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    Nba in lutto: morto Jerry West, leggenda dei Los Angeles Lakers

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    Sacramento elimina Golden State! I Lakers volano ai playoff: sfideranno Denver

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    Nba, i Lakers inaugurano la statua per Kobe Bryant. La moglie: “Ora altre due”

    Dopo il lutto, a distanza di quattro anni dall’incidente in elicottero, i Los Angeles Lakers hanno inaugurato una statua dedicata a Kobe Bryant. Il cinque volte campione Nba è stato rappresentato con canotta e pantaloncini bianchi e il numero 8, quello utilizzato nei suoi primi anni nella lega fino al 2006/2007. “Ci saranno altre due statue, una con il numero 24 e un’altra con Kobe e sua figlia Gigi”, ha annunciato la moglie Vanessa Bryant durante la cerimonia. All’esterno della Crypto.com Arena è stata svelata la statua dedicata a Kobe Bryant. Era stata scelta dai Los Angeles Kalkers la data dell’8 febbraio in onore dei due numeri indossati in carriera da Kobe (l’8 e il 24) e dalla figlia Gigi (il 2), scomparsa con lui nell’incidente in elicottero del 26 gennaio 2020.  LEGGI TUTTO

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    Nba Cup, saranno Lakers e Pacers a sfidarsi in finale

    I Lakers di LeBron James travolgono i Pelicans
    I Lakers, con 30 punti realizzati dal quasi 39enne LeBron James, hanno travolto i New Orleans Pelicans per 133-89, in una semifinale che ha avuto ben poco da dire dopo il terzo quarto, in cui i padroni di casa hanno realizzato 43 punti contro i 17 dei rivali. Nella quarta frazione, James non è nemmeno sceso in campo, chiudendo comunque con 30 punti, cinque rimbalzi e otto assist in meno di 23 minuti di gioco.
    I Pacers piegano i Bucks di Antetokounmpo
    Nell’altra partita, i Pacers hanno sconfitto per 128-119 i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo, grazie soprattutto alle prestazioni di Tyrese Haliburton (27 punti e 15 assist) e di Myles Turner (26 punti e dieci rimbalzi). Il greco ha realizzato 37 punti e preso 10 rimbalzi, ma non sono bastati a decidere a favore dei Buck una partita indecisa fino alle ultimissime fasi. LEGGI TUTTO

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    Winning Time 2, dinastia Lakers: quando esce e dove vederlo in tv

    Winning Time 2: la trama e le parole della regista
    Una seconda stagione che neanche a dirlo restituirà grandi emozioni, a partire dalla storica rivalità tra Magic Johnson e Larry Bird, considerata all’epoca una sorta di guerra santa. Si parlerà anche dell’avvicendamento alla guida tecnica dei Lakers, con Pat Riley che prenderà le redini del team ed entrerà nella leggenda. Prima di quei gloriosi anni Ottanta la pallacanestro non era né popolare né ricca. Furono proprio i Lakers a portare il basket ai livelli che conosciamo oggi. Salli Richardson-Whitfield, regista e produttrice esecutiva della seconda stagione di Winning Time ha commentato dicendo: “Quest’anno gli autori hanno creato una “guida di accompagnamento” che uscirà con gli episodi, così che il pubblico possa vedere cos’è successo veramente e quali licenze ci siamo presi. È una serie drammatica, non una biografia né un documentario, quindi è normale che non tutto sia raccontato proprio come si è svolto. Sono passati anni, i ricordi si sono affievoliti”.  LEGGI TUTTO

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    Pogba-Hayes, Juve-Lakers a Los Angeles: lo show è servito

    LOS ANGELES (Stati Uniti) – Questa notte la Juventus affronterà a Los Angeles il Milan nella tournée statunitense e Paul Pogba ha fatto visita nella casa dei Los Angeles Lakers. Il francese infatti è stato ad Ed Segundo, quartier generale dei gialloviola, dove ha incontrato uno dei nuovi volti Lakers arrivati nella Free-Agency 2023, il centro Jaxson Hayes. Oltre al classico scambio di maglia, infatti, si sono messi alla prova in una challenge che ha mescolato calcio e basket come far girare la palla a spicchi sul dito o tenere ferma sulla fronte quella di cuoio. Infine Paul, chiedendo il suo smartphone,  ha mostrato ai fotografi presenti una foto di loro due risalente a quattro anni fa quando Hayes era alla sua prima stagione da Pro con i New Orleans Pelicans: “Siamo ancora qui per un’altra foto” ha esclamato il giocatore della Juventus. LEGGI TUTTO

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    Nba, LeBron James annuncia: “Ritiro? Quel giorno non è ancora arrivato”

    James rassicura tutti sul suo futuro
    Tutti i dubbi sono stati però fugati sul palco degli Espys, i trofei sportivi organizzati dall’emittente Espn: dopo aver ritirato il trofeo per celebrare il record di punti (38.652) della regular-season che ha battuto lo scorso 7 febbraio (fino a quel giorno di Kareem-Abdul Jabbar con 38.387), l’ex Cleveland e Miami è stato chiaro: “Non mi interessa quanti altri punti segnerò, cosa posso o non posso fare in campo. La vera domanda per me è se posso giocare senza barare”, sottolinea LeBron che poi aggiunge: “Il giorno in cui non potrò più dare tutto in campo, sarà finita. Fortunatamente per voi, quel giorno non è arrivato”. Il classe 1984 è sotto contratto con i Lakers (guadagna 47,6 milioni di dollari, ovvero 42,70 milioni di euro). Ha poi un’opzione per il 2024-2025 fino a 51,4 milioni di dollari (46,10 milioni di euro). LEGGI TUTTO

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    Nba, Jokic trascina Denver alle Finals: 4-0 ai Lakers di James!

    LOS ANGELES (STATI UNITI) – Serata magica per Denver: i Nuggets di coach Michael Malone superano 113-111 i Los Angeles Lakers alla ‘Crypto Arena’, chiudono la serie con un clamoroso ‘sweep’ (4-0) e conquistano le Nba Finals per la prima volta nella loro storia: sfideranno la vincente del confronto tra Miami e Boston, con gli Heat avanti 3-0. Gli ospiti dominano grazie allo strapotere di un incontenibile Nikola Jokic: il serbo firma l’ottava tripla doppia ai playoff, andando a referto con 30 punti, 14 rimbalzi e 13 assist. Bene anche Murray (25 punti), Gordon (22) e Porter (doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi). 
    Lakers, James è l’ultimo ad arrendersi
    Ai californiani, che pagano un terzo quarto sottotono (16-36 il parziale) non basta invece l’ennesima grande prova di LeBron James, top scorer del match con 40 punti (10 rimbalzi e 9 assist). Il ‘Prescelto’ trova anche l’aiuto dei compagni, per esempio di Anthony Davis (che chiude con una doppia doppia da 21 punti e 14 rimbalzi) e di Austin Reaves (17 punti), ma contro questi Nuggets non c’è nulla da fare. LEGGI TUTTO