Trofeo AZIMUT / A Bergamo si parla spagnolo
Mariano Kestelboim – Foto Antonio Milesi
Curiosamente, il Trofeo AZIMUT è soltanto il secondo torneo stagionale per Mariano Kestelboim e Inaki Montes-De la Torre: il primo svolge anche altre attività, il secondo è impegnato al college. Mostrando la solidità tipica delle scuole argentina e spagnola, si giocheranno il titolo. In doppio, sfuma al fotofinish il sogno dei bergamaschi Vincent Ruggeri-Fumagalli.
Si parlerà spagnolo all’ultimo atto del Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta). Nonostante la presenza di ben 25 italiani ha prevalso la solidità di due lottatori, emblemi di scuole – quella spagnola e quella argentina – che da decenni producono tennisti a getto continuo. Ha un po’ le sembianze della favola l’avventura di Mariano Kestelboim. Già numero 387 ATP, oggi si dedica part-time all’attività professionistica, privilegiando i tornei a squadre e gli eventi Open (anche in Italia), oltre a svolgere a tempo perso l’attività di modello. Non è un caso che il Trofeo AZIMUT sia soltanto il suo secondo torneo internazionale nel 2023 (peraltro due mesi fa si era qualificato al Challenger di Buenos Aires, confermando di avere un ottimo livello di gioco). Sabato è rimasto in campo quasi cinque ore, peraltro venendo aiutato da un pizzico di fortuna: nel quarto di finale contro Alessandro Ragazzi ha approfittato dell’infortunio del suo avversario sull’1-1 al terzo, quando si è preso una classica storta a una caviglia nel rincorrere una smorzata. Ragazzi ha provato a continuare per qualche punto, ma era chiaro che non fosse in grado di giocare. Si giocava da 2 ore e 46 minuti e il match era ancora alle fasi iniziali del terzo. Nel pomeriggio, Kestelboim ha impiegato poco meno di due ore per battere il connazionale Valerio Aboian, concedendo un urlo di gioia agli appassionati del TC Mille. Per lui è una soddisfazione immensa, poiché non raggiungeva una finale da quasi quattro anni: l’ultima risale al novembre 2019 a Maldonado, in Uruguay. Domenica (la finale è prevista alle 10.30) andrà a caccia del quinto titolo ITF in carriera. Dovesse vincere, chissà se dovesse venirgli voglia di intensificare l’attività…
LO SPAGNOLO CHE STUDIA IN VIRGINIATra lui e il trofeo AZIMUT, tuttavia, c’è l’ostico Inaki Montes-De la Torre, classe 2002 che non è ancora entrato tra i top-500 ATP per un motivo molto semplice: dal 2020 vive negli Stati Uniti, laddove frequenta l’Università della Virginia e partecipa al Campionato NCAA, laddove è uno dei più forti. Con un bilancio di 58 vittorie su 76 partite in tre anni, è stato nominato per due anni di fila “Atleta Maschile dell’Anno” della sua università. Proprio come Kestelboim, Bergamo è soltanto il secondo torneo internazionale del suo 2023, sia pure per motivi diversi. Dopo aver rischiato al secondo turno contro Alexandr Binda, nel doppio impegno di sabato non ha avuto problemi contro Nicolas Parizzia, poi ha dovuto lottare contro Federico Iannaccone, battuto con un doppio 6-4 in oltre due ore, al termine di un match fatto di scambi duri e combattuti. Per lui sarà la terza finale in carriera: attualmente il suo bilancio è di una vittoria (a Mungia nel 2022) e una sconfitta. 21 anni da compiere a ottobre, è un ragazzo da seguire con particolare attenzione: l’esperienza negli Stati Uniti lo ha fatto crescere moltissimo, e onestamente sembra già pronto per palcoscenici ancora più importanti. Numeri alla mano, il favorito sarà lui.
DOPPIO A ROSSI-SORRENTINOÈ terminato il tabellone di doppio: nella finale tutta italiana, piccola delusione per il pubblico di casa. Filiberto Fumagalli e Samuel Vincent Ruggeri sono stati a un passo da un risultato storico: non è mai accaduto che una coppia tutta bergamasca vincesse un torneo internazionale organizzato a Bergamo. I due sono stati i primi ad arrivare in finale, ma si sono arresi al fotofinish a Leonardo Rossi e Luigi Sorrentino, vincitori col punteggio di 2-6 7-6 10-8. Smaltita l’inevitabile delusione, rimarrà l’orgoglio per aver centrato un risultato inedito, fonte di motivazione per provare a fare ancora meglio, magari a partire dal Challenger in programma in autunno. LEGGI TUTTO