Chiara Catini ITA, 17.07.1999
“Ciascuno di noi ha due cuorima uno eclissa l’altrose ognuno di noi riuscisseanche per un solo instantead intravedere la lucedel suo cuore nascostoallora capirebbe che quelloè un cuore sacroe non potrebbe più fare a menodel calore della sua luce…”
dal film Cuore Sacro di Ferzan Ozptek
Ragione e sentimento, quale contraddizione può spiegare in modo migliore quel moto perpetuo, quel continuo viaggiare di centinaia di ragazzi, che ogni settimana si spostano tra resort e sistemazioni di fortuna, per coltivare il sogno di uno smash vincente, di una vittoria sancita dal rituale “game, set, match”, cui il giorno dopo seguirà una sconfitta? Ce lo chiediamo tutti i giorni guardando in streaming improbabili campi polverosi senza raccattapalle, dove si consumano sfide, talvolta epiche, nel totale silenzio. Oltre la ragione, oltre anche il sentimento c’è evidentemente un cuore sacro, una passione luminosa che guida e riscalda questi ragazzi, quel cuore sacro che spinge la protagonista del bellissimo film di Ozptek, una straordinaria Barbara Bobulova, a lasciare i panni di una manager di successo per dedicarsi al volontariato. Chi vive a Roma sa che si può incontrare il famoso regista turco intorno alle vie del gazometro, proprio la zona della città martoriata qualche giorno fa dal terribile incendio del Ponte dell’Industria, meglio conosciuto dai romani come “ponte di ferro”. Lì ai confini dei quartieri Ostiense e Marconi è nata e vive Chiara Catini la 22enne tennista dal cuore sacro che incontriamo oggi.
Allora Chiara, presentati ai lettori di livetennis. Partiamo dal tuo amore per il tennis, quando è nato e grazie a chi?
Intanto volevo ringraziare LiveTennis per l’opportunità di quest’intervista! Sono cresciuta in una famiglia di tennisti, sin da piccola andavo nei centri sportivi e ci passavo intere giornate, andavo a guardare papà nei tornei e, in seguito, i miei fratelli: praticavo anche nuoto e pattinaggio ma ho scelto il tennis! Credo che nella nostra famiglia ci sia il tennis nel dna😂
Guardando le statistiche ITF, si nota che a parte qualche torneo, tra cui il Trofeo Bonfiglio, non hai avuto una carriera junior. Raccontaci il perché di questa scelta:
Non ho praticamente mai giocato junior perché sono sempre andata a scuola e ho sempre avuto come obiettivo principale lo studio, il tennis era un divertimento; cercavo di giocare tornei open, principalmente per capire il mio livello, visto che tutti i miei maestri mi parlavano di “talento”.
Nel 2017 ti sei infortunata alla caviglia ed è iniziata una lunga odissea con due interventi chirurgici. Parlaci di questa esperienza:
Sì, diciamo che sono stati anni difficili, non mi sentivo bene con me stessa, non vedevo la luce, sentivo di poter esprimermi ma il mio fisico non me lo permetteva, come in una sorta di rivolta, come se mi stesse mettendo alla prova! Operarsi a 17 anni non lo auguro a nessuno, anche se solo per una cavolata, ma la sensazione più brutta per me è stata dover essere lontana per 2 anni e mezzo dal posto che mi rendeva felice.
Come si fa a riemergere fisicamente e psicologicamente da questa esperienza?
Mi hanno aiutato molto i miei amici e i miei parenti, mi sono stati molto vicino, quotidianamente, insieme ai miei allenatori; poi ho tirato fuori quella determinazione che non sapevo di avere. Ho lavorato molto sotto tutti gli aspetti.
Possiamo dire che quel periodo è stato uno snodo trasformativo della tua vita e che hai cominciato a guardare le cose in modo diverso?
Sicuramente è stato un momento critico che mi ha fatto crescere molto a livello mentale e a livello umano, mi ha fatto capire che il tennis è davvero quello che voglio nella mia vita!
Quando hai capito che il peggio era passato e che potevi essere una giocatrice professionista?
Ad ottobre del 2019 mi sono andata ad allenare al Tennis Team Vianello, abbiamo cominciato a lavorare in modo programmato e professionale, mi sentivo molto meglio ed ho sentito che potevo giocare a un buon livello. Da lì ho iniziato a prendere tutto molto più seriamente, anche la preparazione fisica, che non mi è mai piaciuta 😂
Alcuni sostengono, io non sono d’accordo, che una giocatrice possa definirsi professionista quando lo sport che pratica le consente di avere dei guadagni. Tu che cosa pensi e come ti definiresti?
Eh! Che dirti? Sicuramente è un argomento discutibile. Io mi reputo una professionista perché per me il tennis è un lavoro, ancora non guadagno, anzi ci rimetto, ma questo non vuol dire che io non possa viverlo come una professione. Su un piano strettamente economico però è anche vero che i professionisti guadagnano, quindi da questo punto di vista ha ragione chi dice che non lo siamo pienamente.
Se è lecito saperlo, quanto ti costa un mese di attività tra allenamenti, coach, tornei, spese di trasferta, ecc. e come si riesce a fare fronte?
Un mese intero di tornei e/o alternato ad allenamenti, mi costa come uno stipendio dei miei genitori, purtroppo i sacrifici che fanno sono davvero tanti ed io sto cercando, piano piano, di dargli delle soddisfazioni.
Anni fa l’americana Chiara Scholl, mi raccontò in un’intervista che, alcune volte, le era capitato di dormire in macchina per risparmiare le spese di albergo. Che cosa può spingere una ragazza a fare tali sacrifici, magari per uscire al primo turno di qualificazioni?
Questi sacrifici significano tanto per ognuna di noi, vuol dire che la voglia di arrivare, la motivazione, la passione, sono davvero forti, nonostante le scarse disponibilità economiche e i costi elevati dei resort/hotel
Chi ci guadagna sempre nel tennis, a chi conviene che ci siano tennisti che ci rimettono i soldi? Insomma chi è che non rischia nulla?
Questa domanda è davvero difficile, non saprei rispondere, ahahah! Sono in crisi! Ai resort sicuramente conviene che ci siano tennisti che non riescono a guadagnare, questo è poco ma sicuro…
Descrivici che tipo di giocatrice sei e come riesci a esprimerti in campo?
Sono prevalentemente una giocatrice che spinge, a cui piace tirare forte, con un gioco d’attacco.
Chi sono i tecnici che ti seguono e su che cosa state lavorando?
I miei allenatori in campo sono Massimo Vianello e Marco Martizi, mentre Antonello Regina mi segue nella parte fisica. Stiamo lavorando sul gioco di rete, sul rubare il tempo. Il cambio di ritmo è quello che mi manca per avere un gioco d attacco veramente efficace e, nella settimana a Sozopol, si sono visti i miglioramenti.
Veniamo appunto alla tua bella vittoria nel 15000 di Sozopol in cui hai concesso solo un set nell’intero torneo. Raccontaci questa cavalcata vincente:
Sicuramente stavo giocando bene e mi sentivo meglio in campo, ma non pensavo di poter giocare ed esprimermi in modo così efficace. Sono felice, è stata una settimana super positiva dove finalmente si è visto il mio gioco e il lavoro che stiamo svolgendo. Ho giocato bene e decisa dal primo all’ultimo turno, con la consapevolezza di ciò che stavo facendo.
Che emozioni hai provato dopo la tua vittoria?
Sono state tante sensazioni positive contemporaneamente, ero felice per me, per la mia famiglia e per i miei allenatori! Ero talmente emozionata in campo che a fine partita non mi ero quasi resa conto di aver vinto!
Che obiettivi ti dai per il ranking? Attualmente sei n. 764
Cercherò di migliorarmi sempre di più per competere ad un livello sempre più alto; rispetto alla classifica non ho un vero obiettivo, se non quello di poter giocare i 25 mila da inizio anno, magari entrando direttamente in main draw.
In una partita di tennis il tempo giocato è la parte nettamente più breve di un incontro. Come gestisci i momenti di non gioco?
Cerco di rimanere sempre concentrata, di respirare e di attivarmi sempre prima di ricominciare, cerco di pensare a cosa devo fare meglio o se c’è qualcosa da cambiare.
Abbiamo visto sui social molte tenniste reclamizzare prodotti, alcune anche promuovere delle aste online. Tu mi pare non lo faccia. Qual è la tua posizione in merito?
Se a loro può portare dei vantaggi a livello economico le capisco e fanno anche bene, visto le numerose spese che dobbiamo sostenere. Io però non ho mai avuto modo di fare la testimonial e probabilmente quest’attività mi distrarrebbe anche troppo dall’obiettivo principale, quindi sono contenta di esserne fuori.
Descrivici una tua giornata tipo:
La mia giornata comincia alle 9 con l’allenamento tennistico, prosegue con la parte fisica e la pausa pranzo, alle 3 ricominciamo ad allenarci e alle 5 sono libera.In quest ultimo periodo vado a dare una mano alla mia famiglia che ha preso in gestione dei campi da padel, dopodiché cerco di organizzare un’oretta per i miei amici e poi alle 20.30 si cena da nonna e si va a dormire
Come vivi il tuo tempo libero e quali sono i tuoi hobby?
Nel tempo libero cerco di dedicarmi agli amici e alla mia famiglia, che vedo molto poco, siamo tutti sportivi. Mi piace organizzare sempre una partita di padel con una cena annessa, quando si può.
Consiglia una serie TV ai nostri lettori:
Senza ombra di dubbio Prison Break su Netflix.
Il libro o il film che ti ha insegnato qualcosa?
Per rimanere in tema sportivo, c’è un libro “Il gioco interiore nel mondo del tennis” di Timothy Gallwey, che è davvero molto utile a livello mentale. Un altro libro che mi ha fatto capire tanto è stato quello di Andrè Agassi.
Sei fidanzata e come gestisci il rapporto quando sei in trasferta?
Sono fidanzata da un anno e mezzo! E difficile, molto difficile, cerco di dedicargli più tempo possibile quando sono a casa e lui,quando può cerca, di venire a vedermi agli allenamenti o ai tornei vicino casa. Una volta è venuto ad un ITF in Lituania e mi ha resa davvero felice! È un ragazzo d’oro, non è facile stare accanto ad una persona che non c’è quasi mai. Lui gestisce il suo lavoro in base a me e di questo sono stracontenta!
Tu sei romana. Quali sono le tre priorità che a tuo avviso dovrebbe realizzare il nuovo sindaco?
È difficile dirlo, mi piacerebbe che la città funzionasse meglio in tutti i servizi e che lo sport venisse considerato e premiato di più!
Cosa pensi di Raducanu e Fernandez, le vedi confermarsi ad altissimi livelli?
Raducanu e Fernandez sono due giocatrici molto forti, mi piace molto come giocano.Prima del torneo di Sozopol ho visto le loro partite, in particolare della Raducanu, mi è piaciuta molto e mi sono un pochino identificata nel suo gioco, ho cercato di rubare qualcosa da lei e metterlo in pratica durante il torneo… chissà se è per quello che è andata bene, ahahah!
I tuoi prossimi programmi?
L’obiettivo momentaneamente è la serie A, presso Lumezzane, poi cercherò di giocare anche qualche ITF.
Erik Crepaldi sta lottando per la vita dopo un pauroso incidente stradale. Cosa vorresti dire alla sua ragazza, la tennista Federica Prati?
Federica è un amica, le ho subito scritto appena ho saputo.Spero davvero che possa andare tutto per il meglio e che Erik possa vincere questa lotta, come spesso ho visto fargli fare sui campi da tennis, sono sicura che lui non mollerà. Le sono vicina.
E con Chiara, anche noi di livetennis, ci stringiamo intorno ad Erik e Federica affinché il loro cuore sacro continui a battere e a riscaldarli.
Antonio De Filippo LEGGI TUTTO