AUSTIN – “Già nel 2019 la pista era difficile, avevamo chiesto lavori alla curva 10 e nello Snake, ma in altre parti è peggiorata ed è pericolosa. Così non riesci ad andare al limite e quindi non trovi il limite. Ci avevano garantito dei lavori, invece la situazione è peggiore”. Queste le parole di Valentino Rossi dopo il venerdì di prove libere al Gran Premio delle Americhe, quindicesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il Dottore è uno dei tanti piloti che ha criticato le condizioni della pista di Austin. Dichiarazioni non troppo diverse, infatti, quelle di Marc Marquez: “La pista è bella e mi piace, ma l’asfalto è il peggiore del mondiale: più che le buche, il punto è che il terreno si muove: siamo al limite, se ne deve parlare in safety commission. È andata bene, ma non come vorrei perché fatico nei cambi di direzione: il risultato è là, ma non sono del tutto contento delle mie sensazioni”.
I ducatisti
“Siamo oltre il pericoloso, non puoi pensare a guidare la moto, ma solo a restarci attaccato – afferma Pecco Bagnaia -. Non va bene, per noi è pericoloso già completare un giro: siamo stati abbastanza veloci, ma è dura fare tanti giri rapidi con costanza. Noi dobbiamo crederci e provare a rimontare, ma in queste condizioni non è facile perché non guidi sereno, sei rigido e fatichi il triplo: rendere la moto più morbida possibile potrebbe non bastare . Ci sono due tipi di asfalto in pista: quello vecchio è pieno di crepe e se piove e poi si asciuga è un disastro”. Anche Jack Miller lamenta le pessime condizioni della pista: “È stata una giornata abbastanza selvaggia, sembrava un rodeo in cui conta solo stare attaccato alla sella. Siamo messi bene, sia su bagnato, sia su asciutto, c’è qualcosa da sistemare ma è importante stare dentro la top-10. La pista? È molto sfidante: questione del terreno su cui è edificata, ma è la stessa per tutti e quindi dobbiamo adattarci, ma abbiamo un pacchetto vincente”. LEGGI TUTTO