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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Reggers mattatore, giornata no per Zaytsev e Lagumdzija

    Terza giornata di campionato che lancia ancora di più il terzetto al comando, ormai irraggiungibile per le altre e apre la corsa alla quarta posizione con Milano che sembra in rampa di lancio per il decollo vincente. Rallentano Civitanova e Monza, riparte Modena che dopo una settimana Horribilis non è certo fuori dalle sabbie mobili (sarebbe un grave errore pensare di aver sistemato tutto con una vittoria) ma dimostra che spogliatoio, staff e società remano tutti dalla stessa parte. In coda guizzo di Taranto che lentamente sembra trovare quel gioco che le è mancato per gran parte della stagione.

    Ma veniamo ai singoli match.

    Trento-Verona 3-1. Tanta ricezione e una infinità di muri, questa la chiave della capolista per vincere il derby scaligero. Rychlicki (voto 8) è una costante positiva della stagione, Michieletto (voto 7,5) è in gran forma e Podrascanin (voto 8) mette a referto ben 7 muri. Insomma se anche Lavia (voto 5,5) si prende una giornata di riposo nessuno se ne accorge.

    Verona ci crede e ci prova, ma paga un attacco sottotono con il solo Keita (voto 6,5) che si avvicina al 50%. In difficoltà anche Mozic (voto 5,5) e soprattutto Dzavoronok (voto 4,5) che fallisce la prova dell’ex. Male anche Spirito (voto 5) che nonostante una discreta ricezione non riesce a mettere in scacco il muro trentino.

    Perugia-Civitanova 3-0. Una perfetta Perugia (ma non ditelo a coach Lorenzetti!) si dimostra terrificante dai 9 metri e in attacco, non lasciando scampo ad una Civitanova certamente scossa dal lutto che ha colpito Balaso (cui va il mio pensiero e il mio abbraccio) ma anche con le polveri bagnate. Ben Tara (voto 8) è sempre più sicuro, Plotnytskyi (voto 8,5) un robot sia al servizio che in ricezione. Qualche problema per Semeniuk (voto 5,5) in attacco  e la solita prova di sostanza di Flavio (voto 7,5) e Russo (voto 7,5) finalmente recuperato appieno.

    I marchigiani sbandano in ricezione ma trovano in Chinenyeze (voto 7) l’unico baluardo offensivo. Male Zaytsev (voto 5) murato ben 5 volte e male Lagumdzija (voto 5) con 4 errori diretti. Soffre paurosamente Yant (voto 4,5) ancora una volta bersagliato in ricezione dove subisce 5 ace. Una squadra che dopo l’annuncio che Blengini sarà allenatore della Bulgaria sembra aver perso quella unità di intenti e di gioco mostrata nella prima parte di stagione.

    Milano-Cisterna 3-0. Vittoria convincente contro la propria bestia nera e Civitanova raggiunta…non potrebbe chiedere di più ai suoi ragazzi coach Piazza che si gode un Reggers (voto 8) mattatore e un Loser (voto 8,5) attualmente miglior centrale del campionato. Con un Porro (voto 7) ispirato si rivede anche un positivo Ishikawa (voto 7,5) che scalda il motore per il finale di stagione.

    Cisterna mostra i soliti limiti in ricezione e stavolta non basta Baranowicz (voto 6) ad esaltare gli attaccanti. Faure (voto 7) resta la bocca da fuoco numero 1, gira anche Ramon (voto 5,5) pur faticando in seconda linea mentre è più macchinoso Bayram (voto 5).

    Monza-Modena 2-3. Una Monza incerottata non riesce a frenare una Modena che gioca bene per due set trainata da quei ”vecchietti” messi troppo presto sotto l’occhio indagatore dei tifosi e decisivi anche al tie break. Cachopa (voto 6,5) con il giapponese Takahashi (voto 4,5) sparito presto dal campo si affida alla triade canadese con Loeppky (voto 7,5) migliore e Maar (voto 5,5) leggermente al di sotto delle sue potenzialità. Non piace Di Martino (voto 5) troppo in difficoltà a muro e in attacco.

    Modena sfrutta la voglia dell’ex Davyskiba (voto 8), i muri di Stankovic (voto 6,5) e la potenza di uno Sapozhkov (voto 7) andato in calando nel match. Bruno (voto 7,5) perfetto per due set si spegne nel terzo prima di riaccendersi quando la battaglia si fa dura, Sanguinetti (voto 5) appare spaesato in mezzo alla rete e spreca salti su Di Martino troppo spesso.

    Padova-Taranto 2-3. Partita tirata con in palio punti importanti e primo squillo fuori casa per Travica contro la “sua” Padova. I patavini non giocano male, e sbagliano davvero poco in attacco, ma in ricezione soffrono troppo con Gardini (voto 5,5) davvero in difficoltà. Meglio Desmet (voto 6) e per una volta trascinatore Gabi (voto 7) autore di 17 punti.

    Taranto si aggrappa alla potenza di Russell (voto 7,5) e all’esperienza di Lanza (voto 8) alla sua miglior partita stagionale con numeri da bomber di razza. Ottimo anche Gargiulo (voto 8) mentre fatica Hendrix (voto 5,5) sottotono dopo un inizio stagione importante.

    Catania-Piacenza 1-3. Ancora una sconfitta per Catania, sempre più fanalino della Superlega, che continua a pagare una ricezione non di livello e un muro deficitario. Buchegger (voto 7,5) meriterebbe un monumento, ma predica nel deserto dove Massari (voto 5) si ferma al 33%. Meglio Randazzo (voto 6,5) che spinge tanto anche al servizio, ma senza muro e contrattacco diventa difficile rimanere positivi.

    Piacenza si gode un Recine (voto 8) ormai titolare di diritto e un Romanò (voto 6,5) che pian pianino sta ritrovando ritmo e colpi. Ottima la prova di Brizard (voto 7,5) autore di 5 muri che si prende lo sfizio di fare più punti di un Ricci (voto 5) che sciupa l’occasione.

    di Paolo Cozzi LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Per Lorenzetti la Champions resta stregata

    Di Paolo Cozzi Finisce con una sconfitta la Super Final di Lubiana, ma anche con la sensazione che la Trentino Itas non sia riuscita ad esprimere appieno tutto il suo potenziale contro lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle, che porta a casa la seconda Champions League consecutiva. Sulla carta i campioni in carica erano sicuramente favoriti, Trento arrivava da un profondo rinnovamento e nessuno avrebbe mai ipotizzato a settembre di trovarla in finale… ma l’appetito, si sa, vien mangiando, e questa Itas nel corso della manifestazione ci aveva abituato ad un gioco spumeggiante e concreto. Peccato, perché l’assenza di Huber al centro della rete lasciava aperti spiragli alla compagine di Lorenzetti, che ancora una volta vede sfumare la sua prima Champions al fotofinish. Ma se Trento non è riuscita ad esprimere il suo livello migliore, bisogna fare i complimenti ad uno Zaksa che, seppur con tre giocatori diversi, si impone ancora in finale (e ripetersi nello sport è impresa per pochi eletti) e mostra al mondo un Semeniuk semplicemente stratosferico. Lo Zaksa spinge tanto dalla linea dei nove metri ma sbaglia anche molto, l’Itas al contrario spreca poco al servizio ma manca di lucidità in attacco, dove regala tantissimo. Bene il gioco al centro dei polacchi, Trento per un set è Kazyiski dipendente e non trova le giuste risposte quando si appoggia a Michieletto. Ma veniamo alle pagelle dei trentini, anche se ammetto, per la stagione da outsider che hanno fatto, meriterebbero un 8 tutti quanti perché davvero hanno stupito tutti nel corso della stagione. Foto CEV Sbertoli voto 5. Parte forzando il gioco al centro, come sua caratteristica, e quando poi trova Matey in grande spolvero sovraccarica fin troppo sullo schiacciatore bulgaro. Non piace il poco gioco dato a Lavia, dimenticato per lunghi tratti del match. Qualche imprecisione di troppo anche al palleggio, dove qualche palla gli rimane un po’ nelle mani. Michieletto voto 5,5. A 20 anni può vantare già due finali Champions, e questa è roba solo per campionissimi. Però in attacco stenta parecchio e manca proprio nel momento in cui, nel terzo set, Trento sembra poter riaprire la partita. Meglio a muro e al servizio, discreto in ricezione. Kaziyski voto 6,5. Grande protagonista nel primo set, si fa carico dell’attacco trentino con la classe cristallina che lo caratterizza. Però 6 errori in una finale sono tanti, e pesa molto una pipe tirata fuori di un niente nel momento migliore dei suoi. Foto CEV Lavia voto 6. Completamente fuori dal match per due set, dimenticato dai suoi compagni, riesce ad impattare finalmente nel terzo set e a mostrare quei colpi che lo hanno consacrato nel corso di questa Champions. A muro, quando trova il timing, è sempre pericolosissimo. Lisinac voto 6,5. In attacco è sempre pericoloso, e a muro trova due guizzi importanti, ma in battuta è veramente irritante continuando a tirare in mezzo alla rete. Molto in difficoltà nella lettura del gioco di Janusz. Podrascanin voto 5,5. Giornata complicata per il centralone serbo, che soffre nell’intesa con Sbertoli, che non riesce a dare altezza alle sue alzate. Male anche a muro: lui, che è uno dei migliori centrali nella lettura del gioco avversario, rincorre le scelte del palleggiatore polacco per tutto il match. Foto CEV Zenger voto 5,5. In ricezione tiene bene, ma in difesa spessissimo si fa trovare fuori posizione, spinto sui tre metri dalla smania di difendere. Non benissimo anche la gestione dei secondi tocchi. Lorenzetti voto 5. La maledizione della Champions continua per il coach marchigiano, e spiace perché sono pochi gli allenatori preparati come lui. Però qualche domanda dovrà trovare delle risposte, soprattutto perché una squadra bella e perfetta fino a metà aprile è pressoché scomparsa dal campo negli ultimi 4 match stagionali. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leon è tornato super, Zaytsev grande assente

    Di Paolo Cozzi Si riaprono i giochi nella Finale Play Off di Superlega: dopo un set in cui lo scudetto sembrava ormai indirizzato verso la riviera marchigiana, i perugini ormai con l’acqua alla gola trovano nel momento più nero la forza di ripartire e iniziando da una super battuta, mattoncino su mattoncino, costruiscono la rimonta che ridà speranza alla squadra di Grbic. Piace Giannelli nella gestione dei suoi attaccanti e della pipe, convincono finalmente i centrali e la ricezione torna solida, mentre in casa Lube manca ancora una volta l’apporto di Zaytsev, cui si uniscono le giornate no di Simon e Lucarelli. E così tutti a Gara 4, con Civitanova che resta favorita, ma Perugia che ancora una volta ha fatto vedere di avere le proverbiali sette vite dei gatti. Ma veniamo alle pagelle di giornata. Foto Lega Pallavolo Serie A SIR SAFETY CONAD PERUGIA Leon voto 9. Il grande atteso di questa Finale Scudetto, dopo alcune gare sottotono torna a vestire i panni del supereroe in attacco, ma soprattutto in battuta, dove è il primo a suonare la carica nel momento più buio. Se si è “svegliato” è una bella gatta da pelare per Civitanova! Giannelli voto 7,5. L’attacco viaggia a livello stellare, aiutato da una ricezione che finalmente gli permette di scegliere fra più alternative. Piace molto nel gioco centrale, con una pipe sempre precisa. Bene anche al servizio, dove spinge sempre molto. Anderson voto 8. Prova di grande qualità per l’americano, che in ricezione chiude con un superlativo 60% di positive e in attacco da fondo a tutto il suo vasto repertorio di colpi per trascinare la sua Sir fino a gara 4. Rychlicki voto 6,5. Nel giorno in cui in attacco stenta, è bravissimo a rendersi utile alla squadra con una gran prova al servizio e a muro. Resta da rivedere nelle fasi calde perché, cosi come in semifinale di Champions League, anche oggi la palla set la sparacchia malamente fuori. Mengozzi voto 10. Monumentale la prova di questo ragazzone di 37 anni, che dopo una carriera da gregario vive il suo momento di gloria con un’ottima prova in attacco e si toglie lo sfizio di due super murate a sua maestà Simon. Solé voto 7. Segnali di ripresa anche per il centralone argentino, che torna a schiantare primi tempi in un ritrovato feeling con Giannelli, e trova buoni guizzi anche a muro. Colaci voto 7,5. Se la seconda linea perugina brilla è perché come al solito ha un gran direttore d’orchestra che, dopo le difficoltà nei match precedenti, blinda la linea di ricezione e difesa. Foto Lega Pallavolo Serie A CUCINE LUBE CIVITANOVA Lucarelli voto 5,5. Come tutta la squadra, un primo set sprint, poi Perugia è brava a trovare le contromisure e a metterlo in grossissima difficoltà in ricezione, facendogli perdere lucidità in attacco. Zaytsev voto 5. Finali complicate per Ivan, ancora una volta sostituito nel corso del match. Se non si può dire niente sull’atteggiamento, sempre grintoso, va detto che l’attacco è il grande assente del momento. Yant voto 6,5. In attacco è mostruoso, un concentrato di esplosività e potenza,anche se dopo il primo set regala troppi palloni diretti. Ma è in ricezione che paga dazio, e non riesce a dare alla squadra un apporto decisivo finendo per essere sostituito. Garcia voto 7,5. Ancora un grande ingresso dalla panchina per il bomber portoricano, che è tanto infermabile in attacco quanto irritante in battuta, dove sbaglia oltre il 60% dei tentativi. Simon voto 6. Dopo alcune partite di livello stellare, il cubano paga una marcatura a muro personalizzata e finisce per essere meno incisivo del solito in attacco e a muro. Anzani voto 7,5. Buona partita x il centrale azzurro, bravo a farsi trovare sempre caldo in attacco e a leggere il gioco di Giannelli a muro. De Cecco voto 6,5. Perugia lo ha studiato bene e ne limita alcune uscite, ma con Yant e Gabi regala giocate da patrimonio Unesco. Fatica di più con Lucarelli e soprattutto con Zaytsev, con il quale sembra esserci qualche problema nel trovare la palla giusta. Kovar voto 6. Parte bene, e sembra possa essere l’uomo cui aggrapparsi per riaprire il match, ma alla fine è proprio un suo errore a chiudere la partita. Balaso voto 6. Dopo aver blindato per due gare la seconda linea marchigiana, incappa anche lui in una giornata complicata e oltre ai 3 ace subiti sbaglia palloni facili non da lui. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – De Cecco protagonista, Ricci e Colaci in difficoltà

    Di Paolo Cozzi Prova di forza per la Cucine Lube Civitanova, che dà uno scossone alla Finale Scudetto imponendosi per 3-0 in Gara 2 e spingendo Perugia verso il baratro. È una Lube che dopo aver fallito tutti gli obiettivi stagionali e essere stata messa al muro da una ottima Trento in semifinale, ha trovato la forza di guardarsi dentro, di ritrovare comunione di intenti e di ripartire commettendo meno errori e giocando in maniera più serena. Perugia, al contrario, nel momento chiave scopre tutte le sue fragilità, a partire da una battuta che non riesce ad incidere come sarebbe nelle idee del suo allenatore. E anche se arrivano segnali di ripartenza dal trio di palla alta, sono tanti gli indizi che danno la squadra umbra in grande difficoltà, a partire dai due centrali, ieri surclassati dai loro dirimpettai. Ma veniamo alle pagelle del match. Foto Lega Pallavolo Serie A CUCINE LUBE CIVITANOVA Simon voto 9. Ancora una volta è lui il trascinatore dei marchigiani, implacabile al servizio e fulmineo in attacco. L’importanza di avere un centrale così è che costringe il muro avversario a marcarlo fisso, liberando spesso gli schiacciatori con muro a uno. Lucarelli voto 8,5. Grande prova del brasiliano, determinante in attacco e superlativo in seconda linea, dove non arrivano certo delle caramelle! Ottimo anche nell’atteggiamento a muro, dove è bravo ad aiutare anche nel gioco centrale. De Cecco voto 8,5. Attacco al 59%, non male in una finale scudetto! Dopo una serie di semifinale non esaltante, torna a far viaggiare il pallone con una tensione di palla degna solo dei numeri uno. Bravissimo ad innescare Simon con continuità e fantasia, deve solo stare attento a non esagerare e mandare la squadra fuori ritmo. Yant voto 8. Tanta potenza, ma anche una tenuta mentale sorprendente per questo ragazzo che dopotutto in questa Lube doveva essere “solo” un comprimario. E in ricezione, zitto zitto, chiude con il 54% di positive, che è tanta roba. Anzani voto 7. Torna a far mulinellare veloce il suo braccione, e in attacco risulta pressoché perfetto. Bene anche a muro, dove è sempre molto presente. Zaytsev voto 5. Benissimo in battuta, ma per il resto l’Ivan visto in queste ultime partite è davvero in grandissima difficoltà in attacco. Mezzo voto in più perché comunque ha sempre un atteggiamento positivo e propositivo in campo. Gabi Garcia voto 6,5. Entra spesso nei momenti caldi e si fa trovare pronto Balaso voto 8. Ormai una solida certezza nella seconda linea marchigiana. Ricezione e difese top per un libero determinante. Blengini voto 9. Davvero bravo a trasformare una squadra che sembrava già in vacanza in una corazzata, la sensazione è che abbia alzato la voce in spogliatoio, e a volte serve, eccome! Foto Lega Pallavolo Serie A SIR SAFETY CONAD PERUGIA Leon voto 5,5. In crescita rispetto alle ultime uscite,ma è ancora lontano dai suoi standard. Certo è che alcune pipe e diagonali strette sono dei capolavori di balistica! Anderson voto 5,5. Sempre tanti errori al servizio e la sensazione che il picco di forma lo abbia raggiunto durante le semifinali. Per il resto non sprofonda, ma gli manca il guizzo che può rilanciare Perugia. Giannelli voto 6. La squadra attacca meglio e soprattutto i tre laterali attaccano con più continuità, ma nel gioco al centro sembra essere letto dal muro avversario. Bene come sempre a muro. Rychlicki voto 8. Gran partita dell’opposto umbro, che in attacco è una spina nel fianco del muro avversario. Bene anche al servizio, dove spinge molto; unica critica è per i finali di set, in cui regala sempre qualche cosa… Solé voto 5. Continuano le difficoltà al centro della rete per il forte argentino, che non riesce a sprigionare tutta la sua fisicità. Male anche a muro, dove non riesce mai ad anticipare le scelte del suo connazionale. Ricci voto 4,5. Tanto perfetto in Gara 1 quanto assente in questa partita dove non riesce mai a dare segnali di presenza. Mengozzi voto 6,5. Buon ingresso, ma non sta a lui suonare la carica. Colaci voto 4,5. Giornata complicata per l’esperto libero azzurro, che in ricezione fatica a contenere la potenza dei battitori marchigiani. Piccinelli voto 7. Il giovane libero festeggia la fresca convocazione in nazionale con una buona prestazione, che sembra per un attimo dare spinta e coraggio alla sua squadra. Grbic voto 5. Dopo le pesanti critiche alla sua squadra per l’approccio a gara 1, ci si aspettava una Perugia pronta a esplodere… e invece, pur impattando meglio la gara, manca ancora qualcosa a questa Perugia per tornare ad essere quella super corazzata ammirata fino a inizio aprile. Basterà l’acqua alla gola a trasformare nuovamente i 7 in campo? LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi-Gara4 da urlo: Simon-Kaziyski le eccellenze. Leon supereroe, Nimir trascinatore

    Di Paolo Cozzi Neanche il miglior storyteller contemporaneo avrebbe potuto scrivere una trama per le semifinali di Superlega così  avvincente, cosi intensa e cosi emozionante come quella andata in scena quest’anno. Due semifinali diverse fra loro, ma che hanno riportato il grande pubblico nei palazzetti e estasiato quello a casa. Se Trento-Civitanova è una serie che sembrava chiusa dopo due sole gare prima che Civitanova ritrovasse comunione d’intenti, la sfida fra Perugia e Modena è un’altalena di adrenalina e fisicità che non trova un vero padrone. PERUGIA-MODENA Nel giorno in cui ci si aspettava la voglia di rivincita di Leal, è Leon (voto 8,5) ad indossare i panni del supereroe e a tornare ad essere quel giocatore determinante che ultimamente sembrava perso dietro prove opache. Insieme a lui, è tutta Perugia a spingere e a trovare quella rigorosità a muro che è uno dei punti di forza della squadra di Grbic. Ricci (voto 7) e Solè (voto 6,5) sono la punta dell’iceberg di una squadra che, con 20 muri punto, toglie tanta sicurezza agli attaccanti avversari. In una squadra che regala poco o niente, piace l’apporto di Anderson (voto 7) magari poco appariscente, ma sempre fondamentale anche in seconda linea. Chi rimane ai margini del match è Rychlichi (voto 5) che, dopo una super gara 3, chiude la gara modenese nell’anonimato, mentre torna metronomo, preciso e lucido Giannelli (voto 8), devastante a muro e bravo a capire i ”momenti” dei suoi attaccanti. Bene, infine, Colaci (voto 6,5) che dopo una pausa in gara 3 torna a gestire con autorità e competenza la seconda linea perugina. Modena ancora una volta è affossata dai suoi innumerevoli errori, e nonostante questo sfiora la vittoria e la conseguente qualificazione. Leal (voto 4,5), come detto, non riesce a trasferire sul taraflex la voglia di rivincita dopo le due giornate di squalifica, e sembra abbandonare la squadra quando esce per fastidi al ginocchio. Ngapeth (voto 5), con 9 murate subite, non riesce ad essere la spina nel fianco di Perugia e alla fine è il solo Nimir (voto 7) a tenere a galla i canarini con Van Garderen (voto 7,5) e capitan Stankovic (voto 6,5). Il muro continua ad essere il tallone d’Achille di questa squadra che gioca praticamente senza un centrale perché Sanguinetti (voto n.g) prima e il bocciato Mazzone dopo (voto 5) non riescono mai ad impensierire gli avversari. In questa giornata di alti e -bassi, anche Bruno (voto 5,5) finisce per ricadere in quegli errori che hanno caratterizzato gran parte della sua stagione. Bene invece la coppia di liberi Gollini-Rossini (voto 7) che soprattutto in battuta limitano la potenza umbra. TRENTO-CIVITANOVA Arrivata ad un passo dal paradiso, Trento sembra a corto di energie fisiche e mentali e deve chinarsi ancora una volta di fronte ad una Lube che ritrova l’asse Simon-De Cecco nel momento clou e un apporto sostanzioso dalla panchina. De Cecco (voto 8) torna a distribuire caramelle ai suoi attaccanti, fra i quali è Lucarelli (voto 8) a mettersi di più in mostra. Faticano invece Yant (voto 6) e soprattutto Zaytzev (voto 5) meno incisivo e più falloso del solito, sostituito nel corso del match. Chi lascia a bocca aperta la BLM Arena è Simon (voto 9,5) che si esalta in attacco e sfruttando un gioco di Trento più leggibile del solito torna a dominare anche a muro. Segnali di ripresa anche da Anzani (voto 7) e, come detto prima, buono l’apporto di Gabi Garcia (voto 7,5) e Kovar (voto 6,5) quando entrano in campo. Ottimo come sempre l’apporto di Balaso (voto 7,5). Per Trento non basta un Kaziyski (voto 9) monumentale; nonostante una discreta ricezione, Sbertoli (voto 5) per una volta non riesce a smarcare i suoi tre schiacciatori e alla lunga finisce per giocare solo primo tempo e palla avanti, rendendo gioco facile al muro marchigiano. Lavia (voto 4,5) trova chiusa da posto 2 la parallela e sparisce presto dalla partita, Michieletto (voto 5,5) pur tenendo in ricezione non riesce a sfondare da posto 4 e a garantire al proprio palleggiatore continuità di rendimento. Al centro della rete, Lisinac (voto 7,5) non sfigura ma perde il confronto con Simon e anche Podrascanin (voto 6,5), pur trovando qualche guizzo a muro, non riesce ad essere una valida alternativa in attacco. Male anche Pinali (voto 5) che, chiamato in causa, non riesce a convincere Lorenzetti di meritarsi un posto nel sestetto. E infine Zenger (voto 6) che, molto cercato dai battitori marchigiani, ha il merito di non crollare. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi: Nimir semplicemente mostruoso, Anderson in giornata no

    Di Paolo Cozzi Due ore e mezza di spettacolo puro, tensione e adrenalina, per una semifinale scudetto all’insegna dell’equilibrio e caratterizzata finora dalle vittorie in trasferta. Lasciate alle spalle le polemiche legate al caso Leal e alla sua squalifica, le due compagini si affrontano a viso aperto, con Perugia che nei primi due set approfitta di alcuni black out modenesi proprio sul finire dei set, mentre a partire dal terzo set Modena spinge ancora di più con il servizio e trova in attacco le direzioni giuste per evitare il muro perugino,letale in gara 2. Perugia sbaglia poco, ma a muro subisce una infinità di mani-fuori e in ricezione naufraga sotto i colpi modenesi che dal canto loro sbagliano una infinità di servizi, ma ottimizzano tutti i contrattacchi a disposizione. Ma veniamo alle pagelle del match foto Lega Volley Nimir voto 9,5 Semplicemente mostruoso, perfetto in attacco e battuta. I primi due set finiscono con suoi errori, e subito si torna a pensare ad un Nimir mai determinante nei momenti chiave. Invece l’olandese è caldo, lucido, potente e si rifà nei set seguenti in quella che al di là dei 39 punti è la sua miglior prova in Italia a livello di personalità. Ngapeth voto 8,5 Altra grande prova del francese, che in attacco mostra tutto il suo repertorio di colpi. In ricezione i dati sembrano bassi, ma più di una volta è strepitoso anche solo a tenere alte in mezzo al campo le fiammate di Leon. Van Garderen voto 6,5 Bocciato dopo gara 2, l’olandese questa volta è sul pezzo, e dà una grossa mano ai compagni nel riaprire il match. Bruno voto 7,5 Qualche imprecisione ancora c’è, ma la grinta che mette in campo l’asso brasiliano sopperisce a tutto. Bravissimo a smarcare i suoi, anche quando la palla sembra scontata riesce ad inventare e dare slancio a Modena. Stankovic voto 7 In attacco è perfetto, anticipato e con braccio veloce, fatica a muro e merita mezzo voto in meno per i tanti, troppi errori in battuta davvero gratuiti. Sanguinetti voto 5 Gettato nella mischia a sorpresa, fa quello che può, generoso ma ancora acerbo per questo tipo di partite. Mazzone voto 6  Relegato in panchina, quando entra si fa trovare pronto in attacco, ma Modena avrebbe bisogno anche di muri. Rossini e Gollini voto 7 Bravi a puntellare la seconda linea modenese in ricezione il primo e in difesa il secondo, prendendosi campo e responsabilità. Giani voto 8 Avessero perso sarebbe stato massacrato per l’infinità di errori gratuiti dei suoi. Invece vince, e dà la sensazione di essere molto in sintonia con i suoi veterani. Se solo ci fosse lui a murare per Modena…. foto Lega Volley Leon voto 7 Non è ancora il Leon stratosferico di qualche mese fa, però è lucido e sbaglia poco, dando anche una mano in ricezione. Manca il suo solito apporto al servizio e a muro può e deve fare di più. Anderson voto 5 Giornata No per l’americano che in attacco non riesce mai ad incidere e in ricezione fatica molto. Anche sulla pipe, dove aveva brillato nelle gare precedenti, fa più fatica. Rychlicki voto 8,5 Gran match per l’opposto lussemburghese, che più di una volta prova a spingere in attacco e diventa il terminale offensivo principale di Giannelli. Bene anche al servizio, dove è il più pericoloso dei suoi. Giannelli voto 6,5 Due set giocati bene, con lucidità e freddezza, poi come tutta la squadra perde un po la trebisonda e finisce per commettere qualche errore anche nelle scelte, dimenticandosi il gioco nella zona centrale. Ottimo come sempre l’atteggiamento in difesa.  Ricci voto 5,5 Partita in sordina per il centrale degli umbri che in attacco ha pochi palloni per mettersi in mostra, mentre a muro troppe volte viene usato dagli attaccanti avversari. Solè voto 6 In attacco qualcosa in più del suo compagno di reparto, ma a muro tanta tanta fatica, in un match nel quale insegue le scelte di Bruno e spesso arriva in ritardo nel timing di invasione. Colaci voto 5 Dopo l’Mvp di gara 2 l’esperto libero crolla in seconda linea sotto i colpi dei battitori modenesi, anche se va detto a sua discolpa che come sempre si prende tanto spazio nel tentativo di alleggerire i suoi compagni. Piccinelli voto 6,5 Buon ingresso per il giovane libero che si fa apprezzare anche per qualche difesa. Travica voto 7 Un ace, tante battute e una difesa importantissima sul finire del secondo set. Quando il gioco si fa duro, Dragan è uno di quei giocatori su cui Grbic può sempre contare. Grbic voto 5,5 Per due set la sua Perugia riesce a limitare la fantasia del gioco modenese, ma dal terzo in poi fatica davvero tanto a muro, che invece è uno dei cardini del gioco di Grbic. Ora serve che Leon torni quel killer letale per riportare la gara al PalaBarton LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Perugia dominatrice, Civitanova e Piacenza deludono

    Di Paolo Cozzi Con la giornata di domenica si è chiusa la regular season di Superlega Maschile e adesso c’è giusto il tempo per tirare il fiato, recuperare qualche acciaccato e poi via, di slancio dentro i Play Off, visto che la prima gara si giocherà già sabato tra Trento e Piacenza. Ma come sono andate le 13 squadre di Superlega rispetto alle aspettative di inizio stagione? Chi è andata oltre le previsioni e chi invece ha vissuto una stagione tribolata? Scopriamolo insieme con le pagelle della stagione! Sir Safety Conad Perugia voto 9. Regular Season da autentica dominatrice: la squadra di Grbic ha vinto e convinto, anche quando ha lasciato a riposo i titolari e schierato le presunte riserve. Giannelli ha preso in fretta le chiavi della regia, Leon è tornato su livelli inavvicinabili per tutti e Anderson ha fugato i dubbi sulla sua tenuta dopo l’anno di stop e l’operazione. In assoluto la squadra da battere. foto Lega Volley Cucine Lube Civitanova voto 5. Stagione caratterizzata finora da tanti infortuni vero, ma anche da una serie di obiettivi mancati, dalla Supercoppa alla Coppa Italia passando per Mondiale per Club e Champions. La sensazione è che la sconfitta in terra polacca di una settimana fa possa aver spaccato uno spogliatoio già caldo per le tante voci che lo riguardano. Il secondo posto è importante, ma è anche il minimo sindacale. Itas Trentino voto 8,5. Alzi la mano chi a giugno avrebbe previsto una Trento cosi bella e spumeggiante, con Lavia-Michieletto ormai top player mondiali. La ricezione resta l’anello debole, ma la Supercoppa vinta, la finale di Coppa Italia e la semifinale di Champions sono il marchio di fabbrica di una società che non delude mai. foto Modena Volley Leo Shoes PerkinElmer Modena voto 7. Partenza a rilento e mille polemiche dopo l’eliminazione in CEV Cup e in Coppa Italia, ma anche una lunga serie di vittorie in campionato. La squadra di Giani da il suo meglio contro le big, tende ad addormentarsi con le piccole, ma se risolve i problemi a muro potrebbe essere la mina vagante dei play off, capace di tutto nel bene e nel male. Allianz Milano voto 7. Vinta la scommessa del giovane Porro al palleggio, ma anche quest’anno manca quel quid per poter impensierire davvero le Big Four. Bravissimo Piazza a centrare la final four bolognese con una rosa che di banda ha la coperta drammaticamente corta. Cresce Romanò, specie nelle ultime partite… sarà lui l’opposto titolare l’anno prossimo? foto You Energy Volley Gas Sales Bluenergy Piacenza voto 5. Il sesto posto e dodici sconfitte non possono certo soddisfare una società che ha investito per salire ai vertici della classifica. Non convince il continuare a proporre sestetti diversi, con il problema degli italiani in campo che spesso condiziona le scelte dell’allenatore. Vero Volley Monza voto 6,5. Obiettivo play off raggiunto per una squadra che dopo l’exploit dell’anno scorso ha notevolmente ridimensionato le ambizioni di classifica. Eppure coach Eccheli tira fuori dal cilindro un Grozer che pare ringiovanito, si prende la finale di Supercoppa e la finale di Coppa Cev. Non male per un allenatore approdato in Superlega solo un anno fa. Foto Top Volley Cisterna Top Volley Cisterna voto 7. Falcidiata da infortuni, costretta in alcune partite a schierare a referto solo 8 giocatori, la squadra di Soli ottimamente guidata da Baranowicz in regia non solo si salva, ma centra anche l’ultimo posto playoff. Dirlic e Maar le certezze della squadra, ma anche il giovane Rinaldi specie nelle ultime partite si è ritagliato spazio importante. Verona Volley voto 5,5. Salvezza raggiunta con grande sofferenza, per una squadra che deve ringraziare il giovane Mozic se si trova ancora in Superlega. Tanta fatica con la seconda banda Asparuhov e nel gioco al centro, rivitalizzato solo quando in campo scendeva la classe di Raphael al palleggio. foto Luca Barone Gioiella Prisma Taranto voto 8. Neopromossa, assemblata in fretta e furia, eppure Di Pinto riesce a darle un grande cuore e a valorizzare due giovani italiani come Laurenzano e Stefani, sempre più protagonisti nel corso della stagione. E non dimentichiamo Falaschi, giunto in Puglia “per caso” e rivelatosi l’arma in più della squadra con la sua esperienza. Kioene Padova voto 6. La salvezza è arrivata, ma la squadra dopo un girone di andata in spinta si è seduta sugli allori troppo presto e ha rischiato davvero grosso. Tanta fatica con Zimmerman che non è mai riuscito ad esaltare i suoi centrali, bene Weber mentre Bottolo paga una seconda parte di stagione davvero complicata. foto Tonno Callipo Vibo Valentia Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia voto 4. L’antitesi della squadra ammirata l’anno scorso, con Saitta che non riesce a trovare feeling con i suoi attaccanti tranne Flavio, unico giocatore a salvarsi. Spiace per Baldovin, l’anno scorso arma in più nel valorizzare una squadra fatta di giocatori senza pedigree, mentre quest’anno con giocatori sulla carta più forti non riesce probabilmente a gestire le troppe “prime donne”. Un peccato perché l’impegno e gli investimenti della famiglia Callipo non meritavano questa bruciante retrocessione, ma gli errori purtroppo si pagano. Consar RCM Ravenna voto n.g. Parlare di Ravenna sarebbe come sparare sulla croce rossa, va dato però atto a Zanini & co di averci sempre provato, seppur con un tasso tecnico e fisico non di categoria. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Michieletto diamante di rara bellezza. Taranto, media 9

    Di Paolo Cozzi E’ stato un intenso weekend di pallavolo quella andato in scena domenica scorsa, con punti preziosi in ballo nella lotta al miglior piazzamento playoff e, soprattutto, in chiave salvezza. A uscirne a testa alta sono Padova e Taranto, con i veneti che aumentano le loro chance di salvezza a discapito di una Vibo che si trova davvero con un piede in A2. Tutto facile per la capolista Perugia, che contro una coriacea Monza si prende il lusso di far riposare gran parte del sestetto titolare e trova lo stesso le risorse per prendersi i tre punti. Travica (voto 8) è una certezza, ma è Ter Horst (voto 8,5) a chiudere un match strepitoso con 26 punti e una grande prova in attacco. Peccato solo per un servizio sempre molto falloso. Fatica il solo Plotnytskyi (voto 5,5) apparso in difficoltà in attacco. Monza si prepara alla finale di Coppa Cev con un Grozer (voto 8) potente ma anche molto falloso. Segnali di ripresa da Davyskiba (voto 6,5) mentre chi non riesce a sfruttare il suo braccio veloce è Galassi (voto 5), parecchio sottotono in attacco. Bella partita fra Trento e Milano, con i trentini che, già certi del 3° posto, approfittano per far rifiatare bomber Kazyiski (voto 9) comunque strepitoso nei tre set giocati. Chi proprio quest’anno non riesce a sfruttare le occasioni è purtroppo Pinali (voto 4), mentre un plauso va a Cavuto (voto 7,5), abile a farsi trovare pronto, e a Michieletto (voto 9) sempre più diamante di rara bellezza. Milano senza Patry si affida ad un Romanò (voto 8,5) in versione Europeo 2021 e ad un Piano (voto 8) che approfitta di un muro non proprio attentissimo per chiudere con un fantastico 9 su 10. Manca però l’apporto di Jaeschke (voto 5) ben fermato dal muro trentino. Vittoria e salvezza centrata per una Taranto a trazione italiana che butta il cuore oltre l’ostacolo e regala una grande gioia al presidente Bongiovanni. Coach Di Pinto (voto 10) si affida ancora al giovane Stefani (voto 9), futuro ma anche presente del volley azzurro. Bene anche Randazzo (voto 8), rivitalizzato dall’esperienza pugliese, e Di Martino (voto 8) sempre puntuale a muro. Nota di merito a Falaschi (voto 9) arrivato per caso in puglia (aveva già firmato come secondo palleggiatore a Perugia) e autentico artefice di una salvezza per niente scontata. Modena, priva di Nimir, non trova i giusti stimoli e dimostra ancora una volta di essere squadra capace di tutto, nel bene e nel male. Leal (voto 7) è l’unico a provarci, ma, nonostante una buona ricezione, Bruno (voto 5,5) fatica a trovare attaccanti in palla, vista la giornata No di Ngapeth (voto 5) e di Stankovic (voto 5). A Padova va invece in scena il match salvezza fra i padroni di casa e una Vibo che, dopo un gran primo set, si spegne e non riesce ad arginare i patavini in ricezione e a muro. Weber (voto 8,5) è l’uomo dalla cui mano passano tutti i palloni chiave, ma è anche il canadese Loeppki (voto 7,5) a giocare una gran partita e sopperire alla giornata complicata di Bottolo (voto 5), apparso a corto di energie in questo finale di stagione. In casa calabra, il plauso va al solito Flavio (voto 8), gran protagonista ancora una volta al centro della rete, e a Nishida (voto 7) sempre pericoloso nel corso del match. Manca però un’altra banda di peso, perché Basic (voto 5) proprio non convince, e resta la sensazione che il Saitta (voto 5) di quest’anno sia solo una brutta copia di quello ammirato l’anno scorso. Chiude mestamente il suo travagliato cammino in Superlega una Ravenna che termina con 0 vittorie, ma a cui va dato atto di aver sempre messo sul campo quel poco che aveva a disposizione. Inutile parlare dei singoli in una squadra che ha schierato forse due soli giocatori di categoria, meglio guardare in casa di Cisterna, che dopo un avvio di stagione falcidiato dagli infortuni si trova addirittura in zona play off. Bene Dirlic (voto 8), che sopperisce nel gioco ad un Maar (voto 4,5) apparso poco centrato sul match. Bene anche il giovane Rinaldi (voto 7) che, dopo una gran parte di stagione vissuta in sordina, sta guadagnandosi campo con continuità. LEGGI TUTTO