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    MotoGp, il manager di Pol Espargaro: “Rinnovo con la Honda? Vedremo”

    ROMA – C’è tanta incertezza sul futuro di Pol Espgararo, il cui contratto con la Honda scadrà a fine anno. Il pilota spagnolo non ha lasciato il segno nella scorsa stagione di MotoGp, la sua prima con il team giapponese, ma per il momento è concentrato esclusivamente sulla pista. A svelarlo è stato il suo manager, Homer Bosch, ai microfoni di Motorsport.com: “Abbiamo piena fiducia nella Honda e viceversa. Purtroppo l’ultima stagione non è finita nel migliore dei modi, ma la Honda gli ha garantito il massimo sostegno”.
    L’intenzione è di proseguire insieme
    “Del rinnovo non ne abbiamo ancora parlato, ma semplicemente perché non ha senso. Prima vediamo cosa accadrà in quest’inizio di stagione e poi ci penseremo – ha aggiunto Bosch – Attualmente le intenzioni di entrambe le parti sono di continuare insieme, ma può succedere di tutto d’ora in avanti. L’obiettivo di Pol è chiaro: avere una moto vincente e stare davanti a tutti”. Il manager dell’iberico ha poi parlato del rientro di Marc Marquez, che potrebbe avere dei lati positivi anche per Espargaro: “Il suo recupero è positivo. Pol vuole lottare contro di lui e batterlo in pista. Inoltre Marc conosce bene la moto e, se dovesse essere veloce, potrebbe aiutare anche il suo compagno di squadra”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso su Darryn Binder: “Sono pronto ad aiutarlo”

    ROMA – “Se vuole sapere qualcosa da me sono pronto a dirglielo. Mi farebbe piacere poterlo aiutare. Credo che sia veloce e lo dimostrerà in pista”. Queste le parole di Andrea Dovizioso, che in vista della nuova stagione di MotoGp condividerà i box della RNF-Yamaha con Darryn Binder. Come riportato da Motorsport.com, il pilota azzurro ha garantito il suo sostegno al compagno di squadra, al debutto nella classe regina, qualora ne avesse bisogno. Tra i due ci sono oltre 10 anni di differenza, ma l’obiettivo comune è il medesimo: fare bene e portare in alto la Yamaha.
    Il commento di Darryn Binder
    Nonostante in MotoGp gareggi anche il fratello Brad, Darryn crede che sia meglio confrontarsi con il pilota di Forlì: “Mio fratello è su una moto completamente diversa, quindi magari ciò che funziona per lui, specialmente in termini di assetto, potrebbe non funzionare per me e viceversa. Ovviamente resta fantastico confrontarsi con lui di moto in generale, ma con Dovizioso è ancora meglio. In fin dei conti condividiamo molto”. Il sudafricano ha quindi concluso su Dovizioso: “Spero di poter imparare molto da lui. Ha tanta esperienza e guidiamo la stessa moto”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Sarei felice di aiutare Darryn Binder”

    ROMA – Manca sempre meno all’inizio della nuova stagione di MotoGp, che prenderà il via in Qatar il 6 marzo, con il primo Gran Premio sul circuito di Losail. Tra i tanti rookie presenti nel 2022, spicca il nome di Darryn Binder, il quale condividerà i box della RNF-Yamaha con Andrea Dovizioso. A tal proposito, come riportato da Motorsport.com, il pilota azzurro ha garantito il suo sostegno al compagno di squadra, qualora ne avesse bisogno: “Se vuole sapere qualcosa da me sono pronto a dirglielo. Mi farebbe piacere poterlo aiutare. Credo che sia veloce e lo dimostrerà in pista”.
    Darryn sul fratello Brad
    Un aiuto che Binder è pronto a cogliere: “Spero di poter imparare molto da lui. Ha tanta esperienza e guidiamo la stessa moto”. Nonostante in MotoGp gareggi anche il fratello Brad, Darryn crede che sia meglio confrontarsi con il pilota di Forlì: “Mio fratello è su una moto completamente diversa, quindi magari ciò che funziona per lui, specialmente in termini di assetto, potrebbe non funzionare per me e viceversa. Ovviamente resta fantastico confrontarsi con lui di moto in generale, ma con Dovizioso è ancora meglio. In fin dei conti condividiamo molto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Alex Marquez: “Troppi alti e bassi, devo migliorare come pilota”

    ROMA – “Devo migliorare e cercare di essere un pilota più completo. Non posso permettermi di avere i tanti alti e bassi che hanno caratterizzato il mio 2021”. Così Alex Marquez, reduce da un 2021 al di sotto delle aspettative e desideroso di invertire la rotta. Il pilota di MotoGp ha chiuso la stagione al 16° posto in classifica generale, raccogliendo addirittura meno punti dell’anno precedente. “Ovviamente se la moto è buona tutto diventa più facile, ma comunque devo migliorare sotto tanti punti di vista” ha spiegato ai microfoni di SpeedCafe.com.
    Marquez guarda il lato positivo
    “Il miglioramento è stato significativo, abbiamo lavorato bene con tutto il team della Honda. Visto il punto di partenza di inizio stagione, non è stato male chiudere l’anno con una grande prestazione – ha aggiunto lo spagnolo, commentando il quarto posto a Portimao – Quando si fa fatica, come successo nel 2021, è bene imparare come pilota ad essere più completo possibile, nonostante le difficoltà”. Obiettivo fare meglio dell’ultima stagione, dunque, per il 25enne iberico, che spera di poter tornare ad assaporare il podio, centrato due volte – peraltro consecutivamente – nel 2020. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Alex Marquez: “Devo migliorare ed essere un pilota più completo”

    ROMA – Alex Marquez ha le idee piuttosto chiare per il 2022 e non vede l’ora di tornare in pista. Il pilota spagnolo di MotoGp vuole infatti riscattarsi dopo un’ultima stagione al di sotto delle aspettative ed è consapevole di dover invertire il trend. “Devo migliorare e cercare di essere un pilota più completo. Non posso permettermi di avere i tanti alti e bassi che hanno caratterizzato il mio 2021. Ovviamente se la moto è buona tutto diventa più facile, ma comunque devo migliorare sotto tanti punti di vista” ha spiegato ai microfoni di SpeedCafe.com il fratello di Marc.
    Il bilancio di Alex Marquez
    “Abbiamo lavorato bene con tutto il team della Honda, finendo la stagione con un’ottima prestazione – ha proseguito Alex, riferendosi al quarto posto centrato a Portimao – Il miglioramento è stato significativo e, visto il punto di partenza di inizio stagione, direi che non è male. Quando si fa fatica, come successo nel 2021, è bene imparare come pilota ad essere più completo possibile, nonostante le difficoltà”. Il 25enne iberico punta dunque a fare bene nell’imminente Motomondiale, magari replicando il 2020, dove chiuse 14° in classifica generale ma si tolse la soddisfazione di salire sul podio per ben due volte. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ezpeleta sul finale di F1: “Non lo vorrei mai, non mi piacciono queste cose”

    ROMA – Ancora una settimana, e inizierà la nuova stagione di MotoGp. I primi test sono ormai alle porte, con i piloti della classe regina che sfileranno sul circuito di Sepang il 5 febbraio alla ricerca delle prime sensazioni. Per Carmelo Ezpeleta, è il momento giusto per fare un riassunto di quella che è la situazione del campionato a due ruote, facendo anche un paragone con quanto successo in F1, dove non si sono ancora placate le polemiche dopo il finale della scorsa stagione: “Non mi farebbe piacere vedere un finale di MotoGp come quello visto in F1”, ha sentenziato il Ceo di Dorna a Marca. Il dirigente ha poi aggiunto: “Mi piacerebbe che ci fossero due piloti che lottano per il titolo all’ultima gara, ma il modo in cui è finito… è stato un campionato fantastico, ma il finale ha originato controversie che non vanno bene. Mi piacerebbe, se possibile, avere un campionato aperto fino all’ultimo, ma non mi piace che al termine si crei il dubbio, e che il vicecampione non parli più. Non è una cosa che vorrei. Così come non avrei voluto, nonostante tutto il mondo fu contento dal punto di vista dell’impatto mediatico, il pasticcio successo tra Rossi e Marquez nel 2015. Non mi piacciono queste cose”. 
    “Ultimi due anni di Rossi sottovalutati” 
    La prossima, sarà la prima stagione, dopo 25 anni, senza Valentino Rossi. A proposito del campione di Tavullia, Ezpeleta ha detto: “Valentino non avrebbe potuto correre fino a 60 anni, lo ha fatto finché ha ritenuto di essere in grado di farlo. Credo che si sia dato poco valore agli ultimi due anni di Rossi, perché era sempre indietro. Ma Valentino, a Valencia, ha corso un decimo più lento rispetto a quello che ha vinto, mantenendo un rendimento bestiale. Quello che cambia è che prima quello gli avrebbe permesso di arrivare terzo, ora arriva quindicesimo, decimo, diciottesimo. Posso solo dirgli grazie per tutto, non avrei potuto chiedergli di più. E ha ancora un piede nel Motomondiale, con una squadra con cui ha fatto un lavoro fenomenale: creare la scuola di Tavullia, l’Academy”.
    E sulle prospettive future: “Abbiamo passato due anni difficili; non pensiamo che sia passato tutto e siamo pronti ad agire nello stesso modo, ma speriamo di poter tornare alla normalità nel 2022 e 2023. La pandemia ci ha permesso di imparare molte cose che possono essere migliorate in un anno normale, ed è su questo che stiamo lavorando. Ciò di cui sono più orgoglioso, è l’unione tra tutte le parti coinvolte, nonostante gli interessi diversi. Le squadre hanno capito che il bene generale del campionato richiede di fare cose diverse. Il consenso che abbiamo ottenuto negli ultimi 10-15 anni nonostante la grande diversità di opinioni, è ciò che mi rende più orgoglioso”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ezpeleta: “Non vorrei un finale come quello di F1. Ultimi due anni di Rossi sottovalutati”

    ROMA – Ancora pochissimi giorni, e si apre ufficialmente il sipario sulla stagione 2022 di MotoGp. I primi test sono ormai alle porte, con i piloti della classe regina che sfileranno sul circuito di Sepang il 5 febbraio alla ricerca delle prime sensazioni. Per Carmelo Ezpeleta, è il momento giusto per fare un riassunto di quella che è la situazione del campionato a due ruote, facendo anche un paragone con quanto successo in F1, dove non si sono ancora placate le polemiche dopo il finale della scorsa stagione: “Non mi farebbe piacere vedere un finale di MotoGp come quello visto in F1”, ha sentenziato il Ceo di Dorna a Marca. Il dirigente ha poi aggiunto: “Mi piacerebbe che ci fossero due piloti che lottano per il titolo all’ultima gara, ma il modo in cui è finito… è stato un campionato fantastico, ma il finale ha originato controversie che non vanno bene. Mi piacerebbe, se possibile, avere un campionato aperto fino all’ultimo, ma non mi piace che al termine si crei il dubbio, e che il vicecampione non parli più. Non è una cosa che vorrei. Così come non avrei voluto, nonostante tutto il mondo fu contento dal punto di vista dell’impatto mediatico, il pasticcio successo tra Rossi e Marquez nel 2015. Non mi piacciono queste cose”. 
    “Non avrei potuto chiedere di più a Rossi” 
    La prossima, sarà la prima stagione, dopo 25 anni, senza Valentino Rossi. A proposito del campione di Tavullia, Ezpeleta ha detto: “Valentino non avrebbe potuto correre fino a 60 anni, lo ha fatto finché ha ritenuto di essere in grado di farlo. Credo che si sia dato poco valore agli ultimi due anni di Rossi, perché era sempre indietro. Ma Valentino, a Valencia, ha corso un decimo più lento rispetto a quello che ha vinto, mantenendo un rendimento bestiale. Quello che cambia è che prima quello gli avrebbe permesso di arrivare terzo, ora arriva quindicesimo, decimo, diciottesimo. Posso solo dirgli grazie per tutto, non avrei potuto chiedergli di più. E ha ancora un piede nel Motomondiale, con una squadra con cui ha fatto un lavoro fenomenale: creare la scuola di Tavullia, l’Academy”.
    E sulle prospettive future: “Abbiamo passato due anni difficili; non pensiamo che sia passato tutto e siamo pronti ad agire nello stesso modo, ma speriamo di poter tornare alla normalità nel 2022 e 2023. La pandemia ci ha permesso di imparare molte cose che possono essere migliorate in un anno normale, ed è su questo che stiamo lavorando. Ciò di cui sono più orgoglioso, è l’unione tra tutte le parti coinvolte, nonostante gli interessi diversi. Le squadre hanno capito che il bene generale del campionato richiede di fare cose diverse. Il consenso che abbiamo ottenuto negli ultimi 10-15 anni nonostante la grande diversità di opinioni, è ciò che mi rende più orgoglioso”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rossi sul 2006: “Sconfitta che mi ha fatto crescere”

    ROMA – Imparare dalle sconfitte per trarre preziosi insegnamenti e tornare a vincere. È quanto acccaduto a Valentino Rossi, che in un episodio della docu-serie prodotta dalla MotoGp “Tales of Valentino”, ripercorre il Mondiale del 2006. In quell’occasione, il Dottore si era reso protagonista di una splendida rimonta nella seconda parte della stagione, presentandosi all’ultima gara con soli otto punti di distacco da Nicky Hayden, salvo poi cadere e consegnare il titolo nelle mani dello statunitense. “Ho fatto un grande step perché ho capito che, se avessi voluto vincere ancora, avrei dovuto cambiare molto le mie abitudini. Più allenamenti e più vita da atleta”, ha spiegato Rossi. 
    Un miglioramento anche dal punto di vista psicologico
    Un radicale cambio di stile di vita, confermato dall’allora capotecnico Jeremy Burgess: “Per la prima volta, Valentino ha iniziato ad allenarsi in palestra. Non lo aveva mai fatto prima: negli anni alla Honda non aveva avuto bisogno di questo tipo di lavoro”. Un miglioramento sensibile non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico, come ha sottolineato l’ex team manager della Yamaha Davide Brivio: “Perdere il titolo a Valencia lo ha aiutato negli anni successivi. Forse aveva bisogno di tornare coi piedi per terra. Lo ha aiutato ad accettare gli alti e bassi”.  LEGGI TUTTO