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    Lorenzo: “Tanta paura nel 2008, dopo il botto persi conoscenza”

    ROMA – “Mio padre mi disse ‘Figlio mio, smettiamola con questa roba’. Io risposi di no, volevo continuare. Avevo 15 anni ed ero in ospedale con le convulsioni per la frattura di polso e clavicola”. La carriera di Jorge Lorenzo, che ha parlato alla trasmissione spagnola “The Three Doors”, è forse iniziata proprio lì. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Le parole di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Provare le parti da montare sulla moto, milgiorarsi nei decimi, la vittoria sono queste le cose che mi mancano. Non allenamenti di 7 ore, non la dieta ferrea e nemmeno pressione con gli sponsor. Svegliarsi finalmente senza la sveglia è fantastico”, ha ammesso Lorenzo. LEGGI TUTTO

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    Jorge Lorenzo: “Mio padre mi disse di ritirarmi, avevo le convulsioni”

    ROMA – “Avevo 15 anni quando mi sono rotto polso e clavicola. In ospedale avevo le convulsioni e mio padre, tanto che mi ha visto così, mi disse ‘Figlio mio, diamoci un taglio con questa roba’. Io risposi di no, che dovevamo continuare”. Jorge Lorenzo che si è raccontato senza filtri alla trasmissione spagnola “The Three Doors”. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Il racconto di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Mi manca la vittoria, migliorare i decimi, provare le parti da montare sulla moto. Ma gli allenamenti di 7 ore, la dieta ferrea e la pressione con gli sponsor non mi mancano. Ora svegliarsi senza la sveglia è fantastico”, ha concluso Lorenzo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi: “Bagnaia può essere al top”

    ROMA – È un bilancio a due facce quello che Davide Tardozzi, team manager della Ducati, traccia dopo il primo giorno dei test di Mandalika. Jack Miller ha infatti piazzato la sua Desmosedici al sesto posto, girando in 1:33:114, ma la sfortuna ha colpito “Pecco” Bagnaia, che è caduto dopo aver fermato il cronometro a 1:34:318, tempo che gli vale la 22esima posizione. “Se Miller montando la gomma soft è sesto, allora anche Bagnaia può essere lì davanti. L’importante al momento è però lavorare sulla moto e raccogliere dati per la gara”, ha detto Tardozzi ai microfoni di Sky Sport.
    Le parole di Tardozzi
    Il tempo più veloce della MotoGp lo ha registrato la Honda di Pol Espargaro (1:32:466), ma – oltre allo spagnolo – la scena se l’è presa il fango. La pioggia e la sporcizia hanno infatti costretto la direzione di gara a sospendere la sessione, poi ripresa regolarmente. Bagnaia è però caduto e la colpa è proprio dell’asfalto del nuovo circuito di Mandalika, che Tardozzi non si sente di promuovere: “La pista è rimanadata. È bella e ha ottime vie di fuga. Ma l’asfalto sporco lascia un po’ perplessi”. La Desmosedici però vola in pista e la conferma arriva dallo stesso manager Ducati: “La moto va bene e ci permetterà di essere subito protagonisti in Qatar”. Ora si prospetta però la seconda giornata di test a Mandalika, con i tempi di tutti i piloti che saranno pubblicati su tuttosport.com. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi: “Buono il circuito, ma il tracciato è troppo sporco”

    ROMA – Dopo il primo giorno dei test di Mandalika, Davide Tardozzi, team manager della Ducati, traccia ai microfoni di Sky Sport il suo bilancio. Jack Miller ha infatti piazzato la sua Desmosedici al sesto posto, girando in 1:33:114, mentre la sfortuna ha colpito “Pecco” Bagnaia, che è caduto dopo aver fermato il cronometro a 1:34:318, tempo che gli vale la 22esima posizione. “Se Miller montando la gomma soft è sesto, allora anche Bagnaia può essere lì davanti. L’importante al momento è però lavorare sulla moto e raccogliere dati per la gara”, ha detto Tardozzi.
    Il giudizio di Tardozzi
    Il tempo più veloce della MotoGp lo ha registrato la Honda di Pol Espargaro (1:32:466), ma – oltre allo spagnolo – la scena se l’è presa il fango. La pioggia e la sporcizia hanno infatti costretto la direzione di gara a sospendere la sessione, poi ripresa regolarmente. Bagnaia è però caduto e la colpa è proprio dell’asfalto del nuovo circuito di Mandalika, che Tardozzi non si sente di promuovere: “La pista è rimanadata. È bella e ha ottime vie di fuga. Ma l’asfalto sporco lascia un po’ perplessi”. I dati sulla Desmosedici 2022 però ci sono e danno fiducia al manager Ducati: “È una moto che va bene e che ci consentirà di essere protagonisti sin da subito in Qatar”. Ora la Ducati prepara la seconda giornata di test, i cui risultati saranno pubblicati su corrieredellosport.it. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro il più veloce nel Day-1 di test a Mandalika

    ROMA – Il primo giorno di test ufficiali MotoGp a Mandalika (Indonesia) se lo porta a casa Pol Espargaro. La prima sessione di prove ha visto però prima protagonista la pioggia, che ha costretto la direzione di gara a sospendere il cronometro. Poi però lo spagnolo della Honda ha fatto registrare 1:32.466 ed è balzato in testa ai tempi raccolti quest’oggi. Dietro di lui, c’è Aleix Espargaro sulla Aprilia (+0.471), mentre in terza piazza troviamo Brad Binder sulla KTM a +0.471. Dopo la Suzuki di Alex Rins (+0.592) si piazza la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo (+0.642). Sesta invece la Ducati di Jack Miller (+0.648), mentre Bagnaia è stato costretto a lasciare i test dopo una caduta. Solo 17esima invece l’altra Honda, quella di Marc Marquez.
    I tempi dei test a Mandalika

     P. Espargaro (Honda Repsol) – 1:32:466
     A. Espargaro (Aprilia Racing) – 1:32:937
     B. Binder (KTM Red Bull) – 1:32:943
     A. Rins (Suzuki Ecstar) – 1:33:058
     F. Quartararo (Yamaha Monster Energy) – 1:33:108
     J. Miller (Ducati Lenovo) – 1:33:114
     M. Vinales (Aprilia Racing) – 1:33:147
     J. Mir (Suzuki Ecstar) – 1:33:244
     A. Dovizioso (WithU Yamaha) – 1:33:245
     J. Martin (Pramac Racing) – 1:33:358
    T. Nakagami (LCR Honda) – 1:33:394
     F. Morbidelli (Yamaha Monster Energy) – 1:33:518
     J. Zarco (Pramac Racing) – 1:33:592
    F. Di Giannantonio (Gresini Racing) – 1:33:683
    A. Marquez (LCR Honda) – 1:33:700
    M. Oliveira (KTM Red Bull) – 1:33:748
    M. Marquez (Honda Repsol) – 1:33:776
    E. Bastianini (Gresini Racing) – 1:33:954
    R. Fernandez (KTM Tech3) – 1:33:966
    L. Marini (VR46 Racing Team) – 1:34:165
    M. Bezzecchi (VR46 Racing Team) – 1:34:173
    F. Bagnaia (Ducati Lenovo) – 1:34:318
    D. Binder (WithU Yamaha) – 1:34:495
    R. Gardner (KTM Tech3) – 1:34:603 LEGGI TUTTO

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    MotoGp, test a Mandalika: Pol Espargaro il più veloce nel Day-1

    ROMA – È Pol Espargaro a firmare questo primo giorno di test ufficiali a Mandalika in Indonesia. La prima sessione di prove ha visto però prima protagonista la pioggia, che ha costretto la direzione di gara a sospendere il cronometro. Poi però lo spagnolo della Honda ha fatto registrare 1:32.466 ed è balzato in testa ai tempi raccolti quest’oggi. Dietro di lui, c’è Aleix Espargaro sulla Aprilia (+0.471), mentre in terza piazza troviamo Brad Binder sulla KTM a +0.471. Dopo la Suzuki di Alex Rins (+0.592) si piazza la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo (+0.642). Sesta invece la Ducati di Jack Miller (+0.648), mentre Bagnaia è stato costretto a lasciare i test dopo una caduta. Solo 17esima invece l’altra Honda, quella di Marc Marquez.
    I risultati dei test a Mandalika

     P. Espargaro (Honda Repsol) – 1:32:466
     A. Espargaro (Aprilia Racing) – 1:32:937
     B. Binder (KTM Red Bull) – 1:32:943
     A. Rins (Suzuki Ecstar) – 1:33:058
     F. Quartararo (Yamaha Monster Energy) – 1:33:108
     J. Miller (Ducati Lenovo) – 1:33:114
     M. Vinales (Aprilia Racing) – 1:33:147
     J. Mir (Suzuki Ecstar) – 1:33:244
     A. Dovizioso (WithU Yamaha) – 1:33:245
     J. Martin (Pramac Racing) – 1:33:358
    T. Nakagami (LCR Honda) – 1:33:394
     F. Morbidelli (Yamaha Monster Energy) – 1:33:518
     J. Zarco (Pramac Racing) – 1:33:592
    F. Di Giannantonio (Gresini Racing) – 1:33:683
    A. Marquez (LCR Honda) – 1:33:700
    M. Oliveira (KTM Red Bull) – 1:33:748
    M. Marquez (Honda Repsol) – 1:33:776
    E. Bastianini (Gresini Racing) – 1:33:954
    R. Fernandez (KTM Tech3) – 1:33:966
    L. Marini (VR46 Racing Team) – 1:34:165
    M. Bezzecchi (VR46 Racing Team) – 1:34:173
    F. Bagnaia (Ducati Lenovo) – 1:34:318
    D. Binder (WithU Yamaha) – 1:34:495
    R. Gardner (KTM Tech3) – 1:34:603 LEGGI TUTTO

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    Danilo Petrucci: “Non torno in MotoGp, sono curioso per la MotoAmerica”

    ROMA – Forte di una Dakar in cui ha stupito i veterani del rally più seguito al mondo, Danilo Petrucci ritorna a sentire l’asfalto sotto la sella. Il pilota di Terni è infatti a Portimao, dove si sono conclusi i test della Superbike che gli hanno permesso di salire in sella a una Ducati Panigale V4. Nel mirino di Petrucci c’è la MotoAmerica, che affronterà proprio con la scuderia italiana: “Ho scelto gli Stati Uniti – ha detto ai microfoni ufficiali del sito della MotoGp- perché ero curioso di vivere in un altro continente. Mi sono stupito della guidabilità della moto e mi sono divertito. Un ritorno in MotoGp? Ormai è un capitolo chiuso della mia carriera”.
    Petrucci sulla Superbike
    Il rally nel deserto ha però lasciato il segno sul fisico di Petrucci, che era partito in Arabia Saudita portandosi già dietro noie fisiche dovute alla lunga stagione in classe regina. “Partirò negli USA a fine marzo e non ho fatto una vera e propria preparazione. Ho ancora un po’ di dolore perché la Dakar ha chiesto al mio corpo tanta fatica. Il nostro obiettivo nella MotoAmerica è vincere, ma non sarà facile”. La voglia di provare qualcosa di nuovo ha preso però il sopravvento sui dolori: “La Ducati mi ha corteggiato a lungo e io pensavo solo a tornare in pista: sono curioso di scoprire ogni cosa”. Poi fa sognare gli appassionati della Superbile: “Quella di correre in SBK potrebbe essere una possibilità. Vorrei correre in questo campionato se la coincidenza con la MotoAmerica me lo consente”, ha detto, concludendo, il pilota umbro. LEGGI TUTTO

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    Danilo Petrucci: “La MotoGp è un capitolo chiuso, punto alla MotoAmerica”

    ROMA – Dopo l’esperienza alla Dakar 2022 – con tanto di vittoria nella quinta tappa -, Danilo Petrucci torna sull’asfalto. Il pilota di Terni è infatti a Portimao, dove si sono conclusi i test della Superbike che gli hanno permesso di salire in sella a una Ducati Panigale V4. Nel mirino di Petrucci c’è la MotoAmerica, che affronterà proprio con la scuderia italiana: “Ho scelto gli Stati Uniti – ha detto ai microfoni ufficiali del Motomondiale – perché ero curioso di vivere in un altro continente. Mi sono stupito della guidabilità della moto e mi sono divertito. Un ritorno in MotoGp? Ormai è un capitolo chiuso della mia carriera”.
    Possibilità Superbike
    Il rally nel deserto ha però lasciato il segno sul fisico di Petrucci, che era partito in Arabia Saudita portandosi già dietro noie fisiche dovute alla lunga stagione in classe regina. “Partirò negli USA a fine marzo e non ho fatto una vera e propria preparazione. Ho ancora un po’ di dolore perché la Dakar ha chiesto al mio corpo tanta fatica. Il nostro obiettivo nella MotoAmerica è vincere, ma non sarà facile”. La voglia di provare qualcosa di nuovo ha preso però il sopravvento sui dolori: “La Ducati mi ha corteggiato a lungo e io pensavo solo a tornare in pista: sono curioso di scoprire ogni cosa”. Poi apre le porte alla Superbike: “Se non coincideranno i weekend vorrei correre delle gare in questo campionato. Potrebbe essere un’opzione”, ha concluso Petrucci. LEGGI TUTTO