fa drammi, anzi…

    JULIO VELASCO: “Sarà una partita che ci servirà molto, innanzitutto, come ovvio, per i tre punti, ma poi per come è maturata, soprattutto dopo aver perso quel secondo set dopo essere stati in vantaggio. Le ragazze potevano innervosirsi e perdere un po’ il bandolo della matassa, invece sono state brave a rimanere concentrate e rimettere la partita nei binari giusti”.

    “Ho effettuato anche dei cambi e credo che questo possa essere motivo di tranquillità per tutto il gruppo, il sapere di poter contare sulle proprie compagne è qualcosa di estremamente importante. A volte è importante vincere le partite soffrendo un po’, in questo modo abbiamo la possibilità di creare anticorpi”.

    “Noi ad esempio abbiamo vinto la VNL soffrendo troppo poco e questo non è un bene. Il merito è tutto delle ragazze, brave ad andare avanti nonostante qualche errore di troppo un qualche fase. Ora dobbiamo pensare solo all’Olanda, il torneo va affrontato partita dopo partita”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: un’Italia imballatissima supera 3-1 la Repubblica Dominicana all’esordio

    Esordio olimpico con vittoria, ma esordio da dimenticare in fretta per l’Italia di Velasco, scesa in campo con le gambe fin troppo bloccate contro una Repubblica Dominicana sì modesta (38 errori gratuiti totali sono un’enormità), ma comunque più spavalda, come dimostrano i 13 muri punto (9 quelli dell’Italia) e la prestazione dell’opposta mancina Gaila Martinez (21 punti), capace da sola di far venire il mal di testa alle nostre centrali, gente come Danesi e Fahr che sono due top a livello mondiale.

    Non benissimo anche le nostre schiacciatrici titolari, Sylla e Bosetti, sostituite (bene) nel corso del match da Giovannini e Omoruyi, ma Degradi avrebbe dato un contributo di altro livello. Manca e mancherà Alice nel corso di questo torneo, ma le cose sono andate così e quello che possiamo fare è solo mandare a lei un grande abbraccio e sperare che a questa Italia la sua assenza non diventi determinante in negativo.

    Per nostra fortuna abbiamo in casa una fuoriclasse assoluta, anzi due. Stiamo parlando di Paola Egonu, partita contratta anche lei, ma devastante in attacco (25 punti) e dai nove metri (3 ace) nel terzo e quarto set. Stiamo parlando di Moki De Gennaro, tornata ai suoi livelli altissimi in ricezione e difesa dopo alcune prestazioni sotto tono viste in VNL che sapevamo avrebbero rappresentato solo un’eccezione alla regola, dove la regola è “io sono leggenda”.

    Tornando alla partita, come dicevamo, è un’Italia davvero fin troppo imballata quella che inizia questo match d’esordio, ma alla fine il primo set, con un finale in crescendo, riusciamo comunque a portarlo a casa. Nel secondo le azzurre partono meglio, ma avanti di sei punti si rilassano fin troppo, permettono alle dominicane di rientrare e alla fine perdono un set che di fatto era già vinto.

    Nel terzo è show tra le due opposte: la mancina Gaila Gonzalez fa venire i sorci verdi al muro azzurro, ma dall’altra parte sale in cattedra anche Paola Egonu e quelli che mette a segno sono punti pesantissimi e decisivi per la vittoria del set. Nel quarto finalmente le azzurre si sciolgono e chiudono la pratica difendendo un vantaggio di cinque/sei punti dall’inizio alla fine.

    Alla fine della fiera dobbiamo ringraziare che le prime avversarie fossero queste, altrimenti sarebbe potuta finire molto male. La vittoria è comunque arrivata, la tensione l’abbiamo smaltita, la polvere l’abbiamo scrollata. Ora però sarà necessario cambiare marcia e tornare a giocare come sappiamo.

    SESTETTI – Velasco inizia questa Olimpiade con la formazione tipo: Orro in regia, Egonu opposta, Sylla e Bosetti in 4, Danesi e Fahr al centro, De Gennaro libero. Kwiek risponde con Marte opposta a Gaia Gonzalez, schiacciatrici Jineiry Martinez e Arias Perez, centrali Brayelin Martinez e Yonkaira, Castillo libero.

    1° SET – Velasco alla vigilia lo aveva detto, l’Italia avrebbe fatto i conti con l’ansia e a inizio match così è stato. Le azzurre partono contratte, sbagliando tanto in attacco, ma per fortuna dall’altra parte della rete ci sono le dominicane, che con rispetto parlando non sono un top team, e per fortuna dalla nostra c’è Sylla, unica delle azzurre a non avere gambe e mani che tremano.

    Ai 10 il punteggio è di perfetta parità, poi grazie ai loro errori e ai punti di Myriam ci ritroviamo in un amen sul +5 (15-10). Sul 18-13 doppio cambio per Velasco. De Gennaro tira su una palla impossibile in difesa e Bosetti chiude il punto in parallela da posto 2, ma contro le dominicane non c’è da abbassare la guardia.

    Ne sa qualcosa Antropova che si fa murare a uno da Yonkaira, ma poco male, alla fine torniamo a scioglierci e portiamo a casa questo primo set con un largo 25-19.

    2° SET – Nel secondo le azzurre partono meglio (6-3) ma senza riuscire a scrollarsi di dosso le avversarie (7-6). Yonkaira mura a uno anche Egonu, sempre su un attacco di Paola la Repubblica Dominicana trova una difesa d’istinto che pizzica addirittura la riga nel nostro campo, muro anche su Sylla e poi addirittura parità agli 11 con un ace davvero figlio di un grandissimo ‘fattore C’, con palla che pizzica il nastro, si impenna, lo ritocca e muore dalla nostra parte a fil di rete.

    Quando si subiscono punti di questo tipo bisogna tenere alta la concentrazione e tirare dritto continuando a fare il proprio gioco. Lo facciamo con le difese di Sylla e De Gennaro e gli attacchi di Danesi, Bosetti e Fahr: +6 sul 18-12 e timeout di Marcos Kwiek.

    Altro passaggio a vuoto delle azzurre (18-15) e a fermare il gioco questa volta è Velasco, che cerca di infondere tranquillità alle sue ragazze. Egonu trova subito un gran punto in parallela pizzicando il piede di Castillo, sua compagna di club nell’ultima stagione, ma a muro le dominicane continuano a lavorare molto bene (20-18) e in attacco passano sempre con la mancina Gaila Gonzalez. Le teniamo in partita anche troppo (23-23) e alla fine capitoliamo, giustamente, ai vantaggi subendo troppo e sbagliando tanto (24-26).

    3° SET – Egonu trova il primo ace della sua partita, Sylla mette a terra un pallone fantastico con una scarpata no-look, ma a muro le azzurre non incidono per nulla e le dominicane mettono addirittura la freccia (5-7). Velasco prova a cambiare qualcosa, dentro Lubian per Fahr.

    Ci rimettiamo in scia, ma continuiamo a soffrire terribilmente senza riuscire a trovare una contro misura che sia una. Sotto 8-11 altro timeout di un Velasco che resta stoicamente pacato, ma dentro probabilmente è una pentola a pressione. Bisogna ringraziare le avversarie, capaci addirittura di commettere quattro falli di formazione solo in questo set, ma l’Italia resta purtroppo la brutta (e stropicciata) copia di quella vista alle Finals di VNL, e non se ne comprende il motivo.

    Paola Egonu, finalmente, aumenta i giri del suo motore e firma un buon parziale che ci riporta avanti (15-13). Tutto vanificato, ancora, dalle diagonali fuori misura di Bosetti, sostituita alla fine da Giovannini. Grazie a Paola, e solo a Paola, teniamo a fatica il naso avanti (19-17) e alla fine vinciamo il set, trovando anche buoni punti di Danesi e Giovannini, con il punteggio di 25-21.

    4° SET – Adesso la paura e l’ansia bisogna davvero scrollarsele di dosso una volta per tutte perché il match va chiuso in questo set. Senza se e senza ma. Egonu continua a tirare a tutto braccio tanto in attacco quanto dai nove metri e l’Italia prova subito a scappare via (6-2). In campo resta Giovannini, che trova un ace anche lei, e il gioco azzurro ora appare più fluido ed efficace.

    Le due attaccanti di punta, Gaila soprattutto, ma anche Jineiry, continuano a farci fare brutte figure nelle coperture a muro, ma restiamo avanti con buon margine (15-10, 19-13), nonostante gli errori in ripetizione ora di Sylla, sostituita alla fine da Omoruyi.

    Danesi prende la targa a Gaila Gonzalez, la mura e allarga le braccia come a dire “Finalmente”. In effetti, era ora… Anna spara a terra anche in primo tempo e il traguardo ormai è li a un passo (21-13). Lo tagliamo con con un muro di Orro su Yonkaira.

    ITALIA – REP. DOMINICANA 3-1(25-19, 24-26, 25-21, 25-18)ITALIA: Egonu 25, Danesi 11, Sylla 10, Bosetti 5, Fahr 4, Antropova 2, Giannini 2, Orro 1, Omoruyi 1, Lubian, Cambi, De Gennaro (L). All. VelascoREP. DOMINICANA: Gaila Martinez 21, Yonkaira 12, Jineiry Martinez 12,

    [IN AGGIORNAMENTO]

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024, Velasco prima dell’esordio: “Come priorità ho stabilito quella di combattere l’ansia”

    Giornata di vigilia per la Nazionale italiana femminile, chiamata all’esordio domenica nel torneo olimpico contro la Repubblica Dominicana. Le ragazze di Julio Velasco scenderanno in campo alla South Paris Arena 1 (ore 9.00) con match trasmesso in diretta su RAI2 e sui canali Eurosport, presenti nel bouquet Discovery, DAZN e SKY. La nazionale tricolore fa parte della Pool C, composta da: Turchia, Olanda e dalla formazione dominicana. Notizia di oggi è che la squadra caraibica non potrà contare sulla centrale Lisvel Eve Mejía, fermata a causa di una positività al doping, e al suo posto entrerà nelle 12 la riserva a Geraldine González. 

    Si registra un cambio anche nella Turchia, fuori per infortunio la centrale Zehra Gunes, sostituita da Beyza Arici.Italia e Repubblica Domicana nelle Olimpiadi si sono affrontate solo una volta, a Londra 2012 quando le azzurre s’imposero 3-1. In totale i precedenti tra le due squadre sono 36: 30 successi per la nazionale italiana e sei sconfitte.

    A meno di 24 ore dall’esordio queste le parole del ct Julio Velasco: “Ho visto le ragazze molto bene, sin dal primo giorno qui a Parigi ci siamo allenati nella giusta maniera, qualche problemino c’è, ma è normale e siamo fiduciosi. “Come priorità ho stabilito quella di combattere l’ansia, cercando di isolarsi anche perché a volte, per esempio, anche in buona fede i parenti e gli amici ti pongono la domanda allora vinciamo, no? Questo credo crei ansia, noi invece, dobbiamo pensare e concentrarci partita dopo partita, facendo i conti nel torneo olimpico dalla prima all’ultima, le partite al massimo sono sei e quindi c’è una grande differenza rispetto a un campionato, i margini di errore sono minimi”. “Io sono convinto che l’obbligo di vincere sia il nemico numero di uno sportivo e per spiegare questo spetto cito cosa è successo a Djokovic a Tokyo, doveva vincere la medaglia d’Oro e, invece, non è riuscito a conquistare nemmeno il Bronzo”. “Alle mie ragazze ho ripetuto alle che nello sport vale il qui e ora, né ieri, né domani. Noi adesso dobbiamo affrontare la Repubblica Dominicana, esiste solo quello. Poi sarà lo stesso con l’Olanda e la Turchia. Dopo vedremo che cosa ci succederà e qualunque cosa ci aspetti l’affronteremo con determinazione e convinzione, perché un altro nemico da sconfiggere è il dubbio”.“Le motivazioni in un’Olimpiade, così come in un Mondiale, sono l’ultimo dei problemi. La squadra va motivata in una partita facile, ma in generale per tutti gli atleti che prendono parte ai Giochi Olimpici la motivazione è forse perfino eccessiva. Da questo punto di vista, quindi, non ho alcuna preoccupazione”.

    I precedenti delle azzurre con la Repubblica Dominicana36 totali: 30 vittorie e 6 sconfitte.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024, Sarah Fahr verso l’esordio: “Siamo cariche, non vediamo l’ora di iniziare”

    Prosegue la marcia d’avvicinamento della nazionale italiana femminile al torneo olimpico: le azzurre esordiranno domenica 28 luglio alle ore 9 di mattino contro la Repubblica Dominicana. Le ragazze del ct Julio Velasco dopo aver preso ieri confidenza con l’impianto di gioco: la South Paris Arena 1, allestita all’interno del centro d’esibizioni e congressi “Paris Expo Porte de Versailles”. La nazionale tricolore è stata inserita nella pool c, della quale fanno parte: Turchia, Olanda e la Repubblica Dominicana.In virtù del nuovo format che prevede solo tre partite nella fase a gironi, per Danesi e compagne sarà molto importante partire bene e non sottovalutare una formazione come quella caraibica, capace di offrire ottime prestazioni. L’Italia si presenta al torneo da prima squadra del ranking mondiale (398.18 punti) e dopo la vittoria nella Volleyball Nations League 2024.In casa azzurra queste le sensazioni della centrale Sarah Fahr: “Sicuramente partecipare all’Olimpiade è una grandissima emozione e al tempo stesso un onore. Voglio godermela al cento per cento, non vedo l’ora di iniziare, così come le mie compagne che vedo molto cariche”. “A livello personale rappresenta la chiusura di un cerchio, anche se ormai sono passati due anni dal mio infortunio. Per essere qui, e più in generale per recuperare, sia con la società che con la nazionale abbiamo fatto davvero un gran lavoro. Sono molto contenta di godermi i frutti di tutti questi sforzi, grazie ai quali sono riuscita a guadagnarmi un posto nella lista olimpica. Come ho già detto voglio godermi al massimo il torneo, senza troppe pressioni e senza fantasticare chissà che cosa”. “Sono convinta che la scelta fatta dallo staff di rimanere fuori dal villaggio, anche se mi dispiace per chi non ha mai fatto una Olimpiade e non ha vissuto quelle sensazioni positive e l’energia che si respira, sia un buon modo per cercare di normalizzare questo evento e farci rimanere tranquille e focalizzate sull’obiettivo”. “I primi giorni d’allenamento qui a Parigi sono andati molto bene e oltre a queste sensazioni positive ci portiamo dietro tutto il lavoro svolto negli ultimi mesi: motivo per cui sono certa che tutte noi siamo pronte a dare il massimo”.“Sarà fondamentale partire bene con la Repubblica Dominicana, perché facendo i conti l’Olimpiade è di massimo sei partite e non ti puoi permettere passi falsi. Non dobbiamo però caricarci troppe pressioni sulle spalle, perché già in passato ci sono state competizioni in cui dopo una partenza sbagliata, è arrivata la reazione, oppure viceversa”. “La cosa più semplice è concentraci su ogni singola partita e tirare fuori il massimo, continuando a migliorarsi giorno dopo giorno per andare avanti nel torneo”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024, Pool A femminile: il focus su Francia, Stati Uniti, Cina, Serbia

    Eccezionalmente dopo tre anni di attesa sta per tornare lo spettacolo delle Olimpiadi, e in particolare quello del torneo femminile di pallavolo. Quale momento migliore, allora, per analizzare i roster delle 12 squadre pronte a darsi battaglia sul taraflex della South Paris Arena e indicarne il punto di forza (up), le possibili criticità (down), la giocatrice simbolo (la stella) e quella da tenere d’occhio (one to watch)?

    Il nostro viaggio comincia con le formazioni della Pool A: Francia, Stati Uniti, Cina e Serbia.

    foto Volleyball World

    FRANCIAParte in sordina l’avventura olimpica di una Francia che, però, davanti al proprio pubblico sarà animata dal senso del dovere e dalla voglia di rendere onore alla competizione. Vorrei ma non posso, verrebbe da dire, per una squadra che è cresciuta tanto in vista di questo appuntamento ma forse non abbastanza per evitare l’ingrato ruolo di capro espiatorio del suo girone. Dunque, l’impressione è che per giocarsela con le migliori nazionali al mondo manchi ancora qualcosa (come, tra l’altro, abbiamo visto ai Campionati Europei 2023 e alla VNL 2024). Le due giocatrici che proveranno a trascinare la selezione di Emile Rousseaux all’impresa di evitare la “ghigliottina” della prima fase del torneo sono Helena Cazaute, schiacciatrice all-around con grande esplosività in attacco e ottimi fondamentali in seconda linea, e Lucille Gicquel, opposta con uno stile di gioco che combina forza e eleganza. Un’altra certezza è rappresentata dall’esperta centrale Christina Bauer, mentre ci sarà curiosità per il libero Juliette Gelin (anche se probabilmente partirà titolare Amandine Giardino) e il posto 4 Amelie Rotar, giovani molto interessanti che tra pochi mesi vedremo all’opera nel campionato italiano.

    ROSTERPalleggiatrici: Nina Stojiljkovic, Emilie RespautOpposte: Iman Ndiaye, Lucille GicquelSchiacciatrici: Helena Cazaute, Amelie Rotar, Halimatou BahCentrali: Leandra Olinga-Andela, Christina Bauer, Amandha SylvesLiberi: Amandine Giardino, Juliette GelinTredicesima: Maeva Schalk

    Allenatore: Emile Rousseaux

    UP: giocare in casa davanti al proprio pubblico sarà una grande spinta.DOWN: l’inesperienza a questi livelli e soprattutto il “momentum” (sarà fin troppo facile perdersi d’animo con tre squadre sostanzialmente più forti come USA, Cina e Serbia).LA STELLA: Helena CazauteONE TO WATCH: Amelie Rotar

    foto Volleyball World

    STATI UNITIAvete presente quelle grafiche social in cui viene mostrata la profondità ruolo per ruolo del roster di una squadra alla vigilia di un grande torneo internazionale? Ecco, da questo punto di vista Karch Kiraly e gli Stati Uniti sono soliti esagerare, potendo attingere da un bacino potenzialmente sterminato e avendo a disposizione un materiale tecnico e umano davvero impressionante. Il gruppo che dovrà difendere il titolo conquistato a Tokyo non fa eccezione, se solo si pensa che la leader designata sarà ancora una volta “The Governor” Jordan Larson, ma poi troviamo anche un nucleo di top player – che abbiamo imparato a conoscere durante la loro militanza in Serie A1 – pronte dare un contributo prezioso: Kelsey Robinson Cook, Jordyn Poulter, Lauren Carlini, Annie Drews, Jordan Thompson, Haleigh Washington e Chiaka Ogbogu. Questo in attesa di capire se possa essere scoccata l’ora di Kathryn Plummer, Avery Skinner e Dana Rettke, ovvero le tre principali novità rispetto al Team USA che ha preso parte alle ultime edizioni di Olimpiadi e Mondiali. La razionalizzazione del talento sarà dunque la sfida più grande che attende coach Kiraly, forse anche più delle partite del girone contro Francia, Cina e Serbia e quelle della fase a eliminazione diretta.

    ROSTERPalleggiatrici: Jordyn Poulter, Lauren CarliniOpposte: Annie Drews, Jordan ThompsonSchiacciatrici: Avery Skinner, Jordan Larson, Kathryn Plummer, Kelsey Robinson CookCentrali: Haleigh Washington, Dana Rettke, Chiaka OgboguLibero: Justine Wong-OrantesTredicesima: Micha HancockAllenatore: Karch Kiraly

    UP: un ampio arsenale a disposizione per cercare di andare molto, molto lontano nel torneo.DOWN: da verificare la tenuta fisica di Poulter (al primo grande torneo dopo il grave infortunio al ginocchio).LA STELLA: Jordan LarsonONE TO WATCH: Kathryn Plummer

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    CINAUna missione rilancio, dopo le battute a vuoto del recente passato, è il compito non semplice a cui è stato chiamato Cai Bin per la sua Cina. Approdato sulla panchina della nazionale femminile due anni fa per sostituire la leggendaria Lang Ping in seguito alla disfatta delle Olimpiadi 2020, l’ex allenatore dello Jiangsu sta cercando di riportare in alto una squadra che è alla ricerca di una nuova identità. Dopo il bronzo mondiale del 2018, che ha chiuso un ciclo fantastico culminato con l’oro olimpico ai Giochi di Rio, tanti bocconi amari per le cinesi: il deludente Campionato Asiatico 2019 terminato al quarto posto, poi la clamorosa eliminazione nella fase a gironi a Tokyo, il modesto sesto posto ai Mondiali dell’anno successivo e infine lo scialbo quarto posto nell’ultimo Preolimpico, che ha reso necessaria la qualificazione a Parigi 2024 tramite il ranking FIVB (come miglior rappresentante dell’Asia). Problemi di carattere e personalità quelli che tengono più in apprensione Cai Bin. Ma chissà che il ritorno di Zhu Ting (lontana dalla nazionale per tre anni) non possa ridare benzina a un gruppo che ha tutto per fare bene. Se poi il martello Li Yingying riuscisse a mostrare nuove sfumature del suo enorme talento, e l’opposta Gong Xiangyu e la centrale Yuan Xinyue dovessero confermarsi opzioni di assoluto spessore tecnico, allora questa Cina potrebbe davvero tornare a sognare in grande.

    ROSTERPalleggiatrici: Ding Xia, Diao LinyuOpposte: Gong Xiangyu, Zheng YixinSchiacciatrici: Zhu Ting, Zhang Changning, Li Yingying, Wu MengjieCentrali: Yuan Xinyue, Gao Yi, Wang YuanyuanLibero: Wang MengjieTredicesima: Zhuang Yushan

    Allenatore: Cai Bin

    UP: ha un roster con la giusta dose di esperienza, ci sono giocatrici molto incisive in attacco, altre che possono fare legna in difesa o a muro, c’è una buona alzatrice, e poi… è tornata Zhu!DOWN: a questa nazionale ultimamente sembra mancare qualcosa in termini di personalità e forza mentale per essere considerata una reale contender.LA STELLA: Zhu TingONE TO WATCH: Li Yingying

    foto Galbiati/FIPAV

    SERBIADa quando “The Last Dance” è uscito su Netflix, ad aprile 2020, ogni occasione è buona per riutilizzare quel titolo. Nel caso della Serbia, però, la campagna di Parigi 2024 si presta perfettamente a quel tipo di narrazione: basterebbe fare il nome della 39enne Maja Ognjenovic (ne farà 40 il 6 agosto), della 38enne Silvija Popovic e della 36enne Bojana Drca, ma in realtà anche Jovana Stevanovic (32) e Bianka Busa (30) sono quasi alla fine del loro percorso. Certo, nel frattempo sono arrivati dei talenti che promettono bene, a cominciare da Hena Kurtagic e Aleksandra Uzelac, ma il CT Giovanni Guidetti non può che ripartire dalle sue veterane. Senza poi dimenticare la centrale Maja Aleksic, reduce dalla sua miglior stagione a livello di club in carriera, la schiacciatrice Sara Lozo, chiamata a ripetere l’exploit dell’estate 2022, e ovviamente l’opposta Tijana Boskovic, campionessa eccezionale in grado come nessun’altra di piegare le contingenze alla propria volontà. L’obiettivo? Essere lì fino alla fine, per l’ennesima volta. Magari questa è quella buona, per salire sul gradino più alto del podio anche nella rassegna a cinque cerchi (nel 2016 era arrivata una medaglia d’argento, mentre nel 2021 un bronzo).

    ROSTERPalleggiatrici: Maja Ognjenovic, Bojana DrcaOpposta: Tijana BoskovicSchiacciatrici: Bianka Busa, Sara Lozo, Aleksandra Uzelac, Katarina Lazovic, Bojana MilenkovicCentrali: Maja Aleksic, Jovana Stevanovic, Hena KurtagicLibero: Silvija PopovicTredicesima: Mina PopovicAllenatore: Giovanni Guidetti

    UP: Guidetti, Ognjenovic, Drca, Stevanovic e Boskovic… tutta gente abituata a gestire la pressione, a tirare fuori il meglio del proprio repertorio nei momenti che contano.DOWN: tante primavere sulle spalle non equivalgono solamente a esperienza accumulata, ma anche a freschezza fisica inferiore.LA STELLA: Tijana BoskovicONE TO WATCH: Aleksandra Uzelac

    A cura di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024, Pool B femminile: il focus su Brasile, Polonia, Giappone, Kenya

    Continua il nostro viaggio alla scoperta delle 12 nazionali che daranno vita al torneo olimpico femminile di Parigi 2024. Oggi prendiamo in esame una delle protagoniste annunciate, il Brasile, ma anche due potenziali mine vaganti come Polonia e Giappone, e l’unica rappresentante del continente africano, il Kenya. Ecco l’analisi delle squadre della Pool B.

    foto Volleyball World

    BRASILECi sono poche certezze nella vita: nascita, morte, Brasile competitivo. E state pure certi che anche stavolta bisognerà fare i conti con il team verdeoro – vicecampione olimpico, vicecampione del mondo e mai fuori dalle prime quattro nelle maggiori competizioni internazionali disputate dopo i Giochi di Rio (con la sola eccezione dei Mondiali 2018). Un trend positivo confermato dal buon avvio della stagione 2024, con Zé Roberto che ormai può contare su due blocchi di altissimo livello. Da un lato, quello composto dalle giocatrici più esperte ed affermate, con Macris, Roberta, Rosamaria, Gabi, Lorenne, Thaisa, Ana Carol e Nyeme. Dall’altro, quello delle giovani desiderose di sfondare a livello internazionale, con Tainara, Ana Cristina, Julia Bergmann e Diana (ci sarebbero anche la centrale Julia Kudiess e l’opposta Kisy, ma non faranno parte del roster olimpico). La consapevolezza nei propri mezzi delle prime con il talento inesplorato delle seconde sembrano costruire un mix al picco del suo rendimento, con le due parti a compensarsi senza “rubarsi” la scena: assicurando, quindi, sempre un livello di gioco massimo in tutti i suoi aspetti. È questa la grande forza del Brasile.

    ROSTERPalleggiatrici: Macris Carneiro, Roberta RatzkeOpposte: Lorenne Teixeira, Tainara Santos, Rosamaria MontibellerSchiacciatrici: Gabriela Guimarães, Ana Cristina Souza, Julia BergmannCentrali: Ana Carolina Da Silva, Thaisa Menezes, Diana DuarteLibero: Nyeme CostaTredicesima: Natinha

    Allenatore: Zè Roberto

    UP: il gioco esalta non solo la classe infinita di Gabi ma anche le abilità delle altre giocatrici.DOWN: nella testa delle brasiliane potrebbe insidiarsi l’idea di essere diventate le eterne seconde, quelle che non centrano mai il bersaglio grosso, pur avendo un roster di prim’ordine.LA STELLA: GabiONE TO WATCH: Ana Cristina

    foto Volleyball World

    POLONIAAd alcune squadre è sufficiente una piccola scossa per dare senso a un puzzle che altrimenti sembrerebbe impossibile da far quadrare. Per la Polonia quella scossa è arrivata, e ha un nome e un cognome: Stefano Lavarini. Infatti, prima del suo arrivo, la compagine biancorossa sembrava una polveriera, tanto che alcune senatrici erano arrivate a chiedere la sostituzione dell’ex CT Jacek Nawrocki. I problemi interni erano acuiti dal fatto che un’intera generazione di talento non riusciva a fare il definitivo salto di qualità. Ma, dopo il cambio di allenatore a inizio 2022, la musica è cambiata. È vero, non abbiamo visto nulla di eccezionale ai Mondiali e agli Europei (eliminazioni ai quarti in entrambe le competizioni rispettivamente contro Serbia e Turchia, che poi si sono aggiudicate l’oro). Però, nel frattempo questa nazionale ha disputato due ottime VNL (argento nel 2023 e bronzo nel 2024), ha scalato diverse posizioni nel ranking e soprattutto torna a vedere i cinque cerchi da vicino dopo 16 anni. E proprio a Parigi la squadra di Lavarini – che può contare su un ottimo bilanciamento tra la freschezza della new wave (Martyna Lukasik, Magdalena Stysiak, Martyna Czyrnianska, Maria Stenzel) e l’esperienza della vecchia guardia (Joanna Wolosz, Natalia Medrzyk, Agnieszka Korneluk, Magdalena Jurczyk, Katarzyna Wenerska) – proverà a coronare il sogno di vincere una medaglia olimpica che manca dal 1968.

    ROSTERPalleggiatrici: Joanna Wolosz, Katarzyna WenerskaOpposte: Magdalena Stysiak, Malwina SmarzekSchiacciatrici: Martyna Czyrniańska, Martyna Lukasik, Natalia MedrzykCentrali: Agnieszka Korneluk, Klaudia Alagierska, Magdalena JurczykLibero: Maria Stenzel, Aleksandra SzczyglowskaTredicesima: Olivia Rozanski

    Allenatore: Stefano Lavarini

    UP: Wolosz in cabina di regia e Lavarini in panchina sono le garanzie di qualità che potrebbero aprire la porta a scenari inaspettati.DOWN: i problemi di questa nazionale, specialmente contro le big, sono legati agli alti e bassi delle bocche da fuoco nell’arco della partita.LA STELLA: Joanna WoloszONE TO WATCH: Martyna Lukasik

    foto Volleyball World

    GIAPPONESe doveste fare una lista delle superpotenze pallavolistiche in campo femminile, probabilmente tra i primi nomi che indichereste non ci sarebbe il Giappone. E avreste anche tutte le ragioni di questo mondo, dal momento che l’età dell’oro della nazionale nipponica risale agli anni ’60 e ’70 (2 titoli olimpici e 3 trionfi ai Mondiali) e l’ultima medaglia ad un “major tournament” che non sia il Campionato Asiatico risale al bronzo delle Olimpiadi di Londra 2012. Ma se dovessimo invece fare una lista delle candidate ad andare fino in fondo tra pochi giorni in Francia, allora il paese del Sol Levante sarebbe uno dei primi nomi da fare. Infatti, dopo il ritorno in panchina di Masayoshi Manabe (già CT tra il 2009 e il 2016), le giapponesi si sono messe alle spalle il deludente decimo posto dei Giochi di Tokyo e sono cresciute tantissimo, anche grazie a qualche nuovo talento sfornato da un movimento molto florido. Ora c’è proprio tutto per puntare in alto: esperienza ed imprevedibilità con Koyomi Iwasaki in cabina di regia, qualità tecnica e sostanza in banda con Mayu Ishikawa e Sarina Koga, pericolosità offensiva con la giovane opposta Yukiko Wada, difesa e copertura con i liberi Satomi Fukudome e Manami Kojima. Lo squillo suonato in VNL con il secondo posto finale ha alzato l’asticella sulle velleità del Giappone. Se il sistema difensivo si dovesse confermare ad altissimi livelli e l’attacco dovesse fare un passettino in avanti in termini di efficacia, allora la parola “medaglia” può davvero entrare nei pensieri di questa squadra.

    ROSTERPalleggiatrici: Koyomi Iwasaki, Nanami SekiOpposta: Yukiko WadaSchiacciatrici: Kotona Hayashi, Sarina Koga, Mayu Ishikawa, Arisa InoueCentrali: Nichika Yamada, Ayaka Araki, Airi MiyabeLiberi: Manami Kojima, Satomi FukudomeTredicesima: Akane Yamagishi

    Allenatore: Masayoshi ManabeUP: la capacità di difendere, allungare gli scambi e togliere ogni certezza alle attaccanti avversarie.DOWN: in termini di stazza e fisicità è tra le squadre meno attrezzate del torneo.LA STELLA: Sarina KogaONE TO WATCH: Mayu Ishikawa

    foto Kenya Volleyball Federation

    KENYAEsserci è già un grande risultato. Le “Malkia Strikers” partecipano ai Giochi per la quarta volta nella loro storia, la seconda consecutiva. A Tokyo, tra l’altro, non sfigurarono nonostante le cinque sconfitte su cinque, sfiorando addirittura di vincere un set sia contro il Giappone sia contro la Corea del Sud. Tuttavia, rispetto al gruppo che ha partecipato all’ultima spedizione olimpica mancheranno l’allenatore Luizomar de Moura (lo scorso maggio è stato sostituito da Japheth Bulali Munala) e l’esperta schiacciatrice Mercy Moim (ex capitano, che recentemente ha perso il marito in un tragico incidente stradale). Inoltre, la giocatrice più rappresentativa del movimento keniano, ovvero l’opposta Sharon Chepchumba (universalmente nota con il soprannome “Chumba”), non è nelle migliori condizioni e così andrà a Parigi soltanto come riserva. Il punto di riferimento offensivo della squadra sarà dunque Veronica Oluoch Adhiambo, reduce da una stagione formativa in Grecia e protagonista del trionfo del Kenya agli ultimi Campionati Africani. Proprio nella rassegna continentale giocata ad agosto in Camerun, si è messa in evidenza per la prima volta la palleggiatrice classe 2003 Emmaculate Misoki (“Emma”): per lei – al pari delle centrali Trizah Atuka ed Edith Mukuvilani (“Wisah”), del libero Agripina Kundu, del posto 2 Pamella Adhiambo e della banda Juliana Namutira – queste Olimpiadi potrebbero essere un’ottima vetrina per finire sui taccuini dei direttori sportivi di tutto il mondo.

    ROSTERPalleggiatrici: Emmaculate Misoki, Esther Kamene MutindaOpposte: Pamella Adhiambo, Loice SimiyuSchiacciatrici: Veronica Oluoch Adhiambo, Leonida Kasaya, Juliana NamutiraCentrali: Belinda Barasa, Lorine Kaei, Trizah Atuka, Edith MukuvilaniLibero: Agripina KunduTredicesima: Sharon Chepchumba

    Allenatore: Japheth Munala

    UP: la pressione per questa nazionale sarà relativa. Vada come vada questa rassegna olimpica.DOWN: i problemi principali sono rappresentati dall’inesperienza in campo internazionale e dalla scarsa qualità delle giocatrici.LA STELLA: Veronica Oluoch AdhiamboONE TO WATCH: Emmaculate Misoki

    A cura di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO