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    Rune e Mouratoglou di nuovo insieme!

    Rune e Mouratoglou

    C’eravamo tanto amati… Il titolo del leggendario film di Ettore Scola degli anni ’70 calza a pennello per introdurre una notizia dell’ultima ora, che ha abbastanza dell’incredibile. Il noto coach francese Patrick Mouratoglou annuncia con un post social che sarà di nuovo, e da subito, l’allenatore di Holger Rune.
    “Sono entusiasta di iniziare una nuova collaborazione con Holger Rune” si legge nel post. Ci conosciamo da quando Holger aveva 13 anni e ho sempre creduto nelle sue potenzialità. Ha obiettivi alti e anch’io per lui. È l’inizio di una nuova avventura. Ci vediamo ad Acapulco, Indian Wells e Miami”.

    Anche Holger ha commentato la scelta di ripartire con il francese: “A volte hai bisogno di provare una varietà di cose per capire cosa funziona per te e cosa no. Negli ultimi mesi ho imparato cosa è più importante per me. Con Patrick ho ottenuto alcuni dei miei migliori risultati e credo che lui possa aiutarmi a raggiungere i miei obiettivi”.

    Sometimes you must try a variety of things to find out what works for you and what does not. In the recent months I have learned a lot about what’s important for me. With Patrick I did some of my greatest triumphs and I believe he can help me achieving my goals pic.twitter.com/nkl5vWf25d
    — Holger Rune (@holgerrune2003) February 21, 2024

     La notizia è abbastanza clamorosa visto il tourbillon di cambiamenti attraversati dal team Rune negli ultimi mesi, a dir poco instabili e conditi da risultati scadenti, assai al di sotto del suo potenziale, fino al ritorno all’ovile presso l’allenatore francese.
    Mouratoglou e Rune hanno percorso molti anni assieme, visto che il danese si è allentato fin da giovanissimo presso la sua struttura in Costa Azzurra; poi è diventato per molti mesi il suo allenatore principale nell’estate nel 2022, fino ad un primo addio annunciato ma di fatto che non avvenne e lo portò al picco in carriera nell’autunno di quell’anno, con vittorie importanti e un livello di gioco altissimo, culminato nella vittoria a Parigi Bercy con 5 top 10 battuti nel torneo, record storico. Poi nel 2023 è iniziato un altro tiro e molla, concluso con una separazione tra i due, con comunicati incrociati di reciproca stima, ma addio fu. Seguirono mesi un po’ burrascosi, con un infortunio alla schiena, polemiche di vario tipo con Holger protagonista, l’addio allo storico allenatore danese e quindi l’ingaggio di Boris Becker prima e Severin Luthi poi, rapporti terminati velocemente e in modo brusco. In tutto questo anche il cambio di management e il passo indietro della madre Aneke, onnipresente nella vita del figlio e con un discreto peso anche a livello di scelte di gioco.
    La sensazione è che Rune si sia rivolto a una sorta di porto sicuro, una struttura e una persona che conosce come nessun’altra e che ha sempre creduto in lui. È singolare che Patrick e Holger abbiano rotto più volte in passato – anche se poi la vera separazione è stata una sola – poi poi tornare nuovamente assieme. Non resta che attendere, già dalla prossima settimana ad Acapulco, il ritorno della coppia. Finché durerà…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Gasquet: “Abbiamo bisogno del rovescio a una mano, porta varietà al gioco”

    Il rovescio splendido di Gasquet

    La curiosità statistica rilevata lo scorso weekend da TennisTv, ossia l’assenza di un tennista con rovescio a una mano nella top 10 per prima volta nella storia, ha provocato moltissime reazioni nel modo della racchetta e tra gli appassionati. Il mondo cambia, è sempre più veloce e competitivo, e anche il tennis si accoda a questa tendenza. Si colpisce forte e si cerca di giocare con la massima intensità da entrambi i lati, con meno varietà di stile rispetto al passato. Questo ha reso il rovescio bimane soluzione predominante nei ragazzi e quindi di conseguenza anche nel mondo professionistico, dove il livello è massimo e si tende ad esasperare ogni tendenza per arrivare al miglior risultato possibile.
    Uno degli ultimi profeti del rovescio a una mano – e che rovescio – è il francese Richard Gasquet. Nonostante l’età che avanza (classe ’86 come Nadal) e prestazioni ormai lontanissime da quando era un top 10, il nativo di Beziers continua con grinta a restare aggrappato alla sua carriera, tanto da aver finalmente ottenuto il primo successo sul tour maggiore questa settimana a Doha. Scivolato al n.120 nel ranking, Gasquet è consapevole che tornare tra i migliori sarà quasi impossibile, ma il suo obiettivo a breve è quello di riguadagnare una posizione tra i primi cento, in modo da poter disputare la maggior parte dei tornei, 1000 e Slam inclusi. Ormai è tra gli anziani, ma la passione che lo anima è ancora quella di un ragazzino. “Mi sento ancora capace di battere giocatori molto buoni, ma per tornare tra i primi 100 devi giocare molto e vincere altrettanto. Non ho più 25 anni, la top 100 oggi è più forte di prima, ma se sarò bravo riuscirò comunque a vincere partite e superare quella barriera” afferma il francese.
    Interpellato da Tennis Majors, necessariamente ha parlato dell’assenza di un tennista con rovescio a una mano tra i migliori. Secondo Richard è indispensabile che questo colpo tanto elegante quanto affascinante non scompaia ma anzi torni in voga, poiché rende il tennis più interessante grazie alla varietà di schemi che fornisce.
    “È difficile per me dirlo, ma fa tutto parte del gioco attuale. Ci sono molti tennisti che colpiscono forte con entrambe le mani e in modo piuttosto piatto, all’altezza delle spalle, con palle pesanti. È diventato lo stereotipo del giocatore moderno. Spero che in futuro ci saranno più rovesci con una sola mano. Oggi se ne vedono di meno, anche se ci sono Grigor Dimitrov, Stefanos Tsitsipas e Denis Shapovalov, che aveva tutto per riuscire e vincere tanto con il suo stile di gioco davvero aggressivo e potente. Abbiamo bisogno del rovescio a una mano. Non lo dico perché ce l’ho io, ma perché penso che sia un colpo che porta più varietà al gioco, è un tiro più tecnico. Ecco perché ci manca Federer, era straordinario in tutto, rovescio a una mano incluso”.
    È indubbio che gli schemi del tennis attuale, un corri-e-tira di grandissima intensità e potenza, siano predominanti, poiché l’estrema efficacia è quella che naturalmente porta al successo e quindi è perseguita dalla maggior parte dei tecnici. Tuttavia quando un giovane giocatore ha mano, forza e talento, un rovescio a una mano può rappresentare quell’eccezione che lo rende unico e pertanto scomodo da affrontare, visto che quasi nessuno applica schemi diversi. La speranza è che non si perda la scuola di questo colpo, caro moltissimi appassionati. Sarebbe un vero impoverimento, per tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner trionfa anche a Rotterdam! Due lottati set per battere un ottimo De Minaur, domani record storico al n.3 ATP

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    L’errore più che grande si può commettere nello sport e nel tennis in particolare è quello di dare per scontato, abituarsi velocemente alla grandezza di un giocatore arrivato a toccare il cielo a furia di prestazioni stellari, pensando che tutto sarà “facile” visto che i precedenti sono totalmente favorevoli. No, nel tennis non funziona così, ancor più se il rivale è noto come “Demon”, uno che non molla mai ed è nel “prime” della sua carriera. Jannik Sinner vince a Rotterdam, alza il secondo trofeo di un anno ancora senza macchia dopo lo straordinario successo agli Australian Open, e lo fa battendo per settima volta in altrettanti scontri Alex De Minaur (7-5 6-4 lo score dopo due ore e cinque minuti), ma stavolta il successo è stato molto, molto sofferto, ben più di quanto indica lo score stesso. È una vittoria davvero speciale, la dodicesima di fila nel 2024 (e 15esima considerando il finale del 2023), che porta in dote il dodicesimo torneo in carriera. Un successo che scrive un’altra pagina di storia: domani Jannik sarà n.3 ATP, best ranking personale e per un tennista italiano. Un traguardo splendido, meritatissimo, ottenuto con tanta sofferenza e che racconta la grandezza di un Campione che resiste a momenti difficili e trova il modo per stroncare un avversario mai domo e in grandissima forma.
    È bene dirlo chiaramente: Sinner non ha giocato un’ottima partita, ha vinto davvero “sporco”. Ricordiamo molto bene i precedenti contro De Minaur, partite importanti – nel 2023 la finale del Masters 1000 canadese e la finale di Davis – tutte vinte con un denominatore comune, la maggior qualità di Jannik nello scambio, una combinazione di intensità e profondità che alla fine ha stroncato la strenua resistenza dell’australiano. Nella finale di Rotterdam è andato in scena un film molto diverso. In parte colpa di Sinner, modesto al servizio (55% di prime palle in campo), meno pulito negli impatti col diritto e con un bilancio pessimo con la seconda palla, solo il 38% di punti vinti. Qua entrano i meriti di De Minaur, mai così bravo nei loro precedenti scontri a giocare con così tanta aggressività e tempi di gioco talmente rapidi da mettere in crisi l’azzurro nello scambio. Di solito è Jannik a comandare, ad anticipare e spostare l’avversario dal centro del campo, costruendo un pressing di una intensità e pesantezza che stronca la resistenza del rivale. Per buona parte del match invece è stato Sinner a rincorrere poiché Alex ha servito e risposto talmente bene da tenere in mano il pallino del gioco.
    Il peccato originale della modesta prestazione di Sinner è stato la difficoltà nell’allontanare il rivale dalla riga di fondo. Nei loro match precedenti Jannik è stato quasi costantemente al comando dei tempi di gioco, con una profondità e abilità nell’aprire l’angolo e poi affondare che ha demolito la resistenza di De Minaur. Nella finale di Rotterdam invece è stato proprio l’australiano ad appoggiarsi alla perfezione sui colpi dell’italiano e comandare, attaccare, prendendosi grandi rischi spesso ben ripagati. Eccellente col diritto De Minaur, davvero difficile vederlo brillare così tanto con un colpo che spesso “perde” esagerando col rischio e impatti instabili. Oggi è riuscito ad appoggiarsi benissimo sulla palla dell’azzurro, probabilmente perché le condizioni di Rotterdam sono ideali per il suo modo di impattare sulla destra, quasi uno schiaffo dall’alto verso il basso. Ha trovato una serie di accelerazioni lungo linea col diritto che Sinner ha fatto fatica a leggere e contenere, e che hanno portato attacchi splendidi e vincenti al “canguro”. Inoltre ADM è stato bravissimo nel non retrocedere di un millimetro anche a costo di sbagliare, lavorando bene la palla col back di rovescio e quasi mai cross, non permettendo così all’italiano di girarsi sul diritto o anticipare col rovescio e cambiare in lungo linea. Molti attacchi alla rete perfetti, sostenuto da una velocità di piedi spaziale, e pure ottimi servizi. In sintesi: De Minaur non può giocare contro Sinner meglio di così, ha rischiato tanto e quasi tutto gli è riuscito, tanto mettere l’azzurro davvero in difficoltà. Come ne è venuto fuori Jan? Con pazienza, classe e forza mentale.
    La misura di un Campione è nel modo in cui vince pur non giocando al massimo, trovando la chiave per scardinare i migliori momenti dell’avversario, reggendo di testa e di fisico, e tirando la zampata nel momento chiave. Era chiaro che dopo tantissima spinta, rincorse, attacchi, numeri da circo per equilibrio e intensità, prima poi l’ardita architettura del tennis di De Minaur potesse vacillare. Qua è stato bravissimo Sinner, ad attendere, restare lucido e focalizzato, ritrovando profondità con la risposta e prendendosi il campo in momenti chiave. La risposta di Sinner non è stata efficace come al solito, per merito dell’ottimo servizio dell’australiano, forse anche per una giornata meno brillante fisicamente dell’azzurro. Jannik sta tirando al massimo o quasi dallo scorso ottobre. Viene da una striscia di sole due sconfitte dopo US Open (finale di Torino e contro Shelton a Shanghai). È sbagliato pensare che Sinner possa spingere sempre al massimo, dominare e non sbandare mai. Ha raggiunto un livello di gioco fantastico, ma la sua grandezza sta esattamente in vittorie come quella odierna, ottenuta con pazienza e lucidità. In momenti delicati, come i game dove ha strappato i break, la sua risposta è tornata profonda, il rovescio cross davvero stretto e potente, e anche l’impatto col diritto più preciso, generando quella profondità che è mancata per buona parte della finale.
    Pochi i cambi col diritto lungo linea di Jannik, probabilmente perché arrivava con meno anticipo, perché il rivale lo costringeva a rincorrere, perché sentiva un po’ meno la palla. Infatti troppi sono stati i suoi errori da destra, ma alla fine è riuscito a tenere, gestire i momenti difficili nonostante un servizio che ben poco l’ha sostenuto, e portare a casa i punti importanti nelle fasi decisive del match.
    Un vero Campione non brilla solo con i suoi colpi, ma anche per forza mentale, capacità di resistenza e reazione. La vittoria di Sinner a Rotterdam è un altro “Master” che certifica la sua grandezza.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La finale del 500 di Rotterdam inizia con qualche minuto di ritardo e De Minaur alla battuta. Subito un lungo scambio di ritmo, Alex ci prova ma Jannik è un muro, rimette tutto ancor più forte, ed è l’australiano a sbagliare. Un solo punto, ma potrebbe essere la foto esatta del match, non può limitarsi a scambiare di ritmo. Entra in azione la battuta di De Minaur, e tre punti per lui. 1-0 ADM. Buon inizio anche per Sinner, due Ace, solo una volée sbagliata per troppa sicurezza dopo un attacco col diritto, 1 pari. Tatticamente ineccepibile l’aussie nei primi game: chiede molto alla prima palla, attacca la rete appena può (soprattutto col rovescio cross), non è consigliabile entrare in lunghi scambi. Sbaglia qualcosa col diritto Sinner, quando il rivale rallenta la palla con lo slice. Il servizio però aiuta Jan, palle piuttosto rapide oggi e meno cariche di rotazione. Nel quinto game l’azzurro cambia ritmo. Cerca di far partire lo scambio arretrando di un metro la posizione in risposta e quindi imponendo un ritmo e velocità superiore nello scambio, che porta all’errore Alex. 15-30 e poi 30-40, ottenuto con una magia di tocco slice di diritto dopo essersi aperto il campo con un’accelerazione cross di rovescio eccezionale. Il BREAK arriva con un errore dell’australiano, la smorzata (prima cercata nel match) muore appena sotto il nastro. Il cambio di ritmo dell’azzurro spezza l’equilibrio del match, c’è una differenza importante di tenuta e controllo alla massima velocità tra i due, a favore di Sinner che serve avanti 3-2. Continua a tagliare col rovescio De Minaur, non solo per rallentare ma conferendo un effetto laterale per rendere difficile la spinta col diritto dell’italiano. L’esecuzione è interessante, e Sinner commette un errore, ma da destra funziona splendidamente la prima di servizio, sia esterna slice – colpo che sta diventando un punto di forza – che al centro. Con un passante di rovescio giocato col goniometro, tirato con una parabola stretta e calante che rende impossibile la volée, lo score si sposta sul 4-2 Sinner. Encomiabile la condotta di De Minaur, continua ad attaccare col diritto e buttarsi a rete, variare col servizio e col rovescio, resta aggrappato al match, ma Jannik è sciolto e sicuro, come dimostra la sicurezza dei suoi drive, veloci ma mai eccessivi, e pure l’ottimo serve and volley con il quale chiude l’ottavo game. Sinner serve sul 5-4 per il primo set. Perde il primo scambio, bravo l’aussie a spingere a tutta sul taglio di Jannik. Niente prima palla per l’azzurro, ed Alex ci prova ancora con successo col diritto, 15-30, situazione inedita nel match. A.A.A. prima cercasi… e la prima torna, è un Ace, 30 pari. Altra prima esterna, sicura con lo slice esterno, e quindi bravo a colpire un diritto molto carico di spin incrociato, che sorprende il rivale. Set Point Sinner! Se lo gioca senza prima palla, e sbaglia col rovescio l’azzurro. Il peggior game del match finora. Con un smash comodo arriva il secondo Set Point. Scambia corto l’azzurro, in questo game non trova profondità con i colpi, l’australiano ha il tempo per aprire e colpire in spinta. C’è lotta. Uff! Incredibile come Jannik sia riuscito a parare di volo dopo una demivolée per niente facile. Una prodezza che gli vale SP #3. Niente, ADM regge ed è ancora l’azzurro a sbagliare per primo. Splendida la risposta e attacco di De Minaur, ma Sinner si difende da campione, con un doppio passante strappa un altro punto non facile, e quarto Set Point. Altro errore col diritto, è teso l’azzurro, stavolta affretta i tempi. Altro errore, incerto Sinner in questo pessimo game, concede una palla del contro break dopo 4 set point… Si butta avanti Jan, con decisione chiude con lo smash, quasi di rabbia, come a scacciare il momento non facile. Attacca ancora, ma è un po’ corto ed ottimo invece il passante basso di Alex, che strappa la seconda palla break. Arriva lo scambio più lungo e duro del match, Sinner non riesce a sfondare e  De Minaur trova un gran diritto lungo linea che sorprende l’azzurro, crolla pure a terra cercando un recupero disperato, ma non va. Contro Break, 5 pari. Male Sinner nei set point con il servizio, e male in generale con la battuta. Si è invertita l’inerzia del match nello scambio: Sinner gioca più corto, con il suo pressing non riesce a portare all’errore il rivale, bravo a tenere ed attaccare. Cerca una reazione Jan, tira un rovescio passante bellissimo, forza il game ai vantaggi. È lo scatto emotivo che serviva: gran risposta e palla break Sinner. Soffre l’azzurro sul diritto lungo linea di De Minaur, in grande anticipo, così si salva l’australiano. Ma sbaglia un colpo banale Alex, c’è la seconda palla break per Sinner. Grande bagarre in questa fase del match, e qualità non sempre altissima con tanti errori. Che errore De Minaur!!! Valuta male un passante di Jannik, un rovescio alto che atterra in campo. BREAK Sinner, va a di nuovo a servire per il set sul 6-5. Stavolta inizia bene il game, gran botta col servizio al centro, 15-0. Ma sulla seconda palla la musica cambia (ha vinto solo 6 punti su 19 Jan). Indispensabile la prima palla, eccola da destra, 30-15. Stavolta l’attacco dell’aussie sulla seconda è out, 40-15 e altri due Set Point. ACE! 7-5, un set complicatissimo nella fase finale, con un De Minaur mai domo ed efficacissimo in risposta. Sinner un po’ teso, molto dipendente dalla battuta perché trattenuto e corto nel palleggio, fatto questo inusuale per lui nel 2024.
    De Minaur apre il secondo parziale con un buon game, attacca appoggiandosi bene alle palle dell’azzurro, senza perdere campo e trovando profondità. Discreto turno di battuta anche per Sinner, lo chiude con un attacco di diritto, 1 pari. Mai visto ADM giocare così bene, a tutto campo, anche in difesa, costringendo Sinner a fare due, tre volte il punto per chiudere. Niente è facile per Jannik, anche quando disegna il campo aprendo l’angolo. E commette qualche errore di troppo. Un altro rovescio in rete ai vantaggi costa una palla break a Sinner nel quarto game. Se la gioca bene, nonostante la seconda di servizio, con un cambio di rovescio in lungo linea ottimo. Annulla anche una seconda palla break l’azzurro, servizio e chiusura sulla rete. Con uno schiaffo al volo perfetto, Jannik impatta 2 pari. Molta fatica in questa fase del match, ma le chance annullate al rivale accendono Jannik. Risponde con più efficacia nel quinto game (stazionando anche un filo più dietro), e con un bel passante di rovescio strappa una palla break ai vantaggi. Con coraggio Alex attacca dopo un bel diritto difensivo in lungo linea, si salva, ma poi commette un doppio fallo (molti errori in questo gioco per lui). Cerca l’accelerazione lungo linea di rovescio Jannik, ma non trova di poco la riga, spreca la seconda palla break. Lo lotta è feroce in questa fase, l’azzurro cerca di ritrovare la massima profondità nello scambio, indispensabile per allontanare il rivale e di fatto disarmarne gli attacchi appoggiandosi sulla palla. Infatti accelera di nuovo ma fuori posizione, ed esagera. Terza palla break Sinner… È quella buona: risponde piuttosto profonda, grande ritmo, stavolta De Minaur sparacchia in rete. BREAK Sinner, bravo a restare calmo e solido nella parte iniziale del set, condotta dal rivale, e capitalizzare gli errori dell’australiano. 3-2 e servizio Sinner. Il vantaggio non spacca affatto il set: De Minaur alza ancor più la sua spinta, mentre Jannik sbaglia una situazione favorevole, crollando 0-40. Il Contro Break arriva sul 15-40, ottimo un rovescio lungo linea dell’aussie che gli apre il campo. 3 pari. Alex continua ad attaccare, Jan si difende con passanti consistenti. 15-30 e poi 15-40 con un errore di rovescio, di nuovo due chance per l’azzurro per tornare avanti. Regala Del Minaur, altro rovescio affrettato che non passa la rete. Sicuramente paga anche l’intensità mostruosa con la quale ha tenuto finora il campo e subisce il secondo BREAK del set, 4-3 e servizio Sinner. Fase negativa per il “canguro”, arriva appena in ritardo sulla palla e la precisione dei suoi colpi subito ne risente. La prima di servizio è sempre modesta per Jan (55%), mentre servirebbe un aiuto dalla battuta. Il rovescio dell’azzurro funziona, e con un altro approccio di tocco col diritto ben eseguito vola 40-15. Con un diritto pesante Sinner stavolta consolida il vantaggio, 5-3. Non un Sinner spaziale, tanti errori e problemi, ma è lì, a lottare, e a un passo dalla vittoria. De Minaur resta aggrappato al match, 4-5, Jannik serve per chiudere. Ottimo l’avvio, rovescio cross d’attacco perfetto e via con lo smash, oggi davvero preciso, forse il miglior colpo del match. Poi servizio e diritto da destra, dopo un errore. 30-15, rapido finalmente ad aggredire la risposta del rivale. Con un altro diritto fulminante, stavolta in contro piede, ecco il DOPPIO MATCH POINT!!! Eccolo! OUT la risposta di Alex, VINCE SINNER!!!! Secondo successo dell’anno, 12esimo successo del 2024, 12esimo titolo, è n.3 del mondo. BRAVO! Vincere soffrendo, è talvolta ancor più bello.

    [1] Jannik Sinner vs [5] Alex de Minaur (non prima ore: 15:30)ATP Rotterdam Jannik Sinner [1]76 Alex de Minaur [5]54 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 6-4A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 5-3A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 15-40 30-403-3 → 4-3J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-403-2 → 3-3A. de Minaur 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-30 df 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 40-A2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 ace 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-156-5 → 7-5A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A5-5 → 6-5J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A5-4 → 5-5A. de Minaur 15-0 30-0 ace 30-15 df 40-15 ace5-3 → 5-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 5-3A. de Minaur 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 ace4-2 → 4-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-403-2 → 4-2A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-2 → 3-2J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 ace0-1 → 1-1A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-300-0 → 0-1

    Sinner (🇮🇹) vs De Minaur (🇦🇺)
    SERVICE STATS:– Serve Rating: 285 vs 288– Aces: 4 vs 6– Double Faults: 0 vs 1– First Serve: 20/32 (63%) vs 17/26 (65%)– 1st Serve Points Won: 17/20 (85%) vs 12/17 (71%)– 2nd Serve Points Won: 4/12 (33%) vs 6/9 (67%)– Break Points Saved: 0/0 (0%) vs 0/1 (0%)– Service Games Played: 4 vs 5
    RETURN STATS:– Return Rating: 183 vs 82– 1st Serve Return Points Won: 5/17 (29%) vs 3/20 (15%)– 2nd Serve Return Points Won: 3/9 (33%) vs 8/12 (67%)– Break Points Converted: 1/1 (100%) vs 0/0 (0%)– Return Games Played: 5 vs 4
    POINT STATS:– Service Points Won: 21/32 (66%) vs 18/26 (69%)– Return Points Won: 8/26 (31%) vs 11/32 (34%)– Total Points Won: 29/58 (50%) vs 29/58 (50%) LEGGI TUTTO

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    Alcaraz deluso dopo il k.o. a Buenos Aires: “Una brutta sconfitta, mi fa male”. Il difficile momento dello spagnolo

    Carlos Alcaraz a Buenos Aires

    Nemmeno l’amata e natia terra battuta ha risvegliato il miglior tennis di Carlos Alcaraz. All’ATP 250 di Buenos Aires non riesce la difesa del titolo 2023 al murciano, estromesso dalla potenza e grande aggressività di un ottimo Nico Jarry. È corretto sottolineare l’ottima prestazione del cileno, che in Sud America alcuni chiamano “piccolo DelPo” vista la discreta somiglianza nella struttura fisica e nella forza col diritto di Nicolas a Juan Martin; tuttavia il tiebreak del primo set e tutto il secondo parziale giocato da Alcaraz ieri a Baires sono stati troppo scadenti rispetto alla sua classe e qualità tecniche. Si è passati dal sintetico di Melbourne alla terra rosa di Baires, ma la sostanza tra la sconfitta vs. Zverev down under a quella patita da Jarry in Argentina non è molto diversa. Carlos in campo è stato nuovamente in balia dell’avversario, della potenza dei suoi colpi e di schemi molto offensivi, senza trovare una reazione tecnica per invertire la rotta. Incertezza e minor furore in campo, meno anticipo, minor profondità dei colpi, intensità più bassa e un tennis così complessivamente spuntato. L’Alcaraz che in campo anticipava tutto ed era una furia nell’aggredire la palla è rimasto alla scorsa estate.
    Lui è un ragazzo candido, non si nasconde dietro a un dito, tanto che ai microfoni dei cronisti nel post partita ha parlato – come a Melbourne – in modo schietto: le cose non vanno, sono dispiaciuto e questa nuova sconfitta fa male.
    “È stata una sconfitta difficile, mi ha fatto molto male” confessa Alcaraz. “Ci sono molte cose da migliorare. Il livello deve alzarsi, ho giocato un buon tennis ma lontano dal mio livello reale. Mi sono preparato bene, fisicamente mi sento bene. Ma queste sconfitte fanno male, bisogna saper leggere meglio le partite e da lì andare avanti, non c’è altra scelta”.

    RED HOT CHILE PEPPER 🌶️🇨🇱
    Nicolas Jarry knocks out world No.2 Alcaraz 7-6(2) 6-3 at @ArgentinaOpen for the biggest win of his career! pic.twitter.com/9MMg6eaTS0
    — Tennis TV (@TennisTV) February 17, 2024

    Tra le molte cose che non vanno, sembra che Carlos affronti con una certe tensione le aspettative su di lui: “Si generano grandi aspettative in me e nei tornei a cui vado, la gente pensa che io debba vincere ogni partita e alla fine questo è il tennis, ci sono tanti giocatori che hanno un livello alto. In questo momento vedo che chi sta lassù, nei momenti decisivi, fa la differenza ed è lì che devo migliorare. E’ un tema che ho in sospeso da tempo, nel cercare di sfruttare certi momenti, sulle palle break e sulle palle break da salvare, sono fasi che devo gestire al meglio. Provo a pensare al mio percorso e a cosa devo migliorare. Ma cerco sempre di pensare al positivo e di metterlo in pratica nei prossimi allenamenti in modo che non accada di nuovo. Oggi mi è mancato saper leggere i momenti come gli 0-30 e le palle break, devo giocare in modo diverso da quello che ho fatto. Queste sono cose che devo migliorare per i prossimi tornei”.
    “Devo continuare a migliorare la concentrazione, non è migliorata rispetto al 2023. È qualcosa che ho in sospeso e non c’è altra opzione. Per me è molto importante e il mio livello di gioco si basa sulla concentrazione e sul livello di attitudine ed energia che ho. E in queste partite ho avuto diversi alti e bassi che non posso permettere” conclude Carlos.
    Queste ultime parole sono il vero nocciolo della questione. L’Alcaraz che ha vinto Wimbledon e molto altro era un tennista capace di sparare colpi al limite e difese clamorose forte di una grande fiducia e concentrazione, che gli consentiva di spingere tantissimo senza pause o incertezze. Carlos non vinceva, stra-vinceva. Un tennis fenomenale ma davvero vicino al limite per intensità abbinato a rischio, che lo rendeva molto complicato da affrontare ma che sta diventato molto complicato anche da replicare con continuità. Le sconfitte patite dopo Wimbledon e un sicuro calo fisico e di intensità l’hanno depresso a tal punto dall’averlo quasi normalizzato. Gli avversari hanno capito come metterlo in difficoltà e nemmeno col servizio riesce a vincere punti decisivi. Questo quadro aumenta in lui pressione e tensione, e con il braccio più rigido è difficile creare quelle traiettorie anticipate fantastiche con le quali ha raggiunto i migliori risultati. E necessario un cambio di passo, ritrovare buone sensazioni e forse anche cercare un nuovo step a livello tecnico tattico. Gli avversari ti studiano, mai restare fermi, evolvere e trovare via alternative è una necessità, ancor più quando le certezze del recente passato non funzionano.
    È una spirale negativa non banale, il momento è negativo e uscirne non sarà una passeggiata. Ha tutti i mezzi per farcela, ma questo nuovo step di maturazione gli sta costando energie e fatica mentale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner doma un coraggioso Griekspoor, è in finale a Rotterdam e si assicura il n.3 nel ranking (il 26/2)

    Jannik Sinner a Rotterdam (foto AbnAmro Open)

    Un primo set stellare, dominato con un tennis di una potenza, aggressività e completezza da super Campione; poi un secondo parziale più sofferto, ma giocato con grandissima testa e tenuta contro un avversario che c’ha provato con coraggio e qualità, ma schiacciato dalla pressione dell’azzurro nel rush finale, dove la forza mentale è decisiva. Questo il Jannik Sinner ammirato nella seconda semifinale dell’ATP 500 di Rotterdam, dove ha sconfitto un ottimo Tallon Griekspoor per 6-2 6-4 in 81 minuti di tennis complessivamente divertenti, con scambi spettacolari e un gioco molto aggressivo da parte di entrambi gli atleti. Fantastica la partenza e tutto il primo set di Sinner: è scappato via velocissimo, una partenza a-la-Bolt… con la quale ha tramortito le ambizioni del baldanzoso avversario, in grandissima forma e fiducia. C’è riuscito Jan servendo discretamente, rispondendo meglio per profondità e precisione, e tenendo tempi di gioco rapidissimi con grande intensità. Una macchina da gioco formidabile, impossibile da scardinare per un tennista “normale” e impreziosita da tagli, palle corte e variazioni che hanno mostrato che razza di campionario tecnico Jannik riesce a gestire. Una dimostrazione quasi esaustiva di quel che si può fare su di un rettangolo di gioco.
    Meno liscio il secondo set, con Griekspoor molto efficace al servizio e super offensivo, ma incapace di strappare un break a Sinner nonostante l’azzurro abbia servito peggio e commesso qualche errore col diritto. La forza e livello straordinario raggiunto e consolidato dall’altoatesino è confermato con certezza matematica da questo lottato secondo set: lo giochi un po’ peggio, la battuta non ti porta punti facili in alcuni game e concedi alcune palle break… ma le cancelli tutte col servizio, senza far giocare l’avversario, dandogli così una mazzata mentale. Precisione da incisore di diamanti. Il vero diamante è Jannik Sinner, in finale per il secondo anno consecutivo a Rotterdam, dove sfida per il titolo Alex De Minaur ed è già sicuro di diventare n.3 al mondo – best ranking e best ranking storico per un tennista italiano – al massimo lunedì 26 febbraio. Se vincerà domani, avrà +5 punti su Medvedev già lunedì prossimo.
    Sinner sta inanellando una serie di prestazioni di un livello così alto che a volte è anche difficile trovare una chiave originale per un commento approfondito. Nella ottima partita di stasera è importante sottolineare quanto abbia alzato il livello rispetto alla prestazione non così buona di ieri contro Raonic, e anche comparato a quella contro Monfils negli ottavi. Si era detto insoddisfatto del proprio tennis, ma del resto non si può sempre spingere a tutta, è umano che qualcosa possa non girare a puntino. Raonic è un giocatore totalmente anomalo da affrontare, e Sinner soffrirà sempre chi non dà alcun ritmo e ti costringe a giocate sporadiche. Pure Monfils è “particolare” in questo, anche se meno estremo del canadese per tempi di gioco. Stasera contro Griekspoor, e sottolineiamo un ottimo Griekspoor, veloce e confidente, Jannik ha ritrovato ritmo, ha colpito molte palle, è tornato a tiranneggiare dalla riga di fondo con quella combinazione di potenza, impatti puliti e in anticipo, profondità di gittata e precisione che alla sua intensità diventano ingestibili.
    La chiave della vittoria è stata l’aver alzato il livello generale, aver respinto ogni momenti di difficoltà con il servizio e colpi davvero “pesanti” e soprattutto brillando in risposta. Griekspoor è tennista che ci prova, ha coraggio e forza nelle gambe per tirare forte e venire a prendersi il punto, da entrambi i lati, e risponde pure bello aggressivo, saltando quasi sulla palla con caviglie esplosive. È il classico avversario che non ti vuoi ritrovare al di là della reta quando sta bene, perché va oltre i suoi stessi limiti. Per questo Sinner è stato bravissimo a partire a razzo, per “abbassare la cresta” a un gallo che voleva menare le danze nella sua “aia” olandese, e mettere subito in chiaro i rapporti di forza. C’è riuscito Jannik rispondendo davvero bene, con grande profondità, tanto che in più occasioni l’orange non è davvero riuscito a trovare un primo colpo dopo la battuta efficace. Ha subito preso campo Sinner, il centro, e da lì ha comandato; ma anche quando è stato spostato negli angoli la sua risposta motoria e tecnica è stata eccellente.
    Dominato il primo set, nel secondo parziale ha servito dopo Tallon è stato costretto a rincorrere. Ha sbagliato qualche diritto di troppo, anche per la notevole profondità ed aggressività del tennista di casa, che c’ha provato a tutta, con veemenza e qualità. Mai s’è scomposto Jannik, ha tenuto il campo da Campione, con grande serenità e facendo anche la faccia cattiva verso il suo angolo dopo aver salvato qualche palla break o grande punto. Quello sguardo infuocato che ci piace tanto, perché è segno di voglia di vincere, di superare gli ostacoli, di prendersi tutto. Aver vinto un secondo set complicato senza mai cedere il game di battuta e facendolo in modo autoritario è ancor più importante della superiorità e dominio mostrato nel primo parziale. Serviva un Sinner migliore di quello ammirato nelle ultime due uscite, è puntualmente arrivato, e per il primo set è stato scintillante.
    Domani c’è De Minaur, altri dolci ricordi, quelli della prima finale 1000 vinta in Canada la scorsa estate. Stavolta c’è in palio “solo” un 500, ma anche il n.3 del mondo e una striscia aperta di vittorie (siamo a 11) che è bellissimo tenere in vita. Un 2024 finora talmente bello che era difficile anche solo sognarlo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Griekspoor alza la prima palla del match. Super aggressivo, spinge con grande anticipo e cattiveria agonistica buttandosi avanti. Solo due punti, ma già grande spettacolo tra il vincente di Tallon e il passante di Jannik. L’olandese prende rischi enormi, deve farlo per restare al ritmo dell’azzurro, ma commette un doppio fallo sul 30 pari. Annulla la palla break con un servizio meno rapido ma molto preciso. Sinner lo aspetta al varco, risponde con i piedi vicini alla riga, con un tempo d’impatto strepitoso e trovando profondità. Tonnellate di pressione su Griekspoor che perde campo ed è costretto a rincorrere. Jannik strappa il BREAK alla seconda chance, altra ottima risposta e via a comandare con una profondità di palla che manda a gambe all’aria la difesa dell’orange. 1-0 Sinner, e la sua prima battuta è un Ace esterno, nemmeno velocissimo ma flirta con la riga. Domina Jannik, tira forte, continuo, vicino alle righe, e la battuta viaggia che è un piacere. 2-0. Come abbassare la cresta di un rivale bellicoso? Portarlo a un livello estremo, fin dalle prime palle del match. Sinner-docet. Griekspoor trova un ottimo turno di battuta (1-2), ma in risposta è come disarmato dalla potenza e profondità dei colpi dell’italiano, che lo sbatte letteralmente 3-4 metri dietro la riga di fondo, e laggiù c’è tanta nebbia… Poi Sinner serve benissimo, e quando la battuta lo sostiene, il braccio fila via veloce e senza tensione. 3-1 Sinner, prontissimo a pressare con intensità anche nei game di risposta. È in difficoltà Tallon a recuperare equilibrio nel primo colpo dopo la battuta, tanto è aggressiva la risposta di Jannik. 30-40, chance del doppio break per Sinner. Attacca Griekspoor, nemmeno così male, ma l’azzurro ci arriva prima, con grandissimo equilibrio in spaccata col diritto, e tira un passante nemmeno così facile ma che lui fa sembrare facilissimo. DOPPIO BREAK Sinner, 4-1. Monumentale. Concede un paio di palle Jannik, forse tira un attimo il fiato, e Griekspoor con grande rischio trova due risposte vincenti, una sul 30 pari che gli vale una palla break. Sinner è freddo, servizio preciso e via (e in un game nel quale ha servito male). Fantastica la palla corta di Jannik sulla seconda palla break, coraggio ma anche visione, risponde a un taglio con un taglio estremo. Altro tocco clamoroso dell’azzurro per rimettere una volée stoppata ottima di Tallon, davvero grande spettacolo in questa fase di gioco. E con la seconda “smorza”, Jan vola 5-1. Ottimo l’aver salvato un game senza prima palla con classe e mentalità. Un campionario semi-esaustivo di soluzioni tecnico-tattiche, tra bordate in progressione, tocchi vincenti e pure tagli perfetti. Chiude 6-2 il primo set Sinner. Showtime, uno di quei parziali da ricordare, poiché stravinto a tutto campo, pure con un servizio nemmeno così continuo. L’aspetto clamoroso è che Tallon sta facendo tutto tatticamente al meglio, ma è stato dominato su tutta la linea.
    Secondo set, Griekspoor inizia al servizio. Trova il miglior game del suo match, con pure due Ace, è per la prima volta in vantaggio nel match (1-0). Sinner brilla da ogni lato di campo, pure un rovescio vincente lungo linea di una bellezza abbagliante, che ancora mancava nel suo taccuino stasera. 1 pari. Al cambio di campo sul 2-1, l’olandese necessita di un intervento per vescica al piede, e si sfora abbondantemente il tempo consentito. Si è un minimo freddato Jannik, commette due errori per il 15-30. Quindi cerca la smorzata, ma stavolta non passa la rete. 15-40, due palle break da difendere. Annulla la prima con il servizio Jannik; e pure la seconda, Ace esterno perfetto. Come nel primo set, dove non ha nemmeno servito così bene, ha trovato la battuta nel momento opportuno = forza mentale. 4 punti di fila, e 2 pari. Bravo Tallon a reagire ad un pericoloso 15-30 nel quinto game, incluso un paio di diritti di Jannik non esattamente perfetti, ma si gioca a grande velocità e con poco margine (3-2). Anche nel sesto game il diritto dell’azzurro è meno preciso rispetto al primo, monumentale, set. 30 pari. Attacca Griekspoor, arriva anche un urlaccio del pubblico a distrarre un po’ Sinner, che spara in rete col rovescio. 30-40, palla break per l’olandese. ACE! Wow… che freddezza, ancora in un game con poche prime. È in un ottimo momento Griekspoor, rischia tanto dalla risposta e attacca, ottimo punto e altra palla break (sesta del match). Si difende con un buon rovescio lungo linea l’azzurro, e Tallon è sorpreso. Finalmente torna il servizio incisivo da destra, e poi anche da sinistra. 3 pari. Alto il livello di entrambi, Tallon al massimo sforzo – e solidissimo nei suoi game – Sinner ribatte con velocità e intensità. Sul 4 pari Sinner alza ancor più l’asticella, prima vince una schermaglia. poi rispondendo in modo clamoroso. Mette enorme pressione a Griekspoor, che sbaglia. 0-30 e 0-40. Tre palle break per Jannik. Doppio fallo! Disastro per l’orange, si vede al momento clou la difficoltà nel reggere la pressione. BREAK Sinner, può servire per chiudere sul 5-4. L’azzurro ha altra solidità mentale, 30-0 con pochi fronzoli. Cerca un disperato assalto Tallon rischiando il tutto per tutto in risposta, si procura due punti, 30 pari. Momento critico, e Jannik alza il livello: servizio preciso, apre il campo e sposta l’avversario, si prende il punto e il Match Point! Servizio sulla riga, Game Set Match! Chiude 6-4, è la vittoria n. 201 in carriera, torna in finale a Rotterdam e sfida De Minaur con la sicurezza di diventare n.3 del mondo tra 9 giorni. Se vincerà domani, lo sarà già lunedì. Un primo set stellare, un secondo più sofferto ma nel quale non ha mai sbandato e respinto ogni assoluto. Granitico, fortissimo. Campione.

    [1] Jannik Sinner vs Tallon Griekspoor (non prima ore: 19:30)ATP Rotterdam Jannik Sinner [1]66 Tallon Griekspoor24 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4T. Griekspoor 0-15 0-30 0-40 df4-4 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 ace3-4 → 4-4T. Griekspoor 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3T. Griekspoor 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-2 → 2-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 df 15-40 30-40 40-40 ace A-401-2 → 2-2T. Griekspoor 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 ace0-1 → 1-1T. Griekspoor 30-0 ace 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-05-2 → 6-2T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 40-155-1 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-1 → 5-1T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-1 → 4-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 3-1T. Griekspoor 15-0 30-0 40-02-0 → 2-1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-0 → 2-0T. Griekspoor 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A0-0 → 1-0

    Sinner (🇮🇹) vs Griekspoor (🇳🇱)
    SERVICE STATS:– Serve Rating: 299 vs 261– Aces: 5 vs 3– Double Faults: 1 vs 1– First Serve: 29/47 (62%) vs 27/42 (64%)– 1st Serve Points Won: 23/29 (79%) vs 21/27 (78%)– 2nd Serve Points Won: 10/18 (56%) vs 7/15 (47%)– Break Points Saved: 6/6 (100%) vs 1/3 (33%)– Service Games Played: 7 vs 7
    RETURN STATS:– Return Rating: 171 vs 65– 1st Serve Return Points Won: 6/27 (22%) vs 6/29 (21%)– 2nd Serve Return Points Won: 8/15 (53%) vs 8/18 (44%)– Break Points Converted: 2/3 (67%) vs 0/6 (0%)– Return Games Played: 7 vs 7
    POINT STATS:– Net Points Won: 1/1 (100%) vs 8/11 (73%)– Winners: 15 vs 17– Unforced Errors: 5 vs 5– Service Points Won: 33/47 (70%) vs 28/42 (67%)– Return Points Won: 14/42 (33%) vs 14/47 (30%)– Total Points Won: 47/89 (53%) vs 42/89 (47%)
    SERVICE SPEED:– Max Speed: 208 km/h (129 mph) vs 212 km/h (131 mph)– 1st Serve Average Speed: 196 km/h (121 mph) vs 199 km/h– 2nd Serve Average Speed: 167 km/h (103 mph) vs 174 km/h LEGGI TUTTO

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    Lunedì prossimo in top10 nessun tennista col rovescio a una mano. Non era mai accaduto

    Stefanos Tsitsipas, uno degli ultimi alfieri del rovescio a una mano

    Laver, Rosewall, Nastase, Ashe, Vilas, Clerc, McEnroe, Noah, Lendl, Leconte, Edberg, Becker, Korda, Sampras, Stich, Federer, Gasquet, Wawrinka… Grandi giocatori nella storia del tennis moderno, accomunati per il loro rovescio ad una mano. E chissà quanti ne omettiamo che meriterebbero di essere in questo club d’eccellenza. Perché ripercorriamo quest’elenco, tanto caro agli appassionati che amano la varietà ed eleganza del gesto dal lato del rovescio eseguito con una sola mano? Lunedì prossimo, con l’uscita di Stefanos Tsitsipas dalla top 10 del ranking mondiale, per la prima volta nella storia non figurerà tra i migliori dieci al mondo un tennista col rovescio a una mano. Una curiosità che riportiamo da TennisTv.

    Is the Single-Handed backhand becoming a lost art form? pic.twitter.com/jZrtHA661L
    — Tennis TV (@TennisTV) February 17, 2024

    In realtà, è ben più di una curiosità, è il segno dei tempi che cambiano, del gioco che è cambiato. Può essere anche frutto di una contingenza, poiché Tsitsipas potrebbe ben presto recuperare la sua posizione tra i top10, e magari vi tornerà l’ottimo Dimitrov ammirato da qualche mese, o tutti noi speriamo che Lorenzo Musetti possa recuperare quel tennis brillante ed efficace ammirato nell’autunno del 2022 che l’aveva poi portato nel 2023 ad arrivare al n.15 e spiccare il volo. Tuttavia è innegabile che il gioco si è spostato pesantemente sul rovescio a due mani, visto che la palla corre sempre più rapida e “pesante”, carica di effetti che, soprattutto  quando si è piccoli, si controllano con maggior facilità con un rovescio bimane.
    Il rovescio ad una mano è per molti l’incarnazione dell’eleganza nel tennis, un colpo tanto bello quanto difficile da applicare nel gioco moderno. È il classico colpo ideale per cambiare ritmo, per tagliare la palla, per scendere a rete con un back che fa saltare la palla molto bassa. La difficoltà vera arriva in risposta, nell’agganciare sul lato sinistro palle veloci e cariche di spin, che saltano alto e diventano difficili da gestire. Il rovescio a una mano è un colpo che pensiamo non sia destinato a scomparire, ma restare una splendida eccezione per giocatori creativi, con forza nel braccio e nelle gambe, e diventare un’arma tattica per cambiare le carte in tavola e stravolgere i più consueti schemi in spinta.
    Scrutando il ranking mondiale attualmente in vigore, i rovesci ad una mano nei top 100 sono davvero pochi, e solo 3 nei primi 30 (Tsitsipas, Dimitrov, Musetti), 5 nei primi 50 (Eubanks ed Evans). Serve talento, ottimo timing d’impatto e grande manualità per giocare nel 2024 ad altissimo livello con il rovescio ad una mano. Probabilmente anche molto coraggio…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Sinner supera in tre un buon Monfils, nei quarti trova Raonic

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Lascia un set per strada Jannik Sinner, giocato con poco aiuto del servizio e qualche errore di troppo, ma alza terribilmente il livello nel terzo parziale e doma la resistenza di un buonissimo Gael Monfils, qualificandosi per i quarti di finale dell’ATP 500 di Rotterdam, dove trova un redivivo Milos Raonic. È partito a razzo l’azzurro nel match più atteso di giornata, imponendo fin dalle prime palle un ritmo, una velocità e intensità irresistibile per il francese. C’ha messo una quindicina di minuti Gael ad entrare fisicamente in partita, quindi è stato bravo all’avvio del secondo set a complicare la vita di Jannik, alzando la parabola col diritto e così allontanando l’azzurro dalla riga di fondo. Chiaro il piano tattico: giocare palle più morbide e così abbassare il ritmo generale dello scambio, strappando poi all’improvviso con qualche bordata e “magata” delle sue, quelle che elettrizzano il pubblico e lo rendono un tennista per molti affascinante. Sinner c’è un po’ “cascato”, non ha trovato un rapida contro mossa, anche perché il parigino ha servito molto bene. Il match è girato di nuovo all’avvio del terzo, quando Monfils è crollato in due doppi falli di fila e lì Sinner non gli ha lasciato scampo, rispondendo come un treno – di nuovo da una posizione più avanzata – e prendendosi un vantaggio che ha tenuto saldamente servendo quasi alla perfezione. Non un Sinner scintillante come al primo turno, ma venir fuori da una partita che si era complicata, contro un avversario per lui sempre scomodo e in grande serata, è un’altra dimostrazione della forza tecnica, fisica e mentale raggiunta dall’altoatesino.
    Sarebbe ingiusto, spropositato e sbagliato pretendere che Sinner possa dominare ogni scambio di ogni incontro. Ha vinto la nona partita di fila di un 2024 senza macchia, cedendo “solo” il quarto set della stagione (dopo i tre persi a Melbourne). Stiamo parlando di eccellenza, di un tennista straordinario diventato fortissimo. Un piccolo calo può arrivare, e ci sono gli avversari, che ti studiano cercando di metterti in difficoltà, e ci sono rivali che soffri più di altri. LaMonf è uno di questi, tennista con fisico, potenza ed estro, capace di disinnescare il ritmo e la progressione anche di un ottimo Sinner, almeno per una fase dell’incontro. E così è stato.
    L’avvio di Jannik è stato impressionante: non ha lasciato respirare Gael, lo ha travolto con una grandinata di pallate profonde e continue, non gli ha dato tempo nemmeno per pensare ad una reazione. Il francese ha fatto quel che di meglio poteva: prendere ritmo al servizio ed attendere che la tempesta passasse. All’avvio del secondo set, ecco lo spiraglio: Sinner ha servito poche prime (cala nel secondo parziale dal 67 al 50%), e qua è stato bravo il parigino a rispondere tanto, con violenza nell’angolo del diritto di Sinner, alternando altre palle al centro più cariche di spin, meno rapide, che hanno spezzato quel ritmo folle, insostenibile, imposto dall’azzurro nel primo set. Sono bastati un paio di errori di troppo e Jannik si è ritrovato sotto di un set. Forse lì ha tenuto una posizione in risposta troppo arretrata, con il francese bravo a lavorare con la prima palla tra botte potenti e molti slice che hanno aperto tanto il campo. Un ottimo Monfils, non poteva trovare contro mosse tattiche migliori ed eseguirle alla perfezione.
    Non è mai facile riprendere in mano l’inerzia di un match dopo averla persa, ancor più se eri partito a tutta. Può restarti un tarlo nella testa, un misto di frustrazione e il ricordo di come tutto scorreva bene e ora sei sotto. Qua, ancora una volta, esce fuori la forza di Sinner, la sua nuova e fortissima consapevolezza, il livello mentale superiore che l’ha issato tra i Campioni veri. Già dalle prime palle del terzo set si è subito notato come la spinta fosse tornata al massimo, per riprendersi il centro del campo, i tempi di gioco e governare lo scambio. Servizio a tutta e via, col diritto in verticale e forte nella diagonale di rovescio, dove ha un netto gap sul rivale. E in risposta una posizione diversa, più rischiosa ed avanzata. Monfils è… talento ma instabilità. Ha pagato due prime palle out con due doppi falli, forzati proprio dall’aggressività in risposta dell’azzurro. Uno 0-30 che è diventato una voragine, nella quale Jannik si è infilato con forza. Si è preso il break, ed il match, tenendo senza alcun problema ogni turno di servizio, e chiudendo il terzo parziale con un eccellente 81% di prime palle in campo. Pochi errori, spinta a tutta, tennis pratico ad alto ritmo e basso rischio. Efficacia, meno punti super spettacolari (sono venuti perlopiù per merito di Monfils), ma un’altra grande W, la nona dell’anno, e approdo ai quarti di finale. Raggiunti con merito, contro un Gael davvero bravo a reggere, rilanciare e provarci sino alla fine, ma questo Sinner è davvero tostissimo. Reggere la sua pressione e intensità è roba seria, in pochi oggi riescono a stargli dietro.
    Contro Raonic sarà una partita del tutto diversa, e chiaramente Sinner sarà favorito. La certezza per Jannik di diventare n.3 del mondo tra 10 giorni, anche in caso subisse la prima sconfitta dell’anno, si avvicina. Si avanza match dopo match, con grandi traguardi all’orizzonte. Traguardi, non più sogni.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner alza la prima palla del match. Quattro servizi “in”, colpi veloci e via, 1-0 in totale scioltezza. Diventano 7 i punti di fila per Jannik, Monfils è travolto da una serie di pallate ad una velocità nettamente superiore alla sua. 0-40! Strappa il primo punto con un Ace Gael, ma gli scappa il diritto sul 15-40. BREAK Sinner, 8 punti a 1, e netta la sensazione che il francese non possa minimamente far gara di corsa e nello scambio con l’italiano. I due giocano a due velocità diverse. Quasi due sport diversi in quest’avvio… Nemmeno con gli effetti speciali (una rimessa da sotto le gambe in salto) LaMonf riesce ad incidere, 3-0 Sinner in 8 minuti di dominio totale. Finalmente il francese entra in partita, serve bene e tira a tutta, per non essere triturato nello scambio (1-3). Il turno di servizio vinto ha messo in moto le gambe di Gael, che ora almeno rincorre e rimette, ma è Jannik a menare il ritmo di gioco dal centro, comanda e pressa, forzando l’errore del rivale. Qualche imprecisione col diritto per l’azzurro, forse fin troppo rilassato dopo la partenza razzo, che gli costa il 15-30. Si aggrappa al rovescio cross Jan, di un angolo e velocità clamorose, e poi ritorna a lenzare le danze col diritto. Tutto troppo rapido e intenso per Monfils. 4-1 Sinner, ai vantaggi ma senza reali rischi. Il francese ora serve bene, una bordata che gli apre il campo al successivo affondo, è costretto a verticalizzare subito e tutto, nonostante qualche errore ottiene bei vincenti, come l’inside out che gli vale il punto del 2-4. Il problema di Gael è la quasi totale incapacità di incidere in risposta: anche Jannik bene, ma è col primo colpo dopo la battuta che letteralmente spacca la palla e si crea lo spazio per chiudere, inchiodando nell’angolo il rivale. 5-2 Sinner, quindi serve per il set sul 5-3. Ottima la difesa del francese, ma non basta, perché l’azzurro anticipa con mezzo passo avanti le traiettorie dell’avversario e chiude di prepotenza. 40-15, due Set Point. Servizio esterno, attacco col diritto e via a rete, ma non la volée non serve nemmeno. 6-3 Sinner. Efficacia mostruosa per l’italiano, con due prime su tre in campo e un’intensità tale da disinnescare ogni tentativo di “incasinare” il ritmo di Monfils.
    Secondo set, Monfils inizia bene al servizio; ottimo primo game anche per Sinner, sempre in controllo del ritmo di gioco. È salito di livello il francese, più intraprendente e bravo anche ad alzare un filo la parabola col diritto per recuperare campo e proporre palle meno comode da impattare per l’azzurro, e quindi abbassare un po’ il ritmo generale. Lo vede anche nel quarto game, quando LaMonf trova un grandissimo diritto vincente lungo linea, suo miglior colpo del match, che lo porta 0-30 in risposta. Sinner affronta il primo momento di difficoltà al servizio alzando il ritmo ma con poco rischio, grande intensità al centro, ma con una splendida risposta e poi apertura di campo, Gael si Port 15-40, prime palle break del match. Forza la seconda palla, ma gli esce. Un doppio fallo che gli costa un BREAK improvviso, e totalmente imprevisto. Un game senza aiuto del servizio, e con il francese bravo a rispondere e spostare Jannik. 3-1 Monfils, bravo poi a recuperare da 15-30 con un altro bel diritto e poi col servizio. Ai vantaggi, 4-1 Monfils. Sinner ritrova un buon game di servizio (2-4), e cerca in risposta di alzare nuovamente il ritmo per togliere il tempo al rivale di alzare la palla, variare e cambiare con un’accelerazione a tutta col diritto. Però serve troppo bene Gael, due Ace, e 5-2. Con un altro turno a zero, Jannik resta in scia sul 3-5. Fantastico il primo punto del nono game, palla corta e schermaglia sotto rete, vinta dal francese. Altrettanto bello il recupero e passante in spaccata sul secondo, davvero bravissimo Monfils in questa fase. Paga le due rincorse con un doppio fallo Gael (15-30), Jannik ne approfitta caricando il diritto cross. 30 pari. Non la prima palla del parigino… ha fretta e sbaglia, palla break Sinner! La cancella con una prima palla al T, perfetta. Con un altro ottimo servizio, arriva il primo Set Point Monfils. In rete col diritto Jannik, SET Monfils, 6-3. Sinner ha pagato un paio di game nei quali ha calato il ritmo, sotto i colpi più lavorati del rivale, e poco aiuto della battuta (solo il 50% di prime in campo).
    Terzo set, Sinner scatta alla battuta. Buon game, altra velocità dei colpi e rapidità nell’incidere. 1-0, può fare corsa di testa. Inizia malissimo invece Monfils, due doppi falli, un po’ forzati anche da una posizione aggressiva in risposta sulla seconda palla di Sinner. Con una risposta cross di diritto stretta e veloce, Jannik si procura tre palle break immediate sullo 0-40. Gran ritmo, alla fine è Gael a sbagliare per primo col rovescio. Game pessimo del francese con zero prime palle in campo, e BREAK a favore di Sinner, 2-0 avanti, bravo a capitalizzare immediatamente la chance. L’inerzia del match è tornata nelle mani dell’azzurro, al comando dal centro del campo e costringendo al “tergicristallo” Monfils, che pure crolla a terra in un recupero estremo (senza conseguenze). “Scoppia” la palla sul 40-30, ma il ritmo è talmente alto che alla fine è Gael a cedere. 3-0 Sinner. Si è sciolto totalmente Jannik, colpisce a tutto braccio con grandissima velocità, dritto per dritto, e il francese non riesce a contenere. 0-30. È costretto ai miracoli Monfils per risalire, si va ai vantaggi. Rischia troppo sulla seconda palla, ancora con Jannik con i piedi sulla riga di fondo in risposta. Palla del doppio break Sinner! Esagera stavolta Jan, dopo una bella risposta affonda in rete un diritto non impossibile. C’è spettacolo con un paio di schermaglie che esaltano il pubblico, 1-3. Entrambi giocano bene in questa fase, Gael dà tutto in campo, con intelligenza cerca di mettere Sinner in posizioni scomode, ma Jannik reagisce governando il ritmo e martellando a grande intensità. Quando si scambia sulla diagonale di rovescio, l’azzurro è assai più sicuro alla massima velocità. 4-1 Sinner. Si scorre sui turni di battuta, Jannik serve per chiudere sul 5-3. Scoraggiato Monfils dopo aver sparacchiato malamente una risposta non impossibile. Sinner “ringrazia” e spinge duro col diritto cross, una palla troppo veloce per esser contenuta, 30-0. Non concede niente col servizio Jan, con un’altra eccellente prima al centro vola 40-15, a due Match Point. Annulla il primo Gael con un angolo strepitoso col diritto in risposta. Muore in rete la risposta di diritto sul secondo, Game Set Match Sinner. Quinto successo per l’azzurro contro il francese. Ha portato a casa una partita che si era complicata nel secondo set, grazie ad un terzo set super solido al servizio. Nei quarti c’è Milos Raonic. Manca una vittoria a diventare matematicamente n.3 del mondo.

    [1] Jannik Sinner vs [WC] Gael Monfils ATP Rotterdam Jannik Sinner [1]636 Gael Monfils363 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-3 → 6-3G. Monfils 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-405-2 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2G. Monfils 15-0 30-0 30-15 40-15 ace4-1 → 4-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 4-1G. Monfils 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 A-403-0 → 3-1J. Sinner 15-0 40-15 40-302-0 → 3-0G. Monfils 0-15 df 0-30 df 0-401-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2G. Monfils 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 A-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-02-5 → 3-5G. Monfils 15-0 15-15 30-15 40-15 ace ace2-4 → 2-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-4 → 2-4G. Monfils 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-401-3 → 1-4J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 df1-2 → 1-3G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1G. Monfils 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-3 → 6-3G. Monfils 15-0 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2G. Monfils 30-0 40-0 40-15 40-304-1 → 4-2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace3-1 → 4-1G. Monfils 15-0 30-0 ace 40-03-0 → 3-1J. Sinner 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-302-0 → 3-0G. Monfils 0-15 0-30 0-40 15-40 ace1-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0
    Jannik Sinner 🇮🇹 vs. Gael Monfils 🇫🇷
    #### Service Stats– **Serve Rating**: Sinner 311 vs. Monfils 269– **Aces**: Sinner 3 vs. Monfils 6– **Double Faults**: Sinner 2 vs. Monfils 4– **First Serve %**: Sinner 68% (49/72) vs. Monfils 59% (47/80)– **First Serve Points Won %**: Sinner 76% (37/49) vs. Monfils 70% (33/47)– **Second Serve Points Won %**: Sinner 74% (17/23) vs. Monfils 55% (18/33)– **Break Points Saved**: Sinner 0% (0/1) vs. Monfils 60% (3/5)– **Service Games Played**: Sinner 14 vs. Monfils 13
    #### Return Stats– **Return Rating**: Sinner 131 vs. Monfils 158– **First Serve Return Points Won %**: Sinner 30% (14/47) vs. Monfils 24% (12/49)– **Second Serve Return Points Won %**: Sinner 45% (15/33) vs. Monfils 26% (6/23)– **Break Points Converted**: Sinner 40% (2/5) vs. Monfils 100% (1/1)– **Return Games Played**: Sinner 13 vs. Monfils 14
    #### Point Stats– **Net Points Won**: Sinner 58% (7/12) vs. Monfils 92% (11/12)– **Winners**: Sinner 13 vs. Monfils 21– **Unforced Errors**: Sinner 15 vs. Monfils 14– **Service Points Won %**: Sinner 75% (54/72) vs. Monfils 64% (51/80)– **Return Points Won %**: Sinner 36% (29/80) vs. Monfils 25% (18/72)– **Total Points Won**: Sinner 55% (83/152) vs. Monfils 45% (69/152)
    #### Service Speed– **Max Speed**: Sinner 209 km/h (129 mph) vs. Monfils 215 km/h (133 mph)– **1st Serve Average Speed**: Sinner 199 km/h (123 mph) vs. Monfils 193 km/h (119 mph)– **2nd Serve Average Speed**: Sinner 171 km/h (106 mph) vs. Monfils 164 km/h (101 mph) LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Il mio ultimo anno? Lo dirò prima di Roland Garros”

    Rafael nell’intervista col media iberico

    Si parla moltissimo di Rafael Nadal in questi ultimi giorni. Lo spagnolo ha confermato con un post social e con alcune interviste la decisione di saltare il torneo di Doha, rimandando il rientro dopo l’unico evento disputato a inizio stagione a Brisbane. Il duro match di tre ore perso contro Thompson ha portato al limite il suo fisico, con un problema muscolare che richiede cautela. Lo spagnolo pensa di attendere fino a Indian Wells, dove ha intenzione di tornare in competizione, a meno di ulteriori problemi. È stato molto franco Rafa: devo andare giorno per giorno, poiché il fastidio o dolore è dietro l’angolo, e l’obiettivo resta quello di essere in buone condizioni sulla terra battuta e soprattutto a Parigi. In un’intervista rilasciata al media Cadena COPE, Nadal torna sul tema della suo legame con l’Arabia Saudita come uomo immagine (“Questo contratto non migliorerà la mia vita di un centesimo”), ma soprattutto ha parlato in modo franco della possibilità reale del suo ritiro definitivo.

    I would have loved to play in Doha, where the tournament team, as well as the amazing Qatar fans have always supported me greatly. Unfortunately I am not ready to compete and I won’t be able to come to Doha where I really wanted to be and play again after that unforgettable win… pic.twitter.com/U4GUvIITcr
    — Rafa Nadal (@RafaelNadal) February 14, 2024

    “Il mio sogno, oggi, è quello di affrontare il tour sulla terra battuta in condizioni accettabili e la decisione di non giocare a Doha mira a questo. E sto parlando di essere in salute, non di essere competitivo. Spero di passare per il torneo i Madrid, anche se giocherò quello che posso nella mia situazione e nella mia realtà attuale. Non voglio perdere di vista il Roland Garros: prenderò tutte le decisioni e rischi che mi permetteranno di essere a Parigi in modo ottimale”.
    È sempre stato ottimista, nonostante i tanti infortuni, ma oggi anche la sua positività è messa a dura prova: “No, ne ho sempre avuto abbastanza, ma l’ottimismo sta finendo. In questa vita l’ottimismo e l’essere positivo sono molto importanti e nello sport è vitale. Senza una visione positiva sei predestinato a non raggiungere i tuoi obiettivi. Ho avuto una buona attitudine ad affrontare le avversità, ma ora le avversità sono molte”.
    Nadal annuncerà prima del Roland Garros se questa sarà la sua ultima stagione sul circuito. “Questo sarà il mio ultimo anno, ma non lo confermo al 100%. Andrò giorno per giorno. Lo dirò prima del Roland Garros. Mi concedo qualche mese di cautela. Sai che le cose possono succedere, quindi non posso definire le cose con mesi di anticipo dopo un anno senza gareggiare.. Oggi è piuttosto complicato pensare di poter vincere il Roland Garros. Tuttavia, sono entusiasta di poter arrivare lì e divertirmi a giocare a Parigi. Se pensassi di non avere alcuna possibilità di vincere il Roland Garros, farei altre cose.”
    Alla fine dell’intervista, Rafa ha ammesso di aver pensato a come e dove sarebbe il suo addio ideale al tennis ma che non lo rivelerà.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO