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    Berrettini perfetto, supera Musetti e vola in finale al 250 di Stoccarda (sua terza in carriera)

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    Un bel primo set, equilibrato e tecnicamente davvero ben giocato da entrambi, poi la prepotenza e solidità di Berrettini prende il sopravvento su di un Musetti calato vastamente nella fiducia, e non c’è più partita. Questo il sunto del secondo derby in carriera tra Lorenzo e Matteo andato in scena nella semifinale del 250 di Stoccarda, terminato per 6-4 6-0 a favore del romano che si conferma tennista fortissimo sui prati, quasi imbattibile nonostante sia appena rientrato da suo “solito, maledetto” stop per guai fisici. Berrettini conquista con pieno merito la terza finale in carriera al torneo tedesco, dove trova l’ostico britannico Jack Draper, un mancino dal gran servizio e colpi pesanti che ti portano a giocare in posizioni scomode, sarà una partita da prendere assolutamente con le molle.
    Lo score fotografa bene l’andamento del match: primo set lottato e non scontato; il secondo dominato da Berrettini, bravo a prendersi un break immediato sullo slancio della chiusura del primo, ad affossare le velleità di Lorenzo. Eppure Musetti ha disputato un primo set notevole, spiace che nel secondo sia quasi scomparso dal campo perché al contrario doveva essere assai forte della buona prestazione prodotta, è esattamente in questo che lui e il suo team devono lavorare. Ha ceduto un set nel quale ha servito l’86% di prime in campo e strappato 4 palle break (senza sfruttarne nessuna per la bravura del rivale); ha fatto scelte tattiche coraggiose e lucide, non è mai crollato in difesa estrema sui teloni. Un set perso, ma visto che l’ha ben giocato doveva prender forza per ripartire con altro piglio. Invece ha affrettato i tempi servendo per primo nel secondo set e Matteo è stato troppo bravo nel mettere pressione, attaccare col back di rovescio e prendersi un break che di fatto ha chiuso l’incontro. Contro un Berrettini così lucido e centrato su erba, in pochi riescono a spuntarla.
    Berrettini continua a piacere moltissimo in questa settimana tedesca. Dopo il primissimo match davvero duro, nel quale ha un po’ stentato a prendere velocità in campo con i piedi, il suo tennis è decollato, e sia oggi che nei quarti è apparso assai vicino al tennista che nel 2022 – anche in quel caso appena rientrato da uno stop – fece la doppietta Stoccarda-Queen’s, e solo lo stramaledetto Covid non gli consentì di giocare a Wimbledon dove, forte di quella condizione, avrebbe potuto fare sfracelli. Purtroppo la vita e carriera di Berrettini è stata assai accidentata, inutile rivangare il passato, meglio guardare avanti, verso una nuova finale da giocare – seconda in stagione – e le prossime settimane su erba, dove è già di fatto la vera “mina vagante” per tutti i big. Tutti il giorno del sorteggio di Wimbledon guaderanno dove sarà inserito Matteo, e tireranno un sospiro di sollievo se lo vedranno molto, molto lontano dal proprio slot…
    Tornando brevemente al derby appena concluso, Berrettini ha confermato tutto quello che ha mostrato di buono in settimana. Il servizio c’è, funziona a dovere ed ha gran ritmo. Quasi tre prime su quattro in campo vincendo altrettanti punti e, ancor più importante, l’ha trovato in ogni situazione importante, come le 4 palle break annullate e anche i game a 30. Se Matteo serve così bene, ha ritmo e sicurezza, sono problemi seri per tutti i rivali… Inoltre continua migliorare nella reattività in campo, pronto a correre a destra per rimettere col diritto, trovando accelerazioni lungo linea ottime; rapido a spostarsi a sinistra per sbracciare col suo inside out terrificante. Ma contro Musetti più di tutto ha convinto per come abbia totalmente disinnescato il back di rovescio del toscano. Lorenzo ha giustamente provato a tagliare per proporre palle scomode, ma non gli è uscito così ficcante come era necessario, e prontissimo è stato il romano ad avventarsi a sua volta col taglio di rovescio e attaccare, quasi sempre in lungo linea, solleticando quel diritto di “Muso” ancora un po’ macchinoso nell’andare sotto la palla. Con alcune soluzioni del genere Berrettini ha messo pressione e si è preso punti risultati decisivi. Pressione che portato Lorenzo ad avere fretta, e sbagliare le poche palle decisive nel primo set.
    “È importante risparmiare energie in un torneo” commenta Berrettini a caldo, “sono stato bravo a chiudere il primo set, è stato un momento difficile. Terza finale qua? Il pubblico è incredibile, qua mi trovo benissimo. Fin dal 2019, il mio primo anno, mi sono trovato bene, qua c’è la famiglia del mio sponsor. Mi ha detto un mese fa… ti aspetto in semifinale! Eccomi. Ho passato due anni due, tanti infortuni, non è mai garantito tornare e giocare la finale. C’è ancora un passo da fare. Draper? Non c’ho mai giocato contro, e nemmeno mi sono allenato con lui. Lo studierò un po’, il mio coach lo conosce. So che sta servendo molto bene, sarà una partita di servizi”.
    Per Berrettini quello di Stoccarda è il solo quarto torneo ATP in stagione, e domani giocherà la seconda finale. Quando Matteo sta bene, si conferma un cavallo di razza purissima.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il secondo derby Berrettini – Musetti inizia con Lorenzo alla battuta. Ottimo avvio di “Muso”, prima in campo, diritto incisivo e a zero muove lo score. Musetti impatta una gran risposta di rovescio vincente, mentre Berrettini sbaglia il secondo diritto nel game, gli costa una palla break sul 30-40. Stavolta il diritto, mazzata lungo linea da sinistra, salva Matteo. 1 pari. Nel terzo game Berrettini è bravo ad aggredire immediatamente sulle palle in back di Lorenzo, che rallentano e non schizzano via. L’attacco sul 30 pari premia il romano, ha la palla break e il break arriva con un diritto d’attacco di Musetti che atterra in corridoio. 2-1 e servizio Berrettini. I punti più belli sono di Musetti, eccezionale il passante di rovescio sul 40-15, su di un approccio di Berrettini ottimo. Però il servizio del romano è troppo potente e preciso, moltissimi punti arrivano con prime palle ingestibili. 3-1. Ritrova qualità al servizio Lorenzo, molto profondo col diritto (e un paio palle infatti rimbalzano pure male nella zona del campo stressata dal servizio), 2-3. Molto bene Matteo nell’abbassarsi sulle ginocchia sulla destra, a cercare bene la palla e spingere col diritto, è un segnale di buona qualità fisica. Lorenzo strappa un gran punto con una risposta bloccata di diritto, gli vale il 15-30; quindi rischia col diritto ma sbaglia di poco. Non trova nemmeno un punto col servizio Berrettini nel sesto game, ma il diritto inside out è ottimo, davvero difficile da difendere per il toscano. Ecco finalmente la bordata col servizio, 4-2 Berrettini. Lorenzo regala un’altra perla tecnica sopraffina, un tocco di volo su attacco in contro tempo di una difficoltà inenarrabile, che mano! Anche il servizio di “Muso” c’è, 3-4. La partita è ben giocata da entrambi. Matteo è perfetto nei suoi game, altro turno a zero; Lorenzo trova un rovescio dei suoi, ma subisce un nastro poco fortunato e poi incassa la gran risposta del romano, che gli costa un set point da difendere sul 30-40. Cerca un servizio con il massimo del kick esterno, la risposta non va. Resta in scia Musetti, 5-4, ora Berrettini serve per chiudere il set. Inizia male, errore col diritto in spinta, 0-15. Poi sbaglia il tempo dell’attacco col diritto, solido il passante di Musetti. 0-30! Male, davvero male Matteo, pesante nell’aggredire col rovescio in back una risposta corta, 0-40, tre chance del contro break per Lorenzo (sei punti di fila vinti). Gran servizio di Berrettini sulla prima; out un diritto di poco di Lorenzo sul 15-40; servizio e diritto sulla terza, parità. Un’altra bordata al T gli vale il secondo set point, stavolta con la battuta… ACE! 5 punti di fila, potentissima reazione di Matteo alla difficoltà. 6-4 Berrettini, bravo a capitalizzare le uniche incertezze del rivale. 24 prime su 28 non sono bastate a Lorenzo per vincere il set, con 4 palle break non sfruttate.
    Musetti inizia al servizio il secondo parziale, ed è subito spalle al muro. Berrettini è troppo bravo a gestire lo scambio col back ed attaccare. Si prende una chance di break proprio con un rovescio tagliato d’attacco perfetto (30-40). Non se la gioca bene Lorenzo, rischia il serve and volley, ma non gestisce bene il tocco di volo, non frena al momento giusto e la volée scappa larga. BREAK Berrettini, un set e un break avanti. Commette il primo doppio fallo del match il romano, 0-30. Si cava dal buco martellando col diritto e poi con un Ace. Altri due servizi top, 2-0. Dopo un primo set giocato tatticamente in modo ineccepibile, Musetti esagera con le giocate, rischia un altro S&V mal calibrato, sembra aver perso un po’ di logica preso dalla frenesia. Subisce un’altra ottima risposta di diritto di nuovo venendo a rete, si ritrova sotto 30-40. Come nel primo game del parziale, rischia col diritto e la palla gli scappa via, di nuovo su di una risposta ficcante di Berrettini. Doppio BREAK, 3-0. La partita gli è scivolata via, sotto i colpi di solidissimo Berrettini, che in un amen vola 4-0. Domina Matteo, interpreta alla perfezioni gli schemi da erba anche in difesa. Propone palle difficili a Lorenzo, che si ritrova sotto di nuovo 30-40 per colpa di un bel passante del romano. Col servizio resta in carreggiata Musetti, ma gestisce poi molto male un bel recupero di Berrettini sulla smorzata. Seconda PB. Non risponde bene il romano su di una seconda di servizio non esattamente temibile. Clamoroso impatto in risposta di Berrettini, pure Lorenzo gli dice “bravo”. Alla terza chance il BREAK arriva, stecca col rovescio – in corsa – Musetti. 5-0 Berrettini, a un passo dalla finale. Chiude a zero l’ennesimo turno di servizio,

    [5] Lorenzo Musetti vs [PR] Matteo Berrettini ATP Stuttgart Lorenzo Musetti [5]40 Matteo Berrettini66 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 40-00-5 → 0-6L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A0-4 → 0-5M. Berrettini 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace0-3 → 0-4L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 30-400-2 → 0-3M. Berrettini 0-15 0-30 df 15-30 30-30 ace0-1 → 0-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace4-5 → 4-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-403-5 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 3-5L. Musetti 15-0 30-15 40-152-4 → 3-4M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-3 → 2-4L. Musetti30-40 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 2-3M. Berrettini 15-0 15-15 40-15 40-301-2 → 1-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-1 → 1-2M. Berrettini 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-0 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistiche
    🇮🇹 Lorenzo Musetti
    🇮🇹 Matteo Berrettini

    Punteggio servizio
    244
    309

    Ace
    1
    6

    Doppi falli
    0
    1

    Percentuale prime di servizio
    77% (40/52)
    68% (32/47)

    Punti vinti con la prima
    50% (20/40)
    78% (25/32)

    Punti vinti con la seconda
    67% (8/12)
    60% (9/15)

    Palle break salvate
    43% (3/7)
    100% (4/4)

    Giochi di servizio giocati
    8
    8

    Punteggio risposta
    62
    190

    Punti vinti in risposta sulla prima
    22% (7/32)
    50% (20/40)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    40% (6/15)
    33% (4/12)

    Palle break convertite
    0% (0/4)
    57% (4/7)

    Giochi di risposta giocati
    8
    8

    Punti vinti a rete
    31% (4/13)
    77% (10/13)

    Vincenti
    13
    16

    Errori non forzati
    11
    7

    Punti vinti al servizio
    54% (28/52)
    72% (34/47)

    Punti vinti in risposta
    28% (13/47)
    46% (24/52)

    Punti totali vinti
    41% (41/99)
    59% (58/99)

    Velocità massima servizio
    208 km/h
    222 km/h

    Velocità media prima di servizio
    182 km/h
    208 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    152 km/h
    171 km/h LEGGI TUTTO

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    Fiotakis (preparatore fisico) rompe con Tsitsipas e afferma: “Non ero soddisfatto della sua etica del lavoro, ha altre priorità”

    Stefanos Tsitsipas (foto Getty Images)

    Non sempre le separazioni tra tennisti e membri dello staff sono del tutto serene e amichevoli. Tra queste sembra proprio rientrare quella tra Stefanos Tsitsipas e il suo fitness coach Christos Fiotakis, che dopo la recente rottura del loro rapporto ha rivelato di essersi separato dal greco perché “non era soddisfatto dell’etica lavorativa e delle priorità”. Fiotakis non ritiene che “l’obiettivo finale” del numero 11 del mondo sia “arrivare in cima alla classifica o vincere tornei dello Slam”.
    Tsitsipas nel 2024 ha un record di 28 vittorie e 10 sconfitte, con il successo principale riportato lo scorso aprile quando vinse il suo terzo titolo Masters 1000 in carriera a Monte Carlo. Il 25enne ha raggiunto i quarti di finale al Roland Garros la scorsa settimana, battuto dal futuro campione Carlos Alcaraz, quindi è arrivata la separazione dal suo trainer.
    “Chiudo questo cerchio, dopo aver detto che avrei dato il mio massimo per portare Stefanos a vincere. I risultati e gli obiettivi che mi ero prefissato come allenatore non sono arrivati”, ha detto Fiotakis al media SDNA. “Tuttavia, abbiamo raggiunto l’importante risultato di riportare Stefanos in piedi, un atleta sano e competitivo ad alto livello dopo il suo infortunio. Oltre a ciò, ci sono alcune cose che sfuggono al mio controllo. Il clima della squadra non corrisponde alle mie energie e purtroppo hanno altre priorità. Gli auguro comunque il meglio, che stia sempre in salute. Lo ringrazio per questa esperienza che ho vissuto con la squadra, penso di aver dato loro molto, ma ho anche imparato durante i sette intensi mesi vissuti sul tour con un atleta di così alto livello”.
    Fiotakis ha aggiunto: “Non vedevo davvero l’ora che arrivassero le Olimpiadi di Parigi perché pensavo che sarebbe stato il momento in cui avremmo potuto vincere l’oro, cosa che non abbiamo fatto a Tokyo, a causa della sfortuna e di alcune strane circostanze. Come ho detto però abbiamo altre priorità e non sono soddisfatto dell’etica lavorativa di Stefanos. In questo momento, non credo che il suo obiettivo principale sia giocare a tennis e arrivare in cima alla classifica o vincere tornei dello Slam. Ecco perché anch’io non posso viaggiare per sette mesi di fila, con solo 25 giorni a casa, quando gli obiettivi non sono alti e viaggio solo per viaggiare. Ho abbastanza lavoro a casa e preferisco distribuire la mia energia a diverse persone nella mia vita quotidiana, renderle più in forma e ottenere ciò che desiderano, senza stress.” conclude Fiotakis.
    Parole piuttosto dure, che certamente faranno discutere. Anche per colpa di infortuni, ma soprattutto per una certa confusione sulla direzione tecnica da dare al suo gioco, Tsitsipas da oltre un anno si arenato in una posizione sotto ai migliori, con difficoltà nette ogni volta che deve confrontarsi con loro, uscendo per la maggior parte delle volte sconfitto.
    Nel frattempo Tsitsipas ha scritto su X uno dei suoi post “classici”, che allargano la sua visione oltre il puro fatto agonistico: “Il benessere non dipende solo da ciò che mangi o dalla frequenza con cui ti alleni. Riguarda anche ciò che pensi e senti. Nutri la tua mente con pensieri gentili e rinforzi positivi”.

    Wellbeing isn’t just about what you eat or how often you exercise. It’s also about what you think and feel. Feed your mind kind thoughts and positive reinforcement.
    — Stefanos Tsitsipas (@steftsitsipas) June 15, 2024
    Una risposta al suo ex fitness coach? Vedremo intanto come giocherà su erba, superficie per lui finora piuttosto ostica in carriera…

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Berrettini perfetto al servizio, doma Duckworth e torna in semifinale a Stoccarda

    La grinta di Berrettini a Stoccarda (foto Getty Images)

    Quando Matteo Berrettini “on grass” serve così bene, praticamente ingiocabile con la prima palla, beh… semplicemente non lo batti. Con un’altra solida prestazione sull’erba di Stoccarda il romano domina il suo match di quarti di finale contro James Duckworth (6-4 7-5 lo score in poco meno di un’ora e mezza) e torna in semifinale nel torneo tedesco, dove attende Lorenzo Musetti. Nessun problema per Berrettini, non ha concesso alcuna palla break in tutto il match, servendo due prime palle su tre e giocando ottimi back col rovescio che hanno spezzato il ritmo dell’australiano e provocato errori decisivi. Un Matteo complessivamente superiore e pronto a prendersi le chance. Match dopo match, sembra sempre più sicuro nei movimenti e reattivo, e questo, insieme alla forma eccellente del servizio, lo rende un tennista terribilmente ostico per tutti.
    L’insidia dell’incontro poteva consistere nell’ottima forma di Duckworth, bravo a passare le qualificazioni e battere ieri Ben Shelton, non uno a caso. Matteo è stato bravo a prendere la partita con la massima attenzione, giocando con focus totale ogni punto, dal primo all’ultimo, senza alcuna sbavatura nei suoi game di servizio. I suoi numeri a fine match sono favolosi: due prime palle in campo su tre, vincendo l’89% di punti con la prima in campo (nei ha persi solo quattro) e un ancor più formidabile 12 su 19 con la seconda (63%). Impossibile per l’australiano incidere, ha solo avuto due mini occasioni, una per set a metà di ogni set, un 30 pari e un 15-30, ma lì Matteo è stato perfetto, non ha lasciato alcuno spazio ad un possibile assalto del “canguro”. Ma oltre ai turni di battuta, è piaciuta anche la gestione di Berrettini negli scambi.
    Duckworth è il classico tennista ordinato, gioca tutto benino senza eccellere in niente. Ha scelto di scambiare molto dritto per dritto, temendo lo spostamento di Berrettini sulla sinistra per scatenare il suo diritto; quando è successo James non avuto modo di salvarsi. Ma Matteo è stato molto rapido a difendesi anche correndo negli angoli, e bravo sulla sinistra ad usare ottimamente il back, con palle molto tagliate e anche piuttosto profonde, che spesso hanno messo in difficoltà il rivale. Alcuni dei diritti pessimi sbagliati da Duckworth sono arrivati per la pressione in risposta dell’azzurro e con i tagli, spesso davvero efficaci. Bene anche Matteo nell’aggredire la palla col rovescio d’attacco, soluzione che già aveva funzionato bene nel match precedente e che si è confermata ottima anche oggi. Slice, e non solo: in vari momenti della partita pure il rovescio coperto è stato bello solido. Molto, molto bene.
    Una buona vittoria per Berrettini, solida, senza fronzoli. Partita dopo partita sta ritrovando ritmo, fluidità nei movimenti e anche tempi di gioco sempre più efficaci. Su erba il suo tennis decolla, e non solo grazie al monumentale servizio. Non è ancora il Matteo scintillante dello scorso Wimbledon o di Stoccarda (e Queen’s) 2022, ma cresce, e soprattutto vince. La vittoria resta la strada maestra per ritrovarsi, nel gioco e nella fiducia. Vediamo se sarà Musetti o Bublik l’avversario; chiunque sia dei due, questo Berrettini così in ritmo col servizio se la giocherà alla grande, e contro il toscano sarebbe probabilmente anche favorito.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Subito caldo il braccio di Berrettini: 2 Ace nel suo primo turno di battuta, e anche il diritto è bello pesante… appena si può scambiare è netta la differenza nella pesantezza di palla tra i due. Nel terzo gioco Duckworth si ritrova sotto 0-30 per due “mazzate” di Matteo. L’australiano gioca dritto per dritto, non apre molto l’angolo, forse timoroso proprio del diritto dell’azzurro. Ritrova precisione col servizio Duckworth, vince quattro punti di fila (2-1). Altro turno a zero per Matteo, e continua a martellare in risposta, trova pure un tocco clamoroso nei pressi del net nel quinto game, che mano! Duckworth non molla, è grande agonista e ha due gambe potenti che gli consentono di coprire molto bene il campo. Il primo doppio fallo ai vantaggi costa a James la palla break. Si cava dal buco con un diritto vincente da sinistra molto ben gestito col polso. Salva anche una seconda chance Duckworth, troppo centrale la risposta di Berrettini. Non va nemmeno la terza PB, stavolta si scambia, buona difesa di Matteo ma poi sbaglia l’accelerazione potente col diritto lungo linea. Finalmente il BREAK per Berrettini arriva alla quarta chance, grazie a un’ottima difesa da dietro con back di rovescio molto tagliati, che provocano l’errore dell’australiano. 3-2 e servizio Berrettini. Un po’ di foga nel sesto game da parte di Matteo, sbaglia un diritto piuttosto comodo sul 40-30 che forza il game ai vantaggi. Poco male… due ottime prime palle e 4-2, vantaggio consolidato. Il set segue senza scossoni i turni di battuta, fino al 5-4 con Matteo che può chiudere il parziale. Inizia con una botta al corpo di servizio e poi uno smash devastante; poi due Ace, col gesso delle righe che vola nell’aria umida di Stoccarda. Chiude al terzo Set Point, altro servizio talmente potente da disinnescare la risposta. 6-4, ottimo Matteo, solidissimo in ogni fondamentale e superlativo alla battuta: 79% di prime in campo, con solo due punti persi (17 su 19).
    Duckworth inizia alla battuta il secondo set. Pochissime variazioni di James, tennis molto lineare e consistente, mentre Matteo (come nel primo set) cerca di spezzare il ritmo del rivale con il back di rovescio e qualche bordata improvvisa col diritto. Ingiocabile nei suoi turni Berrettini, mentre Duckworth è di nuovo ai vantaggi nel terzo game. Non sfrutta una deviazione del nastro l’azzurro che poteva diventare favorevole, il tocco in recupero gli esce di un capello… È in difficoltà l’aussie a reggere il ritmo di Matteo diritto vs. diritto, ma col servizio riesce a restare avanti (2-1). Sul 2 pari Berrettini è ancor più aggressivo. Inizia con una risposta cross molto stretta, davvero “maligna”, bassa.. corta… poi trova un lob con un tocco di rovescio favoloso! 0-30 e poi 0-40 con un’altra risposta top, stavolta pesante al centro. Tre palle break! Con coraggio Duckworth si butta a rete per scappare dallo scambio e non lasciare spazio all’italiano. Matteo purtroppo non centra bene la risposta sul 30-40, era una seconda palla e quindi piccola chance. 3-2 Duckworth. Qualche brivido per l’azzurro nel sesto game, un errore in spinta, poi un regalo clamoroso di James sulla rete, errore che sul 30 pari poteva valere una palla break. Con un Ace Matteo chiude la porta, 3 pari. Questa fase del match è più ricca di errori che gran giocate. Il set torna a scorrere via rapido sui binari dei servizi. Si entra nel rush finale sul 5 pari. Inizia male il suo game James: due errori col diritto, due veri gratuiti che gli costano lo 0-30. È bravo l’aussie a trovare un tocco di volo perfetto, ma sul 30 par sbaglia un altro approccio, c’è la palla break per Matteo. Disastro Duckworth, un altro diritto è out! BREAK Berrettini, serve per chiudere sul 6-5. Nessun problema: spara l’Ace n.12, per il 30-0, poi un’altra mazzata al centro e tocco perfetto. 3 Match Point! Il primo non va, il back muore sul nastro; ACE sul secondo. Intrattabile nei suoi game, non ha concesso niente. In semifinale aspetta Musetti o Bublik. Molto bene Matteo, match dopo match cresce.

    [PR] Matteo Berrettini vs [Q] James Duckworth ATP Stuttgart Matteo Berrettini67 James Duckworth45 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 40-156-5 → 7-5J. Duckworth 0-15 0-30 15-30 30-30 30-405-5 → 6-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-154-5 → 5-5J. Duckworth 0-15 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 15-15 df 30-15 40-153-4 → 4-4J. Duckworth 0-15 15-15 40-15 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-3 → 3-3J. Duckworth 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2J. Duckworth 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace 40-15 ace0-1 → 1-1J. Duckworth 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace 40-15 40-305-4 → 6-4J. Duckworth 15-0 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-04-3 → 5-3J. Duckworth 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-2 → 4-3M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 df 40-30 40-40 A-403-2 → 4-2J. Duckworth 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A df 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2J. Duckworth 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-1 → 1-1J. Duckworth 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 Matteo Berrettini
    🇦🇺 James Duckworth

    Punteggio servizio
    323
    260

    Ace
    13
    3

    Doppi falli
    3
    1

    Percentuale prime di servizio
    66% (37/56)
    57% (45/79)

    Punti vinti con la prima
    89% (33/37)
    64% (29/45)

    Punti vinti con la seconda
    63% (12/19)
    56% (19/34)

    Palle break salvate
    0% (0/0)
    75% (6/8)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    Punteggio risposta
    123
    48

    Punti vinti in risposta sulla prima
    36% (16/45)
    11% (4/37)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    44% (15/34)
    37% (7/19)

    Palle break convertite
    25% (2/8)
    0% (0/0)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    Punti vinti a rete
    72% (13/18)
    64% (16/25)

    Vincenti
    26
    16

    Errori non forzati
    13
    13

    Punti vinti al servizio
    80% (45/56)
    61% (48/79)

    Punti vinti in risposta
    39% (31/79)
    20% (11/56)

    Punti totali vinti
    56% (76/135)
    44% (59/135)

    Velocità massima servizio
    221 km/h
    212 km/h

    Velocità media prima di servizio
    207 km/h
    198 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    180 km/h
    160 km/h LEGGI TUTTO

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    Il medico che ha operato Djokovic: “Difficile che a Wimbledon arrivi al 100%”

    Djokovic con il suo team dopo l’operazione subita a Parigi

    In Serbia sono sicuri: Djokovic sta recuperando più velocemente del previsto e lascia la porta aperta alla possibilità di giocare a Wimbledon. Il tema è caldo, ovviamente molto interessante, tanto che il quotidiano francese L’Equipe ha intervistato Antoine Gerometta, il chirurgo che ha effettuato l’operazione al ginocchio all’ex n.1 del mondo. L’infortunio sofferto nel match contro Francisco Cerundolo l’ha portato alla decisione di intervenire immediatamente, già a Parigi, per provare a risolvere la parziale rottura del menisco nel più breve tempo possibile.
    “Possiamo sognare e dire che tutto andrà molto velocemente” afferma Gerometta. “Ma durante i 45 minuti trascorsi con Novak, la sua squadra e Vincent Guillard, medico della Federazione Francese di Tennis, sono stato molto chiaro nel dire che tutto dipenderà dalla reazione del suo ginocchio. Aumentando gradualmente il carico vedremo se rimarrà a posto, senza infiammazioni o dolori. Dovremo vedere come si evolverà giorno per giorno, ma è impossibile prevedere quale sarà lo stato tra una settimana o quindici giorni. Che sarà al 100% entro tre settimane sembra improbabile”. Le tre settimane sono esattamente l’avvio di Wimbledon, torneo nel quale Novak lo scorso anno arrivò in finale, battuto da Carlos Alcaraz al termine di una partita indimenticabile.
    “È chiaro che cercherà in tutti i modi di recuperare il più velocemente possibile ma tutto va vigilato e controllato” continua il medico francese. “Vincent Guillard ed io resteremo in contatto con il suo staff. Il feeling con Djokovic, che ho visto molto intelligente e tranquillo, è molto buono e abbiamo avuto un buon colloquio dal momento in cui ho spiegato la natura dell’operazione. Questa volta abbiamo operato rapidamente perché c’era una certa urgenza”.
    Non resta che seguire lo sviluppo della situazione di Djokovic, e vedere se davvero nei prossimi giorni il suo ginocchio gli permetterà di riprendere gli allenamenti in vista di Wimbledon. Una sua eventuale partecipazione avrebbe dell’incredibile. Ma del resto, Djokovic è un atleta incredibile…
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Berrettini perfetto, batte Shapovalov e vola nei quarti a Stoccarda

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    Servizio costante e preciso, back di rovescio monumentale per scardinare le certezze del rivale e soprattutto scendere a rete con ottima posizione e così poter chiudere di volo in sicurezza. Forte di queste due certezze, indispensabili per brillare su erba, Matteo Berrettini gioca una splendida partita negli ottavi del 250 di Stoccarda: batte 6-4 6-4 Denis Shapovalov e si qualifica nei quarti, dove attende Duckworth che ha sconfitto l’americano Shelton. Questo è il Berrettini che piace, offensivo e determinato, un vero incubo da affrontare su erba. Per tutti. Mai un momento di pausa o difficoltà nei 73 minuti di gioco, nei quali Matteo ha concesso e annullato una sola palla break nel suo primissimo turno di battuta, diventando poi una vera macchina nei restanti game di servizio. E l’ottima notizia è che non è diventato “incubo” per il rivale di solo servizio: è piaciuta molto la sua reattività con i piedi, prontissimo a buttarsi avanti e mettere pressione a Denis che, in due game (uno per set), l’ha avvertita tutta ed è crollato in errori che ha pagato con la sconfitta.
    Shapovalov dopo il rientro dal problema al ginocchio che l’ha costretto a saltare metà 2023 stenta terribilmente a ritrovare un minimo di consistenza. Continua a divertire il pubblico con alcune giocate tanto belle quanto impossibili, ma tutto il resto latita. Sembra quasi depotenziato, e soprattutto si è totalmente incancrenita dentro di lui la difficoltà a gestire la pressione. Non ha nemmeno giocato un brutto primo set Denis, ma servendo sul 4 pari… ha sentito il peso del momento ed è incappato in errori che hanno dato il via all’aggressione, perfetta e lucida, di Berrettini, prontissimo a prendersi il break. Idem sul 2 pari nel secondo set, dove il canadese ha addirittura commesso due doppi falli. E mal gliene incolse…
    Nel tennis saper capitalizzare i momenti “no” dell’avversario è una dote fondamentale, e oggi Matteo ha confermato la sua forza come agonista. Non ha ricevuto grande pressione del rivale, le sue solite pallate vincenti non hanno mai un ordine logico e sono così estemporanee da non portarlo a costruire un piano di break consistente… ma resta l’ottima prestazione di un Berrettini praticamente perfetto nei suoi game, e anche molto ficcante in risposta. Il romano ha chiuso il match servendo in campo due prime su tre e vincendo ben l’85% dei punti, una forza che gli ha consentito di giocare libero e offensivo in risposta. Il diritto di Matteo è stato consistente, ma il colpo che più ha brillato nel suo tennis oggi è stato il back di rovescio. Una rasoiata eccezionale, usata sia nello scambio che come approccio.
    Ha preparato molto bene la partita Berrettini: infatti proporre palle che saltano bassissime a Denis è perfetto, viste le sue aperture piuttosto ampie, e inoltre questo gli ha portato in dote il tempo per rientrare al centro del campo quando spostato di lato, e soprattutto di correre a rete. Moltissimi gli approcci al net, per una volta da vero giocatore di rete da erba, sembrava quasi di esser tornati negli anni ’90… ed è stato una bellezza. Approcci classici, ben eseguiti per tempo e profondità, che non hanno mai lasciato all’avversario una palla facile da colpire per il passante. 11 punti a rete su 16 discese, li ha vinti quasi tutti e tutti scelti nei momenti ideali per offendere. Perfetto.
    Davvero un bel Berrettini. Si temeva che il grosso sforzo dell’esordio potesse pagarlo sulle gambe; invece Matteo è stato rapido, deciso, prontissimo ad attaccare. L’avversario è stato poco consistente e per fortuna la partita molto rapida, ma davvero il Berrettini di oggi è piaciuto, è assai più vicino a quel tennista che sui prati negli anni passati è stato quasi ingiocabile. Ora attende probabilmente Shelton, e sarà una partita diversa. Intanto prendiamo questa bella vittoria, la corsa a Stoccarda continua, dopo questa solida vittoria con assai più fiducia.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Shapovalov inizia il match con un turno di battuta perfetto, e il suo rovescio crea le solite meraviglie anche in risposta. Con un tracciante imprendibile sorprende Berrettini sul 30 pari, Matteo affronta un’immediata palla break. Il romano si aggrappa al suo schema più sicuro: servizio esterno e via diritto a tutta, stavolta lungo linea, vincente. Arriva un altro diritto imprendibile di Matteo, stavolta lungo linea, già nell’esordio di martedì la “manata” da destra ha funzionato bene. 1 pari. Come sempre, Denis crea e distrugge con pari efficacia… Sul 30 pari arriva un lungo scambio, si muove davvero bene Berrettini e con un lungo taglio di rovescio provoca l’errore del canadese. Shapo annulla la prima palla break con un diritto d’attacco perfetto. La partita è complessa: i due si sfidano a tutto campo e ogni scambio vede un campionario assai vario di possibili soluzioni. Bravo Matteo anche a scegliere il classico attacco col back di rovescio, trovando anche buona profondità. Buona qualità complessiva, ed equilibrio (2 pari). È entrato molto bene l’azzurro in partita, sbianca letteralmente le righe col servizio, attacca con decisione e anche movimenti fluidi delle gambe, la paura che la dura battaglia di martedì avesse lasciato delle scorie al momento sono scacciate via. Servendo sotto 4-3, Matteo commette doppio fallo, poi un errore, lo score segna un pericoloso 15-30. Si cava dal buco col servizio, ottima la seconda palla carica a tutta di spin, salta altissima, ingrestibile. 4 pari. Si entra nel rush finale, sale la tensione e… come sempre… Shapovalov la sente tutta. Un errore banale che interrompe una striscia di 11 punti di fila alla battuta, poi un attacco corto ed è bravo Matteo a trovare il passante. 0-30! Poteva far meglio Berrettini in risposta, ma il game va comunque ai vantaggi. Fantastica la risposta vincente di rovescio da sinistra, c’è lotta, ed è importante mettere pressione a un talento come Denis ma non solido. Con un diritto in avanzamento totalmente errato il canadese concede la palla break. E niente prima palla in campo… Doppio fallo! Disastro Shapo, il primo DF gli costa il BREAK, Berrettini può servire sul 5-4. Serve bene Matteo, poi un gran back di rovescio, rasoiata che quasi non rimbalza. Chiude al secondo set point, con una traiettoria da destra perfetta. Un set di grande sostanza, con il 79% di prime in campo e il 50% dei punti vinti sulla seconda del canadese, crollato nel nono game in pessime giocate.
    Dopo il black out, Denis parte a razzo nel secondo set, gran turno di battuta; lo segue a ruota Matteo, molto sicuro al servizio. Dominano i servizi, ma è molto interessante quanto si ficcante il back di rovescio di Berrettini contro il rovescio del canadese, sia nell’approccio al net che in scambio. Shapo tira alcune pallate delle sue, che ti fanno saltare dalla sedia, ma sono fiammate effimere, non lo portano a costruire una chance di break. Servendo sul 2 pari, Denis si innervosisce, commette due doppi falli e si lagna con l’arbitro, come se qualcosa l’avesse disturbato tra prima e seconda palla. Crolla 15-40, e Berrettini NON si fa pregare: risposta solida bloccata, attacca la rete col back di rovescio e chiude di volo di prepotenza. Ottimo Matteo, pronto a prendersi il BREAK alla prima incertezza del rivale, è avanti 3-2 e servizio. Impressiona la velocità di Berrettini nell’aggredire la rete, attacca subito e lo fa benissimo, forte di un servizio davvero in gran ritmo oggi. Denis tira tutto a tutta, trova una risposta allucinante, in qualche modo forza il game ai vantaggi, ma è bravissimo l’azzurro a scendere a rete con tempi perfetti e servire bene. Vince un gran bel game, che conferma la sua reattività e lucidità. 4-2. È molto sicuro lo schema di Matteo back di rovescio lungo linea sul rovescio di Shapovalov e chiusura di volo sicura, anche perché il canadese lo gioca sempre lungo linea, prevedibile. 5-3 Berrettini, a un passo dalla vittoria. Serve per chiudere sul 5-4 il romano, la prima palla non aiuta nei primi tre punti, ma ci pensa Shapo a regalare una brutta risposta nel terzo punto. Sul 30-15 ecco la mazzata col diritto, lungo linea profondo che gli vale il doppio Match Point. Basta il primo, il taglio in risposta del canadese vola via. Batte per la prima volta Denis e ottiene il settimo quarto di finale in carriera su erba. 73 minuti di tennis continuo e offensivo, anche poca fatica e tanta sostanza.

    2T Berrettini – Shapovalov ATP Stuttgart Matteo Berrettini66 Denis Shapovalov44 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 6-4D. Shapovalov 15-0 30-0 40-05-3 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace4-3 → 5-3D. Shapovalov 0-15 df 15-15 30-15 40-154-2 → 4-3M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-403-2 → 4-2D. Shapovalov 0-15 df 15-15 15-30 15-40 df2-2 → 3-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-2 → 2-2D. Shapovalov 15-0 ace 30-0 40-01-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1D. Shapovalov 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-155-4 → 6-4D. Shapovalov 0-15 0-30 15-30 30-30 40-40 A-40 40-40 40-A df4-4 → 5-4M. Berrettini 15-0 ace 15-15 df 15-30 30-30 40-303-4 → 4-4D. Shapovalov 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace 40-152-3 → 3-3D. Shapovalov 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2D. Shapovalov 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 1-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-1 → 1-1D. Shapovalov 15-0 30-0 40-0 ace ace0-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 Matteo Berrettini
    🇨🇦 Denis Shapovalov

    Punteggio servizio
    310
    275

    Ace
    3
    4

    Doppi falli
    1
    4

    Percentuale prime di servizio
    68% (39/57)
    53% (28/53)

    Punti vinti con la prima
    85% (33/39)
    86% (24/28)

    Punti vinti con la seconda
    56% (10/18)
    56% (14/25)

    Palle break salvate
    100% (1/1)
    33% (1/3)

    Giochi di servizio giocati
    10
    10

    Punteggio risposta
    145
    60

    Punti vinti in risposta sulla prima
    14% (4/28)
    15% (6/39)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    44% (11/25)
    44% (8/18)

    Palle break convertite
    67% (2/3)
    0% (0/1)

    Giochi di risposta giocati
    10
    10

    Punti vinti a rete
    69% (11/16)
    64% (9/14)

    Vincenti
    13
    19

    Errori non forzati
    5
    11

    Punti vinti al servizio
    75% (43/57)
    72% (38/53)

    Punti vinti in risposta
    28% (15/53)
    25% (14/57)

    Punti totali vinti
    53% (58/110)
    47% (52/110)

    Velocità massima servizio
    220 km/h
    211 km/h

    Velocità media prima di servizio
    201 km/h
    199 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    173 km/h
    173 km/h LEGGI TUTTO

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    Il record di Darren Cahill: ha portato al n.1 quattro diversi giocatori

    Darren Cahill, allenatore di Jannik Sinner

    Quando nel febbraio del 2022 Jannik Sinner decise clamorosamente di interrompere il suo rapporto con Riccardo Piatti fu subissato da enormi critiche. In pochi giorni il ruolo di allenatore è stato coperto da Simone Vagnozzi, quindi in giugno, per la campagna su erba, ecco il “super coach”: Darren Cahill. Ex pro di buona qualità, l’australiano è considerato unanimemente uno dei migliori allenatori al mondo. Parole pacate, grandissima visione del gioco e della professione, è soprattutto un ottimizzatore e motivatore, uno che conosce il mondo del tennis e le sue dinamiche, attento ad ogni aspetto che può fare la differenza. Il nuovo team di Jannik, per così dire “Taylor made” ha fatto decollare la sua carriera. Lunedì prossimo Sinner si siederà per la prima volta sul trono del tennis mondiale, un n.1 meritatissimo dopo mesi e mesi di grandissimo tennis e costanza di risultati. Per Cahill, Sinner sarà il quarto giocatore portato in cima alla classifica: prima del pusterese Lleyton Hewitt, Andre Agassi, Simona Halep. Quattro tennisti completamente diversi per età, paese, stile di gioco, attitudine e carattere, fatto questo che conferma quanto sia bravo Darren nel capire le problematiche dei suoi assistiti e far decollare il loro tennis sino al vertice.
    Ripercorriamo brevemente i percorsi degli altri n.1 seguiti da Cahill, tre leggende del tennis mondiale.
    Lleyton Hewitt – Cahill si è affermato come coach proprio con la partnership triennale con il suo giovanissimo connazionale, iniziata nel 1998, quando “rusty” aveva solo 17 anni. Due gambe potentissime, un rovescio fantastico e tonnellate di carattere, per un talento assai precoce già vincente sul tour maggiore da teenager. Con Cahill nel suo box, Hewitt ha alzato progressivamente il suo livello di gioco e migliorato i suoi colpi, conquistando il suo primo titolo del Grande Slam a US Open nel 2001, dove ha dominato in finale Pete Sampras (7-6(4), 6-1, 6-1 il punteggio). Nel novembre 2001, due mesi dopo il trionfo a Flushing Meadows, Hewitt è diventato il giocatore più giovane a raggiungere il numero 1 del ranking mondiale ATP all’età di 20 anni e otto mesi. Questo record è stato poi battuto da Carlos Alcaraz nel settembre del 2022. Hewitt vinse il suo decimo e ultimo titolo sotto la guida di Cahill alle ATP Finals del 2001 a Sydney, poco prima che la coppia si separasse nel dicembre 2001, al termine di una stagione in cui l’australiano finì come numero 1 del mondo.
    Andre Agassi – All’inizio del 2002, Cahill divenne l’allenatore del leggendario tennista statunitense, rimpiazzando il ruolo che fu di Brad Gilbert. Agassi era già nella fase terminale della sua carriera, ma proprio da “vecchio” era paradossalmente più preparato fisicamente, lucido dal punto di vista tattico e sempre pronto a sgambettare i più giovani rivali a furia di un pressing sempre più calcolato e razionale. Cahill fu grande motivatore per Andre, gli conferì nuovi stimoli e lo migliorò ancora dal punto di vista tattico, ottimizzando le energie e ottenendo insieme altri grandi successi. Nel 2003 Darren guidò Agassi nella vittoria del suo ottavo e ultimo titolo Major agli Australian Open, dove perse solo un set durante tutto il torneo. Il kid di Las Vegas si prese anche l’enorme soddisfazione di tornare al numero 1 del mondo nell’aprile 2003, rendendolo il giocatore più anziano in cima alla classifica ATP dell’epoca con 33 anni e 131 giorni. Il record fu poi superato da Roger Federer e quindi Novak Djokovic. Agassi è stato allenato da Cahill fino al suo ritiro nel 2006 e ha vinto nel corso della loro collaborazione ben 11 titoli. Davvero un gran finale.
    Simona Halep –  Cahill dopo l’esperienza con Agassi è passato al team Adidas, un progetto generale di supporto ai molti giovani talenti sponsorizzati dal noto brand tedesco. Dopo aver allenato giocatori come Andy Murray, Ana Ivanovic, Fernando Verdasco e Daniela Hantuchova, Cahill si è dedicato esclusivamente ad un’altra fruttuosa collaborazione con Halep, iniziata nel 2015. Con l’australiano a suo fianco, la rumena ha raggiunto una dimensione nettamente superiore: ha rafforzato in modo clamoroso i colpi d’inizio gioco e portato nel suo tennis un’attitudine assai più offensiva che l’ha issata sino alla vetta della classifica WTA nell’ottobre 2017, chiudendo l’annata e anche quella successiva da n.1. Halep ha raggiunto tre finali Major con Cahill e ha vinto il suo primo titolo del Grande Slam Roland Garros nel 2018 e quindi Wimbledon nel 2019. La partnership si è conclusa dopo sei anni alla fine del 2021.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz supera Sinner dopo quattro ore di battaglia. Lo spagnolo è in finale a Roland Garros

    Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

    Per forza s’intende il “mezzo che consente o determina lo svolgersi dell’azione materiale o spirituale, con maggiore o minore efficacia”. La forza nel tennis è decisiva, per colpire la palla e prendersi il punto, per rincorrerla e coprire il campo, attaccando e resistendo agli affondi del rivale. Serve tanta forza mentale, componente imprescindibile. Nella prima semifinale di Roland Garros, grinta leonina e la solita incredibile forza mentale non sono bastate a Jannik Sinner, perché in quattro ore di durissima battaglia alla lunga è mancata la forza… nel corpo, componente indispensabile a portare a termine l’impresa di superare un avversario formidabile come Carlos Alcaraz. Serviva giusto un po’ più di forza nei muscoli, nelle gambe soprattutto, per arginare la fantastica reazione dell’iberico e, soprattutto, tenere il livello di gioco stellare del primo set. È Carlos Alcaraz quindi il primo finalista dell’edizione 2024 di Roland Garros. Lo spagnolo, più giovane n.1 ATP della storia, supera Jannik Sinner al termine di una partita molto combattuta, durata oltre quattro ore e terminata col punteggio di 2-6 6-3 3-6 6-4 6-3 a favore del murciano, che domenica scenderà per la prima volta in campo per vincere la Coppa dei Moschettieri. Attende Zverev o Ruud.
    Non è facile commentare a caldo una partita tanto complessa e con mille risvolti, inversioni di marcia e lotta a tratti feroce. Una cosa è corretto sottolinearla fin da subito: non è stata una partita formidabile dal punto di vista tecnico. Si è avanzati a strappi, a volte molto bene uno, poi il rilancio dell’altro, forse il solo quarto set è stato giocato punto su punto con entrambi discretamente centrati ed efficaci, ma in Sinner già la miglior condizione atletica non c’era più e questo ha consentito ad Alcaraz di giocare i suoi migliori schemi, attaccando forte col diritto e variando tanto tagli e rotazioni. Non c’era invece riuscito affatto nel primo set, con Sinner fresco ed entrato in campo lanciato come un Frecciarossa, deciso, sicuro, lucidissimo nell’applicare alla perfezione schemi di gioco vincenti. In questo viene il rammarico della sconfitta di Jannik, la sua terza in stagione. Sinner infatti è partito benissimo con un tennis fenomenale per spinta e intensità, senza errori importanti e scelte tattiche ineccepibili che hanno messo grande pressione allo spagnolo, in evidente difficoltà. Con un servizio discreto e colpi sparati con i piedi molto vicini alla riga di fondo, l’azzurro ha comandato dispoticamente i tempi di gioco e prodotto traiettorie così profonde e continue da non lasciare spazio alla contromossa del rivale. Chiaro il piano tattico di Jan The Fox: Carlito NON deve potersi girare sul diritto da sinistra, perché diventa irrefrenabile; non deve poter accelerare per primo, oppure deve farlo prendendosi un rischio enorme perché fuori equilibrio. Così ha fatto Jannik, l’ha eseguito alla perfezione, dominando il primo set con una pressione mortale sul rivale, quasi stordito.
    Il rimpianto viene per non aver avuto la forza per tenere quel ritmo intensissimo nel secondo set, già avanti di un break… Lì il tennis di Jannik si è inceppato. Ha sofferto un primo calo fisico, evidenziato dal suo “solito” peccato originale: la prima di servizio crolla. È il campanello d’allarme, lo Jannik fortissimo di fine 2023-inizio 2024 non calava mai al servizio; quando questo accade, non è un male di per se ma perché sottintende un calo fisico o di concentrazione che si ripercuote sul resto del suo tennis. Alcaraz si è fatto trovare pronto, ed è stato un big-point a scuoterlo, una demi volée pazzesca. Carlos è pura adrenalina: era in trance, sportivamente sotto un treno, ma un grande vincente l’ha acceso, è stata una deflagrazione che ha scrollato di dosso il macigno della tensione che portava sulle spalle, ha visto un pertugio nel caso fisico di Sinner e vi si è infilato da campione. È entrato in partita, e la partita è girata a suo favore. Jannik ha fatto fatica a tenerlo fermo da lì in avanti, perché ha perso campo, i suoi colpi sono diventati sempre meno profondi e più centrali, mentre nella prima ora abbondante di gioco era al comando e bloccava Carlos a sinistra o cambiava in lungo linea con precisione millimetrica.
    Incredibile come nel durissimo il terzo set Jannik sia riuscito a rimontare un break di svantaggio e vincerlo, di nuovo mettendo pressione e forzando scelte sbagliate dell’avversario, crollato di nuovo sotto i colpi dell’azzurro in troppe incertezze. Tanti errori nei primi tre set, e qualità non sempre eccellente. Il livello si è alzato dal quarto set, questo giocato sui turni di battuta e risolto da Alcaraz al decimo game e unica palla break. Si è giocato punto su punto, di qualità, ma era già evidente che le gambe di Sinner andavano e venivano, non c’era più quella forza micidiale dell’avvio per agganciare la palla e scaricarla sui piedi dell’avversario, disarmandolo. Purtroppo Carlos ha trovato nel finale del quarto set e inizio del quinto il suo momento migliore. Ha prodotto una serie di giocare fantastiche che hanno girato il quarto set a suo favore e poi lo strappo decisivo nel quinto. Giocate da campione, bravo lui, ma… quello smash sbagliato da Jannik sul 30-15 del decimo game lo farà dormire malissimo per chissà quante notti… un regalo assurdo, che ha ancor più acceso la “garra iberica”. Forte di un break all’avvio del quinto, Carlos non ha più sbandato, e vinto, nonostante un Sinner mai domo, fino all’ultima palla. Da vero campione è rimasto aggrappato al match con quel poco che aveva, sperando di trovare un’apertura, un paio di errori di Alcaraz che non sono arrivati.
    È giusto applaudire Carlos per la sua reazione quando era davvero in crisi, e per come ha spaccato la partita tra quarto e quinto set. Punti capolavoro, applauso. Tuttavia è altrettanto corretto sottolineare che un Sinner meglio preparato dal punto di vista fisica, con più energia nel corpo, probabilmente sarebbe riuscito a tenere alto il suo livello e respingere la reazione di Alcaraz. Jannik gioca un tennis stellare, ma ha bisogno di forza ed energia per produrre quel forcing; oggi ha dato quel che aveva. Si temeva che in caso di long-match sarebbe stata dura, così purtroppo è stato. Sinner esce di scena ugualmente tra gli applausi, e da nuovo n.1 anche se sconfitto in semifinale. Resta un grande torneo per Jannik, visto come ci è arrivato. E la conferma che l’anca sembra stare bene. Ora via sull’erba. Ci sono i Championships da vincere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Alcaraz alza la prima palla del match, ma è Sinner a spingere a grandissima velocità. Jannik blocca il rivale a sinistra con un forcing mostruoso, scelta tattica ideale per non far girare Carlos sul diritto. Due punti eccellenti (un passante), e 15-30. Lo spagnolo reagisce, attacca subito per non essere attaccato, il controllo del tempo di gioco è l’avamposto da conquistare. Lo spettacolo è ottimo, fantastica la volée dell’italiano dopo aver un rimesso una smorzata. Una stecca di rovescio costa all’iberico la prima palla break dell’incontro. Forza tanto Alcaraz, si difende con ordine Sinner e l’ultimo diritto di Carlos muore in rete. BREAK Sinner, 1-0 e servizio. Molto agile il primo turno di battuta di Jannik, lo chiude a zero con un rovescio lungo linea incredibile, in spaccata ma in totale controllo dell’equilibrio. 2-0 Sinner. La palla di Jannik va più forte, atterra più profonda. Carlos serve anche bene, ma la profondità dell’azzurro lo mette in crisi. Da 30-0 si ritrova 30-40, e stecca malamente un diritto su di una risposta profonda nell’angolo dell’azzurro. La palla vola in tribuna, mentre lo score segna 3-0 Sinner, con doppio break. Lo spagnolo gioca contratto, si ritrova sotto 4-0 senza aver vinto ancora un singolo punto in risposta. Sinner al contrario è sicuro, meccanico nel suo incedere senza falli o incertezze. Cerca di buttarsi sul ritmo Alcaraz, ma Sinner è un muro, questa tattica costa tantissimo per funzionare contro la velocità e stabilità da dietro dell’azzurro, troppo sicuro e profondo nello scambio. Cambia di nuovo lo spagnolo, ora gioca molto carico col diritto, palle veloci ma soprattutto complesse, e per la prima volta nel match Sinner è costretto ad accorciare. Muove lo score Alcaraz, 1-4, sembra essersi attivato, più reattivo e pronto a spostarsi a sinistra per comandare col diritto. Jannik una volée scadente, subendo il lob del rivale, poi ha fretta nel chiudere col diritto, si ritrova sotto 30-40. Passaggio a vuoto per l’azzurro, sbaglia un rovescio su di un affondo sicuro di Alcaraz. Recupera un break Alcaraz, 2-4. È evidente come Carlos sia più nervoso: dopo il buon game in risposta spinge bene dopo il servizio, ma gli basta perdere uno scambio per irrigidirsi e commettere tre errori di fila. Concede un’altra palla sul 30-40, ma se la gioca con attenzione, comandando col diritto. Subisce però il terzo break del set alla seconda chance, finendo per sbagliare un diritto cross al termine di uno scambio di buon ritmo. 5-2. Sinner serve per il set e gioca lineare, sicuro, offensivo. Con un’ottima volée alta di rovescio – bel controllo, non era facile – vola 40-15, con due Set Point. Non li gioca bene Jannik, fretta, soprattutto sul secondo. Chiude alla terza chance, con un diritto bello pesante che provoca un tentativo disperato di smorzata di Alcaraz. 6-2. Un set dominato da Sinner, molto solido e lineare nella sua progressione, contro un Alcaraz molto teso e preda di alti e bassi continui, mai davvero efficace con le sue sfuriate, sotto la pressione del forcing dell’azzurro.
    Secondo set. Alcaraz serve, ma il suo braccio è ancora contratto. Il diritto non va, gli svaria largo e lungo. Subito sotto 0-30 e pure il servizio non lo aiuta. Risale 30 pari, ma la risposta lungo linea di Sinner è una bordata che sorprende l’iberico, di nuovo spalle al muro con la palla break da difendere. Stavolta regala Jannik, la risposta vola via, era una seconda palla molto carica ma non così ingestibile. Sinner scappa al comando con un BREAK immediato, il quarto ottenuto su cinque turni di battuta dell’avversario. Male col rovescio Alcaraz, cerca profondità col lungo linea ma finisce lungo. Niente davvero funziona nel tennis di Carlos, è troppo teso, preoccupato di quel che fa Jannik e non pensa al suo gioco, zero fluido, zero preciso. Jannik è terribilmente sicuro, comanda non lascia ad Alcaraz il tempo di girarsi sulla sinistra a comandare col diritto a sventaglio, e lo punisce pure con un’altra palla corta ottima, la terza vincente su tre provate nel match. 2-0, vantaggio consolidato, può fare corsa di testa e soprattutto Carlos ha ancor più pressione, vedendo la targa dell’auto davanti sempre più piccola… Carlos regala al pubblico e se stesso una demi-volée da cineteca, colpo eccezionale. Deve stare attento Sinner, una fiammata del genere potrebbe scuotere lo spagnolo e scaricarlo di tensione. Non un caso che in risposta nel quarto game il braccio di Carlos sia più sciolto, spara due mazzate e vola 0-30, facendo il pugno al suo coach. E il servizio di Sinner non va… Doppio fallo! 0-40, attenzione. Niente, si gioca senza prima palla, per fortuna regala la risposta Alcaraz, 15-40. Con un gran diritto cross, bel vincente, Alcaraz si prende il Contro BREAK, 2 pari. In due turni di battuta, solo 4 prime palle in campo su 11 punti, troppo poche. Sembra aver perso energia il tennis di Sinner, senza la prima palla di servizio ora è meno in controllo, i suoi colpi meno profondi e continui, e Alcaraz ha più tempo per comandare col diritto. Proprio questo schema frutta allo spagnolo una pericolosa palla break sul 30-40, e ancora il servizio di Sinner non c’è… Si gira sul diritto Alcaraz e si prende il punto. BREAK Alcatraz, da 0-2 a 4-2, quattro giochi di fila. I giochi di fila diventano 5, per il 5-2 Alcaraz. Finalmente ritrova un minimo di efficacia col servizio Sinner e anche a comandare dalla riga di fondo, interrompe l’emorragia vincendo un buon game, chiuso con un rovescino di controllo tutt’altro che facile. 5-3, Alcaraz serve per il secondo set. Chiude a 15 un buon game, arricchito da una smorzata perfetta dopo un servizio kick saltato altissimo. 6-3, un set pari. Netto il calo di Jannik avanti 2-0, ha perso il servizio e intensità, dando il la alla rimonta dello spagnolo. L’inerzia è dalla parte della Spagna ora.
    Terzo set, Sinner to serve. Continua a fare fatica nel servire kick da destra, e in generale a spingere forte con le gambe. Probabilmente la mancanza di adeguata preparazione pre torneo sta presentando “il conto” all’azzurro… Jannik vince un buon primo game, ritrovando un po’ di profondità e pure un bel serve and volley sul 40-30. 1-0 Sinner. Resta sicuro nei suoi turni di servizio Alcaraz, mentre Sinner inizia il terzo game con l’ennesimo doppio fallo da destra, poi un errore e di nuovo 0-30. Non scorre più fluido il tennis di Jannik, sbaglia anche malamente un rovescio dopo il servizio, pessima la ricerca della palla coi piedi, chiaro segnale della mancanza di energia. Errore gli costa il 15-40 e due palle break Alcaraz. Lo aiuta il servizio, ottimo l’Ace al T sul 30-40, secondo “asso” del match – pochissimo per i suoi nuovi standard. Subisce poi un diritto cross vincente di Carlos, ma quanto era corta la sua palla di scambio… Si prende il BREAK Alcaraz con una magia, un passante basso di rovescio su di una volée tutt’altro che malvagia dell’azzurro. 2-1 e servizio Alcaraz. Manca forza, manca spinta e intensità nel tennis di Jannik, e sulle giocate, Carlos ha più armi. Sinner ritrova profondità con la risposta nel quarto game, e la musica subito cambia. Si procura una palla break sul 30-40 e ancora LA RISPOSTA! Col diritto inside out, entra a tutta ancora col diritto e via Contro BREAK! 2 pari, bravissimo ad arginare l’avanzata del rivale. Scossa la testa Carlos, stupito del game perso in un momento a lui molto favorevole. Alcaraz riprende subito il comando dello scambio entrando forte sulle palle un po’ di corte dell’azzurro. Subisce due punti Jannik e sul 15-40 sembra accusare un dolore alla mano, forse un crampo. Salva la prima palla break con la smorzata, ben eseguita; la seconda con un servizio esterno molto preciso. Il servizio tradisce di nuovo Jannik, altro doppio fallo da destra, ma un gran diritto vincente lo salva sulla quarta PB. Tanti errori nel game più lungo del match, già 12 minuti di sofferenza… Finalmente, al 16esimo punto e 4 palle break salvate, lo score segna 3-2 Sinner. Arriva il fisioterapista, si applica una pomata alla mano di Jannik, visibilmente sofferente. Il duro game vinto sembra aver scosso l’azzurro, entra subito col diritto e attacca, mentre Alcaraz accorcia fin troppo i tempi di gioco. Un brutto attacco costa allo spagnolo una palla break sul 30-40. Non la gioca bene Sinner, prova a inchiodare a sinistra l’avversario ma un angolo molto stretto del rivale non è ben gestito. Si riscatta scaricando grande potenza col diritto, in questa fase del match è più potente e sicuro sulla destra che sulla sinistra. Bel serve and volley, Carlos si salva ancora. IL BREAK per Jannik arriva alla terza chance, una risposta di rovescio incrociata clamorosa, angolo strettissimo, incredibile come l’azzurro si ritrovi 4-2 avanti nonostante il chiaro momento di difficoltà fisica, figlio della sua grinta ma anche scelta tattiche errate di Carlos. Il match avanza su molti errori, ma Sinner trova un jolly favoloso sul 30 pari, con una seconda palla così stretta che pizzica la riga esterna e scivola via. 5-2 Sinner, quattro giochi di fila dall’1-2. Jannik serve per il terzo set sul 5-3. Inizia col doppio fallo, ma si riscatta con una volée ottima, molto deciso. Ancora avanti, seguendo il diritto. Di forza, bravo a non lasciare spazio all’avversario. ACE! 40-15, due Set Point! Male col diritto Carlos, a mezza rete, regala il punto del SET a Sinner. 6-3. Bravissimo Jannik a soffrire in una fase centrale molto complicata, recuperare un break di svantaggio e riportarsi avanti sulle incertezze tattiche del rivale, più passivo e meno pronto a reagire.
    Quarto set, Alcaraz inizia alla battuta. Dopo tanta bagarre nel terzo parziale, ora si avanza sui turni di battuta, con Sinner pronto far esplodere la palla col diritto, e ritrovando anche una discreta profondità generale, mentre Alcaraz alza la parabola, taglia la smorzata, accelera all’improvviso, ma un po’ caotico nelle scelte contro la lucidità tattica di Jannik. Servendo sotto 3-2, bravo Sinner a trovare un Ace e poi un bell’attacco, respingendo una situazione pericolosa. Anche Carlos alza il livello tecnico sul 3 pari, prima uno splendido passante poi una smorzata perfetta. Dopo i tanti errori del terzo set, si gioca meglio in questa fase, più i vincenti degli errori. Clamorosa l’accelerazione vincente di Alcaraz a punire l’attacco (ottimo) di Sinner. Chiede l’applauso del pubblico Carlito, e attenzione dopo un suo big point, di solito alza il livello con l’adrenalina positiva nel corpo. 4-3 Alcaraz. Pure Sinner spara un diritto vincente lungo linea in corsa fantastico, bravo ad anticipare e via, il braccio corre a tutta. E poi anche Jan mostra la sua mano nella smorzata. Tutto molto bello. Gran game dell’italiano, 4 pari. Sul 40-15, il gioco si interrompe, uno spettatore dal lato di campo di Sinner si sente male. Si riprende dopo un paio di minuti. 5-4 Alcaraz. Grandi punti, come il lob strepitoso di Alcaraz, giocato in corsa con controllo misterioso. Sul 30-15 Sinner attacca bene ma fallisce un comodo smash, forse senza fiato. 30 pari. Carlos trova un bel rovescio lungo linea che sorprende l’azzurro. 30-40, Set Point Alcaraz! Quanto pesa quello smash sbagliato… Cerca il S&V, ma la prima palla è di poco lunga; si fa trovare scoperto Jannik dopo un diritto in corsa. SET Alcaraz, si va al quinto set. Mamma mia, quello smash… Un bel set, ottimo livello e complessivamente se lo merita lo spagnolo, bravo a trovare le giocate nella stretta finale.
    Quinto set, Alcaraz ha il vantaggio di servire per primo. Vince un ottimo game, e in risposta trova un lob fantastico dopo una palla corta. Gli vale il 30 pari, e forse Sinner ha pagato il fiato della ricorsa perdente al punto precedente, tanto da sparare un diritto in rete. Gli costa una palla break… Restituisce il favore, con una smorzata perfetta, improvvisa. Fa il pugno Sinner, momento cruciale. Altra magia di Alcaraz, stavolta un passante di rovescio stretto in allungo, contro un attacco lungo linea ottimo di Jannik. Imprendibile, applausi. E seconda PB… Trova un diritto profondissimo, sulla riga, si apre il campo e poi affonda ancora col diritto. Che punti Carlos, davvero molto bravo a trovare due zampate da campione, Sinner può solo rimproverarsi un diritto non così lungo sulla palla break, ma nemmeno cortissimo. 2-0 e servizio Alcaraz. Ora la situazione si fa davvero critica. Anche il rovescio dello spagnolo ora è preciso come un orologio, sull’esaltazione del momento tutto gli riesce. Sinner non crolla affatto, cerca la reazione aggrappandosi all’aggressività in risposta, unica via per riaprire il set. Trova due bei punti, 30 pari. Fantastico lo scambio successivo, comanda Jannik ma Carlos con uno strappo improvviso col diritto ribalta lo scambio, davvero bravo. 3-0, con un’altra smorzata. Cinque game di fila per Alcaraz, ora saldo al comando con un’impennata di qualità da campione. Vince finalmente un game Jannik (3-1) e inizia il quinto game con un vincente di rovescio da metri fuori di campo spaziale. Poi un errore di Carlos, 0-30! Uff, sul 15-30 non passa di poco la difesa su di uno smash. Vola via un rovescio di Alcaraz, la tensione è massima… parità. Passa di un niente la palla corta di Alcaraz, toccando anche il nastro… La lotta continua, ma alla fine un rovescio out dell’altoatesino fissa lo score sul 4-1. Alcaraz brilla col diritto, forte del vantaggio anticipa e scarica forza e rotazione, palle molto molto molto complesse per Sinner da rigiocare, e la battuta lo sostiene. Ma Jannik spinta sulle palle corte, non demorde e forza il settimo game ai vantaggi, con tutti il pubblico per lui. Il servizio aiuta lo spagnolo, stecca la risposta Sinner e quasi scaglia la racchetta a terra per la rabbia… 5-2 Alcaraz e poi 5-3. Serve per chiudere lo spagnolo, e il livello di gioco resta alto. Si tira forte, entrambi cercando di prendere subito l’iniziativa. Carlos arriva a Match Point sul 40-30, ma Sinner scarica tutta la potenza del diritto e lo annulla. Alcaraz trova un’ottima seconda palla esterna, che Jannik non controlla. Seconda palla match. Niente, vola via il diritto di Carlos. Sinner si difende come un leone. Non molla! Ma Alcaraz chiude al terzo match point. Che partita!

    Carlos Alcaraz vs Jannik Sinner GS Roland Garros Carlos Alcaraz [3]26366 Jannik Sinner [2]63643 Vincitore: Carlos Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 5ServizioSvolgimentoSet 4ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2ServizioSvolgimentoSet 1

    Statistiche
    🇪🇸 Carlos Alcaraz
    🇮🇹 Jannik Sinner

    Ace
    8
    7

    Doppi falli
    7
    8

    Percentuale prime di servizio
    66% (103/157)
    56% (76/135)

    Punti vinti con la prima
    66% (68/103)
    74% (56/76)

    Punti vinti con la seconda
    46% (25/54)
    46% (27/59)

    Velocità massima servizio
    217 km/h
    219 km/h

    Velocità media prima di servizio
    190 km/h
    194 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    161 km/h
    154 km/h

    Punti vinti in risposta
    39% (52/135)
    41% (64/157)

    Punti vinti in risposta sulla prima
    26% (20/76)
    34% (35/103)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    54% (32/59)
    54% (29/54)

    Palle break giocate
    10% (14/135)
    6% (10/157)

    Palle break convertite
    43% (6/14)
    60% (6/10)

    Giochi con palle break
    32% (7/22)
    26% (6/23)

    Punti totali vinti
    145
    147

    Vincenti
    65
    39

    Errori forzati
    50
    36

    Errori non forzati
    58
    44

    Punti vinti a rete
    59% (16/27)
    63% (24/38)

    Giochi vinti a zero
    0
    5

    Colpi da fondo
    506
    518

    Smash
    3
    4

    Passanti
    15
    12

    Volée
    23
    9

    Approcci a rete
    0
    6

    Palle corte
    23
    10

    Lob
    11
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    Sinner vs. Alcaraz: le tre chiavi del match per Jannik

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz (foto di Patrick Boren)

    Ci siamo. Mancano poche ore a “LA PARTITA”, quella che tutto il mondo della racchetta – non solo in Italia e Spagna – sperava di trovare in quest’edizione 2024 di Roland Garros. La semifinale tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz suscita enorme interesse e attesa per un motivo molto banale: quando i due talenti si sfidano, c’è grandissimo tennis. Lo spettacolo tecnico è massimo, per la totale differenza tra i due, accomunati solo da una vera amicizia e dall’amore per la disciplina; l’adrenalina sale alle stelle per la velocità di gioco e per le mille soluzioni che vedremo in campo. Un testa a testa fisico, tecnico e mentale, che nelle precedenti loro partite ha esaltato gli appassionati. In tutto il mondo, Sinner – Alcaraz è la partita più sognata, la rivalità più intensa e interessante del presente e del prossimo futuro, a rinvigorire i fasti di sfide eroiche come Borg-Mc, Becker-Edberg, Agassi-Sampras, Federer-Nadal.
    Sarà il loro nono confronto diretto a livello ATP, 4 pari il bilancio, con in più la primissima volta ad Alicante nel 2019, vinse Carlos. Su terra battuta (oltre al vernissage di Alicante), solo un precedente nella finale di Umag 2022, splendida vittoria in rimonta di Sinner. Poi solo campi rapidi. Cosa aspettarsi da questa semifinale parigina? Intanto speriamo un grandissimo spettacolo e zero infortuni. Che i due meravigliosi ragazzi possano dare il loro meglio in campo, senza fastidi all’anca per Jannik e al braccio per Carlos. Ovviamente che vinca il migliore… e noi speriamo sia Sinner, ma sarà una partita molto complessa, probabilmente diversa dalle altre poiché nessuno dei due c’è arrivato al meglio. Alcaraz sta crescendo nel torneo, ma anche lui c’è arrivato con una preparazione modesta visti i problemi al braccio che l’hanno costretto a un doloroso stop proprio sull’amata terra battuta. Lo scorso anno fu vittima di crampi da tensione in semifinale contro Djokovic; la sensazione è che abbia ben presente quella partita sfortunata e abbia totale voglia di rivincita. Anche Sinner come ben sappiamo è arrivato a Parigi all’ultimo, con una preparazione scarsa e quindi l’aspetto da verificare sarà la sua tenuta fisica qualora – molto probabile – la partita diventi lunga e faticosa. Per questo partire bene e premere subito a tutta l’acceleratore potrebbe essere decisivo come mai prima. Entrambi dovranno esplorare le proprie forze affrontandosi, per questo il match odierno potrebbe sfuggire dalle logiche delle sfide precedenti.
    Comunque se vogliamo provare a dare qualche chiave di lettura, ricordandoci anche l’ultimo loro confronto ad Indian Wells 2024 (l’unico finora disputato in stagione), ecco tre chiavi di lettura per Sinner, aspetti sui quali dovrà focalizzare l’attenzione al massimo per cercare di continuare la sua corsa a Bois de Boulogne e andare a caccia del secondo titolo Slam.
    1 – Servire bene con alte percentuali: nelle vittorie di Jannik sullo spagnolo l’efficacia del servizio è stata sempre decisiva, non tanto per i punti diretti ma per “tenere fermo” in riposta Carlos. Alcaraz è un tennista molto aggressivo, come lo stesso Jannik. Chi dei due prende per primo l’iniziativa ha un ovvio vantaggio in termini di tempo di gioco e conquista dello spazio sul campo. Dal secondo set nella loro ultima partita di IW24 il rendimento della battuta dell’azzurro è calato vistosamente e… abbiamo visto come è finita.
    2 – Vincere gli schemi sulla diagonale di diritto: sempre memori di Indian Wells (e non solo), trovare maggior sicurezza e governare i palleggi diritto vs. diritto potrà essere decisivo. È il colpo potenzialmente più devastante del repertorio di Alcaraz, ma anche quello che sotto tensione nell’ultimo anno ha dato più grattacapi allo spagnolo. L’abbiamo visto anche a Madrid nella bruttissima partita persa contro Rublev: appena il russo è “montato” sopra allo spagnolo in quella diagonale, la lucidità di Carlos si è smarrita e tutto il suo gioco è collassato. Nelle fantastiche vittorie di Jannik su Carlos a Pechino e Miami (le ultime due) proprio l’entrare fortissimo sul diritto di Alcaraz ha portato l’azzurro al comando del gioco, e alla vittoria. Non è un caso.
    3 – Attenzione alla gestione delle palle senza peso: Carlos ha una faretra di frecce bella colma, può fare un sacco di cose e ancor più sul rosso. È scontato che Sinner cercherà lo scontro dritto per dritto alla massima velocità, per non lasciare il tempo ad Alcaraz per variare, tagliare la palla e cambiare schemi; Carlos tuttavia è fortissimo e abile nel farlo e sulla terra lo farà ancor più del solito. Molti attacchi, ma di sicuro anche palle corte e tante variazioni con palle poco cariche per mandar fuori ritmo Jannik. Proprio risposte lente e alte hanno dato enorme fastidio all’azzurro a Indian Wells, gli hanno fatto perdere sicurezza e alla fine è entrato in una spirale di errori che ha pagato con la sconfitta. La partita di oggi si giocherà su basi diverse tra la superficie e una forma totalmente diversa di entrambi, è sicuro che se Jannik tirasse fortissimo e in campo, Carlos proverà a “sgonfiare” la palla. Lì dovrà essere lucido Sinner a non spingere come un toro che vede rosso, ma trovare la via migliore per gestire la situazione senza perdere ritmo e fiducia nei colpi. Per esempio attaccando la rete o aprire moltissimo l’angolo per costringere il rivale a correre e quindi dover scaricare più forza sulla palla per non dare un vero assist a campo aperto al nostro.
    Di chiavi di lettura del match ce ne potrebbero essere molte altre, ma mi fermo qua. Gustiamoci questa bella partita tutti insieme, dalle 14.30. Sognando la Coppa dei Moschettieri, ovviamente…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO