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    Alcaraz dopo la sconfitta a Madrid: “Mi sono svegliato la mattina con dolori da tutte le parti”

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Sarà ricordato come “il primo maggio nefasto” quello 2024 al Madrid Open, con la sconfitta del favorito locale Carlos Alcaraz e il ritiro del n.1 del seeding Jannik Sinner, ad impoverire un torneo già orfano di Djokovic e Nadal. In attesa di conoscere l’esito degli accertamenti all’anca a cui si sottoporrà l’italiano, prende la parola il campione di Murcia, molto deluso per la sconfitta ma consapevole fin dalla vigilia che la partita vs. Rublev per lui sarebbe stata molto, molto dura. Infatti continua non esser sicuro del suo braccio – infortunato poco prima di Monte Carlo – e le poche partite disputate insieme a un’influenza l’hanno portato a uno stato di forma mediocre, come ha raccontato alla stampa.
    “Fa male perdere, fa male avere opportunità e non trarne vantaggio” racconta Alcaraz. “Non mi sento molto bene, sono raffreddato. E’ stata una giornata difficile per me dopo la partita di ieri, era da un po’ che non giocavo una partita del genere e mi sono svegliato con dolori su tutto il corpo. L’avambraccio stava così così, e tutto ciò mi ha un po’ messo a dura prova. Non voglio togliere nulla alla partita di Rublev, ma per me è stata una partita difficile”.
    Per Carlos ecco cosa è mancato nel suo match contro Rublev: “Mentalmente sono stato un po’ più debole rispetto ad altri momenti. Mi sono lamentato di più, mi fa molto male avere delle chance e non approfittarne, soprattutto se è per colpa di miei errori. Se l’altro giocatore gioca un buon punto, lo applaudo e passo al successivo; ma se sbaglio, sento la frustrazione. Uno come Rublev ti dà poche opportunità e se commetti errori ti fa male. Avrei dovuto essere più duro mentalmente, e forse questo mi ha messo a dura prova.”
    Sconfitta imprevista, ma Alcaraz resta positivo per come è andato il torneo: “È stata una settimana molto positiva, un giorno prima dell’inizio del torneo non sapevo se avrei potuto giocare e sono arrivato ​​ai quarti di finale. Diverse partite ad un buon livello, quindi è stato positivo. Una volta che scendo in campo non mi piace perdere, non importa se non ho le migliori sensazioni. Ma, nel complesso, è stata una buona settimana. Sono arrivato senza aver toccato la racchetta per dei giorni, ho giocato e sono arrivato nei quarti e perdendo contro Rublev in tre set, è una settimana positiva” conclude Carlos.
    A questo punto non resta che attendere lo sbarco dello spagnolo al Foro Italico per vedere in che condizioni affronterà il torneo italiano, l’ultimo in preparazione di Roland Garros. Con anche Jannik Sinner in condizioni precarie, e con Novak Djokovic fermo da tempo, chissà che gli IBI24 non si rivelino un torneo aperto e possibili sorprese. La certezza è una sola: molti dei big sono in cattive condizioni, in un momento nevralgico della stagione. È una situazione sulla quale è necessario, forse, riflettere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner c’è! Batte Khachanov al termine di una dura battaglia, mostrando una buona condizione. È nei quarti al 1000 di Madrid

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Gioca? Non gioca? Jannik Sinner risponde “presente”, forte e chiaro, più duro di ogni fastidio o incertezza, dimostrando in campo che razza di lottatore sia. Nessun calcolo futuro, qua c’è da giocare e da vincere. Oggi e subito. Dopo un sostanzioso allenamento all’ora di pranzo per testare l’anca dolente, l’azzurro decide di scendere in campo contro Karen Khachanov, lotta e vince una tirata partita in tre set negli ottavi di finale del Masters 1000 di Madrid, 5-7 6-3 6-3 lo score conclusivo sulla Arantxa Sanchez Arena. È stata una bella partita, 2 ore 9 minuti molto intensi sul piano fisico e agonistico, gran livello di gioco da parte di entrambi con un tennis potente in totale spinta e molti punti spettacolari, i più belli vinti da Jannik con alcune accelerazioni di diritto micidiali che hanno letteralmente fatto esplodere la palla e il pubblico sugli spalti. C’erano forti dubbi sulla condizione di Sinner, anche sull’opportunità di affrontare un tipo tosto come Khachanov, uno che non si batte da solo ed è pronto a lunghe battaglie. Jannik non s’è tirato indietro: ha sofferto nella prima fase della partita contro un tennis davvero consistente e continuo del russo, mostrando ancora qualche incertezza nello scivolare e rincorrere verso destra, ma con l’attitudine di chi gioca per vincere, non tanto per provarci. Ha perso il primo set al rush finale, per poche prime di servizio e un paio di errori, ma quando si ipotizzava un’uscita rapida dalla partita Sinner ha rilanciato. E come l’ha fatto…
    È andato a prendersi un break immediato sfruttando un brutto turno di servizio di Khachanov, ha alzato la qualità del servizio e dei colpi da fondo, chiudendo un ottimo set. La vittoria l’ha conquistata nel terzo parziale: Karen è tornato quello dell’avvio, ha alzato la potenza della risposta e del diritto, strappando due palle break nei primi due turni di battuta dell’azzurro. Sinner è stato freddo, potente e preciso, si è salvato alzando il livello e quindi nel quinto gioco è andato a prendersi un break clamoroso, di prepotenza e classe, con un paio di zampate da fuoriclasse che hanno spaccato la partita a suo favore. Via via sempre più sciolto e sicuro, ha chiuso in bellezza, con un crescendo impetuoso. Bellissima e importante vittoria: è la conferma che Sinner sembra stare bene, la conferma della testa e della durezza del campione che non molla mai e gioca sempre per vincere, anche stringendo i denti e rimontando un avversario assai tosto. Nei quarti attende Felix Auger-Aliassime
    Sinner ha chiuso la partita in crescendo e numeri al servizio complessivamente buoni: 69% di prime in campo, vincendo l’80% dei punti. Ma più di ogni dato statistico oggi ha convinto la sua straordinaria attitudine, quella propria dei grandi campioni. Khachanov ha disputato una grande partita, avrebbe perso con pochi oggi con quella potenza in spinta e una tenuta ad altissimo livello davvero formidabile. Ha interpretato bene la partita il russo: non lasciare tempo a Sinner per comandare lo scambio, pena finire a rincorrere. L’ha fatto spingendo come un forsennato, dritto per dritto, andando a pungere sulla destra Jannik, dove tutti sapevano del problema e della titubanza nell’allungarsi al massimo in recupero. Infatti nel primo set – via via che la partita procedeva poi di meno – l’azzurro è stato assai cauto nel rincorrere fino alla morte a destra, finendo più volte infilato. Ha giocato piuttosto bene fin dall’avvio Sinner, ma non è riuscito nel primo set ad entrare in risposta, tanto da non aver strappato nemmeno una palla break a favore, anche per ampi meriti di un Khachanov a tratti intrattabile con la prima palla. Il campione è venuto fuori all’avvio del secondo parziale: nessuna intenzione di tirare i remi in barca, curare il fastidio pensando a Roma e Parigi, qua c’è una partita da vincere in un grande torneo. Ha trovato profondità in risposta nel primo minimo passaggio a vuoto di Karen e si è preso un break di forza, difeso con turni di battuta perfetti. E poi il capolavoro nell’avvio del terzo parziale, con le palle break salvate contro un rivale furibondo e via, la zampata vincente che spacca la partita.
    Sinner è stato bravo a non esagerare nei momenti in cui Khachanov era più in controllo, e quindi sparare a tutta alzando il livello appena l’altro ha rallentato. Ha fatto la differenza trovando maggior profondità in risposta, inchiodando il russo sul diritto con alcuni contro piedi perfetti e dei cambi in lungo linea di rovescio micidiali. Alla fine il match è girato dalla parte di Sinner in due-tre fasi cruciali, dove ha giocato meglio i punti importanti, andandoseli a prendere, da vero fuoriclasse. Duro di testa, resistente nonostante una condizione fisica tutt’altro che al meglio; duro nei colpi, a tratti di una potenza devastante. Ha retto in difesa senza esagerare, ha rischiato alcune smorzate trovandone almeno una cinquina perfetta in momenti decisivi. Qualità, resistenza e voglia di vincere. Un mix perfetto che porta Jannik ai quarti di finale a Madrid. I dubbi sono fugati: Jannik c’è. Forte e chiaro.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    L’ottavo di finale inizia con Sinner alla battuta. Nel primo scambio Jannik pare discretamente sciolto nei movimenti spinge da un lato all’altro e attacca la rete, senza indecisioni. A 15, nonostante un doppio fallo, vince un bel game d’apertura. Risponde anche con grande aggressività, entrando con decisione nei servizi di Khachanov, 0-30. Karen capisce che non può attendere, pena finire subito sotto, per questo chiede il massimo a servizio e diritto, rimonta con quattro punti di fila, 1 pari. Ne vince ben 7 di punti consecutivi il russo, con una mazzata di diritto terrificante per lo 0-40, Jannik concede tre palle break. Perfetto al servizio l’azzurro, un Ace e due prime molto cariche di spin, poi sul 40 pari trova un’accelerazione cross di diritto irreale, degna del miglior Sampras, che punto! 5 punti uno meglio dell’altro, 2-1 Sinner. L’azzurro accelera al massimo i tempi di gioco, spinge fortissimo con il primo colpo dopo il servizio e costo di sbagliare, evidente come cerchi di evitare i lunghi scambi. Khachanov è preciso col diritto, un colpo che negli anni ha migliorato molto, lo aggredisce meno “sotto”, entrando dritto nella palla. Il set segue i turni di servizio, piuttosto spedito, rari i lunghi scambi. Karen veleggia sull’80% di prime in campo, un bell’andare. Jannik cerca con frequenza la smorzata col diritto dopo il servizio, funziona perché il russo risponde spesso bloccato e resta un bel metro dietro la riga di fondo, preso così in contro tempo dal tocco del nostro. Sul 4-3 Sinner cambia marcia: spinge dalla risposta come un forsennato e sorprende Khachanov con la smorzata e poi passantino stretto, quindi trova un rovescio incrociato sulla riga, altra velocità di palla e anticipo. 0-30. Potente la risposta di Karen, servizio vincente poi diritto violento. Bel livello tecnico in questa fase, si gioca un tennis di qualità, incluso un rovescio lungo linea dell’azzurro perfetto. Khachanov regge, 4 pari. Sul 5 pari Sinner è in difficoltà: rovescio in rete, poi commette un doppio fallo e sul 30 pari sbaglia la direzione dell’attacco col diritto, finisce fuori posizione e sbaglia, palla break da difendere. Attacca col rovescio lungo linea, poi perde di vista la palla per un cattivo rimbalzo, ne scaturisce un tocco pessimo… Karen non si fa pregare e chiude. BREAK Khachanov, serve avanti 6-5. Anche nel match odierno il recupero in scivolata sulla destra di Jannik non è dei migliori, il russo lo sa lì va a pungere col diritto. 40-0, tre Set Point. Basta il primo, bordata esterna di servizio. 7-5 Khachanov, un set tutto sommato meritato, nessuna sbavatura dal n.17 al mondo, 70% di prime in campo e grande solidità (nessuna palla break concessa).
    Sinner inizia il secondo set al servizio. Vince un buon game, nonostante un doppio fallo, bene la spinta col diritto. Nel secondo game Khachanov sbaglia due diritti fila, situazione inedita dopo un set quasi perfetto, 0-30. Non fortunato Jannik con un nastro maledetto che stoppa un’accelerazione molto probabilmente vincente… si rifà nel punto seguente, imponendo un gran ritmo e forzando l’errore in corsa del russo. 15-40, ecco le prime palle break del match per Sinner. Niente, passaggio a vuoto di Khachanov, un rovescio malamente in rete gli costa il BREAK per Sinner, 2-0 e poi 3-0 avanti con un turno di servizio di grande sostanza, e anche rapido. Ha perso sicurezza nella spinta col diritto il russo, battibecca col suo angolo dopo averne sbagliato un altro nel quarto game, poi un altro ancora. Jannik non ne approfitta, sbaglia un diritto non difficile cercando di mettere pressione. 3-1. Avanza con un altro turno di battuta speculare al precedente Sinner, servizio potente, primo colpo a tutta col diritto tendenzialmente sul diritto di Karen in modo da coglierlo in contro piede, 4-1. Si avanza senza scossoni fino al 5-3, l’azzurro serve per chiudere. Nessun sbandamento, servizi precisi e via, 6-3. Bravo Jannik a capitalizzare il passaggio a vuoto del rivale, quindi servire come un treno (solo 5 punti al servizio nel parziale) e spingere con precisione col diritto. Si va al terzo.
    Parte bene Khachanov, molto deciso con i fondamentali, può fare corsa di testa. Non buono invece l’avvio per Jannik, latita la prima di servizio e due errori col diritto (uno gratuito), si ritrova sotto 30-40, con una palla break da annullare. Ace! La risolve da campione. 1 pari. Khachanov ha ritrovato l’efficacia di inizio partita, quasi ingiocabile nei suoi turni di battuta. La partita torna uno scontro frontale a chi trova per primo profondità e potenza nello scambio, e la prima di servizio dell’azzurro va e viene. Sul 30 pari Sinner rischia una palla corta su di uno scambio complicato, non va. Di nuovo palla break…Servizio e diritto vincente, con urlaccio a seguito, bravo Jannik a sottolineare il momento, a dir poco critico. Ancor più bello il cross stretto complicatissimo nel punto seguente, un tocco di diritto micidiale. 2 pari, a fatica Sinner regge, trovando grandi giocate. Quinto game, Sinner alza il volume in risposta. Ne impatta un paio ottime, e sul 30 pari trova un cambio di rovescio lungo linea, pur in salto, magistrale. Palla break!!! Fantastico! Come l’ha giocata… risposta affondo, retrocede ma tira smash e poi vincente col diritto. Domina lo scambio, scappa avanti con un BREAK conquistato di forza, con un’impennata micidiale. 3-2 e servizio Sinner. Prova il tutto x tutto Karen, lascia correre a tutto il braccio dalla risposta, attacca testa bassa, ma Jannik c’è, governa bene gli angoli in difesa e trova una prima palla perfetta sul 30-15, poi un ACE. 4-2 Sinner, break consolidato, allungo felino per velocità, da tigre per potenza. Sinner è perfetto alla battuta, sicuro e fluido. Khachanov sul 5-3 stecca un diritto per un cattivo rimbalzo, poi ai vantaggi subisce un rovescio lungo linea perfetto dopo una risposta nei piedi. Match Point Sinner! Smorzata e passante lungo linea. Perfetto nei punti decisivi. Game Set Match, grande Sinner, per come ha lottato, alzato il livello e rimontato un avversario di grande spessore e livello. Fantastico Jannik, è andato a prendersi il match con forza e qualità, la durezza del campione!

    [1] Jannik Sinner vs [16] Karen KhachanovATP Madrid Jannik Sinner [1]566 Karen Khachanov [16]733 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3K. Khachanov 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A5-3 → 6-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-04-3 → 5-3K. Khachanov 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace4-2 → 4-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace3-2 → 4-2K. Khachanov 0-15 15-15 30-15 30-30 30-402-2 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2K. Khachanov 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace A-400-1 → 1-1K. Khachanov 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3K. Khachanov 15-0 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-154-2 → 5-2K. Khachanov 15-0 30-0 ace 40-04-1 → 4-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 4-1K. Khachanov 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-0 → 3-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-152-0 → 3-0K. Khachanov 0-15 0-30 15-30 15-401-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1K. Khachanov 15-0 30-0 40-05-6 → 5-7J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 df 30-405-5 → 5-6K. Khachanov 15-0 15-15 30-15 ace 40-155-4 → 5-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 5-4K. Khachanov 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 ace4-3 → 4-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace3-3 → 4-3K. Khachanov 15-0 30-0 40-0 40-15 ace3-2 → 3-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-2 → 3-2K. Khachanov 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 A-401-1 → 2-1K. Khachanov 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 40-150-0 → 1-0

    🇮🇹 Jannik Sinner vs 🇷🇺 Karen Khachanov**SERVICE STATS**
    | Statistica | 🇮🇹 Sinner | 🇷🇺 Khachanov ||——————————|—————–|—————–|| Serve Rating | **297** | 284 || Aces | 5 | **8** || Double Faults | 3 | **0** || First Serve % | 69% (59/85) | 69% (58/84) || 1st Serve Points Won % | **80% (47/59)** | 67% (39/58) || 2nd Serve Points Won % | 54% (14/26) | **65% (17/26)** || Break Points Saved % | **83% (5/6)** | 0% (0/3) || Service Games Played | 15 | 15 |
    **RETURN STATS**
    | Statistica | 🇮🇹 Sinner | 🇷🇺 Khachanov ||——————————|—————–|—————–|| Return Rating | **187** | 90 || 1st Serve Return Points Won %| **33% (19/58)** | 20% (12/59) || 2nd Serve Return Points Won %| 35% (9/26) | **46% (12/26)** || Break Points Converted % | **100% (3/3)** | 17% (1/6) || Return Games Played | 15 | 15 |
    **ADDITIONAL STATS**
    | Statistica | 🇮🇹 Sinner | 🇷🇺 Khachanov ||——————————|—————–|—————–|| Net Points Won % | 67% (12/18) | **78% (7/9)** || Winners | **27** | 21 || Unforced Errors | 22 | **13** || Service Points Won % | **72% (61/85)** | 67% (56/84) || Return Points Won % | **33% (28/84)** | 28% (24/85) || Total Points Won % | **53% (89/169)**| 47% (80/169) |
    **SERVICE SPEED**
    | Statistica | 🇮🇹 Sinner | 🇷🇺 Khachanov ||——————————|—————–|—————–|| Max Speed | **217km/h (134mph)** | 211km/h (131mph) || 1st Serve Average Speed | **201km/h (124mph)** | 197km/h (122mph) || 2nd Serve Average Speed | **163km/h (101mph)** | 156km/h (96mph) |
    Le statistiche mostrano una prestazione leggermente superiore di Sinner rispetto a Khachanov. L’italiano ha servito meglio, vincendo una percentuale più alta di punti sulla prima di servizio (80% vs 67%) e salvando una percentuale maggiore di palle break (83% vs 0%), nonostante abbia commesso più doppi falli (3 vs 0). In risposta, Sinner è stato più efficace, vincendo il 33% dei punti totali, in particolare sulla prima di servizio di Khachanov (33%), e convertendo tutte le palle break avute a disposizione (3/3). Sinner ha anche messo a segno più vincenti (27 vs 21), pur commettendo più errori non forzati (22 vs 13). Nel complesso, Sinner si è aggiudicato il 53% dei punti totali contro il 47% di Khachanov. LEGGI TUTTO

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    Altmaier: “L’ATP deve rendersi conto che i Challenger sono un bel prodotto. Ormai stiamo più in palestra che in campo”

    Daniel Altmaier (foto ATP Monaco)

    Daniel Altmaier è convinto che moltissimi Challenger siano ormai ad un livello e spettacolo pressoché uguale a vari tornei ATP 250, e questo dovrebbe spingere proprio l’ATP a valorizzarli maggiormente creando così maggior valore sia per i giocatori che per i tornei stessi. Inoltre riflette su come la parte fisica sia diventata talmente preponderante da forzare i giocatori a passare più tempo allenando il fisico rispetto al gioco. Il classe ’98 di Kempen ha espresso questi e altri concetti molto interessanti in un’intervista rilasciata a Fernando Murciego di Puntodebreak a latere del 1000 di Madrid, della quale riportiamo i passaggi più interessanti.
    “La differenza tra un top25 rispetto a un top50 è solo nella consistenza. I giocatori che stazionano tra i primi 30 sono più consistenti di quelli tra i primi 50, ma questa differenza è dovuta solo a un paio di tornei in più che riescono a giocare al massimo livello durante l’anno. Nel 2023 ho ottenuto buoni risultati in 7-8 tornei, la differenza rispetto i primi 10 è che loro fanno lo stesso ma in 13-14 tornei. Devi seguire questi passi se vuoi arrivare in alto, il tennis in teoria è così facile ma diventa molto difficile raggiungere quel livello di consistenza”.
    “Madrid mi piace. La prima volta che sono stato qui è stato in vacanza con la mia ragazza, da quel momento ho un ricordo molto bello di questa città, dei giorni trascorsi qui. L’anno scorso ho giocato il torneo per la prima volta e penso che quei ricordi mi abbiano aiutato, anche se mi piacciono molto le condizioni del campo. Tutto mi sembra più familiare, incontro molte più persone, ho buoni amici messicani qui a Madrid. Il tempo trascorso divertendomi fuori dal campo mi aiuta a sentirmi meglio quando gioco”.
    Ecco l’interessante considerazione sui Challenger: “La differenza tra Challenger e ATP per livello di gioco è minima. Lo vediamo, ad esempio, in alcuni giovani che iniziano l’anno gareggiando nei Challenger e, improvvisamente, in un brevissimo lasso di tempo, appaiono nella top50. Diaz Acosta? Darderi? Ce ne sono diversi che sono già molto coinvolti perché hanno un livello altissimo. Tutto è cambiato, il fisico conta più del tennis. Ormai tutti passiamo più tempo in palestra che sul campo da tennis, i ragazzi sono preparati a giocare ogni settimana e a farlo a grande livello. Il risultato di tutto questo processo è un aumento di livello medio, lo vedi da come i migliori nei Challenger non facciano fatica negli ATP, anzi. Proprio per questo i Challenger meritano un’altra attenzione. Sul circuito in ogni settimana c’è una storia diversa, ma è difficile da scoprire per il pubblico quando i Challenger si giocano nelle piccole città. Penso che dovremmo avere accesso anche a queste informazioni per sapere cosa succede in quei posti. È un peccato, l’ATP dovrebbe rendersi conto che anche i Challenger sono un bel prodotto, anche se adesso stanno migliorando molto con la questione social. Sento che stiamo migliorando sempre di più, è vero che questo circuito ha molto più potenziale di quello che arriva alla gente“.
    Una riflessione adeguata e coerente. Negli ultimi anni sono molti i tennisti che dopo aver brillato per una stagione (o anche solo metà) nei Challenger sono sbarcati con successo a livello ATP, prendendosi grandi soddisfazioni. Possiamo citare gli argentini Baez ed Etcheverry, come Marozsan, Tabilo o Kotov. Tra le moltissime strade della possibile rivoluzione del calendario e stagione ATP, anche una miglior distribuzione e valorizzazione delle categorie Challenger e 250 sarebbe auspicabile, mentre il focus sembra centrato quasi esclusivamente sui “famosi” 10 grandi eventi da affiancare agli Slam….
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Jabeur accusa: “A Madrid e Roma le donne sono trattate in modo diverso rispetto agli uomini”

    Ons Jabeur (Foto WTA Madrid)

    Dopo aver demolito Ostapenko con un netto 6-0 6-4 al WTA 1000 di Madrid, Ons Jabeur si è presentata alla stampa bella “carica”, accusando senza mezzi termini l’organizzazione dei tornei di Madrid e Roma (ma quelli di tutta Europa in generale) di riservare un trattamento diverso alla giocatrici rispetto ai giocatori. Una disparità nelle scelte di gioco, spazi di allenamento e visibilità in tv e generale, a suo dire ormai insopportabile.
    “Come donna sono molto orgogliosa di far parte di uno sport come il tennis” afferma la tunisina. “Credo però che abbiamo ancora molta strada da fare, soprattutto qui a Madrid e a Roma, in Europa in generale. Sento che devono rispettare molto di più le donne, devono rispettare il modo in cui giochiamo. Ci sono cose che sentiamo qui, molte cose soprattutto in allenamento, dove guardiamo come vengono trattati gli uomini e le donne, e il trattamento è completamente diverso. Forse la gente fuori non se ne rende conto. Sono una di quelle persone che alza la voce. Mi piace molto guardare il tennis femminile, gli sport femminili in generale. Penso che meritiamo di meglio, e non lo dico senza fare alcuno sforzo, penso che sia normale chiedere che riceviamo ciò che meritiamo”.
    Dopo questa sparata dritta al cuore dei due maggiori WTA 1000 sul rosso in Europa, Ons continua la sua riflessione su sport & donna, anche relativamente all’impatto sui media: “Penso che il tennis femminile sia arrivato molto lontano. Sono grata a Billie Jean King e alle altre donne che hanno combattuto duramente, Serena, Maria, tutte loro. Hanno rappresentato lo sport in modo fantastico. Penso che ci siano molte tenniste che dovrebbero essere consapevoli di ciò che sta accadendo. Ci sono momenti in cui le persone giudicano il tennis femminile senza nemmeno guardare una partita. Questo mi dà molto fastidio. Ho la sensazione che a volte siamo come… programmati. Dici: ‘Dai, andiamo a guardare il calcio.’ Che tipo di calcio? Calcio maschile? Calcio femminile? Anche io sono cresciuta guardando la TV, guardando il calcio e vedi Ronaldo. Non hai la possibilità di guardare molto lo sport femminile in generale. Penso che le cose stiano cambiando, ma siamo nel 2024, abbiamo bisogno di qualcosa di più. Voglio guardare la televisione e non guardare “Coppa del mondo di calcio femminile”. Posso poi intitolare gli altri “Mondiali di calcio maschile”? Sono i piccoli dettagli che fanno la differenza. A me, per esempio, piacerebbe arrivare in albergo, qui in Spagna, accendere la televisione e vedere che trasmettono una partita di tennis femminile. Non ho ancora visto una sola partita femminile da quando sono arrivata. Tutto quello che mostrano è maschile e capisco che ci siano tanti spagnoli che giocano, ma è così difficile chiedere una partita sola? È molto frustrante vedere tutto questo. Come puoi ispirare le ragazze se non mostri una sola partita femminile? È chiaro il loro pensiero, il tennis maschile è migliore” conclude Jabeur.
    Parole davvero dure, senza mezzi termini, dritte al punto. Dopo aver difeso a spada tratta la scelta della WTA di portare le Finals in Arabia Saudita, ora Ons attacca il sistema intero, spingendo con forza l’immagine del tennis femminile. Critiche che di sicuro non passeranno inosservate.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Mensik, la scalata del giovane ceco

    Jabuk Mensik (foto Getty Images)

    Mentre il mondo della racchetta si divide tra il prepotente ritorno di Nadal e l’ascesa inarrestabile di Sinner, zitto zitto Jakub Mensik sta impressionando sul rosso di Madrid. Nella giornata di sabato il 18enne di Prostějov con una prestazione sontuosa ha eliminato Grigor Dimitrov, vittoria in tre set mostrando un campionario di qualità e potenza assai sottostimato. Non è affatto un successo banale, passato fin troppo in secondo piano a livello mediatico globale. Dimitrov infatti sta vivendo una sorta di seconda giovinezza: da mesi gioca un tennis favoloso, davvero incisivo e potente come in poche fasi delle sua lunga carriera gli è capitato. Lo dimostra il suo ritorno in top10 e la finale nel recente torneo di Miami, dove si è sbarazzato di clienti tosti come Hurkacz, Alcaraz e Zverev prima di esser domato dai super poteri del Sinner targato 2024.
    Mensik ha sconfitto Dimitrov mostrando in campo un tennis terribilmente potente e solido, ma anche profondo per soluzioni. Nel primo set è stato quasi ingiocabile nei suoi turni di servizio: sostenuto da una pallata veloce e precisa, si è preso il campo chiudendo gli scambi in tre mosse. Molte sue accelerazioni di rovescio hanno lasciato il bulgaro – in eccellente condizione fisica – letteralmente di sasso. Col diritto può spaccare la palla, ma il colpo è un filo meno flessibile e sensibile, a volte gli scappa un po’. La sua impostazione tecnica è pulita, classico figlio dell’eccezionale scuola ceca, il suo fisico statuario gli consente di spingere con enorme potenza e coprire il campo con buona efficacia. Spicca per gli appoggi, un equilibrio dinamico davvero formidabile, come del resto quasi tutti i giocatori del suo paese, “cugini” di Berdych e soci. Quando hai un gran fisico ed una buona predisposizione al tennis, se nasci in Repubblica Ceca sotto i loro sapienti tecnici, diventi un tennista di qualità, non c’è altra soluzione.
    La vittoria di Mensik è assai significativa: è la seconda ottenuta nell’anno contro un top10, risultato notevolissimo per un classe 2005, che lo pone tra i più forti a livello di precocità. Ma è la prospettiva ad intrigare. Jakub è ancora assai acerbo ma è già 69 del mondo (65 nella classifica Live) con margini di crescita enormi. Con l’esperienza riuscirà a migliorare la gestione di alcune fasi di gioco – quando non gli entra la prima di servizio tende un po’ ad affrettare i tempi dell’attacco – e il suo tennis sembra buono per tutte le stagioni, in particolare le superfici dure dove può trovare appoggi perfetti e scatenare grandissima velocità appoggiandosi benissimo con i piedi a terra. Inoltre nel ritmo si esalta, e quando trova il timing perfetto per l’impatto ha mano e potrebbe colpire la monetina dall’altra parte del campo.
    L’aspetto che più mi ha impressionato nella vittoria di ieri vs. Dimitrov è stata la sua abilità nel gestire le variazioni del bulgaro. Grigor non disdegna affatto la terra battuta, ama tagliare la palla, variare angoli e ritmi con rotazioni diverse. Visto che Mensik a tratti l’ha preso “a pallate”, Dimitrov c’ha provato, ingarbugliando schemi di gioco per spezzare il dominio e sicurezza nella spinta del giovane rivale. C’è riuscito, mettendo in lotta (e vincendo) il secondo set dopo esser stato dominato nel primo set. La reazione di Mensik al secondo set perso e al cambio di rotta del match è stata favolosa. Non si è scomposto, ma è stato lucidissimo: per ritrovare il miglior feeling all’impatto ha leggermente arretrato la sua posizione di sparo per ritrovare più tempo per tirare forte e riprendere il comando del gioco. Appena c’è riuscito, via un passo più vicino alla riga di fondo a comandare lo scambio a grande velocità. È andato sotto, è stato lucido, ha alzato il livello e ha vinto. Roba da grande giocatore. Riprendere una partita che ti era scivolata dalle mani contro un tennista così esperto e in forma come Dimitrov è stata una vera impresa.
    “Sono senza parole” ha detto Mensik dopo il successo, uno dei migliori in carriera. È stato lui a lasciare senza parole chi l’osservava… Il ragazzo ha davvero grandi qualità. Save the name…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Madrid: Sonego in giornata “no”, Sinner gioca solido e vince facimente il derby azzurro

    Jannik Sinner (foto ATP)

    I derby sono partite sempre un po’ strane, spesso sfuggono a logiche tecniche e magari sorprendono …quando “si giocano”. Purtroppo nel secondo turno del Masters 1000 di Madrid quasi non si è giocata la quinta sfida tra Sonego e Sinner, per colpa di un Lorenzo davvero sceso male dal letto, incappato in un inizio shock di soli errori e incertezze, senza riuscire a ritrovare per tutto l’incontro energia, fiducia e quella combinazione servizio e diritto che può fare malissimo. Sinner vince con un eloquente 6-0 6-3 in poco più di un’ora di partita, davvero deludente. Sonego nel dialogo col suo angolo ha affermato più volte di non sentire la palla, totalmente incapace di trovare il campo con il diritto e pure non sostenuto dal servizio. Rigido con il braccio, bloccato con i piedi, niente gli è riuscito. Tensione o una giornataccia da cancellare dalla testa il più in fretta possibile. Jannik è stato tranquillo, solido, ha dominato i pochi scambi con un diritto davvero “pesante” ed efficace in quel che si è rivelato una sorta di allenamento agonistico. Il bellissimo abbraccio tra i due dopo il match, con Sinner bravissimo nello stringere forte l’amico – rivale consolandolo, è l’unica bella foto di una partita da incubo. Al terzo turno Sinner aspetta il vincente di Kotov – Thompson.
    La partita purtroppo ha detto davvero poco sul piano tecnico, ed è stata una verifica alquanto modesta per condizione di Sinner. Pochi gli scambi di qualità o relativamente lunghi e complessi, e Sonego ha servito così male da solleticare ben poco la risposta di Sinner. Jannik è stato bravo nel non farsi trascinare nella spirale negativa di una partita senza ritmo e qualità, cosa che può accadere assolutamente. Ha badato al sodo, incurante della giornata da incubo dell’amico rivale, attento a sbagliare poco e concedere niente. Molto bene la spinta col diritto, bravo a passare da cross a lungo linea senza perdere minimamente controllo e velocità. Ha chiuso la partita il n.del mondo col 69% di prime palle in campo, perdendo solo 4 punti con prima e 5 con la seconda in tutto il match, senza concedere alcuna palla break. Si giocava pure indoor, condizione di Sinner ama per l’assenza di vento e disturbi. L’unica nota di un certo rilievo, la ricerca costante di Sinner di una seconda palla esterna molto carica di spin, saltava davvero alto, colpo che può diventare molto importante a livello tattico sulla terra battuta, e non solo.
    Sonego purtroppo è stato il protagonista in negativo. Guardava spaesato al nuovo coach Colangelo dopo i ripetuti errori, affermando di non aver feeling con la palla, ma niente ha funzionato. È parso bloccato fin dai primi punti, con i piedi pesanti come macigni e senza quella sua solita spavalda energia che gli consente di colpire con forza e schemi spericolati. Nel primo set ha fatto fatica a tenere la palla in campo, non c’è molto altro da aggiungere. La speranza è che possa cancellare immediatamente questa prestazione terribile e ripartire forte agli Internazionali d’Italia, dove ha grandi ricordi e speriamo possa esaltarsi con il supporto del pubblico. Sonego è ben altro, non quello impalpabile di oggi a Madrid.
    Sinner continua la sua corsa nel torneo, per la prima volta testa di serie n.1 in un Masters 1000. Qua si possono prendere punti pesanti per avvicinarsi al n.1. Jannik resta cauto, pensa al gioco e fa bene, ma non siamo davvero lontani dal segnare un record epocale. Da brividi.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner scatta al servizio, sotto il tetto chiuso della Casa Magica. Martella il rovescio di Sonego col servizio, in nemmeno due minuti è 1-0 Sinner. Nemmeno il diritto di Lorenzo parte bene, due errori e 0-30. Domina Jannik, sette punti di fila con un discreto attacco, 0-40. Niente, un altro diritto di scambio scappa via. Break Sinner, 8 punti a zero. Non c’è partita, dopo il decimo punto di fila scatta un applauso spontaneo dal pubblico, basito da quest’inizio shock. Finalmente arriva un punto di Sonego, una smorzata improvvisa e ben giocata, Sinner è sorpreso e neanche ci prova. Dopo averla subita, le prova una Jannik e ben gli riesce, dopo un bel servizio esterno “kick”, colpo che il pusterese sta costruendo match dopo match. 3-0 Sinner, semplicemente Sonego non regge lo scambio e sbaglia. No match so far. Il torinese è totalmente bloccato, rigido nei movimenti, trattiene il braccio e sembra non sentire affatto la palla. Non tiene letteralmente la palla in campo, sbaglia tutto lui per un altro 0-40. Impietrito il nuovo coach Colangelo in tribuna. Sinner gli dà una mano con un errore di diritto cercando il contro piede e poi una risposta lunga. Jannik si prende il doppio break con un volée a chiudere un attacco perentorio. 4-0 Sinner (16 punti a 3). La situazione finisce per distrarre Sinner, due errori banali (pessimo un attacco) e 0-30 e la ricerca di S&V con la prima che non entra. Funziona benissimo invece il diritto, disegna il campo Jan in progressione, rimonta nel game e ai vantaggi si porta 5-0. Il set si chiude mestamente con un doppio fallo di frustrazione (la seconda palla tirata come una prima) di Sonego. 6-0 Sinner in 26 minuti, senza storia, senza gioco. Una caterva di errori di Lorenzo, Sinner ha fatto il compitino (ha perso solo 8 punti).
    Sinner inizia al servizio il secondo parziale, dopo un sostanzioso toilette break di Sonego. La pausa non sembra aver rianimato Lorenzo, che quasi non ci prova nemmeno a trovare ritmo nello scambio, colpire per ritrovare sensazioni. Cerca la palla corta, gioca cortissimo ed è troppo facile per Jannik fare due passi avanti e chiudere. 1-0 Sinner. “Non sento la palla” dice uno sconsolato Lorenzo al coach dopo aver tirato a metà rete un rovescio. Colangelo gli intima di muovere i piedi, che in effetti sono spenti rispetto a un normale Sonego, di solito una molla in campo per energia. Nemmeno la prima palla sostiene il torinese, e sul 30 pari, nel corso di uno scambio discreto, Sinner lascia correre il braccio per un cross splendido. Sonego si scuote, con un diritto lungo linea finalmente potente e preciso annulla la palla break. Un diritto in rete di Jannik porta il punto del game a Sonego, 1 pari, finalmente è entrato in partita, dopo quasi 40 minuti… ma Sinner non concede niente. Nel quarto game prova a spingere forte il piemontese, ma due errori di diritto ai vantaggi gli costano il BREAK che manda Jannik avanti 3-1 e servizio. Qualche imprecisione di Sinner, non è nemmeno facile per lui tenere alta concentrazione e ritmo contro un rivale così falloso. Rimonta da 15-30 pronto a buttarsi avanti, per il 4-1. Purtroppo l’incubo di Sonego continua, qualche colpo o servizio gli entra, ma gli errori sono troppi, non regge e non cerca lo scambio, tira qualche colpo senza grandi idee dietro per muovere la palla. Ai vantaggi vince un altro game, 2-4, ma è nemmeno lontanamente vicino all’esser incisivo in risposta. Si lagna Sonego dopo aver lottato in difesa, ma incapace di vincere il punto, Jannik è una macchina, gioca solido e senza fronzoli, trova pure una traiettoria di rovescio correndo dietro a lob di un controllo clamoroso… 5-2 Sinner. Finisce 6-3, con un bell’abbraccio tra i due, molto amici e compagni di doppio. Sinner avanza sicuro, Sonego deve togliersi dalla testa questo sabato maledetto, non è questo fantasma, non può esserlo.

    [1] Jannik Sinner vs Lorenzo Sonego (non prima ore: 12:30)ATP Madrid Jannik Sinner [1]66 Lorenzo Sonego03 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-3 → 6-3L. Sonego 15-0 30-0 40-05-2 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-2 → 5-2L. Sonego 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-404-1 → 4-2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace3-1 → 4-1L. Sonego 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A2-1 → 3-1J. Sinner 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1L. Sonego 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Sonego 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 df5-0 → 6-0J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-404-0 → 5-0L. Sonego 0-15 0-30 0-40 15-40 30-403-0 → 4-0J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-152-0 → 3-0L. Sonego 0-15 0-30 0-401-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    🇮🇹 Jannik Sinner vs 🇮🇹 Lorenzo Sonego**SERVICE STATS**
    | Statistica | 🇮🇹 Sinner | 🇮🇹 Sonego ||——————————|—————–|—————–|| Serve Rating | **318** | 195 || Aces | **2** | 1 || Double Faults | **0** | 1 || First Serve % | **69% (29/42)** | 59% (26/44) || 1st Serve Points Won % | **86% (25/29)** | 54% (14/26) || 2nd Serve Points Won % | **62% (8/13)** | 39% (7/18) || Break Points Saved % | 0% (0/0) | **43% (3/7)** || Service Games Played | **8** | 7 |
    **RETURN STATS**
    | Statistica | 🇮🇹 Sinner | 🇮🇹 Sonego ||——————————|—————–|—————–|| Return Rating | **222** | 52 || 1st Serve Return Points Won %| **46% (12/26)** | 14% (4/29) || 2nd Serve Return Points Won %| **61% (11/18)** | 38% (5/13) || Break Points Converted % | **57% (4/7)** | 0% (0/0) || Return Games Played | 7 | **8** |
    **ADDITIONAL STATS**
    | Statistica | 🇮🇹 Sinner | 🇮🇹 Sonego ||——————————|—————–|—————–|| Net Points Won % | **83% (15/18)** | 50% (3/6) || Winners | **16** | 9 || Unforced Errors | **5** | 12 || Service Points Won % | **79% (33/42)** | 48% (21/44) || Return Points Won % | **52% (23/44)** | 21% (9/42) || Total Points Won % | **65% (56/86)** | 35% (30/86) |
    **SERVICE SPEED**
    | Statistica | 🇮🇹 Sinner | 🇮🇹 Sonego ||——————————|—————–|—————–|| Max Speed | **217km/h (134mph)** | 215km/h (133mph) || 1st Serve Average Speed | 197km/h (122mph) | **199km/h (123mph)** || 2nd Serve Average Speed | 159km/h (98mph) | **168km/h (104mph)** |
    Le statistiche mostrano una netta superiorità di Sinner rispetto a Sonego. Sinner ha servito in maniera eccellente, con una percentuale più alta di prime di servizio (69% vs 59%) e di punti vinti sia sulla prima (86% vs 54%) che sulla seconda di servizio (62% vs 39%), senza subire palle break. In risposta, Sinner è stato estremamente efficace, vincendo il 52% dei punti totali, in particolare sulla prima di servizio di Sonego (46%), e convertendo il 57% delle palle break. Sonego, invece, ha faticato sia al servizio che in risposta, vincendo rispettivamente il 48% e il 21% dei punti. Sinner ha anche dominato a rete, vincendo l’83% dei punti, e ha messo a segno più vincenti (16 vs 9) commettendo meno errori non forzati (5 vs 12). Nel complesso, Sinner si è aggiudicato il 65% dei punti totali contro il 35% di Sonego. LEGGI TUTTO

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    Shapovalov: “Stare sei mesi fuori dal tour ti fa perdere ogni automatismo”

    Denis Shapovalov (foto Tennis Canada)

    Sulla terra veloce di Madrid si rivede un discreto Denis Shapovalov. Il talentoso mancino canadese, grande promessa del tennis alcuni anni fa ma già 25enne, dopo la semifinale a Wimbledon del 2021 non è riuscito a mantenere un livello di gioco costante e il ranking intorno alla top10, scivolando nelle retrovie anche per colpa di severi problemi al ginocchio, che l’hanno costretto a saltare tutta la seconda parte del 2023.
    Rientrato a gennaio sul tour, ha fatto molta fatica a ritrovare buone sensazioni e colpi, tanto da essersi presentato a Madrid – col ranking protetto – con solo 4 vittorie all’attivo a fronte di 10 sconfitte. Il “solito” Shapovalov, colpi che ti lasciano di stucco ma grandi errori, niente di nuovo insomma. I suoi colpi avvincenti e un po’ arrotati non vanno affatto male sulla terra rossa, dove il canadese ha ottenuto buoni risultati anche in passato (nel 2022 per esempio fece quarti a Roma battendo Nadal, e nel 2020 sempre al Foro Italico semifinale). Nel torneo della capitate spagnolo si è issato al terzo turno dopo una bella vittoria su Etcheverry, ora l’attende la super sfida contro Zverev, altro giocatore che a Madrid gioca sempre molto bene (ha vinto il torneo in passato nel 2021 e 2018).
    Interpellato dalla stampa, Denis ha parlato della difficoltà di rientrare sul tour dopo sei mesi di stop, una pausa che ti fa perdere fiducia e automatismi.
    “Quando sei nella posizione in cui mi trovo io adesso, la cosa fondamentale è non confrontarti con le versioni precedenti di te stesso, quelle prima dell’infortunio” afferma Shapovalov. “A volte ti viene naturale farlo, ma quando questo mi passa per la mente mi dico che devo continuare a lavorare duro e se lo faccio, vedrò presto i risultati”.
    “Stare lontano dalle gare per sei mesi significa perdere completamente il ritmo della competizione, gli automatismi e la fiducia. Ti ritrovi di nuovo su un circuito che è andato avanti: mentre hai passato sei mesi in riabilitazione, gli altri hanno disputato molte partite, imparando dalle sconfitte e prendendo fiducia con le vittorie. Hai la sensazione che tutti siano migliorati mentre tu hai bisogno di molto tempo per raggiungere il loro livello”.
    Per Denis il peggio è passato: “Fisicamente mi sento già molto bene. A Indian Wells è stata la prima volta che sono tornato al livello necessario per essere competitivo. Mi sono allenato molto bene e non ho più paura con il ginocchio. Non ho avvertito alcun dolore in questi mesi, sto giocando in completa libertà e le mie aspettative cresceranno ancora di più nei prossimi mesi. Ho preso le prime settimane della stagione per capire di nuovo cos’è questo sport, ma ora penso di essere pronto per competere ai massimi livelli” conclude il canadese.
    Effettivamente la concorrenza della sua generazione o quella appena successiva ha fatto enormi passi in avanti, non sarà facile per Shapovalov recuperare una posizione a ridosso dei migliori. Da non perdere la sua prossima partita vs. Zverev, potrebbe riservare un grande spettacolo. Resta un tennista davvero divertente da guardare per quei colpi impossibili, anche se da mal di testa per i suoi sostenitori…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Madrid: Arnaldi doma O’Connell e “si regala” Medvedev al secondo turno

    Matteo Arnaldi (foto Getty Images)

    Una quarantina di minuti per trovare le migliori sensazioni e sciogliersi, facendo viaggiare all’unisono gambe e braccio e recuperare un pericolosissimo 0-30 sul 4 pari del primo set. In quel preciso momento del match Matteo Arnaldi finalmente cambia passo dopo qualche incertezza iniziale, libera la qualità del suo tennis, superiore sul “rosso” a quello di Christopher O’Connell, e scappa via. Il sanremese vince il primo set e infila un parziale di sette game di fila, tramortendo la resistenza dell’australiano, battuto per 6-4 6-1 in 76 minuti di gioco nel primo turno del Masters 1000 di Madrid. Un bel successo, convincente, arrivato con un tennis in crescendo e mostrando sprazzi di quel gioco completo e terribilmente efficace in contrattacco che può diventare davvero ostico per ogni avversario. Arnaldi vola al secondo turno, dove l’aspetta una sfida intrigante contro Daniil Medvedev, terzo nel seeding. Non sarà un’impresa facile ma… visto il periodo di grande nervosismo del russo, la sensazione è che Matteo possa scendere in campo con qualche legittima ambizione.
    Arnaldi non aveva iniziato benissimo il match di esordio nel torneo. Come spesso gli accade ultimamente, mostrava una certa fretta nel cercare l’affondo – con più di un attacco a rete sbagliato per tempo e profondità dell’approccio – e senza trovare la misura in risposta. O’Connell è un australiano atipico, ha buona mano e pur senza eccellere in nessun colpo ha un gioco che si adatta discretamente alla terra battuta, sopratutto se può comandare col diritto dopo il servizio. È riuscito a farlo con buon agio nei suoi primi turni di battuta, nei quali ha alternato bene tagli e velocità, non dando ritmo alla risposta dell’azzurro. Matteo si accendeva e si spegneva, senza dare continuità, affidandosi più alla situazione che a una precisa tattica. Dopo aver salvato la prima palla break del match sul 2 pari – resterà l’unica concessa – con la battuta, ha scelto di cambiare la posizione in risposta, più arretrata. Questo gli ha dato il tempo e più fiducia per spingere la palla, tanto che sul 5-4 ha finalmente cambiato passo. Anzi, l’ha cambiato accedendosi sul 4 pari, quando è andato sotto 0-30 e davvero è stato vicino a mandare avanti l’avversario. Lì si è come acceso, ha iniziato a spingere con più vigore, trovando maggior profondità nei colpi, continuando a spingere forte sul rovescio dell’avversario anche in risposta. Christopher gli ha apparecchiato il break su un piatto d’argento con due pessime scelte, ma bravo è stato Matteo a cogliere le chance, prendersi il break e il set, e quindi scappare sicuro al comando anche nel secondo parziale.
    Appena Arnaldi è riuscito a pungere in risposta ed inchiodare O’Connell sulla diagonale di rovescio, costringendolo a rischiare per uscire dall’angolo, la partita è girata totalmente dalla parte dell’azzurro, bravo a scappare via subito e diventare imprendibile. C’era un discreto margine a favore di Matteo, prontamente sfruttato e capitalizzato con una prestazione sicura, in crescendo. L’azzurro ha chiuso la partita col 63% di prime palle in campo, vincendo il 73% dei punti e un ottimo 70% con la seconda. Proprio una seconda di servizio estremamente carica di spin “kick” ed esterna ha fatto danni nel gioco del rivale, in grande difficoltà a trovare la misura in risposta col rovescio, colpo esteticamente apprezzabile ma non così consistente.
    Un buon ingresso nel torneo di Matteo. Lo scorso anno Arnaldi esplose proprio a Madrid, “scherzando” Ruud, entrando per la prima volta nei 100 del ranking e di fatto e lanciandosi verso i grandi tornei. Al prossimo turno la chance di giocarsela contro Medvedev. Partita ovviamente complicata… in altura se il russo prende ritmo al servizio può essere un incubo, ma in questa fase Daniil sembra bravissimo a complicarsi la vita da solo e regge davvero male la pressione. I contrattacchi di Matteo, davvero bravo nell’allungarsi in difesa e rubare tutta la velocità di palla del rivale, sembrano fatti apposta per mandare in confusione un rivale poco paziente…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Arnaldi inizia il match al servizio. Con un Ace chiude un buon game, comandato col diritto. Anche O’Connell parte discretamente bene, spinge col diritto e mostra una certa attitudine al “rosso”, pur essendo australiano. Matteo cerca servizi molto carichi di spin per far rimbalzare altissima la palla e mettere così in crisi la risposta del rivale, soprattutto sul lato del rovescio. Christopher governa bene lo scambio col diritto, ottima la sua azione col polso per cambiare all’ultimo la direzione della palla. Sul 2 pari Arnaldi commette un paio di errori (un po’ di fretta) e un doppio fallo, concede la prima palla break sul 30-40, l’annulla col servizio. Si porta avanti 3-2 il ligure, ma finora non incide granché in risposta, le variazioni del 29enne di Sydney con la battuta non danno punti di riferimento. Cerca la rete con risultati modesti Arnaldi, ma continua a vincere i suoi game senza concedere chance all’australiano. Gioca semplice O’Connell, spinge, apre il campo, trova anche qualche smorzata di qualità; con il decimo punto di fila vinto al servizio, lo score segna 4 pari. Si entra nel rush decisivo, “Arna” sente la pressione e ha fretta, due errori (smorzata e diritto), scivola sotto 0-30. Con coraggio si butta avanti e chiude di volo (dopo aver sbagliato più volée) e poi rischia anche una seconda palla molto carica ed esterna. 4 punti di fila per Matteo, 5-4. Come spesso accade nel tennis, dopo il pericolo scampato, arriva l’occasione, e arriva perché “il pericolo” alza l’attenzione e il livello. L’australiano è meno preciso, mentre Arnaldi cambio passo, trova profondità nello scambio sulla diagonale di rovescio. Ai vantaggi approfitta di una pessima scelta di Chris nell’attaccare in contro tempo. Errore che gli costa un Set Point. Se lo gioca malamente il canguro, in scambio sceglie una smorzata col diritto pessima, arriva in tre passi e chiude col diritto Matteo. 6-4 in 46 minuti. Un set molto equilibrato, deciso al fotofinish con l’azzurro più preciso, nei colpi e nelle scelte.
    Il finale del primo set sposta l’inerzia totalmente dalla parte di Arnaldi, che dopo un buon turno di servizio trova finalmente in risposta quella profondità che stentava a centrare all’avvio della partita. Ha retrocesso la sua posizione in risposta Matteo, e funziona. O’Connell dimentica quel servizio slice che bene aveva funzionato nei primi game dell’incontro, tira forte e poco preciso. Arnaldi vola 0-30 e poi 15-40 con bel passante di diritto in corsa, a punire un attacco non così profondo dell’avversario (ma grande esecuzione del nostro). Il break per Matteo arriva sul 30-40, con un contrattacco degno della sua miglior versione: palla di diritto molto carica di spin dalla difesa, sorprende in contro piede O’Connell che gioca molto corto, facile l’affondo successivo col diritto da tre quarti campo. 2-0 Arnaldi, poi bravo a servire due Ace e chiudere a zero il game del 3-0. Ha cambiato marcia Matteo, assai più sciolto e sicuro nella spinta, con palle più profonde che l’australiano governa a fatica da “laggiù”. Ha perso focus O’Connell, al servizio sul 30 pari attacca ma non chiude sulla rete… e la difesa dell’azzurro diventa attacco, ributta dietro il rivale si prende la chance del doppio break sul 30-40. Bravissimo Matteo, inchioda il rivale sulla diagonale di rovescio, con una sbracciata di Chris che vola malamente oltre il corridoio. 4-0 col doppio break e sesto gioco di fila per Arnaldi. La partita di fatto si è chiude qua, altro turno di battuta a zero per il 5-0 Arnaldi, che chiude per 6-1 senza alcun problema, volando al secondo turno dove sfida Daniil Medvedev, testa di serie n.3. Visto il momento non esattamente tranquillo del russo, in preda a crisi nervose anche in allenamento, perché non provarci…

    O’Connell – Arnaldi ATP Madrid Christopher O’Connell41 Matteo Arnaldi66 Vincitore: Arnaldi ServizioSvolgimentoSet 2M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 df 40-151-5 → 1-6C. O’Connell 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-5 → 1-5M. Arnaldi 15-0 30-0 ace 40-00-4 → 0-5C. O’Connell 15-0 30-0 30-15 30-30 30-400-3 → 0-4M. Arnaldi 15-0 ace 30-0 ace 40-00-2 → 0-3C. O’Connell 0-15 0-30 15-30 15-40 30-400-1 → 0-2M. Arnaldi 0-15 0-30 df 15-30 ace 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. O’Connell 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A4-5 → 4-6M. Arnaldi 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-4 → 4-5C. O’Connell 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace3-3 → 3-4C. O’Connell 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3C. O’Connell 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2C. O’Connell 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 ace0-0 → 0-1

    🇦🇺 Christopher O’Connell vs 🇮🇹 Matteo Arnaldi**SERVICE STATS**
    | Statistica | 🇦🇺 O’Connell | 🇮🇹 Arnaldi ||——————————|—————–|—————–|| Serve Rating | 246 | **307** || Aces | 0 | **8** || Double Faults | **1** | 3 || First Serve % | **71% (37/52)** | 62% (33/53) || 1st Serve Points Won % | 59% (22/37) | **73% (24/33)** || 2nd Serve Points Won % | 53% (8/15) | **70% (14/20)** || Break Points Saved % | 40% (2/5) | **100% (1/1)** || Service Games Played | 8 | **9** |
    **RETURN STATS**
    | Statistica | 🇦🇺 O’Connell | 🇮🇹 Arnaldi ||——————————|—————–|—————–|| Return Rating | 57 | **185** || 1st Serve Return Points Won %| 27% (9/33) | **41% (15/37)** || 2nd Serve Return Points Won %| 30% (6/20) | **47% (7/15)** || Break Points Converted % | 0% (0/1) | **60% (3/5)** || Return Games Played | **9** | 8 |
    **ADDITIONAL STATS**
    | Statistica | 🇦🇺 O’Connell | 🇮🇹 Arnaldi ||——————————|—————–|—————–|| Net Points Won % | **75% (6/8)** | 43% (6/14) || Winners | 10 | **17** || Unforced Errors | 13 | **11** || Service Points Won % | 58% (30/52) | **72% (38/53)** || Return Points Won % | 28% (15/53) | **42% (22/52)** || Total Points Won % | 43% (45/105) | **57% (60/105)**|
    **SERVICE SPEED**
    | Statistica | 🇦🇺 O’Connell | 🇮🇹 Arnaldi ||——————————|—————–|—————–|| Max Speed | 203km/h (126mph)| **205km/h (127mph)** || 1st Serve Average Speed | 181km/h (112mph)| **188km/h (116mph)** || 2nd Serve Average Speed | 160km/h (99mph) | **164km/h (101mph)** |
    Le statistiche mostrano una netta superiorità di Arnaldi rispetto a O’Connell. L’italiano ha servito in maniera eccellente, mettendo a segno 8 ace e vincendo una percentuale più alta di punti sia sulla prima (73% vs 59%) che sulla seconda di servizio (70% vs 53%), salvando anche l’unica palla break affrontata. In risposta, Arnaldi è stato molto più efficace, vincendo il 42% dei punti totali, in particolare sulla prima di servizio di O’Connell (41%), e convertendo il 60% delle palle break. O’Connell, invece, ha faticato sia al servizio che in risposta, vincendo rispettivamente il 58% e il 28% dei punti, nonostante una percentuale più alta di prime di servizio (71% vs 62%). Arnaldi ha anche messo a segno più vincenti (17 vs 10) e commesso meno errori non forzati (11 vs 13). Nel complesso, Arnaldi si è aggiudicato il 57% dei punti totali contro il 43% di O’Connell. LEGGI TUTTO