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    MotoGp, Razali carica Dovizioso: “Può giocarsela per il titolo”

    ROMA – Nella prossima stagione di MotoGp, i piloti del Team RNF WithU – la cui moto verrà presentata lunedì 24 gennaio – saranno Darryn Binder e Andrea Dovizioso. Proprio del pilota italiano ha parlato il patron della scuderia, Razlan Razali. Quest’ultimo, in un’intervista a Crash.net, ha smentito l’ipotesi di assistere ad una sorta di ‘Valentino Rossi bis’. Il Dottore aveva infatti lasciato l’amaro in bocca al numero uno del team malese, per via delle prestazioni al di sotto delle aspettartive. Razali, però, assicura che con Dovizioso sarà diverso.
    “Andrea può lottare per il titolo”
    “A mio avviso può giocarsela per il titolo. Chi si aspetta una stagione deludente dimentica che Andrea ha 35 anni, mentre Valentino ne aveva 42 quando era con noi. E’ vero, è comunque il più vecchio in griglia, ma in Ducati ha fatto tanto. E’ stato vicecampione per ben tre volte e l’anno scorso è tornata la sensazione di competitività. “. Piuttosto fiducioso dunque l’ex team manager di Petronas SRT, che ha ribabito: “Andrea ha una M1 Factory, perciò non è impossibile lottare per il campionato”. A dargli ragione o a smentirlo sarà solamente la pista, che riaccoglierà i piloti a partire dal 31 gennaio con i test di Sepang, in Malesia. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Crutchlow: “Mi sono ritirato perché stufo di correre per il mondo”

    ROMA – A fine 2020, Carl Crutchlow ha annunciato il ritiro dalla MotoGp. Dopo ben 173 gare disputate nella classe regina, con tre vittorie e diciannove podi, il rider di Coventry ha detto basta. “Ero stufo di viaggiare per il mondo e convivere con tutto lo stress che c’è quando non sei in pista. Dopo dieci anni in MotoGp, e forse venti di corse, ho detto basta” ha spiegato in un’intervista al podcast Geraint Thomas Cycling Club. Attualmente Crutchlow fa il collaudatore per la Yamaha, un lavoro che gli consente di abbinare la sua passione per le moto alle sue esigenze fisiche e mentali.
    Sul ruolo di tester Yamaha
    “Guidare le moto mi piace ancora, perciò sono felice di fare il collaudatore. Ho infatti la possibilità di guidare attivamente una MotoGp, ma senza gareggiare – ha affermato il tester per la casa di Iwata, prima di citare anche Marc Marquez -. Ogni pilota ha svariati punti forti. Marquez, ad esempio, frenava più tardi rispetto a me, restando più in mezzo alla curva. Era fondamentale, dunque, avere del margine di manovra per evitare di ritrovarsi alle sue spalle”. Così il classe 1985, che l’anno scorso aveva dovuto disputare quattro Gp – zero punti conquistati – ma ha già chiuso anche quella parentesi. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Crutchlow sul ritiro: “Ero stufo di viaggiare per il mondo”

    ROMA – Carl Crutchlow si è ritirato dalla MotoGp a fine 2020, dopo una lunga carriera e ben 173 gare disputate nella classe regina. Tre le vittorie e ben diciannove i podi conquistati dal rider di Coventry, che attualmente fa il collaudatore per la Yamaha. Nel 2021 è tornato a disputare dei Gp da sostituto, ma le sue intenzioni sono quelle di continuare a fare il tester MotoGp per la casa di Iwata. In un’intervista al podcast Geraint Thomas Cycling Club, Crutchlow ha parlato proprio di questa nuova esperienza, ma anche dei motivi che lo hanno spinto ad annunciare il ritiro.
    “Ero stufo dello stress fuori pista”
    “Ero stufo di viaggiare per il mondo e convivere con tutto lo stress che c’è quando non sei in pista. Dopo dieci anni in MotoGp, e forse venti di corse, ho detto basta – ha svelato Crutchlow – Tuttavia guidare le moto mi piace ancora, perciò sono felice di fare il collaudatore. Ho infatti la possibilità di guidare attivamente una MotoGp, ma senza gareggiare”. “Ogni pilota ha svariati punti forti – ha proseguito il classe 1985, menzionando Marquez -. Marc, ad esempio, frenava più tardi rispetto a me, restando più in mezzo alla curva. Era fondamentale, dunque, avere del margine di manovra per evitare di ritrovarsi alle sue spalle”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo Sr: “Dovizioso alleato di Quartararo? Pessima idea”

    ROMA – Chiamato a difendere il titolo in MotoGp, nel 2022 Fabio Quartararo potrà contare anche su Andrea Dovizioso. Dopo una lunga esperienza in Ducati, il pilota di Forlimpopoli è infatti tornato nella classe regina e lo ha fatto con il team satellite della Yamaha. Secondo Chicho Lorenzo, tuttavia, un’allenza tra i due non sarebbe una buona idea. Il padre di Jorge, sul canale YouTube ‘Motogepeando’, ha analizzato la situazione insieme al giornalista Manuel Pecino, il quale sostiene che Dovizioso sia stato scelto prevalentemente per dare un aiuto nello sviluppo della moto.
    Chicho boccia il gioco di squadra
    “Seguo le corse da tanti anni e posso dire che nella maggior parte dei casi non è una buona idea contare su un altro pilota. L’ultimo esempio lo abbiamo avuto quest’anno con la Ducati. Nella gara in cui Miller ha provato ad aiutare Bagnaia, l’australiano è finito a terra. Questo perché non stava gareggiando, bensì facendo gioco di squadra. Inoltre è caduto anche Bagnaia. Il gioco di squadra si è quindi rivelato un completo fallimento ha chiosato Chicho – Un pilota chiamato a vincere come Quartararo non può cercare un alleato, ma deve lavorare da solo e dare il meglio di sé per centrare l’obiettivo. Se cerchi un’alleanza è perché non ti senti molto a tuo agio” ha quindi aggiunto Lorenzo senior. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Chicho Lorenzo: “Quartararo non deve cercare alleati”

    ROMA – Dopo una lunga esperienza in Ducati, Andrea Dovizioso è tornato in MotoGp e lo ha fatto con il team satellite della Yamaha. Il pilota di Forlimpopoli farà parte del roster del Motomondiale 2022, ma non sarà né un alleato né un avversario di Fabio Quartararo. Ne è convinto Chicho Lorenzo, padre di Jorge, che sul canale YouTube ‘Motogepeando’ ha analizzato la situazione insieme al giornalista Manuel Pecino, il quale sostiene che Dovizioso sia stato scelto prevalentemente per dare un aiuto nello sviluppo della moto.
    Lorenzo Sr consiglia Quartararo
    “Un pilota chiamato a vincere come Quartararo non può cercare un alleato, ma deve lavorare da solo e dare il meglio di sé per centrare l’obiettivo. Se cerchi un’alleanza è perché non ti senti molto a tuo agio – ha sentenziato Lorenzo senior – Seguo le corse da tanti anni e posso dire che nella maggior parte dei casi non è una buona idea contare su un altro pilota. L’ultimo esempio lo abbiamo avuto quest’anno con la Ducati. Nella gara in cui Miller ha provato ad aiutare Bagnaia, l’australiano è finito a terra. Questo perché non stava gareggiando, bensì facendo gioco di squadra. Inoltre è caduto anche Bagnaia. Il gioco di squadra si è quindi rivelato un completo fallimento” ha concluso Chicho. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Albesiano spiega cosa si aspetta dall'Aprilia nel 2022

    ROMA – Già con la testa a Sepang l’Aprilia, che non vede l’ora di tornare in pista per ripetere quanto di buono fatto nell’ultima stagione di MotoGp. La casa di Noale ripartirà come tutti dai test in Malesia, affidandosi a Maverick Vinales e Aleix Espargaro. Quest’ultimo, in quel di Silverstone, ha regalato alla scuderia il primo storico podio e spera di centrarne altri. A fare chiarezza in merito al prossimo Motomondiale è stato il direttore tecnico, Romano Albesiano, che ai microfoni di motorsportmagazine.com ha spiegato gli obiettivi del team.
    “Ci aspettiamo un passo avanti”
    “Sto insistendo per far sì che il team si concentri sulla frenata, perché possiamo fare molto meglio. Dobbiamo ancora fare delle modifiche in quest’area, sicuramente non facile da gestire. Inoltre, ci aspettiamo un passo avanti per quanto riguarda le prestazioni del motore – ha spiegato Albesiano, sottolineando come si tratti anche di una scelta favorevole in termini economici – E’ fondamentale usare la propria intelligenza. Invece di dovremo investire milioni di euro in materiali speciali o un motore particolare, stiamo cercando di ottimizzare questa zona per trovare migliori tempi sul giro. E’ sicuramente un modo più economico”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Albesiano (Aprilia): “Ecco cosa ci aspettiamo nel 2022”

    ROMA – Tra gli osservati speciali della prossima stagione di MotoGp, ci sarà sicuramente l’Aprilia, che ha chiuso il 2021 in crescendo. La casa di Noale vuole dar seguito a quanto di buono fatto finora e si affida a Maverick Vinales e Aleix Espargaro. Quest’ultimo, in quel di Silverstone, ha regalato alla scuderia il primo storico podio e spera di centrarne altri. A fare chiarezza in merito al prossimo Motomondiale è stato il direttore tecnico, Romano Albesiano, che ai microfoni di motorsportmagazine.com ha spiegato gli obiettivi del team.
    Albesiano fa il punto
    “Ci aspettiamo un passo avanti per quanto riguarda le prestazioni del motore. Tuttavia, sto insistendo per far sì che il team si concentri sulla frenata, perché possiamo fare molto meglio. Dobbiamo ancora fare delle modifiche in quest’area, sicuramente non facile da gestire – ha spiegato Albesiano, sottolineando come si tratti anche di una scelta favorevole in termini economici – E’ fondamentale usare la propria intelligenza. Se ottimizziamo questa zona per trovare migliori tempi sul giro, non dovremo investire milioni di euro in materiali speciali o un motore ad alto numero di giri”. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi sul Sic: “Fu uno schock, piansi a dirotto”

    ROMA – Nello studio del giornalista americano Graham Bensinguer, Valentino Rossi rievoca la tragedia che costò la vita a Marco Simoncelli: “Sono trascorsi 10 anni, eppure mi sembra che sia successo ieri”. Il pilota italiano fu infatti vittima in un grave incidente a Sepang, il 23 ottobre 2011, dove fu coinvolto anche lo stesso Rossi che ricorda: “È stato uno shock perché c’ero anch’io. Fu devastante. Quando ho visto le immagini ho pensato al disastro e dopo un’ora e mezza ci hanno detto che era morto”. Allora Valentino Rossi correva per la Ducati e ripercorre quegli attimi dopo l’annuncio della perdita del “Sic”, che ieri avrebbe compiuto 35 anni: “Sono rimasto in silenzio per un’ora circa, piangevo solamente non sapendo cosa dire”.
    Morbidelli e l’Academy
    Due anni dopo la morte di Simoncelli, Rossi accolse sotto la propria ala Franco Morbidelli, che aveva da poco perso suo padre. Ma da un grande dolore è nata anche una grande avventura: “Volevo solo aiutare Morbidelli e mio fratello Luca Marini. L’Academy – ha spiegato il Dottore – è nata così: all’inizio era solo per divertirsi. Poi abbiamo iniziato a raccogliere risultati incredibili e l’anno prossimo avremo quattro piloti in MotoGp”. Anche sul fronte della vita privata Valentino Rossi sorride, visto che in primaverà diventerà papà: “Se fosse stato un maschio, avrebbe subito pressioni affinché salisse in sella. Ma sarà una bambina e quindi potrà fare quello che desidera”. Dopo il fiocco rosa però ce ne sarà anche uno azzurro? Rossi risponde: “Vediamo come andranno le cose, poi ci piacerebbe avere un maschio”.  LEGGI TUTTO