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    Tommy Paul, un “furto” che rovina una splendida stagione

    Paul a US Open, ultimo torneo disputato

    È possibile che un furto possa rovinare una stagione favolosa e chiuderla mestamente? Sì, se ti chiami Tommy Paul, sei discretamente fragile fisicamente e hai bisogno di plantari speciali per correggere una postura delicata. Il 2025 dello sfortunato tennista statunitense si è chiuso con il forfait – scontato – al Masters 1000 di Parigi, ma i problemi di Paul durano da tempo e sono iniziati a Madrid quando dallo spogliatoio scomparvero i suoi preziosi plantari, necessari per i suoi piedi e proteggere i tendini da sollecitazioni eccessive. L’ha raccontato il suo coach Bred Stine a tennis.com: la sua brutta catena di infortuni si è scatenata quando Paul è stato costretto a utilizzare nuovi plantari dopo che i suoi erano “misteriosamente spariti” dallo spogliatoio al Mutua Madrid Open. Rubati o smarriti poco conta ormai: questi sostegni per i suoi piedi sono stati sostituiti ma qualcosa è cambiato, tanto che a Roland Garros ha sofferto di un infortunio addominale, fino al “crack” avvertito durante la sconfitta al secondo turno di Wimbledon, torneo al quale era arrivato con poca preparazione e già in condizioni precarie. Una disdetta il problema fisico che gli ha impedito di difendere il titolo sull’erba del Queen’s Club, conquistato nel 2024 (battendo in finale Musetti).
    Da qua è iniziato il calvario di Tommy: una risonanza magnetica ha confermato la lesione di un tendine, costringendo Paul a indossare un tutore per due settimane nel tentativo di recuperare in tempo per la tournée nordamericana sul cemento in agosto. In quel periodo, si è anche fidanzato con la compagna Paige Lorenze, prima di tornare ad allenarsi a Cincinnati. “Negli ultimi allenamenti le sensazioni erano piuttosto buone. Ho detto al mio coach: Penso che ci siamo, almeno per Cincy, così posso mettere qualche partita nelle gambe”, aveva dichiarato allora Paul.
    Purtroppo le cose invece non sono andate affatto bene per lui. Ha lottato, ma la sua condizione è stata precaria sia a Cincinnati (battuto al terzo turno da Mannarino) e a US Open, dove ha stretto i denti nel torneo più importante della sua stagione per superare Nuno Borges in una maratona di cinque set terminata all’1:46 del mattino, prima di arrendersi in un’altra battaglia al quinto set contro Alexander Bublik nel terzo turno sull’Arthur Ashe. Dopo quel torneo, l’americano ha deciso di pensare solo a rimettersi in sesto una volta per tutte, e quindi ha rinunciato alla convocazione per le qualificazioni di Coppa Davis e alla Laver Cup di settembre, e via via poi a tutti i tornei, sia quelli in Asia che gli indoor in Europa.
    Un 2025 assai promettente, che aveva visto Tommy Paul entrare per la prima volta in carriera nella top 10 a febbraio, si è trasformata in un incubo. Il piede sinistro non è a posto e così la sua stagione si è chiusa con un bilancio di 29 vittorie e 13 sconfitte, con i quarti di finale raggiunti all’Australian Open e al Roland Garros e la semifinale a Roma. Paul dovrebbe disputate una esibizione al Madison Square Garden a dicembre, la “Garden Cup”, insieme a Nick Kyrgios, Aryna Sabalenka e Naomi Osaka, ma vista la situazione chissà che non debba rinunciare anche a quest’evento. Fa davvero pensare che una banale sostituzione dei plantari possa aver scatenato tutto questo. Forse anche una bella dose di sfortuna per Tommy, come nell’altro “furto”, quella della sua preziosa automobile, subito la scorsa primavera dalla sua abitazione e che, con nera ironia, condivise sui social con l’estratto delle telecamere di sorveglianza (rimossa forzosamente per non aver pagato una rata…). Quando le cose girano male…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Derby spettacolo a Vienna: Sinner più forte, ma che bravo Cobolli! Jannik è nei quarti, c’è Bublik

    Jannik Sinner e Flavio Cobolli (foto Getty Images)

    Sinner di una durezza e classe superlativa, con giocate fuori da ogni logica e probabilità, ma un Cobolli così diverte e fa volare. BRAVI! Una città meravigliosa come Vienna è il proscenio perfetto, in prime-time serale, per un derby azzurro che ricorderemo a lungo per divertimento e qualità di gioco. Negli ottavi del 500 austriaco è Jannik a spuntarla per 6-2 7-6(4), ma Flavio esce dal campo sotto una vera e propria ovazione per la partita meravigliosa che ci ha e si è regalato, indubbiamente la sua miglior prestazione in carriera in condizioni indoor. C’è voluto un Jannik di altissimo profilo per venire a capo della grinta, energia, rincorse difensive e pallate di qualità di Flavio, bravissimo a confermare contro il fortissimo connazionale che razza di agonista e tennista sia diventato in questo 2025 per lui eccezionale. Sinner la vince con qualche errore di troppo (14 vincenti e 29 errori per tennistv), cercando con insistenza la variazione – smorzate e slice – e l’attacco, ma costretto anche da un Cobolli davvero fantastico nel difendersi e rimettere palle incredibili e far prendere al campione di Wimbledon un altro rischio ad alta adrenalina e poco fiato… Tanto che alla fine Sinner ha dovuto servire molto bene in passaggi importanti del secondo set, quando la partita si è fatta serrata tutto per merito del romano, bravissimo nel non abbattersi dopo un primo set nel quale Jannik è stato inavvicinabile nei suoi turni di battuta e ha risposto con una potenza e profondità clamorose. Il secondo parziale è stato davvero intenso, a tratti persino “cattivo” per la brutalità di molti scambi, di una intensità e durezza inimmaginabili. E qua, ovviamente, siamo nel territorio di Jannik, bravo a reggere sempre pur servendo per secondo e prendersi il successo con un tiebreak nel quale ha tirato un paio di zampate degne di una finale Slam. Nei quarti Sinner ritrova Bublik.
    È stata davvero una gran bella partita, soprattutto nel secondo set quando Cobolli si è scosso dopo esser stato travolto nel primo parziale. Jannik è partito forte, come si dice in gergo ha alzato il muro e Flavio ha stentato a trovare la chiave giusta per reggere la prepotenza del connazionale. Il romano è entrato deciso nel match ma il suo coefficiente di rischio era troppo elevato tanto che l’accelerazione senza compromessi appena possibile non funzionava, e in risposta il pusterese è stato micidiale. Sinner troppo bravo a fare tutto più intenso, più profondo, più potente di Cobolli, tanto che più volte Flavio si è rivolto al suo angolo a braccia aperte dopo aver fatto tutto al meglio e… aver perso comunque il punto. Nel secondo set Sinner è calato giusto un filo alla battuta mentre Cobolli è salito con la prima palla, e soprattutto ha centrato meglio la sua condotta, accettando di soffrire per reggere lo scambio e sputare sangue in difesa. Così facendo ha ridotto gli errori e ha provato a resistere maggiormente negli scambi nei turni di risposta, costringendo a far lavorare di più Jannik. Il 4 volte campione Slam ha forse esagerato in smorzate e attacchi in qualche passaggio e ricavando meno punti col servizio ha dovuto affidarsi di più alla intensità, pressione e cambio di ritmo andando al massimo della velocità. Discreta la selezione degli attacchi per Sinner, con qualche discesa a rete per niente facile visto che Cobolli ha difeso tanto e bene nel secondo set. Solo una palla break per Jannik nel secondo set, che ha sprecato con una risposta out, per il resto il romano ha tenuto bene e vinto diversi punti con accelerazioni davvero buone dopo aver costruito, non subito come nel primo set, quando gli errori sono stati troppi.

    Snap, Crackle & POP ⚡@janniksin with a crosscourt ripper!#ErsteBankOpen pic.twitter.com/WKZtepKHs3
    — Tennis TV (@TennisTV) October 23, 2025

    È stato un match intenso, duro, con tantissimi scambi da fiato corto e palla che correva impazzita. Cobolli ha raggiunto un livello davvero notevole, anche di resistenza mentale e fiducia, perché dopo il primo set – perso nettamente e facendo fatica – molti avrebbero non dico mollato ma affrontato il secondo parziale con la testa già sotto la doccia. Non Flavio, che stimolato dal suo angolo si è centrato di più, ha accettato di soffrire come un matto sulla progressione del fortissimo rivale, andando a prendersi punti belli e importanti. Un Cobolli davvero impressionante per tenacia ed energia, una sorta di “centrale nucleare” per la forza espressa in campo, di gamba e di colpi. È finito più di una volta per terra cercando la difesa estrema, quando Sinner ha prodotto la sua massima progressione. Ha perso Cobolli, la maggior classe, intensità e anticipo di Sinner sono state superiori, ma questa partita è la conferma di quanto il gioco del romano abbia raggiunto una complessità e prestazione che pochi, pochissimi possono superare. C’è voluto un gran bel Sinner per portarla a casa.
    Jannik si conferma imbattibile nei derby (17 su 17 a livello ATP), ha avuto altre buone risposte a livello di prestazione e anche di tenuta fisica perché la partita è stata molto tirata. Contro Bublik nei quarti sarà un match totalmente diverso, ma di sicuro la sua risposta così buona sarà un fattore importante, come l’aggressione col lungo linea. Questo è forse la “vera variazione” di Jannik dopo US Open, quanto e bene sia cercando il lungo linea, con quel rovescio magico che troppo poco ha usato in tempi recenti – seppur straordinariamente vincenti – e pure col diritto. Una soluzione che può dargli un concreto vantaggio contro tutti, vista la velocità, potenza e profondità delle traiettorie. Una bellezza.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Cobolli alza la prima palla del match e fin dai primi colpi è evidente la sua tattica: aggressività totale, non vuole finire sotto alla “morsa” di Sinner. Rischia tanto Flavio, il game va ai vantaggi e con una risposta splendida Jannik si prende una palla break. Cobolli serve bene, molto bene, con velocità costante sopra ai 200 km/h. Un bel rovescio in contro piede, dopo l’ennesima ottima prima palla, il romano muove lo score. Eccellente il primo turno di battuta di Sinner, impressiona la velocità e potenza nell’aggredire la palla dopo il servizio, con traiettorie nei pressi delle righe, 1 pari. Jannik cerca di bloccare lo scambio sulla diagonale di rovescio, dove gioca col pilota automatico, mentre col diritto sbaglia qualcosa vista l’enorme forza impressa alla palla con anticipo totale. Anche il terzo game va ai vantaggi, la sensazione è che il ritmo del pusterese si tosto da reggere per il romano. Infatti è ancora il servizio a portare punti decisivi a Cobolli, ma quando Sinner la prende in risposta… come è bravo a risalire il campo e prendersi tutto. Un diritto d’attacco di poco fuori costa a Flavio una palla break. Stavolta la prima palla non passa… ma è stranamente Jannik a colpire una risposta di rovescio con poche corde e la palla è out. La lotta è intensa, ma la pressione di Sinner ha la meglio: un diritto out costa a Cobolli una seconda PB nel game e stavolta Jannik la trasforma con un diritto cross potente e strettissimo, impossibile da rimettere nonostante la spaccata di Flavio. BREAK, 2-1 Sinner. Il romano ha di fronte un tennista più intenso di lui, che tira più forte, con più anticipo e sbaglia di meno… serve la giocata eccezionale per rompere lo scambio a suo favore, come il rovescio clamoroso che tira sul 40-15 del quarto game, anche Sinner applaude per la difficoltà dell’esecuzione. Però poi Flavio esagera sulla seconda palla, la risposta è out. 3-1 Sinner. Cobolli rischia, tira a tutta ma non sbaglia perché il “muro Sinner” non traballa affatto. 0-30, Flavio deve rincorrere ancora e guarda il suo angolo come dire “che faccio?”. Spettacolo sul 15-30, Cobolli indovina una smorzata super e la rincorsa pur ottima di Jannik non basta, bel punto per il romano, anche mentalmente dopo qualche errore di troppo. Sinner non si fa intimorire, entra come una treno sulla risposta, lungo linea calibrato col rovescio in salto, c’è una chance del doppio allungo. Jannik è una sentenza, risponde nei piedi di Flavio che svaria via col diritto, non ha fatto in tempo ad aprire. BREAK Sinner, 4-1. L’ex n.1 fa tutto proprio bene, troppo veloce, tanto che “Cobbo” si prende un altro big-point rimettendo una palla corta con uno sprint micidiale. Nella corsa e frenata laterale – perdente – Sinner addirittura rompe il laccio della scarpa. Momenti di spettacolo, fratture nella sinfonia possente dell’altoatesino. 5-1, addirittura con una doppia palla corta (generosissimo Cobolli, ma non basta). Merita solo applausi Flavio per come ci prova, regge la sostanza sferzante di Jannik e risale da 15-30, prendendosi un bel game con un diritto vincente ottimo, 5-2. Sinner chiude il set 6-2 al quarto set point. Coraggioso Cobolli, ma Sinner superiore.
    Il secondo parziale scatta col dominio assoluto del servizio, 15 punti a 0 per chi è alla battuta. Se lo prende Cobolli il primo punto in risposta, il serve and volley di Sinner sul 40-0 era un po’… “allegro”. Bravissimo Flavio a coprire tutto il campo e Jannik per una volta regala col diritto, coi i piedi in campo. Con un diritto eccezionale in corsa Cobolli si prende un gran bel punto che forza il quarto game ai vantaggi. Jannik attacca col diritto ed è bravo a toccare con grande controllo una volée bassa per niente banale. 2 pari. Encomiabile la difesa di Cobolli, davvero bravissimo, tanto che Jan fa il pugno al suo angolo dopo aver chiuso il game. Il romano tiene massimo il suo coefficiente di rischio, abbinato ad un’energia assoluta. Sul 30 pari Jannik prova la smorzata ma Flavio ci arriva e tira addosso al connazionale la classica pallata. Niente di male, è così va fatto. Il game va ai vantaggi perché la risposta di Sinner torna a ruggire, e… la temperatura sale. Arriva un errore grave di Cobolli, una pallaccia col diritto colpita troppo in salto e la palla gli esce di un buon mezzo metro. Palla break Sinner, ma stavolta la risposta di rovescio è lunga. Alla fine l’energia del romano è premiata, 3-2. Si scambia un po’ di più nei turni di Sinner, è un filo calata la sua percentuale di prime palle, e gli scambi sono mozzafiato, vedi quello che vale il game a Jannik, 4-5 corse micidiali e chiusura con un diritto cross maestoso che fa terminare il laziale a terra, stremato. Ma “Cobbo” non retrocede mai, mette su ogni palla possibile da spingere tutta l’energia che lo rende un tennista molto forte. 4-3 Cobolli, bravo a tenere un gran livello nel set. Improvvisamente Sinner va sotto nell’ottavo game. Prima giudica male un passante di Cobolli, quindi il tocco per la palla corta è errato. 0-30. Jannik si affida alla consistenza per risalire, abbinata a perfetta profondità. 4 pari. Gli scambi si fanno di una intensità mostruosa, e Sinner su questo piano è durissimo. Per questo Flavio si prende volutamente un time warning per rifiatare al massimo e poi scende subito a rete, punito, ma col servizio vince il nono game, 5-4. Scocca l’ora e mezza di gioco quando Sinner tira una risposta splendida in apertura dell’undicesimo game. Jannik dopo aver gesticolato con Cahill attua una scelta nuova nel match: retrocede a tutta sulla seconda e… Cobolli ci casca rischiando una palla corta dopo il servizio che non va. 0-30, attenzione. Sinner è famelico, aggredisce ancora la battuta del romano, si prende il centro di campo e mette tonnellate di pressione e intensità. 0-40, tre palle break cruciali. Sorride amaro JS sulla prima dopo aver preso il nastro su di un rovescio aggressivo. Bravo Cobolli sul 15-40, servizio e diritto al volo a chiudere; ottimo anche sulla terza Flavio, servizio e diritto vincente. 5 punti di fila, che grinte Flavio, 6-5. Il set si decide al tiebreak. Flavio scatta con l’Ace, poi Jannik va col martello tra diritto e smash. Bellissimo il terzo punto, che Livello!!! La palla corre a tutta e Jannik si prende il punto con una solida discesa a rete e tocco di volo mica facile. 2 punti a 1 Sinner. Micidiale. MICIDIALE il passante di diritto di Sinner, è partito da lontano Flavio, chiamato dall’ex n.1, e non ha trovato abbastanza profondità con l’approccio. Uff… esce di tre dita un risposta di JS che sarebbe stata vincente. 3-2. Bellissimo tiebreak. Con potenza e grinta Flavio si prende un punto in risposta forzando un diritto out di Jannik, si gira 3 punti pari. Mmmm, rimpianto per Cobolli con una risposta di diritto lunga, la seconda di Sinner era “giocabile”, avendo colpito da fermo. 4-3 JS. AHiA… Doppio fallo Cobolli, il primo del match, gli costa un dolorosissimo 5-3 Sinner. Il campione di Wimbledon va a servire sul 5-4. NON VALE! Incredibile il rovescio inside out vincente, dopo uno scambio durissimo, che porta Sinner a due Match Point (6-4). Chiude con una bordata di servizio al corpo Jannik, è il suo 17esimo successo in altrettanti derby a livello ATP. Per la quarta volta nei quarti a Vienna, e ottavo del 2025. Esce dal campo sconfitto Cobolli, ma sotto una vera ovazione del pubblico per la grande partita giocata. BRAVI! Siete un orgoglio.

    Jannik Sinner vs Flavio Cobolli ATP Vienna Jannik Sinner [1]67 Flavio Cobolli26 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 ace 1*-1 2-1* 3-1* 3*-2 3*-3 4-3* 5-3* df 5*-4 6*-46-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-155-6 → 6-6F. Cobolli 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace5-5 → 5-6J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-154-5 → 5-5F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-4 → 4-4F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4J. Sinner 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-302-3 → 3-3F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1F. Cobolli 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-405-2 → 6-2F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 30-30 40-305-1 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-1 → 5-1F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-1 → 4-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 3-1F. Cobolli 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A1-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1
    Statistiche Tennis: Sinner vs Cobolli

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Cobolli 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    313
    268

    Ace
    4
    4

    Doppi falli
    1
    1

    Prima di servizio
    42/65 (65%)
    52/79 (66%)

    Punti vinti sulla prima
    29/42 (69%)
    34/52 (65%)

    Punti vinti sulla seconda
    18/23 (78%)
    15/27 (56%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    6/8 (75%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    10

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    213km/h (132 mph)
    219km/h (136 mph)

    Velocità media prima
    201km/h (124 mph)
    193km/h (119 mph)

    Velocità media seconda
    165km/h (102 mph)
    158km/h (98 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    124
    53

    Punti vinti su prima di servizio
    18/52 (35%)
    13/42 (31%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    12/27 (44%)
    5/23 (22%)

    Palle break convertite
    2/8 (25%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    47/65 (72%)
    49/79 (62%)

    Punti vinti in risposta
    30/79 (38%)
    18/65 (28%)

    Totale punti vinti
    77/144 (53%)
    67/144 (47%) LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: arriva il decimo Masters 1000 della stagione, dal 2028 in Arabia Saudita

    La firma dell’accordo tra ATP e PIF (foto ATP.com)

    Dopo una lunga e complessa trattativa, ecco l’ufficialità: il tour ATP avrà un nuovo, decimo Masters 1000, si disputerà in Arabia Saudita dal 2028. L’annuncio è arrivato direttamente dal sito ufficiale ATP, con un lungo comunicato che racconta la grande novità, una espansione di un notevole impatto sulla stagione maschile. “ATP e SURJ Sports Investment, società appartenente al Public Investment Fund (PIF), hanno annunciato oggi il lancio di un nuovissimo torneo ATP Masters 1000, che verrà ospitato in Arabia Saudita”, si legge nell’annuncio. “Si tratta della prima espansione nella storia di questa categoria di tornei, con l’Arabia Saudita che diventerà così la decima sede di un ATP Masters 1000, affiancandosi ai nove eventi già esistenti: Indian Wells, Miami, Monte-Carlo, Madrid, Roma, Toronto/Montreal, Cincinnati, Shanghai e Parigi. Il torneo saudita dovrebbe debuttare già nel 2028. L’accordo segna una nuova era per il tennis mondiale e rappresenta un passo fondamentale nella trasformazione sportiva del Paese, portando in Arabia Saudita i più grandi nomi del tennis e offrendo agli appassionati un’esperienza indimenticabile”.
    Il ricchissimo fondo di investimento saudita PIF era già entrato con forza nel mondo del tennis, prima come sponsor e quindi partner. Era il preludio ad un grande torneo. Si ipotizzava inizialmente che i sauditi puntassero dritti a “prendersi” le Finals, kermesse di fine anno e fiore all’occhiello dell’ATP, il loro contraltare agli Slam, ma al momento il “masters” resterà in Italia fino al 2030 e l’Arabia Saudita entra con un torneo di grande prestigio, il massimo del tour stagionale.
    “L’organizzazione del decimo Masters 1000 evidenzia l’impegno a lungo termine del PIF nel plasmare il futuro del tennis internazionale e dello sport globale, consolidando al contempo la posizione dell’Arabia Saudita come nuovo polo mondiale di sport e intrattenimento” continua il comunicato. “L’intesa si inserisce nel quadro della partnership strategica già esistente tra PIF e ATP, che comprende la sponsorizzazione del ranking ufficiale ATP e WTA (PIF ATP Rankings e PIF WTA Rankings), la collaborazione in diversi tornei del Tour e il recente lancio della piattaforma tecnologica di nuova generazione ATP Tennis IQ Powered by PIF”. Secondo il piano dei sauditi, oltre ad un impatto globale a livello di immagine, c’è la forte volontà di far sviluppare il tennis del paese, “promuoverà inclusività, accessibilità e formazione dei talenti, ispirando una nuova generazione di atleti e campioni sauditi e creando percorsi strutturati per la pratica del tennis. L’iniziativa si inserisce negli obiettivi più ampi del PIF, che mirano a sostenere lo sport a tutti i livelli e a stimolare lo sviluppo sia del tennis maschile che femminile”.
    Le parole di Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP: “Questo è un momento di grande orgoglio per noi, il risultato di un percorso che dura da anni. L’Arabia Saudita ha dimostrato un impegno autentico verso il tennis – non solo a livello professionistico, ma anche nello sviluppo del movimento in senso più ampio. L’ambizione di PIF per questo sport è evidente, e siamo convinti che giocatori e tifosi resteranno affascinati da ciò che ci attende. Il rafforzamento dei nostri eventi premium sta trainando una crescita record e una vera trasformazione del Tour; siamo grati ai nostri partner del PIF e di SURJ per condividere questa visione e contribuire a realizzarla.”
    Danny Townsend, CEO di SURJ Sports Investment, ha aggiunto: “Il lancio di un ATP Masters 1000 in Arabia Saudita segna un momento storico nel nostro percorso di crescita del panorama sportivo. Questo torneo è molto più di un evento: è una dichiarazione d’intenti, che testimonia il ruolo dell’Arabia Saudita come hub sportivo globale. In collaborazione con l’ATP, vogliamo offrire un’esperienza straordinaria a giocatori e tifosi, contribuendo al tempo stesso allo sviluppo dello sport a ogni livello.”
    In pochi anni l’Arabia Saudita ha compiuto passi da gigante nel mondo del tennis Pro: Ryadh ha ospitato le WTA Finals dal 2024 e Jeddah è la sede delle Next Gen ATP Finals dal 2023, oltre alla ricchissima Six Kings Slam, arrivata quest’anno alla sua seconda edizione. Al momento non è stato comunicato in che periodo del calendario questo torneo avrà inizio. Si ipotizza prima dell’Australian Open, come tappa di avvicinamento, o poco dopo nel mese di febbraio, nel viaggio di “ritorno” dei giocatori verso Europa, Nord America, ecc. Del resto la dirigenza ATP ha già ampiamente dimostrato di “snobbare” totalmente il tennis in America Latina, e questo nuovo evento potrebbe rendere le tre settimane di tennis tra Argentina, Brasile e Cile del tutto marginali, o addirittura a rischio scomparsa, magari declassate a puri Challenger. Il nuovo Masters 1000 sarà un fattore di non poco conto, poiché è sicuro che l’ATP spingerà a tutta per far decollare da subito questo nuovo torneo, con il massimo delle presenze possibili dei big.
    Non c’è ancora alcuna certezza, ma sembra trapelare che, almeno all’inizio, dovrebbe essere un torneo da una settimana e non obbligatorio – come Monte Carlo. È da sottolineare come i giocatori continuano a chiedere meno impegni e non gradiscono i Masters 1000 su 12 giorni; nel pieno di questo dibattito, si è arrivati all’annuncio di nuovo Masters 1000, il decimo, per un’annata ancor più piena e compressa. Forse verrà fatto spazio eliminando altri eventi o razionalizzando le date. Non resta che attendere il calendario ATP 2028 per svelare l’arcano…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner Show sotto le luci di Vienna, Altmaier annichilito. Sarà derby con Cobolli negli ottavi

    Jannik Sinner (foto Erste Bank Open)

    Una delle innegabili qualità di Jannik Sinner è quella di far parlare sempre il campo, il suo habitat più naturale, dove il suo “verbo” si esprime con netta precisione. In giornate segnate da parecchio “vento” intorno al suo nome, soffiato da un populismo inaccettabile, Sinner debutta sul Centre court dell’ATP 500 di Vienna e tira fuori dal cilindro una prestazione impressionante per qualità, potenza, intensità. Una furia sul “povero” Daniel Altmaier, annichilito con un sonoro 6-0 6-2 in soli 58 minuti, totalmente dominati da un Jannik perfetto in ogni colpo e situazione di gioco. Sinner ha servito bene, cedendo la miseria di 4 punti nei suoi turni di battuta (!), uno con la prima palla e tre con la seconda, e ha risposto con altrettanta qualità mettendo sul tedesco una pressione impossibile da sopportare. C’ha provato Daniel: ha attaccato, si è preso rischi enormi venendo a rete il prima possibile visto che da fondo era travolto; ha tirato al massimo delle sue possibilità anche la seconda di servizio, ma non è riuscito a trovare il minimo appiglio su cui provare a costruire una contro mossa credibile. Sinner l’ha spazzato via.
    L’azzurro ha spinto fortissimo, come se fosse una finale, evidentemente voglioso di testare il suo livello, e si è anche divertito a provare schemi diversi come smorzate, dei tagli di rovescio nel corso dei rari lunghi scambi – soluzione questa per lui strana – e anche frequenti discese a rete. La bellezza viene dal fatto che nonostante le differenze, le frequenti uscite dai suoi schemi, non ha sbagliato quasi mai. Bellissimo vederlo mixare così tante soluzioni, orchestrate con qualità forte di un controllo totale del tempo di gioco e del campo. Jannik ha giocato con i piedi vicinissimi alla riga, un fulmine nel fare due passi in avanti e chiudere di prepotenza, ma senza mai perdere la misura. Solo 7 errori a fronte di 19 vincenti (dati tennistv) e per la potenza e profondità delle traiettorie è qualcosa di notevolissimo. Variazioni, bella novità, ma a impressionare sono state le sue eccezionali accelerazioni, bordate di diritto e rovescio imprendibili. Eccellente come Jannik sia riuscito a prendersi molti vincenti improvvisi con cambi in lungo linea, perfetti, a punire gli onesti tentativi di Altmaier di aprire al massimo l’angolo per provare a prendersi un minimo di spazio. Come dicono a Londra, “No Match”.
    Non c’è molto altro da commentare sull’andamento del match. Sinner in condizioni indoor non perde dal Paleolitico, è nettamente il più forte al mondo, e Altmaier non ha né il servizio né la tenuta necessaria a controbattere il ritmo e pressione imposta dall’azzurro. Jannik ha colpito così continuo e profondo, fin dalla risposta, che Daniel ha stazionato per quasi tutto il match ben dietro la riga, quindi è stato un gioco da ragazzi per il n.2 entrare forte e fare quel che voleva. Il tedesco per questo ha attaccato tanto, ma non sempre i suoi approcci sono stati abbastanza ficcanti da metterlo in una condizione di vantaggio, e nemmeno col servizio è riuscito a tenere fermo l’azzurro. Poi in risposta non è riuscito a fare niente, e senza la minima pressione Sinner è volato via di slancio. Un ingresso nel torneo favoloso per l’azzurro, che se cercava risposte concrete sul proprio stato di forma le ha trovate eccome. Sarà molto curioso ora assistere negli ottavi alla sfida contro Flavio Cobolli. Un match inedito, un derby, partite spesso particolari ma… Jannik non perde contro un connazionale da una vita (Caruso l’ultimo a batterlo…). Sinner nei tornei indoor trova forse le migliori condizioni in assoluto per performare. Ammirarlo in prestazioni come quella dell’esordio a Vienna 2025 è un privilegio, è quasi impossibile giocare a tennis meglio di così per forza, spinta, aggressività, controllo. Anzi, togliamo il “quasi”…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Altmaier inizia l’incontro al servizio, e con una sbracciata di rovescio elegante ma esagerata. Poi un attacco perentorio alla rete, e la volée è ottima. Evidente dopo solo due punti la sua intenzione di far di tutto pur di non finire nello scambio. Fa bene perché il terzo punto è uno scambio e… chi lo vince? Sinner, con la sua sostanza e profondità di traiettorie. Spettacolare il doppio smash di Jannik, avanti dopo una gran risposta. 15-40, due palle break per il nostro campione. Atlmaier non mette la prima e Sinner spinge, quindi sorprende il rivale con la smorzata, che gli vale il BREAK. Inizio molto convincete per Jannik. Impressionante come “scoppia” la palla quando a impattarla è l’italiano, e pure il servizio viaggia potente e sicuro. Arriva anche il primo errore dell’azzurro, un rovescio in scambio lungo. Sbaglia anche una smorzata dopo il servizio, la palla svaria troppo larga. Poco male, un progressione magistrale col diritto da sinistro gli vale il 2-0. La sensazione è che quando si scambia, Altmaier poco può. E può davvero poco quando Jannik risponde con totale potenza, angolo e profondità, il tedesco non ha il tempo per ritrovare equilibrio e colpire bene. Si prende di prepotenza tre punti di fila JS, 0-40. Daniel spinge a tutta col diritto ma… con una difesa poderosa Sinner ribalta tutto a suo favore, avanza nel campo e si prende il punto del Doppio BREAK, 3-0 robusto, 13 punti a 3. One Man Show so far. Arriva anche il primo Ace, al centro, palla veloce e anche con spin laterale, e segue un serve and volley sul 30-15, con un’ottima posizione sulla rete. 4-0, score impietoso per Altmaier, travolto. Impressionante l’accelerazione col diritto lungo linea che vale a Sinner il primo punto del quinto game, e della risposta di rovescio lungo linea in avanzamento ne vogliamo parlare? 0-30. Altmaier non sa che diavolo fare… Mette più punch che può col diritto ma la palla gli decolla via. 15-40. Finalmente una bella accelerazione di rovescio cross sbaraglia la difesa di Jannik, ma che rischio… Solo così fa il punto, perché se tira una traiettoria non definitiva o quasi, ecco che Sinner arriva e tira un’altra accelerazione lungo linea che non si può riprendere. BREAK, il terzo di fila, 5-0. Di martello, ma anche col pennello, bellissimo il passante di puro tocco che fulmina l’attacco di Daniel. 22 minuti, 6-0 Sinner. Brutale prestazione del n.2 del mondo.
    Altmaier riparte alla battuta nel secondo set. Nonostante le sberle subite, il tedesco prova ad attaccare, fa davvero del suo meglio spingendo nell’angolo e venendo dentro al campo. Però esagera col S&V sul 30-15, la risposta di JS c’è, bassa, precisa, te lo puoi permettere solo se il servizio è molto competitivo. Con una prima palla esterna più lenta ma molto tagliata ecco il 40-30, per la prima volta nel match Altmaier ha la palla per vincere un game. Sinner lo aggredisce col rovescio e si prende il punto. Effetti speciali da Oscar per Daniel sull’attacco e volée alta tagliata difficilissima, tanto che pure Jannik applaude convinto. Col primo Ace del suo match, Altmaier vince un game, ma che magie per arrivarci… Quasi non si gioca nel turno di Sinner, chiuso con l’Ace n.4. Altmaier è costretto a rischiare a tutta col servizio, pure la seconda palla, per risalire dallo 0-30 nel terzo game, quindi si butta bene a rete e indovina l’angolo del passante, gestito bene di volo. Sinner non si fa intimidire dalla buona vis del rivale e con la solita ottima risposta va a prendersi una palla break. Daniel non trova la prima in campo ed esagera col rovescio, la palla decolla e… BREAK Sinner, 2-1 avanti. Jannik mette in gioco tre prime su quattro, e variando pure angolo e rotazione, così Altmaier è del tutto impotente in risposta, parte da troppo dietro e Jannik ha tutto lo spazio e il tempo per fare quel che vuole. Altro game a zero, gestito senza alcun problema, per il 3-1 Sinner, chiuso pure con una “smorza” di qualità. Altmaier ci prova, è un fighter e non molla mai, ma anche il quinto game va ai vantaggi, non sfruttando una palla game, e alla fine la pressione micidiale dell’azzurro ha la meglio, per il secondo BREAK del parziale, 4-1 Sinner, troppo solido, dinamico, non concede niente la sua risposta è una sentenza. Daniel costantemente sotto assedio. Atlmaier riesce a vincere con grinta un altro turno di servizio, ma lo score resta lo stesso molto severo. Finisce 6-2 con l’ennesimo turno di battuta dominato da Sinner, pronto anche a scendere a rete e chiudere lo spazio. Che prestazione! Next Cobolli, sarà una intrigante novità.

    Jannik Sinner vs Daniel Altmaier ATP Vienna Jannik Sinner [1]66 Daniel Altmaier02 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-155-2 → 6-2D. Altmaier 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-305-1 → 5-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-04-1 → 5-1D. Altmaier 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A3-1 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1D. Altmaier 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 df 40-A1-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-1 → 1-1D. Altmaier 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-0 → 6-0D. Altmaier 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-0 → 5-0J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-153-0 → 4-0D. Altmaier 0-15 0-30 0-402-0 → 3-0J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-0 → 2-0D. Altmaier 0-15 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Sinner vs Altmaier

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Altmaier 🇩🇪

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    334
    162

    Ace
    5
    3

    Doppi falli
    0
    1

    Prima di servizio
    19/32 (59%)
    26/45 (58%)

    Punti vinti sulla prima
    18/19 (95%)
    14/26 (54%)

    Punti vinti sulla seconda
    10/13 (77%)
    4/19 (21%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    1/6 (17%)

    Giochi di servizio giocati
    7
    7

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    212km/h (131 mph)

    Velocità media prima
    202km/h (125 mph)
    187km/h (116 mph)

    Velocità media seconda
    156km/h (96 mph)
    164km/h (101 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    280
    28

    Punti vinti su prima di servizio
    12/26 (46%)
    1/19 (5%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    15/19 (79%)
    3/13 (23%)

    Palle break convertite
    5/6 (83%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    7
    7

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    28/32 (88%)
    18/45 (40%)

    Punti vinti in risposta
    27/45 (60%)
    4/32 (13%)

    Totale punti vinti
    55/77 (71%)
    22/77 (29%) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: Berrettini avanza, più solido e lucido di Popyrin nei momenti chiave

    Matteo Berrettini a Vienna (foto Erste Bank Open)

    Il tennis è una disciplina complessa, è necessario coordinare movimenti, colpi, geometrie, ma niente può funzionare se non riesci gestire tutti questi elementi sotto pressione, restando lucido e solido nelle scelte. Proprio una maggior compattezza e tenuta mentale dei momenti chiave della partita ha consentito a Matteo Berrettini di superare il primo turno all’ATP 500 di Vienna contro Alexei Popyrin, 7-6(5) 6-3 lo score conclusivo a favore del romano che agli ottavi trova Cameron Norrie. Una buona prestazione per l’azzurro, come dimostra il tabellino di fine match con 20 vincenti a fronte di 17 errori, mentre l’australiano ha terminato con un bilancio negativo (26-28). Più positivo il bilancio di Berrettini anche nella trasformazione del servizio ma oltre ogni numero il campo ha parlato chiaro: l’azzurro è stato più centrato, ha giocato un tennis efficace e più solido, regalando assai di meno e facendo scelte di gioco più corrette. Al contrario Popyrin è stato incerto in vari passaggi chiave della partita, come il tiebreak del primo set quando dopo aver rimontato Matteo è incappato in un terribile doppio fallo e non solo. In generale l’australiano ha giocato i suoi momenti migliori nell’incontro quando la potenza del servizio gli ha tolto le castagne dal fuoco, mentre quando c’è stato da colpire più palle in scambio e affrontare le variazioni di Berrettini col back di rovescio o con diritti più carichi di spin, è venuta fuori la cattiva gestione, lettura ed esecuzione. Una vittoria importante per Matteo, apparso in buona condizione fisica negli spostamenti e discretamente “centrato”. Ha risposto a tratti Berrettini, non sempre ha trovato la misura ideale tra colpo bloccato e colpo in spinta, ma proprio aver risposto bene in alcuni passaggi chiave è stato fondamentale per iniziare scambi nei quali ha portato l’altro a forzare errori sotto pressione.

    Big Time Tennis 🔨
    Matteo Berrettini delivers a wonderful performance, defeating Popyrin 7-6 6-3 to get underway in Vienna!#ErsteBankOpen pic.twitter.com/InjgDgt7V9
    — Tennis TV (@TennisTV) October 22, 2025
     
    Berrettini inizia la partita a spron battuto, forte di un diritto molto pesante e preciso che compensa una prima di servizio non ancora in ritmo. Anche Popyrin gestisce bene i suoi primi turni di battuta, pronto a spostarsi per ricavare il massimo dal diritto, il colpo con il quale costruisce le sue prestazioni, e un servizio “caldissimo”. Si gioca poco e niente quando l’australiano è alla battuta, talmente è preciso ed efficace. Qualche colpo in più quando serve il romano, con Alexei molto dietro la riga di fondo sulla risposta e in difesa. Lo score è già sul 4-3 Berrettini dopo appena 21 minuti, con appena 4 punti vinti complessivamente in risposta. Sul 30-0 dell’ottavo game un buon passante di Matteo, rarità in ribattuta nel set. Con l’ottavo Ace, Popyrin impatta lo score 4 pari. Nel nono game Berrettini sbaglia un diritto dall’angolo sinistro, poi sotto rete gioca una volée smorzata di scarsa qualità (forse ha perso di vista la palla), e i due errori gli costano il 15-30. Un bel servizio lo riporta a galla ma poi sbaglia malamente un back di rovescio, senza cercare adeguatamente la palla. 30-40, palla break delicatissima visto lo score e come serve l’altro. Una seconda di battuta molto carica di spin provoca l’errore di Popyrin in risposta. 5-4. Il dominio del servizio si è interrotto. Anche Alexei non è più ingiocabile con la prima palla, Matteo risponde ed è l’australiano a sbagliare una volée non difficile (15-30) e quindi un diritto in contro piede. C’è un Set Point per Berrettini sul 30-40 (prima palla break a favore). Popyrin rischia il serve and volley e gli va bene, la risposta di rovescio è out. 5 pari. Si arriva al tiebreak. Berrettini si prende il primo punto in risposta con un solido passante di diritto (non granché l’approccio di Popyrin), 2-0. Falloso l’australiano, sente la pressione più dell’italiano, un diritto largo gli costa il 4-1. Alexei resta a contatto prendendosi un punto non facile sulla rete, 4-3. Matteo è costretto ad un attacco non facile si di una palla un po’ corta e storta, e sul net sbaglia il tocco di volo 4 punti pari, errore grave anche perché nel punto successivo va in difesa e l’australiano attacca sul rovescio l’italiano, per il sorpasso sul 5-4. Bagarre: ora è Popyrin a sbagliare malamente col diritto su di una palla con poco peso. 5 pari. Un doppio Popyrin gli costa il 6-5, Set Point al servizio per Berrettini. Col brivido sotto rete dopo non aver chiuso lo smash, Matteo chiude 7 punti 5. Tanti errori nel tiebreak, ma l’azzurro più solido mentalmente.
    Berrettini nel suo primo turno del secondo set risale da 15-30 con un Ace a 216 km/h, 1 pari. Nel terzo game l’australiano commette due errori di troppo ed è bravo Matteo a tirare una “fiammata” col diritto lungo linea che fulmina Popyrin, c’è una palla break sul 30-40. Carica la seconda palla con tutto lo spin possibile, salta alta e la risposta di rovescio di Berrettini non passa la rete. Il set poi scorre senza sussulti, comanda chi è al servizio. Sul 3 pari arrivano all’improvviso due errori gratuiti dell’australiano, un diritto e un rovescio, 0-30. Sul 15-30 Matteo tira un gran bel contro piede di diritto, ci sono due palle break sul 15-40. Disastro di Popyrin: seconda palla e poi un diritto senza senso che vola via mezzo metro. È il primo break dell’incontro, Berrettini serve avanti sul 4-3. Popyrin cerca una ultima reazione (e si prende un gran bel punto di volo), poi sul 30 pari il sistema di chiamata elettronica va in tilt chiamando out una palla in campo di un metro. Mani in testa per Alexei, si rigioca il punto e Berrettini tira una mazzata di servizio utile a portarlo poi avanti 5-3. Popyrin è frustrato visivamente, sembra non crederci più e attacca male, crollando sotto 15-30. Con un bel diritto da sinistra si arriva a match point, e finisce subito con un rovescio in rete dell’australiano. Centra gli ottavi Matteo, confermando di trovarsi bene in questo torneo, e favorito contro Norrie al prossimo turno.
    Marco Mazzoni

    Alexei Popyrin vs Matteo Berrettini ATP Vienna Alexei Popyrin63 Matteo Berrettini76 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2A. Popyrin 15-0 ace 15-15 15-30 15-403-5 → 3-6M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-403-4 → 3-5A. Popyrin 0-15 0-30 15-30 ace 15-403-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3A. Popyrin 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2A. Popyrin 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1M. Berrettini 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace1-0 → 1-1A. Popyrin 0-15 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* 1*-4 2*-4 3-4* 4-4* 5*-4 5*-5 5-6* df6-6 → 6-7A. Popyrin 15-0 30-0 40-05-6 → 6-6M. Berrettini 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6A. Popyrin 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-5 → 5-5M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-404-4 → 4-5A. Popyrin 30-0 ace 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace3-3 → 3-4A. Popyrin 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3A. Popyrin 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace 40-15 ace1-2 → 2-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2A. Popyrin 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Popyryn vs Berrettini

    Statistica
    Popyryn 🇦🇺
    Berrettini 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    287
    326

    Ace
    12
    9

    Doppi falli
    1
    0

    Prima di servizio
    46/66 (70%)
    40/59 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    32/46 (70%)
    32/40 (80%)

    Punti vinti sulla seconda
    12/20 (60%)
    14/19 (74%)

    Palle break salvate
    2/4 (50%)
    1/1 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    10

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    216km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    194km/h (120 mph)
    202km/h (125 mph)

    Velocità media seconda
    163km/h (101 mph)
    174km/h (108 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    46
    139

    Punti vinti su prima di servizio
    8/40 (20%)
    14/46 (30%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    5/19 (26%)
    8/20 (40%)

    Palle break convertite
    0/1 (0%)
    2/4 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    44/66 (67%)
    46/59 (78%)

    Punti vinti in risposta
    13/59 (22%)
    22/66 (33%)

    Totale punti vinti
    57/125 (46%)
    68/125 (54%) LEGGI TUTTO

  • in

    Volandri: “La porta per Sinner è aperta ma non mi aspetto un cambiamento. Credo che la Davis non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore”

    Filippo Volandri, Capitano del team italiano in Davis Cup

    Filippo Volandri, pur con dispiacere, accetta la decisione di Jannik Sinner di non essere disponibile quest’anno a giocare la Final 8 di Bologna, in scena la settimana successiva alle ATP Finals. Il capitano azzurro ha raccontato alla Gazzetta dello Sport di aver parlato molto serenamente con il n.2 del mondo a Vienna, e ha spaziato su molti temi interessanti: la non convocazione di Darderi (ricordiamo che si possono cambiare entro il 17 novembre), le motivazioni di Berrettini e anche sui problemi che continuano ad attanagliare la competizione, su tutti la pessima collocazione a fine anno quando tutti i giocatori sono prosciugati dalla durezza della stagione. Anche per Volandri questo è il vero problema, aggiungendo che non debba per forza giocarla ogni anno. Questi i passaggi più significativi dell’intervista del capitano italiano.
    “Sono stati due anni pesantissimi per Sinner per le motivazioni che sappiamo e Jannik ha speso tanto anche a livello mentale, ancora più che in campo” commenta Volandri. “Sia lo scorso anno che questo ha finito la stagione spremendo tutto ciò che aveva. Alla Davis ha letteralmente raschiato l’ultima goccia di energia dal barile. E la sua grandezza è che non lo fa mai sembrare: appare sempre in controllo, ma vi assicuro che arriva alla fine della competizione svuotato. (…) Quella settimana serve per staccare, per ricaricarsi davvero e resettarsi per puntare al 2026 dove, comunque avremo ancora le Finals in casa. Quello con la Nazionale è un impegno importante per tutti, ma va gestito con equilibrio visto che arriva alla fine della stagione. Tecnicamente la possibilità di convocarlo c’è, ma quando un team di quel livello prende una decisione di questo genere sulla programmazione poi è difficile cambiare in corsa. Noi restiamo disponibili, la porta è aperta, ma non mi aspetto un cambiamento”.
    Il rapporto con Jannik è ottimo, nessuna frizione per questa scelta del 4 volte campione Slam e due in Davis: “A Vienna ci siamo visti e abbracciati. Abbiamo chiacchierato con il team, con la famiglia. Mi ha raccontato della cotoletta che hanno preparato. C’è grande serenità nei rapporti”.
    “La squadra rimane molto forte. È ovvio che ogni capitano vorrebbe avere la rosa al completo con il suo giocatore più forte a disposizione. Ma proprio perché sono il capitano della Davis e ho giocato, cerco di normalizzare la cosa” continua Filippo. “È una decisione che, come ha detto anche il presidente Binaghi, fa male, ma non è né la prima né l’ultima volta che succede. Capita a tutti i giocatori, anche ai grandissimi. Zverev non l’ha giocata per anni, Federer e Nadal lo stesso. Ci sono stagioni che ti portano ad arrivare in determinati momenti in condizioni fisiche e mentali diverse. Siamo pur sempre a fine stagione, e ogni anno è diverso. Per Jannik questa è stata una stagione particolare, e lo sappiamo tutti”,
    A questo punto il leader “morale” della squadra sarà Matteo Berrettini, campione lo scorso anno proprio insieme a Sinner, e complessivamente vincitore di tutte le sei partite disputate tra i gironi di Bologna e la finale di Malaga: “Matteo nell’indoor ha picchi altissimi. È un giocatore da superfici rapide, anche se gli è mancata un po’ di continuità. Spero che in queste settimane ritrovi ritmo. Non ho dubbi sulla sua qualità, né come giocatore né come uomo squadra, è molto importante e lo ha dimostrato”.
    Musetti spera nella qualificazione alle Finals e proprio in quei giorni, tra Torino e Bologna, potrebbe nasce il suo secondo figlio: “Lui ha dato la massima disponibilità e noi lo aiuteremo a gestire la situazione nel miglior modo possibile. Io sono padre, capisco perfettamente cosa prova. Fino al giorno prima dell’inizio dell’evento si possono ancora fare sostituzioni, quindi c’è margine per valutare”.
    Darderi nel ranking è quarto tennista italiano, dietro Sinner Musetti e Cobolli, ma non è stato convocato… Questa la motivazione di Volandri: “Luciano ha fatto una bellissima stagione, ma è nato e cresciuto sulla terra rossa. È migliorato anche sul cemento all’aperto, ma sull’indoor deve fare ancora un po’ di esperienza e ne è consapevole. È un grande lavoratore, sta crescendo e la sua chance arriverà“.
    Questa la considerazione del capitano sui problemi della finale di Davis Cup, con i giocatori che arrivano provati dall’intensa annata di tornei individuali: “Io credo che non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore: non può stare nell’ultima settimana della stagione, quando tutti sono scarichi. Se la consideriamo importante, dobbiamo darle il posto che merita. Il problema è che è un evento ITF in un calendario ATP che non lascia altri spazi”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: Musetti sprint. Qualità e sostanza, si impone su Medjedovic (subentrato a Tsitsipas)

    Lorenzo Musetti nella foto

    Il campo indoor di Vienna piace proprio a Lorenzo Musetti. Sarà quella luce un po’ più soffusa rispetto ad altri palazzi dello sport, o quel grigio chiaro che contrasta a meraviglia con l’azzurro del campo, o forse la bellezza di una Vienna che per eleganza e stile tanto si assomiglia ai colpi splendidi del toscano. Dopo l’ottimo torneo 2024 (fece semifinale), Musetti trova un esordio da Star all’ATP 500 della capitale austriaca, imponendosi per 6-4 6-3 sul serbo Hamad Medjedovic, subentrato come LL all’ultimo minuto a uno Tsitsipas K.O. alla schiena (continua il discreto mistero sulle condizioni del greco…). Lo score è persino bugiardo: Lorenzo ha dominato il match, con 20 vincenti e solo 10 errori (dati tennistv) e cedendo una miseria di punti col servizio, solo due con la prima (92% !) e otto con la seconda, numeri che solo in parte spiegano quanto abbia dominato la partita.
    Bravo a riprendersi immediatamente da un break subito nel primissimo game, Lorenzo ha ritrovato sicurezza in spinta e ha corso benissimo da ogni lato del campo, rimettendo con qualità molte palle non facili da rigiocare per il serbo, ottimo colpitore ma carente nella reattività e nella flessibilità di gioco. Ha colpito benissimo col diritto Musetti, comandando tanti punti, e col rovescio ha sapientemente alternato accelerazioni a tagli che hanno spesso mandato fuori posizione il rivale, come diversi contro piede ben eseguiti. Quando l’azzurro è riuscito a rispondere – e l’ha fatto spesso – si è creato lo spazio per gli affondi, con pochi errori per la potenza delle accelerazioni. Appena il toscano ha cambiato marcia nello scambio, Medjedovic non quasi mai riuscito a metterlo in difficoltà con le sue difese, oggettivamente povere di contenuti. Un Musetti ottimo, rapido, incisivo, aggressivo, per una vittoria limpida che gli apre le porte di un secondo turno con Etcheverry.
    Non c’è molto altro da aggiungere per commentare la prestazione di Musetti, è stato padrone del campo e non c’è stata una sola fase di gioco nella quale è andato “sotto”. Ripulito il tutto dopo una falsa partenza, ha comandato i suoi game (vincendone addirittura 4 di fila a zero) e il serbo ha cercato di scardinare l’inerzia con giocate estemporanee, come qualche smorzata o accelerazione a tutta, ma senza una vera idea tattica dietro. O, se vogliamo, Musetti ha fatto tutto talmente meglio da essere banalmente superiore. Hamad ha tenuto botta solo grazie al servizio, con diversi game ben condotti. Con la potenza della battuta è riuscito a galleggiare nello score e aprirsi il campo ad un successivo affondo col diritto, potente ma non regolare, o col rovescio, più sicuro ma meno esplosivo. Inoltre la sua poca velocità di copertura del campo è stato un handicap enorme contro un tennista come Lorenzo, bravissimo a spostarlo con traiettorie varie, anche volutamente più corte in diversi scambi per mandarlo fuori posizione. Ben 31 gli errori alla fine per il serbo, tanti rispetto ai 16 vincenti.
    Un buonissimo esordio per Musetti e altri punticini importanti in ottica ATP Finals. Lorenzo ha il destino nelle proprie mani: giocare bene a Vienna, poi a Parigi. Una corsa impegnativa con tanti match nella gambe, non riuscire a staccare il pass per Torino, vista la sua annata importante, sarebbe un delitto. Un ultimo grande sforzo, continuando a brillare a Vienna. Non manca molto…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti alza la prima palla del match, si affida più all’angolo e precisione che alla potenza ma contro un “colpitore” di potenza come Medjedovic non funziona… Infatti il serbo ai vantaggi si pende la palla break con una sbracciata violenta col diritto, su di una palla interlocutoria di Lorenzo. Stesso punto: un diritto al centro né profondo né con rotazione è un assist per l’accelerazione di Hamad, che trova l’angolo e col terzo vincente del game strappa un BREAK in apertura, 1-0. Musetti alza il volume della sua musica con un gran passante di rovescio stretto, gli vale il 30 pari nel secondo gioco. Medjedovic esagera col rovescio angolato, errore che gli costa una chance del contro break. Eccellente la difesa di Lorenzo! Riguadagna campo, rallenta col back di rovescio e provoca l’errore del serbo, BREAK e 1 pari. Segue un ottimo turno di battuta dall’azzurro, più incisivo e zero attendista, come il diritto con curva splendida sul 40-0 (2-1). Dopo i fuochi d’artificio iniziali, si seguono i turni di servizio, rapidi entrambi ad entrare in campo dopo la battuta. Medjedovic sul 3-2 mette in mostra anche un’ottimo tocco, prima una smorzata millimetrica che sorprende Musetti e poi una demi-volée di diritto per niente facile (e il passante basso di Lorenzo non era affatto male…). 3 pari. “Muso” non si scompone di fronte a questa qualità, gioca rapido e solido, diritto pesante e servizi esterni per costringere il rivale a risposte in allungo e poco equilibrio. Altro turno a zero e 4-3 Musetti. Tanto rischio nelle bordate di Hamad, ma restano in campo… pure col servizio esterno con curve davvero precise. Anche Lorenzo mette in mostra la sua mano delicata con una volée toccata con estrema delicatezza e depositata sulla riga, molto elegante poi… 5-4. Gioco scarno da diversi game, in risposta quasi nulla. Musetti prova ad invertire tutto in apertura del decimo game, una risposta aggressiva, si apre il campo e via col diritto vincente, un fulmine! Poi un’altra risposta in allungo che sorprende il serbo, 0-30. Uff!!?! Musetti corre in avanti sulla volée stoppata ma il lob gli esce di pochissimo… È bravo a continuare a spingere ancora dopo l’ennesima ottima risposta, e Hamad arriva “pesante” e sbaglia. 15-40, Due Set Point Musetti. Eccolo! Non bene qua Medjedovic, viene a rete ma l’approccio non è niente di che, mentre il passante cross di rovescio è “calante”, e la volée… in rete. SET Musetti, bravo a rimontare subito il break immediato e alzare il livello in risposta nel decimo game. Qualità.
    L’italiano riparte al servizio nel secondo set, molto sicuro e bravo a variare gli angoli, non sempre tirando forte. La percentuale di prime in gioco non è granché, ma la trasformazione è ottima e la seconda palla tutto sommato funziona. 1-0. Braccio (diritto vincente fulminante) e gambe, difesa monumentale ai vantaggi, ed ecco la palla break per Musetti! Si gioca con la 2a palla ma la dea bendata bacia il serbo e il nastro, con una smorzata non così buona che diventa purtroppo buonissima… 1 pari. Segue il quarto turno di servizio a zero per l’azzurro, davvero una “macchina” per efficacia anche se la prima palla è solo al 50%, e questo indica quanto sia buono il suo primo colpo di scambio. Medjedovic invece continua ad andare a strappi al servizio, e sul 30 pari cerca anche una curva esterna estrema spostandosi tutto a destra. Ma qualche errori di troppo, il 24esimo del match porta il quarto game ai vantaggi. Il serbo chiude il game con una bordata improvvisa col diritto lungo linea imprendibile. 2 pari. Ma quando Lorenzo lo pizzica col contro piede, c’è un bel limite di spostamento e di reattività fine, infatti l’italiano lo sfrutta bene. E lo punisce anche con un Ace di seconda palla, troppo accentuato lo spostarsi a sinistra… Un errore col rovescio in spinta interrompe la striscia vincente alla battuta di Lorenzo. Poco male, si prende il game a 15, quando scocca l’ora di gioco. 3-2. C’è un certo dominio in campo di Musetti ma serve trovare la serie di punti in risposta per l’allungo. Tante le palle corte, anche da parte di Hamad che vede l’azzurro un po’ dietro e ci prova, con risultato tutto sommati discreti, soprattutto forte della battuta, in discreto ritmo nel set. Nel settimo game Musetti ritrova l’Ace (mancava dal primo turno del secondo set) e il diritto è molto incisivo. Altro game ottimo, 4-3. Nell’ottavo game Lorenzo riesce a rispondere e Hamad sbaglia una smorzata (pessima) e poi un diritto in rete, molto pesante coi piedi nel cercare la palla. 15-40, due palle break. Bene col servizio il serbo sulla prima, e sul 30-40 rischia una seconda palla sulla riga e poi scaraventa un diritto cross a tutto braccio quasi sulla riga. Che rischio… gli va bene. Musetti vuol partecipare al festival dei vincenti! Un rovescio lungo linea e poi una risposta di diritto clamorosa, bellissima. L’urlo del “Lori” e sulla terza palla break ecco che Hamad ha il braccio bloccato e tira malamente un diritto in rete. BREAK, molto meritato, serve per chiudere sul 5-3 Musetti. Autorevole nei suoi game Lorenzo, sesto Ace e poi una smorzata che è un bijou. 30-0. Finisce in bellezza con un altro Ace e poi un diritto out sul secondo Match Point,  per 6-4 conclusivo. Next Etcheverry, e punti importanti per le Finals.

    Hamad Medjedovic  vs Lorenzo Musetti (Non prima 17:30)ATP Vienna Hamad Medjedovic43 Lorenzo Musetti [4]66 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-153-5 → 3-6H. Medjedovic 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A3-4 → 3-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 ace 40-153-3 → 3-4H. Medjedovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 40-152-2 → 2-3H. Medjedovic 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-2 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2H. Medjedovic 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 ace 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1H. Medjedovic 0-15 0-30 15-30 15-404-5 → 4-6L. Musetti 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5H. Medjedovic 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4L. Musetti 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4H. Medjedovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-3 → 3-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 ace2-2 → 2-3H. Medjedovic 30-0 ace 40-01-2 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2H. Medjedovic 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-401-0 → 1-1L. Musetti 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Basilea: Sonego out, Davidovich Fokina vince in due set al termine di un match tirato

    Lorenzo Sonego nella foto

    La fretta è sempre una cattiva consigliera nel tennis, anche se attaccare e non finire in difesa è la scelta corretta. Lorenzo Sonego gioca un match generoso, arrembante ma non sempre lucido all’esordio nell’ATP 500 di Basilea, uscendo sconfitto contro Alejandro Davidovich Fokina per 7-6(2) 6-4. Una partita equilibrata, lottata, non sempre ben giocata per i molti errori in spinta da parte di entrambi, ma vinta alla fine con merito dallo spagnolo per la sua maggior tenuta e scelte di gioco corrette nei due passaggi decisivi, il tiebreak del primo set (dove Lorenzo ha ottenuto solo due punti, entrambi col servizio) e il decimo game del secondo parziale, quando l’azzurro ha servito per allungare il match ma ha sbagliato tanto per troppa fretta di attaccare, anche su palle difficili. Non è la prima volta in questa stagione (e non solo) che il piemontese cede in un incontro lottato sbagliando qualche esecuzione e scelta della giocata in momenti chiave per eccesso di aggressività. Tuttavia è corretto sottolineare come Davidovich Fokina sia stato bravo a rimontare dopo una pessima partenza e complessivamente ha giocato un match più completo, rispondendo meglio e prendendosi più punti in scambio, mentre il tennis dell’azzurro è dipeso molto dall’efficacia del servizio. Troppi errori di Lorenzo col diritto in spinta, anche in situazioni dove era riuscito a crearsi lo spazio con una bella battuta.
    Sonego è partito bene, capitalizzando un pessimo avvio dello spagnolo che, a dire il vero, si è lagnato con coach Mantilla per tutto l’incontro per come la palla gli scappasse via. Il contro break di Davidovich è arrivato anche con un pizzico di sfortuna: su di uno scambio quasi vinto da Lorenzo è partito un annuncio a tutto volume dagli altoparlanti e il giudice di sedia non ha potuto che chiamare il “let”. Dove invece Sonego ha deluso è nel tiebreak del primo set: ok attaccare, far giocare in difesa un avversario come Alejandro, colpitore eccezionale ma non così stabile sotto pressione, ma puoi venire a rete solo se l’approccio è veloce, ficcante, profondo, a sorpresa. Nessuno di questi elementi ha sostenuto l’aggressività di “Sonny” ed è stato fin troppo facile per l’andaluso prendersi punti che gli sono valsi il set. Convulso l’andamento del secondo set, con una chance per l’azzurro per scappare subito avanti e anche lì… stesso errore, fretta nel cercare il vincente col diritto inside out e palla in corridoio. Di poco, ma out. Questo è stato l’errore più comune e ricorrente nella prestazione di Sonego, forse una cattiva giornata a livello di sensazioni col suo colpo di scambio migliore, abbinato ad una fretta nell’aprire che in più occasioni l’ha portato a colpire senza aver fatto sufficiente spazio alla palla.
    Il gioco di Sonego è contraddistinto dal suo spirito combattivo, come aggredisce gli spazi e la palla senza timori, ma senza un adeguato controllo gli errori sono troppi e anche un avversario del tutto irregolare e istintivo come Davidovich è stato più concreto. Di par suo lo spagnolo ha spinto tanto e sbagliato altrettanto col diritto, ma dalla riga di fondo è stato complessivamente più potente e razionale, per quanto si possa associare questa parola al suo tennis… Non era un match facile per Lorenzo, l’andaluso è tornato al proprio Best di n.18 e resta un avversario molto competitivo. La sensazione è che con una maggior calma, lavorando di più la palla col back per proporre traiettorie basse e con poco peso sul diritto, avrebbe potuto ricavare qualche unforced in più. In risposta Sonego solo a tratti ha trovato la misura, cercando fin troppo di bloccare e non riuscendo così a proporre colpi abbastanza profondi. Infatti la fase di gioco migliore per ADF è stato lo spingere col primo colpo di scambio entrando un metro il campo, lì ha fatto la differenza e si è preso punti importanti. Per gli scout di fine match, i numeri sono molto, molto simili. Ma…nel tennis i punti non contano tutti uguale.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sonego inizia l’incontro al servizio, con un Ace per aprire il match e un altro per chiudere il game. Malissimo invece Davidovich Fokina, due doppi falli, poi un errore di rovescio in spinta e 15-40, subito due chance per allungare per l’azzurro. Lo spagnolo rischia il doppio fallo e quindi tira forte sul nastro un diritto che s’impenna e va out. Un break immediato grazie ai disastri di Davidovich Fokina, con Lorenzo bravo a cavalcare l’onda positiva e con un altro turno di battuta ottimo, a zero, a portarsi sul 3-0. Impossibile un inizio migliore per il torinese. Non sembra affatto centrato coi colpi l’andaluso, un altro doppio fallo e la difficoltà nel contenere nelle linee del campo la sua consueta esuberanza in spinta, ma riesce a muovere lo score sul 3-1. Il quinto game si complica maledettamente per Sonego. Inizia due Ace, poi due seconde palle e lo spagnolo entra forte, non si fa pregare per spingere. Sul 30 pari un attacco con buon timing è gestito malissimo di volo da Lorenzo, la volée va out e c’è una palla break per ADF. Il servizio lo aiuta, terzo Ace del game, quindi un brutto errore col rovescio costa a Sonego un’altra palla break. Ancora col servizio l’azzurro annulla la chance e poi si porta sul 4-1, sotto gli occhi di Vincenzo Santopadre. Il match avanza con il dominio del servizio, game a zero per Davidovich scambiando pochissimo (4-2). Chiaro il piano tattico di Sonego: attaccare la rete appena possibile col diritto, ma i suoi approcci non sono sempre abbastanza profondi, infatti Davidovich lo infila due volte nel settimo game. Meglio l’attacco più “pesante” sul 30 pari, a sfidare il passante di diritto (ma in discreta corsa) dello spagnolo. Sul 40-30 all’improvviso il gioco si ferma perché scatta un annuncio dagli altoparlanti… Replay the point… Peccato, il punto era quasi fatto, mentre nella seconda versione un gran passante di rovescio vale ad Alejandro i vantaggi. Sonego regala col diritto, metri out colpendo una palla alta, attenzione: palla break ADF. Bene stavolta sulla rete Lorenzo, bel taglio di volo, anche elegante. Il Contro BREAK arriva alla seconda chance: Sonego attacca col diritto non lontano dalla rete ma la palla gli esce un po’ alta e nemmeno profondissima, e il passante dello spagnolo non è difficile. 4-3. Un set finora piuttosto caotico, tanti gli errori. Ha evidentemente cambiato passo Davidovich, spinge di più e sbaglia di meno, 4 pari dal possibile 5-2. L’inerzia del set si è spostata tutta verso lo spagnolo, bravo a rispondere bene quando non affronta una prima palla quasi vincente. Proprio con una risposta bassa e insidiosa e poi un passante di diritto sulla riga Alejandro si prende una palla break per scappare al comando. Sonego invece non trova aiuto dalla prima palla ma è bravo a difendersi sul lato del rovescio, e alla fine è lo spagnolo a sparacchiare via col diritto su di una palla con poco peso. Di lotta e coraggio Lorenzo vince un game molto difficile, 5-4. Sono diventati invece fin troppo facili i turni dell’iberico, sicuro in spinta dopo la battuta. Il parziale si decide al tiebreak. Inizia bene Sonego, ottavo Ace del set. Pure Fokina cala l’asso. 2 pari, senza una risposta in gioco. Davidovich si prende il mini-break con un maldestro tentativo di S&V di Lorenzo sulla seconda, con una volée steccata malamente. Si gira 4-2 per lo spagnolo dopo un diritto potentissimo. Sonego cede un altro punto al servizio con un altro serve and volley incerto, una volée corta ma non abbastanza, comoda da rigiocare per lo spagnolo che così vola 6 punti a 2 e quattro Set Point. Out il rovescio di Lorenzo, 7 punti a 2. I suoi due punti nel tiebreak sono stati due servizi. Peccato per la rimonta, ma onestamente Davidovich è salito molto di livello, mentre da fondo campo Sonego ha fatto solo due vincenti nel set, pochi.
    Santopadre pungola Sonego a partire forte nel secondo set, tenerlo lì e giocare con massima attenzione. Tira un gran bel rovescio lungo linea Lorenzo, gli vale il 30 pari e quindi è ADF a commettere doppio fallo, c’è una palla break per l’azzurro. Rischia il diritto inside out Sonego, sarebbe stato vincente ma gli esce di una spanna. È improvvisamente nervoso Alejandro e come suo solito sfoga la rabbia esagerando nella spinta, ma con un bel rovescio lungo linea si prende il game, 1-0, può fare corsa di testa. Alcuni punti splendidi nel secondo game, un Ace per Lorenzo e poi un passante di rovescio per lui non banale, 1 pari. Rimonta da 0-30 ADF nel terzo game, qualche piccolo rimpianto per l’azzurro. La “temperatura” dell’incontro sale nel quarto game. Si lotta, ai vantaggi un attacco di Lorenzo non è premiato (volée in rete), c’è una palla break per lo spagnolo. Molto male Davidovich, cerca di bloccare in risposta ma la palla decolla, era una seconda palla “robusta”. 2 pari. La lotta è intensa sul 3 pari, lo spagnolo si lagna col suo angolo per le palle che gli scappano via, ma con coraggio attacca (anche un bel serve and volley), e Sonego si difende bene (bellissimo un passante di diritto da molto lontano). Urla Alejandro dopo il servizio vincente che gli vale il 4-3, incertezze per lui ma tanta grinta. La prestazione di Sonego resta molto legata al rendimento del servizio. Infatti col servizio è falloso oggi, anche quando ha spazio dopo il servizio, come se avesse fretta di aggredire. Un nuovo diritto out gli costa il 30 pari e poi sbaglia col rovescio, sulla risposta aggressiva di Fokina. C’è una palla break delicatissima sul 30-40. Stavolta il diritto funziona, nell’altra direttrice e con buon margine, ottima scelta tattica. Altri due ottimi diritti portano Lorenzo sul 4 pari, un game fondamentale anche per come l’ha vinto, con forza e senza esagerare. “Vai sul rovescio per fare tanto male” indica coach Santopadre. C’è tensione per lo score che inizia a scottare, ma anche buona qualità in questa fase, come il lob diritto perfetto di Lorenzo sul 40-15. Di prepotenza Fokina si prende il nono game, 5-4. La tensione è massima… e lo spagnolo terribilmente fortunato su di un passante rende ingiocabile la volée di Sonego. Poi attacca male, di fretta, Lorenzo e crolla 0-30, a due punti dalla sconfitta. Segue un attacco perentorio, con grande coraggio, 15-30. Poi esagera di nuovo col diritto Sonego, accelera dopo il servizio ma non ha fatto abbastanza spazio alla palla per lo swing… 15-40, Due Match Point Davidovich Fokina. Basta il primo, altro diritto out, forzato con fretta. Un brutto ultimo game, peccato perché la prestazione era stata generosa, ma non sempre lucida.

    Lorenzo Sonego vs Alejandro Davidovich Fokina ATP Basel Lorenzo Sonego64 Alejandro Davidovich Fokina [8]76 Vincitore: Davidovich Fokina ServizioSvolgimentoSet 2L. Sonego 0-15 0-30 15-30 15-404-5 → 4-6A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5L. Sonego 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-4 → 4-4A. Davidovich Fokina 15-0 ace 15-15 df 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 3-4L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3L. Sonego 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-2 → 2-2A. Davidovich Fokina 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-300-1 → 1-1A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-40 40-40 df A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* ace 1-1* ace 1*-2 2*-2 ace 2-3* 2-4* 2*-5 2*-66-6 → 6-7A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-06-5 → 6-6L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 30-15 40-15 ace5-4 → 5-5L. Sonego 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-404-4 → 5-4A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4L. Sonego 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A4-2 → 4-3A. Davidovich Fokina 15-0 ace 30-0 40-04-1 → 4-2L. Sonego 15-0 ace 30-0 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-40 ace3-1 → 4-1A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-303-0 → 3-1L. Sonego 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0A. Davidovich Fokina 0-15 df 0-30 df 15-30 15-401-0 → 2-0L. Sonego 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO