More stories

  • in

    Querrey: “Alcaraz ha più carisma ed è più popolare di Sinner”

    John Isner, Steve Johnson e Sam Querrey

    Nel 2024 si sono divisi equamente gli Slam, ma a livello di successi complessivi e ranking ATP, Jannik Sinner ha vissuto un 2024 nettamente superiore a quello di Carlos Alcaraz. Eppure secondo Sam Querrey lo spagnolo ha più “carisma” e addirittura più “popolarità” dell’italiano. L’ex n.11 del mondo ne ha parlato nel podcast “Nothing Major podcast”, progetto sul tennis che sta scatenando non poche polemiche visto che Querrey, Isner, Johnson e Sock, protagonisti del podcast, parlano fuori dai denti, esprimendo pareri personali e spesso piuttosto polemici.
    Nell’ultima puntata del podcast, Isner ha iniziato il discorso, affermando di essere rimasto sorpreso dal fatto che Sinner abbia surclassato Alcaraz nella stagione da poco conclusa per vittorie e costanza di rendimento, chiudendo l’anno meritatamente da n.1 ATP. “Mi ha sorpreso un po’. Ero con Carlos Alcaraz” afferma il gigante statunitense, ex n.8 del mondo. “Entrando nel 2024, pensavo che sarebbe stato l’anno di Carlos e che sarebbe stato il n. 1. Questo rappresenta un’ottima notizia per il tennis in generale perché Alcaraz vuole riconquistare la posizione di numero 1. Sinner continuerà a spingere Alcaraz, e Carlos continuerà a spingere Sinner, quindi sarà fantastico per entrambi. Sarà fantastico per il tennis, con quei due ragazzi che si stanno migliorando a vicenda”.
    Qua entra in scena Querrey: “Pensi che sia solo perché, a livello mondiale, Alcaraz è più popolare di Sinner, ha più carisma, è semplicemente più uno showman?”, ha chiesto l’ex numero 11 del mondo. Isner spiega che la sua previsione si basava sul fatto che lo spagnolo aveva già vinto Slam prima del 2024, ma che il valore dell’italiano è salito alle stelle: “No. Ho pensato questo solo perché prima di quest’anno Carlos era quello che aveva vinto gli Slam”, risponde John. “Sinner non aveva vinto Slam. C’era andato abbastanza vicino… ma non pensavo che avrebbe vinto due Slam quest’anno. È bravo su tutte le superfici. È bravo soprattutto indoor. Ma sui campi in cemento, è il miglior giocatore, per distacco”.
    Possiamo definire corretta l’analisi di Isner. Per quanto riguarda Querrey e l’affermazione che Sinner sia meno apprezzato e famoso di Alcaraz, forse si è dimenticato chi ha vinto nell’ATP Fans’ Favorite Award 2023 e 2024…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Isner avverte Alcaraz: “Se non farà benissimo all’Australian Open sarà criticato per le tante esibizioni giocate”

    Alcaraz e Shelton nella esibizione al Madison Square Garden di NYC

    John Isner lancia un severo avvertimento a Carlos Alcaraz: mentre Sinner ha concentrato la massima attenzione a riposo e preparazione nel corso il suo eccezionale 2024 e in particolare nella off-season, Alcaraz ha preso parte a varie esibizioni e se le sue prestazioni all’avvio del 2025 non fossero all’altezza sarà certamente criticato per questo. Il gigante USA è intervenuto nel Nothing Major podcast, soffermandosi sulla situazione dello spagnolo. Il n.3 del mondo in effetti prende parte a diversi eventi extra tour, e nel mese di dicembre è stato negli USA prendendo parte a vari eventi promozioni e disputando due esibizioni: a New York contro Ben Shelton, e poi in North Carolina contro Frances Tiafoe.
    “Nessuno ha niente in contrario al fatto che Carlos abbia scelto di scendere in campo negli Stati Uniti in dicembre e abbia incassato due assegni enormi, ma Sinner ha tenuto una condotta diversa: testa bassa e pedalare. Dopo il suo anno fantastico Jannik è presto tornato al lavoro, mantenendo un basso profilo per ripresentarsi in campo al massimo della condizione”.
    “Entrambi saranno pronti per andare in Australia. Ma penso che se Carlos non si performerà così bene all’Australian Open, molte persone si scaglieranno contro il fatto che era negli Stati Uniti a dicembre a giocare esibizioni invece di prepararsi come il suo rivale. Non penso che sia giusto, ognuno può scegliere di prepararsi come vuole, ma se succedesse, sono sicuro così che andrà.”
    Parole quelle di Isner che aprono a interessanti riflessioni sulla preparazione dei tennisti nella breve finestra temporale della off-season, tra fine novembre e dicembre. Moltissime sono state le esibizioni organizzate un po’ ovunque, con tanti giocatori di primo livello presenti. Pochi i tennisti che hanno scelto di evitarle a fine anno e pensare solo alla preparazione, tra questi Jannik Sinner, che dopo un periodo di riposo attivo a Monte Carlo è di base a Dubai per affinare fisico e colpi in vista degli Australian Open, al via tra meno di un mese.
    Gli Australian Open sono il torneo dello Slam nel quale Alcaraz ha ottenuto i peggiori risultati. Infatti il giovane spagnolo ha trionfato a US Open 2022, suo primissimo titolo Slam, quindi poi a Wimbledon nel 2023 (e 2024) e a Roland Garros 2024. A Melbourne invece vanta come miglior risultato gli quarti di finale di questa stagione, e in totale in carriera ha disputato solo 10 partite nel torneo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    2023, cala il sipario per Isner, Feliciano e altri ex top40

    John Isner

    Come ogni anno anche il 2023 ha salutato il ritiro di diversi tennisti di valore, protagonisti di pagine importanti della disciplina. Nel 2023 tra i giocatori che hanno appeso la racchetta al chiodo segnaliamo John Isner, Feliciano Lopez, Pablo Andujar, Malek Jaziri, Guido Pella e Peter Gojowzcyk. Li ricordiamo brevemente con alcuni dati e momenti salienti.
    John Isner sarà ricordato per sempre per due fatti: il record assoluto di Ace (ben 14.470), e la vittoria del match più lungo della storia, a Wimbledon 2010 contro il francese Mahut, cinque set distribuito su tre giorni per 11 ore e 5 minuti di gioco, con il clamoroso score di 70 a 68.  Record che non sarà mai più battuto poiché in tutti gli Slam il quinto set è adesso deciso da un tiebreak. “Long John” dai suoi 208 cm ha sparato Ace a ripetizione, a volte letteralmente ingiocabile nei suoi game, ma oltre al servizio bomba è stato un tennista discretamente completo, con una mobilità tutt’altro che disprezzabile viste le sue misure. In carriera ha vinto 16 tornei, toccando come best ranking il n.8 nel 2018. Non ha mai raggiunto la finale di uno Slam, c’è andato vicino a Wimbledon 2018, quando fu stoppato in semifinale da Kevin Anderson al termine di un’altra maratona, vinta dal sudafricano per 26-24. A lui appartiene anche il record di servizio più veloce registrato ufficialmente, 253 km/h nel 2016 in Coppa Davis, anche se molti attribuiscono quel primato all’australiano Sam Groth, 263 km/h, ma al Challenger di Busan. Diritto potente, discreto nel gioco di volo, ha tirato la carretta del tennis a stelle e strisce in anni davvero bui per gli USA al maschile. Nel 2018 il suo successo più prestigioso, il 1000 di Miami. Curiosamente ha vinto tutti suoi titoli negli USA, eccetto i due titoli ad Auckland.
    Feliciano Lopez resterà nella memoria degli appassionati per il suo stile di gioco offensivo, uno dei pochi veri attaccanti pronto a correre a rete appena possibile, meglio se con quel rovescio in back davvero efficace per trovare un’ottima posizione sulla rete e sfruttare il suo innato atletismo. Fisico statuario (e bellissimo uomo, “Deliciano” per dirla alla mamma-Murray), ha attraversato 4 lustri della disciplina senza mai un grande infortunio e continuando a praticare quel tennis personale e offensivo davvero lontano dai canoni classici del tennis iberico, costruito su rotazioni, grande pressing e lotta dalla riga di fondo. Ha vinto 7 tornei in carriera (due volte sull’erba del Queen’s), fermandosi a un passo dalla top10, al n.12, questo forse resterà il suo più grande rimpianto in carriera. Fu decisivo nella finale di Coppa Davis in Argentina nel 2008, quando il “dream team” formato da Del Potro e Nalbandian fu clamorosamente battuto in casa da una Spagna priva di Nadal, con proprio Feliciano protagonista (vinse vs. Del Potro in singolare e trascinò Verdasco in doppio). Vanta un record assoluto che sarà difficile da superare: ha giocato ben 79 tornei dello Slam consecutivi, da Roland Garros 2002 agli Australian Open 2022. Iron man!
    Pablo Andujar ha chiuso la sua buona carriera in patria, ritirandosi nel corso del Challenger di Valencia lo scorso novembre. Ha disputato oltre 400 partite sul tour maggior, vincendo in carriera 4 titoli e toccando il best ranking di n.32 nel 2015. Purtroppo quando era al suo massimo in carriera ha subito un grave infortunio al gomito, riuscendo a tornare competitivo dopo ben 3 operazioni, togliendosi comunque la soddisfazione di rientrare in top 50 nel 2019. Tennista capace di lottare ore in campo, ha fatto della consistenza di gioco il suo punto di forza, brillando soprattutto sulla natia terra battuta. È attualmente uno dei rappresentanti dei giocatori in seno all’ATP.
    A 39 anni Malek Jaziri ha deciso di terminare la propria carriera, che l’ha reso il miglior tennista tunisino di tutti i tempi. Dotato di un fisico potente, il suo diritto su terra battuta poteva far male a chiunque e gli ha consentito di issarsi fino al n.42 nel ranking nel 2019, suo miglior piazzamento. Non ha vinto nessun torneo del tour maggiore, disputando solo una finale a Istanbul, nel 2018, sconfitto dal giapponese Taro Daniel.
    Guido Pella ha pensato bene di regalare a se stesso e alla sua famiglia un bel viaggio a Disney Paris dopo aver disputato il suo ultimo match in carriera allo US Open. L’argentino ha chiuso la sua vita Pro a 33 anni, un viaggio fatto di molti alti e bassi per colpa di vari infortuni. Tennista di discreto talento, mancino, quando era in giornata poteva diventare davvero pericoloso grazie alla progressione dei suoi colpi e qualche angolo davvero interessante. Ha toccato come proprio best il n.20 nel 2019, anno in cui ha vinto l’unico titolo in carriera a San Paolo e ha toccato la miglior prestazione negli Slam, i quarti a Wimbledon. Ha disputato altre quattro finali in carriera.
    Peter Gojowzcyk ha deciso di smettere dopo 18 anni di carriera a Metz, esattamente dove ha vinto il suo unico titolo sul tour maggiore nel 2017 partendo dalle qualificazioni. Il 34enne tedesco ha raggiunto il n.39 della classifica ATP nel 2018, il suo anno migliore complessivamente, nel quale ha raggiunto due finali con 23 vittorie. Martoriato da vari infortuni, ha giocato spesso bene nei tornei disputati ad inizio stagione tra Doha e Dubai. Con colpi di buon anticipo e traiettorie offensive, si prendeva grandi rischi e non sempre gli andava bene, ma in certe giornate è stato un avversario assai scomodo. Il suo ultimo grande risultato è stato a US Open 2021, dove ha raggiunto gli ottavi portando Alcaraz al quinto set.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Isner e Kyrgios difendono Novak Djokovic

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    John Isner ha parlato della vicenda di Novak Djokovic.
    ” Quello che Novak sta attraversando in questo momento non è giusto, non c’è alcuna giustificazione per il trattamento che sta ricevendo. Ha seguito le regole e gli è stato permesso di entrare in Australia e ora è stato detenuto contro la sua stessa volontà. È una vergogna ”
    Anche Kyrgios difende Djokvoic :” Il modo in cui stiamo trattando Djokovic è pessimo , Novak è un campione ma soprattutto un uomo “. LEGGI TUTTO

  • in

    Mardy Fish su Jannik Sinner: “ciò che mi colpisce di più è il suo atteggiamento in campo. Ci sono un sacco di giovani presuntuosi e arroganti là fuori, ma lui è l’opposto”

    John Isner nel match di ieri contro Jannik Sinner

    Ci sono pochissime partite nella memoria recente in cui un giocatore è stato così superiore a John Isner come Jannik Sinner nel suo debutto in Coppa Davis, impressionando anche i suoi rivali.Il nativo di Greensboro ha detto che vede l’azzurro tra i primi tre giocatori del mondo molto presto, qualcosa riaffermato dal capitano della squadra statunitense Mardy Fish.
    “Non c’è dubbio che ha un grande futuro davanti a sé”. Oggi è stato impressionante e ciò che mi colpisce di più è il suo atteggiamento in campo. Ci sono un sacco di giovani presuntuosi e arroganti là fuori, ma lui è l’opposto. Non ho mai visto niente del genere”. LEGGI TUTTO

  • in

    Masters 1000 Indian Wells: Si ritira John Isner. Jannik Sinner già agli ottavi di finale

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Jannik Sinner è approdato agli ottavi di finale del torneo Masters 1000 di Indian Wells.
    John Isner per l’imminente parto della moglie si è ritirato sia dal doppio che dal singolare dove avrebbe dovuto affrontare proprio Jannik che in questo modo e senza giocare un solo 15 approda agli ottavi di finale dove sfiderà uno tra Berrettini o Fritz.
    Con il ritiro anche dal doppio di Isner ottengono un passaggio gratuito al terzo turno Fognini e Sonego, che avrebbero dovuto affrontare proprio Isner e Sock al secondo turno di doppio. LEGGI TUTTO

  • in

    John Isner difende la Laver Cup

    John Isner ha espresso il suo stupore e la sua indignazione per quello che considera un trattamento totalmente ingiusto da parte di alcuni media sulla Laver Cup. Il giocatore americano è molto appassionato dell’evento e lo ha detto nella sua riflessione finale dopo la conclusione del torneo. “Continueremo a lottare per vincere questo torneo, che […] LEGGI TUTTO

  • in

    John Isner su Jannik Sinner: “Ha assolutamente tutto per fare la storia. Lo considero una delle grandi stelle future del nostro sport”

    John Isner ha messo a segno una sorpresa parziale ieri battendo il nostro Jannik Sinner, una delle nuove stelle del circuito ATP a Cincinnati. L’esperienza del gigante americano ha prevalso, ma Isner è stato pieno di elogi per l’azzurro. “Posso anche trascinare i miei piedi sul campo, ma se servo bene e sono continuo nei […] LEGGI TUTTO