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    La domenica prima di Wimbledon

    Silenzio. Wimbledon è la cattedrale del silenzio. Prima di un punto importante, prima dello scoccare di un servizio, prima di un’azione di gioco, veloce e vincente. 15mila cuori che attendono, insieme a un’universo di appassionati collegati da ogni dove. In nessun altro stadio al mondo si avverte quel silenzio così assordante, il rispetto quasi religioso per il gioco, unito alla gioia di esser lì, proprio dove il tennis è nato e diventato mito.
    Vivere Wimbledon e sostare sul Centre Court la domenica precedente l’inizio del torneo è un’esperienza ancor più rara. È rubare un briciolo di leggenda, in solitario, prima che i Doherty Gates si aprano e l’All England sia pacificamente invaso. Non ci sono parole che possano spiegare l’emozione che si prova entrando sul centrale vuoto e perdersi nella sua irregolare perfezione. Il verde dell’erba vergine abbaglia gli occhi. Quel manto è come una bellissima dea, ti cattura lo sguardo e ti rapisce, non puoi staccarti mentalmente e fisicamente. Cerchi di scrutare ogni dettaglio, ogni filo, accarezzando idealmente quella meraviglia e provando un brivido, quello dei pochi fortunati che davvero avranno il privilegio di poter entrare sul quel campo, per dimostrare la propria abilità.
    Ti fermi nel silenzio, da solo, sul Centre Court, godendo ogni attimo di quella beata solitudine. Non vorresti esser da nessun altra parte e con nessun altro. Un momento che devi assaporare per te stesso, perché nessuno te lo possa rubare. Hai aspettato per anni questo attimo, fin da ragazzo, quando una vetusta tv 14 pollici portava in casa le prime incerte immagini in bianco e nero dei Championships, con le velocissime falcate di Borg a rincorrere i tocchi d’autore di McEnroe; poi venne la potenza di Boris a far saltare il banco, le eleganti volee dell’angelo svedese, fino agli Ace di Pete e le pennellate di Roger. Leggende.
    Il tempo sembra non scorrere. Vivi quei momenti sospeso, con gli occhi che lavorano di fantasia insieme al cervello, immaginando i prossimi rimbalzi. Sembra di percepire quel suono ovattato che non ha eguali al mondo. La palla scivola via, carpita dalle corde di un giocatore che con la tutta la sua velocità la intercetta e la doma, trovando un angolo scoperto, un colpo vincente. Magari una volée.
    Che ne sarà di Wimbledon 2024? Chi alzerà il piatto al sabato e la coppa la domenica? Sarà di nuovo Alcaraz il campione, o il numero uno al mondo Sinner diventerà il primo italiano a trionfare ai Championship? Riuscirà il “Djoker” a stupire ancora una volta e rinascere, dopo una manciata di giorni dall’operazione al menisco? Oppure qualche outsider si farà largo, sbaragliando la concorrenza? Chissà. Tutti ovviamente speriamo nell’impresa di Jannik, mai un azzurro ha iniziato Wimbledon da testa di serie numero uno, sembra in forma e pronto a dare il suo meglio per arrivare sino in fondo, nonostante un tabellone a dir poco accidentato… Ma, pensiamoci bene…. Se ami davvero il Tennis, nella sua essenza, alla fine il vincitore è non la sola cosa che conta.
    Per chi vive e ha sempre vissuto Wimbledon come un dono, non importa “solo” chi vincerà il torneo. A chi come noi sosta idealmente da solo sul Centre Court la domenica prima dell’inizio, anche solo con l’anima ed il cuore essendo fisicamente lontano, interessa soprattutto la bellezza del gioco e la storia che si sta per scrivere e rinnovare. Chiudiamo gli occhi, aspettando le 14 del lunedì, con il campione in carica che entra in campo, ad aprire solennemente la nuova edizione del torneo. Immaginiamo una palla che flirta con la riga, un Ace al centro imprendibile. Ci scorre sulla schiena il brivido per un diritto vincente in avanzamento, bellissimo. L’emozione per una volée perfetta che muore appena al di là della rete, figlia di gesti bianchi, ci fa battere forte il cuore, come l’esaltazione per un passante disperato tirato in corsa, fuori dal campo, fuori dal mondo. Cerchiamo la bellezza del gesto, che nel bianco immacolato (o quasi) del rigido dress code dei Championships ci riappacifica con un’arte fin troppo piegata a logiche ormai estremizzate sul piano atletico e commerciale.
    Wimbledon resta l’essenza del gioco, e ogni anno rappresenta il ritorno a un passato che nessuno potrà rubarci e che ci manca. Il tennis è uno sport bellissimo, seppur evoluto in un modo che non tutti apprezzano; tocca andare avanti e rinnovare con canoni diversi una passione che continua a bruciare. Lunedì inizieranno i Championships, ma per noi è già iniziato, il giorno prima. Sostando con l’anima su quel campo. Da soli. Perché il nostro Wimbledon è dentro di noi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner implacabile! Due tiebreak per battere Hurkacz e vincere da n.1 il titolo di Halle

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    La perfezione forse non esiste, ma se qualcuno ci si può avvicinare questo è certamente Jannik Sinner. Il campione di Sesto Pusteria vince l’ATP 500 di Halle battendo con due tiebreak un solido Hubert Hurkacz, 7-6(8) 7-6(2) al termine di una partita dominata dai servizi ma nella quale a livello di gioco complessivo, risposta, colpi da fondo e piccole chance nei game è stato superiore. Sinner ha concesso una sola palla break nel quarto game, poi è stato implacabile, non ha sbagliato quasi niente anche a livello di scelte tattiche e appena è riuscito a rispondere ai super servizi del polacco ha fatto vedere la sua differenza. Incredibile il rendimento con la prima di battuta per Jannik: ha messo in campo due prime su tre, vincendo 44 dei 47 punti giocati – 94%! – e benissimo anche con la seconda, 68% dei punti. È stato talmente solido da reggere alla perfezione sia tecnicamente che mentalmente le fasi delicate, la palla break nell’avvio del match e il set point da salvare al tiebreak, dove non ha mai tremato. Ma è con la risposta che Sinner ha pungolato il rivale e messo grande pressione: sulle seconde ha creato enormi problemi al polacco, e spesso è entrato forte e deciso anche sulle prime palle, con equilibrio clamoroso nonostante la difficoltà degli impatti.
    Hurckaz si conferma tennista temibilissimo sui prati, forte di un servizio clamoroso e anche coraggio nel rischiare, ma appena si è entrati nel gioco di scambio, troppo più consistente Jannik, rapidissimo nella copertura del campo e troppo bravo nell’aprire l’angolo e far correre il rivale, come giocare con tale profondità da disarmare i tentativi di affondo del polacco. Una vittoria da vero n.1, la quarta dell’anno per Sinner e prima su erba in carriera. È l’ottavo nuovo n.1 a vincere il primo torneo giocato dopo esser salito sul trono. Sinner è ottima forma fisica, tecnica e mentale. L’avvicinamento a Wimbledon non poteva essere migliore.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La finale inizia con Hurkacz alla battuta. Subito aggressivo, il polacco attacca e chiude con sicurezza. Sinner vince il primo punto sul 30-0, risposta solida sul diritto di Hubert, il suo colpo meno sicuro. Con il primo Ace (n.65 del torneo), Hurkacz muove lo score 1-0. Ottimo avvio anche per Jannik: prima palla potente, praticamente non si scambia e game a zero, 1 pari. Il primo vero scambio è il primo punto del terzo gioco, Sinner prende il centro del campo dopo la risposta e si prende di forza il punto. Il “problema” è rispondere con continuità visto che “Hubi” questa settimana serve come un treno. È di Jannik il primo gran punto, splendido passante di rovescio cross, arriva anche l’applauso del polacco, molto amico del nostro. È 30 pari, Jannik risponde e tira un rovescio violento, Hubert non contiene. 30-40 e palla break! Non passa la risposta di Sinner, peccato si era buttato bene al centro ma non passa di poco la rete. Altro Ace, 2-1 Hurkacz. Si complica il secondo turno di battuta per l’azzurro: sbaglia due volte in scambio, poi sul 30 pari sbaglia uno smash non facilissimo, si ritrova sotto 30-40 e la prima palla non va… Cancella la chance con un diritto d’attacco dal centro sulla riga, gran rischio ripagato da enorme precisione. Poi il terzo Ace del game e un’altra bordata, 2 pari. “San Servizio” in questo game. Dopo le schermaglie del terzo e quarto game, il set torna sui binari della battuta. Sulla seconda palla di Hurkacz, Sinner entra forte e si prende il punto, il problema è che il polacco serve quasi solo prime, e di grande qualità. Sul 4-3 Sinner sbaglia due diritti dopo il servizio, forse un po’ di fretta nel trovare la massima velocità, 30 pari. Rimedia con un Ace esterno, non molto veloce ma con una parabola stretta imprendibile. 4 pari col quinto Ace. Nono game: Sinner rischia la prima smorzata col diritto, è un tocco eccellente e gli vale il 30 pari. Piccola grande chance, perché non entra la 1a del polacco, ma la seconda è sulla riga, molto precisa. Altro Ace, 5-4 Hurkacz. Bellissimo il punto sul 5 pari 40-15, Jannik taglia e poi chiude sul net, grandi applausi in un match dominato dalla battuta. Dopo 40 minuti, si approda al tiebreak. BRAVO Sinner, vince il primo punto in risposta, sulla seconda di Hubert da lontanissimo carica il diritto e poi entra a tutta ancora col diritto lungo linea, 1-0 e servizio. Purtroppo centra male un diritto nel terzo punto, restituisce il mini-break, 2-1. Uf! Regalo di Hurkacz, un diritto d’attacco non difficile gli atterra di poco in corridoio, 3-1 Sinner. Con un bello scambio, controllato da Jannik negli angoli, si gira 4 punti a 2. Altro diritto potente cross, dopo una seconda molto carica di spin, gli vale il 5-2. Poche prime in campo per “Hubi”, Jannik non ne approfitta sparando una risposta molto out, si poteva far meglio qua. 5-4. Brutto errore di Sinner, comanda lo scambio ma un diritto relativamente comodo scappa lungo. 5 punti pari. Con una prima potente, 6-5 e Set Point Sinner. Ace Hurkacz, si gira 6 pari. Altra bordata, ora il SP è perr Hubert 7-6. Attacca Jannik, 7 pari. 8-7 Sinner, secondo SP. Lo annulla Hurkacz, ma poi Sinner tira un diritto in corsa meraviglioso, quel cross che sta diventando iconico, e strappa il set point alla battuta sul 9-8. Grande profondità col rovescio, SET Sinner 10 punti a 8. Molto tirato.
    Sinner inizia alla battuta il secondo set, e il diritto è super incisivo, sempre quel cross che taglia il campo e le gambe degli avversari. A zero muove lo score, può fare corsa di testa. Hurkacz forse ha risentito del tiebreak perso, sbaglia un paio di scelte, come il S&V sul 30 pari che è punito immediatamente dalla risposta ottima di Jannik, punto che gli vale il 30-40 e palla break (seconda del match). Sinner tira un passante di diritto potente ma non così preciso, è ottima la volée di Hubert e si salva. Jannik strappa una seconda palla break del game partendo da una risposta favolosa. Niente, Ace perfetto (225 km/h esterno!). Grande lotta, un passante basso e stretto manda in spaccata totale Hurkacz. 1 pari, peccato per le due chance non sfruttate. Sul 2-1 Hurkacz non è preciso da fondo, incertezze che gli costano lo 0-30. Si aggrappa al servizio, unica àncora di salvezza visto che nello scambio ormai è l’azzurro a comandare. 2 pari. Perfetto Jannik alla battuta, in questa fase gioca molto sciolto e si porta 3-2 con un solo punto perso dalla battuta nel parziale. Incredibile colpo di Hurkacz nel sesto game, una sorta di schiaffo no-look correndo indietro che diventa una passante lungo linea. Non si scompone Sinner, continua a spingere e pressare, con meno prime palle del polacco. 15-30. Spreca la chance Jannik, due colpi in scambio non così incisivi, e sbaglia per primo, 30 pari. Un bel rovescio vincente lungo linea di Sinner porta il game ai vantaggi, ma niente, la battuta del polacco diventa imprendibile, 3 pari. Sinner è una macchina al servizio, Hurkacz invece continua a concedere qualcosa, si ritrova di nuovo sotto 15-30, ma la battuta torna a sostenerlo nel momento del bisogno. 4 pari. Sinner commette un doppio fallo, minima macchina in un altro ottimo game, si porta 5-4, ora il polacco è spalle al muro. Il solito film: se Hubert non mette la prima palla, è in grave difficoltà, come sul secondo punto, con una risposta letteralmente nei piedi di Jannik. Ma la prima di Hurkacz funziona, 5 pari. Con due Ace e un diritto che spacca la palla, Sinner si porta 6-5. Si va di nuovo al tiebreak. Inizia con un Ace Sinner, 1-0. Ottimo risposta di Sinner sull’1 pari, palla alta al corpo, il diritto di Hubert decolla, 2-1 e servizio Jannik. Scambio in progressione nel quarto punto, impressionante il controllo di Sinner, che forza l’errore di Hurkacz, 3-1 e poi 4-1, gran prima esterna. Fantastico Sinner!!! Apre l’angolo dopo la risposta, fa correre Hurkacz ma c’è troppo campo aperto, è comodo il rovescio lungo linea. 5-1 Sinner!!! Un altro scambio intenso vale a Jannik il 6-2, e 4 Match Point! Basta il primo! Rovescio cross imprendibile. Vince Sinner!!! Bella stretta di mano tra i due amici. Dominante Sinner, è il primo titolo su erba. Grande Sinner, vittoria da n.1. È l’ottavo tennista a vincere il primo titolo giocato da n.1 del mondo in carica. Come i grandissimi della disciplina. Missione compiuta!

    [1] Jannik Sinner vs [5] Hubert Hurkacz ATP Halle Jannik Sinner [1]77 Hubert Hurkacz [5]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* ace 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 5-1* 5*-2 6*-26-6 → 7-6H. Hurkacz 15-0 30-0 ace6-5 → 6-6J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace ace5-5 → 6-5H. Hurkacz 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 5-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 df4-4 → 5-4H. Hurkacz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-3 → 4-4J. Sinner 15-0 40-0 40-153-3 → 4-3H. Hurkacz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace3-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2H. Hurkacz 0-15 15-30 ace 30-30 40-302-1 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1H. Hurkacz 0-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 ace A-40 40-40 A-401-0 → 1-1J. Sinner0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 2-1* 3-1* 3*-2 4*-2 5-2* 5-3* 5*-4 5*-5 6-5* 6-6* 6*-7 7*-7 8-7* 8-8* 9*-86-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-6 → 6-6H. Hurkacz 30-0 40-0 40-15 40-30 ace5-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace4-4 → 4-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace ace3-4 → 4-4H. Hurkacz 15-0 ace 30-0 30-15 40-153-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3H. Hurkacz2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-401-2 → 2-2H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-40 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 Jannik Sinner
    🇵🇱 Hubert Hurkacz

    Punteggio servizio
    331
    299

    Ace
    10
    13

    Doppi falli
    1
    0

    Percentuale prime di servizio
    65% (47/72)
    74% (66/89)

    Punti vinti con la prima
    94% (44/47)
    79% (52/66)

    Punti vinti con la seconda
    68% (17/25)
    39% (9/23)

    Palle break salvate
    100% (1/1)
    100% (3/3)

    Giochi di servizio giocati
    12
    12

    Punteggio risposta
    82
    38

    Punti vinti in risposta sulla prima
    21% (14/66)
    6% (3/47)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    61% (14/23)
    32% (8/25)

    Palle break convertite
    0% (0/3)
    0% (0/1)

    Giochi di risposta giocati
    12
    12

    Punti vinti al servizio
    85% (61/72)
    69% (61/89)

    Punti vinti in risposta
    31% (28/89)
    15% (11/72)

    Punti totali vinti
    55% (89/161)
    45% (72/161) LEGGI TUTTO

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    La concretezza di Sinner! Solido e preciso, Jannik batte Zhang, è in finale all’ATP 500 di Halle

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Solido, concreto, pochissimi fronzoli e tonnellate di granitiche certezze, come un servizio al massimo nei momenti importanti e quel pressing in progressione che diventa una morsa mortale per ogni avversario. Tutto questo e molto di più è stato Jannik Sinner nella seconda semifinale dell’ATP 500 di Halle, ennesima ottima prestazione dell’azzurro e vittoria su di un ottimo Zhizhen Zhang, per il 6-4 7-6(3) che gli apre le porte della finale nel torneo tedesco. Non sarà una finale banale: è la sua quarta finale dell’anno e 18esima in carriera, ma sarà soprattutto la prima sull’erba e la prima da n.1 del mondo. Nemmeno l’avversario sarà banale: Hubert Hurkacz, amicone di sempre – hanno giocato il doppio insieme nel torneo! – ma avversario assai temibile (2 pari gli head to head), in forma straordinaria al servizio in tutta la settimana di Halle.
    Jannik ha condotto, possiamo dire “amministrato” da provetto contabile il match odierno, forte di un rendimento più che discreto del servizio e di un primo colpo dopo la battuta molto solido. Si è preso meno rischi del solito, poche le giocate mozzafiato ed accelerazioni fulminanti, ha badato al sodo cercando di far colpire il rivale su palle consistenti, profonde e continue, ma anche con un pizzico di margine. Una tattica orchestrata con pazienza e visione, che l’ha portato a non rischiare assolutamente niente fino al 6-5 Zhang nel secondo set, quando ha sbagliato qualcosa e pure un doppio fallo, una “folata di vento avversa” che gli è costata all’improvviso la prima palla break e…set point da annullare. Sinner non si è scomposto: ha piazzato un Ace ed è andato a prendersi il tiebreak, dominandolo con una potenza e controllo nei colpi da n.1. Una vittoria senza “effetti speciali” da film Sci-Fi ma di grande qualità complessiva e consistenza: ha sfruttato l’unica palla break ottenuta e nel tiebreak decisivo è stato perfetto.
    Il perché abbia scelto questa tattica più conservativa del solito l’ha detto lui stesso nella intervista flash in campo dopo la vittoria: Zhang è tennista pericoloso perché gioca pallate di grandissima potenza senza un vero filo logico, non ti dà un gran ritmo ma se riesce a colpire con buon equilibrio può spaccare in due palla e diventare imprendibile. L’ha fatto in moltissimi game, forte di un buon rendimento del servizio. Per disarmarlo, il modo migliore non è sfidarlo a fare a pallate estemporanee, dove poteva esaltarsi ancor più, forte della fiducia ottenuta in settimana e su condizioni che esaltano il suo power tennis, ma costringerlo a correre e giocare sempre in movimento, stancandolo e non lasciandogli il tempo di sbracciare. Sinner in questo è stato un metronomo, bloccandolo spesso sul lato del rovescio per poi accelerare forte col diritto lungo linea, dove Zhang è meno sicuro andando a colpire col diritto verso destra. Poche le variazioni di Sinner, forse poteva cercare più volte la smorzata, ma ha scelto di andare sul ritmo alla sua velocità e l’ha perseguito sino alla fine. Quando i punti sono stati davvero pesanti, come il rush finale del primo set e il tiebreak, Zhang ha sentito la pressione del momento e tutta quella di Jannik, che proprio in quelle fasi ha mostrato la prepotenza del suo repertorio. Moltissimi rovesci cross di scambio dell’italiano sono stati incredibili per costanza, una combinazione di anticipo, angolo e profondità che hanno stroncato la resistenza pur ottima del cinese.
    Sinner ha chiuso il match vincendo il 61% di punti sulla seconda palla, dato molto buono, come l’aver vinto due punti su tre sulle seconde palle del cinese. Zhang ha servito davvero bene, in molti suoi turni di servizio Sinner è arrivato 15-30 o 30 pari, ma ha calato l’Ace e ha retto molto bene. È in grande crescita l’asiatico, sta attraversando un ottimo momento dal punto di vista atletico – indispensabile vista la sua spinta – e tra vivendo nuove consapevolezze. Non aveva niente da perdere ed ha giocato una buonissima partita, non ha davvero niente da rimproverarsi. Sinner è stato complessivamente più forte, in più occasioni c’era nell’aria la sensazione che potesse strappare prima il break e il vantaggio, alla fine c’è riuscito nelle fasi finali dei set, e va benissimo così.
    Non era scontato arrivare in finale ad Halle, vivendo il torneo per la prima volta da n.1. Non ha sempre giocato al massimo, ma Jannik tiene, regge, controlla, alza il livello. Quello che fanno i grandi campioni. Domani vs. “Hubi” servirà il massimo livello. Sarà partita vera e dura.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Zhang inizia il match alla battuta. Il campo è segnato da un brutto gioco di luci e ombre. Il servizio del cinese è subito in ritmo, a 15 vince il primo game. Discreto avvio anche per Jannik, un Ace e colpo potente e preciso dopo la battuta. 1 pari, praticamente senza scambi. Nel terzo game arrivano i primi scambi e Sinner fa sentire la sua consistenza, ma ai vantaggi Zhizhen resta avanti con due ottime prime di servizio. Sul 2 pari Jannik alza il livello in risposta: impatto bloccato in avanti, sfruttando la forza del servizio del rivale, si prende il centro del campo e comanda. Sul 15-30 è il primo a sbagliare nello scambio, sul volto di Jan si nota la stizza per la piccola occasione non sfruttata. Zhang resta avanti 3-2, ancora con la battuta (già 5 Ace oltre a molti servizi incisivi). Sinner impatta 3 pari, 100% dei punti vinti con la prima in campo (11 su 11). Settimo game, arriva lo scambio più lungo e duro del match (dopo un doppio fallo del cinese), incredibile come Sinner con i piedi sulla riga fa fare il tergicristallo al rivale, 15-30. Segue un errore banale di Jannik col rovescio, non da lui. Idem sulla volée sbagliata sull’ottimo attacco in contro tempo, in entrambi i colpi è mancato un mezzo passo. 4-3 Zhang. L’italiano alterna alcuni colpi eccellenti (pazzesco il diritto in contro balzo quasi toccando terra col ginocchio) ad errori evitabili, come se avesse un po’ fretta di sparare a tutta; dal 15-30 si porta 4 pari. Nono game, si gioca verticale, dritto per dritto, e Zhang sbaglia due colpi, ancora 15-30. Benissimo Zhizhen nel trovare un diritto d’attacco che atterra sulla riga. Poi commette il secondo doppio fallo dell’incontro, è 30-40 e prima palla break in assoluto. E la prima non entra… Chirurgico Sinner: risposta solida di rovescio cross, altro diritto ancor più pesante e Zhang non rimanda di là. BREAK Sinner, pronto a prendersi la prima chance, 5-4. Jannik avanti tutta, servizio e via a rete con un approccio consistente col diritto, l’idea è far colpire Zhang in corsa. Sbaglia un diritto in spinta il cinese, 40-15 e due Set Point Sinner! Vince lo scambio di tocco Zhang (anche un rimbalzo un po’ fasullo ai danni di Jannik), 40-30; ACE! Si chiude col terzo del match, 6-4. Un Sinner meno scintillante e prepotente, ma efficacissimo alla battuta (17 punti su 19 prime palle) e nessuna palla break concessa, perfetto invece nello sfruttare l’unica avuta a disposizione.
    Secondo set, Zhang to serve. Si avanza spediti sui turni di battuta, senza scossoni, tennis rapido e verticale. Jannik chiude uno scivoloso quarto game con una splendida accelerazione di rovescio lungo linea, che fa il pari con la bordata di diritto di Zhang colpita nel game, 2 pari. Solidissimo Zhang nei suoi turni, tre vinti a 15; Sinner impatta 3 pari con un game a zero, chiuso con una volée di tocco ottima. Il settimo game va ai vantaggi, più incisivo Jannik, ma non riesce ad arrivare a palla break. L’italiano gioca molto pulito ma quasi si accontenta di respingere la potenza del rivale, senza prendersi rischi, andando centrale di profondità. È un rischio, perché Zhang è bravo a muoversi per spazio sul diritto e tirare fortissimo. Un gran vincente porta il cinese sul 30 pari in risposta. Sinner trova una seconda palla esterna carica di spin che sorprende Zhang e lo disarma. Grande concentrazione nel trovare questa soluzione poco cercata nel match. 4 pari. La tattica dell’azzurro è sfiancare fisicamente il rivale costringendolo a prendersi rischi per uscire dal pressing costante.È davvero forte fisicamente Zhang, ma è difficile per lui reggere questa pressione. Due errori in scambio gli costano il 15-30. Ha una piccola chance Jannik, un passante non impossibile che si stoppa sul nastro. Il game va ai vantaggi, Zhang col servizio resta avanti 5-4. Sinner è spalle al muro, ma gestisce alla perfezione l’ennesimo turno di battuta, 5 pari. Jannik torna a far scoppiare la palla nel game successivo, 12esimo diritto vincente, ma niente, con l’ottavo Ace Zhang si guadagna il 6-5 e poi vola 15-30 spingendo tantissimo, a tutto braccio (pure un rimbalzo falso che lo aiuta). Sinner si cava dal buco con il sesto Ace del match. Poi rischia troppo la seconda palla, c’è doppio fallo, c’è la prima palla break del match concessa, c’è il primo set point per Zhang!?! E niente prima palla in campo… Sfonda Jannik con un diritto lungo linea dopo un rovescio profondissimo, quasi sulla riga. Arriva un momento imprevisto di ilarità, con uno starnuto potentissimo dagli spalti che blocca il momento di battuta di Sinner, che non smette di ridere… Non si deconcentra minimamente, ACE! Si va al tiebreak, dopo aver salvato con forza la palla set. Ace di Zhang sul primo punto, anzi no! Era fuori il servizio del cinese, ma Jannik gli dice di rigiocare la prima palla. Applauso, di tutti. Sinner correttissimo, ma …fortissimo! Entra bene col rovescio al centro, Zhang sbaglia. Mini-break, 1-0 Sinner e poi 2-0 con una splendida progressione con discreto margine. Cede un punto al servizio Jannik, sbagliando di poco un colpo in recupero, 2-1, ma si riscatta immediatamente tirando su il muro nello scambio, solido e profondo. 3-1. Bellissimo diritto lungo linea per Zhizhen, 2-3. Si gira 4-2, ottimo attacco in contro tempo (e schiaffo al volo di diritto molto calibrato). Non sbaglia più niente, gioca profondissimo e sicuro Jannik, 5-2 e 6-2 Sinner, ci sono 4 Match Point di fila. Muore in rete un diritto a tutta dell’italiano, ma ora sul 6 punti a 3 serve lui. In rete la risposta di Zhang, Game Set Match SINNER! 7 punti a 3, e una bella stretta di mano sotto rete tra i due, molto amici. Ora c’è l’altro amico Hurkacz tra lui e il quarto titolo del 2024 e primo in carriera sui prati. Non sarà una passeggiata, Hubi al servizio questa settimana vola…

    [1] Jannik Sinner vs Zhizhen Zhang ATP Halle Jannik Sinner [1]67 Zhizhen Zhang46 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 2-1* 3-1* 3*-2 4*-2 5-2* ace 6-2* 6*-36-6 → 7-6J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 df 40-40 A-40 ace5-6 → 6-6Z. Zhang 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace5-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5Z. Zhang 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace4-4 → 4-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-4 → 4-4Z. Zhang 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-403-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3Z. Zhang 15-0 30-0 30-15 40-152-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-2 → 2-2Z. Zhang 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1Z. Zhang 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 ace5-4 → 6-4Z. Zhang 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-4 → 5-4J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-4 → 4-4Z. Zhang 15-0 ace 15-15 df 15-30 30-30 40-303-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3Z. Zhang 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 ace1-2 → 2-2Z. Zhang 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-300-1 → 1-1Z. Zhang 0-15 15-15 40-15 ace0-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 Jannik Sinner
    🇨🇳 Zhizhen Zhang

    Punteggio servizio
    311
    274

    Ace
    8
    9

    Doppi falli
    1
    2

    Percentuale prime di servizio
    65% (43/66)
    67% (49/73)

    Punti vinti con la prima
    81% (35/43)
    80% (39/49)

    Punti vinti con la seconda
    61% (14/23)
    33% (8/24)

    Palle break salvate
    100% (1/1)
    0% (0/1)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    Punteggio risposta
    196
    58

    Punti vinti in risposta sulla prima
    20% (10/49)
    19% (8/43)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    67% (16/24)
    39% (9/23)

    Palle break convertite
    100% (1/1)
    0% (0/1)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    Punti vinti al servizio
    74% (49/66)
    64% (47/73)

    Punti vinti in risposta
    36% (26/73)
    26% (17/66)

    Punti totali vinti
    54% (75/139)
    46% (64/139) LEGGI TUTTO

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    Sinner col brivido! Sconfigge Struff al tiebreak del terzo set, è in semifinale al 500 di Halle

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Dopo un primo set stellare di Jannik Sinner, dominante su Jan-Lennard Struff nei quarti di finale dell’ATP 500 di Halle, era difficile ipotizzare che il match potesse complicarsi e addirittura concludersi col brivido del tiebreak decisivo. E invece il tennis su erba è sempre faccenda complicata, ancor più quanto non riesci e scollarti di dosso un giocatore potentissimo, con un servizio micidiale e grandissimo coraggio come il tedesco. Sinner non sfrutta tante palle break (chiuderà con un modestissimo 2 su 18, entrambe trasformate nel primo set), gioca un pessimo tiebreak nel secondo set ed è costretto a rincorrere per tutto il terzo parziale, salvando pure una delicatissima palla break nel sesto game. Per fortuna stavolta al “decider” è perfetto: si prende un mini break immediato, serve da campione, tira un diritto in contro balzo micidiale e chiude in sicurezza per 6-2 6-7(1) 7-6(3), volando in semifinale nel torneo tedesco, dove attende Eubanks o Zhang. Una partita che si è complicata maledettamente, giocata anche piuttosto bene da Sinner, ma incapace di scappare via nonostante le molte chance costruite e questo l’ha naturalmente un po’ infastidito. Quasi tutte le palle break se l’è giocate in modo impeccabile Struff, a tratti monumentale, un vero “panzer” per potenza e coraggio con tutti i colpi, non solo servizio. Alla fine, oltre alla vittoria, la notizia migliore per Jannik è l’esser rimasto sempre focalizzato nonostante la frustrazione di aver sfiorato mille volte il vantaggio, senza mai riuscire a spiccare il volo. Vincere così, di “cattiveria” e durezza, è un altro segnale della sua forza complessiva, lo status da Campione vero.
    La partita è iniziata con un Sinner stellare. Servizio, colpi in anticipo micidiale e soprattutto una qualità in risposta assoluta, che ha disarmato uno Struff a tratti stordito e impotente. Incredibile che Jannik in molte occasioni sia riuscito a rimettere negli ultimi centimetri del campo risposte impattate in tuffo, senza uno straccio di equilibrio, ma riuscendo ugualmente a controllare la forza e la direzione della traiettoria. Una bellezza di rara abilità, che gli ha consentito di dominare il set in modo quasi brutale, tanta la forza del suo gesto. La musica sembrava non cambiare nel secondo set, Jannik è preciso in ogni fase di gioco mentre Struff concede palle break nel quarto e soprattutto sesto game, dove si ritrova 0-40. Niente, Sinner non trasforma le chance e queste occasioni salvate mettono il turbo al tedesco, che in modo impressionante inizia a subire di meno anche nello scambio, più rapido nell’uscita dal servizio. La battuta di Jan-Lennard sale in cattedra e nel tiebreak del secondo è addirittura una furia. Sinner getta quasi l’ultimo puro, con tanta di quella frustrazione in corpo da bruciare tutta Halle peggio di Nerone… Lì poteva venire il pericolo, servire per secondo nel set decisivo, con l’altro on fire e focalizzato come mai. Lì Sinner ha mostrato la sua forza, nonostante qualche sbavatura ha servito con coraggio alcune seconde palle a grande rischio, ma ha gestito il tutto senza mai dare la sensazione di andare fuori controllo, sia mentalmente che tecnicamente, nonostante altre palle break non sfruttate.
    Proprio la misura è stata la quota del Sinner-Campione, che ha tirato su un match diventato complicatissimo. Struff camminava sulle acque, sempre più potente e preciso, con la risposta di Jannik quasi disarmata a tratti. E appena l’azzurro arrivava a un passo dal prendersi il vantaggio… boom! L’altro scaricava quintali di potenza. Solo sulla quinta palla break del primo game del terzo ha rimpianti Jannik, un diritto in scambio in rete, per la sua bravura si poteva far meglio. Alla fine è andata bene, ma la sensazione che “potesse andar male” ad un certo punto c’era eccome, visto quanto Struff è stato devastante al servizio e pronto a scaricare tutta la sua potenza sulla palla.
    Il tennis su erba può essere complicato, gestire un rivale così forte sull’uno due e con numeri alla battuta così importanti è roba da gente tosta, proprio come Sinner. Ricordiamoci sempre una cosa: abbiamo il n.1 del mondo, Mr. Jannik Sinner; ma sarebbe sbagliato e ingiusto chiedergli sempre la perfezione e la vittoria. Se Struff avesse rimontato e vinto, non avrebbe rubato niente, anzi, dovremmo solo applaudirlo. A volte nello sport, le partite si complicano e l’altro può giocare anche meglio. Stavolta per fortuna non è andata così, perché Sinner è rimasto concentrato al massimo, nonostante qualche errore in spinta e i primi doppi falli del match nel terzo set ha retto, ha rilanciato e al tiebreak è tornato micidiale. Il suo segreto? Anche quelle due parole con Cahill nel rush finale, con ampio sorriso per abbassare la tensione, che in quel momento era massima. Con la fiducia dei forti, Jannik ce l’ha fatta ancora, con altre risposte ottime e la forza di non pensare alle troppe chance non sfruttate. Ogni tanto si vince anche di misura, di corto muso. E non è poi così male…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia al servizio, e la palla corre subito a velocità massima. Entrambi colpiscono con grande forza, non c’è il minimo attendismo, si va dritto per dritto, con il servizio che domina le fasi iniziali della partita. Sul 2-1 Sinner, Jannik trova una passante di rovescio lungo linea “maligno”, palla bassa e difficile da tirare su, troppo per il tedesco. Gli vale il 30 pari, ma Jan-Lennard si aggrappa alla potenza del servizio e impatta 2 pari. Col primo Ace del match, Jannik chiude a zero il quinto game. Sul 3-2, Jannik inizia ad incidere in risposta: inizia con un gran rovescio lungo linea, poi una palla mal centrata ma dentro forza l’errore di Struff, che con il doppio fallo crolla 0-40, tre palle break per l’italiano. Bravo il tedesco a buttarsi avanti con coraggio, eccellente il tocco di volo sul 15-40, gran controllo del corpo, 30-40; Uff! Spreca Jannik sulla terza! Dopo una risposta nei piedi tira con troppa foga un diritto passante piuttosto comodo, la palla esce di pochissimo in corridoio. JLS è costretto a prendersi rischi totali col diritto per tenere fermo JS, siamo solo a 23 minuti di match ma è già al limite, mentre Sinner intensifica progressivamente la sua spinta col rovescio, in lungo linea perfetto. Con un’altra risposta bloccata e corta, Sinner si procura la quarta palla break. È quella buona: altra risposta nei piedi del rivale, la difficile demi-volée decolla… BREAK Sinner, 4-2. Due prime in campo su tre non sono bastate a Struff per vincere il game, e ora è costretto a rincorrere. Sinner domina dalla riga di fondo, spinge con grande potenza e controllo dopo una prima palla al corpo, per non dare angolo alla risposta del tedesco. In un amen vola 5-2, vantaggio consolidato, è in totale controllo. Allucinante il lob di rovescio con cui Jannik punisce l’attacco di Jan-Lennard all’avvio del game #8, e poi la profondità con i colpi in spinta. Struff se non trova il punto col servizio è disarmato in ogni altra situazione di gioco. Con un’altra risposta sulla riga, Jannik vola 15-40, due Set Point. Annulla il primo Struff con una bordata a tutta di diritto; pure il secondo con la battuta. Non c’è gara rovescio vs. rovescio, c’è il terzo Set Point per Sinner; è quello buono: altra risposta di rovescio cross pazzesca, impattata in tuffo sulla prima del rivale. 6-2 Sinner, mezz’ora di dominio assoluto. Brutale.
    Sinner inizia alla battuta il secondo parziale, e concede qualcosa, un paio di sbavature per il 15-30. Rimedia immediatamente, la facilità del rovescio lungo linea, appoggiandosi in modo mirabile sulle ginocchia, è da manuale del gioco. Tre punti di fila e 1-0, quinto game consecutivo. La forza di Sinner porta Struff ad esagerare, è costretto a giocare al 101% della velocità e del rischio, e pure sulla rete esagera e si ritrova subito sotto 15-30. Pure la prima palla va e viene, rischia la seconda di servizio, non ha alternativa. Stavolta gli va bene, da standing ovation il S&V rischiato ai vantaggi. 1 pari. Sul 2-1 Sinner impone di nuovo risposta e poi un tocco di diritto in avanzamento eccellente, con un controllo del corpo fenomenale. 0-30. Anche Struff trova un bel tocco, poi il quinto Ace. Con un’altra risposta di diritto perfetta, stavolta lungo linea, ecco la palla break per Sinner. Ace, Struff chiede tutto alla propria battuta, non può fare altrimenti per restare in vita nella partita. Con 4 Ace impatta 2 pari. Improvvisamente Jannik sbaglia due diritti, di pochissimo, gli costano lo 0-30. Poco male, rimedia con la smorzata e poi la battuta. Immediata reazione alla prima difficoltà. 3-2. Diventano 6 i punti vinti di fila da Jannik, con la sua solita granitica risposta… 0-30. Il doppio fallo condanna Struff allo 0-40, tre chance per Sinner per scappare via. E la prima palla latita… ma tira la seconda a oltre 190 km/h, tanto vale giocarsela a tutta. Ancora la battuta salva il tedesco. 3 pari. Il gioco diventa se possibile ancor più fisico e violento negli scambi, con qualche errore ma tante pallate a tutta. Con tre Ace nel nono game, Sinner si porta 5-4, ora tutta la pressione è sulle spalle di Struff, che non la sente affatto e domina al servizio, 5 pari. L’equilibrio non si spezza, Tiebreak Time (Jannik ha perso i due giocati nel torneo). Struff si prende il primo punto in risposta con una bordata di rovescio lungo linea che sorprende Sinner, si tuffa di nuovo Jan ma non lo vince stavolta il punto. 2-o Struff, bravo a chiudere sulla rete dopo un affondo preciso, con Sinner che si lagna per un flash che l’ha disturbato. 3-0 Struff, si fa in salita la strada per l’azzurro. Il tedesco di prende anche il quarto punto con un’altra mazzata di diritto. 4-0. Finalmente si sblocca Jannik, 1-4. Non sbaglia niente Jan-Lennard, fa tutto bene, anche i tocchi sotto rete. Vola 6 punti a 1. Spara pure lungo un rovescio non così difficile Sinner. 7 punti a 1 Struff, si va al terzo. Incredibile come non abbia concesso niente al servizio nel secondo set, ma ora si gioca tutto al terzo. Struff impressionante nel decider.
    Jannik inizia il terzo set con la faccia scura, non ha certamente gradito il tiebreak… In risposta parte a spron battuto, palle ficcanti e precise, 0-30 e poi 0-40 con un gran forcing dal centro del campo. Incredibile che Struff si salvi di nuovo, come nel secondo set, forte del suo super servizio. Sinner non molla, si prende una quarta chance con lo schiaffo al volo, ma che seconda tira Jan-Lennard…! Non va nemmeno la quinta PB, stavolta sbaglia un diritto in scambio Sinner non impossibile. Struff vince il game, 2 su 16 al momento Sinner sulle palle break a favore, non benissimo… Vince un buon game a 30 l’azzurro, bene per dare un segnale di forza dopo un game ricco di frustrazione. Il set avanza sui turni di battuta. Sul 3-2 Struff, Sinner serve e commette il primo doppio fallo del match, poi sbaglia un rovescio su di una risposta potente del rivale, 15-30. Un bel servizio, poi un altro doppio fallo!?! C’è la prima palla break del match per Struff. Gran prima palla al centro, la risposta in tuffo di JLS è di poco out. Scampato pericolo, 3 pari. Il tedesco tira tutto, e tutto gli sta in campo, gioca con una fiducia totale, mentre Sinner non riesce più come all’avvio a forzare gli errori in scambio del rivale. Sorride Sinner con Cahill dopo l’ace che gli vale il 4 pari. Perfetto il momento per stemperare la tensione del rush finale, Darren decisivo con un piccolo grande gesto. Sinner torna a brillare in risposta, gran botta e poi lob al miele. 0-30! Un ace, poi un’altra risposta cross fantastica di Jannik, bassa, bloccata, la mezza volata del tedesco è in corridoio. 15-40, due palle break cruciali per Sinner… Tira una seconda a tutta Struff, la risposta è lunga; Ace, niente, sulle PB è micidiale. 5-4 Struff, si salva di nuovo. Jannik vola 5 pari e inizia il game #11 in risposta con una zampata di diritto incrociata bellissima. Ma Struff è una macchina alla battuta, altri due Ace. Un’ottima smorzata di Sinner porta il match al tiebreak decisivo. Struff sbaglia un diritto dopo il servizio, su di una palla più lenta e alta di Sinner, risposta bloccata. Mini-break, 1-0 Sinner. Gran botta esterna col servizio, 2-0 Sinner. Altra seconda palla molto incisiva per l’azzurro, 3-0. Entra in moto la battuta del tedesco, 3-2. Ace azzurro, si gira 4-2. Gran diritto di Jannik, giocato di contro balzo abbassandosi sulle ginocchia, e poi chiusura di volo sicuro. 5-2. Rischia il S&V Struff, ma il tocco vola via sulla risposta nei piedi di Jannik, che strappa il 6-2 e 4 palle match!!!! Si chiude al secondo, il rete lo slice d’attacco di Struff. Che lotta! Due ore e mezza di battaglia, con potenza e grande concentrazione. Vola in semifinale Jannik, stavolta col brivido.

    [1] Jannik Sinner vs Jan-Lennard Struff ATP Halle Jannik Sinner [1]667 Jan-Lennard Struff276 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 3-1* 3*-2 4*-2 ace 5-2* 6-2* 6*-36-6 → 7-6J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-6 → 6-6J. Struff 0-15 30-15 ace 40-155-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5J. Struff 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 30-40 40-40 ace A-404-4 → 4-5J. Sinner 15-0 15-15 df 30-15 ace 40-15 ace3-4 → 4-4J. Struff 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4J. Sinner 0-15 df 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-40 ace2-3 → 3-3J. Struff 15-0 ace 30-0 30-15 40-152-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2J. Struff 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-300-1 → 1-1J. Struff 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 0*-4 1-4* 1-5* 1*-66-6 → 6-7J. Struff 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace6-5 → 6-6J. Sinner 15-0 30-0 ace 30-15 40-155-5 → 6-5J. Struff 15-0 ace 30-05-4 → 5-5J. Sinner 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace4-4 → 5-4J. Struff 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace4-3 → 4-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-403-3 → 4-3J. Struff 0-15 0-30 0-40 df 15-40 30-40 40-40 A-403-2 → 3-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 ace2-2 → 3-2J. Struff 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 40-A 40-40 ace A-40 ace ace2-1 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-151-1 → 2-1J. Struff 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Struff 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A5-2 → 6-2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2J. Struff 0-15 0-30 0-40 df 15-40 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A3-2 → 4-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2J. Struff 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1J. Struff 15-0 30-0 40-0 ace1-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistiche
    🇮🇹 Jannik Sinner
    🇩🇪 Jan-Lennard Struff

    Punteggio servizio
    307
    283

    Ace
    14
    18

    Doppi falli
    3
    2

    Percentuale prime di servizio
    66% (64/97)
    64% (80/125)

    Punti vinti con la prima
    86% (55/64)
    73% (58/80)

    Punti vinti con la seconda
    52% (17/33)
    53% (24/45)

    Palle break salvate
    100% (1/1)
    89% (16/18)

    Giochi di servizio giocati
    16
    16

    Punteggio risposta
    98
    63

    Punti vinti in risposta sulla prima
    28% (22/80)
    14% (9/64)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    47% (21/45)
    48% (16/33)

    Palle break convertite
    11% (2/18)
    0% (0/1)

    Giochi di risposta giocati
    16
    16

    Punti vinti al servizio
    74% (72/97)
    66% (82/125)

    Punti vinti in risposta
    34% (43/125)
    26% (25/97)

    Punti totali vinti
    52% (115/222)
    48% (107/222) LEGGI TUTTO

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    La scalata di Draper: “La svolta grazie al lavoro e un’attitudine più aggressiva”

    Jack Draper (foto Getty Images)

    Jack Draper è il giocatore più caldo della breve stagione su erba, in preparazione a Wimbledon. Dopo aver vinto la scorsa settimana il suo primo torneo ATP a Stoccarda, battendo in finale Matteo Berrettini, il britannico ha salutato il suo nuovo best ranking sui prati di casa al Queen’s Club, dove ha estromesso il n.2 del mondo e campione in carica Carlos Alcaraz. Una bella prestazione, solida e molto aggressiva, che conferma in pieno il salto di qualità tecnico e mentale compiuto da Draper. Parlando alla stampa dopo il più importante successo in carriera, si è detto felice ma non sorpreso di questi risultati. Dallo scorso autunno, finalmente sano dopo molti infortuni, ha cambiato passo negli allenamenti e nella mentalità, raccogliendo ora su erba i frutti del gran lavoro svolto. Si dice ambizioso, “perché non puntare al numero uno del mondo?”. Un obiettivo questo un po’ lontano… ma puntare in alto serve ad alzare il livello e migliorare.
    “Lavoro da tanti anni per vivere partite ed esperienze come questa” racconta Jack a Londra. “Dopo tutti gli infortuni del recente passato, ho davvero iniziato a investire il mio tempo nella mia evoluzione mentale. Naturalmente ho continuato a lavorare sul mio tennis, ma anche sul fattore emotivo. Abbiamo iniziato un nuovo percorso da settembre, facendo tanti sacrifici, lavorando sempre. Anche se nelle ultime due settimane tutto è andato per il verso giusto, questo successo non avviene da un giorno all’altro. Ci vogliono molti anni per realizzare cose come questa”

    Out of this W🌎RLD
    Incredible pickup to save break point from Draper @jackdraper0 #CinchChampionships pic.twitter.com/nFjTLpDt0c
    — Tennis TV (@TennisTV) June 20, 2024

    A livello di gioco, è cambiata la sua attitudine: “Semplicemente uno dei miei grandi obiettivi era diventare più aggressivo, dal momento che mi sono ritrovato a perdere partite perché non ero disposto a prendere la partita di petto e ad affrontarla alle mie condizioni. La differenza più grande che noto in campo è che oggi ho meno paura di sbagliare, inseguire la palla e provare a giocare per vincere invece di aspettare che l’avversario sbagli. Spesso, a questi livelli, mettere insieme tutto questo può rivelarsi difficile perché il livello è molto alto e gli avversari non ti danno molto. Se li vuoi battere, devi aver dentro di te la forza per andare a prenderti la partita”.
    E così è accaduto contro Alcaraz. Non il Carlos continuo e vincente dei match decisivi a Parigi, ma batterlo resta sempre un’impresa importante. “È stata una partita davvero dura. Sapevo quanto sarebbe stato difficile affrontare qui Carlos, il campione in carica, qualcuno che è riuscito a vincere Wimbledon un anno fa. È un talento incredibile, un atleta impressionante. Dovevo andare in campo con molta fiducia, fortunatamente ho giocato molto bene, sono grato per questo. Non c’è altro posto al mondo in cui vorrei essere in questo momento, circondato da tutti i miei amici e dalla mia famiglia. Ho mio nonno qui, che ha appena compiuto 80 anni. Ho mia madre, i miei amici di scuola, anche tutti voi. Posso solo dire grazie” conclude Draper.
    Nei quarti affronterà Tommy Paul, partita non facile dopo la sbornia di cotanto successo, con l’americano sempre rapido e offensivo sul campo. Con punti dei quarti al Queen’s Draper è già salito al n.28 del ranking Live, sicuro di essere testa di serie a Wimbledon; ma in caso di successo nel torneo arriverebbe a ben 1861 punti, tra i top20 del mondo. La sensazione è che Jack, se resterà sano, potrà ambire a posizioni in classifica ancora superiori. Servizio mancino potente, colpi molto aggressivi, un gioco a tutto campo – incluso un tocco di palla tutt’altro che malvagio – che gli permette di affrontare avversari differenti con schemi diversi. Non è un tennista banale Draper, ha fisico e colpi per giocarsela con i migliori. D’ora in avanti, senza paura e titubanze.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Marozsan ricorda il primo match vs. Sinner: “Non aveva ancora un punto ATP, ma un grande talento”

    Fabian Marozsan (foto ATPsite)

    Gennaio 2018, Sharm El Sheikh, Egitto. Un 18enne Fabian Marozsan è impegnato nel tabellone di qualificazione del Future F2. Dopo aver battuto al primo turno lo spagnolo Vidal Azor, il magiaro si ritrova contro uno ragazzino italiano, non ancora 17enne. Molti capelli rossi e un tennis di grande pressione. Non ha ancora un punto ATP. Il suo nome è Jannik Sinner. I due giocano per la prima volta uno contro l’altro, e alla fine la spunta Marozsan in tre set, 4-6 6-2 6-1 lo score, che permetterà a Marozsan di giocare il match decisivo di “quali” ed entrare nel tabellone principale. A distanza di 6 anni, i due si ritrovano di nuovo contro, ancora un secondo turno, ma stavolta sull’erba di Halle in un ATP 500, e le cose sono davvero cambiate tanto… Fabian sta vivendo il momento migliore della carriera, n.45 ATP, non lontano dal proprio best di n.36 raggiunto un mese fa; Sinner, beh…, è semplicemente il n.1 del mondo, campione Slam, campione in Davis e mille altre cose ancora. Il sito ATP è andato a ripercorrere con Marozsan quella prima volta, che lui ricorda ancora…
    “Ricordo che stavo per giocare contro un giocatore italiano molto giovane, e feci in tempo a vedere gli ultimi game della sua prima partita. Giocava molto velocemente, entrava in campo e metteva molta pressione sull’avversario. Pensai: Okay, non sarà facile. Ma è ancora giovane e forse ho una possibilità di vincere contro di lui” racconta Marozsan “Quello è stato forse il mio primo o secondo anno nei tornei ITF. Ero ancora un giocatore giovane, ma lui era molto più giovane di me”.
    Ripensando a quell’incontro più di sei anni fa, Marozsan credeva che Sinner potesse essere un “giocatore davvero bravo, ma non il numero 1”.“Ma aveva molto, molto talento”, continua Marozsan. “Oggi si muove molto velocemente e bene. È estremamente intelligente e ha un dritto enorme, nonché un rovescio notevole. Ha un buon feeling con la palla ed è uno davvero divertente da veder giocare. Vediamo come andrà. Voglio solo divertirmi e magari sfruttare le mie possibilità, se ne avrò”.
    L’ungherese ricorda i suoi primi anni da Pro, nei quali in campo teneva un atteggiamento irascibile e deludente, forte ostacolo alla sua ascesa. Un netto miglioramento della sua mentalità e attitudine l’ha portato a diventare una sorta di giocatore di poker in partita, davvero impassibile. Un salto per lui decisivo:  “Non è facile perché a volte, quando le cose non vanno bene, mostravo solo i lati negativi. Era una cosa pessima, e dovevo imparare a nascondere le emozioni e a mantenere la calma, in modo da mostrare a tutti e ovviamente all’avversario che ero ancora positivo e che credevo in me stesso. Ma a volte è davvero difficile,  sto cercando di concentrarmi su questo”.
    Sinner dovrà stare attento perché Marozsan, nel suo piccolo, è una sorta di “ammazza campioni”. Il suo record contro i top10 infatti è notevolissimo: sette match giocati, con 4 vittorie e 3 sconfitte. Numeri da giocatore vero, pronto a dare il meglio contro gli avversari più forti: “Sinner è il tennista più forte in questo momento. Giocare sul Centrale per lui è come stare a casa, mentre io non avevo mai giocato qui prima. È un po’ difficile e diverso per me. Cercherò di credere in me stesso e di mantenere al massimo la concentrazione sul mio servizio. Forse su erba ho maggiori possibilità di batterlo o magari vincere solo un set rispetto ad altre superfici. Non vedo l’ora di giocare, voglio godermi quest’esperienza” conclude il magiaro.
    Tagli, grande timing sulla palla e soprattutto abilità nel giocare bene i punti importanti. Questa la carta d’identità di Marozsan. Sinner ovviamente partirà favorito, ma è una partita da giocare con grande attenzione. Quando Fabian vede un campione, alza al massimo il suo livello…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Berrettini perfetto, supera Musetti e vola in finale al 250 di Stoccarda (sua terza in carriera)

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    Un bel primo set, equilibrato e tecnicamente davvero ben giocato da entrambi, poi la prepotenza e solidità di Berrettini prende il sopravvento su di un Musetti calato vastamente nella fiducia, e non c’è più partita. Questo il sunto del secondo derby in carriera tra Lorenzo e Matteo andato in scena nella semifinale del 250 di Stoccarda, terminato per 6-4 6-0 a favore del romano che si conferma tennista fortissimo sui prati, quasi imbattibile nonostante sia appena rientrato da suo “solito, maledetto” stop per guai fisici. Berrettini conquista con pieno merito la terza finale in carriera al torneo tedesco, dove trova l’ostico britannico Jack Draper, un mancino dal gran servizio e colpi pesanti che ti portano a giocare in posizioni scomode, sarà una partita da prendere assolutamente con le molle.
    Lo score fotografa bene l’andamento del match: primo set lottato e non scontato; il secondo dominato da Berrettini, bravo a prendersi un break immediato sullo slancio della chiusura del primo, ad affossare le velleità di Lorenzo. Eppure Musetti ha disputato un primo set notevole, spiace che nel secondo sia quasi scomparso dal campo perché al contrario doveva essere assai forte della buona prestazione prodotta, è esattamente in questo che lui e il suo team devono lavorare. Ha ceduto un set nel quale ha servito l’86% di prime in campo e strappato 4 palle break (senza sfruttarne nessuna per la bravura del rivale); ha fatto scelte tattiche coraggiose e lucide, non è mai crollato in difesa estrema sui teloni. Un set perso, ma visto che l’ha ben giocato doveva prender forza per ripartire con altro piglio. Invece ha affrettato i tempi servendo per primo nel secondo set e Matteo è stato troppo bravo nel mettere pressione, attaccare col back di rovescio e prendersi un break che di fatto ha chiuso l’incontro. Contro un Berrettini così lucido e centrato su erba, in pochi riescono a spuntarla.
    Berrettini continua a piacere moltissimo in questa settimana tedesca. Dopo il primissimo match davvero duro, nel quale ha un po’ stentato a prendere velocità in campo con i piedi, il suo tennis è decollato, e sia oggi che nei quarti è apparso assai vicino al tennista che nel 2022 – anche in quel caso appena rientrato da uno stop – fece la doppietta Stoccarda-Queen’s, e solo lo stramaledetto Covid non gli consentì di giocare a Wimbledon dove, forte di quella condizione, avrebbe potuto fare sfracelli. Purtroppo la vita e carriera di Berrettini è stata assai accidentata, inutile rivangare il passato, meglio guardare avanti, verso una nuova finale da giocare – seconda in stagione – e le prossime settimane su erba, dove è già di fatto la vera “mina vagante” per tutti i big. Tutti il giorno del sorteggio di Wimbledon guaderanno dove sarà inserito Matteo, e tireranno un sospiro di sollievo se lo vedranno molto, molto lontano dal proprio slot…
    Tornando brevemente al derby appena concluso, Berrettini ha confermato tutto quello che ha mostrato di buono in settimana. Il servizio c’è, funziona a dovere ed ha gran ritmo. Quasi tre prime su quattro in campo vincendo altrettanti punti e, ancor più importante, l’ha trovato in ogni situazione importante, come le 4 palle break annullate e anche i game a 30. Se Matteo serve così bene, ha ritmo e sicurezza, sono problemi seri per tutti i rivali… Inoltre continua migliorare nella reattività in campo, pronto a correre a destra per rimettere col diritto, trovando accelerazioni lungo linea ottime; rapido a spostarsi a sinistra per sbracciare col suo inside out terrificante. Ma contro Musetti più di tutto ha convinto per come abbia totalmente disinnescato il back di rovescio del toscano. Lorenzo ha giustamente provato a tagliare per proporre palle scomode, ma non gli è uscito così ficcante come era necessario, e prontissimo è stato il romano ad avventarsi a sua volta col taglio di rovescio e attaccare, quasi sempre in lungo linea, solleticando quel diritto di “Muso” ancora un po’ macchinoso nell’andare sotto la palla. Con alcune soluzioni del genere Berrettini ha messo pressione e si è preso punti risultati decisivi. Pressione che portato Lorenzo ad avere fretta, e sbagliare le poche palle decisive nel primo set.
    “È importante risparmiare energie in un torneo” commenta Berrettini a caldo, “sono stato bravo a chiudere il primo set, è stato un momento difficile. Terza finale qua? Il pubblico è incredibile, qua mi trovo benissimo. Fin dal 2019, il mio primo anno, mi sono trovato bene, qua c’è la famiglia del mio sponsor. Mi ha detto un mese fa… ti aspetto in semifinale! Eccomi. Ho passato due anni due, tanti infortuni, non è mai garantito tornare e giocare la finale. C’è ancora un passo da fare. Draper? Non c’ho mai giocato contro, e nemmeno mi sono allenato con lui. Lo studierò un po’, il mio coach lo conosce. So che sta servendo molto bene, sarà una partita di servizi”.
    Per Berrettini quello di Stoccarda è il solo quarto torneo ATP in stagione, e domani giocherà la seconda finale. Quando Matteo sta bene, si conferma un cavallo di razza purissima.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il secondo derby Berrettini – Musetti inizia con Lorenzo alla battuta. Ottimo avvio di “Muso”, prima in campo, diritto incisivo e a zero muove lo score. Musetti impatta una gran risposta di rovescio vincente, mentre Berrettini sbaglia il secondo diritto nel game, gli costa una palla break sul 30-40. Stavolta il diritto, mazzata lungo linea da sinistra, salva Matteo. 1 pari. Nel terzo game Berrettini è bravo ad aggredire immediatamente sulle palle in back di Lorenzo, che rallentano e non schizzano via. L’attacco sul 30 pari premia il romano, ha la palla break e il break arriva con un diritto d’attacco di Musetti che atterra in corridoio. 2-1 e servizio Berrettini. I punti più belli sono di Musetti, eccezionale il passante di rovescio sul 40-15, su di un approccio di Berrettini ottimo. Però il servizio del romano è troppo potente e preciso, moltissimi punti arrivano con prime palle ingestibili. 3-1. Ritrova qualità al servizio Lorenzo, molto profondo col diritto (e un paio palle infatti rimbalzano pure male nella zona del campo stressata dal servizio), 2-3. Molto bene Matteo nell’abbassarsi sulle ginocchia sulla destra, a cercare bene la palla e spingere col diritto, è un segnale di buona qualità fisica. Lorenzo strappa un gran punto con una risposta bloccata di diritto, gli vale il 15-30; quindi rischia col diritto ma sbaglia di poco. Non trova nemmeno un punto col servizio Berrettini nel sesto game, ma il diritto inside out è ottimo, davvero difficile da difendere per il toscano. Ecco finalmente la bordata col servizio, 4-2 Berrettini. Lorenzo regala un’altra perla tecnica sopraffina, un tocco di volo su attacco in contro tempo di una difficoltà inenarrabile, che mano! Anche il servizio di “Muso” c’è, 3-4. La partita è ben giocata da entrambi. Matteo è perfetto nei suoi game, altro turno a zero; Lorenzo trova un rovescio dei suoi, ma subisce un nastro poco fortunato e poi incassa la gran risposta del romano, che gli costa un set point da difendere sul 30-40. Cerca un servizio con il massimo del kick esterno, la risposta non va. Resta in scia Musetti, 5-4, ora Berrettini serve per chiudere il set. Inizia male, errore col diritto in spinta, 0-15. Poi sbaglia il tempo dell’attacco col diritto, solido il passante di Musetti. 0-30! Male, davvero male Matteo, pesante nell’aggredire col rovescio in back una risposta corta, 0-40, tre chance del contro break per Lorenzo (sei punti di fila vinti). Gran servizio di Berrettini sulla prima; out un diritto di poco di Lorenzo sul 15-40; servizio e diritto sulla terza, parità. Un’altra bordata al T gli vale il secondo set point, stavolta con la battuta… ACE! 5 punti di fila, potentissima reazione di Matteo alla difficoltà. 6-4 Berrettini, bravo a capitalizzare le uniche incertezze del rivale. 24 prime su 28 non sono bastate a Lorenzo per vincere il set, con 4 palle break non sfruttate.
    Musetti inizia al servizio il secondo parziale, ed è subito spalle al muro. Berrettini è troppo bravo a gestire lo scambio col back ed attaccare. Si prende una chance di break proprio con un rovescio tagliato d’attacco perfetto (30-40). Non se la gioca bene Lorenzo, rischia il serve and volley, ma non gestisce bene il tocco di volo, non frena al momento giusto e la volée scappa larga. BREAK Berrettini, un set e un break avanti. Commette il primo doppio fallo del match il romano, 0-30. Si cava dal buco martellando col diritto e poi con un Ace. Altri due servizi top, 2-0. Dopo un primo set giocato tatticamente in modo ineccepibile, Musetti esagera con le giocate, rischia un altro S&V mal calibrato, sembra aver perso un po’ di logica preso dalla frenesia. Subisce un’altra ottima risposta di diritto di nuovo venendo a rete, si ritrova sotto 30-40. Come nel primo game del parziale, rischia col diritto e la palla gli scappa via, di nuovo su di una risposta ficcante di Berrettini. Doppio BREAK, 3-0. La partita gli è scivolata via, sotto i colpi di solidissimo Berrettini, che in un amen vola 4-0. Domina Matteo, interpreta alla perfezioni gli schemi da erba anche in difesa. Propone palle difficili a Lorenzo, che si ritrova sotto di nuovo 30-40 per colpa di un bel passante del romano. Col servizio resta in carreggiata Musetti, ma gestisce poi molto male un bel recupero di Berrettini sulla smorzata. Seconda PB. Non risponde bene il romano su di una seconda di servizio non esattamente temibile. Clamoroso impatto in risposta di Berrettini, pure Lorenzo gli dice “bravo”. Alla terza chance il BREAK arriva, stecca col rovescio – in corsa – Musetti. 5-0 Berrettini, a un passo dalla finale. Chiude a zero l’ennesimo turno di servizio,

    [5] Lorenzo Musetti vs [PR] Matteo Berrettini ATP Stuttgart Lorenzo Musetti [5]40 Matteo Berrettini66 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 40-00-5 → 0-6L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A0-4 → 0-5M. Berrettini 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace0-3 → 0-4L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 30-400-2 → 0-3M. Berrettini 0-15 0-30 df 15-30 30-30 ace0-1 → 0-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace4-5 → 4-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-403-5 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 3-5L. Musetti 15-0 30-15 40-152-4 → 3-4M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-3 → 2-4L. Musetti30-40 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 2-3M. Berrettini 15-0 15-15 40-15 40-301-2 → 1-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-1 → 1-2M. Berrettini 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-0 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistiche
    🇮🇹 Lorenzo Musetti
    🇮🇹 Matteo Berrettini

    Punteggio servizio
    244
    309

    Ace
    1
    6

    Doppi falli
    0
    1

    Percentuale prime di servizio
    77% (40/52)
    68% (32/47)

    Punti vinti con la prima
    50% (20/40)
    78% (25/32)

    Punti vinti con la seconda
    67% (8/12)
    60% (9/15)

    Palle break salvate
    43% (3/7)
    100% (4/4)

    Giochi di servizio giocati
    8
    8

    Punteggio risposta
    62
    190

    Punti vinti in risposta sulla prima
    22% (7/32)
    50% (20/40)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    40% (6/15)
    33% (4/12)

    Palle break convertite
    0% (0/4)
    57% (4/7)

    Giochi di risposta giocati
    8
    8

    Punti vinti a rete
    31% (4/13)
    77% (10/13)

    Vincenti
    13
    16

    Errori non forzati
    11
    7

    Punti vinti al servizio
    54% (28/52)
    72% (34/47)

    Punti vinti in risposta
    28% (13/47)
    46% (24/52)

    Punti totali vinti
    41% (41/99)
    59% (58/99)

    Velocità massima servizio
    208 km/h
    222 km/h

    Velocità media prima di servizio
    182 km/h
    208 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    152 km/h
    171 km/h LEGGI TUTTO

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    Fiotakis (preparatore fisico) rompe con Tsitsipas e afferma: “Non ero soddisfatto della sua etica del lavoro, ha altre priorità”

    Stefanos Tsitsipas (foto Getty Images)

    Non sempre le separazioni tra tennisti e membri dello staff sono del tutto serene e amichevoli. Tra queste sembra proprio rientrare quella tra Stefanos Tsitsipas e il suo fitness coach Christos Fiotakis, che dopo la recente rottura del loro rapporto ha rivelato di essersi separato dal greco perché “non era soddisfatto dell’etica lavorativa e delle priorità”. Fiotakis non ritiene che “l’obiettivo finale” del numero 11 del mondo sia “arrivare in cima alla classifica o vincere tornei dello Slam”.
    Tsitsipas nel 2024 ha un record di 28 vittorie e 10 sconfitte, con il successo principale riportato lo scorso aprile quando vinse il suo terzo titolo Masters 1000 in carriera a Monte Carlo. Il 25enne ha raggiunto i quarti di finale al Roland Garros la scorsa settimana, battuto dal futuro campione Carlos Alcaraz, quindi è arrivata la separazione dal suo trainer.
    “Chiudo questo cerchio, dopo aver detto che avrei dato il mio massimo per portare Stefanos a vincere. I risultati e gli obiettivi che mi ero prefissato come allenatore non sono arrivati”, ha detto Fiotakis al media SDNA. “Tuttavia, abbiamo raggiunto l’importante risultato di riportare Stefanos in piedi, un atleta sano e competitivo ad alto livello dopo il suo infortunio. Oltre a ciò, ci sono alcune cose che sfuggono al mio controllo. Il clima della squadra non corrisponde alle mie energie e purtroppo hanno altre priorità. Gli auguro comunque il meglio, che stia sempre in salute. Lo ringrazio per questa esperienza che ho vissuto con la squadra, penso di aver dato loro molto, ma ho anche imparato durante i sette intensi mesi vissuti sul tour con un atleta di così alto livello”.
    Fiotakis ha aggiunto: “Non vedevo davvero l’ora che arrivassero le Olimpiadi di Parigi perché pensavo che sarebbe stato il momento in cui avremmo potuto vincere l’oro, cosa che non abbiamo fatto a Tokyo, a causa della sfortuna e di alcune strane circostanze. Come ho detto però abbiamo altre priorità e non sono soddisfatto dell’etica lavorativa di Stefanos. In questo momento, non credo che il suo obiettivo principale sia giocare a tennis e arrivare in cima alla classifica o vincere tornei dello Slam. Ecco perché anch’io non posso viaggiare per sette mesi di fila, con solo 25 giorni a casa, quando gli obiettivi non sono alti e viaggio solo per viaggiare. Ho abbastanza lavoro a casa e preferisco distribuire la mia energia a diverse persone nella mia vita quotidiana, renderle più in forma e ottenere ciò che desiderano, senza stress.” conclude Fiotakis.
    Parole piuttosto dure, che certamente faranno discutere. Anche per colpa di infortuni, ma soprattutto per una certa confusione sulla direzione tecnica da dare al suo gioco, Tsitsipas da oltre un anno si arenato in una posizione sotto ai migliori, con difficoltà nette ogni volta che deve confrontarsi con loro, uscendo per la maggior parte delle volte sconfitto.
    Nel frattempo Tsitsipas ha scritto su X uno dei suoi post “classici”, che allargano la sua visione oltre il puro fatto agonistico: “Il benessere non dipende solo da ciò che mangi o dalla frequenza con cui ti alleni. Riguarda anche ciò che pensi e senti. Nutri la tua mente con pensieri gentili e rinforzi positivi”.

    Wellbeing isn’t just about what you eat or how often you exercise. It’s also about what you think and feel. Feed your mind kind thoughts and positive reinforcement.
    — Stefanos Tsitsipas (@steftsitsipas) June 15, 2024
    Una risposta al suo ex fitness coach? Vedremo intanto come giocherà su erba, superficie per lui finora piuttosto ostica in carriera…

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO