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    F1, Hamilton: “Non sono felice della qualifica, strategia sbagliata”

    SILVERSTONE – Arriva un quinto tempo in qualifica per Lewis Hamilton a Silverstone, dietro a Charles Leclerc e Sergio Perez. La pista che lo ha visto scrivere pagine di storia oggi è agrodolce, con un tempo sempre inferiore alle prime due scuderie, seppur davanti al compagno di squadra George Russell: “Non è stato un passo avanti enorme, abbiamo un pochino migliorato la macchina. Continuiamo ad avere problemi da tanto tempo, la pista è un po’ più liscia e le cose vanno meglio per noi. Qualifiche? Non sono particolarmente felice, sull’asciutto poteva essere risultato migliore ma con la pioggia eravamo in lotta con i primi tre. Abbiamo sbagliato strategia negli ultimi giri ed è un peccato”, le dichiarazioni di Hamilton. 
    L’analisi di Russell
    Ottavo tempo per George Russell. Il più giovane del duo britannico sarà costretto a una rimonta domani in gara: “La macchina aveva più potenziale – spiega a Sky Sport – ma è andata sempre peggio dopo ogni giro, non avevo fiducia. Il quarto o quinto posto era possibile, sono arrivato a un decimo da Lewis quindi non è stato un disastro. Con i miglioramenti che abbiamo fatto pensavo di essere lì, ma la gara è domani. Abbiamo un miglior passo gara rispetto alle qualifiche, non sono una vera rappresentazione delle nostre prestazioni”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton si rammarica: “Sbagliata la strategia in qualifica”

    SILVERSTONE – Lewis Hamilton non va oltre il quinto tempo in qualifica nella sua Silverstone, dietro a Charles Leclerc e Sergio Perez. La pista che lo ha visto scrivere pagine di storia oggi è agrodolce, con un tempo sempre inferiore alle prime due scuderie, seppur davanti al compagno di squadra George Russell: “Non è stato un passo avanti enorme, abbiamo un pochino migliorato la macchina. Continuiamo ad avere problemi da tanto tempo, la pista è un po’ più liscia e le cose vanno meglio per noi. Qualifiche? Non sono particolarmente felice, sull’asciutto poteva essere risultato migliore ma con la pioggia eravamo in lotta con i primi tre. Abbiamo sbagliato strategia negli ultimi giri ed è un peccato”, le dichiarazioni di Hamilton. 
    Le parole di Russell
    Ottavo tempo per George Russell. Il più giovane del duo britannico sarà costretto a una rimonta domani in gara: “La macchina aveva più potenziale – spiega a Sky Sport – ma è andata sempre peggio dopo ogni giro, non avevo fiducia. Il quarto o quinto posto era possibile, sono arrivato a un decimo da Lewis quindi non è stato un disastro. Con i miglioramenti che abbiamo fatto pensavo di essere lì, ma la gara è domani. Abbiamo un miglior passo gara rispetto alle qualifiche, non sono una vera rappresentazione delle nostre prestazioni”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Razzismo? Sosteniamo Hamilton”

    SILVERSTONE – Il caso Piquet-Hamilton ha chiamato ad un commento gran parte degli addetti ai lavori in Formula 1. Tra questi anche Christian Horner che durante il weekend del Gp di Silverstone ha condiviso la presa di posizione della Red Bull: “Siamo sconvolti dalle parole di Nelson – ammette il team principal – che risalgono a un’intervista di qualche tempo fa. Ma abbiamo avuto un episodio recente con uno dei nostri giovani piloti, e abbiamo preso provvedimenti definitivi. Jüri ha fatto un commento razzista e lo abbiamo immediatamente rimosso dalla squadra. Quella di averlo allontanato ci è sembrata un’azione forte, ma conferma che non tolleriamo alcuna forma di razzismo o discriminazione”.
    Le parole di Horner
    Piquet, papà della fidanzata di Max Verstappen, ha usato più volte parole razziste contro Hamilton in una diretta Twitch: “Sosteniamo pienamente Lewis, anche Max è stato chiaro: sosteniamo non solo lui ma combattiamo ogni forma di razzismo e discriminazione nello sport. Riteniamo che l’azione sia più importante delle parole: quella che abbiamo fatto con Vips è stata piuttosto intransigente ma è in linea con la nostra politica“, conclude Horner.  LEGGI TUTTO

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    F1, Horner su Piquet-Hamilton: “Azioni meglio delle parole”

    SILVERSTONE – Il caso Piquet-Hamilton non è passato inosservato nel mondo della Formula 1, anzi ha chiamato ad un commento gran parte degli addetti ai lavori. Tra questi anche Christian Horner che durante il weekend del Gp di Silverstone ha condiviso la presa di posizione della Red Bull: “Siamo sconvolti dalle parole di Nelson – ammette il team principal – che risalgono a un’intervista di qualche tempo fa. Ma abbiamo avuto un episodio recente con uno dei nostri giovani piloti, e abbiamo preso provvedimenti definitivi. Jüri ha fatto un commento razzista e lo abbiamo immediatamente rimosso dalla squadra. Quella di averlo allontanato ci è sembrata un’azione forte, ma conferma che non tolleriamo alcuna forma di razzismo o discriminazione”.
    Il supporto a Lewis
    Piquet, papà della fidanzata di Max Verstappen, ha usato più volte parole razziste contro Hamilton in una diretta Twitch: “Sosteniamo pienamente Lewis, anche Max è stato chiaro: sosteniamo non solo lui ma combattiamo ogni forma di razzismo e discriminazione nello sport. Riteniamo che l’azione sia più importante delle parole: quella che abbiamo fatto con Vips è stata piuttosto intransigente ma è in linea con la nostra politica“, conclude Horner.  LEGGI TUTTO

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    F1, Max-Lewis: va in scena la pace (almeno temporanea)

    TORINO – “Ci siamo parlati, tra noi c’è rispetto, in fondo tutti e due volevamo solo vincere”. Le inopportune parole di Nelson Piquet hanno riportato d’attualità l’incidente dell’anno scorso tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, proprio a Silverstone. Incidente che aprì una divisione profonda in seno alla Formula 1, dividendo i colpevolisti (secondo i quali l’inglese aveva deliberatamente spinto il rivale fuori pista) dagli innocentisti (di pare opposto). Tra le due squadre scese un gelo che solo il tempo è riuscito a sciogliere e forse non tutto è alle spalle. In ogni caso, quel che accadde poco dopo a Monza (incidente alla prima variante, per fortuna a velocità bassa, con la Red Bull finita letteralmente sopra la Mercedes) fu una sorta di prolungamento (polemico, acido e arrabbiato) del botto di Silverstone.

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    Tutto alle spalle tra Hamilton e Verstappen

    POMERIGGIO – Dopo quel pomeriggio inglese, i sentimenti tra i due piloti non erano certamente improntati al “vogliamoci bene”: Hamilton festeggiò sul podio, Verstappen (con entourage) era in ospedale e lanciò parole di fuoco (via social) contro il rivale. Oggi Verstappen è campione del mondo, Hamilton quest’anno non è in lotta per vincere, il rivale principale (Leclerc) è distante. E’ più facile dire che tutto è alle spalle, ma è comunque bello che sia stato detto. “Sono cose che nelle corse accadono – ha aggiunto – ma noi piloti abbiamo la capacità di lasciarci tutto alle spalle, anche le arrabbiature”.

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    F1, Hamilton su Piquet: “Queste persone non ci rappresentano più”

    ROMA – “Sono incredibilmente grato a tutti coloro che mi hanno manifestato il proprio sostegno. Sono passati ormai due anni da quando ci siamo inginocchiati in Austria (per Black Liver Matters, ndr), ma le sfide sono tutt’oggi ancora presenti. Io ho spesso subito manifestazioni di razzismo, ma anche negatività e critiche. Quindi non c’è nulla di nuovo. Non so perché continuiamo a dare voce a queste persone, che non rappresentano più il nostro sport”. Con queste parole su Nelson Piquet Lewis Hamion apre il Gran Premio di Gran Bretagna. La polemica con l’ex pilota brasiliano ha tenuto banco in questi ultimi giorni e si è trascinata fino alla conferenza stampa che apre la decima tappa di questa Formula 1.
    Le parole di Hamilton
    “Dobbiamo guardare al futuro e dare ai giovani – aggiunge il britannico – una piattaforma che sia più rappresentativa. Quella in mia difesa è stata una reazione istintiva che ormai c’è da parte di ogni azienda del mondo. Ma non è sufficiente, bisogna continuare ad agire. La discriminazione non è da promuovere, viviamo in un periodo difficile e bisogna unire e non dividere, perché siamo tutti uguali”, chiude infatti il pilota Mercedes, vero e proprio mattatore sul circuito di Silverstone. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton risponde a Piquet: “Non so perché si dia voce a queste persone”

    ROMA – È la sua gara di casa ma le domande rivolte a Lewis Hamilton lo portano oltreoceano, in Brasile, dove abitaNelson Piquet. L’ex pilota Formula 1 lo ha chiamato con un termine razzista e il sette volte iridato gli risponde così in conferenza stampa al Gran Premio di Gran Bretagna: “Sono incredibilmente grato a tutti coloro che mi hanno manifestato il proprio sostegno. Sono passati ormai due anni da quando ci siamo inginocchiati in Austria (per Black Liver Matters, ndr), ma le sfide sono tutt’oggi ancora presenti. Io ho spesso subito manifestazioni di razzismo, ma anche negatività e critiche. Quindi non c’è nulla di nuovo. Non so perché continuiamo a dare voce a queste persone, che non rappresentano più il nostro sport”.
    Il giudizio di Hamilton
    “Dobbiamo guardare al futuro e dare ai giovani una piattaforma che sia più rappresentativa – ha aggiunto Hamilton -. Quella in mia difesa è stata una reazione istintiva che ormai c’è da parte di ogni azienda del mondo. Ma non è sufficiente, bisogna continuare ad agire. La discriminazione non è da promuovere, viviamo in un periodo difficile e bisogna unire e non dividere, perché siamo tutti uguali”, ha infatti concluso il pilota di Stevenage. LEGGI TUTTO

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    Caso Hamilton, Rodrigo Piquet difende lo zio e la fidanzata di Verstappen approva

    La querelle tra Nelson Piquet e Lewis Hamilton è al centro della scena di questa calda estate. Il tre volte campione del mondo ha parlato del pilota britannico utilizzando la parola “neg***to”, salvo poi scusarsi e giustificarsi dicendo di aver utilizzato il termine incriminato in maniera colloquiale. Sulla faccenda è intervenuto anche il nipote Rodrigo, su Instagram. “La nostra nonna Inacinha, la madre di mio papà, l’anima e il cuore dei miei zii, ci chiamava tutti n***i: non si tratta di razzismo, ma di amore. Mondo ipocrita del c***o”. Di certo, il contesto in cui il tre volte campione del mondo ha utilizzato la parola razzista non era quello familiare. Quindi la difesa del nipote non regge più di tanto. Ma c’è chi l’ha apprezzata. Trattasi di Kelly Piquet, fidanzata di Max Verstappen, attuale campione campione in carica e indiretto partecipante alla vicenda (neg***to, infatti, è stato utilizzati da Nelson parlando proprio di una manovra di Hamilton nei confronti dell’olandese).
    Cosa farà Verstappen?
    Il like di Kelly su Instagram al post di “difese” di Rodrigo Piquet sta già facendo parlare molto, considerato che la faccenda non è stata presa affatto bene dalla Formula 1, i cui vertici che a sua volta hanno dichiarato: “Il linguaggio discriminatorio o razzista è inaccettabile in qualsiasi forma e non ha alcun ruolo nella società, Lewis è un incredibile ambasciatore del nostro sport e merita rispetto. I suoi instancabili sforzi per incrementare la diversità e l’inclusione sono una lezione per molti e qualcosa per cui ci impegniamo in F1”, una frase che che fa ipotizzare eventuali aspre conseguenze per Nelson Piquet. E ora, all’interno di questo calderone, rischia di finire pure Max Verstappen, totalmente estraneo alla faccenda, a causa di un like di troppo della sua fidanzata.
    Lo youtuber 15enne da 20.000 euro al mese che possiede Ferrari, Lamborghini e McLaren! LEGGI TUTTO