MotoGp, Valentino Rossi: “Momento cruciale tra il 2016 e il 2017”
Il Dottore indica in quell’arco temporale lo snodo per la Yamaha e le difficoltà delle successive stagioni LEGGI TUTTO
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Il britannico sulla prossima stagione: “Qualche pilota capisce meglio le nuove gomme di qualcun altro, ma si abitueranno e potranno essere più competitivi” LEGGI TUTTO
ROMA – Luca Marini è una delle nuove leve più interessanti del motociclismo e dopo il secondo posto ottenuto al termine della stagione 2020 si è guadagnato la possibilità di correre in MotoGP in sella alla Ducati Avintia. In un’intervista rilasciata a Corsedimoto il giovane classe 1997 racconta tutta l’emozione per questo salto di categoria: “Essere in MotoGP è bellissimo, un sogno che si realizza. Ma certo un punto di partenza. Esserci veramente è incredibile. Mi devo abituare visto che non ho ancora provato la moto, quindi non ho ancora vissuto il mondo di quella categoria. Non vedo l’ora di iniziare con i primi test, sono molto carico, ma senza fretta. So che ci saranno tantissime cose da imparare, come gomme, elettronica… Poi la Ducati dicono tutti che non è una moto semplice, quindi so che non sarà facile”.
Problema alla caviglia quasi alle spalle
Il fratellastro di Valentino Rossi ha dovuto fare i conti nella seconda parte della stagione con un infortunio alla caviglia che lo ha un po’ limitato: “In questo momento sto bene. Ho continuato con la fisioterapia e la riabilitazione alla caviglia sinistra. Non sono in grado di correre, ma in vista della preparazione invernale devo cercare di arrivare al 100%. Ancora non lo sono, anzi avverto tutt’ora fastidio alla caviglia, soprattutto in questi giorni freddi, quindi ci sto lavorando assieme al fisioterapista. Non ci sono fratture, parliamo però di qualche problema ai legamenti. Non credo mi darà fastidio in sella in seguito, ma in vista della preparazione devo cercare di recuperare al meglio. LEGGI TUTTO
ROMA – Come sempre senza peli sulla lingua, Chico Lorenzo ha affrontato nel corso di una diretta sul proprio canale Youtube Motogepeando il tema del divorzio in MotoGP tra Andrea Dovizioso e la Ducati, analizzando il rapporto tra il forlivese e il direttore Gigi Dall’Igna: “Prima della loro più grande opportunità di essere campioni, gli ego sono stati al di sopra di ciò che sono i numeri, di ciò che è il lavoro, del modo professionale di fare le cose. Dovizioso ha vinto le gare con quella Ducati che ha contribuito a sviluppare, ma Dall’Igna è stato colui che ha diretto tutto lo sviluppo”.
Il padre di Jorge spiega chi ha ragione
Dovendo rispondere su chi tra il pilota e il direttore generale della casa di Borgo Panigale ha sbagliato di più, Lorenzo senior non sembra avere dubbi particolari: “Chi è stato il meno intelligente dei due qui? Penso Dovizioso. Alla fine, passerà alla storia come un pilota che è stato secondo classificato più volte ma non è stato un campione. Penso che Dovizioso sia stato il meno intelligente qui, perché non cambierai Dall’Igna, soprattutto con i record che ha. È un tecnico che sa come sviluppare una moto. Ha vinto campionati in Superbike, con l’Aprilia, ed è lui che ha fatto funzionare la Ducati. Ci sono anche altri personaggi che hanno il loro ego e che contano, anche quando si tratta di ottenere risultati”. LEGGI TUTTO
ROMA – Lucio Cecchinello è ormai da anni legato alla Honda per il suo team LCR come cliente della casa giapponese. Questa partnership con HRC proseguirà per i prossimi due anni in MotoGP e l’ex pilota italiano lo conferma: “Di solito faccio contratti di un anno con HRC. Ma quest’anno abbiamo già raggiunto un accordo per i prossimi due anni. Quindi nel 2021 e nel 2022 gareggeremo con la Honda in MotoGP”.
Trattative del passato
Cecchinello, nell’intervista concessa a Speedweek, rivela di essere stato vicino a cambiare produttore negli scorsi anni. Dopo essere stato contattato da altri marchi, però, ha sempre deciso di continuare con Honda: “In passato, io stesso non ho cercato discussioni con altre case. Ma nella primavera del 2016 sono stato contattato da Suzuki, Aprilia e KTM. Sono stati dialoghi molto brevi e concisi. Tuttavia, siamo sempre stati molto interessati a ricevere notizie sui programmi futuri di altri marchi. Ma a essere sincero, sono contento della mia situazione con la Honda. Se Honda mi darà l’opportunità di lavorare con loro anche dopo il 2022, continuerò a essere leale e continuerò a competere per questo produttore in futuro”. LEGGI TUTTO
ROMA – Per Joan Mir è già finito il tempo di festeggiare un titolo di MotoGP inaspettato e meritato. Il pilota spagnolo, infatti, sprona già la Suzuki a migliorare sotto ogni punto di vista per potersi ripetere in un 2021 in cui – col probabile ritorno di Marquez – non sarà facile lottare di nuovo ai vertici: “La pressione dà e toglie. Infatti nel 2021 sarò un favorito, ma avrò già la tranquillità di aver vinto un titolo. Per competere in un Mondiale con il duo Marc Marquez-Honda dobbiamo migliorare la velocità della moto ed essere un po’ più competitivi, con più pole position e più vittorie. Abbiamo altri punti di forza come l’affidabilità, ma dobbiamo vincere più gare. Nel 2020 abbiamo sfruttato il 100% del nostro potenziale in gara, ma non in qualifica e dobbiamo migliorare nell’esplosività”.
Lo spagnolo riavvolge il nastro
Nell’intervista concessa al Mundo Deportivo, il pilota spagnolo riavvolge il nastro della sua ancor breve carriera: “Sono le parole che avrei voluto leggere o sentire da tutta la vita. Ho fatto tanti sacrifici quando ero più giovane perché ho sempre preso le corse molto sul serio, ho sempre pensato che far festa non fosse compatibile con questo sport. Sono sempre stato molto concentrato sul percorso che credevo fosse l’unico possibile per arrivare a oggi. E sì, ho lasciato molte esperienze da parte: ricordo quando dovevo rifiutare l’invito al compleanno dei miei amici perché dovevo allenarmi. Ma ora a posteriori non mi manca nulla di quel periodo in realtà“. LEGGI TUTTO
ROMA – Fausto Gresini non ha mai nascosto di essere un grande ammiratore di Valentino Rossi, ma in un’analisi della stagione di MotoGP da poco andata in archivio il dirigente motociclistico non può nascondere il proprio disappunto nel vedere il pilota italiano lottare per posizioni di rincalzo: “Di Valentino si è detto di tutto e di più. Lo sappiamo, Vale è un grande pilota e lo sta dimostrando tuttora alla sua età. Certe volte mi capita di pensare: sarebbe bello vederlo vincere, ma è triste vederlo tredicesimo o quindicesimo“.
Il commento sul pilota italiano
Il dirigente sportivo del team omonimo, che peraltro dal 2022 rienterà nel Motomondiale, stima il “Dottore”, ma riflette sul fatto che tanti ventenni stanno prendendo il sopravvento nel Motomondiale a discapito di chi ha qualche primavera in più: “Rossi lo considero uno dei più grandi, va ancora forte, ma in MotoGP c’è gente di vent’anni, mentre lui il prossimo ne avrà 42. Ogni cosa ha il suo tempo, è brutto da dire ma è la realtà”. LEGGI TUTTO
Lo spagnolo manda un messaggio al team giapponese per il futuro: “Per test o aiutarli in un altro modo, sarebbe un piacere” LEGGI TUTTO