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    MotoGp, Domenicali (Ducati): “Il 2022? Abbiamo le carte in regola per vincere”

    “E’ un momento magico – prosegue in un’intervista a Sky Sport Domenicali – nei primi 11 mesi abbiamo venduto più moto di quante ne abbiamo vendute nella storia in un anno. I prodotti nuovi sono andati molto bene, ci sono sempre collegamenti tra le nostre moto e quelle di MotoGP, basti pensare che Martin ha girato appena 5” più lento del suo tempo con la MotoGP guidando una stradale con freccie e targa. Il trasferimento tecnologico forte, unito a quello che stiamo facendo per le corse e l’annuncio al nostro ingresso in MotoE, fanno di Ducati il presente più bello di sempre un grande futuro”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Sahara: “Anno difficile per la Suzuki. Ottenuto il 60-70% di quanto mi aspettavo”

    ROMA – Il titolo conquistato nel 2020 da Joan Mir faceva immaginare una stagione del tutto diversa per la Suzuki, invece per tutta la stagione un passo indietro a Yamaha e Ducati, come sottolinea il manager giapponese Shinichi Sahara, non soddisfatto dell’andamento del suo team. “Abbiamo ottenuto circa il 60-70% di quanto mi aspettavo. Il 2021 è stato assolutamente diverso per tutti noi, dopo la vittoria del titolo e la partenza di Davide Brivio, abbiamo dovuto trovare il modo di andare avanti. Ho dovuto assumere un nuovo ruolo come Team Manager e Project Leader e questo doppio impegno, unito all’essere ancora il Group Leader in Giappone, è stato davvero troppo per me”.
    “Ho molta più familiarità”
    Il bicchiere non è solo mezzo vuoto per Sahara che ha comunque imparato tanto dalla stagione 2021. “Ora ho molta più familiarità con la nostra moto, essere stato presente a tutte le gare è stato utile non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto per la gestione delle risorse umane. Anche all’interno del team, ho molta più conoscenza del lavoro svolto da ogni membro della nostra squadra. Mentre andiamo verso la sosta invernale vorrei dare un messaggio ai nostri due piloti, Joan Mir e Alex Rins. Quest’anno siamo riusciti a raggiungere il 3° posto nei campionati squadre e costruttori grazie al lavoro di entrambi i piloti in un anno difficile. Joan è anche riuscito a ottenere il terzo posto nella classifica pilota, mentre per Alex è stata una stagione dura. Quando si accende, è uno dei piloti più difficili da battere, ha grandi potenziale e velocità”, ha concluso Sahara. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Sahara: “Con la Suzuki non abbiamo ottenuto quanto ci aspettavamo”

    ROMA – Dopo il titolo iridato 2020 conquistato da Joan Mir in casa Suzuki ci si aspettava una stagione del tutto diversa, ma Yamaha e Ducati sono state nettamente superiori come afferma il manager giapponese Shinichi Sahara, non soddisfatto dell’andamento del suo team. “Abbiamo ottenuto circa il 60-70% di quanto mi aspettavo. Il 2021 è stato assolutamente diverso per tutti noi, dopo la vittoria del titolo e la partenza di Davide Brivio, abbiamo dovuto trovare il modo di andare avanti. Ho dovuto assumere un nuovo ruolo come Team Manager e Project Leader e questo doppio impegno, unito all’essere ancora il Group Leader in Giappone, è stato davvero troppo per me”.
    “Ho più conoscenza del lavoro”
    Tuttavia le difficoltà avute nella scorsa stagione da Sahara sono servite per migliorare la sua visione d’insieme del team e questo potrà portare vantaggi per il 2022. “Ora ho molta più familiarità con la nostra moto, essere stato presente a tutte le gare è stato utile non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto per la gestione delle risorse umane. Anche all’interno del team, ho molta più conoscenza del lavoro svolto da ogni membro della nostra squadra. Mentre andiamo verso la sosta invernale vorrei dare un messaggio ai nostri due piloti, Joan Mir e Alex Rins. Quest’anno siamo riusciti a raggiungere il 3° posto nei campionati squadre e costruttori grazie al lavoro di entrambi i piloti in un anno difficile. Joan è anche riuscito a ottenere il terzo posto nella classifica pilota, mentre per Alex è stata una stagione dura. Quando si accende, è uno dei piloti più difficili da battere, ha grandi potenziale e velocità”, queste le parole di Sahara. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Quest'anno abbiamo faticato”

    ROMA – Manca sempre meno all’inizio della Dakar, previsto per il 2 gennaio, con Danilo Petrucci che si sta allenando a Dubai per essere pronto all’esordio. La mente del pilota italiano ora è rivolta a questo appuntamento ma da metà gennaio in poi si penserà al futuro che potrebbe essere nel MotoAmerica dove prenderebbe il posto di Baz in Ducati. “Non potrò essere competitivo a livello internazionale nel motocross o nell’enduro, – ha spiegato a Speedweek.com – ma potrei avere un vantaggio in questa Dakar. Sono vecchio e pesante per la MotoGP, ma invece sono uno dei più leggeri e giovani per i rally”.
    “Non sono arrabbiato con nessuno”
    Sembra essere finito il tempo in MotoGp per Petrux, reduce da una stagione non esaltante con la KTM con cui ha conquisto un quinto posto come miglior risultato e tre piazzamenti tra i primi dieci. “Ognuno ha preso la decisione migliore sia la fabbrica, il pilota che i vertici“, ha sottolineato il pilota italiano. “però la moto non era quella che ipotizzavamo. Non sono arrabbiato con nessuno, solo dispiaciuto di non poter essere più utile alla squadra, pensavano che la moto migliorasse, invece abbiamo faticato e devo aggiungere che anche quando i risultati non arrivavano mi sono impegnato ancora di più. Riguardo al futuro ora passerò circa tre settimane nel nulla e avrò molto tempo pensare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Pensavamo la moto migliorasse”

    ROMA – Danilo Petrucci sta ultimando a Dubai la preparazione in vista della Dakar in programma dal 2 al 14 gennaio. La mente del pilota italiano ora è rivolta a questo appuntamento ma da metà gennaio in poi si penserà al futuro che potrebbe essere nel MotoAmerica dove prenderebbe il posto di Baz in Ducati. “Non potrò essere competitivo a livello internazionale nel motocross o nell’enduro, – ha affermato a Speedweek.com – ma potrei avere un vantaggio in questa Dakar. Sono vecchio e pesante per la MotoGP, ma invece sono uno dei più leggeri e giovani per i rally”.
    “Avrò tempo per pensare”
    L’ultima stagione in KTM non è stata come sognava Petrux con un quinto posto a Le Mans e solo tre top ten totali. “Ognuno ha preso la decisione migliore sia la fabbrica, il pilota che i vertici“, ha spiegato il pilota italiano. “però la moto non era quella che ipotizzavamo. Non sono arrabbiato con nessuno, solo dispiaciuto di non poter essere più utile alla squadra, pensavano che la moto migliorasse, invece abbiamo faticato e devo aggiungere che anche quando i risultati non arrivavano mi sono impegnato ancora di più. Riguardo al futuro ora passerò circa tre settimane nel nulla e avrò molto tempo pensare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marc Marquez: “Impossibile la mia vita senza moto”

    ROMA – Dazn con il documentario “Io pilota” è entrato nella sfera più personale di alcuni corridori spiegando il loro rapporto con le moto. Particolarmente emozionanti le parole di Marc Marquez, alle prese con un periodo delicato della sua carriera. “La mia vita non avrebbe senso senza le moto – sottolinea il pilota Honda – noi piloti conosciamo la sensazione di quando si cade, il rischio, il dolore, la possibilità di infortunarsi. A volte succede che hai voglia di tornare subito in sella, altre devi attendere qualche giorno, ma resti sempre un professionista, è la tua passione ma soprattutto il tuo lavoro e a volte sei praticamente obbligato a tornare in pista”.
    “Una sensazione di libertà”
    Ansie, paure, momenti frustranti non potranno mai fermare quel senso di libertà che si prova solo in pista. “La sensazione più brutta c’è quando le cose non funzionano. Alcuni volte cadi e ti senti bene poi crolli. Possono succedere tante cose ma sei stai combattendo per recuperare la forma le sensazioni sono peggiori. Però in moto c’è anche il rovescio della medaglia, una sensazione di libertà che non si prova quasi mai nella vita e che ti fa mettere il rischio in un angolo”, ha concluso il pilota spagnolo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marc Marquez: “Non riesco a pensare a una vita senza moto”

    ROMA – Il documentario prodotto da Dazn dal titolo “Io pilota” racconta in quattro episodi la sfera più personale dei corridori e il loro rapporto con le moto. Particolarmente emozionanti le parole di Marc Marquez, alle prese con un periodo delicato della sua carriera. “La mia vita non avrebbe senso senza le moto – spiega il pilota Honda – noi piloti conosciamo la sensazione di quando si cade, il rischio, il dolore, la possibilità di infortunarsi. A volte succede che hai voglia di tornare subito in sella, altre devi attendere qualche giorno, ma resti sempre un professionista, è la tua passione ma soprattutto il tuo lavoro e a volte sei praticamente obbligato a tornare in pista”.
    “Una sensazione unica”
    Il campione iberico racconta anche il contrasto tra le emozioni negative e positive che un pilota prova in pista. “La sensazione più brutta c’è quando le cose non funzionano. Alcuni volte cadi e ti senti bene poi crolli. Possono succedere tante cose ma sei stai combattendo per recuperare la forma le sensazioni sono peggiori. Però in moto c’è anche il rovescio della medaglia, una sensazione di libertà che non si prova quasi mai nella vita e che ti fa mettere il rischio in un angolo”, ha concluso Marquez. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Sono stato il primo ad ammettere di avere paura”

    ROMA – Jorge Lorenzo, ai microfoni di DAZN, ha ripercorso la sua carriera in MotoGp parlando anche dei momenti più difficili, causati da cadute e infortuni che hanno minato la sua fiducia, portandolo quasi ad avere paura di quello che era il suo lavoro: “Sono stato uno di quelli coraggiosi, non avevo paura di esprimere quello che sentivo dal 2008. Ho avuto paura dopo le cadute in Cina, a Le Mans o al Montmeló in cui ho battuto la testa. Ho anche detto che avevo paura di andare in moto ma poi a poco a poco l’ho superata, sono stato il primo ad ammetterlo”.
    Le parole di Lorenzo
    “Sulla moto hai molto controllo, perché lo fai da quando sei piccolo – ha aggiunto Lorenzo, ritiratosi al termine del 2019 -. Non sei consapevole che se qualcosa va storto o hai sfortuna puoi avere un handicap per tutta la tua vita fisica o addirittura perdere la vita”. LEGGI TUTTO