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    Impressionante Fonseca! Il 18enne brasiliano batte Rublev all’esordio agli Australian Open (e in uno Slam)

    Joao Fonseca, classe 2006

    A Star is Born. Joao Fonseca è la rock star della notte di Melbourne: con un tennis di una potenza, qualità, velocità e quantità di soluzioni stellari, il 18enne di Rio de Janeiro sorprende Andrey Rublev (testa di serie n.9 del torneo) per 7-6(1) 6-3 7-6(5) dando una dimostrazione di forza impressionante, il tutto nella sua prima partita in carriera in uno Slam e quindi sulla lunga distanza. Rublev non ha giocato nemmeno una brutta partita, non è crollato nei suoi momenti auto distruttivi che troppe volte hanno dato il via libera all’avversario di turno. È stato Fonseca a prendersi la miglior posizione sul campo, forte di un servizio continuo e soprattutto accelerazioni bellissime, colpite con così tanto anticipo e velocità da diventare imprendibili.
    Diritto poderoso (ne ha tirato uno a 181 km/h, il più rapido del torneo finora), rovescio clamoroso per facilità di uscita della palla delle corde sia in lungo linea che cross… Non c’è una fase di gioco o posizione del campo dalla quale Joao non riesca a “spaccare la palla” e trovare un vincente, anche quando è costretto in difesa. Per la giovanissima età è clamorosa la sua completezza tecnica: gestisce molto bene anche i tempi dell’attacco e riesce a difendersi discretamente bene, anche se è proprio il lato fisico – velocità fine e forza – il settore sul quale dovrà lavorare per reggere questa velocità in scambi prolungati e tenere i suoi ritmi folli in spinta per ore, quelle necessarie ad battagliare ad armi pari contro i migliori. Da quello che abbiamo visto stasera a Melbourne, gli manca davvero poco…

    Extraordinary.
    Joao Fonseca’s forehand is something else 😲@wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis • #AusOpen • #AO2025 pic.twitter.com/yckdeon9x2
    — #AusOpen (@AustralianOpen) January 14, 2025

    Un dato fornito durante il match è davvero spaventoso: nel primo match del torneo i top10 stanno servendo la seconda palla di servizio a 158 km/h di media; Fonseca nella partita vinta contro Rublev veleggiava sicuro a 175 km/h! Un riscontro pazzesco, perché forte di una seconda palla così rapida e pure precisa attaccarlo non è affatto facile. Rublev c’è riuscito a tratti scatenando tutta la potenza del diritto, ma non sempre è riuscito a prendersi il punto di prepotenza perché Fonseca anche in corsa riesce a tirare palla rapide e precise. Infatti l’aspetto forse più sbalorditivo nella prestazione del carioca è il suo controllo di palla a quella velocità d’esecuzione, il tutto in una completezza tecnica vista raramente per un ragazzo della per la sua età. Esecuzioni tecnicamente impeccabili, anticipo e velocità assolute, e pure una testa davvero focalizzata nel gioco che gli permette di giocare benissimo i punti che scottano. Impressionante. 

    No. Holding. Back 💥
    Full throttle tennis from Joao Fonseca 😮‍💨@wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis • #AusOpen • #AO2025 pic.twitter.com/waZQX0TAIs
    — #AusOpen (@AustralianOpen) January 14, 2025

    Fonseca ha dominato il tiebreak del primo set con una serie di colpi bellissimi, uno meglio dell’altro; quindi nel secondo set è andato avanti di prepotenza, rispondendo molto bene e quindi prendendosi il punto dal centro del campo. Bravo a contenere i diritti inside out di Andrey e spesso infilarlo con rovesci lungo linea giocati quasi senza apertura, di puro timing. Che classe.
    All’avvio del terzo set un piccolo calo di energia, del resto era alla sua prima partita in uno Slam. Va sotto di un break ma lo recupera immediatamente, con una tigna da tennista navigato. Qualche errore in più, con gambe appena più pesanti. La sensazione è che Rublev, salito nella spinta, possa ribaltare il match se porta a casa il terzo set allungando la partita. Forse anche Fonseca ne è consapevole, e per questo al tiebreak gioca il tutto per tutto. E tutto gli va bene… altre accelerazioni fantastiche e chiusura a braccia alzate. Prima vittoria in uno Slam alla prima apparizione, contro un top10 esperto e grande fighter.
    Fonseca ricordiamo non ha ancora perso un match nel 2025 (ha vinto il Challenger di Canberra) e ha triturato ogni avversario nelle qualificazioni. Sarà molto intrigante vederlo alla “prova del 9” contro il nostro Lorenzo Sonego. Joao Fonseca, che talento… Occhio che questo ragazzo terribile ha tutto quel che serve per scalare il ranking mondiale con la prepotenza di uno Tsunami…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Joao Fonseca: qualificato all’Australian Open a 18 anni. Primo sudamericano a riuscirci dai tempi di Del Potro. Ora sfida Rublev

    Joao Fonseca BRA, 21.08.2006 – Foto ATP

    João Fonseca continua la sua incredibile ascesa nel tennis mondiale. Il diciottenne brasiliano, dopo i trionfi alle Next Gen Finals e nel Challenger 125 di Canberra, ha conquistato la sua prima qualificazione in un torneo del Grande Slam, superando l’argentino Thiago Tirante con il punteggio di 6-4 6-1 nelle qualificazioni dell’Australian Open.La qualificazione del giovane brasiliano rappresenta l’ennesima conferma di un talento in rapida ascesa, pronto a confrontarsi con i migliori tennisti del mondo nel primo Slam della stagione.
    Un risultato storico che fa di Fonseca il primo teenager sudamericano a qualificarsi per il main draw di uno Slam dai tempi di Juan Martín del Potro allo US Open 2006. Il giovane talento brasiliano, attuale numero 113 del mondo, ha così esteso la sua striscia di vittorie consecutive a 13.Il match contro Tirante ha visto un primo set equilibrato, con Fonseca che ha dovuto rincorrere fino al 4-4, prima di piazzare il break decisivo e chiudere 6-4 in 41 minuti. Nel secondo parziale, il carioca ha dominato dall’inizio alla fine, imponendosi per 6-1 in soli 35 minuti.Fonseca affronterà al primo turno nientemeno che Andrey Rublev, numero 9 ATP. Sarà la prima volta in carriera che il giovane brasiliano si confronterà con un giocatore della top 10. Lo scorso anno, il russo aveva debuttato nello Slam australiano contro un altro brasiliano, Thiago Wild, vincendo una grande partita in cinque set.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Voglio cambiare la storia”: Il sogno di Fonseca e la Finale di Wimbledon 2019

    Joao Fonseca nella foto – Foto Getty Images

    In vista delle Next Gen ATP Finals di Jeddah, Joao Fonseca ha rivelato all’ATP quale match della storia del tennis avrebbe voluto giocare. La risposta del 18enne brasiliano, attualmente numero 145 del mondo, rivela tanto della sua personalità quanto del suo amore per questo sport.
    “La finale di Wimbledon 2019, quando Roger aveva la palla match contro Novak Djokovic,” ha confessato Fonseca. “Avrei voluto essere Roger, per poter fare un ace sul 40-15, palla match, contro Djokovic in quella finale. Voglio cambiare la storia!”
    Il riferimento è a uno dei momenti più drammatici nella storia del tennis, quando Federer ebbe due match point sul proprio servizio prima di cedere a Djokovic in un epico finale. La scelta di Fonseca non solo dimostra la sua conoscenza della storia del tennis, ma anche il suo spirito romantico e la sua audacia nel voler “riscrivere” uno dei momenti più discussi della storia recente di questo sport.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Maturo grazie allo Sport: Joao Fonseca si racconta prima delle Next Gen Finals

    Joao Fonseca nella foto – Foto Getty Images

    In un’intervista rilasciata al sito ATP, Joao Fonseca, giovane promessa del tennis brasiliano qualificatosi per le Next Gen ATP Finals 2024, ha rivelato il suo percorso di crescita e le sue ambizioni per il futuro.
    “Penso di essere abbastanza maturo e questo lo devo allo sport. Sto crescendo velocemente,” ha dichiarato Fonseca, che in un solo anno è passato dalla posizione 700 del ranking a qualificarsi per il prestigioso torneo giovanile di Jeddah.
    Il 2024 è stato il suo primo anno da professionista, una scelta maturata dopo la vittoria agli US Open junior del 2023. “Non è facile stare lontano dalla famiglia e dagli amici, ma è il mio lavoro e devo abituarmi,” ha spiegato il giovane talento. “Dopo il torneo di Rio de Janeiro, non ho potuto dire di no al circuito professionista, nonostante mi fossi già impegnato con l’Università della Virginia.”
    Il suo approccio al tennis è caratterizzato da una forte individualità: “Non mi piace paragonarmi agli altri giocatori, voglio essere me stesso. Uno dei miei obiettivi per questa stagione era qualificarmi per le Next Gen ATP Finals, per competere con i migliori under 20 al mondo.”
    Il suo allenatore, Guilherme Teixeira, ne ha sottolineato le qualità umane oltre che tecniche: “Joao è un ragazzo molto semplice e umile. Ha solo 17 anni e dobbiamo considerarlo prima come persona e poi come giocatore. È un grande competitore con una notevole capacità di assorbire gli aspetti più complessi di questo sport. Lavoriamo per trovare i tempi e i modi migliori per far funzionare tutto al meglio.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Fonseca: “Mi piace il tennis di Sinner, credo di assomigliare a Jannik come tipo di gioco”

    Joao Fonseca in Davis Cup a Bologna

    Joao Fonseca ammira il tennis di Jannik Sinner e si rivede nel gioco aggressivo e di pressione del n.1 del mondo italiano, un modello a cui si ispira dopo aver condiviso il campo con lui lo scorso anno a Torino. Fonseca è uno dei giovani più interessanti del panorama internazionale. Il 18enne di Rio dei Janeiro, attualmente n.154 nel ranking mondiale, è settimo nella Race to Jeddah e molto probabilmente sarà una delle stelle della prossima edizione delle NextGen ATP Finals. Lo scorso anno Joao ha vissuto una grande esperienza a Torino, scelto come sparring per i campioni in competizione nella kermesse ATP di fine anno. Proprio in quell’occasione ha conosciuto Sinner, si è allenato più volte con lui e ha avuto anche l’opportunità di parlarci, ottenendo da Jannik un consiglio per la propria carriera. Ne ha parlato in una breve intervista rilasciata al sito ufficiale ATP.
    “Spero di giocare le prossime NextGen ATP Finals. Molti buoni giocatori hanno vinto il titolo e direi che quello che mi piace davvero guardare, e in cui mi riconosco di più, è Sinner” afferma Fonseca. “Mi piace molto il suo gioco aggressivo. Tecnicamente il modo in cui gioca, la sua pressione in campo, rappresenta proprio il tipo di tennis che prediligo e il mio modo di giocare, il mio modello. Mentalmente, è un po’ più calmo. È un ragazzo timido e mi piace il modo in cui compete. Non è troppo espressivo, quindi è simile a me”.
    Così Fonseca ricorda i momenti passati con il n.1: “È stato alle ATP Finals dell’anno scorso. Ero uno degli sparring partner e ci siamo allenati assieme il primo e il secondo giorno. È un ragazzo davvero simpatico. Ho sempre pensato di voler andare all’università; avevo un impegno preso con l’Università della Virginia, ma Sinner mi ha chiesto, ‘Andrai all’università?’ A quel punto mi ha consigliato ‘Sei già troppo bravo, puoi passare al tennis professionistico’. È stata una cosa carina. Ho pensato che questo ragazzo mi stesse prendendo in giro e mi stesse facendo uno scherzo. Era la prima volta che mi allenavo con lui ed è stato davvero gentile, così come i suoi allenatori”.
    Joao è molto grato alla sua famiglia per il supporto, non solo morale ma anche a fattivo nei suoi primi passi nel tennis Pro: “Mio ​​padre è la mia maggior ispirazione, è un idolo per me. Mi ha aiutato molto nel corso della mia giovane carriera. Sono davvero grato a lui e a mia madre. Mio padre è il mio agente, pensa a tutto. È davvero bello che i miei genitori lavorino anche con me, avere una famiglia così alle mie spalle. Fanno il tifo per me, sento il loro aiuto, mi hanno aiutato con i viaggi, gli sponsor” conclude Fonseca.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    NextGen ATP Finals 2024, un’edizione che si prospetta molto interessante

    Jakub Mensik (foto ATPsite)

    Da quando le NextGen ATP Finals hanno lasciato Milano, i nostri appassionati hanno posto in secondo (o terzo…) piano l’evento U21 che chiude l’annata tennistica, sbarcato in quel di Jeddah. Del resto, i nostri ex giovanissimi o molti di loro passati dal “master dei giovani” sono sbarcati con grande successo sul tour ATP e quindi di carne al fuoco ce n’è tanta, per la soddisfazione di tutti. Si è parlato molto del futuro della manifestazione nata per dare una bella vetrina ai prospetti più interessanti. Col ricambio generazionale avvenuto, in tanti ipotizzano che questa manifestazione non abbia più molto senso. Quando fu lanciata c’era davvero l’esigenza di un torneo del genere, chi vi scrive ne aveva parlato già in annate precedenti. Al vertice il dominio di “big 4” più qualche sparuto invitato (Wawrinka, a volte Del Potro, poco altro) era dispotico, ma ancor più cristallizzata era la fascia sottostante, con ottimo livello medio e grande difficoltà per i giovanissimi nell’inserirsi e duellare con i migliori. A volte dipende solo dalla contingenza, da generazioni con meno talento ad altri fattori, ma un sette-otto anni fa era assai complicato per un under 21 farsi notare dal grande pubblico. Per questo la vetrina NextGen è stata interessantissima, tanto che molti campioni dell’evento o giovani che hanno ben figurato sono oggi tra i migliori, da Sinner in giù. Oggettivamente l’edizione dello scorso anno delle NextGen non è stata memorabile, come anche l’ultima disputata a Milano. Generazioni, momenti, e via forti critiche alla manifestazione stessa. L’edizione che andrà in scena tra due mesi invece si prospetta molto, molto interessante se tutti i giovani che avranno il diritto di partecipare saranno al via. Andiamo a vedere. 
    Il primo della lista, per la Race to Jeddah di questa settimana, è l’affermato Arthur Fils, francese 20enne e già vincitore quest’anno di un ATP 500. Molto interessante la lista dei tennisti appena dietro nella Race, potrebbero dar vita ad un torneo niente male. Il secondo nella Race è Alex Michelsen, che molti ricorderanno come avversario di Sinner nell’estate USA e la scorsa settimana opposto a Djokovic a Shanghai. Lo statunitense ha potenza nei colpi e servizio per diventare un giocatore di alto livello, forse non uno di quelli che possono ambire a uno Slam – a meno che non migliori terribilmente nella fase motoria in difesa – ma certamente un ottimo giocatore. Il terzo nella Race è Juncheng “Jerry” Shang, classe 2005 e vincitore a Chengdu, vittoria storica perché primo cinese ad alzare un trofeo ATP in casa (battendo tra l’altro in finale Musetti). Di lui si parla da molto tempo: il cinese della Florida ha una capacità di copertura del campo formidabile, e colpi in anticipo davvero micidiali quando prende l’angolo e chiude il campo. È un tennista che può ambire certamente ai piani alti del ranking, e giocatore molto divertente da seguire visto il suo tennis offensivo e molto personale.
    Il quarto nella Race to Jeddah è Jacob Mensik, altro 2005 ma totalmente diverso dal coetaneo cinese. Fisico massiccio e potenza enorme, in campo esplode colpi puliti inculcati dall’eccellente scuola tecnica ceca. Sui campi in duro è già bello competitivo, l’attitudine è quella giusta. Gli manca solo esperienza e affinare la fase difensiva del gioco, ma il suo potenziale è molto alto. In lui il tennis ceco potrebbe aver trovato il degno erede di Berdych, e insieme a Machac e Lehecka già compone una squadra che in Davis Cup può rappresentare un bel problema per tutti. Quinto nel ranking stagionale U21 Luca Van Assche, francese di buone qualità ma un po’ arenatosi quest’anno dopo una scalata rapida nel 2023. Velocissimo in campo, gli manca forse il colpo definitivo ma è un tennista potenzialmente molto ostico nella lotta e ancor più sulla terra battuta, dove può far valere la sua ragnatela in costruzione. Seguono nella Race due giovanissimi: Learner Tien e Joao Fonseca.
    Il californiano, che compirà 19 anni in dicembre, è considerato il giocatore di punta formato dalla USTA. Ancora poco noto al grande pubblico, ha un tennis in piena evoluzione. Dopo buoni risultati a livello Futures, dallo scorso luglio è passato stabilmente ai Challenger e nel suo paese si è fatto valere vincendone tre, oltre ad altri buoni piazzamenti e i quarti di finale all’ATP di Winston-Salem (partendo dalle qualificazioni). Le NextGen sono esattamente la vetrina per scoprirlo e ammirare il suo talento.
    Assai più noto invece il settimo della Race U21, il brasiliano Joao Fonseca (classe 2006). Colpi puliti, grandi accelerazioni e il piglio di chi crede di poter arrivare in alto, il nativo di Rio de Janeiro ha pure un discreto fisico a sostenere il suo tennis propositivo, a volte ancora un po’ troppo difficile o perlomeno ambizioso. Lui è molto ambizioso, e in lui ha creduto niente meno che Roger Federer, mettendolo sotto contratto con il suo noto sponsor tecnico. Fonseca h mostrato il suo talento anche nel girone di Bologna in Davis Cup lo scorso mese, è certamente uno dei giovani con maggior potenziale della nuova generazione. L’ottavo giocatore potrebbe essere una wild card, attualmente nella Race il posto toccherebbe a Coleman Wong, ma assai vicini sono Vilius Gaubas, Enrique Rocha e Nishesh Basavareddy. Vedremo chi andrà a Jeddah per avere il quadro completo degli 8 partecipanti.
    Il torneo continuerà a svolgersi secondo le regole “NextGen”, che tanto hanno fatto fatto discutere ma che hanno dato la spinta ad introdurre piccole novità che oggi funzionano bene nei tornei ATP.  Guardando al lotto complessivo dei partecipanti e anche alla loro diversità, l’edizione 2025 del masters giovanile potrebbe essere estremamente interessante e ricca di qualità. Esattamente quel che serviva per rendere una spinta all’evento stesso. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: Berrettini batte Fonseca in due set, primo punto per l’Italia contro il Brasile

    Matteo Berrettini con la maglia azzurra a Bologna

    Inizia con una vittoria l’avventura del team azzurro, campione in carica, nella fase a gironi di Davis Cup a Bologna. Matteo Berrettini domina in 23 minuti il primo set contro Joao Fonseca, troppo forte al servizio e incisivo col diritto il romano, poi la prima sfida di Italia vs. Brasile s’accende e Berrettini la porta a casa al tiebreak dopo aver sprecato la chance di chiuderla servendo sul 6-5 e pure recuperando uno svantaggio di 0-3 nel tiebreak. Matteo Berrettini batte Joao Fonseca 6-1 7-6(5), tornando a vincere un match in Davis e regalando un fondamentale primo punto all’Italia. Una buona prestazione di Berrettini: aggressivo e preciso nel primo set, ha fatto sentire tutta la differenza di esperienza al classe 2006 brasiliano, servendo con continuità e mettendogli pressione. Nel secondo set Fonseca si è scrollato di dosso la tensione dell’evento e dell’esordio, ha preso ritmo, ha sbagliato di meno e ha avanzato la sua posizione, spingendo molto sul rovescio di Berrettini e reggendo piuttosto bene. Il match è salito di livello, con molti scambi di grande qualità.
    Matteo è salito in cattedra sul 5 pari, si è preso con misura e intelligenza il break, lavorando benissimo la palla col back di rovescio e così togliendo ritmo al rivale, con un paio di difese e passanti ottimi. Qui accade l’imprevisto: la prima palla lo tradisce sul più bello, pure un doppio fallo e troppe seconde che Fonseca, con qualità, aggredisce. Il capolavoro Berrettini lo compie, da campione, nel momento più critico, il tiebreak, col macigno dell’occasione sprecata e un avversario “on fire”. Fonseca colpisce a tutta e si prende due punti in risposta, vola avanti 3 punti a 0 “pesante”, ma Berrettini ha sguardo delle grandi occasioni, c’è. Resta lucido e focalizzato, è consapevole di poter incidere in risposta e poter ancora ribaltare tutto a suo favore. Non accelera i tempi, si prende il tempo per costruire, tagliare la palla col back e tirare a tutta col diritto. Rimonta, con fisico e testa, tantissima testa, e va a prendersi il successo di consistenza, freddezza e potenza. Una vittoria a tutto tondo, che ha messo in mostra i colpi, il fisico e la testa del nostro unico finalista a Wimbledon ed ex top10. Una vittoria che ci restituisce anche in maglia azzurra il nostro Matteo-nazionale.

    Nearly 2 Years after his last #DavisCup match!
    Matteo Berrettini returns in style with a WIN for Italy in front of a home crowd 🇮🇹🔥 pic.twitter.com/S9eKK3haxk
    — Davis Cup (@DavisCup) September 11, 2024

    Berrettini ha convinto per attitudine, colpi e anche una buonissima condizione fisica. In campo è parso rapido, reattivo, anche piuttosto consistente in difesa, dove non ha mai sparacchiato per liberarsi dello scambio. Dal secondo set, quando Fonseca ha alzato il livello sbagliando di meno e diventando assai più incisivo con i suoi colpi, Berrettini ha giocato con intelligenza, affidandosi ai cambi di ritmo per sporcare la pulizia d’impatto – ottima – e geometrie in progressione del carioca, che si è confermato grande talento e vero potenziale “crack” per il futuro. Normale che in Davis conti tanto la pressione e la lucidità, e in questo Matteo è uno dei migliori, qualità che sono venute fuori al momento decisivo. L’unica pecca di Berrettini è stato un calo al servizio nel secondo set, si è scambiato fin troppo nei suoi game, ma è anche corretto sottolineare che le prime palle break dell’incontro le ha concesse sul 6-5, servendo per il match. Strano che il servizio l’abbia abbandonato proprio al momento di chiudere, ma probabilmente ha avvertito anche lui la pressione del momento. Poco male, si è ripreso con un tiebreak eccellente, in rimonta, portando al suo team un punto molto importante. Italia 1, Brasile 0. Ora Arnaldi vs. Monteiro.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo incontro di Italia – Brasile inizia con un ottimo turno di servizio di Berrettini, braccio caldo e battute quasi imprendibili. Fonseca avverte tutta la tensione dell’esordio in un palcoscenico così importante, affretta i tempi e sbaglia due colpi banali si scambio che gli costano il 15-40. Matteo si prende subito il BREAK con un attacco consistente col diritto che provoca l’errore nel passante di rovescio di Joao. 2-0 Berrettini. Fantastico il diritto inside out del romano sul 30-15, grande gioco col polso e precisione. Con una prima palla nell’angolino, più precisa che veloce, Matteo chiude il game, 3-0. Partenza razzo, consistente. Male col rovescio Fonseca in quest’avvio, troppo statico con i piedi e la distanza dalla palla non è ottimale, ma entra in azione il suo servizio, con un Ace esterno muove lo score, 1-3. Anche Berrettini serve bene, apre il quarto game con un Ace (terzo di match), poi va sotto di due quindici, tra un attacco corto e poi un gran diritto del carioca. 15-30, vince un gran scambio difensivo Matteo, lob perfetto e poi chiusura. Risolve i problemi Berrettini con i suoi colpi top, servizio e poi diritto pesante da sinistra. 4-1 Italia. Se Fonseca non fa la differenza con la prima di servizio, è la risposta di Berrettini a salire in cattedra. Impatti potenti, rischiosi ma super offensivi, che lo portano 0-30. Arrivano due chance del doppio break sul 15-40 (bel diritto cross). Fonseca costruisce bene sulla prima, ma sulla seconda Joao affossa di nuovo un rovescio, molto scarico con le gambe dopo il servizio. Matteo vola 5-1. Lo schema servizio esterno e diritto potente lungo linea di Berrettini sono una Chimera per Fonseca, non può far altro che veder sfilare la palla, come sul quarto Ace che lo porta a due Set Point sul 40-15. Con un bel diritto lungo linea il SET si chiude 6-1. 23 minuti di dominio totale, troppo sicuro, consistente e potente l’azzurro, mentre Fonseca ha mostrato un bell’anticipo e pulizia di impatto, ma troppo corto nello scambio e falloso col rovescio.
    Fonseca parte più sciolto alla battuta nel secondo set, quindi cerca di incidere in risposta per mettere pressione a Berrettini. Guadagna un punto di vantaggio (15-30), ma l’azzurro è solido, diritto potente al centro, poi gran prima palla esterna. Purtroppo sbaglia uno smash – non facile – dopo due diritti pesanti. Per la prima volta si va ai vantaggi in game azzurro. Arriva un nastro “casalingo”, ingiocabile la palla dopo la deviazione, poi altra battuta a tutta. 1 pari. Nel terzo game ingenuità sul net di Joao, non chiude una comoda volée e perde il punto. 15-30. La tensione sale, e la prima palla scompare… trova un diritto splendido da sinistra, si è preso un gran rischio, è andata bene. Ma sul 30 pari Berrettini trova un impatto splendido di diritto in risposta che sorprende il brasiliano. 30-40, palla break! Se la gioca bene stavolta Fonseca, attacca e tocca di volo con ottima mano, e rapido con i piedi (il suo miglior punto del match). Concede e poi cancella anche una seconda PB il carioca, con un Ace. 2-1. Si scambia di più nel secondo set, Berrettini fa meno punti diritti con la battuta, e Fonseca inizia a prendere le misure all’azzurro. Sul 15-30 Matteo spara un Ace fondamentale a respingere le velleità di Joao, e quindi un altro “asso”, il settimo, poi una seconda palla che è quasi una prima… 2 pari. È il miglior momento del match come tennis puro: Fonseca è salito, serve meglio e trova intensità nello scambio, anche palle più profonde cercando in prevalenza il rovescio del romano; Berrettini quando non fa il punto (o quasi) con la prima palla, costruisce bene col diritto e anche il taglio di rovescio è preciso. Sul 3 pari Fonseca torna ad affrettare un po’ i tempi col rovescio, sempre molto statico con i piedi quando sbaglia. 15-30. Lo aiuta il servizio, davvero cresciuto il rendimento della sua prima palla, e poi un bel diritto difensivo in corsa, che sorprende l’attacco di Matteo. 4-3. Col miglior game del suo incontro, molto offensivo, Fonseca si porta 5-4. Avverte un po’ di pressione Matteo, doppio fallo (primo del match) e poi un erroraccio di diritto che gli costa il 15-30. Fonseca mostra tutta la sua inesperienza affidandosi al primo back di rovescio lungo del match, giocato con poco aiuto delle gambe, e la palla gli esce larga. Berrettini ringrazia per il regalo e spara l’Ace #10. Altro servizio ottimo, 5 pari. Fantastica difesa di Matteo sul 15 pari, corre a tutta a destra dopo un bel passante e trova un tocco che sorprende il rivale sul net. 15-30! Monumentale lavoro col back di rovescio di Berrettini, e che velocità nel correre e trovare ottimi appoggi, forza l’errore del giovane avversario e si prende due palle break sul 15-40. Annulla la prima Fonseca buttandosi avanti con coraggio; il BREAK arriva sul 30-40, ancora il back di rovescio, cambi di ritmo che mandando in bambola il rovescio di Joao. 6-5 Berrettini, serve per portare il primo punto all’Italia. Inizia con un servizio a tutta, poi commette il secondo doppio del match, 15-30. Fonseca trova un’incredibile difesa su di un diritto a tutta, quindi Matteo sbaglia malamente uno slice di puro polso. 15-40… prime palle break del match concesse dall’italiano, al momento di chiudere. Freddo sulla prima, spinge con misura col diritto e chiude di volo, 30-40. Fonseca va a prendersi il BREAK spingendo molto bene col diritto in progressione. Male Berrettini al servizio, oltre al DF sulle due palle break non ha messo la prima palla. 6 pari, tiebreak. Ancora niente prima per Berrettini, e sulla seconda Fonseca trova una risposta di rovescio fantastica, 2 punti a 0; poi 3-0 con un’altra accelerazione splendida del 2006. Si riprende un mini-break Matteo con un discreto back di rovescio, 4-1. Finalmente un gran punto, diritto inside out e attacco preciso, dopo la prima palla. Si gira 4-2 e poi 4-3, slice di servizio perfetto. Solido ora Matteo, provoca l’errore del rivale, 4 punti pari. Un diritto vincente inside out vale il 5 punti pari a Berrettini, poi un regalo di rovescio (è abboccato alla finta d’attacco) vale il 6-5 e Match Point Berrettini!!! Doppio fallo! Rimonta di Matteo da 0-3 nel tiebreak e sprecando la chance di chiudere al servizio. Forza mentale, tigna e classe del nostro campione, che torna a vincere in maglia azzurra. 1-0 Italia – Brasile. Ora Arnaldi contro Monteiro.

    Berrettini M. 🇮🇹 (Ita) – Fonseca J. 🇧🇷 (Bra)ITF Finals M. Berrettini67 J. Fonseca16 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 0-3* 0-4* 1*-4 2*-4 3-4* 4-4* 4*-5 5*-5 6-5*6-6 → 7-6M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 df 15-40 30-406-5 → 6-6J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-5 → 6-5M. Berrettini 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 ace4-5 → 5-5J. Fonseca 15-0 ace 30-0 40-0 40-154-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace3-4 → 4-4J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-152-3 → 3-3J. Fonseca 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace1-2 → 2-2J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace A-401-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1J. Fonseca 15-0 40-0 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 15-40 ace 5-1 → 6-1J. Fonseca 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-1 → 5-1M. Berrettini 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-303-1 → 4-1J. Fonseca 0-15 15-15 ace 30-15 ace3-0 → 3-1M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-302-0 → 3-0J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 15-401-0 → 2-0M. Berrettini 15-0 40-0 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Djokovic si allena per Wimbledon. Karolina Muchova annuncia il suo ritorno nel circuito WTA. Joao Fonseca, 17 anni, si guadagna un posto nelle qualificazioni di Wimbledon. Juan Martín Del Potro apre la sua academy in Florida e potrebbe tornare in campo per delle esibizioni

    Novak Djokovic classe 1987, n.3 del mondo – Foto Patrick Boren

    Quello che sembrava un vero e proprio miraggio, ora inizia a profilarsi come una possibilità. Secondo il famoso giornalista Craig Shapiro, che sostiene di avere fonti affidabili nell’entourage di Novak Djokovic, il serbo si sarebbe allenato per la prima volta in campo mercoledì e starebbe lottando per arrivare in tempo a competere a Wimbledon 2024. Sarà molto difficile che una cosa del genere si concretizzi, ma Novak ha dimostrato di fare miracoli con il suo corpo in diverse occasioni.
    Karolina Muchova annuncia il suo ritorno nel circuito WTA. La giocatrice ceca di 27 anni è stata assente dalle competizioni per 9 mesi dal suo ultimo match agli US Open, torneo in cui aveva raggiunto le semifinali. Ora, Karolina conferma il suo rientro in campo nel torneo di Eastbourne che si svolgerà la prossima settimana, e si presume che sarà presente anche per lottare a Wimbledon.
    Joao Fonseca continua a fare passi importanti nella sua progressione e sa già che avrà un posto nelle qualificazioni di Wimbledon 2024. Il brasiliano di 17 anni ha rinunciato a un invito da parte degli organizzatori del Roland Garros per prepararsi al meglio in vista dell’erba e cercare di guadagnarsi con le proprie forze la sua prima apparizione in un torneo del Grande Slam. Ci è riuscito, presentandosi come numero 213 del ranking ATP alle qualificazioni dell’evento londinese, dove cercherà di vincere tre partite che lo catapulterebbero nel tabellone principale.
    Juan Martín Del Potro ha annunciato ufficialmente l’apertura della Del Potro Academy, un progetto molto entusiasmante per lui in cui utilizzerà un metodo proprio per forgiare giovani talenti in strutture impressionanti situate in Florida, in particolare nella contea di Palm Beach e nella città di Boynton Beach, dove anche gli adulti potranno partecipare a stage. Inoltre, ha lasciato intendere la possibilità di disputare qualche partita di esibizione alla fine di quest’anno.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO