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    F1, danni irreparabili alla power unit di Bottas dopo l'incidente con Russell

    ROMA – La Mercedes esce con le ossa rotte dal Gran Premio di Imola. Non quelle di Valtteri Bottas, che è uscito illeso dallo scontro con George Russell, ma della monoposto. I danni alla W12 del finlandese, infatti, sembrano essere troppi grandi per occorrere a una riparazione: per questo la power unit, ispezionata a Brixworth, dovrà presumibilmente essere sostituita in vista del prossimo weekend di gara a Portimao, in programma dal 30 aprile al 2 maggio. Il bruttissimo impatto ha fatto subito preoccupare Toto Wolff, che già inizialmente aveva avvisato di un possibile cambio del motore. 
    Le dichiarazioni di Shovlin
    Il responsabile degli ingegneri di pista, Andrew Shovlin, ha confermato le brutte notizie: “Purtroppo, la macchina non se l’è cavata bene, c’è un’ingente quantità di danni – dichiara come riportato da RaceFans -. Siamo riusciti a portare molti pezzi in fabbrica a Brackley, analogamente abbiamo fatto con la power unit, che è stata controllata e ispezionata con massima attenzione a Brixworth. Purtroppo, diverse componenti sono state danneggiate irreparabilmente. Stiamo approntando un piano logistico per cercare di essere in grado di ottenere parti sufficienti a Portimão, in modo da avere entrambe le vetture nella specifica corretta“. LEGGI TUTTO

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    F1, power unit Mercedes danneggiata irreparabilmente dopo l'incidente di Bottas

    ROMA – L’incidente tra Valtteri Bottas e George Russell nel Gran Premio di Imola costa caro alla Mercedes. I danni alla W12 del finlandese sono troppi grandi per essere riparati: per questo la power unit, ispezionata a Brixworth, dovrà presumibilmente essere sostituita in vista del prossimo weekend di gara a Portimao, in programma dal 30 aprile al 2 maggio. Il bruttissimo impatto ha fatto subito preoccupare Toto Wolff, che già inizialmente aveva avvisato di un possibile cambio del motore. La buona notizia riguarda le condizioni di Bottas, uscito illeso dal pesante scontro con la Williams. 
    Le parole di Shovlin
    “Purtroppo, la macchina non se l’è cavata bene, c’è un’ingente quantità di danni – conferma il responsabile degli ingegneri di pista, Andrew Shovlin, come riportato da RaceFans -. Siamo riusciti a portare molti pezzi in fabbrica a Brackley, analogamente abbiamo fatto con la power unit, che è stata controllata e ispezionata con massima attenzione a Brixworth. Purtroppo, diverse componenti sono state danneggiate irreparabilmente. Stiamo approntando un piano logistico per cercare di essere in grado di ottenere parti sufficienti a Portimão, in modo da avere entrambe le vetture nella specifica corretta“. LEGGI TUTTO

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    F1, Masi: “Mancata penalità a Hamilton? Retro consentita dal regolamento”

    ROMA – Lewis Hamilton ha chiuso al 2° posto la gara di Imola, secondo appuntamento della stagione 2021 di Formula 1. A tenere banco, però, è la mancata penalità inflitta al campione del mondo in carica per la retromarcia con la quale è riuscito a uscire dalla ghiaia dopo un lungo che lo aveva fatto scivolare a centro gruppo. A spiegare il perché della mancata sanzione ci ha pensato il direttore di gara Michael Masi: “Utilizzare la retromarcia nelle condizioni in cui sia sicuro farlo è consentito. È necessario rivedere l’insieme completo delle circostanze che ruotano intorno all’episodio, ma in quella particolare circostanza non ho preso in considerazione la possibilità di segnalarlo ai commissari”, ha chiarito ai microfoni di RacingNews365.
    I motivi dietro la mancata penalità a Hamilton
    Secondo Masi, infatti, la manovra del campione del mondo, grazie alla quale è riuscito a tornare in pista senza perdere ulteriori preziosi secondi, non è contraria a quanto stabilito il regolamento – che vieta l’utilizzo della retromarcia nella  corsia box, evitando così la penalità che lo avrebbe spinto ancora più in basso in classifica. A far pendere ulteriore l’ago della bilancia verso la mancata penalità, inoltre, è stato anche il costante aggiornamento sui piloti che sopraggiungevano alle sue spalle del box Mercedes che ha permettesso al campione del mondo di operare in totale sicurezza rendendo così la manovra non pericolosa. Una decisione, quella di Masi, pronta a far giurisprudenza. LEGGI TUTTO