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    Masters 1000 Parigi: I risultati completi con il dettaglio delle Semifinali. In campo Jannik Sinner (LIVE)

    Sinceramente sono molto felice per Bublik , se non avesse cannato Wimbledon che a mio avviso è una superficie a lui congeniale sarebbe già qualificato.Son quei grandi giocatori che per un motivo (testa ) o l’altro stanno alla finestra dei grandi, sempre fuori i topten,finals e grandi titoli . Invece con 2 vittorie potrebbe fare tripletta.Di Felix son felice che sia ritornato tra i grandi , però come successo a Madrid 2024 ci riuscì con una combinazione super favorevole di eventi , quindi la reputo una casualità del fato queste semifinale perché di fatto il suo tennis è sempre quello.
    Inutile dire che preferirei ci fosse quel “disgraziato ” di Musetti perché è stato più continuo nonostante gli infortuni e ha qualcosa in più da dare del canadese al tour.
    Zverev è quello del quartetto che ha meno da perdere da una sconfitta mentre Jannik si riprenderebbe il furto con scasso di WADA e tornerebbe al numero che gli compete , sperando che stavolta non lo lasci più.
    Anche perché Carlos dal 2026 oltre a dover ripetere la stagione logorante del 2025 dovrà vedersela in quei tornei proprio dal nuovo #1. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Parigi: Il programma completo delle Semifinali. Sinner in programma nel pomeriggio

    Scritto da Pikario FuriosoSara’ la nona partita in undici giorni per entrambi, con Zverev che ha giocato molti piu’ minuti di Sinner. Non dico altro. Andiamoooo…
    Per Sinner si, domani sarà la nona partita in 11 giorni ma non per Zverev che a Vienna ha giocato 4 partite in 6 giorni ( ha cominciato 1 giorno prima di Jannik e non ha giocato il suo QF per ritiro di Tallon). LEGGI TUTTO

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    Sinner demolisce Shelton e centra la prima semifinale al Rolex Paris Masters

    Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

    Prima semifinale al Rolex Paris Masters per Jannik Sinner, che supera senza esitazioni Ben Shelton con un netto 6-3 6-3 in appena 69 minuti di gioco.Un successo limpido e costruito con la consueta lucidità, contro uno degli avversari più pericolosi del circuito indoor per potenza e servizio. Era una sfida tra due filosofie di tennis quella andata in scena nei quarti: da una parte Sinner, numero 2 del mondo e in piena corsa verso la vetta del ranking; dall’altra Shelton, 23 anni, numero 7 ATP, il più esplosivo tra i giovani, fin qui impeccabile al servizio nel torneo — nessun break subito e una sola palla break concessa (a Cobolli), cancellata con un ace a 235 km/h.Era il settimo confronto diretto tra i due: bilancio ora di 6-1 per Sinner, che ha vinto tutti gli ultimi sei incroci dopo la sconfitta iniziale a Shanghai 2023.L’ultimo scontro risaliva ai quartI di Wimbledon 2025, quando l’altoatesino si impose in quattro set, confermando la sua capacità di leggere il servizio del mancino americano e di neutralizzarlo alla distanza.
    A Parigi, Sinner era arrivato dopo due vittorie in crescita contro Zizou Bergs e Francisco Cerundolo, entrambe partite vinte in due set dopo un avvio complicato. Shelton, invece, aveva spazzato via Cobolli e Rublev, mostrando la solita potenza devastante.Contro un Shelton che viaggia con una prima oltre i 215 km/h e punte di 235, Sinner ha sfoderato una delle sue armi più forti: la risposta. Ha disinnescato il servizio dell’americano con un anticipo perfetto e colpi profondi, trasformando la pressione del servizio avversario in terreno fertile per prendere il comando dello scambio.
    Il primo set è stato un monologo: Sinner ha neutralizzato i “missili gialli” di Shelton con risposte profonde e precise, spesso vicino alla riga di fondo.Appena avviato lo scambio, Jannik ha iniziato a muovere l’avversario a destra e sinistra, sfruttando gli angoli e costringendo Shelton a rincorse disperate, specie dal lato del dritto.Pur migliorato da fondo, l’americano non è riuscito a reggere la pressione costante: ogni palleggio lungo finiva per logorarlo, fino al punto perso.
    Secondo set senza storia. Nel secondo parziale, Sinner ha strappato subito il servizio a Shelton e sembrava lanciato verso la chiusura rapida. Un breve passaggio a vuoto sul 3-1, con tre errori di dritto, ha permesso all’americano di recuperare il break, ma è stato solo un’illusione: l’azzurro ha ripreso immediatamente il controllo, infilando tre giochi consecutivi e chiudendo 6-3 con l’ennesima risposta vincente.Sinner ha dominato tutti i settori del match: più lucido, più solido, più completo. Shelton, che fin qui non aveva mai ceduto il servizio, è stato costretto due volte al break e non ha mai avuto la sensazione di poter invertire la rotta.
    Con questa vittoria, Jannik Sinner raggiunge per la prima volta la semifinale al Masters 1000 di Parigi-Bercy e conferma il suo ottimo momento di forma.Nel penultimo atto affronterà il vincente tra Daniil Medvedev e Alexander Zverev: due avversari di altissimo livello, ma il Sinner visto oggi sembra avere armi e fiducia per battere chiunque.

    La cronaca
    1. Set Shelton al servizio. Doppio. Ace, prima a 223 km/h, il tono della partita è dato. Servizio e dritto per l’americano 40-15. Ace 1-0. Segue a rete la prima Jannik 15-0. Si scambia Sinner piazza il dritto vincente 30-0. Servizio vincente per Jannik 40-0. Gioco a zero 1-1. A rete Shelton che chiude con la volée 15-0. Risponde profondo il n.2 del mondo 15 pari. Palla corta dell’americano, Sinner non si fa sorprendere 15-30. Doppio fallo 15-40 due palle break per Jannik. Dritto in rete 30-40. Scambio di finezze a rete. Due recuperi di Sinner che mette fuori l’ultimo colpo. Parità. Ancora un errore di dritto, Vantaggio Shelton. Sinner costringe lo statunitense all’errore. Parità. Jannik impreciso con il dritto. Ancora un dritto che finisce in rete Shelton avanti 2-1. Scambio infinito, Shelton tiene il palleggio Sinner mette lungo 0-15. Sinner distribuisce 15 pari. Bene Jannik dietro la prima 30-15. Dritto fuori di Shelton 40-15. Prima vincente 2-2. Doppio fallo 0-15. Prima a 226, 15 pari. Esce il dritto del nativo di Atlanta 15-30. Lavora ai fianchi Sinner 15-40 due palle break. Attacco in contropiede e smash vincente break 2-3. Servizio vincente 15-0. Passante incrociato da applausi 40-0. Ancora un passante perfetto. Break confermato a zero 4-2. Risposta lunga Shelton è lento ad uscire dal servizio 0-15. Ace 15 pari. Prima a 226 Sinner risponde corto, Shelton chiude con il dritto 30-15. Prima ad uscire da sinistra 40-15. Doppio fallo  (196 km/h) 40-30. Schiaffo al volo di Jannik 15-0. Il rovescio del vincitore di Wimbledon è ingiocabile 30-0. Ace, gioco a zero, break consolidato 5-3. Da fondo non ce n’è per Shelton 0-15. A rete Jannik 0-30. Esce il rovescio di Shelton 0-40, tre set point. Prima vincente 15-40. Prima al corpo a 221, Sinner risponde, Shelton gioca sull’azzurro che chiude il set 6-3 in 34 minuti e la possibilità di servire per primo.
    2. set Jannik distribuisce a destra e sinistra con Shelton che perde terreno. Un pezzettino ad ogni scambio che dopo sei palleggi diventa una palla impossibile da raggiungere. 40-15 e l’unico 15 è stato un passante miracolo di Shelton. Ace e 1-0. Ace di Shelton che serve bene. Gioco a zero e score in parità 1-1. Risposta corta, Sinner dritto vincente 15-0. Stecca il dritto l’americano 30-0. Ace e gioco a zero 2-1. Parte lo scambio, Shelton rovescio in rete 0-15. Ancora una seconda , Braccio di ferro da fondo campo, Shelton tiene, ma a palla di Sinner è troppo pesante 0-30- Ace a 225 km/h, 15-30. Servizio ad uscire e dritto 30 pari. Esce il dritto di Shelton palla break 30-40. L’americano non riesce a tenere la velocità del n.2 del mondo. Break 1-3. Pasticcia Jannik con il dritto 0-15. Dritto fuori 0-30. Perde la misura del dritto Jannik 0-40 tre palle break per Shelton le prime del match.  Indeciso l’attacco di Sinner, Shelton lo passa, break 3-2. Esce la risposta di Sinner 15-0. Rovescio vincente dello statunitense 30-0. Affonda il dritto Shelton, ace e gioco a zero 3-3. Servizio vincente per Jannik 15-0. Ottimo dritto 30-0. Rovescio vincente. Sinner si sta ritrovando. Gioco a zero 4-3. La risposta di Sinner non perdona 15-40 due palle break. Shelton annulla con la palla corta 30-40. Dritto a sventaglio ed è break 3-5. A rete Jannik volée perfetta 15 pari. Ace  con servizio ad uscire senza forzare 30-15. Risponde bene Shelton Sinner mette il dritto in rete 30 pari. Servizio vincente 40-30. Match point. Jannik chiude a rete con una stop volley degna di Panatta 6-3 in un’ora e nove minuti. Jannik in semifinale.
    ATP Paris Ben Shelton [5]33 Jannik Sinner [2]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-303-5 → 3-6B. Shelton 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 30-40 df3-4 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3J. Sinner 0-15 0-30 0-401-3 → 2-3B. Shelton 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-401-2 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2B. Shelton 15-0 ace 30-0 40-00-1 → 1-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1B. Shelton 0-15 0-30 0-40 15-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 3-5B. Shelton 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-30 df2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4B. Shelton 15-15 15-30 15-402-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2B. Shelton 15-0 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1B. Shelton 0-15 df 15-15 ace 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0

    Dal nostro inviato a Parigi, Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Sinner come Djokovic: raggiunti i quarti in tutti i Masters 1000 e finali in ogni Slam

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Jannik Sinner continua a dimostrare una costanza di rendimento degna dei più grandi. Con la qualificazione ai quarti di finale del Rolex Paris Masters 2025, l’azzurro ha raggiunto un traguardo straordinario: è diventato, insieme a Novak Djokovic, l’unico giocatore in attività ad aver raggiunto la finale in tutti i tornei del Grande Slam e i quarti di finale in ognuno dei nove Masters 1000.Un dato che evidenzia la regolarità e la maturità del tennista altoatesino, capace da due stagioni di spingersi con continuità fino alle fasi finali di quasi tutti i tornei disputati.
    In un circuito sempre più competitivo, Sinner ha costruito il proprio successo su una combinazione di solidità, efficacia e controllo mentale, qualità che gli hanno permesso di entrare a pieno titolo tra i protagonisti assoluti del tennis mondiale.Dopo Djokovic, nessun altro era riuscito a raggiungere questo livello di completezza statistica: un riconoscimento simbolico ma significativo, che certifica come il 2025 sia stato per Sinner l’anno della definitiva consacrazione.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner non brilla ma regola Cerundolo, è nei quarti al Masters 1000 Parigi (vs. Shelton)

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Bassa energia, pochissimo anticipo, piedi stranamente pesanti e tanta fatica ad ingranare col braccio, ma anche un Sinner “sbiadito” e lontano dalle sue giornate migliori regola in due set Francisco Cerundolo al Masters 1000 di Parigi. 7-5 6-1 lo score conclusivo di una partita davvero modesta e poco spettacolare ma che apre al n.2 del mondo le porte dei quarti di finale a La Defense Arena, dove lo attende il super servizio di Ben Shelton con un palio un posto in semifinale e, soprattutto, la chance per riprendersi lunedì prossimo la prima posizione nel ranking ATP scavalcando Alcaraz in caso di vittoria del torneo. È stato davvero inusuale vedere Jannik così scarico di energia ad inizio partita, totalmente imballato e incerto in ogni fase di gioco, tanto da commettere errori per lui banali e subire due contro break di fila dopo averlo strappato a Cerundolo, e senza che l’argentino abbia fatto chissà cosa per mettere l’italiano in difficoltà. Errori uno dietro l’altro e anche un atteggiamento in campo di chi non si sente per niente bene, libero, sicuro, con passi al rallentatore anche tra un punto e l’altro e con sguardi un po’ spenti verso il suo angolo che, con pazienza, cercava di riaccenderlo. Chiuso il primo set con tanta fatica e la collaborazione di un Cerundolo crollato sotto lo stress del punteggio, nel secondo parziale Sinner si è preso un break di vantaggio immediato e da lì in avanti si è un filo acceso, ha alzato il livello di energia sia nella spinta dei colpi che come movimento sul campo, e Francisco non è riuscito a stargli dietro. Per la prima volta Sinner è nei quarti al Masters 1000 di Parigi, era l’unico torneo di questa categoria nel quale ancora non era arrivato tra i migliori otto. E la striscia dei sui successi indoor (23), continua.
    Vedendolo così incerto fisicamente, fiacco, in grande difficoltà ad attivarsi e scaricare forza sia coi piedi che con i colpi, si è subito pensato a un qualche problema di salute, magari un piccolo stato febbrile o influenzale. Come nel suo stile, Jannik non parla quasi mai delle proprie condizioni e nell’intervista flash in campo ha tagliato corto focalizzandosi sulla partita: “Sono stato due volte avanti di un break nel primo set, ma non mi sono messo in condizione di allungare. Ho finito la partita in crescendo e questo mi dà fiducia per domani, l’importante è recuperare. In difficoltà fisica? Non sono fresco fresco… (accennando un mezzo sorriso di circostanza…), è stata una partita non così dura durata un’ora e mezza e così con un buon riposo spero di stare meglio e sentirmi al 100% domani. L’avversario domani sarà. Sono contento di aver vinto, alla fine non è andata così male e vediamo come andrà domani”.
    Bocca praticamente cucina, con la soddisfazione del finale in crescendo che di sicuro ha fatto uscire Jannik dal campo con sensazioni assai migliori rispetto al pessimo avvio. Senza arrivare a scomodare la funesta finale di Cincinnati, praticamente non giocata perché k.o., Sinner ha disputato una partita spingendo poco e niente nel primo set, forse perché non se la sentiva o era in difficoltà a mettersi in moto. Ha servito più piano del solito l’azzurro, ha risposto con discreto ordine ma senza avventarsi con la solita aggressività sulle tante seconde battute di Cerundulo (alla fine del primo set l’argentino era addirittura al 49% di prime in gioco) e scambiava corto, senza anticipare la palla e scatenare la potenza del suo braccio. Scambi lunghi, senza cambiare ritmo o nemmeno cercare variazioni interessanti per spostare l’avversario. Sinner spento, a scartamento ridotto, si limitava a tenere lo scambio e portare l’altro all’errore, con rari vincenti. Francisco pure non era affatto in una delle sue migliori giornate, altrimenti la faccenda avrebbe potuto anche complicarsi maledettamente per Jannik. È stata una partita brutta, con molti errori e pochissimi scambi davvero degni di nota.
    Il segnale che Sinner si fosse finalmente un po’ attivato è arrivato nel game fiume in risposta all’inizio del secondo set, quando ha tirato un paio di vincenti in lungo linea di grandissima qualità, prima un rovescio davvero dinamico abbassandosi benissimo sulle ginocchia, e quindi un diritto in corsa lungo linea che l’ha portato al break che ha definitivamente spaccato la partita in due. Da lì in avanti non c’è più stata gara, e Sinner ha trovato un po’ più di intensità generale, con traiettorie in scambio più profonde e anche una prima palla più incisiva, con impatti più netti. Negli ultimi venti minuti di partita si è udito un suono diverso all’impatto, più pieno, più potente, da Sinner. Una prestazione non buona, da archiviare in fretta. La speranza è che sia stata solo una giornata non buona e che domani Jannik possa affrontare Shelton con altra energia ed intensità. Non si può essere sempre al meglio, e ricordiamoci che l’azzurro ha giocato la settima partita in nove giorni, in condizioni anche lente che di sicuro non lo favoriscono. Non si può sempre dominare e brillare, ma la chance per riprendersi il primo posto è a dir poco allettante e sarebbe un peccato non farcela per la fatica.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner alza la prima palla del match, si prende il punto con un diritto cross velocissimo, imprendibile. Poi due Ace e servizio vincente, parte a tutta Jannik di sicuro per mandare un segnale di forza ad un avversario mentalmente pugnace. 1-0. Jannik si prende due punti in risposta dal 40-0, ma la prima smorzata non ha l’effetto voluto, Cerundolo chiude sul net su di un lob non abbastanza alto. 1 pari. Comoda la gestione del game di servizio per l’italiano, e nel quarto game inizia a “pestare” in risposta, con Cerundulo un po’ fermo, forse banalmente investito dalla profondità dei colpi di Sinner. Sotto 0-30, Francisco combina un vero disastro tirando fuori 3 metri un diritto che gli costa tra palle break. Arriva lo scambio più lungo di quest’avvio di partita, l’argentino prova a spostare l’italiano ma Jannik riguadagna il centro e tira un altro diritto cross letale, come nel primissimo punto. BREAK Sinner, 3-1. L’ottima partenza forse distrae l’azzurro: due errori col diritto e poi anche un rovescio, banalissimo in scambio. Si ritrova sotto 15-40. Alza l’attenzione Jannik, si mette a macinare di pressione, guadagna campo col lungo linea e chiude ancora col diritto cross, 30-40; arriva il Contro BREAK, con un diritto inside out di Jannik fuori. Brutto game, 4 errori, senza una particolare pressione imposta da Cerundolo. 3-2. Sembra scarico in questa fase l’azzurro, come se non riuscisse o non volesse spingere a tutta la macchina del suo corpo. Appena lo fa, impone un ritmo e progressione superiore all’argentino, che alla lunga cede. Esempio lampante lo scambio duro sul 15-30, che porta a Sinner due nuove palle break. Doppio fallo sulla prima di Francisco, BREAK e 4-2 Sinner. Fase oggettivamente modesta per non dire brutta del match, pochi vincenti e lo spettacolo langue. Tutto sembra stare nell’energia con la quale Jannik gioca lo scambio: se è alta, molti colpi ma alla fine si prende il punto. È un gioco però dispendioso, di punti rapidi pochi, serve l’aiuto del servizio per il punto diretto o l’apertura totale del campo. Altri due errori, brutti, di Jannik, pessimo il diritto a mezza rete che gli costa il 15-40. Niente, altro errore del n.2 del mondo, un rovescio out. 4-3. Lento nell’arrivare sulla palla. Sembra che faccia tutto, all’improvviso, pianissimo a livello di energia. Dopo due break subiti, Jannik torna sicuro al servizio ma senza spingere molto la prima palla, cerca una parabola più lavorata. 5-4. Strano, molto strano vedere Sinner arrivare così scomposto come sul diritto tirato out sul 30-0, e la sua faccia non cela fatica o un senso di scoramento, di sicuro non è soddisfatto della sua prestazione. Cernundolo è più ordinato e sbaglia di meno, 5 pari. Al servizio tutto sommato “c’è”, ma troppi gli errori non usuali per Jannik, come il rovescio tirato in rete a campo aperto sul 15 pari del 6-5, a campo aperto. Una stecca di Francisco porta lo score 30 pari, è a due punti dal set Sinner. Ecco il set point, con una risposta discreta che mette pressione all’argentino. Uff! Cerundolo prende in contro piede Sinner e poi cerca la smorzata, idea giusta ma la palla non passa la rete. SET Sinner, pronto a capitalizzare la tensione che sul 5-6 ha attanagliato e bloccato l’argentino. Uno set vinti più brutti di Sinner da molto tempo, con 3 break strappati ma due subiti.
    Fa tutto in leggero ritardo rispetto ai suoi standard Sinner, meno anticipo, meno veemenza, poca intensità. Si prende a 30 il primo turno con un diritto inside out che fulmina Cerundolo, ma anche come cammina tra un punto e l’altro denota una fiacchezza non da giornata buona. Nel secondo game Sinner risale da 30-0, dopo un diritto per lui terribile, colpito talmente male che quasi non arriva alla rete… Finalmente un GRAN colpo di Sinner, si abbassa benissimo sulle ginocchia e lascia correre le braccia con un rovescio lungo linea spettacolare. Con pazienza e fatica Jannik arriva a palla break ai vantaggi, e stavolta se la gioca bene Cernundolo, con un buon attacco e tocco volo anche migliore. È un game fiume, con qualche barlume di maggiore intensità in Sinner, almeno spinge di più con la risposta. Con uno scambio ben gestito e concluso con un rovescio lungo linea eccellente, l’italiano si guadagna un’altra palla break, quando il game arriva a 10 minuti. Eccolo! Cerundulo sposta a destra Sinner che lascia partire un diritto lungo linea imprendibile. Due fiammate da JS che lo portano al BREAK, 2-0. Stavolta non c’è contro-break: Jannik serve, spinge un po’ di più e viene pure a rete a prendersi il game a zero, con un tocco eccellente in diagonale di volo. 3-0, e quinto game di fila. Non è affatto un buon Sinner, ma ha ridotto a zero o quasi gli errori e spinge arrivando con più velocità sulla palla, quell’anticipo che poco si era visto ben poco. La maggior vivacità e barlumi di quell’intensità che lo rendono eccezionale sono sufficienti a mettere sotto scacco l’argentino, che concede due chance del doppio break, ma Francisco stavolta comanda col diritto e non sbaglia, annullando la chance all’italiano. 3-1, poi un altro turno a zero per Jannik, 4-1. Solo due punti al servizio persi nel set per l’azzurro. Cerundolo sembra non crederci più tanto… sparacchia via dal 30-0 e subisce il BREAK che manda Sinner a servire per chiudere sul 5-1. Senza patemi l’azzurro chiude il match con un servizio vincente, un’ora e 25 minuti di partita, in crescendo ma complessivamente molto modesta.

    Francisco Cerundolo vs Jannik Sinner ATP Paris Francisco Cerundolo51 Jannik Sinner [2]76 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 df 15-15 30-15 40-151-5 → 1-6F. Cerundolo 15-0 30-0 30-15 30-30 30-401-4 → 1-5J. Sinner 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4F. Cerundolo 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-3 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3F. Cerundolo 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 df A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A0-1 → 0-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1F. Cerundolo 0-15 15-15 30-15 30-30 30-405-6 → 5-7J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 5-6F. Cerundolo 15-0 30-0 40-0 40-154-5 → 5-5J. Sinner 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5F. Cerundolo 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-402-4 → 3-4F. Cerundolo 0-15 15-15 15-30 15-40 df2-3 → 2-4J. Sinner 0-15 0-30 15-40 30-401-3 → 2-3F. Cerundolo 0-15 0-30 0-401-2 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df1-1 → 1-2F. Cerundolo 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-1 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Lorenzi: “Finals? Non mi aspetto che Alcaraz sia ancora al livello di Sinner in condizioni indoor. Carlos sbaglia le scelte”

    Carlos Alcaraz a Parigi (Foto Patrick Boren)

    Mentre a Parigi è in corso un torneo rinnovato e interessante, che potrebbe riportare Jannik Sinner al n.1 del ranking in caso di vittoria nell’ultimo Masters 1000 in calendario, già si è proiettati al grandissimo appuntamento delle ATP Finals, al via domenica 9 novembre a Torino. Nel corso di Tennis Talk su SuperTennis, Paolo Lorenzi ha espresso un parere interessante sul vantaggio che oggi Jannik ha su Carlos quando si gioca in condizioni indoor. Secondo il direttore degli Internazionali d’Italia ed ex Pro di ottimo livello, Carlos a Torino non sarà ancora al livello di Jannik per le condizioni nel quale si gioca il “Master”. Lorenzi ha così spiegato il suo punto di vista e cosa ancora avvantaggia Sinner rispetto ad Alcaraz quando si gioca al coperto.
    “A Torino non mi aspetto che Alcaraz sia ancora al livello di Sinner”, afferma Lorenzi. “Oggettivamente Sinner in condizioni indoor ha dei tempi, una qualità quando colpisce, è sempre dietro alla palla, non sbaglia mai una scelta, è come se ci fosse nato… e per certi versi è così. Invece per Alcaraz alla fine nei momenti importanti arrivano sempre dei piccoli difetti nelle scelte, perché non fa la scelta che farebbe un giocatore forte indoor, magari sceglie di far saltare di più la palla, oppure si fa prendere dalla fretta”.

    A Paris SHOCKER 💥
    The moment @cam_norrie defeated Alcaraz from a set down for his first ever win over a World No.1! #RolexParisMasters pic.twitter.com/RES0TyjwNi
    — Tennis TV (@TennisTV) October 28, 2025

    “Alcaraz è come se fosse più in grado rispetto a tutti gli altri ad adattarsi durante il match, quindi più variabili ci sono meglio è per lui, ne può approfittare” continua Lorenzi. “Ma quando si gioca indoor le variabili sono minime: non c’è il sole, non c’è il vento, le condizioni di gioco sono sempre identiche di giorno, di sera… E questo un po’ lo frena nel far vedere questa sua caratteristica che è fenomenale”.
    “Ci metterà solo un po’ più di tempo, arriverà un momento in cui Carlos sarà competitivo sul cemento indoor. Il problema è che il suo avversario (Sinner, ndr) in quelle condizioni fa tutto perfetto!” conclude Lorenzi.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Parigi: Sinner magistrale, stronca di forza il tennis “Champagne” di Bergs

    Jannik Sinner

    “La palla su questo campo non va” tuonava ieri sera il n.1 del mondo, a dir poco irritato. Beh, dipende. Non se ti chiami Jannik Sinner, vieni dal successo di Vienna e con la tua straordinaria combinazione di equilibrio, fluidità e coordinazione all’impatto generi una velocità assoluta, tanto da brillare e imporre sull’avversario una qualità e “sostanza” nettamente superiori. La palla di Sinner, dopo qualche game di normale assestamento, andava velocissima nella grande “pancia” de La Defense Arena, fendeva l’aria potente, “cattiva”, anche su questo campo oggettivamente lento. Esordio ottimo per Jannik al Masters 1000 di Parigi: soverchia il talento e tennis Champagne di Zizou Bergs a furia di servizi precisi, risposte continue e profonde, e il suo solito tambureggiante pressing, oggi anche piuttosto offensivo e pronto ad avanzare a chiudere seguendo la progressione. Il 6-4 6-2 conclusivo per Sinner è persino stretto visto che nel primo set l’azzurro ha avuto più chance per un doppio allungo, ma va benissimo così. Una partita ricca di colpi spettacolari, anche per merito di un Bergs che gioca un gran bel tennis, attacca, ci prova e rischia; ma alla fine il suo incedere costantemente sul filo del rasoio non è abbastanza continuo ed efficace per scalfire la costanza di rendimento e velocità di crociera nettamente superiore dell’italiano, per di più in un’ottima giornata. Jannik ha spinto molto dopo aver guadagnato il centro del campo, ha imposto un forcing totale commettendo non così tanti errori (22, a fronte di 19 vincenti) ma facendo “danni” importantissimi nel gioco dell’avversario. Sinner ha comandato il match dall’inizio alla fine, creando una differenza netta in una prestazione convincente e sicura. È il suo successo consecutivo n.22 in condizioni indoor (non perde dalla finale delle Finals 2023!). Al secondo turno per Sinner c’è Francisco Cerundolo.
    Visto che quasi tutti hanno fatto discreta fatica a capire e gestire questo nuovo campo nel rinnovato torneo parigino, e con Bergs come avversario, uno capace di giocare un tennis di qualità e con zero paura di giocarlo, c’era la sensazione che l’ingresso nel torneo per Sinner poteva non essere una passeggiata. Invece Jannik è entrato in campo estremamente concentrato, in particolare al servizio dove ha tenuto numeri ottimali: 65% di prime palle, ma per due terzi del match era sopra al 70%, vincendo il 77% dei punti e un clamoroso 71% con la seconda. Forte di una battuta così consistente e continua, ha giocato molto tranquillo e si è preso rischi calibrati, spingendo tanto ma facendolo sempre con cognizione di causa, andando a mettere in difficoltà l’avversario con il contro piede in lungo linea e bloccandolo sul rovescio – il colpo più sicuro – per poi attaccarlo facendolo correre sul lato destro. Ma il colpo che più di tutti ha brillato oggi nel tennis di Jannik è stata la risposta: non vincente, ma costante, profondissima, sicura, tanto da fargli guadagnare il centro del campo e da lì ha smistato il gioco, con diverse accelerazioni impressionanti. Qualche errore, c’era da capirlo ‘sto campo un po’ particolare, e poi Bergs ha attaccato all’arma bianca, esplodendo tante accelerazioni notevoli. Nel complesso non si è mai avuta la sensazione che la partita per Sinner potesse complicarsi, come ben mostra lo zero a palle break concesse.
    Bergs è davvero un giocatore “Champagne”, copre bene tutto il campo e dalle sue corde nessun angolo o soluzione è preclusa. Ha prodotto una prestazione niente male, ma il suo funambolico incedere si è retto su equilibri troppo precari vista la potenza di fuoco dell’italiano e la sua difesa. È stato costretto a giocare ad una velocità esagerata, anche rischiando quasi costantemente seconde palle sui 180 km/h pur di cercare di non andar sotto, ma purtroppo per lui c’è riuscito solo a tratti. Sinner ha gestito il tutto ad altissima velocità e costanza, poche le variazioni come smorzate e tagli col rovescio. In fondo, non ne ha avuto bisogno, visto che col suo “classico” tennis poderoso in spinta riusciva a prendersi punti e provocare errori. Probabilmente, visto che ci pensava l’altro ad esagerare e sbagliare, ha scelto correttamente di giocare sciolto ma sicuro, con quella progressione che è capace di gestire con un bicchiere di…Champagne in mano. Un ottimo Sinner, in corsa per tornare n.1 a fine torneo se lo vincerà. La strada è lunga, ma questo Jannik può assolutamente farcela.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia l’avventura a La Defense in risposta, con una risposta splendida sul 30-15, angolo strettissimo e imprendibile. Con la terza risposta consecutiva strappa anche una palla break immediata, troppo rischioso il rovescio d’attacco di Bergs. Zizou gioca una seconda palla timida, ma stavolta Jannik non entra “duro”, si scambia al centro e stranamente è l’azzurro a sbagliare un diritto in rete. È davvero evidente quanto la palla cammini poco… quando Sinner aggredisce a tutto braccio (o quasi) Bergs comunque ha il tempo per aprire e difendersi, come sulla seconda palla break, mentre la terza PB il belga la salva con un servizio al centro, preciso più che potente. Non un gran spettacolo a dir il vero, troppi gli errori, alla fine Sinner si prende il BREAK alla quinta chance, 20 punti e 12 minuti! Ben diverso il vento quando è Jannik alla battuta, tre spallate e via, e un tocco splendido in recupero di  rovescio sotto rete, angolo delizioso, per il 2-0. Scoraggiato Bergs dopo aver attaccato, sbattuto in difesa a rincorrere e “punito” dal solito martellante pressing dell’azzurro nel secondo punto del terzo game, per lui è necessario mollare gli ormeggi e rischiare a tutta, altrimenti non c’è via d’uscita. Ci prova, ma fioccano anche gli errori. Non è nemmeno fortunato Zizou sul 30 pari, attacca la rete ma il passante di Jannik è deviato dal nastro e non si prende. Chance del doppio allungo. Stavolta, nonostante una buona risposta, l’azzurro sbaglia un diritto successivo. Un diritto al volo al salto notevole per Zizou, dà spettacolo al pubblico e come ci prova è encomiabile, ma è sempre sul filo del rasoio, ad un passo dal cadere e farsi male tanto rischia… Annulla anche una seconda palla break Bergs e muove lo score, ma quanta fatica sulla risposta continua di Sinner (2-1). Risponde poco e male invece Bergs, tanto che Sinner si porta senza alcun problema 3-1. Cammin facendo il braccio dell’italiano guadagna fluidità e i suoi impatti sono progressivamente più potenti, con un’ottima profondità. Trova anche un Ace esterno molto preciso e si porta in totale sicurezza sul 4-2, Bergs in difficoltà nell’incidere in risposta perché non ha il tempo per farlo, e servendo sul 70% di prime in gioco per l’altro è durissima. Dopo le tante difficoltà iniziali Zizou ha trovato un buon ritmo alla battuta e avanza spedito (4-3). Arrivano diversi bei colpi vincenti dopo un servizio potente, da parte di entrambi, eccezionale un diritto di Jannik nell’ottavo game, ma anche Zizou è super aggressivo e suoi attacchi sono ottimi, come quello chiuso con una volée di rovescio di qualità che gli vale il 5-4. Sinner serve per il chiudere il parziale. Dopo un bel servizio e punto, Bergs prova la smorzata e funziona, non è attento Jannik nel toccare bene la palla e subisce il passante del belga. Bergs è bravo a vincere un bel punto rovescio vs. rovescio (per la prima volta arriva a 30 in risposta), ma serve troppo bene Sinner per andare davvero in difficoltà. 6-4 Sinner, 72% di prime palle “in”, e soprattutto un’enorme, abissale differenza in risposta.
    Bergs riparte al servizio, ma dopo una mazzata dell’azzurro commette un doppio fallo, del resto tirando la seconda costantemente a 180 km/h… Gli costa il 15-30. Jannik con pazienza spinge col rovescio e poi affonda col diritto, con Zizou che in corsa sbaglia il diritto difensivo. 15-40, subito due chance per volare via. Ace di Bergs da destra, ottima curva, 30-40; segue un bellissimo diritto stretto, improvviso, impossibile rimetterlo, bravo. Poi Bergs giudica male un passante e l’errore gli costa la terza PB. Si scambia dalla seconda palla, e… Jannik è una sentenza: risposta profonda, si prende il centro del campo e… addio, entra forte col diritto e chiude con sicurezza di volo. BREAK Sinner, 1-0, può fare corsa di testa, forte del primo set. Impressiona la facilità, freddezza e sicurezza che hanno portato all’italiano il vantaggio, e come sia solido nel turno successivo, mentre scocca l’ora di gioco. Fa tutto bene Jan, fa sembra tutto maledettamente facile, anche quando impone una velocità e angolo che nessuno riesce a contenere. 2-0 Sinner. L’azzurro ha preso il centro del campo e non lo molla più… Impressionante l’accelerazione di rovescio cross nel quarto game sul 30-15, la palla esce dalle corde velocissima e atterra sulla riga, imprendibile. Esagera Zizou, come sul 40-30, salta e tira più forte che può col diritto ma la palla muore a mezza rete. 3-1. Bergs va sotto nel quinto game, la risposta dell’azzurro è potente e ha fretta il belga, troppa. Crolla 0-40 e Jannik si prende subito il BREAK con un ritmo insostenibile, spezzato da un rovescio lungo linea che sbaraglia il tentativo di difesa del rivale. 4-1 Sinner, troppa la sostanza rispetto alla fantasia ma poca tenuta di Bergs. Jannik cede il primo punto del game alla battuta, non era mai successo finora, e va anche sotto 15-30 con un errore per lui banale, ma rimedia con un’accelerazione di diritto fantastica dal centro, e quindi un rovescio lungo linea vincente che fulmina il belga. 5-1 Sinner, con la prima smorzata del match, dopo il servizio. Micidiale. No vabbè… effetti speciali!!!! Sinner trova un lob assurdo, poi due righe e quindi un attacco da “Federer” con il back di diritto… e il passante di Bergs sembra buono ma è appena out. Tutti in piedi, che spettacolo. Ormai è andata e si gioca per il pubblico, Zizou continua a provarci e sul 5-2 si prende anche due punti, ma la palla break non arriva. La sfiora, con un rovescio lungo linea che esce di una spanna sul 30 pari. È il match point per Sinner, finisce qua con l’ennesimo forcing di qualità, intenso e vincente. 22 vittorie indoor di fila, il prossimo a 25 è Sampras. Ma la caccia al n.1 è appena iniziata…

    Zizou Bergs vs Jannik Sinner ATP Paris Zizou Bergs42 Jannik Sinner [2]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 df 15-30 30-30 40-302-5 → 2-6Z. Bergs 0-15 15-15 30-15 40-151-5 → 2-5J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-4 → 1-5Z. Bergs 0-15 0-30 0-401-3 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-2 → 1-3Z. Bergs 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-2 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 df0-1 → 0-2Z. Bergs 15-0 15-15 15-30 df 15-40 30-40 ace 40-40 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-5 → 4-6Z. Bergs 15-0 30-0 40-0 40-153-5 → 4-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-153-4 → 3-5Z. Bergs 15-0 30-0 40-02-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-152-3 → 2-4Z. Bergs 15-0 30-0 40-01-3 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 1-3Z. Bergs 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-2 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 0-2Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 df 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Sinner e Alcaraz, agli antipodi anche la gestione dei contesti

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella finale di Wimbledon 2025

    Sinner e Alcaraz, così uguali, così diversi. Due talenti immensi, accomunati da colpi straordinari e una classe cristallina, ma agli antipodi in tutto il resto, incluso il modo di approcciarsi alle difficoltà e differenze – spesso nemmeno così enormi rispetto al passato – che si trovano tra un evento e l’altro. L’ennesima conferma arriva da questa settimana e il rinnovatissimo torneo di Parigi. Dalla storica sede di Bercy, ormai inadeguata agli standard imposti dall’ATP per tornei di questa categoria, si è passati a La Defense, uno “scatolone” gigantesco allestito per le esigenze del tennis dal rugby. I campi lo scorso anno all’Accord Arena furono tra i più veloci del 2024, una resina bella compatta e scivolosa rendeva la palla pronta a schizzare via dopo il rimbalzo; forse fin troppo per le medie dei nostri giorni tanto che Pioline e la direzione tecnica del torneo parigino hanno scelto scientemente di “rallentare”, per avvicinarsi maggiormente alle condizioni che di solito i giocatori trovano a Torino alle Finals. Si è forse rallentato il manto fin troppo, ma ormai così è. Quel che è stato anticipato dal direttore del torneo è stato confermato dai giocatori, fin dai primi allenamenti. Morale della favola: un campo davvero lento, tanti scambi, la palla che “non va” e… clamorosamente a farne le spese è stato niente meno che Carlos Alcaraz, inferocito da condizioni che lui stesso ha definito non così lontane dalla terra battuta (…dove lui quest’anno è stato dominante) e battuto a sorpresa, pure in rimonta, da Cameron Norrie.
    La sorpresa è stata clamorosa. Al coperto Alcaraz non si trova esattamente “a casa”, anche se la faccenda è curiosa visto che la possibilità di impattare la palla alla perfezione senza disturbi dovrebbe in teoria agevolare uno con la sua velocità d’esecuzione… Ma oltre a questo stride il contrasto totale tra le dichiarazioni di Carlos dopo la partita di Parigi e quelle che mediamente rilascia rispetto al tenore di Jannik sul discorso condizioni/adattamento. In questo i due leader del tennis mondiale sono davvero all’opposto, azimut e zenit… 
    “Non sento la palla, zero. Non posso giocare qui, impossibile. È come giocare sulla terra, peggio che a Monte Carlo. Solo il servizio si salva”, urlava Alcaraz al suo angolo nel corso del match contro Norrie. “Non ricordo un match recente in cui non sentissi niente. Forse uno lo scorso anno, ma non come questo. È una sensazione terribile” ha rincarato poi la dose nella press conference. Non è prima volta che lo spagnolo è assai critico con le condizioni di un torneo, delle palle, di un passaggio da quelle del precedente al successivo. Anzi, questo tenore è il praticamente il suo standard, una attitudine a criticare ormai consolidata, incluso il discorso dei troppi impegni del calendario, nonostante nell’ultimo periodo la sua programmazione si arricchisca di ogni esibizione possibile. Non è una critica, è un dato di fatto rilevabile dalle sue parole e dal suo fittissimo calendario di impegni. 
    Jannik vive il tutto con un distacco e approccio totalmente differente. Non serve andare ad estrapolare una frase in particolare di un determinato torneo per averne la conferma. Il nostro Enrico Milani l’ha ascoltato ieri nel media day a Parigi, e ha riportato Sinner affermare “Per me questa è una superficie un po’ diversa, né lenta né veloce. Muoversi qui non è semplice: a volte si scivola, altre no. È un tipo di campo su cui in passato ho sempre avuto un po’ di difficoltà, ma è solo una questione di fiducia. Ho giocato mezz’ora ieri e un’ora oggi: il mio feedback è ancora limitato, vi saprò dire di più dopo la prima partita. È solo questione di abituarsi e ritrovare ritmo”. Allenarsi, trovare ritmo e fiducia. Abituarsi. Non una lamentela ma una richiesta a se stesso: lavorare in campo per capire come far rendere il mio tennis in questo contesto. Il campo, le palle, le luci, non le posso controllare; il mio movimento, approccio, swing e rilascio della palla e atteggiamento sì, quindi è una cosa che posso gestire. Stessa identica cosa nella continua litania della maggior parte dei giocatori sul calendario troppo impegnativo con troppi tornei. Sinner in questo taglia corto, afferma che alla fine è il tennista che si iscrive o meno ai tornei; ci sono quelli obbligatori ma se non sono funzionali al mio momento, basta non giocarlo. Ok, ci sono i bonus in palio, ma è più importante avere una programmazione corretta. È una posizione di forza la sua, ovviamente, visto che non perde quasi mai… ma anche di estrema coerenza.
    Al momento sono assai diversi tono e parole di Alcaraz su questi temi. Ma, attenzione: non sembra dire queste cose per cercare scuse o alibi, solo esterna una diversa sensibilità, approccio e gestione di questi fattori, e forse il tutto non gira a suo favore visto il nervosismo che lo attanaglia in queste situazioni che percepisce come negative e non riesce a mediare. Nel 2025 “Carlitos” ha giocato talmente bene e continuo da aver schivato quest’insidia, ma in generale l’approccio di Jannik appare più razionale ed efficace a portarlo nella condizione tecnica e mentale migliore ad affrontare le sfide. Charlie and The Fox, tanto talentosi, tanto vincenti, tanto diversi. Forse la loro rivalità ci piace anche per questo….
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO