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    Valentino Rossi: “Mio padre è un mito, sono un pilota grazie a lui”

    ROMA – Ora che la MotoGp è ormai alle spalle, Valentino Rossi pianifica il futuro tra la carriera sulle quattro ruote e i progetti con il Mooney VR46 Racing Team, che l’anno prossimo schiererà in classe regina suo fratello, Luca Marini, e Marco Bezzecchi. Nel frattempo, però, il Dottore si lascia andare ai ricordi in un’intervista concessa a Speedweek.com, nella quale parla della propria famiglia, a partire da suo padre, Graziano Rossi, anche lui pilota. “È stato una specie di mito nella mia vita. Sono salito in sella a una moto perché lui era un pilota. Non mi ha mai spinto a diventarlo, ma ha avuto grande influenza su di me. Lo guardavo e mi veniva voglia di guidare”, le sue parole.
    Questione di geni
    Il 2022 di Valentino Rossi sarà un anno particolare. Per la prima volta dopo 26 anni, non partirà con la carovana del motomondiale, ma diventerà papà. Una figura che a sua volta è stata importante per lui, anche se ci scherza su: “Mio papà è un tipo strano, non è normale. (Ride, ndr) Non è stato un buon padre. Giocare con lui era correre in moto”. E ora che suo fratello, Luca Marini, ha dimostrato di essere all’altezza della MotoGp, Rossi svela un aneddoto: “Quando Luca ha iniziato ad andare in moto e ci siamo accorti che era veloce, ho detto a Graziano ‘Allora il talento arriva da Stefania (Stefania Palma, madre di Valentino Rossi e di Luca Marini, ndr) e non da te!'”, ha concluso con ironia. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi: “Mio padre un'icona, è grazie a lui se sono un pilota”

    ROMA – Ora che ha detto addio alla MotoGp, Valentino Rossi ha davanti a sé un futuro pieno di sfide. La sua carriera nel motorsport continuerà, anche se le ruote saranno quattro. E il Mooney VR46 Racing Team, che presenterà in griglia suo fratello, Luca Marini, e Marco Bezzecchi, sarà un modo diverso di vivere la sua passione di sempre. Nel frattempo, però, il Dottore si lascia andare ai ricordi in un’intervista concessa a Speedweek.com, nella quale parla della propria famiglia, a partire da suo padre, Graziano Rossi, anche lui pilota. “È stato una specie di mito nella mia vita. Sono salito in sella a una moto perché lui era un pilota. Non mi ha mai spinto a diventarlo, ma ha avuto grande influenza su di me. Lo guardavo e mi veniva voglia di guidare”, le sue parole.
    L’aneddoto su Luca Marini
    Il 2022 di Valentino Rossi sarà un anno particolare. Per la prima volta dopo 26 anni, non partirà con la truppa del motomondiale, ma diventerà papà. Una figura che a sua volta è stata importante per lui, anche se ci scherza su: “Mio papà è un tipo strano, non è normale. (Ride, ndr) Non è stato un buon padre. Giocare con lui era correre in moto”. Anche suo fratello, Luca Marini, ora corre in MotoGp. E Rossi è sicuro su chi debba prendersene il merito: “Quando Luca ha iniziato ad andare in moto e ci siamo accorti che era veloce, ho detto a Graziano ‘Allora il talento arriva da Stefania (Stefania Palma, madre di Valentino Rossi e di Luca Marini, ndr) e non da te!'”, ha chiuso con una battuta. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Binder: “Vorrei essere più veloce nelle libere e nella qualifica”

    ROMA – Il 2021 di Brad Binder in MotoGp ha avuto una costante. Il pilota sudafricano della KTM ha infatti più volte faticato nelle prove libere e nelle qualifiche, mentre in gara si è scatenato. È successo ad esempio in Austria, dove Binder ha trionfato sotto la pioggia, vanificando così la pole position di Jorge Martin, poi arrivato terzo. In vista della prossima stagione però il classe 1995 vorrebbe migliorare questo aspetto: “Mi piacerebbe essere più veloce a partire dal venerdì. Una volta trovato questo feeling, sarò in grado di portarlo con me ogni giorno in pista” – queste le sue parole, riportate dal sito MotorSport Total.
    L’uomo della domenica
    Binder, al suo secondo anno in MotoGp, ha però detto: “È come se il 2020 e il 2021 fossero un’unica stagione da rookie”. Forse, complice la pandemia da Covid-19 che ha interrotto anzitempo la sua annata d’esordio, il sudafricano considera un tutt’uno il suo primo biennio in classe regina, dove finora ha collezionato due vittorie (Brno 2020 e Spielberg 2021). Le soddisfazioni però non sono arrivate in Qualifica, dove il pilota della KTM non è mai riuscito a piazzarsi nelle prime cinque posizioni. “Meglio essere lento nelle Libere e nelle Qualifiche, piuttosto che esserlo di domenica”, ha concluso scherzando. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Marc Marquez sarà assente alla presentazione della nuova Honda

    ROMA – Marc Marquez non sarà presente alla presentazione della Honda per il Mondiale 2022 di MotoGp, che si svolgerà alle ore 11 di venerdì 14 gennaio. Il pilota di Cervera, che ha saltato le ultime gare della stagione prima per una caduta e, successivamente, per il ritorno della diplopia, non sarà presente all’evento in cui verrà svelata la nuova moto di HRC “per concentrarsi sul suo recupero e sulla preparazione prestagionale”, come riportato dalla stessa Honda in comunicato.
    Il calvario di Marquez
    Marquez è reduce da due anni molto duri; prima la pandemia e l’inizio di stagione posticipato a luglio, poi la caduta di Jerez che lo ha costretto a tre interventi chirurgici e allo stop fino alla primavera del 2021, per concludere con il finale di stagione alle prese con altre difficoltà. Adesso, l’obiettivo di Marquez può essere solo quello di ritrovare le condizioni per tornare in pista, vista la precarietà della situazione negli ultimi mesi. Intanto, però, il Cabroncito sembrerebbe aver cominciato la preparazione in vista del rientro. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin punta la Ducati Factory: “Voglio esserci nel 2023”

    ROMA – Jorge Martin ha le idee chiare: il suo obiettivo è salire in Ducati ufficiale a partire dalla prossima stagione. Il pilota spagnolo, che ha esordito in MotoGp nel 2021, è reduce da una grande stagione nonostante un infortunio che lo ha tenuto fuori diverse gare. “La prima vittoria di Pramac in 25 anni. Mi sentivo una rock star in quel periodo dell’anno – ha detto ai microfoni di “The-race.com” parlando del suo primo successo in classe regina -. Se facciamo un’0ttima preseason, se riesco a capire un po’ meglio la moto, se riesco a concentrarmi un po’ di più sul mio stile, allora possiamo lottare per i primi cinque. Sono realista, l’obiettivo è di essere nel team ufficiale entro il 2023″.
    Il commento di Martin
    “La differenza principale nei team risiede nella nazionalità di chi ci lavora – ha detto Martin -. Dipende se sono giapponesi o italiani o di altri posti. Ma è bello lavorare con gli italiani, perché sono molto veloci e hanno sempre buone soluzioni. Forse non sempre buone, ma veloci, ed è importante provare le cose ed essere preparati per ogni situazione. Penso che lo stile italiano sia più simile allo spagnolo, più mediterraneo, più affettuoso con le persone e si adatta di più al mio tipo di personalità”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Ho sbagliato, non dovevo scegliere Ducati e KTM”

    ROMA – Danilo Petrucci, ormai ex pilota di MotoGp, ha ancora qualche rimpianto per la sua carriera. Vincitore della quinta tappa della Dakar 2022, il ternano ha parlato del suo recente passato nella classe regina, dove non è riuscito a esprimere a pieno il suo potenziale. “Io e Iker (Lecuona, ndr) all’inizio del 2020 – ha detto Petrucci a Speedweek.com – abbiamo ricevuto ben altre garanzie da KTM. La moto non si è sviluppata durante l’anno, c’è stato solo qualche cambiamento al telaio per il Gran Premio del Sachsenring. Negli ultimi due anni, ho avuto come la sensazione di aver sbagliato squadra con Ducati e KTM. Se mi guardo indietro, avrei dovuto fare diversamente”.
    Due anni di sfortuna
    Petrucci ora si è lanciato in una nuova avventura, che gli sta regalando più di qualche soddisfazione. Il pensiero del pilota laziale è però sempre rivolto agli ultimi due anni della sua carriera, passati tra Ducati e KTM. “Nel 2020 la KTM era la moto migliore in griglia, ma nel 2021 sfortunatamente non era più così. Per due anni, quindi, non sono stato nel posto giusto”. Il passaggio di Francesco Guidotti, ex team manager di Ducati Pramac, alla KTM, non lascia però indifferente Petrucci “Mi sarebbe piaciuto – afferma – lavorare ancora con lui e Sterlacchini”. È infatti proprio in Ducati, con a fianco Guidotti e Sterlacchini, che l’italiano ha avuto le sue più grandi soddisfazioni, come il suo sesto posto nel 2019, ad oggi il suo miglior piazzamento in MotoGp. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Ducati e KTM? Ho sbagliato io a sceglierle”

    ROMA – Qualche rimpianto nella mente di Danilo Petrucci, ex pilota di MotoGp, resta ancora. Vincitore della quinta tappa della Dakar 2022, il ternano ha parlato del suo recente passato nella classe regina, dove non è riuscito a esprimere a pieno il suo potenziale. “Io e Iker (Lecuona, ndr) all’inizio del 2020 – ha detto Petrucci a “Speedweek.com” – abbiamo ricevuto ben altre garanzie da KTM. La moto non si è sviluppata durante l’anno, c’è stato solo qualche cambiamento al telaio per il Gran Premio del Sachsenring. Negli ultimi due anni, ho avuto come la sensazione di aver sbagliato squadra con Ducati e KTM. Se mi guardo indietro, avrei dovuto fare diversamente”.
    Doppia sfortuna
    Petrucci ora si è lanciato in una nuova avventura, che gli sta regalando più di qualche soddisfazione. Il pensiero del pilota laziale è però sempre rivolto agli ultimi due anni della sua carriera, passati tra Ducati e KTM. “Nel 2020 la KTM era la moto migliore in griglia, ma nel 2021 sfortunatamente non era più così. Per due anni, quindi, non sono stato nel posto giusto”. Ora che Francesco Guidotti, ex team manager di Ducati Pramac, è il nuovo numero uno di KTM, Petrucci afferma: “Mi sarebbe piaciuto lavorare ancora con lui e Sterlacchini”. I tre hanno collaborato per anni in Ducati, dove il pilota italiano ha raccolto il suo miglior piazzamento il MotoGp, finendo la stagione 2019 al sesto posto.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Voglio il team Factory”

    ROMA – “La prima vittoria di Pramac in 25 anni. Mi sentivo una rock star in quel periodo dell’anno. Se facciamo un’0ttima preseason, se riesco a capire un po’ meglio la moto, se riesco a concentrarmi un po’ di più sul mio stile, allora possiamo lottare per i primi cinque. Sono realista, l’obiettivo è di essere nel team ufficiale entro il 2023”. Jorge Martin ha le idee chiare: il suo obiettivo è salire in Ducati ufficiale a partire dalla prossima stagione. Il pilota spagnolo, che ha esordito in MotoGp nel 2021, è reduce da una grande stagione nonostante un infortunio che lo ha tenuto fuori diverse gare. 
    Le parole di Martin
    “La differenza principale nei team risiede nella nazionalità di chi ci lavora – ha detto Martin ai microfoni di “The-race.com” -. Dipende se sono giapponesi o italiani o di altri posti. Ma è bello lavorare con gli italiani, perché sono molto veloci e hanno sempre buone soluzioni. Forse non sempre buone, ma veloci, ed è importante provare le cose ed essere preparati per ogni situazione. Penso che lo stile italiano sia più simile allo spagnolo, più mediterraneo, più affettuoso con le persone e si adatta di più al mio tipo di personalità”. LEGGI TUTTO