La festa di giocatori e staff del Tennis Club Crema coi sostenitori arrivati a Torino per la finale scudetto (foto Giampiero Sposito/FITP)
Durante l’intervista in diretta tv nel corso della premiazione della finale scudetto, vinta dal suo Tennis Club Crema per 4-3 contro gli altoatesini del Tc Rungg Südtirol, il capitano del team Armando Zanotti l’ha definito “il punto di riferimento”. Non poteva esserci descrizione migliore per raccontare l’attaccamento alla causa di Stefano Agostino, presidente del club dal lontano 2003, sempre presente – come ricordato dal capitano – in ogni singola partita di campionato, trasferte in mezza Italia comprese. Per questo, ancora prima di tutti i giocatori che in anni e anni di Serie A1 hanno indossato la maglia del Tc Crema, è stato lui il vero artefice del miracolo scudetto, concentrando energie, sforzi e investimenti del club per il sogno del tricolore, coronato a Torino al ventiduesimo anno di presidenza. “Vedo questo scudetto – racconta Agostino – come il coronamento di un lungo percorso, come l’arrivo di una staffetta che ha visto tanti giocatori passarsi il testimone: dai senatori di un tempo fino ai giovani della nuova generazione. Sono troppi per citarli tutti, ma ognuno ha fatto la sua parte e finalmente la nostra costanza è stata premiata. Negli ultimi dodici anni consecutivi di Serie A1 avevamo già giocato varie semifinali, mentre altre volte siamo stati costretti a salvarci ai play-out, ma non abbiamo mai mollato. Questa è la vittoria dell’impegno di un gruppo coeso che non si è mai tirato indietro, e acquisisce ulteriore valore in virtù della qualità delle squadre superate nel corso del campionato, dalla fase a gironi a semifinali e finale”.
A rendere il trionfo ancora più emozionante, oltre al finale thrilling con la rimonta nel doppio di spareggio, c’è il fatto di averlo conquistato di fronte alle decine di tifosi arrivati da Crema a sostenere la squadra, rimasti incollati alle tribune per 12 ore. “Poter condividere con tanta gente questa emozione – ha aggiunto il presidente – è forse l’aspetto più dolce del nostro successo. C’è stata una partecipazione enorme, da parte di tantissime persone: come se fossimo tutti un unico grande gruppo, riunito intorno a un obiettivo comune. I vertici federali hanno detto che il trionfo dell’Italia in Coppa Davis non è stato una vittoria dei soli giocatori, ma di un intero sistema. Con le dovute proporzioni, sentiamo di poter fare nostro questo concetto. Lo scudetto del Tc Crema è dei giocatori e dello staff, ma anche di tutti coloro che da anni, nelle domeniche del campionato, si adoperano con grande dedizione e senza orari: dai manutentori dei campi ai raccattapalle, i genitori che accompagnano i bambini, le segretarie, i responsabili dei ristorante, il pubblico. Questa festa è di tutti, nessuno escluso. Un passaggio del nuovo inno della FITP dice che si diventa campioni solo quando si arriva vicini alla sconfitta, perché è in quel momento preciso che si inizia a costruire la vittoria. Un concetto che mi è piaciuto molto, mi è suonato spesso nella testa durante l’avvicinamento alla finale. Non potevo sapere che avrebbe rappresentato perfettamente la nostra giornata”. Una giornata da favola, iniziata fra le speranze e terminata, finalmente, da campioni d’Italia. LEGGI TUTTO