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    Trofeo AZIMUT / Samuele Pieri, il toscano che batte i big

    Samuele Piero – Foto Antonio Milesi

    Non ancora entrato tra i top-1000 ATP, nel solo 2023 Samuele Pieri ha già battuto quattro giocatori compresi tra i primi 500. A Bergamo ha dominato il n.2 Villanueva e si candida come potenziale sorpresa. Forfait in extremis per Arnaboldi, mercoledì esordiscono Vincent Ruggeri e il “bergamasco” Kestelboim.
    Una delle più vive certezze dei tornei ITF è il profondo equilibrio: c’è spesso terreno fertile per sorprese, almeno in termini di classifica. E non c’è dubbio che il Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) abbia un aspetto completamente diverso dopo la prima giornata del tabellone principale. Sono già fuori le prime due teste di serie, sia pure con modalità completamente diverse. Non è nemmeno sceso in campo Federico Arnaboldi: il campione del 2021, n.1 del draw, soffre di un problema ai muscoli addominali che gli impedisce di servire nel migliore dei modi. Era a Bergamo già lunedì, ha effettuato un ultimo tentativo in mattinata, ma ha scelto la via della prudenza. Al suo posto è stato ammesso il lucky loser Leonardo Malgaroli, che per poco non faceva la mini-impresa contro il qualificato Andrea Militi Ribaldi. Tuttavia, il personaggio del giorno è un toscano di 21 anni, coetaneo dei vari Musetti, Darderi e Maestrelli: Samuele Pieri viene da San Piero a Pieve, in provincia di Firenze, è tesserato per il Tennis Club Bisenzio, e dopo aver dominato le qualificazioni ha fatto altrettanto contro l’argentino Gonzalo Villanueva, numero 2 del tabellone. Un match splendido, in cui Pieri ha totalmente ribaltato una classifica che lo vedeva oltre 600 posizioni indietro rispetto al suo avversario (n.472 contro n.1070). Ma Samuele ha già dimostrato di poter fare ottime cose contro giocatori meglio piazzati di lui, poiché nel 2023 aveva già battuto tre avversari compresi tra i top-500 ATP (Rudolf Molleker, Juan Bautista Otegue e August Holmgren). Tra l’altro, la scorsa settimana ha vinto un torneo Open a Fossombrone. Insomma, la classifica è bugiarda e chissà che Bergamo non possa lanciare un nuovo personaggio, che peraltro lo scorso anno aveva contribuito a portare in Serie A1 il suo Tennis Club Bisenzio. Giovedì sarà atteso dalla classica Prova del 9 contro Carlo Alberto Fossati.
    CHE ATTESA PER VINCENT RUGGERIMercoledì sarà il giorno dell’esordio di Samuel Vincent Ruggeri: già attesissimo, avrà ancora maggiore pressione perché è rimasto il giocatore di più alta classifica in gara e giocherà sia il singolare che il doppio. Il suo esordio avverrà non prima delle 17 contro lo svizzero Nicolas Parizzia. A proposito di doppio, hanno fatto una buona figura i ragazzi del TC Città dei Mille Leonardo Borrelli e Andrea Fermi, battuti 6-4 6-3 da Malgaroli-Pampanin in un match equilibrato, in cui qualche game perso al punto secco ha fatto la differenza. È tesserato per il club bergamasco anche l’argentino Mariano Kestelboim, pure lui all’esordio in entrambi i tabelloni. Soltanto un paio di mesi fa si qualificava per il Challenger di Buenos Aires , e la sua attuale classifica (n.917 ATP) non deve trarre in inganno, perché in passato è stato anche tra i top-400. Insomma, nonostante l’uscita di scena delle prime due teste di serie, il Trofeo AZIMUT deve ancora offrire le sue storie migliori per un pubblico che – giorno dopo giorno – è sempre più numeroso, nel rispetto di una tradizione bergamasca che ha convinto la Regione Lombardia a fornire un contributo economico importante per lo svolgimento del torneo stesso. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Federico Arnaboldi per uno storico bis bergamasco

    Federico Arnaboldi nella foto- Foto Antonio Milesi

    Sarà Federico Arnaboldi, vincitore nel 2021, a guidare il main draw del Trofeo AZIMUT. Il lombardo troverà soltanto qualificati fino ai quarti. Il bergamasco Vincent Ruggeri si trova nella parte bassa, tra spagnoli e argentini. Qualificazioni: impressionano Masera e Militi Ribaldi.
    Senza nulla togliere ai partecipanti delle qualificazioni, che peraltro hanno dato vita a una giornata avvincente e piena di match interessanti, il principale motivo di interesse della ‘prima domenica al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) era il sorteggio del tabellone principale. Ci sarà tanta Italia al Tennis Club Città dei Mille: in attesa dell’esito delle qualificazioni, sono ben 19 (su 24) gli azzurri del man draw orobico, guidato da Federico Arnaboldi. Il 23enne nipote di Andrea (ex n.153 ATP, ancora in attività e vecchia conoscenza del tennis bergamasco) è attualmente numero 437 ATP ed è stato favorito da un sorteggio che – almeno fino ai quarti – gli offrirà soltanto giocatori provenienti dalle qualificazioni, in vista di un possibile match contro Giorgio Tabacco (n.8 del draw). Superato dall’argentino Gonzalo Villanueva, il bergamasco Samuel Vincent Ruggeri è “soltanto” n.3 del tabellone ed è finito nella parte bassa: dopo un esordio contro lo svizzero Nicolas Parizzia, avrebbe un quarto di finale piuttosto impegnativo contro lo spagnolo Inaki Montes-De La Torre e un’eventuale semifinale contro lo stesso Villanueva. Tuttavia, nel circuito ITF i numeri lasciano il tempo che trovano e c’è tanto spazio per le sorprese. Per esempio, c’è curiosità nel vedere all’opera il genovese Gianluca Cadenasso: sia pure ammesso con una wild card, il suo avversario di primo turno (Carlo Alberto Fossati) è decisamente alla sua portata, in vista di un ottavo proprio contro Villanueva. Più in generale, il livello medio del torneo è decisamente alto, con ben sedici giocatori compresi tra i top-1000 ATP, cifra decisamente in linea con i tornei più importanti del circuito ITF, nella fascia tra quelli con un montepremi da 15.000 dollari. Tra i giocatori di casa, non ha pescato benissimo il bergamasco Filiberto Fumagalli, subito opposto a Montes-De La Torre, in un match che lo vede sfavorito ma non “chiuso”: un po’ perché ha già dimostrato di competere a questi livelli, un po’ perchè avrà dalla sua il sostegno del pubblico. I match del tabellone principale scatteranno martedì 27 giugno.
    IMPRESSIONA MASERA. BORRELLI, BRAVO LO STESSONella prima domenica del torneo si sono giocati i 16 match di primo turno delle qualificazioni. Una giornata lunghissima, scattata alle 9 del mattino e terminata a tarda sera, pane per il palato dei più accaniti appassionati. Tra i giocatori più in vista, si sono fatti notare due azzurri: Andrea Militi Ribaldi è piaciuto molto. Alto, filiforme, ha un modo di stare in campo che lascia ottime speranze per il futuro. Dopo un buon inizio si è fatto riprendere dall’altro italiano Ivan La Cava, ma l’ha spuntata 10-8 al super tie-break: c’è grande curiosità nel vederlo all’opera lunedì contro Niccolò Ciavarella. In palio, un posto per il main draw. Un altro giocatore che ha colpito i presenti è stato il Teo Masera. Con una prestazione intensa e autorevole, ha lasciato appena due game (6-2 6-0 lo score) allo svizzero Lourol Martinez. Nella giornata di lunedì sarà tra i più attesi: per confermare il buono mostrato domenica dovrà battere l’altro azzurro Giulio Colacioppo. Tra le wild card locali, ha fatto una buonissima figura Riccardo Villa, battuto 6-2 6-3 da Stefano D’Agostino (n.4 del draw). Al di là del punteggio, ha denotato un atteggiamento decisamente positivo. C’è un pizzico di amarezza per il bergamasco Leonardo Borrelli, rappresentante del TC Città dei Mille: nonostante la sconfitta per 7-6 7-5 contro il turco Baran Soyler (n.7 del draw), ha evidenziato un ottimo livello di gioco. È stato avanti in entrambi i parziali, e si è arreso soltanto per un pizzico di inesperienza. Sono comunque evidenti i progressi rispetto alle ultime apparizioni, segno che la sua crescita (è classe 2005) prosegue in modo concreto e lineare. Lunedì 26 giugno sarà una giornata importante: a partire dalle 10 del mattino si giocheranno gli otto match dell’ultimo turno di qualificazione, inoltre sarà sorteggiato il tabellone del doppio. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT Bergamo / Ovcharenko-Ferrari a chiudere un grande torneo

    Gianmarco Ferrari – Foto Antonio Milesi

    Il tennis espresso nei giorni scorsi lasciava pochi dubbi: Oleksandr Ovcharenko e Gianmarco Ferrari sono i due migliori giocatori del Trofeo AZIMUT 2022. L’ucraino (che si allena a Bari) ha sfiancato l’ottimo Picchione, mentre il toscano ha spadroneggiato: giunge in finale senza perdere un set e con soli 16 game al passivo.
    L’epilogo migliore possibile. Si può sintetizzare così l’esito delle semifinali al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta), ed è suggestivo che a giocarsi il titolo sia un giocatore ucraino, quell’Oleksandr Ovcharenko che si è fatto notare sin dal primo turno con il suo tennis dirompente, che non ha nulla a che vedere con il suo attuale ranking ATP (n.601). Nella prima semifinale, giocata alle 11 del mattino, il 20enne di Kiev si è imposto 6-4 6-3 sull’aquilano Andrea Picchione, grande sorpresa del torneo. Il match è stato duro e combattuto fino al 3-3 del primo set, al punto che ci sono voluti quasi 50 game per completare sei giochi. A quel punto, l’ucraino ha dato una svolta e ha mostrato una superiorità abbastanza netta. Il primo break è arrivato al decimo game, poi – come fanno i campioni – Ovcharenko ha preso margine in avvio di secondo e lo ha conservato fino alla fine, sia pure con qualche difficoltà: ha avuto bisogno di cinque matchpoint per chiudere, e nell’ultimo game ha cancellato due palle break che avrebbero potuto rimettere in partita l’azzurro. C’è grande curiosità attorno a Ovcharenko, anche perché è ormai italiano d’adozione: da tre anni si allena in Puglia, presso l’Accademia Tennis Bari sotto la guida di coach Vincenzo Carlone. Fu lui ad avvicinarsi alla realtà pugliese, incuriosito dall’ottimo lavoro di uno staff che ha prodotto diversi giocatori di livello. “Possiede grande dedizione, non si stanca mai di lavorare – dice chi lo conosce bene – è sempre sul pezzo, inoltre gioca bene su tutte le superfici. Ha una struttura fisica solida, adatta al tennis di oggi: essendo alto 185 combina forza fisica e rapidità negli spostamenti”. Per lui sarà la seconda finale ITF in carriera dopo quella persa un mese fa a Prijedor, in Bosnia. Con i punti ottenuti a Bergamo è già certo di migliorare il best ranking, ma è solo una tappa di passaggio.
    INARRESTABILE FERRARIMolto dipenderà dalla sua qualità mentale: ha un carattere un po’ ondivago che a volte lo porta a deprimersi, mentre in altre occasioni si esalta. Deve trovare il giusto equilibrio: qualora ci riuscisse, possiede la capacità tecnica e fisica per ambire al Sacro Graal di ogni tennista, ovvero un posto tra i top-100 ATP. Per conquistare il suo primo titolo professionistico dovrà battere Gianmarco Ferrari, bravo a dominare l’argentino Mariano Kestelboim nella seconda semifinale. Un 6-2 6-2 senza storia, in cui l’allievo di Diego Nargiso ha un po’ raccolto i cocci dell’argentino, che la sera prima aveva giocato un match durissimo contro Andrea Basso: il genovese che era arrivato a pochi punti dal successo. Tuttavia, la superiorità di Ferrari è parsa evidente anche al netto della stanchezza dell’avversario. E così coach Diego Nargiso ha la possibilità di festeggiare per il secondo anno di fila, visto che lo scorso anno fu Federico Arnaboldi a vincere il Trofeo AZIMUT. Toscano di Prato, Ferrari è mancino e potente e si è già fatto notare nel 2022, sia con la finale ad Antalya (la seconda in carriera) che con le ottime performance al Foro Italico: grazie alle pre-qualificazioni si è preso un posto nelle qualificazioni vere e proprie, in cui ha strappato un set al top-60 Marcos Giron. Un dato che rende l’idea delle potenzialità di Gianmarco, il cui tennis ricorda vagamente quello di Fernando Verdasco. Attualmente numero 537 ATP, è giunto in finale cedendo appena 16 game, con una media di due per set. “Ferrari era piaciuto sin dai primi turni, e anche oggi si è notato che avesse una marcia in più” ha detto Silvana Carrara, storica direttrice del torneo, decisamente soddisfatta della qualità del gioco e della riuscita organizzativa. In finale, il toscano proverà a diventare il quinto italiano a vincere il torneo nelle sei edizioni che, dal 2015, hanno riportato il tennis professionistico al Tennis Club Città dei Mille grazie all’impegno e l’energia del consiglio direttivo, guidato dal presidente Marco Fermi. Ad oggi, l’unico straniero a vincere il torneo è stato l’argentino Andrea Collarini nel 2018. Ma con la presenza di un ragazzo ucraino in finale, sarà comunque un successo. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT Bergamo / L’ucraino e l’abruzzese

    Andrea Picchione nella foto

    Due territori che hanno sofferto, e stanno ancora soffrendo, si affronteranno in semifinale al Trofeo AZIMUT: l’ucraino Oleksandr Ovcharenko ferma la corsa di Oradini e va a caccia della seconda finale in carriera. Stessa cosa per l’aquilano Andrea Picchione, proveniente dalle qualificazioni.
    Ucraina e Abruzzo sono terre diverse, lontane geograficamente e culturalmente. Ma hanno qualcosa in comune: conoscono la sofferenza. Se quanto sta accadendo a Kiev e dintorni è (triste) cronaca recente, è ancora aperta la ferita del tragico terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. Queste cose non c’entrano con il tennis, ma è particolarmente emozionante che a giocarsi un posto in finale al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) siano un ucraino e un aquilano, Oleksandr Ovcharenko e Andrea Picchione. Il primo (nato a Kiev ma ormai pugliese d’adozione, al punto che è tesserato per l’Angiulli di Bari) ha superato con autorità Giovanni Oradini, bloccando sul nascere la speranza di avere quattro italiani in semifinale. Come ogni ucraino, Ovcharenko vive con trepidazione quanto sta accadendo nel suo Paese natale: non a caso, sulla sua pagina personale su Facebook ha scelto come immagine un primo piano di sé con i colori giallo e blu, sia dipinti sul suo volto che sullo sfondo. Ma gioca anche bene a tennis: contro il favorito Oradini ha messo il turbo già dal quarto game, aggiudicandosi cinque giochi di fila (da 1-2 a 6-2) e tenendo a bada l’avversario nel secondo set, chiudendo col punteggio di 6-2 6-3 in poco più di cento minuti, evidenziando una potenza superiore alla media. Per lui è la terza semifinale dell’anno, e in caso di vittoria anche sabato raggiungerebbe la seconda finale dopo quella giocata a Prijedor, in Bosnia. Già certo di migliorare il suo best ranking (attualmente al n.599 ATP), Ovcharenko deve ancora vincere il suo primo torneo da professionista, proprio come il suo avversario.
    PICCHIONE E I TOP-400 ATPAndrea Picchione è nato all’Aquila ma da tempo vive in Romagna e si allena presso l’accademia di Giorgio Galimberti, ex davisman azzurro. Partito dalle qualificazioni, ha infilato una grossa sorpresa superando Alexander Weis, numero 2 del tabellone e decisamente favorito della vigilia. Invece Picchione si è imposto col punteggio di 6-3 6-4: gli è bastato un break per set per vincere la partita, gestita da campione, soprattutto al servizio. Basti pensare che non ha concesso palle break, e solo una volta si è trovato ai vantaggi, quando ha servito per chiudere il parziale nel nono game del primo set. Nel secondo è stato addirittura travolgente, perdendo appena quattro punti in cinque turni di battuta. Va detto che Weis non è parso al meglio, come evidenziato già la sera prima contro il lucky loser Catani. In particolare, paga una certa incostanza. Numericamente, non è la vittoria più importante di Picchione, poiché quest’anno aveva già battuto i tedeschi Louis Wessels e Rudolf Molleker, entrambi top-400 ATP, ma significa che il suo livello di gioco è già pronto per misurarsi contro avversari sempre più forti. Già finalista all’evento spagnolo di Nules, lo scorso novembre, anche Picchione andrà a caccia della seconda finale in carriera. I protagonisti della seconda semifinale emergeranno dai match serali, con in campo Andrea Basso (opposto all’argentino Kestelboim) e il main event di giornata, con il derby azzurro tra Riccardo Balzerani e Gianmarco Ferrari. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT Bergamo / Seydina Andre, un senegalese a Bergamo

    Seydina Andre nella foto

    Quasi 30 anni dopo i fasti di Yahiya Doumbia, il Senegal sogna di ritrovare un tennista. Al Trofeo AZIMUT di Bergamo c’è il 18enne Seydina Andre, gigante di quasi due metri che si allena nella stessa accademia di Daniil Medvedev. Ben 19 italiani nelle qualificazioni a 24 giocatori.
    Quando si accosta il Senegal allo sport è difficile pensare al tennis. Giusto il calcio o l’arrivo della mitica Parigi-Dakar, che tra l’altro ha conservato il nome ma da tempo non arriva più nella capitale senegalese. Chi ha buona memoria ricorderà Yahiya Doumbia, ottimo giocatore degli anni 80-90. Rimase sempre nelle retrovie, salvo due lampi: Lione 1988 e Bordeaux 1995. Due titoli ATP vinti dal nulla e che lo hanno reso una leggenda. Proverà a fare meglio di lui Seydina Andre, attuale numero 1619 ATP, tra i protagonisti più attesi delle qualificazioni del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta), torneo ITF in campo al Tennis Club Città dei Mille di Bergamo. In un tabellone a 24 giocatori (sono in palio 6 posti per il tabellone principale), ci sono ben 19 italiani guidati da Andrea Picchione (n.744 ATP, unico top-1000 in gara), ma la curiosità è tutta su Andre, che dopo essere cresciuto a Dakar e aver avuto una discreta carriera junior, lo scorso anno ha avuto la possibilità di trasferisci a Cannes, presso quell’Elite Tennis Center laddove si allena anche il numero 1 del mondo Daniil Medvedev.
    VOLTI NUOVI DA SCOPRIREAlto 197 centimetri, giocatore aggressivo e con il rovescio a una mano, sta tentando la via delle qualificazioni quasi ogni settimana nei tornei ITF. Dalle sue parti credono molto in lui, al punto che un’azienda senegalese (CSE, che si occupa di ingegneria civile e costruzione di edifici) ha scelto di sponsorizzarlo, dandogli una mano nella costosa avventura verso il professionismo. I margini di miglioramento sono enormi, anche perché – per sua stessa ammissione – ha iniziato a fare seriamente preparazione atletica soltanto quando è arrivato in Francia. Al Città dei Mille giocherà il quarto match sul Campo 2 in un programma che inizia alle 11 e se la vedrà con l’argentino Gian Matias Di Natale. Per il resto – come detto – in campo tantissimi italiani che andranno a rafforzare la pattuglia azzurra nel main draw, che sarà sorteggiato domenica dal supervisor ITF Sebastiano Cavarra. Tra i nomi in gara ci sono alcuni abituali frequentatori del circuito ITF (Giorgio Ricca e Filippo Speziali su tutti), poi ci sono diversi personaggi nuovi: proprio per questo, vale la pena fare un salto in Via Martinella già per le qualificazioni, in modo da scoprire nomi oggi sconosciuti ma che in futuro potrebbero diventare molto famosi. La storia di questo torneo lo insegna.
    Tabellone Quali[1] Andrea Picchione vs Ivan La cava Enrico Baldisserri vs [11] Simone Cacciapuoti
    [2] Giorgio Ricca vs Jacopo Bilardo Pijus Vaitiekunas vs [9] Alexandr Binda
    [3] Biagio Gramaticopolo vs Ottaviano Martini Christian Fellin vs [8] Federico Marchetti
    [4] Daniel Bagnolini vs Lorenzo Bresciani Gian Matias Di natale vs [10] Seydina Andre
    [5] Alexander Brown vs Filippo Speziali Tommaso Redaelli vs [12] Leonardo Catani
    [6] Pietro Pampanin vs Samuele Pieri Giulio Colacioppo vs [7] Giovanni Calvano LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT – Samuel Vincent Ruggeri all’esame di bergamasco

    Samuel Vincent Ruggeri – Foto Antonio Milesi

    Il 20enne di Bergamo è il nome più atteso del Trofeo AZIMUT 2022, sesta edizione del rinato torneo ITF del TC Città dei Mille. In un anno ha scalato circa 1.500 posizioni e avrà il tifo di una città che da tempo attende un giocatore di primo piano.
    Si è parlato del torneo ITF di Bergamo anche durante il recente Masters 1000 di Madrid: la stampa mainstream aveva sottolineato il dominio di Novak Djokovic su Gael Monfils, sempre battuto in 18 scontri diretti. Vero in parte: qualcuno, più attento di altri, ha fatto notare che i due si erano affrontati diciotto anni fa sui campi di Via Martinella e – in una sfida tra teenagers – vinse il francese. Quell’edizione rimarrà il paradigma, il punto di riferimento per un torneo di ottimo livello, vetrina ideale per lanciare i campioni del domani. Dopo qualche anno di assenza, il Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta) è tornato nel 2015 e dal 27 giugno al 3 luglio vivrà la sesta edizione della sua seconda vita. In questi giorni è uscita l’entry list e i bergamaschi sono già in fibrillazione: la città orobica è in prima fila nell’organizzazione di eventi, ma non ha ancora trovato un giocatore di primissimo piano. Forse l’attesa è finita: dodici mesi fa, Samuel Vincent Ruggeri era entrato in tabellone grazie a una wild card concessa dagli organizzatori (giunse nei quarti), mentre quest’anno si presenta da numero 405 ATP, nonché reduce dai primi due titoli in carriera. L’entry list è di ottimo livello, in linea con un buon torneo “M15”, ma è chiaro che Ruggeri sarà l’attrazione principale. C’è grande curiosità per vederlo all’opera in casa, laddove dovrà fronteggiare pressioni inedite: già, perchè nel 2022 ha giocato solo all’estero: Egitto, Croazia e Montenegro. A Bergamo ci saranno amici e conoscenti a fare il tifo per lui, ma anche il peso delle aspettative.
    EVENTO PER TALENT SCOUTAvrà sicuramente una testa di serie importante, visto che l’entry list presenta due soli giocatori meglio piazzati di lui: Louis Wessels (n.321 ATP) e Nicholas David Ionel (n.336). Ci sarà comunque spazio per tanti altri ottimi giocatori, italiani in testa. In questo momento, in sette sono certi di un posto in tabellone: tra loro c’è Riccardo Balzerani, finalista in carica (lo scorso anno perse contro Federico Arnaboldi) e Jacopo Berrettini, fratello minore di Matteo, che in quei giorni proverà a dare l’assalto a Wimbledon. Le norme ITF prevedono che in tabellone ci siano tre giocatori tra i top-100 Junior: per questo, sarà interessante osservare il ceco Jakub Nicod, numero 20 della classifica mondiale giovanile. Dando un’occhiata agli iscritti, in questo momento sarebbe costretto a giocare le qualificazioni il siciliano Luca Potenza, che lo scorso novembre proprio a Bergamo ha centrato la sua prima qualificazione in un Challenger e in questi giorni ha colto un ottimo risultato a Perugia. Ma quando si parla di tornei ITF, i nomi contano fino a un certo punto: le risposte più belle arrivano dal campo. È il bello di questi eventi, laddove l’occhio del talent scout viene esaltato e trova piena realizzazione nello scovare i campioni del domani. E non c’è dubbio che sarà così anche quest’anno, al Tennis Club Città dei Mille. LEGGI TUTTO

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    Non solo Challenger: a Bergamo c’è anche il Trofeo AZIMUT

    Premiazione 2021, con i finalisti Federico Arnaboldi e Riccardo Balzerani

    Confermata la sesta edizione del Trofeo AZIMUT, torneo ITF rilanciato nel 2015 dal Tennis Club Città dei Mille. L’appuntamento sarà durante la prima settimana di Wimbledon, dal 27 giugno al 3 luglio. Sarà l’antipasto del Challenger autunnale, nella speranza di accogliere a Bergamo i nuovi Djokovic, Monfils e Fognini.
    L’ufficialità è arrivata il 23 febbraio, e due anni esatti dalla surreale domenica in cui l’Italia prese coscienza che stava iniziando l’incubo della pandemia. Quel giorno si sarebbe dovuta svolgere la finale dell’ATP Challenger di Bergamo: fu cancellata per ragioni di sicurezza, ma fu soltanto una delle prime “chiusure” di un periodo durissimo. Oggi va decisamente meglio, ed è simbolico che la sesta edizione del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta) sia stata ufficializzata nello stesso giorno. Non contenta di ospitare il prestigioso ATP Challenger di novembre, la città di Bergamo accoglierà il tennis professionistico nella settimana tra il 27 giugno e il 3 luglio, in contemporanea con la prima settimana di Wimbledon. La concomitanza dei Championships non è certo un problema per un torneo ITF “M15”, destinato a giocatori giovani e in ascesa, in linea con lo spirito del Tennis Club Città dei Mille. La tradizione agonistica del club è ben nota: quest’anno diventa maggiorenne l’edizione del 2004, cui presero parte tre giovanissimi che avrebbero fatto parlare molto di sè: Novak Djokovic, Gael Monfils e Fabio Fognini. Dopo qualche anno di stop, con l’elezione a presidente del club di Marco Fermi, il circolo di Via Martinella ha ripreso a ospitare un torneo internazionale.
    I CAMPIONI DEL FUTUROLa rinascita risale al 2015, quando si impose Gianluca Naso. Il torneo si è svolto ininterrottamente fino al 2018, salvo poi tornare in naftalina per un paio d’anni. Nel 2019 gli organizzatori si presero una pausa, perplessi per la riforma dei punti messi in palio nei tornei ITF (che infatti sarebbe durata pochi mesi), mentre nel 2020 la pandemia ha bloccato mezza stagione. Il Trofeo AZIMUT è tornato la scorsa estate ha visto il bel successo di Federico Arnaboldi, canturino classe 2000 che al Città dei Mille si è aggiudicato il primo titolo in carriera. Lo spirito di questo torneo è chiaro: dare una chance di accumulare punti ed esperienza per giovani professionisti, oltre a garantire una settimana di spettacolo e intrattenimento agli appassionati bergamaschi, che non si accontentano della settimana invernale del Challenger. In tempi di restrizioni e difficoltà di vario genere, la continuità del Trofeo AZIMUT è un’ottima notizia per il movimento italiano, sempre a caccia di ricambi per i nostri attuali giocatori di vertice, che peraltro nel recente passato sono tutti passati da Bergamo. L’appuntamento è dunque per domenica 26 giugno al Tennis Club Città dei Mille per i primi match delle qualificazioni. Sarà l’antipasto di un altro grande anno di tennis internazionale a Bergamo.
    ITF CITTÀ DEI MILLE – TROFEO AZIMUT / ALBO D’ORO2015 – Gianluca Naso (ITA)2016 – Adelchi Virgili (ITA)2017 – Andrea Collarini (ARG)2018 – Riccardo Bellotti (ITA)2019 / 2020 – Non disputato2021 – Federico Arnaboldi (ITA) LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: Il battesimo del piccolo Arnaboldi

    Il team di Federico Arnaboldi, in cui si riconoscono Diego Nargiso e Andrea Arnaboldi – Foto Antonio Milesi

    Federico Arnaboldi corona una grande settimana con una finale impeccabile: lascia tre giochi a Riccardo Balzerani e si aggiudica il suo primo titolo ITF. Grande soddisfazione per coach Diego Nargiso, che ha espresso parole di elogio per il torneo bergamasco. Ed è già iniziato il conto alla rovescia per l’ATP Challenger.
    L’unica cosa in comune tra la Bergamo del 23 febbraio 2020 e quella del 27 giugno 2021 è il meteo. C’era il sole allora, c’era il sole anche stavolta. Ma quel giorno iniziava l’incubo COVID, con la cancellazione della finale dell’ATP Challenger. Sedici mesi dopo, la città torna a festeggiare il vincitore di un torneo internazionale. E non è un caso che ci fosse davvero tanto pubblico presso il Tennis Club Città dei Mille per la finale del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta), evento del circuito ITF letteralmente dominato dai tennisti italiani. Federico Arnaboldi ha compiuto 21 anni lo scorso 18 giugno, e ha scelto Bergamo (non così distante da casa) per farsi un regalo di compleanno: battendo Riccardo Balzerani con un netto 6-1 6-2, il comasco si è aggiudicato il primo titolo ITF in carriera. Come spesso accade, la finale non è stata la migliore partita del torneo. Dopo tantissime battaglie e le prime giornate terminate a notte fonda, sono bastati 81 minuti ad Arnaboldi per assicurarsi il titolo. I due finalisti sono entrati in campo un po’ contratti, con uno scambio di break nei primi due game. A quel punto Arnaboldi si è sciolto, mentre Balzerani non è riuscito a esprimere il suo tennis. Cinque giochi di fila hanno sigillato il primo parziale. Nel secondo set, il laziale ha provato a reagire, portandosi sul 2-0.
    LA SODDISFAZIONE E I COMPLIMENTI DI NARGISO“Ma devo fare i complimenti a Federico – ha detto Balzerani – perché ogni volta che facevo qualcosa in più, lui alzava ulteriormente il livello e mi saliva sopra. Non ho giocato benissimo, ma lui non mi ha dato spazio”. In effetti, al netto di un rendimento al servizio così così di Balzerani, l’allievo di Diego Nargiso ha espresso un tennis di buonissimo livello, peraltro già mostrato sin dalle qualificazioni. Arnaboldi sembrava avere una marcia in più rispetto agli altri, confermata nel duro quarto di finale contro Netuschil e nella complicata semifinale contro Matteo Arnaldi. Per Arnaboldi è il primo titolo ITF in carriera alla seconda finale (ne aveva persa una il mese scorso a Heraklion), che peraltro arriva in un momento fantastico: quella contro Balzerani è stata la 49esima vittoria stagionale. Il lavoro con Diego Nargiso sta dando frutti importanti e – per quanto visto a Bergamo (laddove c’era anche il cugino Andrea a sostenerlo) – il passaggio verso tornei più importanti sembra sempre più vicino. Si chiude con grande soddisfazione un torneo che ha soddisfatto gli sponsor, i quali hanno ringraziato la direttrice Silvana Carrara e tutti gli organizzatori. Anche Diego Nargiso, la cui esperienza è immensa, ha espresso parole importanti per il Trofeo AZIMUT. Bergamo non poteva chiedere di più: adesso inizia il conto alla rovescia per il Challenger di inizio novembre, che confermerà la grande tradizione tennistica della città. E chissà che non possa esserci uno spazio proprio per Federico Arnaboldi…. LEGGI TUTTO