More stories

  • in

    MotoGp, Marc Marquez: “Non riesco a pensare a una vita senza moto”

    ROMA – Il documentario prodotto da Dazn dal titolo “Io pilota” racconta in quattro episodi la sfera più personale dei corridori e il loro rapporto con le moto. Particolarmente emozionanti le parole di Marc Marquez, alle prese con un periodo delicato della sua carriera. “La mia vita non avrebbe senso senza le moto – spiega il pilota Honda – noi piloti conosciamo la sensazione di quando si cade, il rischio, il dolore, la possibilità di infortunarsi. A volte succede che hai voglia di tornare subito in sella, altre devi attendere qualche giorno, ma resti sempre un professionista, è la tua passione ma soprattutto il tuo lavoro e a volte sei praticamente obbligato a tornare in pista”.
    “Una sensazione unica”
    Il campione iberico racconta anche il contrasto tra le emozioni negative e positive che un pilota prova in pista. “La sensazione più brutta c’è quando le cose non funzionano. Alcuni volte cadi e ti senti bene poi crolli. Possono succedere tante cose ma sei stai combattendo per recuperare la forma le sensazioni sono peggiori. Però in moto c’è anche il rovescio della medaglia, una sensazione di libertà che non si prova quasi mai nella vita e che ti fa mettere il rischio in un angolo”, ha concluso Marquez. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Lorenzo: “Sono stato il primo ad ammettere di avere paura”

    ROMA – Jorge Lorenzo, ai microfoni di DAZN, ha ripercorso la sua carriera in MotoGp parlando anche dei momenti più difficili, causati da cadute e infortuni che hanno minato la sua fiducia, portandolo quasi ad avere paura di quello che era il suo lavoro: “Sono stato uno di quelli coraggiosi, non avevo paura di esprimere quello che sentivo dal 2008. Ho avuto paura dopo le cadute in Cina, a Le Mans o al Montmeló in cui ho battuto la testa. Ho anche detto che avevo paura di andare in moto ma poi a poco a poco l’ho superata, sono stato il primo ad ammetterlo”.
    Le parole di Lorenzo
    “Sulla moto hai molto controllo, perché lo fai da quando sei piccolo – ha aggiunto Lorenzo, ritiratosi al termine del 2019 -. Non sei consapevole che se qualcosa va storto o hai sfortuna puoi avere un handicap per tutta la tua vita fisica o addirittura perdere la vita”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Lorenzo: “Dopo le cadute avevo paura di andare in moto”

    ROMA – “Sono stato uno di quelli coraggiosi, non avevo paura di esprimere quello che sentivo dal 2008. Ho avuto paura dopo le cadute in Cina, a Le Mans o al Montmeló in cui ho battuto la testa. Ho anche detto che avevo paura di andare in moto ma poi a poco a poco l’ho superata, sono stato il primo ad ammetterlo”. Jorge Lorenzo, ai microfoni di DAZN, ha ripercorso la sua carriera in MotoGp parlando anche dei momenti più difficili, causati da cadute e infortuni che hanno minato la sua fiducia, portandolo quasi ad avere paura di quello che era il suo lavoro.
    Il racconto di Lorenzo
    “Sulla moto hai molto controllo, perché lo fai da quando sei piccolo – ha aggiunto Lorenzo, ritiratosi al termine del 2019 -. Non sei consapevole che se qualcosa va storto o hai sfortuna puoi avere un handicap per tutta la tua vita fisica o addirittura perdere la vita”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp: operazione riuscita per Jorge Martin

    ROMA – Intervento riuscito per Jorge Martin, finito sotto i ferri alla clinica Dexeus di Barcellona. Il pilota spagnolo, che nel 2021 ha esordito in MotoGp con il team Pramac, ha aspettato il termine della stagione per farsi operare. Nel Mondiale appena terminato, l’ormai ex rookie aveva dovuto saltare quattro Gp (Portogallo, Spagna, Francia e Italia) dopo aver rimediato a Portimao una frattura alla mano e una al malleolo. Nonostante i problemi, Martin ha ottenuto tre podi e una vittoria nella sua prima stagione in classe regina.
    Il commento di Martin
    A dare la notizia della riuscita dell’intervento chirurgico è stato lo stesso Martin, tramite una foto postata sui social in cui si trova in clinica. “Operazione fatta – ha scritto nella didascalia -. Mi sento bene e non vedo l’ora arrivi il 2022. Grazie per tutti i messaggi”. Nel 2022 lo spagnolo correrà ancora con la Ducati del team Pramac, cercando di migliorare il già importantissimo risultato ottenuto all’anno d’esordio in MotoGp. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp: Jorge Martin operato con successo

    ROMA – Jorge Martin è stato operato con successo dal dottor Mir alla clinica Dexeus di Barcellona. Il pilota spagnolo, che nel 2021 ha esordito in MotoGp con il team Pramac, ha aspettato il termine della stagione per finire nuovamente sotto i ferri. Nel Mondiale appena terminato, l’ormai ex rookie aveva dovuto saltare quattro Gp (Portogallo, Spagna, Francia e Italia) dopo aver rimediato a Portimao una frattura alla mano e una al malleolo. Nonostante i problemi, Martin ha ottenuto tre podi e una vittoria nella sua prima stagione in classe regina.
    Il post di Martin
    A dare la notizia della riuscita dell’intervento chirurgico è stato lo stesso Martin, tramite una foto postata sui social in cui si trova in clinica. “Operazione fatta – ha scritto nella didascalia -. Mi sento bene e non vedo l’ora arrivi il 2022. Grazie per tutti i messaggi”. Nel 2022 lo spagnolo correrà ancora con la Ducati del team Pramac, cercando di migliorare il già importantissimo risultato ottenuto all’anno d’esordio in MotoGp. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Dall'Igna: “Bagnaia pronto per vincere il mondiale”

    ROMA – Non è arrivato il tanto agognato titolo piloti, ma la stagione della Ducati è stata di assoluto livello tanto da trionfare nel mondiale costruttori. Per Gigi Dall’Igna, però, Francesco Bagnaia già dal 2022 ha tutte le carte in regola per diventare campione iridato. “Pecco ormai è un grandissimo campione – spiega il direttore generale di Ducati Corse ai microfoni Sky -lo dicono i risultati ottenuti. Mi stupisce il suo continuo migliorare, anche quando sembra sia impossibile. Ha vinto quattro delle ultime sei gare, un risultato strepitoso. Direi che è sicuramente tra i potenziali vincitori del Mondiale 2022: vincerà solo uno, ma lui sarà tra quelli che potranno vincere”.
    “Le aspettative sono alte”
    Per Dall’Igna l’intero team è pronto a fare il definitivo salto di qualità dopo la crescita del 2021. “Il finale di stagione a Valencia, con i tre piloti in parata alla bandiera a scacchi è stata un’emozione, sicuramente una delle più belle giornate della carriera. I nostri piloti hanno terminato in crescendo: le quattro vittorie nelle ultime sei sono state meravigliose, contando anche la caduta di Bagnaia a Misano. Noi ora ci sentiamo preparati bene per fare l’ultimo passo e le aspettative solo alte. Vincere il Mondiale è difficile, ma tutti ci metteremo l’anima per riportare il titolo piloti in Ducati, visto che manca da troppo tempo”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, la rivelazione di Brivio: “In Yamaha c'era chi osteggiava l'arrivo di Rossi”

    ROMA – Forse è stata la manovra sportiva più determinante nella storia della MotoGp. Nel 2004 Valentino Rossi passò dalla Honda alla Yamaha, lasciando una moto forte, con la quale aveva già vinto tre mondiali in classe regina, e abbracciando – letteralmente al buio – il progetto di Masao Furusawa e Davide Brivio. L’arrivo del Dottore però, come racconta Brivio, fu all’inizio osteggiato. “In un primo momento – ha svelato l’attuale team manager di Alpine in Formula 1 – c’era una corrente che la pensava in questo modo: se Rossi avesse vinto, sarebbe stato solo merito suo, mentre se avessimo fallito, allora la colpa sarebbe ricaduta solo sulla moto”. Poi la svolta: “Fu Masao Furusawa a convincere la dirigenza Yamaha, spiegando loro che era indispensabile avere un pilota top per puntare al mondiale”. 
    Rossi: progetto top secret
    Le trame per ingaggiare Valentino Rossi erano però già avviate da tempo. E a rivelarle è proprio l’ex team manager di Yamaha e Suzuki: “Già durante il mondiale del 2003 io e Rossi ci vedevamo. Il problema era dove, perché nel paddock eravamo sotto gli occhi di tutti. A Brno, ad esempio, ci incontrammo nella tenda della clinica mobile. Alla fine, però, ci fu l’accordo a Donington Park e Rossi fu costretto a entrare nel box col cappuccio per non farsi riconoscere e vedere la moto”. L’albo d’oro racconta cosa ha significato per la Yamaha l’arrivo di Rossi, che ha vinto quattro mondiali sotto la scuderia di Iwata, arrivando a ribaltare le gerarchie nella classe regina e a lasciare un ricordo indelebile. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, il retroscena di Brivio: “Rossi nel 2004 non era gradito in Yamaha”

    ROMA – È stata probabilmente la svolta nella carriera di Valentino Rossi in MotoGp. Nel 2004 il 46 passò dalla Honda alla Yamaha, lasciando una moto forte, con la quale aveva già vinto tre mondiali in classe regina, e abbracciando – letteralmente al buio – il progetto di Masao Furusawa e Davide Brivio. L’arrivo del Dottore però, come racconta Brivio, fu all’inizio osteggiato. “In un primo momento – ha svelato l’attuale team manager di Alpine in Formula 1 – c’era una corrente che la pensava in questo modo: se Rossi avesse vinto, sarebbe stato solo merito suo, mentre se avessimo fallito, allora la colpa sarebbe ricaduta solo sulla moto”. Poi la svolta: “Fu Masao Furusawa a convincere la dirigenza Yamaha, spiegando loro che era indispensabile avere un pilota top per puntare al mondiale”. 
    Rossi incappucciato
    Le trame per portare Valentino Rossi nel team di Iwata erano però già avviate da tempo. E a rivelarle è proprio l’ex team manager di Yamaha e Suzuki: “Già durante il mondiale del 2003 io e Rossi ci vedevamo. Il problema era dove, perché nel paddock eravamo sotto gli occhi di tutti. A Brno, ad esempio, ci incontrammo nella tenda della clinica mobile. Alla fine, però, ci fu l’accordo a Donington Park e Rossi fu costretto a entrare nel box col cappuccio per non farsi riconoscere e vedere la moto”. Il resto è storia, con il Dottore che poi vinse quattro titoli in Yamaha e che portò la casa di Iwata a risultati impensabili prima del suo avvento. LEGGI TUTTO