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    MotoGp, cambio in KTM: Leitner diventa consulente, arriva Guidotti

    ROMA – KTM si rinnova in vista della stagione 2022 di MotoGp, con una serie di cambi all’interno del team che, in primis, vedono Mike Leitner lasciare il ruolo di race manager per diventare consulente. Si registra anche la promozione a direttore tecnico di Fabiano Sterlacchini, mentre dalla Pramac arriva Francesco Guidotti, che diventa il nuovo team manager. “Il 2022 sarà la sesta stagione della KTM in MotoGP e la sua gerarchia verrà ristrutturata – si legge nella nota pubblicata da KTM -. Leitner non ricoprirà più il suo ruolo dirigenziale e passerà a un incarico di consulenza: lui è entrato originariamente nel reparto corse della KTM, ha contribuito a costruire la squadra di test che ha iniziato a lavorare sulla RC16 nel 2015 e poi il team ufficiale KTM MotoGp che è sceso in griglia alla fine del 2016 a Valencia. Dal 2017 è stato una parte importante della gestione e dell’organizzazione dei GP che ha prodotto cinque vittorie in meno di mezzo decennio di competizioni, a iniziare dal primo successo di Brad Binder, nel 2020 in Repubblica Ceca”.
    Le parole di Beirer
    Pit Beirer, direttore della divisione motorsport di KTM, ha parlato dopo l’annuncio ufficiale, riservando belle parole per Leitner: “Mike è stato una figura chiave nella nostra missione di lottare contro i migliori nel mondo delle corse su strada e insieme abbiamo creato una struttura MotoGp con staff e piloti giusti che hanno ottenuto risultati eccezionali ai vertici di questo sport. Abbiamo iniziato a costruire la nostra RC16 da un foglio bianco e sotto la sua guida abbiamo messo insieme una grande squadra. Ora, dopo sette anni insieme, abbiamo deciso di riorganizzare la nostra leadership MotoGP per il futuro, e non posso esprimere quanto siamo grati a lui per tutto il lavoro che ha messo in questo progetto. Mike ha spinto molto per portarci dal fondo della griglia alla prima fila e la sua dedizione ha giocato un ruolo importante nella nostra storia di successo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, ira Fernandez contro Gardner: “Il campione morale Moto2 sono io”

    ROMA – Raul Fernandez, vice campione del mondo in Moto2 alle spalle di Remy Gardner, si scaglia contro l’iridato australiano, suo compagno di squadra in Moto2 e ora anche in MotoGp nel team KTM Tech3. Lo spagnolo sostiene, in un’intervista a “motorsport.com”, di essere lui il “campione morale della Moto2”, tesi sostenuta citando di numeri, giri veloci e pole conquistate durante la stagione appena trascorsa. Non solo, Fernandez, a Jerez come tutti i piloti alle prese con i  consueti, attacca anche il team Red Bull KTM Ajo: “Nessuno sapeva come guidarci – ha dichiarato il 21enne – ed è per questo che non abbiamo conquistato il titolo. Il problema è che tutta la mia squadra era inesperta. Doveva esserci una figura leader e invece c’era chi metteva ostacoli sul nostro percorso: era come nuotare controcorrente”.
    Fernandez: “Il gelo nel box dopo Austin”
    Raul Fernandez descrive con frasi impietose il clima nel team di Aki Ajo: “Nonostante le pietre messe sul nostro cammino, io e i miei meccanici abbiamo combattuto tutti sulla stessa barca. Quando ho vinto ad Austin ed eravamo sul podio a festeggiare c’erano persone nel box che stavano zitte e non applaudivano. Quando sei un pilota, hai bisogno di persone che credano in te e non che ti impediscano di raggiungere l’obiettivo”. E infine la staffilata finale a Gardner: “È facile dirsi campione quando hai corso per sei anni sempre in Moto2. Non sei stato il più bravo, ma sei solo quello che alla fine non è stato ostacolato”. La replica seccata dell’australiano non ha tardato ad arrivare: “Chi è il campione? Lui può pensare quello che vuole, sono solo str****te”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Raul Fernandez a valanga contro Gardner: “Io campione morale Moto2”

    ROMA – Sono pesanti come macigni le parole che il vice campione del mondo Raul Fernandez scaglia contro Remy Gardner, suo compagno di squadra in Moto2 e ora anche in MotoGp nel team KTM Tech3. Lo spagnolo sostiene, in un’intervista a “motorsport.com”, di essere il “campione morale della Moto2”, tesi sostenuta a suon di numeri, giri veloci e pole conquistate durante la stagione appena trascorsa. Non solo, Fernandez, alle prese come tutti i piloti con i test di Jerez, ne ha anche per il team Red Bull KTM Ajo: “Nessuno sapeva come guidarci – ha dichiarato il 21enne – ed è per questo che non abbiamo conquistato il titolo. Il problema è che tutta la mia squadra era inesperta. Doveva esserci una figura leader e invece c’era chi metteva ostacoli sul nostro percorso: era come nuotare contro corrente”.
    Fernandez: “Dopo Austin il gelo nel box”
    C’è una frase che forse più di tutte rende l’idea di quello che, secondo Fernandez, fosse il clima nel team di Aki Ajo: “Nonostante le pietre messe sul nostro cammino, io e i miei meccanici abbiamo combattuto tutti sulla stessa barca. Quando ho vinto ad Austin ed eravamo sul podio a festeggiare c’erano persone nel box che non aprivano bocca, né applaudivano. Quando sei un pilota, hai bisogno di persone che credano in te e non che ti impediscano di raggiungere l’obiettivo”. E infine la stoccata finale a Gardner: “È facile dirsi campione quando hai corso per sei anni sempre nella stessa categoria. Non sei stato il più bravo, ma sei solo quello a cui non hanno messo i bastoni fra le ruote”. Non si è fatta attendere la replica stizzita dell’australiano: “Chi è il campione? Lui può pensare quello che vuole, sono solo str****te”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Acosta: “Per la MotoGp c'è tempo”

    ROMA – Forse una stagione d’esordio così non se la immaginava nemmeno Pedro Acosta, laureatosi campione del mondo alla suo primo anno in Moto 3. Tanti team manager si sono interessati allo spagnolo che ha deciso però di rimanere fedele alla KTM. “Ha creduto tantissimo in me come lo sponsor Red Bull. Ora devo assolutamente ricompensarli e spero di stare con loro ancora per molto tempo”, ha sottolineato il pilota del team Ajo ai microfoni Dazn.
    “Ho tempo per misurarmi in MotoGp”
    La KTM aveva offerto ad Acosta anche la possibilità di una moto per il 2022 in classe regina, ma il giovane pilota iberico ha voluto saggiare le proprie qualità in Moto 2. “L’anno prossimo avrò 18 anni e credo di avere tempo per misurarmi in MotoGP. Ora è importante non bruciare le tappe e accumulare esperienza in Moto2. Anche se mio nonno pensa già alla MotoGP,  devo concentrarmi sulla Moto2. Tra la primavera e l’estate sono cresciuto di 5 centimetri e a questi livelli tutto ha un peso. Non ho voluto sottolinearlo perché non volevo che suonasse come una scusa se non avessi vinto il titolo mondiale, ma ora che l’ho conquistato posso dirlo, avevo mal di schiena”, conclude il campione del mondo della Moto 3. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Acosta: “Ho tempo per misurarmi in MotoGp”

    ROMA – La cavalcata in Moto 3 di Pedro Acosta non poteva di certo passare inosservata. Tanti sono i team manager che hanno contattato il giovane spagnolo, laureatosi campione del mondo alla sua stagione d’esordio, tuttavia il classe 2004 ha deciso di rimanere fedele alla KTM. “Ha creduto tantissimo in me come lo sponsor Red Bull. Ora devo assolutamente ricompensarli e spero di stare con loro ancora per molto tempo”, ha affermato il pilota del team Ajo ai microfoni Dazn.
    “Importante non bruciare le tappe”
    Per Acosta si era parlato anche di un doppio salto direttamente in MotoGp, ma l’iberico non ha voluto forzare la mano. “L’anno prossimo avrò 18 anni e credo di avere tempo per misurarmi in MotoGP. Ora è importante non bruciare le tappe e accumulare esperienza in Moto2. Anche se mio nonno pensa già alla MotoGP,  devo concentrarmi sulla Moto2. Tra la primavera e l’estate sono cresciuto di 5 centimetri e a questi livelli tutto ha un peso. Non ho voluto sottolinearlo perché non volevo che suonasse come una scusa se non avessi vinto il titolo mondiale, ma ora che l’ho conquistato posso dirlo, avevo mal di schiena”, conclude il pilota della casa di Mattighofen. LEGGI TUTTO

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    Danilo Petrucci correrà la Dakar con KTM

    ROMA – Ora è ufficiale: Danilo Petrucci parteciperà alla Dakar 2022 in sella alla KTM. Il pilota italiano, che dopo il Gran Premio di Valencia lascerà la MotoGp, prenderà parte alla prossima edizione della leggendaria corsa rally su due ruote prevista a gennaio, dove monterà in sella a una KTM 450 Rally. Tanto entusiasmo da parte del nativo di Terni: “Correre la Dakar è per me un sogno che si avvera. Ho sempre voluto partecipare a questo evento sin da bambino, quando guardavo le videocassette della Dakar degli anni ’80 e ’90. Ora grazie a KTM questo sogno di sta avverando e voglio ringraziarli per la grande opportunità. Credo che sarò l’unico pilota a passare dalla MotoGP alla Dakar nel giro di poco più di un mese e questo sarà un grande orgoglio”.
    Le parole di Beirer
    “L’obiettivo è quello di finire la gara e di godermela – ha aggiunto Petrucci -. Recentemente ho svolto un test sulle dune di Dubai, con i campioni Dakar della KTM, potendo imparare da loro. Spero che la formazione del prossimo mese possa essere sufficiente: sarà una gara dura e sono emozionato”. Anche Pit Beirer, direttore della divisione motorsport di KTM, ha parlato dell’avventura di Petrucci: “Il carattere e il talento di Danilo lo rendono uno dei pochi piloti top che possano fare il passaggio dall’asfalto alle dune. È una grande storia per un grande ragazzo.Vogliamo ringraziarlo per la sua professionalità e per tutti i suoi sforzi profusi come parte del team Tech3 nel nostro progetto MotoGP, ma ora è il momento per un altro”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Beirer: “Terzo team? Dorna non ci ha informato correttamente”

    ROMA – Pit Beirer ha parlato in un’intervista ai microfoni di “Speedweek”. Il direttore del motorsport per KTM ha parlato degli obiettivi della casa motoristica austriaca in MotoGp, mostrando l’ambizione di avere un terzo team in classe regina in futuro: “Nelle ultime stagioni, non abbiamo cercato attivamente alcun partner perché ci è stato detto dalla Dorna che sarebbe stato meglio avere due squadre per ogni produttore. Quindi ci siamo tirati indietro, quando abbiamo notato che stava succedendo qualcosa con Avintia e Gresini. Eppure ora vediamo la Ducati con quattro squadre e noi con due fino al 2024. Ci sembra di non essere stati informati correttamente. Inoltre avere quattro squadre sotto contratto vuol dire avere un grande potere”. 
    Contatti con Cecchinello in passato
    “Abbiamo negoziato con Lucio (Cecchinello, ndr) due anni fa, ma sembra essere un partner Honda molto fedele – ha raccontato Beirer -. Ecco perché non abbiamo mai avuto una conversazione approfondita. Non avrò bisogno di un terzo team finché le nostre squadre occuperanno le ultime due file, come a Misano. Sicuramente, non appena vedremo le formazioni più stabili e prestazioni di alto livello, punteremo ad avere davvero un altro team in MotoGP” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Beirer: “Dorna ci ha imposto un limite, ma Ducati ha quattro squadre”

    ROMA – “Nelle ultime stagioni, non abbiamo cercato attivamente alcun partner perché ci è stato detto dalla Dorna che sarebbe stato meglio avere due squadre per ogni produttore. Quindi ci siamo tirati indietro, quando abbiamo notato che stava succedendo qualcosa con Avintia e Gresini”. Queste le parole di Pit Beirer in un’intervista ai microfoni di “Speedweek”. Il direttore del motorsport per KTM ha parlato degli obiettivi della casa motoristica austriaca in MotoGp, mostrando l’ambizione di avere un terzo team in classe regina in futuro. “Eppure ora vediamo la Ducati con quattro squadre e noi con due fino al 2024 – ha detto -. Ci sembra di non essere stati informati correttamente. Inoltre avere quattro squadre sotto contratto vuol dire avere un grande potere”. 
    Le parole di Beirer
    “Abbiamo negoziato con Lucio (Cecchinello, ndr) due anni fa, ma sembra essere un partner Honda molto fedele – ha raccontato Beirer -. Ecco perché non abbiamo mai avuto una conversazione approfondita. Non avrò bisogno di un terzo team finché le nostre squadre occuperanno le ultime due file, come a Misano. Sicuramente, non appena vedremo le formazioni più stabili e prestazioni di alto livello, punteremo ad avere davvero un altro team in MotoGP” – ha concluso. LEGGI TUTTO