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    Da Parigi: La conferenza stampa. Pioline: ‘La scommessa Defense Arena è vinta. Ora il pubblico deve farla sua”

    Cedric Pioline nella foto – Foto Patrick Boren

    Cédric Pioline:
Buongiorno. Sono molto felice di essere qui stamattina con voi per il tradizionale punto di fine torneo, anche se non conosciamo ancora il vincitore di questa edizione 2025.Avevamo annunciato e comunicato che il Rolex Paris Masters stava entrando in una nuova era. Possiamo dire che la scommessa è stata vinta e che la sfida è stata portata a termine con grande successo per tutta la settimana.Già i numeri parlano da soli: anche se non abbiamo ancora la cifra definitiva, siamo intorno ai 220.000 spettatori per questa edizione.
Per dare un riferimento, nel 2024 erano stati 176.000: un balzo in avanti notevole, di cui siamo molto orgogliosi.In questa sfida, i nostri migliori ambasciatori sono stati innanzitutto i giocatori, che sono rimasti pienamente convinti di quanto abbiamo proposto in termini di organizzazione e di miglioramento delle loro aree dedicate.
Non ripeterò tutto ciò che abbiamo già detto più volte, ma i loro spazi — spogliatoi, player’s lounge, setup di gioco — hanno riscosso grande apprezzamento.La zona a loro riservata, con la fascia centrale che ormai conoscete bene, i campi di allenamento e la gym zone sono stati molto apprezzati. Un dettaglio che ha colpito i giocatori è la porzione di superficie identica a quella del campo di gara, utilizzata per riscaldamento e corsa: per atleti del loro livello, delle vere “Formula 1”, avere sotto le scarpe lo stesso tipo di suolo che troveranno in partita è stato un plus molto gradito.Un altro punto di forza è stata la nuova capacità del Campo Centrale, che può accogliere circa 17.500 spettatori: è il secondo campo coperto più grande al mondo dopo l’Arthur Ashe Stadium di New York, ma il primo in assoluto sul circuito ATP.
Anche i campi 1 e 2 hanno visto un netto miglioramento, sia in termini di capienza sia di condizioni di gioco rispetto al passato. Il campo 1, in particolare, ha funzionato molto bene: era una delle nostre priorità, per riequilibrare l’importanza tra il Centrale e i campi secondari.
La scommessa è stata vinta, perché i tifosi si sono davvero appropriati di questi nuovi spazi, creando un’atmosfera straordinaria.Detto questo, siamo perfettamente consapevoli che non tutto è ancora perfetto e che ci saranno aspetti da migliorare. Abbiamo già diverse piste di lavoro.
Raccoglieremo tutti i feedback da parte di chi anima questo evento — inclusi voi giornalisti — e, per esempio, ho ben ascoltato le vostre osservazioni sulla posizione della tribuna stampa.Come potete immaginare, seguiranno diversi debriefing, prima interni alla Federazione, poi con l’ATP. Come sapete, verrà redatto un rapporto e ci aspettiamo che sia estremamente positivo, ma saremo pienamente all’ascolto delle osservazioni.Infine, collaboreremo anche con la sala, poiché possiamo considerarci dei veri e propri “produttori”, al pari di chi organizza grandi eventi musicali, con la differenza che noi proponiamo sport dal vivo.
Molte componenti passano attraverso lo staff della struttura, che conosce la sua arena alla perfezione. La collaborazione è stata fluida e virtuosa, ma siamo tutti d’accordo che si può ancora migliorare, collettivamente, per rendere il torneo e l’evento sempre migliori.
    Domanda: Un punto negativo che ha fatto molto discutere riguarda la lentezza del campo. Ci avevi avvertito che sarebbe stato più lento rispetto all’anno scorso, ma sei rimasto sorpreso dal calo drastico del Pace Index? Avete un vero controllo su questo parametro?Cédric Pioline:
Non possiamo chiedere una velocità precisa, tipo “35,5 o 36” di Pace Index. Si indica semplicemente una forchetta di riferimento — “medium” o “medium-fast” — e ci si attiene a quella.
La nostra volontà, questo sì, era di rallentare la superficie rispetto all’anno scorso, ed è stato fatto consapevolmente.Mi sembra interessante sottolineare una cosa: come in ogni torneo, ci sono quattro semifinalisti, e su quattro, tre hanno espresso un commento – positivo o critico – sulla superficie o sulle palline. Il che dimostra che, tutto sommato, non doveva essere poi così male, visto che sono arrivati in semifinale di un Masters 1000, un risultato già di per sé notevole.Per fare un esempio, credo che Félix Auger-Aliassime abbia dichiarato dopo il primo turno: “le palline sono pessime”.
Gliel’ho ricordato scherzando: “Forse non sono così male, queste palline!”.
Sono quei piccoli scambi informali che abbiamo: io resto un direttore di torneo, ma anche un ex giocatore, quindi capisco il loro punto di vista.
Da ex giocatore, mi sento molto a mio agio con queste situazioni. So perfettamente come i giocatori arrivano, si ambientano e scoprono condizioni diverse da quelle della settimana precedente.Commentare i commenti dei giocatori non è sempre qualcosa di costruttivo. Sappiamo distinguere tra chi deve solo adattarsi a nuove condizioni e chi segnala un problema reale.
Oggi, la superficie proposta rappresenta un buon compromesso per tutti gli stili di gioco.
    Domanda: Grazie per questa conferenza. Come direttore del torneo, le auguro buona fortuna. Ci sono state discussioni riguardo al decimo Masters 1000 previsto in Arabia Saudita e al suo valore aggiunto nel calendario?Cédric Pioline:
È una grande domanda, molto interessante.
Senza dubbio, il decimo Masters 1000 — come sapete — non sarà obbligatorio, proprio come Montecarlo.
Per quanto riguarda il Rolex Paris Masters, noi siamo protetti, perché i giocatori hanno l’obbligo di partecipare al nostro torneo.A mio parere, per come oggi i giocatori costruiscono il loro calendario, dovranno inevitabilmente adattare alcune cose.
Tra i quattro tornei dello Slam, gli otto Masters 1000 obbligatori, forse due facoltativi, qualche ATP 500, la Coppa Davis, la Laver Cup e talvolta qualche esibizione, il calendario è ormai sovraccarico.Immagino che i giocatori dovranno fare delle scelte, agire con intelligenza e stabilire delle priorità.
Penso che sia questa la direzione verso cui stiamo andando: il tennis sta vivendo una fase di transizione.Il futuro del nostro sport sarà diverso da quello che conosciamo oggi, e il modo di concepire la stagione cambierà inevitabilmente rispetto a due o tre anni fa.
    Domanda: Quest’anno non c’era una biglietteria separata per il campo n.1. Visto il successo e l’atmosfera che si è creata, pensate di introdurla a partire dal prossimo anno?
E poi, una domanda più tecnica: molti Masters 1000 sono stati vinti da giocatori alla loro prima affermazione importante — penso a Jack Draper, Jakub Mensik e, forse, a Félix Auger-Aliassime oggi. Come spiega che nei Masters 1000 la competizione sembri più aperta rispetto agli Slam, dove Alcaraz e Sinner dominano?Cédric Pioline: Per quanto riguarda la biglietteria dedicata, è una questione che ci eravamo già posti prima di questa edizione. Abbiamo scelto di mantenere il modello dell’Accor Arena, innanzitutto perché i nostri spettatori vi erano abituati.Alla luce del successo di quest’anno, è chiaro che si tratta di un punto che verrà affrontato nel debriefing e su cui dovremo decidere abbastanza rapidamente, anche perché tradizionalmente le vendite dei biglietti iniziano a Natale, quindi tra un mese e mezzo circa.Senza entrare troppo nei dettagli, se decidessimo di andare in quella direzione, ci sarebbero delle conseguenze pratiche: sui flussi del pubblico, sulla gestione degli spettatori abituati ad avere un biglietto valido sia per il Centrale sia per gli altri campi — e naturalmente anche sulla griglia dei prezzi. Dovremmo stabilire quanto far pagare per il Court 1 rispetto al Centrale. Ci sono molti aspetti da valutare: non è una decisione che si può prendere alla leggera, ma richiede un’analisi ponderata per fare la scelta giusta.Per rispondere alla seconda domanda, è vero che il calendario ATP oggi procede a una velocità impressionante. Ci si dimentica facilmente che in primavera Sinner è rimasto fermo per un periodo, saltando diversi Masters 1000. Siamo passati dal “Big 4” al “Big 3” e oggi forse al “Big 2”. Chissà, magari torneremo presto a un Big 3 — ce lo auguriamo, perché più alto è il livello, più lo spettacolo ne guadagna.Questo lascia spazio anche ad altri giocatori di talento, che possono cogliere l’occasione per compiere un exploit. Solo il tempo dirà se certe vittorie resteranno episodi isolati o segneranno l’inizio di qualcosa di più grande.È chiaro che Alcaraz e Sinner sono attualmente al di sopra di tutti, e lo si vede soprattutto nei tornei dello Slam. Nei Masters 1000 c’è un po’ più di margine, perché non possono vincere sempre tutto.
Entrambi non parteciperanno ai tornei ATP 250 della prossima settimana: resta solo questa finale — e il suo risultato — per determinare chi sarà il numero 1 del mondo.Guardando i punti, tra il loro totale e quello del terzo in classifica ci sono circa 4.000 punti di differenza, un dato davvero impressionante, che dimostra la portata della loro dominazione sul circuito .
    Domanda: Tornando alla biglietteria, da quanto capisco il torneo avrà margini inferiori, ma resterà comunque redditizio. Si può avere un’idea di quanto siano aumentati i costi organizzativi per lo spostamento qui alla Defense Arena? E quanto è cresciuto il fatturato derivante dalla vendita dei biglietti?Cédric Pioline:Sul fronte biglietteria, siamo rimasti molto stabili rispetto al 2024 in termini di prezzi. Era una nostra precisa volontà, in occasione di questo trasferimento, non modificare troppoNon entrerò nei dettagli tecnici – ci sono persone più qualificate e intelligenti di me per questo – ma è stato fatto un ridisegno complessivo degli spazi rispetto a Bercy. La configurazione e la suddivisione delle aree (“zoning”) sono cambiate. La capienza è maggiore, ma maggiore non significa automaticamente più ricavi.I margini di guadagno si ridurranno, perché abbiamo costi aggiuntivi e un contratto differente rispetto a quello che avevamo all’Accor Arena.
Non darò cifre precise, ma qualche esempio: abbiamo installato 9.000 metri quadrati di tende e drappeggi. Non è certo il tipo di tenda da doccia che si trova a casa, e basta fare un rapido calcolo per capire di che cifre parliamo.Il budget complessivo è quindi molto consistente, ma era necessario, sia per garantire comfort ai giocatori, sia per migliorare l’esperienza del pubblico.
Abbiamo costruito tribune temporanee, un investimento notevole, realizzate su misura e acquistate direttamente dal torneo.Faccio un piccolo paragone con l’immobiliare: quando si passa da un appartamento di 100 m² a uno di 200 m², inevitabilmente costa di più. Ci sono più pareti, più impianti, più spazi da allestire. Lo stesso vale per questa Arena, con strutture come questo magnifico media center, di cui siamo molto fieri. Ogni nuovo servizio comporta costi, anche quelli “nascosti”, che non si vedono ma pesano sul bilancio.Quando si fa il “più, più, più”, è normale che costi di più, ma ne siamo felici, perché il successo dell’evento dimostra che ne valeva la pena.
    Domanda: Ci sono stati costi imprevisti?Cédric Pioline:
Ci sono sempre sorprese dell’ultimo minuto. Come sapete, noi siamo locatari della struttura, e alcune voci di spesa non erano state previste. Ricordo che tra gennaio 2024, quando la Federazione francese ha approvato ufficialmente il trasferimento, e oggi, sono passati solo 18-20 mesi. Un tempo molto breve: abbiamo organizzato l’edizione 2024, negoziato il contratto con la Paris La Défense Arena (PLDA), e forse abbiamo avuto poco margine per analizzare tutto nei dettagli — è normale. Durante l’operatività sono quindi emersi costi non preventivati: il “sale e pepe” dell’organizzazione.
    Domanda: Una delle grandi forze di Bercy era l’atmosfera, quell’energia quasi folle che si creava nella sala. Hai l’impressione che questa atmosfera sia riuscita a trasferirsi qui alla Defense Arena, o è un po’ più “morbida” e servirà tempo perché il pubblico si adatti a questo nuovo spazio?Cédric Pioline:
Hai perfettamente ragione: l’atmosfera è un elemento fondamentale, quasi identitario, di questo torneo.
Quello che descrivi l’abbiamo ritrovato pienamente sul campo 1, un po’ meno sul Centrale.
Ricordo che parliamo di un evento con oltre quarant’anni di storia. Non sono affatto convinto che l’espressione “calderone di Bercy”, tanto usata in passato, si applicasse davvero a tutte le edizioni del torneo al Palais Omnisports (POPB) diventato poi Accor Arena. Negli ultimi tre anni eravamo sempre sold out, questo è un dato di fatto.Come hai detto giustamente, il pubblico ha bisogno di appropriarsi del nuovo spazio. Serviranno alcuni match di riferimento, momenti forti, per creare — come accadeva a Bercy — una memoria collettiva legata al torneo.Io stesso giro molto per percepire l’atmosfera, per “sentire la vibrazione” della sala. E ho la sensazione, e non è un discorso di facciata, che la gente abbia solo voglia di accendersi. Si percepisce che il pubblico ha fame di emozioni.Probabilmente inseriremo questo punto nel debriefing: analizzeremo anche i dati per capire la composizione del pubblico — quale percentuale proviene da Bercy e quanti invece sono nuovi spettatori che prima non venivano.
Penso che la maggioranza sia composta da “fedelissimi”, i cosiddetti repeaters, e si sente che c’è elettricità nell’aria. Basta una scintilla perché tutto esploda.
Spero che accada proprio questo pomeriggio, in occasione della finale.
    Dal nostro inviato a Parigi, Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Sinner domina uno Zverev svuotato. Jannik è in finale al Masters 1000 Parigi, a un passo dal tornare n.1

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    “No match”, o “K.O. tecnico”, fa lo stesso. Impossibile per un Sasha Zverev del tutto svuotato di energie dalla durissima battaglia di ieri contro Medvedev fare partita contro Jannik Sinner, tanto che la seconda semifinale del Masters 1000 di Parigi è un assolo nemmeno così virtuoso e spettacolare dell’italiano, vincitore con un eloquente 6-0 6-1 in 62 minuti su “quel che restava” del tedesco, del tutto incapace di reggere la pressione e ritmo dell’italiano viste le gambe bloccate e pure una giornata totalmente negativa al servizio. Spettacolo oggettivamente deprimente per il pubblico, ma l’unica ottima notizia è la finale raggiunta a La Defense Arena da Sinner, dove trova un Auger-Aliassime solido, lanciatissimo, il più vincente in stagione al coperto. Non sarà una finale qualsiasi: in caso di vittoria Jannik potrà brindare al ritorno sul trono del ranking ATP. E farlo appena prima di sbarcare a Torino, in Italia, alle Finals, sarebbe un eccellente viatico all’ultimo evento del 2025 e anche piccola consolazione di un anno nel quale ha dovuto ingoiare tantissima fiele… Ma vincere non sarà affatto una passeggiata visto quanto il canadese sta giocando bene, davvero centrato, tosto agonisticamente e continuo. “Sono molto contento per Felix” afferma a caldo in campo Jannik, “È una delle migliori persone del tour, la più gentile”. I due si sono affrontati in semifinale a US Open e fu una discreta lotta…
    Non c’è molto da commentare sulla semifinale, non si è praticamente giocato. Ogni volta che Sinner ha spinto con intensità e precisione si è preso il punto, in particolare sul diritto di Zverev, colpo quasi impresentabile vista la grave difficoltà del tedesco nel cercare la palla coi piedi, fare spazio e spingere. Solo col rovescio Sasha è riuscito a reggere parzialmente e si è preso qualche punto discreto, ma la velocità, intensità e spinta di Jannik sono state un incubo per il tedesco. E poche sono state le volte nel quale Jannik ha davvero premuto l’acceleratore a manetta, non ce n’era minimamente bisogno per prendersi il punto diretto o provocare l’errore dell’avversario, totalmente in balia, smarrito e depresso.
    Visto l’andamento così insolito del match, è difficile commentare la prestazione di Sinner. È stato un allenamento agonistico perché fin dai primi punti è apparso evidente come Zverev fosse rigido e lento, non c’era un singolo colpo a funzionare, nemmeno il servizio che si gioca da fermo. Jannik non ha fatto alcuna fatica e queste energie risparmiate torneranno utilissime in finale (e pure a Torino). Volendo provare a cogliere qualcosa dalla sua prestazione, è piaciuto come l’azzurro abbia trovato precisione e qualità col lungo linea, sia di diritto che di rovescio, una soluzione tecnica che nelle ultime settimane ha provato in modo assiduo con risultati ottimi; ha risposto con sicurezza sulle battute poco incisive del rivale, sbagliando quasi niente; in generale ha gestito la situazione a dir poco particolare con tranquillità e freddezza, provando qualche colpo ma senza esagerare, anche per non infierire sull’avversario. Ha allungato sicuro e quindi ha gestito, senza strafare. Giusto così. Applausi a Zverev per essere rimasto in campo fino al match point, ma l’ha fatto solo per il grande rispetto che nutre per Sinner non essendo in alcun modo competitivo. Sarà la nona finale del 2025 per Sinner (su undici tornei disputati!), terza a livello 1000, entrambe perse contro Alcaraz (Roma e quella di fatto non giocata a Cincinnati). È anche la vittoria n.25 di fila a livello indoor per Sinner. 
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match inizia con Zverev al servizio ma è Sinner a prendersi il primo punto con un bel diritto vincente al termine di una progressione ben condotta. Due seconde palle, due punti foto copia con Jannik a comandare. 15-30. Bravo Sinner, comanda e si prende il punto con una smorzata ottima, dopo la differenza fatta con un eccellente rovescio lungo linea. 15-40, due palle break. Con una prima palla esterna più precisa che potete Zverev salva la prima; sulla seconda invece si scambia, Jannik piedi ben ancorati a terra e un diritto “pesante” provoca l’errore di Zverev. BREAK Sinner, può fare corsa di testa. Molto sicuro il primo turno di servizio dell’italiano, anche un Ace sul 30-15 ma soprattutto la netta sensazione di tranquillità nel gestire lo scambio. 2-0. Sasha è costretto a servire sopra alle sue medie recenti, altrimenti Jannik entra di brutto, come nel terzo game quando fulmina il tedesco con una risposta lungo linea micidiale. Ancora col lungo linea, un diritto improvviso, Sinner porta il terzo game ai vantaggi. La faccia di Zverev mentre vede sfilare la palla è tutto un programma… anche perché quando lo scambio diventa intenso va sotto, sembra in netta difficoltà con le gambe quando deve cercare la palla e spingere. Terribile l’errore del tedesco col diritto, la palla gli esce di due metri e c’è una nuova chance di break per l’italiano. Stavolta si scambia sul rovescio e dal lato sinistro è più sicuro, si salva. Troppo corto il servizio di Zverev, Sinner entra forte in risposta e si prende un nuovo BREAK, con un diritto cross dal centro stretto e velocissimo. 3-0, Dominio del n.2, Zverev sembra in grave difficoltà a reggere. Sasha sembra trascinarsi per il campo, tira alcuni buoni colpi ma appena Jannik alza un minimo il ritmo, ma nemmeno a tutta, il tedesco non regge e sbaglia anche di tanto. Sinner non perdona, con un Ace perfetto al T vola sul 4-0. Il diritto di Sasha proprio non va, altro bruttissimo errore sul 15-0 quando costretto a fare due passi in avanti affossa la traiettoria in rete. Jannik invece è famelico, aggredisce con la risposta la palla di Zverev e gioca al doppio della velocità…. forse anche qualcosa in più. 15-30. Solo con il rovescio il tedesco riesce ad appoggiarsi alla palla dell’italiano e trovare un po’ di angolo e profondità. Pesantissimo Zverev nel correre a destra sul 30 pari, dopo alcuni scambi discreti. 30-40, chance del triplo allungo per JS. L’italiano risponde, colpisce in sicurezza e con profondità, e ancora il diritto tradisce Zverev. 5-0, col terzo break di fila. Zverev si alza dalla sua panchina all’ultimo secondo disponibile, spossato e sportivamente depresso. Ogni lungo linea di Sinner è una punizione, l’altro non ci prova nemmeno o ci arriva malissimo. Sinner concede un paio di sbavature, 15-30, e qua arriva il primo punto che scatena l’applauso dell’Arena, una smorzata, poi lob e tweener, pro Sinner, che poi con l’ennesimo diritto potente si prende il primo Set Point. Ace. 6-0 in 30 minuti. Zverev passa davanti ad un Sinner già seduto muovendosi come un pachiderma e a testa bassa. Out of Energy.
    Zverev riparte nel secondo set cercando di prendersi un po’ di vantaggio col servizio e un rovescio incisivo, ma il suo problema è che questo pressing, seppur discreto, fa il solletico alla difesa di Sinner… Mentre Jannik trova il lungo linea ad occhi bendati, Sasha non ci riesce. 30 pari. Troppo corto il tedesco nello scambio, Jannik va sopra e quindi “punisce” il rivale con una smorzata ottima, Sasha nemmeno ci prova. 30-40, ancora palla break. Con una seconda di servizio finalmente di qualità Zverev si apre il campo e l’attacco col rovescio stavolta lo premia. Un Ace esterno, il primo del match, vale la palla game. Eccolo! Esplode la Defense sul buon diritto cross che sorprende Sinner e vale a Zverev un game. Il tedesco chiede l’intervento del medico al prossimo cambio di campo. Sinner intanto amministra senza alcun patema un altro turno di battuta, 1 pari. Nel terzo game anche il rovescio tradisce il tedesco e Sinner vola ancora a palla break sul 30-40. Niente, un banale scambio sulla diagonale di rovescio, nemmeno a grande velocità, termina con l’ennesimo errore di Zverev che subisce il quarto BREAK del match, 2-1 e servizio Sinner. Il medico misura i valori di Sasha (ricordiamo il suo diabete) e gli somministra un farmaco. Ma la musica non cambia: Jannik gestisce con totale agio il suo turno di battuta e poi va a prendersi con un paio di spallate di diritto bestiali (un po’ fortunata l’ultima) un nuovo break, per il 4-1. Sorride amaro il tedesco, oggi va così. Anzi, non va per nulla…

    Alexander Zverev vs Jannik Sinner ATP Paris Alexander Zverev [3]01 Jannik Sinner [2]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2A. Zverev 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-5 → 1-6J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 ace1-4 → 1-5A. Zverev 15-0 ace 15-15 15-30 15-401-3 → 1-4J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-2 → 1-3A. Zverev 15-0 15-15 15-30 30-30 30-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1A. Zverev 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace0-5 → 0-6A. Zverev 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-4 → 0-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-3 → 0-4A. Zverev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A0-2 → 0-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-1 → 0-2A. Zverev 0-15 15-15 15-30 15-40 30-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Auger-Aliassime completa la rincorsa: battuto Bublik 7-6 6-4, il canadese vola in finale e vede Torino

    Felix Auger-Aliassime (Foto Patrick Boren)

    È Félix Auger-Aliassime il primo finalista del Rolex Paris Masters 2025. 
Il canadese supera in due set lottati Alexander Bublik, numero 16 del ranking mondiale, con il punteggio di 7-6(3) 6-4, e conquista l’accesso alla sua seconda finale in carriera in un Masters 1000. Domenica sfiderà il vincitore dell’altra semifinale tra Jannik Sinner e Alexander Zverev. Felix ritrovato: solidità e calma nei momenti chiave. Auger-Aliassime ha giocato con grande calma e lucidità, consapevole dei propri mezzi e senza forzare oltre il necessario. Il canadese ha costruito la vittoria sulla solidità del servizio (oltre il 75% di prime in campo) e su un atteggiamento tattico intelligente: pochi rischi, massima efficienza, e la capacità di appoggiarsi alle proprie certezze nei momenti decisivi. Bublik, al contrario, dopo un buon avvio nel secondo set — avanti 4-1 — ha perso progressivamente il filo del gioco, concedendo cinque giochi consecutivi senza più trovare ritmo né soluzioni efficaci. Le smorzate e le variazioni, marchio di fabbrica del kazako, non sono bastate contro la regolarità e la concentrazione di un Auger-Aliassime finalmente vicino ai livelli che lo avevano portato fino al numero 6 del mondo. Si accende la corsa verso Torino. Con il successo odierno, Auger-Aliassime supera Lorenzo Musetti nella Race to Turin, salendo momentaneamente all’ottavo e ultimo posto utile per la qualificazione alle Nitto ATP Finals.
Resta però un’ultima settimana di attesa: sia il canadese che il toscano sono iscritti ai tornei ATP 250 di Metz e Atene, che potrebbero decidere definitivamente chi volerà all’Inalpi Arena.
    Per Musetti servirà il massimo in termini di punti e prestazione per tenere vivo il sogno torinese, mentre Auger-Aliassime potrà affrontare la finale di Parigi con la consapevolezza di aver già rimesso in moto la sua ascesa. La finale di domenica. Per il canadese sarà la seconda finale in un Masters 1000, un risultato che conferma la rinascita di un giocatore tornato ai vertici dopo mesi difficili.
Qualunque sia l’avversario — Sinner o Zverev — la finale promette scintille: Aliassime ha ritrovato fiducia, continuità e soprattutto la calma che fa la differenza nei tornei più importanti.Parigi lo riporta tra i grandi. Domenica non sarà facile per nessuno.

    La cronaca
    Primo setAvvio brillante di Auger-Aliassime, che apre il match con due ace consecutivi e tiene agevolmente il servizio per il 2-0. Bublik risponde con la solita fantasia, mescolando palle corte e accelerazioni da fondo: il kazako, nato a San Pietroburgo, ritrova subito il ritmo e pareggia 2-2 con un turno di battuta impeccabile. Il livello tecnico è altissimo, entrambi spingono da fondo con margini ridottissimi. Il canadese è solido al servizio ma fatica negli scambi prolungati, mentre Bublik alterna momenti di grande ispirazione ad altri di eccessiva ricerca del colpo vincente. Aliassime continua a comandare con la prima (80% di punti vinti), chiude con autorevolezza ogni turno di servizio e sale 4-3. Bublik reagisce con colpi spettacolari e un paio di ace di pura potenza, ma il canadese resta concentrato e risponde con altrettanta efficacia: 5-4 Aliassime. Si procede punto a punto, senza palle break: entrambi reggono mentalmente nei momenti chiave, consapevoli che un singolo errore può costare il set. Bublik trova una smorzata perfetta per il 5-5 e salva con coraggio le ultime due prime dell’undicesimo gioco. Il tie-break è la naturale conclusione di un parziale impeccabile dal punto di vista tecnico. Aliassime parte meglio (ace e minibreak per il 4-2), Bublik prova a rientrare ma sbaglia ancora con il dritto. Due prime vincenti consecutive regalano a Felix tre set point: il kazako affossa l’ultimo colpo in rete, consegnando il primo set al canadese dopo 59 minuti di grande tennis.
    Secondo setParte al servizio Bublik, che si aggiudica il primo game e approfitta subito di un avvio timido di Aliassime: tre errori consecutivi gli consegnano il break per il 2-0. La reazione del canadese è immediata: spinge con il rovescio, trova profondità e strappa a sua volta il servizio (2-1), mentre Bublik si lascia sfuggire la racchetta in un gesto di stizza che gli vale un warning.Il copione si ripete: Aliassime fatica a consolidare, concede un nuovo break con un errore di volée (1-3), e Bublik vola 4-1 grazie a un servizio più incisivo e qualche discesa a rete coraggiosa. Ma proprio nel momento in cui il kazako sembra padrone del set, ecco un’altra svolta: doppio fallo, errori gratuiti e un rovescio in corridoio rimettono in corsa Felix, che piazza il controbreak per il 4-3.La rimonta è servita. Aliassime ritrova fluidità nei colpi e precisione al servizio, infilando due prime vincenti consecutive per il 4-4. Sul game successivo, la pressione passa tutta sul kazako: una risposta profonda e un dritto a sventaglio del canadese gli procurano due palle break pesantissime, e alla seconda occasione Felix piazza l’allungo decisivo, 5-4.Un secondo set più convulso e altalenante rispetto al primo, aperto da una raffica di break che ne ha scandito il ritmo. Alexander Bublik parte forte, strappa subito il servizio e si porta avanti 2-0, ma come spesso accade nel suo tennis, l’imprecisione e l’incostanza prendono il sopravvento nei momenti chiave. Il kazako entra in una spirale di errori e indecisione che gli costa due volte il vantaggio conquistato. Auger-Aliassime, inizialmente falloso, ritrova progressivamente ritmo e fiducia, alzando il livello del proprio servizio e cominciando a comandare lo scambio. Quattro break nei primi sette giochi testimoniano un inizio confusionario, con il livello sceso da entrambe le parti, ma è il canadese a emergere nel finale per lucidità e tenuta mentale.Al momento si servire per il match, Auger-Aliassime non trema: prima e dritto per il 30-15, ace per il doppio match point, e ancora con il dritto chiude il conto 6-4 dopo un’ora e 39 minuti di gioco complessivo.

    Dal nostro inviato a Parigi, Enrico Milani

    Felix Auger-Aliassime vs Alexander Bublik ATP Paris Felix Auger-Aliassime [9]76 Alexander Bublik [13]64 Vincitore: Auger-Aliassime ServizioSvolgimentoSet 2F. Auger-Aliassime 15-0 ace 15-15 30-15 40-155-4 → 6-4A. Bublik 0-15 0-30 15-30 15-40 df4-4 → 5-4F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 ace 40-0 40-153-4 → 4-4A. Bublik 0-15 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 40-A2-4 → 3-4F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-151-4 → 2-4A. Bublik 15-0 30-0 30-15 40-151-3 → 1-4F. Auger-Aliassime 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-2 → 1-3A. Bublik 0-15 0-30 15-30 30-30 30-400-2 → 1-2F. Auger-Aliassime 0-15 df 0-30 0-400-1 → 0-2A. Bublik 0-15 15-15 ace 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* ace 1-1* 1*-2 ace 2*-2 3-2* ace 4-2* 4*-3 5*-3 ace 6-3*6-6 → 7-6A. Bublik 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace6-5 → 6-6F. Auger-Aliassime 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-305-5 → 6-5A. Bublik 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-405-4 → 5-5F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 ace 40-04-4 → 5-4A. Bublik 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace4-3 → 4-4F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 ace 30-15 40-153-3 → 4-3A. Bublik 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2A. Bublik 15-0 ace 30-0 40-02-1 → 2-2F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-30 df ace1-1 → 2-1A. Bublik 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 ace 40-0 ace 40-150-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Parigi: I risultati completi con il dettaglio delle Semifinali. In campo Jannik Sinner (LIVE)

    Sinceramente sono molto felice per Bublik , se non avesse cannato Wimbledon che a mio avviso è una superficie a lui congeniale sarebbe già qualificato.Son quei grandi giocatori che per un motivo (testa ) o l’altro stanno alla finestra dei grandi, sempre fuori i topten,finals e grandi titoli . Invece con 2 vittorie potrebbe fare tripletta.Di Felix son felice che sia ritornato tra i grandi , però come successo a Madrid 2024 ci riuscì con una combinazione super favorevole di eventi , quindi la reputo una casualità del fato queste semifinale perché di fatto il suo tennis è sempre quello.
    Inutile dire che preferirei ci fosse quel “disgraziato ” di Musetti perché è stato più continuo nonostante gli infortuni e ha qualcosa in più da dare del canadese al tour.
    Zverev è quello del quartetto che ha meno da perdere da una sconfitta mentre Jannik si riprenderebbe il furto con scasso di WADA e tornerebbe al numero che gli compete , sperando che stavolta non lo lasci più.
    Anche perché Carlos dal 2026 oltre a dover ripetere la stagione logorante del 2025 dovrà vedersela in quei tornei proprio dal nuovo #1. LEGGI TUTTO

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    Zverev ha la meglio su Medvedev dopo due match point annullati. Ora la sfida con Sinner. Medvedev fuori da Parigi e dalle Finals

    Alexander Zverev nella foto – Foto Patrick Boren

    Alexander Zverev ha conquistato la semifinale del Rolex Paris Masters 2025 dopo una lunga e intensa battaglia contro Daniil Medvedev, chiusa con il punteggio di 2-6, 6-3, 7-6(5). Il tedesco, terzo nel ranking mondiale, ha rimontato una partita iniziata nel peggiore dei modi e affronterà ora Jannik Sinner per un posto in finale. Per Medvedev, invece, la sconfitta segna la fine definitiva delle speranze di qualificarsi alle ATP Finals di Torino.Il match è stato il ventiduesimo confronto tra i due, una rivalità che negli ultimi anni ha regalato incontri ricchi di tensione, contrasti e ottimo tennis. Anche questa volta la sfida non ha deluso le aspettative, offrendo al pubblico parigino uno spettacolo intenso e imprevedibile.
    Il primo set è stato dominato da Medvedev, che ha imposto il suo ritmo fin dai primi scambi. Il russo ha trovato grande profondità nei colpi e ha costretto Zverev a muoversi costantemente in difesa, conquistando il parziale per 6-2. In questa fase il tedesco è apparso contratto e privo di idee, incapace di leggere il servizio dell’avversario e di incidere con la risposta.Nel secondo set l’equilibrio è cambiato. Dopo un inizio difficile, Zverev ha trovato più fiducia nei propri colpi e ha alzato notevolmente il livello al servizio. Il tedesco ha iniziato a spingere di più con il diritto e a muovere il russo, riuscendo a ottenere il break decisivo e a chiudere 6-3. Dall’altra parte, Medvedev ha cominciato a perdere la calma: alcuni errori gratuiti e un atteggiamento nervoso hanno contribuito a farlo uscire mentalmente dal match.Il terzo set è stato un’autentica maratona. Entrambi hanno tenuto il servizio fino al tiebreak, ma non senza emozioni: Medvedev ha avuto due match point sul 5 a 4, annullati da Zverev con un ace e un rovescio vincente nei momenti più delicati dell’incontro. Nel tiebreak decisivo, il tedesco ha mostrato maggiore lucidità e solidità, chiudendo con il punteggio di 7-5 e completando una rimonta che conferma la sua crescita di condizione nelle ultime settimane.Zverev approda così alla semifinale di Parigi, dove affronterà Jannik Sinner in una sfida di alto livello tecnico e mentale. Per Medvedev, invece, la sconfitta rappresenta un duro colpo: dopo un buon finale di stagione, il russo conclude il 2025 senza la possibilità di prendere parte alle Finals di Torino.
    Il match tra Zverev e Medvedev ha ribadito una volta di più la forza e la complessità della loro rivalità: due stili diversi, due personalità forti e un equilibrio sottile che, ancora una volta, si è deciso solo nei dettagli.
    ATP Paris Daniil Medvedev [11]636 Alexander Zverev [3]267 Vincitore: Zverev ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 1*-3 2-3* 2-4* 3*-4 3*-5 4-5* 5-5* 5*-66-6 → 6-7A. Zverev 15-0 30-0 30-15 40-156-5 → 6-6D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-5 → 6-5A. Zverev 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-405-4 → 5-5D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-4 → 5-4A. Zverev 0-15 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3A. Zverev 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3D. Medvedev 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace A-402-2 → 3-2A. Zverev 15-0 15-15 15-30 15-401-2 → 2-2D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 1-2A. Zverev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2A. Zverev 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-4 → 3-5A. Zverev 15-0 ace 30-0 40-0 40-153-3 → 3-4D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-302-3 → 3-3A. Zverev 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 2-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2A. Zverev 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A1-0 → 1-1A. Zverev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace5-2 → 6-2A. Zverev 15-0 15-15 15-30 15-40 30-404-2 → 5-2D. Medvedev 15-0 15-15 df 30-15 ace 30-30 40-303-2 → 4-2A. Zverev 15-0 15-15 15-30 15-402-2 → 3-2D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-2 → 2-2A. Zverev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1A. Zverev 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Parigi: Il programma completo delle Semifinali. Sinner in programma nel pomeriggio

    Scritto da Pikario FuriosoSara’ la nona partita in undici giorni per entrambi, con Zverev che ha giocato molti piu’ minuti di Sinner. Non dico altro. Andiamoooo…
    Per Sinner si, domani sarà la nona partita in 11 giorni ma non per Zverev che a Vienna ha giocato 4 partite in 6 giorni ( ha cominciato 1 giorno prima di Jannik e non ha giocato il suo QF per ritiro di Tallon). LEGGI TUTTO

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    Sinner demolisce Shelton e centra la prima semifinale al Rolex Paris Masters

    Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

    Prima semifinale al Rolex Paris Masters per Jannik Sinner, che supera senza esitazioni Ben Shelton con un netto 6-3 6-3 in appena 69 minuti di gioco.Un successo limpido e costruito con la consueta lucidità, contro uno degli avversari più pericolosi del circuito indoor per potenza e servizio. Era una sfida tra due filosofie di tennis quella andata in scena nei quarti: da una parte Sinner, numero 2 del mondo e in piena corsa verso la vetta del ranking; dall’altra Shelton, 23 anni, numero 7 ATP, il più esplosivo tra i giovani, fin qui impeccabile al servizio nel torneo — nessun break subito e una sola palla break concessa (a Cobolli), cancellata con un ace a 235 km/h.Era il settimo confronto diretto tra i due: bilancio ora di 6-1 per Sinner, che ha vinto tutti gli ultimi sei incroci dopo la sconfitta iniziale a Shanghai 2023.L’ultimo scontro risaliva ai quartI di Wimbledon 2025, quando l’altoatesino si impose in quattro set, confermando la sua capacità di leggere il servizio del mancino americano e di neutralizzarlo alla distanza.
    A Parigi, Sinner era arrivato dopo due vittorie in crescita contro Zizou Bergs e Francisco Cerundolo, entrambe partite vinte in due set dopo un avvio complicato. Shelton, invece, aveva spazzato via Cobolli e Rublev, mostrando la solita potenza devastante.Contro un Shelton che viaggia con una prima oltre i 215 km/h e punte di 235, Sinner ha sfoderato una delle sue armi più forti: la risposta. Ha disinnescato il servizio dell’americano con un anticipo perfetto e colpi profondi, trasformando la pressione del servizio avversario in terreno fertile per prendere il comando dello scambio.
    Il primo set è stato un monologo: Sinner ha neutralizzato i “missili gialli” di Shelton con risposte profonde e precise, spesso vicino alla riga di fondo.Appena avviato lo scambio, Jannik ha iniziato a muovere l’avversario a destra e sinistra, sfruttando gli angoli e costringendo Shelton a rincorse disperate, specie dal lato del dritto.Pur migliorato da fondo, l’americano non è riuscito a reggere la pressione costante: ogni palleggio lungo finiva per logorarlo, fino al punto perso.
    Secondo set senza storia. Nel secondo parziale, Sinner ha strappato subito il servizio a Shelton e sembrava lanciato verso la chiusura rapida. Un breve passaggio a vuoto sul 3-1, con tre errori di dritto, ha permesso all’americano di recuperare il break, ma è stato solo un’illusione: l’azzurro ha ripreso immediatamente il controllo, infilando tre giochi consecutivi e chiudendo 6-3 con l’ennesima risposta vincente.Sinner ha dominato tutti i settori del match: più lucido, più solido, più completo. Shelton, che fin qui non aveva mai ceduto il servizio, è stato costretto due volte al break e non ha mai avuto la sensazione di poter invertire la rotta.
    Con questa vittoria, Jannik Sinner raggiunge per la prima volta la semifinale al Masters 1000 di Parigi-Bercy e conferma il suo ottimo momento di forma.Nel penultimo atto affronterà il vincente tra Daniil Medvedev e Alexander Zverev: due avversari di altissimo livello, ma il Sinner visto oggi sembra avere armi e fiducia per battere chiunque.

    La cronaca
    1. Set Shelton al servizio. Doppio. Ace, prima a 223 km/h, il tono della partita è dato. Servizio e dritto per l’americano 40-15. Ace 1-0. Segue a rete la prima Jannik 15-0. Si scambia Sinner piazza il dritto vincente 30-0. Servizio vincente per Jannik 40-0. Gioco a zero 1-1. A rete Shelton che chiude con la volée 15-0. Risponde profondo il n.2 del mondo 15 pari. Palla corta dell’americano, Sinner non si fa sorprendere 15-30. Doppio fallo 15-40 due palle break per Jannik. Dritto in rete 30-40. Scambio di finezze a rete. Due recuperi di Sinner che mette fuori l’ultimo colpo. Parità. Ancora un errore di dritto, Vantaggio Shelton. Sinner costringe lo statunitense all’errore. Parità. Jannik impreciso con il dritto. Ancora un dritto che finisce in rete Shelton avanti 2-1. Scambio infinito, Shelton tiene il palleggio Sinner mette lungo 0-15. Sinner distribuisce 15 pari. Bene Jannik dietro la prima 30-15. Dritto fuori di Shelton 40-15. Prima vincente 2-2. Doppio fallo 0-15. Prima a 226, 15 pari. Esce il dritto del nativo di Atlanta 15-30. Lavora ai fianchi Sinner 15-40 due palle break. Attacco in contropiede e smash vincente break 2-3. Servizio vincente 15-0. Passante incrociato da applausi 40-0. Ancora un passante perfetto. Break confermato a zero 4-2. Risposta lunga Shelton è lento ad uscire dal servizio 0-15. Ace 15 pari. Prima a 226 Sinner risponde corto, Shelton chiude con il dritto 30-15. Prima ad uscire da sinistra 40-15. Doppio fallo  (196 km/h) 40-30. Schiaffo al volo di Jannik 15-0. Il rovescio del vincitore di Wimbledon è ingiocabile 30-0. Ace, gioco a zero, break consolidato 5-3. Da fondo non ce n’è per Shelton 0-15. A rete Jannik 0-30. Esce il rovescio di Shelton 0-40, tre set point. Prima vincente 15-40. Prima al corpo a 221, Sinner risponde, Shelton gioca sull’azzurro che chiude il set 6-3 in 34 minuti e la possibilità di servire per primo.
    2. set Jannik distribuisce a destra e sinistra con Shelton che perde terreno. Un pezzettino ad ogni scambio che dopo sei palleggi diventa una palla impossibile da raggiungere. 40-15 e l’unico 15 è stato un passante miracolo di Shelton. Ace e 1-0. Ace di Shelton che serve bene. Gioco a zero e score in parità 1-1. Risposta corta, Sinner dritto vincente 15-0. Stecca il dritto l’americano 30-0. Ace e gioco a zero 2-1. Parte lo scambio, Shelton rovescio in rete 0-15. Ancora una seconda , Braccio di ferro da fondo campo, Shelton tiene, ma a palla di Sinner è troppo pesante 0-30- Ace a 225 km/h, 15-30. Servizio ad uscire e dritto 30 pari. Esce il dritto di Shelton palla break 30-40. L’americano non riesce a tenere la velocità del n.2 del mondo. Break 1-3. Pasticcia Jannik con il dritto 0-15. Dritto fuori 0-30. Perde la misura del dritto Jannik 0-40 tre palle break per Shelton le prime del match.  Indeciso l’attacco di Sinner, Shelton lo passa, break 3-2. Esce la risposta di Sinner 15-0. Rovescio vincente dello statunitense 30-0. Affonda il dritto Shelton, ace e gioco a zero 3-3. Servizio vincente per Jannik 15-0. Ottimo dritto 30-0. Rovescio vincente. Sinner si sta ritrovando. Gioco a zero 4-3. La risposta di Sinner non perdona 15-40 due palle break. Shelton annulla con la palla corta 30-40. Dritto a sventaglio ed è break 3-5. A rete Jannik volée perfetta 15 pari. Ace  con servizio ad uscire senza forzare 30-15. Risponde bene Shelton Sinner mette il dritto in rete 30 pari. Servizio vincente 40-30. Match point. Jannik chiude a rete con una stop volley degna di Panatta 6-3 in un’ora e nove minuti. Jannik in semifinale.
    ATP Paris Ben Shelton [5]33 Jannik Sinner [2]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-303-5 → 3-6B. Shelton 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 30-40 df3-4 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3J. Sinner 0-15 0-30 0-401-3 → 2-3B. Shelton 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-401-2 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2B. Shelton 15-0 ace 30-0 40-00-1 → 1-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1B. Shelton 0-15 0-30 0-40 15-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 3-5B. Shelton 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-30 df2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4B. Shelton 15-15 15-30 15-402-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2B. Shelton 15-0 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1B. Shelton 0-15 df 15-15 ace 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0

    Dal nostro inviato a Parigi, Enrico Milani LEGGI TUTTO