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    Andy Murray: “Ho sentito che diversi top player non andranno a New York”

    Andy Murray giocherà US Open

    Dopo l’annuncio della n.1 WTA Ashleigh Barty, decisa a non volare a NYC per tutelare la propria salute e quella del suo team, si temono molte altre assenze tra i big allo Slam della grande mela. Il timore è condiviso da Andy Murray, che così si è espresso alla stampa britannica sul tema.
    “Il ritiro della Barty… credo che vedremo arrivare molti altri no da parte dei big. Ho sentito che diversi top player non hanno intenzione di andare a giocare in America. Mi aspetto assolutamente che questo accada. Del resto è una decisione molto personale, che va rispettata. Se non si sentono al sicuro nel viaggiare e temono di mettere a rischio loro stessi e tutti membri del loro team, è una decisione comprensibile. Tutti i giocatori avranno delle riserve ed è indipendentemente dal fatto che tu ti senta a tuo agio nel prendere questo rischio. La mia sensazione è che quando saremo dentro quella bolla che hanno creato, staremo bene. Sono più i viaggi internazionali che dovremo affrontare che mi preoccupano maggiormente“.

    Queste le parole dello scozzese, che di fatto ha confermano la sua volontà di recarsi negli USA e provare a giocare il torneo.
    Andy ha preferito non fare nomi di colleghi maschi pronti al “no”, ma da giorni gira con insistenza la voce che Rafael Nadal abbia già deciso di ricominciare la sua stagione sul rosso in Europa, forte anche delle novità regolamentari per la classifica in questo strano periodo che gli consentono di mantenere i 2000 punti conquistati lo scorso anno a Flushing Meadows non recandosi a NY a difendere il titolo 2019.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il CTS (Comitato tecnico scientifico) non convito delle linee guida della FIT, Internazionali 2020 a porte chiuse?

    Foro Italico

    In una delle giornate più calde di questo strano 2020, arriva una “doccia fredda” per i prossimi Internazionali d’Italia, in programma dal 20 al 27 settembre. Giunge voce che il CTS (Comitato tecnico scientifico) abbia respinto le linee guida della Federazione italiana tennis in merito alla possibilità di ospitare il pubblico sugli spalti del Foro Italico, anche con capienza ridotta e misure severe all’ingresso, incluso un distanziamento tra gli spettatori. Il complesso delle misure proposte pare non abbia convinto i tecnici, che le ritengono non idonee a salvaguardare gli appassionati da nuovi contagi, considerando anche l’impennata dei casi e la risalita della curva nel paese (o almeno in alcune aree).

    La FIT aveva proposto un totale di 17mila spettatori, ma secondo il CTS questo non è fattibile poiché lo spazio riservato ad ogni persona (sul centrale, 43 centimetri) non può garantire una minima distanza di sicurezza, anche se il posto a fianco resta libero. Stesso problema per gli altri campi, nonostante le sedute siano leggermente più ampie e quindi (con alcune file vuote) il distanziamento superiore.
    Oltre alle problematiche relative al torneo, le autorità sono preoccupate dall’evoluzione della situazione in Europa, con vaste aree di nuovo sotto pressione per il deciso aumento dei contagi, e per la concomitanza temporale tra la settimana degli IBI20 e la riapertura delle scuole, prevista il 14 settembre dal ministero dell’istruzione.
    Vedremo se la FIT confermerà questa decisione o quali contromosse proverà ad attuare per consentire un afflusso parziale di pubblico per il torneo. Al momento, la ipotesi più probabile è quella di un’edizione del torneo a porte chiuse. LEGGI TUTTO

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    Rafa Nadal e la propria top5 delle vittorie

    Rafa Nadal all’US Open 2013

    Il canale Twitter della Davis Cup oggi ha citato Rafa Nadal, ricordando quella che il campione maiorchino considera la propria personalissima Top5 delle sue vittorie. Ecco la classifica dei trionfi a lui più cari, o più importanti in carriera.

    1. Roland Garros 20052. Wimbledon 20083. US Open 20134. Coppa Davis 20045. Australian Open 2009
    Siete d’accordo? LEGGI TUTTO

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    Krajinovic: “US Open? Sarà difficile psicologicamente, ma dobbiamo giocare per vivere”

    Filip Krajinovic

    Agosto è alle porte, manca poco alla ripartenza del tennis maschile negli USA. Molti Pro ancora non si sono espressi ufficialmente sulla ripresa, se voleranno negli Stati Uniti nella “bolla” per giocare a Flushing Meadows, oppure aspetteranno settembre sulla terra battuta in Europa. Tra i pochi a parlare apertamente, ecco Filip Krajinovic, che al media balcanico SportKlub ha espresso molti timori ma anche la volontà di riprendere l’attività perché… non ci sono alternative.
    “La miglior opzione resta giocare” afferma Filip, “riprendere finalmente il tour, anche se a nessuno piaceranno le condizioni imposte negli USA. Psicologicamente saranno settimane complicate, ma indubbiamente è più importante giocare. Non ci possiamo permettere che questo periodo di stop si allunghi ancora, dobbiamo vivere di qualcosa“.

    Filip in realtà è stato tra i primi a tornare in campo nelle varie esibizioni organizzate in Europa, come il tanto discusso Adria Tour e poi un weekend presso la accademia di Janko Tipsarevic (dove ha vinto l’evento). “E’ stato bello disputare questa manifestazione, tutti siamo rimasti molto contenti di come Tipsarevic ha organizzato il tutto, direi alla perfezione, e infatti non ci sono stati problemi di nessun tipo. Janko aveva molta voglia di mettere in scena questa cosa, lo ringrazio per tutto. Questo è la dimostrazione che restando uniti e lavorando bene si possono fare grandi cose per il nostro sport”
    Il 28enne serbo si è detto contento del suo livello di gioco: “Mi sento bene, già pronto per la ripartenza in agosto. Aver disputato alcune buone partite mi ha dato fiducia e confermato che gli allenamenti svolti recentemente mi hanno riportato ad un buon livello. E vincere aiuta sempre a tenere alta la motivazione. Mi fa piacere anche che Borna Coric è rimasto qua ad allenarsi con me a Belgrado, è un ottimo compagno di gioco e possiamo così affinare la nostra forma prima dell’avvio dei tornei”.
    Tra poco Filip volerà negli USA, una trasferta che ha sperimentato in molte occasioni passate, ma questa volta sarà tutto molto diverso… “Non mi immagino ancora che cosa troveremo arrivati lì. Tutto sarà estremamente strano. Non sarà facile per noi l’adattamento alle nuove regole e condizioni imposte per permetterci di giocare in quelle settimane, non resta che arrivare e viverle lì direttamente”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Roger Federer: “Sento di aver ancora qualcosa da dare. Il ritiro? Dopo gli Australian Open 2017 sarebbe stato perfetto”

    Roger Federer

    Federer sta continuando nella natia Svizzera la riabilitazione dopo l’intervento al ginocchio, senza forzare ma continuando il proprio percorso. Oltre ad alcune apparizioni commerciali (come per la presentazione della linea di calzature sportive On, nuovo partner ufficiale del team olimpico rosso crociato fino al 2028), Roger ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito ai suoi obiettivi per il prossimo futuro. Nel 2021 entrerà negli “anta”, ma sente ancora la voglia di competere, e di poter combinare qualcosa di importante.
    “Credo di aver ancora qualcosa da dare al tennis. E’ incredibile pensare che ho viaggiato sul circuito per 23 anni… sono molti, ma tutto sembra esser accaduto così in fretta. Ho vissuto momenti pazzeschi. A volte mi sembra che siano passati solo 5 anni da quando ero un giocatore junior, invece sono 25… Sono davvero grato per tutto quel che sono riuscito a raggiungere nella mia carriera e di aver ancora tanta passione che mi spinge a continuare”.

    Segue un aggiornamento sulle proprie condizioni fisiche: “Il mio trainer ha programmato un blocco di lavoro di 20 settimane, chiedendomi se per me fosse ok. La mia risposta è stata “assolutamente”. Non vedo l’ora di scoprire cosa il tennis possa ancora darmi, e cosa io posso dare al tennis. Spero di poter vivere un buon 2021, di poter giocare una stagione intera senza problemi. Mi sto impegnando adesso con questo obiettivo. Sto lavorando sulla riabilitazione, il piano è di ritrovare il 100% della condizione entro dicembre o gennaio, così da poter esser pronto per l’inizio del 2021 e giocare una bella stagione”.

    Molti pensano che Federer stia aspettando il momento perfetto per annunciare l’addio al tennis. Le domande sul ritiro ormai lo tormentano… ma stavolta Roger sul tema ha dato una risposta interessante. “Oggi non credo in una finale da sogno, perché è molto facile illudersi. Se avessi dovuto scegliere un momento ideale per ritirarmi, sarebbe stato subito dopo aver battuto Nadal nella finale degli Australian Open 2017, cinque grandi set; mentre se avessi vinto Wimbledon 2019 sconfiggendo Djokovic non mi sarei ritirato”.

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    Ufficiale: WTA cancella tutti i tornei in calendario in Cina nel 2020

    Il centrale di Wuhan

    La decisione appariva scontata, adesso c’è l’ufficialità. Con un breve comunicato, la WTA ha annunciato che il tour rosa non si sposterà in Cina per la lunga (e ricca) trasferta asiatica tra ottobre e novembre. Ecco l’annuncio.
    “Vista la recente decisione dell’amministrazione generale dello sport cinese secondo cui la Cina non ospiterà per il resto del 2020 alcun evento sportivo internazionale per colpa della pandemia da Covid-19, tutti i tornei WTA che erano in calendario in Cina non saranno disputati. Questo riguarda i sette eventi che erano nel calendario provvisorio 2020:

    China Open (Pechino)
    Wuhan
    Nanchang
    Zhengzhou
    WTA Finals a Shenzhen
    WTA Elite Trophy Zhuhai
    Guangzhou

    “Siamo estremamente dispiaciuti che i nostri grandi tornei in Cina quest’anno non saranno disputati”, dichiara Steve Simon, CEO della WTA, “sfortunatamente questa decisione include la cancellazione della Porsche Race to Shenzhen e le Finals. Dobbiamo rispettare la decisione che è stata presa a livello governativo nel paese, e non vediamo l’ora di poter tornare in Cina la prossima stagione”.
    Come ampiamente previsto, il tour femminile perde così una parte molto importante della sua stagione, incluse le Finals. LEGGI TUTTO

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    Mikael Ymer all’ATP: “Non importa da dove vieni, ma l’impegno che ci metti”

    Mikael Ymer

    Il 21enne svedese Mikael Ymer ha rilasciato un’interessante intervista al sito ufficiale dell’ATP, in cui racconta il suo approccio al tennis e alla vita. Nonostante la giovane età, Mikael sembra un ragazzo assai maturo e con obiettivi che vanno ben oltre i successi sportivi.
    “Gioco per me stesso, ma anche per la mia famiglia, il mio paese e, perché no, anche per la prossima generazione di ragazzi. E’ qualcosa a cui penso molto spesso. Non mi riferisco solo ai prossimi giovani tennisti svedesi, sarei molto felice di diventare una ispirazione per tutti i giovani del mio paese, essere un esempio di come lottare e avere un sogno, dando tutto per raggiungerlo. Vorrei poter spingere a credere in se stessi e che non importa da dove vieni o quale sia il tuo background o le possibilità economiche. Devi prenderti un rischio e darci dentro per raggiungerlo”.
    La famiglia Ymer è originaria dell’Etiopia. Il padre Wondwosen ha un passato da calciatore e lavora in un’impresa di lattici, mentre la madre Kelem è dottoressa. Vivono a Stoccolma, ben integrati nella capitale svedese. Il padre aveva iniziato i due figli al calcio, ma ben presto il tennis prese il sopravvento, soprattutto grazie al fratello Elias, più grande di Mikael (best ranking a ridosso della top100 ATP un paio d’anni fa); incuriosito dallo sport della racchetta – in un’epoca di crisi nerissima per il tennis scandinavo dopo i fasti degli anni 70-00 – Mikel ha seguito le orme del fratello, scoprendo di aver un certo talento e iniziando il percorso verso il tennis Pro.

    “Credo che il tennista abbia una mentalità che lo spinge a pensare a se stesso, e non solo per il fatto che il tennis sia uno sport individuale. Ma la cosa più importante, e che non dimentico mai, è restare un bravo ragazzo. Per me è fondamentale comportarmi bene ed avere buoni rapporti con tutti” racconta Mikael.
    Per il 21enne, Stefan Edberg resta la principale fonte di ispirazione: “Il modo in cui ha condotto la sua carriera e l’umiltà con cui si è sempre presentato a tutti lo rendono ai miei occhi una vera leggenda ed esempio. Lui tratta tutti allo stesso modo, ed è sempre estremamente cordiale e gentile, non solo con me ma anche con tutta la mia famiglia. E’ una persona straordinaria”.
    Ymer è uno dei giovani maggiormente cresciuti nel 2019, entrando nei migliori 70 giocatori del ranking, ma crede di aver ancora moltissimo da imparare: “Ho solo 21 anni, non posso pensare di conoscere già tutto quel che serve, soprattutto come persona. Ci sono molte cose su cui sto lavorando quando non sono in campo e sto cercando di capire che tipo di persona voglio diventare. Sto vivendo molte esperienze, ma la mia speranza è quella di arrivare un giorno ad appendere la racchetta al chiodo ed essere ricordato non solo come un ragazzo che aveva talento per colpire una pallina gialla… Come arrivarci? Non sono ancora sicuro del percorso, ci vorrà del tempo, ma la cosa principale è arrivare ad essere una persona che possa esser presa ad esempio”.

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    La USTA conferma: ok a Cincinnati e US Open a NY

    L’US Open 2020 resta in programma

    Dopo la notizia di Washington, cancellato per i troppi problemi negli USA e per le difficoltà nei voli, arriva una comunicazione ufficiale della USTA, che tira avanti con il suo programma e conferma che Cincinnati e US Open si disputeranno regolarmente: “La decisione (di Washington) non ha alcun impatto sull’US Open e il Western and Southern Open (Cincinnati Masters 1000). La USTA creerà un ambiente controllato e sicuro per i giocatori e per tutti coloro che saranno coinvolti nell’organizzazione e svolgimento di entrambi tornei, mitigando al massimo il rischio per la salute di tutti, come è stato approvato dallo stato di New York e dal governo federale.

    Basiamo costantemente le nostre decisioni sull’ospitare i tornei sulle nostre linee guida principali, che includono la sicurezza e salute di tutti i soggetti coinvolti, visto che ospitare questi tornei è nel massimo interesse del nostro sport e finché questa decisione sarà finanziariamente sostenibile. Siamo fiduciosi di riuscire a restare all’interno delle linee guida principali”.

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