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    Caso curioso a Parigi: Opelka si ritira nelle qualificazioni ma entra comunque nel main draw come lucky loser

    Reilly Opelka nella foto – foto Getty Images

    Il tennis riesce sempre a regalare episodi curiosi, ma quanto accaduto al Rolex Paris Masters 2025 ha davvero dell’incredibile. L’americano Reilly Opelka si è infatti ritirato prima ancora di scendere in campo nel turno decisivo delle qualificazioni, concedendo il walkover al suo avversario. Fin qui nulla di strano. Tuttavia, poche ore dopo, è successo qualcosa di inaspettato: Opelka è stato ripescato nel tabellone principale come lucky loser, ovvero come uno dei migliori sconfitti (o in questo caso… ritirati) delle qualificazioni.
    Il paradosso ha fatto subito discutere tra tifosi e addetti ai lavori. In teoria, un giocatore che si ritira prima del match dovrebbe essere considerato “non disponibile” per l’eventuale sorteggio dei lucky loser. Tuttavia, a quanto pare, Opelka aveva comunicato il ritiro per precauzione o per motivi gestibili in breve tempo, restando comunque “idoneo” per essere inserito nel sorteggio in caso di rinuncia da parte di altri tennisti già qualificati.
    Il risultato? L’americano, che non ha disputato un solo punto nel secondo turno di qualificazione, si è ritrovato nel main draw del Masters 1000 di Parigi, pronto a giocare riposato e senza alcun dispendio di energie.
    Una situazione più unica che rara, che ha scatenato ironie e domande sui social:“Come può essere permesso?”, si chiedono molti appassionati.
    Il regolamento ATP, però, lascia una piccola finestra aperta: se il giocatore comunica il ritiro prima del match ma non ufficialmente per infortunio permanente o malattia, può ancora essere incluso nel sorteggio dei lucky loser se ritenuto idoneo a competere.In sostanza, un colpo di fortuna (o di astuzia) che permette a Opelka di entrare in tabellone… senza aver giocato, trasformando un walkover in un biglietto d’ingresso per uno dei tornei più prestigiosi dell’anno.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner, uno studio rivela: il suo brand vale 8,1 miliardi ed è decisivo per la reputazione dell’Italia

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Mentre ancora risuonano gli echi della decisione di Jannik Sinner di non giocare la fase finale di Coppa Davis, in programma a Bologna dal 18 al 23 novembre, con l’inevitabile coda di commenti e polemiche, Susini Group StP, studio fiorentino leader nella consulenza del lavoro, stima l’impatto socio-economico del fenomeno Sinner sul sistema Italia. Il campione altoatesino non è solo il tennista italiano più vincente di sempre nonché attuale numero 2 ed ex numero 1 del tennis mondiale. È diventato anche un brand determinante per la reputazione della nostra Nazione e il motore economico più potente del nostro sport contemporaneo. Secondo lo studio di Susini Group STP, con i suoi 41 milioni di euro di guadagni annui nel 2024, l’altoatesino ha innescato una rivoluzione che va ben oltre i campi da tennis, generando un impatto economico complessivo di 8,1 miliardi di euro per il sistema Paese.
    La sua ascesa coincide con una crescita del mercato tennistico italiano del 900% in vent’anni: dai 17 milioni di euro del 2003 ai 200 milioni superati nel 2024. Un’esplosione che testimonia come il talento individuale possa diventare leva di sviluppo collettivo.La “Sinner-mania” si traduce in cifre straordinarie che raccontano un Paese che riscopre la racchetta. Il sistema nazionale tennis-padel genera 1,2 miliardi di euro di entrate fiscali; i tesserati FITP hanno raggiunto quota 1.151.769 nel 2024, con un incremento del +266% rispetto al 2020. Gli appassionati di tennis sono cresciuti dell’86% tra il 2016 e il 2024, toccando i 16,9 milioni di italiani. Le scuole tennis e padel sono aumentate del 34% arrivando a 2.553.Oltre i numeri economici, Sinner rappresenta un moltiplicatore sociale unico, per ogni euro investito nel tennis, la collettività riceve 5,3 euro di benefici, performance superiore a qualsiasi altro sport. Il tennis all’aperto genera il miglior ritorno sociale, superando calcio a 5 e impianti polivalenti.Sul fronte commerciale, il mercato ha risposto con entusiasmo: 8,6 milioni di palline vendute, 200.000 racchette per un valore di 22 milioni di euro, mentre Head, sponsor di Sinner, ha visto crescere le vendite del 30%. Il fatturato delle sponsorizzazioni ha toccato i 115 milioni di euro nel 2025, con un incremento del 21% che dimostra la fiducia degli investitori nel “Brand Sinner”.Da non trascurare sono, anche, gli ascolti televisivi che certificano l’impatto mediatico del fenomeno. La finale delle ATP Finals 2023 contro Djokovic ha superato i 6,6 milioni di telespettatori, segnando un record storico per il tennis italiano. Sky Sport ha registrato un +121% di ascolti nel 2024, con un telespettatore su cinque che ha seguito eventi tennistici.Gli eventi dal vivo generano ricadute economiche monumentali. Gli Internazionali di Roma 2024 hanno prodotto un impatto di 600 milioni di euro e 120 milioni di entrate fiscali, mentre le ATP Finals di Torino hanno creato un indotto da oltre mezzo miliardo. Numeri che posizionano il tennis tra i settori più dinamici dell’economia italiana.«Il “Fenomeno Sinner” si configura come un investimento strategico per il futuro del Paese. Un campione che non vince solo tornei, ma trasforma l’Italia in una potenza economica e sociale dello sport mondiale». LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz: “Il calendario è troppo pesante, servono più tempo per allenarsi e riposare. Non sono scarso indoor, ma alcuni giocano meglio di me”

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Dopo una settimana di pausa seguita alla finale disputata alla Six Kings Slam 2025, Carlos Alcaraz torna in campo al Masters 1000 di Parigi-Bercy, ufficialmente Rolex Paris Masters 2025. Il numero uno del mondo arriva nella capitale francese con il peso del favorito, ma senza la pressione di dover difendere il titolo, dato che lo scorso anno non era campione del torneo.Durante il media day che ha preceduto l’inizio dell’evento, Alcaraz ha parlato apertamente del suo stato di forma, delle sensazioni in vista della stagione indoor e di uno dei temi più discussi nel circuito ATP: l’eccessiva lunghezza del calendario.
    “Non ho un numero preciso di partite da indicare, ma è evidente che bisogna fare qualcosa con il calendario,” ha dichiarato Alcaraz. “Il numero di tornei che giochiamo è troppo alto. Non abbiamo abbastanza tempo per allenarci e riposare. Anche durante la stagione è tutto troppo serrato, settimana dopo settimana, senza la possibilità di prepararci adeguatamente ai tornei o a quello che ci attende più avanti.”
    “Le superfici di Parigi sono più lente, si può vedere vero tennis”Lo spagnolo ha poi commentato le condizioni di gioco del Rolex Paris Masters 2025, sottolineando come la velocità delle superfici sia cambiata rispetto all’anno precedente:“Quest’anno la superficie è totalmente diversa rispetto al passato. È molto più lenta, ma credo sia una cosa positiva. Si può vedere vero tennis, con scambi lunghi e punti costruiti, non solo servizi e prime palle. Personalmente mi piacciono le superfici più lente, non troppo rapide. Questo torneo non è quello in cui ho ottenuto i miei migliori risultati, ma adoro giocare qui. Non sono abituato a giocare troppo indoor, però anno dopo anno sto migliorando.”
    “Non sono scarso indoor, ma alcuni giocano meglio di me”Alcaraz ha mostrato consapevolezza dei propri progressi, ma anche rispetto per i rivali più esperti su superfici rapide al coperto:“Non direi di essere scarso indoor,” ha spiegato il murciano. “Semplicemente ci sono giocatori che in queste condizioni si esprimono meglio di me. A volte gioco bene, ma affronto avversari che si adattano più facilmente. Devo essere pronto a questo. Detto ciò, credo di poter fare bene anche su queste superfici. Torino è un obiettivo molto importante per me, ma anche la Coppa Davis lo è: giocare per il mio Paese, insieme ai miei compagni, è sempre qualcosa di speciale.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ITF Junior Finals Chengdu: Vasamì costretto al ritiro in semifinale, Schoenhaus vola in finale

    Jacopo Vasami classe 2007

    Si interrompe nel modo più amaro la corsa di Jacopo Vasamì alle ITF World Tennis Tour Junior Finals 2025, l’equivalente delle Nitto ATP Finals e delle WTA Finals per il circuito giovanile, in corso a Chengdu, in Cina. Il mancino romano è stato costretto al ritiro dopo soli cinque game, quando era sotto 0-5 contro il tedesco Max Schoenhaus, a causa di un problema fisico che gli ha impedito di proseguire il match.Un epilogo sfortunato per Vasamì, che aveva impressionato durante tutta la settimana con il suo tennis solido e maturo, conquistando la semifinale dopo due vittorie convincenti nei gironi.
    Dall’altra parte della rete, Schoenhaus conferma il suo straordinario momento di forma: finalista al Roland Garros junior in singolare e campione di doppio a Wimbledon, il tedesco è arrivato a Chengdu dopo aver conquistato il suo primo titolo ITF professionistico nel torneo M15 di Monastir a inizio ottobre.Grazie al successo odierno, il 18enne di Amburgo vola in finale, dove affronterà il rumeno Yannick Theodor Alexandrescou, secondo classificato nel Girone A alle spalle proprio di Vasamì.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Da Vienna: Berrettini cade ai quarti ma ritrova fiducia – “Settimana importante, sto tornando”

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Nonostante la sconfitta ai quarti di finale dell’ATP 500 di Vienna 2025, Matteo Berrettini ha lasciato il segno nel torneo austriaco. Il tennista romano, attualmente numero 61 del ranking ATP, ha mostrato segnali incoraggianti di crescita, superando Alexei Popyrin e Cameron Norrie prima di arrendersi ad Alex De Minaur, uno dei giocatori più solidi del momento.Dopo l’incontro, Berrettini si è presentato in conferenza stampa con tono sereno e ottimismo ritrovato, analizzando la sua prestazione e il cammino compiuto in questa settimana di grande intensità.
    “Si vedono buoni segnali. Dopo gli sforzi degli ultimi giorni, ho espresso un buon livello di gioco. Non mi sono sentito brillante come nel match precedente, ma è normale. Ho bisogno di partite come questa per ritrovare ritmo e forma. Ho avuto le mie occasioni, e in sintesi è un peccato, ma la direzione è quella giusta,” ha spiegato Berrettini, come riportato da Ubitennis.
    “Settimana importante, sto progredendo molto velocemente”Dopo i mesi difficili e i dubbi legati alle condizioni fisiche, il tennista romano ha sottolineato quanto sia stato importante tornare a competere a questo livello.“Lo spirito è quello giusto, e nella maggior parte dei casi ho preso le decisioni corrette in campo. Se lo avessi fatto sempre, probabilmente oggi avrei vinto,” ha aggiunto Matteo. “Dopo una pausa così lunga, e dopo tutte le incertezze che ho vissuto, questa è stata una settimana davvero importante. Sento di stare progredendo di nuovo, molto rapidamente rispetto a dove ero solo poco tempo fa. Sono orgoglioso di me stesso e del mio team per il lavoro che stiamo facendo. Ovviamente sono deluso, perché a nessuno piace perdere, soprattutto a chi vive per questo sport.”
    I prossimi passi: Parigi-Bercy (No), Metz e la Coppa DavisIl prossimo obiettivo per Berrettini è valutare se scendere in campo già a Parigi-Bercy, dove dovrebbe prendere parte alle qualificazioni, ma la decisione non è ancora definitiva.“Decideremo nelle prossime ore (ha dato poi forfait). Dovrei giocare le qualificazioni a Parigi, che iniziano domani, quindi non è una decisione facile. Da un lato ho tantissima voglia di giocare, ma devo anche gestire il fisico, i miei ‘due metri’,” ha scherzato. “Dopo Parigi, sono iscritto a Metz, e poi arriverà la Coppa Davis, probabilmente il torneo più importante di fine stagione per me. Voglio giocare il più possibile e arrivare in buone condizioni a quell’evento.”
    Un ritorno che fa ben sperareDopo mesi di assenza e un difficile percorso di recupero, Matteo Berrettini ha ritrovato sensazioni positive e fiducia nel proprio tennis. La settimana di Vienna ha mostrato un giocatore in crescita, più sereno e convinto dei propri mezzi, determinato a tornare stabilmente tra i migliori. LEGGI TUTTO

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    Zverev sul nuovo Masters 1000 in Arabia Saudita: “Ottima idea, ma la stagione deve essere più corta”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Dopo aver superato due ostacoli complicati come Jacob Fearnley e Matteo Arnaldi, Alexander Zverev è tornato tra i protagonisti dell’ATP 500 di Vienna 2025. Il tedesco, pur non attraversando la sua stagione più brillante, si è guadagnato un posto nei quarti di finale, dove affronterà l’olandese Tallon Griekspoor, avversario ostico e dotato di un servizio esplosivo.In conferenza stampa, Zverev ha analizzato la sua settimana in Austria, il suo stato di forma e anche le recenti novità legate al tennis mondiale, come la creazione del nuovo Masters 1000 in Arabia Saudita.
    “Non è stata la mia miglior stagione, ma 50 vittorie sono un buon traguardo”Il campione olimpico di Tokyo ha ammesso che il 2025 non è stato il suo anno più costante, ma guarda comunque con soddisfazione ai progressi delle ultime settimane:“Considerando che la stagione non è stata delle migliori, sono comunque arrivato a 50 vittorie, quindi direi che non è andata male. Oggi sono contento di poter continuare qui a Vienna. Non sempre ho espresso il mio miglior tennis, ma sto ritrovando fiducia e voglio chiudere bene la stagione.”“Griekspoor è pericoloso, sale sempre di livello contro i migliori”Zverev sa che il prossimo turno non sarà semplice. Griekspoor, infatti, ha già ottenuto risultati importanti nel circuito e in passato è riuscito anche a batterlo.“È un grande battitore, gioca in modo molto aggressivo. Contro i giocatori forti alza sempre il livello, ha battuto diversi top player, anche me. Contro avversari più deboli a volte fatica, ma quando affronta i migliori è davvero efficace. Mi aspetto una partita molto difficile.”
    Sul nuovo Masters 1000 in Arabia Saudita: “Servono meno tornei e più tempo per prepararci”Il tedesco ha poi espresso la propria opinione sull’espansione del calendario e sul nuovo ATP Masters 1000 che dal 2028 si disputerà in Arabia Saudita.“Se con il denaro del nuovo Masters si riuscisse a ricomprare alcune settimane del calendario e accorciare la stagione di tre o quattro settimane, sarebbe fantastico per noi giocatori. Poter terminare a metà novembre invece che a dicembre darebbe la possibilità di avere una pre-stagione più lunga, magari di otto settimane anziché quattro. Questo aiuterebbe tutti, soprattutto i top 10 e i top 20.”
    “In Arabia Saudita mi sono trovato bene, stanno cambiando”Zverev ha parlato anche del suo rapporto con l’Arabia Saudita, dove ha già partecipato a esibizioni e tornei negli ultimi anni:“Mi è piaciuto stare lì, ho avuto una bella esperienza. È un Paese che sta investendo molto nello sport, e questo è positivo. So che ci sono discussioni politiche, ma stanno cercando di cambiare. Tre anni fa non ero mai stato lì, e devo dire che mi è sembrato quasi un Paese nuovo. Io non sono un politico: se ci sarà un Masters 1000 lì, andrò a giocarlo. Si gioca a Dubai o Doha da 30 anni e non ci sono mai stati problemi. L’importante è che la ATP usi quei fondi per migliorare la vita dei giocatori e per restituire qualcosa al circuito.”
    Zverev, tra ambizione e realismoCon 50 vittorie stagionali e una ritrovata fiducia, Alexander Zverev punta a chiudere l’anno in crescendo. Il suo cammino a Vienna rappresenta non solo un’occasione per arricchire il palmarès, ma anche un segnale importante in vista del 2026.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic “punta tutto” sull’ATP di Atene: il torneo di famiglia che fa discutere

    Novak Djokovic classe 1987, n.5 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic ha un obiettivo chiaro per il finale di stagione: giocare l’ATP di Atene. Una scelta che può sembrare sorprendente per un campione abituato a dominare nei grandi palcoscenici, ma che in realtà nasconde motivazioni molto personali. Il nuovo torneo greco, infatti, appartiene alla famiglia Djokovic, e il direttore dell’evento è il fratello minore del campione serbo, Djordje Djokovic.L’ATP di Atene, che debutterà come torneo 250, è di fatto l’erede dell’ATP di Belgrado, manifestazione storicamente organizzata dalla famiglia Djokovic. Tuttavia, la decisione di trasferire il torneo dalla Serbia alla Grecia ha scatenato polemiche e critiche nel Paese balcanico, alimentando le tensioni già esistenti tra Novak Djokovic e il presidente serbo Aleksandar Vučić.
    Djokovic salta Parigi per prepararsi al meglioDjordje Djokovic, in un’intervista concessa a The Tennis Gazette, ha fornito un aggiornamento sulle condizioni fisiche del fratello e spiegato perché il 24 volte campione Slam abbia deciso di concentrarsi su Atene.“Non giocherà il Masters 1000 di Parigi, ma si sta allenando duramente per recuperare. Ha avuto alcuni problemi fisici che si sono aggravati a Shanghai e nel Six Kings Slam, ma ora si sente meglio e sta facendo tutto il possibile per tornare in forma e competere ad Atene.”Il fratello di Nole ha poi aggiunto parole di grande ammirazione:“È un genio nella preparazione e nel recupero, ed è per questo che è il miglior tennista del mondo. Ha già chiarito quanto sia importante per lui giocare ad Atene, davanti al pubblico greco.”
    I motivi del trasferimento in GreciaSecondo Djordje Djokovic, la scelta di spostare il torneo da Belgrado ad Atene è stata dettata da motivi logistici e organizzativi.“Abbiamo organizzato questo evento in Serbia per molti anni, ma ci siamo scontrati con difficoltà operative che non siamo riusciti a risolvere. Le regole ATP richiedono standard molto elevati, e quest’anno non siamo riusciti a rispettarli. Abbiamo quindi deciso di trasferire il torneo, anche se è stata una decisione estremamente difficile.”Già in passato, la famiglia Djokovic aveva dovuto spostare temporaneamente il torneo da Belgrado a Banja Luka, in Bosnia ed Erzegovina, ma questa volta il cambiamento è più radicale.“È stato molto doloroso per noi, perché siamo nati e cresciuti a Belgrado. Avevamo già iniziato i preparativi mesi fa e abbiamo dovuto ricominciare tutto da zero. Ma era l’unica soluzione per garantire la sopravvivenza del torneo.”
    L’obiettivo: due tornei nel 2026Nonostante le critiche, la famiglia Djokovic non intende abbandonare le proprie radici. Djordje ha infatti rivelato il piano per il futuro:“Vogliamo mantenere sia l’ATP di Belgrado che l’ATP di Atene nel calendario entro il 2026. Crediamo che ci sia spazio per entrambi. Ora siamo concentrati su Atene, e non abbiamo intenzione di rinunciarvi. Stiamo lavorando duramente, giorno dopo giorno, per farlo crescere e consolidarlo. La collaborazione in Grecia è stata fantastica, e siamo convinti che sarà un torneo di altissimo livello.”Djordje Djokovic ha anche spiegato che annullare l’evento sarebbe stato impossibile per motivi contrattuali:“Se avessimo cancellato il torneo, avremmo dovuto pagare pesanti penali. La scelta di Atene è stata la migliore possibile, e crediamo che offrirà uno spettacolo straordinario.”
    Novak, pronto a debuttare “in casa”Tutti gli occhi, ora, sono puntati su Novak Djokovic, che punta a tornare in campo proprio ad Atene, nel torneo gestito dalla sua famiglia. Dopo un periodo di riposo forzato, il numero uno del mondo vuole chiudere la stagione dimostrando, ancora una volta, la sua capacità di risorgere nei momenti più delicati.
    L’ATP di Atene, nato tra polemiche e ambizioni, rappresenta così un nuovo capitolo nella complessa storia sportiva e personale dei Djokovic: un progetto familiare che unisce affetti, affari e passione per il tennis, con Nole pronto a guidarlo — come sempre — da protagonista assoluto.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Facundo Bagnis sospeso per doping: trovato positivo alla idroclorotiazide durante l’US Open 2025

    Facundo Bagnis nella foto – Foto Getty Images

    Una notizia sorprendente e triste scuote il mondo del tennis. La ITIA (International Tennis Integrity Agency) ha comunicato che il tennista argentino Facundo Bagnis è risultato positivo a una sostanza dopante in un controllo effettuato il 18 agosto 2025, durante le qualificazioni dello US Open 2025.La sostanza individuata è la idroclorotiazide un diuretico spesso utilizzato per mascherare altre sostanze proibite o per ridurre il peso corporeo, e che figura nella lista delle sostanze vietate dalla WADA (Agenzia Mondiale Antidoping).
    Secondo quanto riportato dalla ITIA, Bagnis ha scelto di accettare una sospensione provvisoria volontaria a partire dal 18 ottobre 2025. Da quella data, il giocatore non potrà partecipare a nessuna competizione ufficiale, in attesa della conclusione dell’indagine e della definizione della sanzione definitiva. Il periodo già trascorso sotto sospensione verrà poi scalato dalla pena finale, come previsto dai regolamenti.
    Facundo Bagnis, 35 anni, è stato uno dei volti più noti del tennis argentino degli ultimi anni. Ha raggiunto il numero 55 del ranking mondiale nel 2016 e vanta due finali ATP in carriera: quella di Santiago nel 2021 e di Córdoba nel 2024, entrambe giocate sulla terra battuta, la sua superficie preferita.L’annuncio della positività ha generato grande sorpresa tra gli appassionati e gli addetti ai lavori, anche perché Bagnis è sempre stato considerato un atleta serio e rispettato nel circuito. Ora il tennista dovrà affrontare l’indagine della ITIA, che valuterà le circostanze del caso e deciderà l’entità della sanzione.
    Una vicenda amara, dunque, per un giocatore che negli ultimi anni aveva cercato di rilanciare la propria carriera e che ora si trova a dover difendere la propria reputazione dentro e fuori dal campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO