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    La Formula 1 di oggi non è quella di Piquet, il razzismo è bandito

    TORINO – Il brutto scivolone razzista di Nelson Piquet, indimenticato campione del mondo, ha gettato un’ombra sulla Formula 1. E tuttavia, a parte la censura (molto misurata, chiara ed elegante di Lewis Hamilton, che merita un plauso) e la presa di posizione di squadre (tra cui la Ferrari) e organizzatori, non si può dire che oggi la Formula 1 sia un mondo razzista. Infatti Nelson Piquet è un ex pilota, oggi ha quasi 70 anni, e da quando ha smesso di correre non ha più avuto alcun ruolo all’interno della Formula 1. Non che questo lo autorizzi a usare linguaggi razzisti, ci mancherebbe! E chiamare Hamilton neg**** è realmente intollerabile ai nostri giorni. Ma il punto è che oggi, tra i protagonisti attuali, non c’è nessuno che lo farebbe. Non c’è nessuno che ragioni in questi termini.
    ECCELLENZA – La Formula 1 è un caleidoscopio di culture diverse e di persone delle più varia estrazione (non si parla solo di piloti, naturalmente) accomunate da valori condivisi. Non si guarda al passaporto, al colore della pelle, agli orientamenti di genere, alla religione. Nel mondo delle corse conta l’eccellenza, la voglia di inseguirla, il desiderio di essere sempre in prima linea. E il fatto che i Gran Premi si disputino in tutto il mondo ha contribuito e contribuisce ad avere orizzonti ampi, modi di pensare liberi.
    IL CAMMINO – Ha fatto molto bene Hamilton, negli anni scorsi, a prendere posizioni forti contro la discriminazione razziale. Come ha fatto bene Sebastian Vettel a esprimersi contro le discriminazioni di genere. Tutto serve, il cammino non si può mai dire concluso. E bene ha fatto la Red Bull (nelle scorse settimane) a sospendere un giovane talento della sua filiera, che nonostante l’età aveva usato termini simili a quelli di Piquet. Ma – tornando alla questione iniziale – Piquet e un ex.
    QUASI PARENTE – La analisi dei fatti di Silverstone 2021 di Nelson Piquet è motivata, condivisibile oppure no, in ogni caso non è l’unico a pensarla così. Ma, anche questo va detto, termini razzisti a parte, visto che il duello oppose Hamilton e Verstappen, pare inelegante che si esprima il padre dell’attuale compagna del pilota olandese. Anche se ognuno è libero, sempre, di dire quel che pensa. Salvo farlo come lo ha fatto lui. LEGGI TUTTO

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    La Ferrari sta con Hamilton: “Noi contro ogni discriminazione”

    ROMA – Con Lewis Hamiton, senza esitazioni. La Ferrari scrive sui propri canali social in solidarietà con il pilota della Mercedes, preso di mira da Nelson Piquet, tre volte campione del mondo in Formula 1. Le parole del brasiliano risalgono allo scorso novembre, ma sono riemerse solo nelle ultime ore e hanno causato anche la reazione della FIA, che si è schierata con Hamilton contro ogni razzismo. Anche il Cavallino Rampante fa arrivare la propria vicinanza al pilota Mercedes: “Stiamo con la Formula 1, Lewis Hamilton e la Mercedes contro ogni forma di discriminazione”.
    Tutti con Hamilton
    Non è la prima volta che Lewis Hamilton, afro-britannico classe 1985, viene preso di mira per nell’ambito razzismo. È stato lui stesso a ricordarlo nelle ultime occasioni e ora Piquet, simbolo della Formula 1 anni Ottanta, affonda ancora il colpo. E pensare che Lewis Hamilton ha ricevuto la cittadinanza onoraria proprio dal Brasile, paese con cui il pilota si sente da sempre legato. A parte questo, il 37enne di Stevenage sta incassando la solidarietà di tante personalità e addetti ai lavori della Formula 1, tra cui la scuderia Aston Martin e diverse redazioni sportive. LEGGI TUTTO

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    Piquet contro Hamilton, la Ferrari si schiera col pilota Mercedes

    ROMA – La Ferrari sta con Lewis Hamilton nella polemica contro Nelson Piquet, ex pilota di Formula 1, che si è rivolto al britannico con un epiteto razzista. Le parole del tre volte iridato risalgono allo scorso novembre, ma sono riemerse solo nelle ultime ore e hanno causato anche la reazione della FIA, che si è schierata con Hamilton. Anche il Cavallino Rampante fa arrivare la propria solidarietà al pilota Mercedes: “Stiamo con la Formula 1, Lewis Hamilton e la Mercedes contro ogni forma di discriminazione”.
    Solidarietà unanime
    Non è la prima volta che Lewis Hamilton, afro-britannico classe 1985, viene preso di mira per il suo colore della pelle. È stato lui stesso a ricordarlo nelle ultime occasioni e ora Piquet, simbolo della Formula 1 anni Ottanta, affonda ancora il colpo. E pensare che Lewis Hamilton ha ricevuto la cittadinanza onoraria proprio dal Brasile, paese con cui il pilota si sente da sempre legato. In ogni caso, il sette volte iridato gode della vicinanza di istituzioni e colleghi contro l’ennesimo caso di discriminazione razziale. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton sul razzismo: “Cambiare mentalità retrograde”

    ROMA – Lewis Hamilton scende in campo sui social per commentare l’episodio odierno che lo riguarda da vicino. Nelson Piquet, a novembre, ha parlato in un’intervista del sette volte campione del mondo, rivolgendosi a lui con un insulto razzista. “Vamos focar em mudar a mentalidade”. Il pilota Mercedes lo scrive in brasiliano, lingua madre di Piquet, affinché il messaggio arrivi forte e chiaro: “Concentriamoci sul cambiamento della mentalità”. L’indignazione sui social intanto continua a montare e anche la Formula 1 si è schierata con il britannico.
    L’appello di Hamilton
    “Non è solo una questione di linguaggio: è molto di più. Queste mentalità retrograde devono cambiare e non hanno posto nel nostro sport. Per tutta la mia vita sono stato circondato da questi atteggiamenti e sono stato preso di mira. C’è stato tutto il tempo per imparare. È giunto il momento di agire”, aggiunge Lewis Hamilton, che incassa la solidarietà di tutto il paddock. LEGGI TUTTO

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    F1, parla Hamilton: “È giunto il momento di agire”

    Le parole di Hamilton
    “Non è solo una questione di linguaggio: è molto di più. Queste mentalità retrograde devono cambiare e non hanno posto nel nostro sport. Per tutta la mia vita sono stato circondato da questi atteggiamenti e sono stato preso di mira. C’è stato tutto il tempo per imparare. È giunto il momento di agire”, scrive ancora sui social Lewis Hamilton, da sempre impegnato in tematiche d’inclusività sociale. LEGGI TUTTO

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    F1, la Mercedes difende Hamilton: “Condanniamo ogni tipo di razzismo”

    ROMA – A novembre Nelson Piquet, ex pilota di Formula 1, ha concesso un’intervista a “motorsports.com” dove ha parlato di Lewis Hamilton utilizzando una parola razzista. L’episodio passa sotto silenzio fino a poche ore fa, quando è stata riportata all’attenzione del popolo del web. Giunge però adesso il comunicato della Mercedes che prende le distanze dal tre volte iridato in Formula 1: “Condanniamo nei termini più severi l’uso di qualsiasi espressione razzista o discriminatoria. Lewis è in prima linea negli sforzi che il nostro sport sta compiendo per combattere il razzismo ed è un vero campione di diversità in pista e anche fuori. Insieme condividiamo una prospettiva per un motorsport diversificato ed inclusivo e questo incidente sottolinea la fondamentale importanza di continuare a sforzarsi per un futuro migliore”.
    FIA con Hamilton
    Anche la FIA prende le difese di Hamilton con un comunicato: “La Federazione condanna fortemente ogni linguaggio e comportamento razzista, che non ha spazio nello sport e nella società. Esprimiamo la nostra solidarietà a Hamilton e sosteniamo appieno il suo impegno per un motorsport più equo, diversificato e inclusivo”. Piquet aveva usato l’epiteto razzista parlando dell’incidente di Silverstone dello scorso anno. Nello specifico ci è espresso in questi termini: “Quel piccolo n…o si è inserito con la macchina e se n’è andato perché non c’era modo di superare in quella curva. C’è stato un contatto e fortunatamente per lui, solo l’altro (Verstappen, ndr) è rimasto coinvolto”. LEGGI TUTTO

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    F1, la Mercedes contro Piquet: “Hamilton campione di diversità”

    ROMA – I fatti risalgono a novembre scorso, ma sono venuti alla luce solo in queste ore sul web. Nelson Piquet, ex pilota brasiliano, in un’intervista a “motorsports.com”, ha parlato di Lewis Hamilton utilizzando un’espressione razzista, che è stata intercettata dai tifosi del britannico. Immediato il comunicato della Mercedes che prende le distanze dal tre volte iridato in Formula 1: “Condanniamo nei termini più severi l’uso di qualsiasi espressione razzista o discriminatoria. Lewis è in prima linea negli sforzi che il nostro sport sta compiendo per combattere il razzismo ed è un vero campione di diversità in pista e anche fuori. Insieme condividiamo una prospettiva per un motorsport diversificato ed inclusivo e questo incidente sottolinea la fondamentale importanza di continuare a sforzarsi per un futuro migliore”.
    La nota della FIA
    Anche la FIA prende le difese di Hamilton con un comunicato: “La Federazione condanna fortemente ogni linguaggio e comportamento razzista, che non ha spazio nello sport e nella società. Esprimiamo la nostra solidarietà a Hamilton e sosteniamo appieno il suo impegno per un motorsport più equo, diversificato e inclusivo”. Piquet aveva usato l’epiteto razzista parlando dell’incidente di Silverstone dello scorso anno. Nello specifico ci è espresso in questi termini: “Quel piccolo n…o si è inserito con la macchina e se n’è andato perché non c’era modo di superare in quella curva. C’è stato un contatto e fortunatamente per lui, solo l’altro (Verstappen, ndr) è rimasto coinvolto”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton a un passo dal record negativo: Silverstone ultima spiaggia

    ROMA – Il Gran Premio di Gran Bretagna, decimo weekend della Formula 1, potrebbe essere uno spartiacque nella carriera di Lewis Hamilton. Il britannico è infatti vicino a un record negativo che dura da oltre sette anni. Era infatti il 2013 quando Hamilton, al suo esordio con la casa di Brackley, non raccoglieva vittorie da dieci gare, salvo poi riscattarsi al Gran Premio d’Ungheria. Anche nel 2009, anno successivo al suo primo titolo mondiale, il digiuno durò dieci tappe in McLaren e anche lì salvifico fu il weekend all’Hungaroring. Quest’anno però la tappa in Ungheria è lontana (31 luglio) e le dieci gare senza vincere sono già passate (nove quest’anno, più il Gp di Abu Dhabi nel 2021) con Lewis Hamilton obbligato a dare un segnale forte a Silverstone.
    Dati confortanti
    Nelle ultime tre edizioni del Gran Premio di Gran Bretagna, però, il gradino più alto del podio è sempre stato di Hamilton. Un grande feeling con la pista di casa per il campione di casa Mercedes, che però quest’anno ha raccolto solo due podi. La W13 tuttavia sembra dare segnali confortanti e Hamilton proverà a prendersi la vittoria. Ma se non sarà vittoria neanche questa volta allora le gare di digiuno saliranno a undici. Un dato che suonerebbe come un campanello d’allarme per il sette volte iridato, alle prese con un arrembante George Russell. LEGGI TUTTO