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    “Premium Tour” e fondi sauditi, lavori in corso. Si parla anche di un “Contender Tour”

    Il tour nei prossimi anni potrebbe essere rivoluzionato

    Il tennis si muove verso un futuro nuovo e diverso, ma nessuno ancora conosce quale sarà la meta finale. Mentre il tour maschile e femminile avanzano sulla terra battuta in Europa, non si sono affatto fermate le manovre politiche dietro le quinte. ATP-WTA, gli Slam, i ricchi fondi sauditi, 3 attori principali intenti a scrivere la sceneggiatura di un film in continuo divenire, senza sapere quale sarà il porto d’arrivo ma una sola certezza: entro qualche anno, forse il 2027, la stagione tennistica non sarà più come la conosciamo oggi. Troppi i nodi al pettine, le questioni irrisolte, per l’insoddisfazione generale. I tennisti vogliono giocare di meno (spingono soprattutto per due mesi di totale off-season al termine dell’anno), ATP e WTA sono convinti che il prodotto tennis generi molto meno denaro di quanto sia il suo potenziale, con i sauditi pronti a portare fiumi di dollari a patto di cambiare lo status quo almeno in parte; gli Slam – leader della stagione – non ci stanno, non vogliono assistere passivamente ad un’eventuale rivoluzione che rischia di svalutare il loro potere sportivo ed economico.
    È inappropriato parlare di “guerra”, visto quello di terribile che sta davvero accadendo in più regioni del mondo, anche a due passi a casa nostra… ma è sicuro che da mesi le riunioni tra i leader del tennis sono state molte e piuttosto agitate. Il collega Russel Fuller è tornato sull’argomento con un dettagliato articolo sulla BBC nel quale parla degli sviluppi più recenti. Secondo il britannico la situazione è in totale divenire, non c’è ancora un piano prevalente, pronto per essere approvato e implementato, ma sembra che le forti tensioni vissute all’inizio del 2024 si siano un po’ placate. Tutte per parti in causa convengono sul fatto che uno scontro frontale non conviene a nessuno, quindi la situazione sarebbe un po’ più distesa, anche se le posizioni non sono ancora così vicine da portare ad un prossimo accordo.
    Il primo passo ufficiale è stato l’annuncio delle WTA Finals nella capitale saudita Riyadh per i prossimi tre anni. Nel corso del torneo di Madrid si svolgeranno altre riunioni che potrebbero sfociare nella fumata bianca di un altro successo per i sauditi: l’annuncio del decimo Masters 1000, da svolgersi a Riyadh. La creazione di un decimo mille – originariamente destinato alla prima settimana dell’anno o sull’erba prima di Wimbledon – ha subito una notevole accelerazione negli ultimi mesi. Il mese scorso, l’ATP ha emesso un invito a presentare offerte ad Arabia Saudita, Dubai, Doha, Abu Dhabi e Australia. Fuller riporta che la scadenza per le offerte è stato il 24 aprile, poche ore prima che il consiglio dell’ATP inizi due giorni di riunioni in cui sarà possibile identificare un vincitore o optare per un secondo round di offerte. Una volta chiaro il candidato prescelto, per un evento che non inizierà prima del 2027, potrebbero essere necessari almeno 18 mesi per selezionare una data nel calendario.
    È molto probabile che questa sia tra gennaio e febbraio. Organizzarlo in Arabia Saudita nella prima settimana dell’anno sarebbe considerato un gesto ostile da parte di Tennis Australia: comporterebbe la morte della United Cup e perderebbe il suo cast maschile di punta nelle due settimane precedenti gli Australian Open. Organizzarlo a febbraio, in Arabia Saudita, non causerebbe problemi a Tennis Australia ma potrebbe mettere in pericolo l’esistenza dei tradizionali eventi indoor europei e sudamericani sulla terra battuta che si svolgono in quel periodo. Già l’ATP sta affrontando pesanti critiche per l’ulteriore decurtazione degli eventi America Latina, e i tornei indoor in Europa – Rotterdam su tutti – hanno una tradizione assai radicata, forte anche dalla voglia dei moltissimi tennisti europei di tornare per qualche settimana nel vecchio continente dopo la lunga trasferta “down under”.
    Un’altra complicazione viene dal fatto che se i sauditi avessero successo ottenendo il decimo 1000 annuale, vorrebbero creare un evento combined. Il potere politico nel paese spinge per tornei ed eventi femminili, per mostrare al mondo i progressi sociali a livello di diritti e libertà. Specchietto per le allodole? Può essere, ma tant’è. Al momento non ci sono ulteriori licenze disponibili per gli eventi WTA 1000 e, a meno che non ne venga venduta una, i proprietari esistenti – compresi quelli di Doha e Dubai – avrebbero la possibilità di porre il veto a qualsiasi piano di espansione.
    Questa la faccenda politica vista dal lato ATP-WTA e sauditi. Ci sono gli Slam, forti dei 4 tornei più prestigiosi e ricchi dell’anno, che spingono per il loro Premium Tour, lanciato da Craig Tiley di Tennis Australia e ritenuto molto interessante dai suoi tre “colleghi” di categoria. Un piano definito “molto aggressivo”, poiché comporterebbe una vera rivoluzione dell’annata rispetto allo status quo, ma anche assai intrigante per i giocatori che vedrebbero la nascita di un tour sul modello della F1, meno tornei, molto ricchi, con buone pause. Giocare di meno, giocare “meglio”, guadagnare di più… difficile non essere attratti da un piatto del genere. Ma quelli che ambiscono ad entrare in questo Premium Tour senza averne la classifica? Si verrebbe a creare una spaccatura netta, nettissima, che all’ATP non piace affatto.
    Dopo alcuni discreti incontri iniziali tra i tornei del Grande Slam, incluso uno a Londra nella settimana prima degli Australian Open di quest’anno, tutti gli interessati sono stati invitati a un summit a Indian Wells a marzo. Fuller racconta che in quell’incontro il presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi rivelò un’offerta alternativa di 1,3 miliardi di dollari da parte dell’Arabia Saudita. Quella particolare offerta non è più sul tavolo, a causa dell’inizio del processo di offerta ATP e della conferma che Riyadh ospiterà le finali WTA. Ma il modo in cui è stato presentato all’incontro è stato accolto molto male dagli Slam. Da allora, sembra che le discussioni siano diventate più collaborative e cordiali. Si riporta che Gaudenzi e i presidenti dei quattro Grandi Slam hanno recentemente iniziato a incontrarsi regolarmente. Sono stati lanciati vari modelli del Premium Tour: il prototipo prevedeva una stagione con 10 tornei oltre ai quattro Grandi Slam, oltre alle ATP e WTA Finals e alla Coppa Davis e alla Billie Jean King Cup. Tutti gli eventi da svolgersi all’aperto, tabelloni da 96 con una durata di 12 giorni. La novità sarebbe la creazione una sorta di play off e play out con tabelloni da 64 giocatori per determinare chi possa entrare (e uscire) dai tornei Premium. Un secondo livello, a cui è stato dato il nome provvisorio di Contender Tour, che gestirebbe eventi che attualmente possiedono lo status ATP e WTA 500. Ci sarebbero in pratica promozioni e retrocessioni ogni stagione, oltre a spareggi di fine anno, prima di otto settimane di vacanze. 
    La proposta è allettante per i migliori, ma subito è stata sollevata una critica assai corretta: la proposta di impedire ai giocatori del Premium Tour di competere altrove (in quelli che sono oggi i tornei 500) non regge poiché 14 o 15 eventi in una stagione non affatto sarebbero sufficienti per i giocatori sconfitti ai primi turni del tour maggiore, che rischierebbero di giocare una manciata di partite in un anno. Come ritrovare condizione giocando poco o nulla? Non si può fare. Una via di mezzo potrebbe esser quella di consentire l’accesso ad almeno una manciata di tornei del Contender Tour, come ancora di salvezza. Basterà?
    Se questo piano verrà mai alla luce, di fatto gli attuali ATP e WTA 250 verrebbero declassati a eventi Challenger, con molti proprietari delle date attuali che vedrebbero il loro prodotto – pagato a carissimo prezzo – totalmente svalutato. Alcuni hanno già ventilato cause milionarie nel caso. Insomma, comunque la si guardi, le acque sono e restano agitate, trovare una soluzione che accontenti tutti sembra impossibile. “I giocatori non saranno d’accordo, perché i giocatori hanno bisogno di giocare. Un tennista classificato 50 o 60 perderà ogni primo o secondo round, quindi non sarà in grado di mantenere la sua posizione in classifica. Il loro obiettivo è quello di avere il maggior numero di posti di lavoro durante l’anno. Il Premium Tour sarà riservato ai migliori 20 giocatori, tutto qui” afferma un non identificato proprietario di un evento ATP 250 alla BBC. “Il tennis è fatto di prossimità e diversità. Quindi la diversità è che puoi giocare ovunque; la vicinanza è che anche in una piccola città puoi incontrare i giocatori. È la forza del tennis.”
    La situazione al momento sembra questa. C’è voglia di cambiamento, di maggiore unione nella governance del tennis. C’è la voglia di alzare il giro economico grazie all’apporto dei soldi sauditi o della rivoluzione degli Slam. Ma c’è anche la presa di coscienza che una guerra frontale non serve a nessuno. Forse ancora siamo lontani da quel che sarà il futuro. La ragione porterebbe a un compromesso tra le 3 grandi parti in causa – Slam, ATP-WTA, Sauditi, ma con “billions” sul tavolo, la ragione avrà la meglio? Staremo a vedere. Quel che sembra ormai certo è che dal 2026 o forse 2027, la stagione del tennis sarà molto, molto diversa.
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    Djokovic rilancia: “Ho ancora il fuoco dentro, la stagione è lunga”

    Il serbo alla cerimonia Laureus di Madrid

    Novak Djokovic si dice fiducioso per il resto della sua stagione, ancora molto lunga, forte di un fuoco dentro tutt’altro che spento. Il n.1 del mondo sta vivendo il suo peggior inizio stagionale da molti anni a questa parte, senza la sua “classica” vittoria agli Australian Open e con qualche sconfitta sorprendente, come quella patita da Nardi a Indian Wells. Parlando alla CNN a latere dei Laureus Award – dove ha ricevuto il premio di sportivo del 2023 – il serbo afferma di credere assolutamente nelle sue possibilità di vincere qualcosa di importante nel 2024, magari partendo dalla difesa della coppa dei Moschettieri di Roland Garros.
    “Roland Garros? Sono campione in carica, sto lavorando per questo”, afferma Nole parlando con la leggenda della NFL Tom Brady. “Quando si parla di Slam, non pretendi altro che la vittoria. Questa è la mentalità. Quest’anno è un po’ diverso, ma va bene. Sento ancora energia dentro, il fuoco non si è spento, voglio fare ancora molto in questo sport, mi godo il brivido della competizione e vedo quanto lontano posso arrivare. Siamo appena al quarto mese della stagione. L’anno del tennis è molto lungo, ci sono ancora tre Slam, le Olimpiadi e tanti altri tornei. Quindi mi preparo e cerco di vincere di più”.
    Così sente la sfida con la nuova generazione, che con Alcaraz e Sinner ha dimostrato di aver un livello adeguato a batterlo: “Mi piace competere con generazioni diverse. Ci sono i giovani che stanno emergendo – Alcaraz, Sinner – sono tutti incredibilmente affamati, in forma e veloci, ma uso la mia adattabilità per adeguare la mia tattica e il mio gioco a loro e capire cosa serve per rimanere al top e competere con questi ragazzi e provare a vincere più titoli”.
    Il 2024 non è partito bene: “Non è stato l’inizio che ho avuto per gran parte della mia carriera. Sono stato davvero benedetto ad iniziare la maggior parte delle stagioni negli ultimi 20 anni della mia carriera con una vittoria in Australia. Ovviamente quando inizi l’anno con una vittoria in un torneo del Grande Slam hai il vento in poppa e dà il tono per il resto della stagione.”
    Djokovic ha confermato la propria presenza al Masters 1000 di Roma del mese prossimo per testare la sua condizione in vista di Roland Garros. Con il suo 37esimo compleanno ormai alle porte, il serbo resta fiducioso: “Sento l’importanza di ricordare sempre a me stesso di vivere nel presente, ricordare da dove vieni, il viaggio, il percorso, anche le persone che ti circondano. Ho molte persone intorno a me, oltre alla mia famiglia. C’è una grande squadra che mi aiuta a dare il meglio. Persone che mi aiutano a preparare la prossima sfida”.
    Parole ferme, che sembrano confermare la sua voglia di giocare e vincere ancora. Lo ritroveremo al Foro Italico, sarà l’ultimo banco di prova prima di Parigi, dove dovrà difendere il titolo 2023. Contro Sinner, Alcaraz, Medvedev e altri forti competitor, servirà una versione di Novak migliore rispetto a quella vista finora nel 2024.
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    La presentazione degli Internazionali BNL d’Italia all’interno del Colosseo. Binaghi: “Supereremo ogni record di presenze. Wild card a Berrettini, Fognini, Gigante, Zeppieri e Vavassori”

    Il Presidente della FITP Binaghi nel corso della presentazione 2024 degli IBI

    Nell’iconica cornice del Colosseo, si è svolta la presentazione dell’edizione 2024 degli Internazionali BNL d’Italia. A prendere parola per primo il Presidente della FITP Angelo Binaghi: ha illustrato gli straordinari risultati economici e di presenza di pubblico al torneo, una crescita costante e consolidata, soffermandosi poi anche su progetti e prossime iniziative per sostenere il momento eccezionale del tennis in Italia.
    Binaghi ha approfittato dell’evento per annunciare le Wild Card: “Trevisan, Errani, Stefanini, Pedone, Brancaccio e la giovane Paoletti nel femminile, mentre nel maschile salutiamo con grande piacere il rientro di Berrettini, a cui daremo una Wild Card. Le altre sono per Fognini, due giovani come Gigante e Zeppieri, l’ultima la daremo a Vavassori. Se Berrettini entrerà in tabellone grazie alla classifica, la wild card sarà assegnata a Napolitano”. Per il tabellone di qualificazione, le wild card sono state assegnate a Maestrelli, Passaro e Vincent Ruggeri nel maschile, Ambrosio, Pigato, Rocchetti e Ruggeri nel femminile.

    Annunciate le wild card per gli #IBI24
    Tabellone principale maschile 🔵
    Matteo #BerrettiniFabio #FogniniGiulio #ZeppieriMatteo #GiganteAndrea #Vavassori#tennis | @InteBNLdItalia pic.twitter.com/dRP2wC3iY1
    — FITP (@federtennis) April 23, 2024

    Queste alcune frasi del Presidente Binaghi nel corso della presentazione.
    “È la presentazione che ho sempre sognato. Non so se sia merito del valore degli #IBI24, di Sinner e delle nostre squadre campioni e finaliste mondiali, o della popolarità del tennis. So che noi, Sport e Salute e BNL dobbiamo essere fieri”.
    “La prevendita è lo specchio più fedele del valore che creiamo. Il record di incasso non è più una notizia, a testimonianza di una crescita sana e continua degli #IBI24 e del tennis italiano. La notizia è la velocità di crescita, che è del 36% anno su anno. Domani raggiungiamo e superiamo il risultato di 22 milioni di euro di incasso e lo facciamo con molti giorni di anticipo rispetto alle finali del torneo, per le quali i biglietti sono già esauriti. Mai è stata così alta la prevendita. Cresciamo anche con gli stranieri, 29mila biglietti. La crescita dei biglietti è dovuta una crescita alla domanda interna, si vive un’atmosfera frizzante. Abbiamo vinto nel 2024 ben 4 tornei di livello uguale o superiore agli Internazionali”.
    “Il torneo sarà trasmesso in chiaro dalla Rai in tutti i giorni del torneo. Non ci sarà la sessione serale l’ultimo sabato del torneo”.
    “Supereremo agevolmente i 300 mila spettatori paganti e puntiamo a superare quota 350 mila; l’impatto economico sul territorio supererà il mezzo miliardo di euro dello scorso anno”
    “Faremo vedere a tutto il mondo le bellezze del nostro paese e la nostra capacità organizzativa, generando un importante impatto sociale, e speriamo anche la performance dei nostri atleti”.
    “Insieme a Sport e Salute non utilizziamo un euro di fondi pubblici, paghiamo l’affitto dell’impianto. Tutto questo venendo da un passato con milioni di debito. L’obiettivo è continuare con investimenti che possono far crescere il nostro sport. Siamo partiti con la televisione, Supertennis, quindi il rilancio del settore tecnico, all’epoca fu criticato ma oggi è studiato e copiato. Ci siamo dedicati anche alla scuola, dove il tennis non riusciva ad entrare. La nuova frontiera è l’impiantistica, i nostri campi – da tennis e padel – hanno un eccesso di domanda e quindi dobbiamo pensare all’offerta. Vogliamo realizzare qualche migliaia di campi da tennis, padel e pickleball”.
    “Se Sinner diventasse n.1 al mondo agli Internazionali faremo una festa. Lo sport insegna a cercare di vincere. Credo che la vittoria di Jannik Sinner possa trascinare il tennis italiano a raggiungere grandi obiettivi. Lavoriamo per cercare di vincere”.
    Ci sarà un evento di tennis a Piazza del Popolo, il sorteggio di tabelloni principali si svolgerà alla Fontana di Trevi, annuncia il sindaco di Roma Gualtieri.
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    Schwartzman, ritiro imminente?

    Diego Schwartzman (foto Getty Images)

    “Fine del viaggio”. Con questo sibillino post sul social X l’argentino Diego Schwartzman ha commentato la sua terribile sconfitta patita nel match di qualificazione al Masters 1000 di Madrid. Un commento che allarma i suoi sostenitori: il suo ritiro è imminente?

    Final del viaje… 🙌✅😆
    — diego schwartzman (@dieschwartzman) April 22, 2024

    Diego, 31 anni ed ex n.8 ATP, da molto tempo attraversa una crisi nerissima (attualmente è n.142 nel ranking mondiale). Non gli è proprio andata giù l’ennesima battuta d’arresto subita dal veterano catalano Albert Ramos Viñolas (105esimo nel ranking, 36 anni) per 3-6 7-6(3) 6-2 al termine di una battaglia di quasi tre ore, con due match point non sfruttati dall’argentino nella fase finale del secondo set. Schwartzman, che ha giocato sei volte nel main draw del torneo di Madrid, non l’ha presa affatto bene, scrivendo quell’amaro commento e senza dare ulteriori spiegazioni nemmeno ai colleghi del suo paese.
    Potrebbe esser stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Diego infatti da molto tempo non riesce a ritrovare il suo miglior tennis, nonostante garantisca di allenarsi con grande intensità e di fare le cose al suo meglio, come sempre aveva fatto in carriera, arrivando nella top10 e togliendosi grandi soddisfazioni, come per esempio battere Nadal sul rosso al Foro Italico nel 2020. Così aveva parlato al recente ATP di Buenos Aires dopo esser stato sconfitto da Daniel Galan: “È diventato molto difficile quando le cose vanno male in torneo. Faccio uno sforzo molto grande ogni giorno e mantenermi mentalmente con i risultati che ho ottenuto è complicato (…) Se non tornano le vittorie, la felicità di stare in campo, è difficile. Mi è rimasto ben poco nel serbatoio”.
    Purtroppo per lui, da lì in avanti il suo 2024 non è proseguito nel migliore dei modi, anzi: ha perso all’esordio nei tornei di Los Cabos, Acapulco, Indian Wells e Montecarlo.
    È curioso che poco prima del triste commento di Diego, sempre sul social X la PTPA (nuovo sindacato creato da Djokovic insieme ad altri colleghi) aveva annunciato con un post che proprio Schwartzman e l’americana Taylor Townsend sono stati scelti come nuovi membri del Comitato Esecutivo. “Schwartzman e Townsend contribuiranno con le loro diverse prospettive ed esperienze all’organo dirigente della PTPA, offrendo una guida strategica per portare avanti la missione della PTPA di proteggere e migliorare i diritti dei giocatori”.
    Vedremo se quel post social è stato uno sfogo a caldo per l’amarezza di una vittoria che ha solo accarezzato, oppure se il suo serbatoio si è totalmente svuotato e ha alcuna voglia di provare a riempirlo di nuovo. Certamente nella sua carriera ha compiuto grandi sforzi per arrivare ad un livello altissimo, partendo tra l’altro da una posizione tutt’altro che facile. Mille i sacrifici vissuti da giovane – anche dalla sua famiglia – per arrivare nel tennis che conta. Fatiche fisiche e mentali importanti, che probabilmente l’hanno progressivamente prosciugato.
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    Preoccupazione in Serbia per il futuro di Djokovic: ha “mollato la presa”?

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    La decisione di Novak Djokovic di non partecipare al Masters 1000 di Madrid ha diviso l’opinione pubblica in Serbia. Da un lato la constatazione che il n.1 del mondo non ama particolarmente il torneo spagnolo, l’ha disertato già altre volte, considerando le sue condizioni – in altura – troppo diverse da quelle di Parigi, dove nel 2024 si concentrano i suoi obiettivi: la difesa del trono di Roland Garros e il torneo Olimpico, l’unico vero vuoto rimasto nella sua incredibile carriera. Dall’altro lato alcuni dei commentatori più noti del paese dei Balcani sottolineano come la scarsa continuità di gioco non aiuterà il campione a ritrovare il suo miglior tennis. L’esempio è arrivato a Monte Carlo: dopo aver saltato Miami ed essersi allenato a casa sua sul rosso che conosce meglio, Novak ha giocato un tennis molto lontano dai giorni migliori, finendo battuto per la prima volta da Ruud, tennista che in carriera non l’aveva mai impensierito severamente.
    Sul media Sport Klub, il più seguito in Serbia, si è aperto un dibattito sulla situazione attuale di Djokovic. Mettendo sul tavolo tutti gli elementi, si ipotizzano scenari tutt’altro che rosei. Nel 2024 non ha ancora vinto un torneo; è arrivata l’improvvisa separazione da Goran Ivanisevic, personaggio di grande carattere e non sempre in linea col pensiero del suo assistito, ma indubbiamente grande professionista, decisivo nel miglioramento del servizio di Nole e grande motivatore; a questo, la scelta – vedremo se temporanea – di non ingaggiare un vero allenatore, affidandosi all’amico Zimonjic, che oggettivamente sembra più uno sparring che un’ipotesi di vero coach. Secondo alcuni osservatori, su Nova k ha pesato terribilmente la sconfitta patita da Sinner in Coppa Davis a Malaga: era il suo grande obiettivo di fine 2024, oltre alla delusione l’aver finito molto tardi l’annata l’ha portato a ritardare la ripresa della preparazione, con il risultato di essersi presentato in Australia con una forma deficitaria, un torneo non brillante terminato in semifinale ancora sotto i colpi poderosi di Jannik.
    In pratica in Serbia molti pensano che Novak abbia perso motivazione, quel fuoco sacro che nonostante l’età ormai avanzata gli permetteva di allenarsi meglio di tutti e far valere la propria immensa classe contro le nuove leve. Tutti a Belgrado si aspettavano un avvio di 2024 simile a suo post Wimbledon 2023: dopo la dura sconfitta patita da Alcaraz, Novak su spettacolare per come si riprese, alzò il livello e con grandissima grinta e classe dominò l’estate USA, vincendo a Cincinnati e US Open. Stavolta la “risposta” in campo di Djokovic all’avvento di Sinner è stata flebile e perdente.
    Djokovic ha sempre detto di voler continuare a giocare per scrivere nuovi record, non parlando mai di ritiro e anzi prendendo ad esempio campioni come gli statunitensi LeBron James o Tom Brady, due icone dello sport USA che hanno dominato ben oltre i 35 anni d’età. Tuttavia molti in Serbia hanno tirato fuori dal cassetto una frase sibillina pronunciata qualche tempo da Djokovic, nella quale affermava “tutto può cambiare repentinamente, dipende da come sta il mio corpo. Ammetto che a volte recuperare la fatica all’interno di un grande torneo non è più come anni fa, a volte hai dolore è non è facile ripresentarsi in campo al massimo. Sarà il mio corpo a indicare quando è il momento di smettere”. Giustificando il suo momento attuale, tra il non scegliere un nuovo coach e saltare alcuni tornei, Djokovic ha parlato del bisogno di stare di più in famiglia, e fanno notare in patria come nei suoi canali social ultimamente dominano le attività con i due figli e la moglie, o eventi ai quali prende parte, piuttosto che allenamenti o tornei.
    In Serbia non si parla d’altro. Siamo alle supposizioni, ovviamente, ma considerato tutti questi elementi c’è la sensazione che dopo quasi 20 anni di carriera a grandissimo livello, scrivendo record assoluti e praticamente imbattibili, forse Djokovic per la prima volta abbia un po’ mollato la presa. Con un tennis basato su grandi colpi ma soprattutto grandissima intensità fisica e durezza mentale, un quasi 37enne Nole può giocarsela alla pari con Sinner, Alcaraz e gli altri migliori, senza spingersi al suo 100%? Roma e soprattuto Parigi ce lo diranno.
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    Coria: “Se Gaudenzi venisse all’ATP di Buenos Aires capirebbe cos’è il tennis in America Latina”

    Il torneo di Buenos Aires

    Mentre la stagione su terra battuta entra nel vivo in Europa, non si placano in Sud America le polemiche per la decisione dell’ATP di degradare la già breve stagione di tornei nel continente. Con la scomparsa del 250 di Cordoba il prossimo anno, saranno solo tre i tornei disputati in America Latina: i 250 di Buenos Aires e Santiago, e il 500 di Rio in Brasile. Davvero una miseria su 46 settimane di tour, considerando anche l’alto numero di giocatori provenienti dalla regione impegnati tra tour maggiore e Challenger, e la passione di milioni di appassionati, forgiata in anni e anni di presenze e grandi campioni. Proprio la nascita, ormai alcuni anni fa, di un tour Challenger molto forte e strutturato grazie a un ricco sponsor statunitense ha dato l’input per un bel rilancio dei giocatori latini. Oggi ci sono diversi argentini e cileni di buon livello, con la possibile esplosione di Fonseca come vero fenomeno per il tennis latino americano. L’ATP tuttavia ha altri piani: gli interessi ormai sono stati spostati nel medio oriente, dove ci sono risorse enormi. Così che la pressante richiesta dalla capitale argentina di ospitare un torneo 500 per alzare il livello e l’interessa è stata rispedita al mittente, e la cosa non è stata presa esattamente bene.
    I tennisti e commentatori di Argentina, Brasile e non solo hanno scritto fiumi di articoli, descrivendo una situazione per loro tutt’altro che positiva. A loro dire non mancano nemmeno soldi e sponsor, ma la volontà di far crescere il tennis al massimo livello nell’area. Quindi una questione prettamente politica. In questo solco rientrano le parole piuttosto polemiche pronunciate da Federico Coria, che al collega Sebastian Varela ha rilasciato una lunga intervista su Clay nella quale si sofferma anche su questo tema.
    “Per me quello che bisognerebbe fare, non so se sia già stato fatto, è invitarlo (Gaudenzi, ndr) e fargli vedere la passione che ha il tifoso sudamericano, come vive lo sport, come lo colora” afferma Coria. “Credo che se fosse stato presente alla partita di Wawrinka a Buenos Aires, avrebbe sicuramente capito come vive questo sport un sudamericano. Perché uno svizzero e un cileno (Nicolás Jarry) giocano a Buenos Aires e il campo ha un tempo spettacolare e poi un ragazzo che ha già vinto tre Slam se ne va praticamente piangendo per aver perso un secondo round di un ATP 250… è incomprensibile per qualcuno che non è di queste parti. Un ragazzo che ha vinto tutto, gli ha fatto così male. Tutto l’amore che aveva ricevuto dalle persone lo ha portato a questo, e non lo dimenticherà mai. Quindi spero che l’anno prossimo lui (Gaudenzi, ndr) possa venire al tour così potrà vedere com’è”.
    Chiedono a Coria se il Presidente è vicino ai giocatori. Secca la risposta di Federico: “Non lo vedo quasi mai. Di tanto in tanto l’ho incontrato nei grandi tornei. Sicuramente chi sta più in alto deve avere più contatti con lui, almeno credo”.
    Ultima nota per le pressioni ricevute dai social network. Anche Coria è soggetto a insulti parte di scommettitori frustrati, confermando come il mondo del betting sia il cancro dello sport: “Ormai non apro più i social o quasi, e nemmeno guardo nelle richieste di messaggi di Instagram, perché sono praticamente tutti insulti da scommettitori, sia che abbiano vinto o perso le loro giocate. Le poche volte che ho letto ultimamente ho trovato un ragazzo che mi ringrazia e mi ama, dopo la partita successiva mi augura che tutta la tua famiglia muoia”. È la foto esatta di un fenomeno orrendo, al quale il mondo del tennis dovrebbe mettere un freno.
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    Carbonell: “Nei giovani vedo meno passione, ad eccezione di Sinner. Alcaraz? Manca continuità”

    Tomas Carbonell

    Il torneo 500 di Barcellona ha visto in Spagna il ritorno come commentatore per il canale Teledeporte di Tomas Carbonell, catalano 55enne ex n.40 ATP negli anni ’90. Era una delle voci più apprezzate del tennis iberico, quindi il suo ritorno ai microfoni per l’edizione 2024 del “Godò” è stata salutata con soddisfazione dal pubblico nazionale. Il media puntodebreak ha approfittato per intervistarlo, spaziando su vari temi. Oltre a varie faccende più personali e relative alla Spagna, Carbonell ha parlato anche del momento del tennis attuale, soffermandosi su di un punto a lui molto caro. Ritiene infatti che il tennis oggi sia cambiato troppo per colpa delle valanghe di dollari ricevute dai giocatori di altissimo livello, e questo ha portato ad una minore passione in loro, con l’eccezione di Jannik Sinner che secondo Carbonell invece è un professionista serissimo animato da un amore totale per il gioco e la sua professione, esattamente come gli immortali della disciplina.
    “Negli ultimi anni alcune cose stanno migliorando molto, come i premi e la qualità dei tornei. Anche i giocatori si evolvono con il loro tennis” commenta Carbonell. “Di negativo direi che vedo sempre meno passione, mi piacciono i giocatori che giocano per la gloria, ma quando sei miliardario… uno zero in più o uno zero in meno cambia poco, un successo in più o uno meno ugualmente. Resto dalla parte di giocatori che hanno passato la loro vita a giocare come ha fatto Federer, o anche come continua a farlo Djokovic, tennisti che giocano per vincere gli Slam, che continuerebbero a farlo anche gratuitamente. Questo si sta un po’ perdendo con le nuove generazioni, ad eccezione di Jannik Sinner. Gli altri stanno perdendo quella visione romantica che ho di questo sport”.
    Ecco cosa distingue Sinner dagli altri per Carbonell. “Come dicono gli americani, Sinner è un tennista h24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno. Lo vedi parlare e ti rendi conto che per lui non esistono martedì né domeniche, non esistono giorni festivi né giorni feriali: vuole essere un mito. Ciò che conta per lui è migliorare ogni giorno, avvicinandosi ai suoi idoli. Se farà la storia? In questo momento ti dico di sì. Jannik ha l’intelligenza per riuscirci. Non solo devi amare quel che fai, devi anche essere intelligente. Rafa, Roger e Novak lo hanno sempre dimostrato: non solo sono stati molto bravi, sono stati anche molto intelligenti e questo li ha portati ad essere quel che sono diventati”.
    “È difficile paragonare le epoche, sono discorsi affascinanti ma che lasciano il tempo che trovano. Prima parlavamo di Sampras come del migliore della storia, ma ora ne abbiamo avuti tre contemporaneamente superiori a lui. Questo è molto difficile da ripetere, qualunque epoca paragoni a quella che sta terminando finisce per essere peggiore. Ma questo non significa che non ci si possa emozionare di nuovo. Per me Sinner è un’ispirazione che mi fa emozionare nuovamente“.
    Immancabile la domanda su Alcaraz, nuovo fenomeno del tennis spagnolo: “Quello che mi piace di più di Carlos è quello che trasmette in campo, proprio quello che Sinner non ha. Col tempo Sinner sarà un giocatore di cui si parlerà molto per via dei suoi titoli, ma Alcaraz ha qualcosa che nessun altro ha: quando gioca, viene voglia di giocare con lui. Partecipi alle sue partite, quando fa un punto ti fa alzare dalla sedia. Sinner ha altre cose molto buone, ma Alcaraz ha una passione irrefrenabile. Spero che la sua salute sia dalla sua parte. Non sono preoccupato per la sua carriera, ma sono preoccupato per le sue disconnessioni. Carlos è un giocatore che ha bisogno di giocare tanto, che corre molti rischi, un giocatore che è tutto o niente. La continuità lo aiuterebbe a essere un giocatore migliore. Veniamo da un periodo in cui si diceva che Alcaraz non raggiungeva i suoi obiettivi e, all’improvviso, vince Indian Wells. Ma ora, all’improvviso, smette di giocare di nuovo. Questo è ciò che mi preoccupa, questo andirivieni può impedire ad Alcaraz di essere un tennista capace di fare lo storia”.
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    Masters 1000 Monte Carlo: Sinner cede a Tsitsipas al termine di una dura battaglia, soffrendo problemi muscolari. Grave errore arbitrale subito dall’azzurro sul 3-1

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Stefanos Tsitsipas infligge a Jannik Sinner la seconda sconfitta stagionale nella prima semifinale del Masters 1000 di Monte Carlo, al termine di una partita che definire “complicata” è assai riduttivo. Il greco esce vincitore da una durissima battaglia, tenendo un grande livello al servizio, col diritto e fisicamente, imponendosi per 6-4 3-6 6-4 dopo 2 ore e 4o minuti di gioco. Ma… molti sono i fatti da sottolineare in questo match, purtroppo tutti sfavorevoli all’azzurro. Non è partito bene Sinner, poco centrato col diritto e nemmeno così sciolto, sicuramente imballato dalla dura maratona contro Rune nei quarti. Va sotto di un set ma poi alza il livello e prende possesso della partita. Vince un buonissimo secondo set e si porta largamente in vantaggio nel terzo. Sul 3-1 Sinner, l’azzurro subisce un terribile torto arbitrale: sul 15-40 una seconda di servizio di Stefanos è nettamente fuori… tutti fermano, compreso Tsitsipas, ma la giudice sedia Tourte (una delle migliori) non ferma il gioco e alla fine il punto lo vince il greco. La verifica è chiara: la palla è fuori di una spanna, errore clamoroso (male ha fatto Jannik a non stoppare il gioco e controllare…) che consente a Tsitsipas di restare aggrappato al match. È un crocevia fondamentale, perché Sinner sul 4-2 accusa un problema muscolare, con il fisioterapista che arriva in campo dopo il contro break del greco. Non molla Jannik, ma non vincerà più un game, per il 6-4 conclusivo. Merito a Tsitsipas per l’ottima partita, decisamente la sua migliore da due anni a questa parte, tornato molto efficace col diritto e piuttosto solido anche col rovescio; ma senza quell’errore, Sinner si sarebbe ritrovato a servire avanti 4-1, con due break, e probabilmente in pochi minuti avrebbe chiuso il match a suo favore. Spiace per la sconfitta, per come è maturata, e soprattutto per il problema fisico accusato dall’azzurro, da valutare nei prossimi giorni.
    in aggiornamento

    La cronaca
    Sinner inizia la semifinale al servizio. Qualche incertezza, inclusa una smorzata errata che gli costa lo 0-30. Rimedia affidandosi al “porto sicuro”: cercare il rovescio di Tsitsipas, tanto elegante quanto poco efficace. Stefanos con un diritto potente in contro piede strappa una palla break sul 30-40. L’annulla Jannik con un servizio esterno super carico di “kick”, la palla salta alle stelle e la risposta è lunga. Poche prime palle in gioco, ma la solidità porta all’azzurro l’1-0. Il greco trova un buon turno di battuta, nonostante un doppio fallo, e un diritto molto aggressivo. 1 pari. Sinner è nullo con la prima di servizio, ci litiga proprio, così è difficile tener fermo il greco, pronto a spingere col diritto. Sbaglia totalmente la direzione dell’attacco Jannik, è facile il diritto del rivale a campo aperto, per il 15-30. Continua a spingere sul diritto di Stef, e mal gliene incoglie… 15-40, altre due palle break da difendere. Cancella la prima chance col servizio, ma sciupa tutto Sinner con un doppio fallo, che lo condanna al BREAK, 2-1  e servizio Tsitsipas. Scorre veloce e preciso il tennis di Tsitsipas, non sembra sicuro nello spingere la palla Sinner, sotto 3-1 dopo un ottimo game di battuta del greco. Finalmente Jannik trova con continuità il rovescio di Stefanos, e vince un turno di battuta a zero, 2-3. Male in risposta Sinner, fa fatica a leggere le battute del rivale, che comodamente sale 4-2, con Jannik capace di vincere solo 3 punti in tre turni di battuta di TsiTsi, pochissimo per i suoi standard. Non sente il diritto Sinner, ne sbaglia uno terribile a campo aperto dopo un bel servizio, ma inizia lentamente a macinare un bel ritmo, per il 3-4, ma ancora fa molta fatica in risposta, con il greco invece assai incisivo con servizio e diritto. Sul 5-3 arriva il primo diritto di Sinner a “spaccare la palla” (170 km/h!), un’accelerazione fulminante in lungo linea che finora era del tutto mancata, poi rimette con grande controllo del corpo e mano una smorzata del greco, per il 4-5. Serve alzare il livello in risposta per riaprire il set all’ultimo tuffo. Non riesce, Tsitsipas chiude 6-4 al secondo set point, un game duro anche fisicamente con alcuni scambi molto lunghi. Sinner paga la pessima partenza e la difficoltà ad imporsi in risposta (solo 6 punti vinti, pochissimi). Molto solido Stefanos, anche col rovescio.
    Secondo set, Sinner inizia alla battuta. Buon game, un Ace e palle mediamente veloci e profonde, 1-0. Stefanos sbaglia il primo grave rovescio in spinta del match, gli costa il 15-30. Sinner è lì, sul lato sinistro, attende l’accelerazione del greco e spara un diritto lungo linea vincente. Eccolo il pugno, la potenza e controllo finora assai latitante. 15-40, due palle break. Il BREAK arriva subito, cerca la smorzata Stefanos, arriva bene Jannik e chiude. 2-0 Sinner, per la prima volta avanti nel match, e il diritto inizia a fare le buche per terra… come il lungo linea micidiale nel secondo punto. Ha alzato la velocità di gioco l’azzurro, e Tsitsipas non ha più il tempo per sbaraccare e attaccare. Game a 15 e via, 3-0, vantaggio consolidato. Tutt’altra velocità e spinta e la differenza è tutta nello score. Scricchiola il rovescio di TsiTsi, sotto le palle più rapide di Jan, e questo lo irrigidisce. Vince un discreto turno di servizio il greco, 3-1, ma ora è costretto a lavorare ogni scambio, non domina più il campo come nel primo set. Torna a sbagliare col diritto Sinner nel quinto game, scivola sotto 15-30, rischia con lucidità una palla corta molto ben giocata, poi la battuta carica di spin sul rovescio è la “cruz de navaja”. 4-1 Sinner. Jannik vince uno scambio splendido con un rovescio splendido, 30 pari, il sesto game va ai vantaggi. Sinner fiuta la chance, trova un diritto vincente dal centro micidiale dopo una risposta finalmente profonda, è palla break. Rischia la risposta a tutta l’azzurro sulla seconda palla, ma trova la rete. Resta in scia Tsitsipas, 2-4. Improvvisamente Sinner è incerto, prima sbaglia totalmente un passante a campo aperto a due passi dalla rete, poi un diritto di scambio largo, gli costa il 30-40. Jannik gioca la palla break con estrema attenzione, martellando di ritmo rovescio contro rovescio. Il mini passaggio a vuoto è cancellato da un diritto vincente terrificante, per il 5-2. Serve per il set Jannik sul 5-3. Il primo punto è una meraviglia: Sinner trova un’accelerazione clamorosa di rovescio, da difesa a vincente, wow! Bravo poi Stefanos a spingere e chiudere col diritto. Due errori dell’azzurro, un diritto e un rovescio, lo condannano al 15-40. Annulla la prima chance con una progressione sicura; pure la seconda con un servizio esterno preciso. Il Set Point arriva con un’ottima apertura di campo col rovescio. Bravo Tsitsipas, perfetto col diritto in spinta. Titubante nello scambio Jannik, gioca corto e il greco spinge benissimo, strappa altre tre palle break, che Sinner annulla ritrovando potenza col diritto. Oltre 10 minuti nel game. Finalmente Jannik fa il punto da destra, smorzata e passante millimetrico! Gli vale il secondo set point. È quello buono, servizio esterno molto carico, vola via la risposta. 6-3 Sinner, grande sofferenza, con ben 6 palle break annullate negli ultimi due turni di servizio. Jannik altalenante, ma alla fine porta il match al terzo.
    Tsitsipas scatta al servizio nel terzo set. Un po’ di polemica con la giudice di sedia per un punto assegnato a Sinner, poi sul 30 pari stecca un rovescio, colpito con in anticipo che non gli è proprio. Jannik risponde profondo, Tsitsipas non fa in tempo ad aprire e centra male il diritto… BREAK Sinner, allungo chirurgico, con due stecche durissime da digerire per il greco, ora costretto a rincorrere. Sciolto il braccio di Sinner, trova pure un’accelerazione cross di diritto in corsa di “samprassiana” memoria. Frustrazione a mille per il greco, che sparacchia con fretta col rovescio, mentre una scivolata in controllo e tocco dolcissimo vale il 2-0 a Sinner. Perfetto l’azzurro anche nel suo secondo turno di battuta, 3-1, è molto cresciuta la percentuale di prime palle, 63% nel parziale. Ride soddisfatto l’azzurro dopo aver toccato un’altra smorzata fantastica che lascia di sasso il greco. È un segnale di Jannik più rilassato ed efficace. Tsitsipas invece commette un doppio fallo che gli costa il 15-30. Ormai ha perso sicurezza col rovescio il greco, ne stecca un altro per il 30-40, palla break che profuma di match point… Lo aiuta la battuta, ma Jannik non demorde e con un rovescio lungo linea perfetto, totalmente decontratto nell’impatto, si prende un’altra chance. Rischia il doppio fallo, e il punto di vince Tsitsipas. Ma la palla era NETTAMENTE fuori!!! Il punto resta al greco, visto che si è giocato, grave errore del giudice di sedia (ma Sinner doveva fermarsi e controllare…). Vince un game sofferissimo Stefanos, 2-3. Il controverso quinto game non disturba Sinner che spinge con grande sicurezza. Sul 40-0 lascia una rincorsa difficile e si tira la gamba destra. Chiude il game con un comodo smash, 4-2, chiama il trainer al successivo cambio di campo l’azzurro. Molla il game successivo l’azzurro, di fatto non ci prova nemmeno. 4-3, arriva il trainer, si lavora sulla parte bassa della coscia destra, appena sopra al ginocchio. Sembra abbastanza rilassato l’azzurro, scherza, forse è solo un affaticamento. Riprende con un doppio fallo Sinner, poi non gestisce una pallaccia alta del rivale, 0-30. Si affida di nuovo alla smorzata, perfetta, con Stef molto lontano dal campo. Poi arriva una stecca di Jannik al termine di un lungo scambio. 15-40, due palle break Tsitsipas. Le annulla entrambe spingendo con servizio e poi rovescio sul lato sinistro del rivale. Si soffre… due errori col diritto e altra palla break per il greco. Preciso con servizio e diritto, si salva ancora Jannik, e poi di nuovo con un altra ottima progressione col diritto (sono 12 le PB annullate dall’azzurro!). Il BREAK arriva alla quinta chance, bravo a spingere il greco, ottimo un diritto lungo linea. 4 pari. Il greco si porta 5-4, Sinner ha difficoltà ha tenere quando deve correre a destra. Tornano in campo fisioterapista e medico, stavolta si lavora sulla gamba sinistra. Crampi e fatica per due giornate dure di tennis sul rosso. Rimette tutto Stefanos, non riesce a sfondare Jannik. Un diritto in rete costa all’azzurro il 15-30. Ancora col diritto Stefanos trova una bella accelerazione lungo linea, 15-40 e Due Match Point Tsitsipas. Vola via il rovescio di Jannik. Vince Tsitsipas. Amarezza per la rimonta con un break di vantaggio nel terzo, per l’errore arbitrale gravissimo nel quinto game, soprattutto per il problema muscolare che ci auguriamo non sia niente di grave.

    [12] Stefanos Tsitsipas vs [2] Jannik Sinner ATP Monte-Carlo Stefanos Tsitsipas [12]636 Jannik Sinner [2]464 Vincitore: Tsitsipas ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-405-4 → 6-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-154-4 → 5-4J. Sinner 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A3-4 → 4-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 ace2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-3 → 2-4S. Tsitsipas 15-0 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace1-3 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 1-3S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-150-2 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 0-2S. Tsitsipas 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-403-5 → 3-6S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-5 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-4 → 2-5S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-401-4 → 2-4J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-3 → 1-4S. Tsitsipas 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-150-3 → 1-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-2 → 0-3S. Tsitsipas 15-0 15-15 15-30 15-400-1 → 0-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-4 → 6-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-155-3 → 5-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-15 ace4-3 → 5-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-304-2 → 4-3S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 4-2J. Sinner 15-0 30-0 40-03-1 → 3-2S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 df 40-152-1 → 3-1J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 df1-1 → 2-1S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 df 40-150-1 → 1-1J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1

    🇬🇷 Stefanos Tsitsipas vs 🇮🇹 Jannik Sinner**SERVICE STATS**
    | Statistica | 🇬🇷 Tsitsipas | 🇮🇹 Sinner ||——————————|—————–|—————–|| Serve Rating | **278** | 259 || Aces | **7** | 1 || Double Faults | 3 | **2** || First Serve % | **60% (50/84)** | 58% (59/102) || 1st Serve Points Won % | 70% (35/50) | **75% (44/59)** || 2nd Serve Points Won % | **62% (21/34)** | 47% (20/43) || Break Points Saved % | 60% (3/5) | **80% (12/15)** || Service Games Played | 14 | **15** |
    **RETURN STATS**
    | Statistica | 🇬🇷 Tsitsipas | 🇮🇹 Sinner ||——————————|—————–|—————–|| Return Rating | 119 | **123** || 1st Serve Return Points Won %| 25% (15/59) | **30% (15/50)** || 2nd Serve Return Points Won %| **53% (23/43)** | 38% (13/34) || Break Points Converted % | 20% (3/15) | **40% (2/5)** || Return Games Played | **15** | 14 |
    **ADDITIONAL STATS**
    | Statistica | 🇬🇷 Tsitsipas | 🇮🇹 Sinner ||——————————|—————–|—————–|| Net Points Won % | **69% (11/16)** | 67% (10/15) || Winners | 27 | 27 || Unforced Errors | 18 | 18 || Service Points Won % | **67% (56/84)** | 63% (64/102) || Return Points Won % | **37% (38/102)**| 33% (28/84) || Total Points Won % | **51% (94/186)**| 49% (92/186) |
    **SERVICE SPEED**
    | Statistica | 🇬🇷 Tsitsipas | 🇮🇹 Sinner ||——————————|—————–|—————–|| Max Speed | 215km/h (133mph)| **217km/h (134mph)** || 1st Serve Average Speed | **200km/h (124mph)** | 187km/h (116mph) || 2nd Serve Average Speed | **157km/h (97mph)** | 153km/h (95mph) |
    Le statistiche mostrano una partita molto equilibrata tra Tsitsipas e Sinner, con il greco che ha ottenuto una vittoria di misura. Tsitsipas ha servito leggermente meglio, con una percentuale più alta di prime di servizio (60% vs 58%) e di punti vinti sulla seconda (62% vs 47%), mettendo a segno anche più ace (7 vs 1). Sinner, invece, è stato più efficace sulla prima di servizio, vincendo il 75% dei punti contro il 70% di Tsitsipas, e nel salvare le palle break (80% vs 60%). In risposta, le percentuali sono state simili, con Tsitsipas leggermente più efficace sulla seconda di servizio di Sinner (53% vs 38%), mentre l’italiano ha convertito una percentuale più alta di palle break (40% vs 20%). I due giocatori hanno messo a segno lo stesso numero di vincenti (27) ed errori non forzati (18). Nel complesso, Tsitsipas si è aggiudicato il 51% dei punti totali contro il 49% di Sinner, dimostrando una maggiore solidità nei momenti cruciali del match. LEGGI TUTTO