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    A Kaylan Bigun ed Emerson Jones la 64ª edizione del Trofeo Bonfiglio

    L’australiana Emerson Jones, testa di serie numero 1 del Trofeo Bonfiglio, ha battuto in finale Tyra Grant (foto Francesco Panunzio)

    Lo statunitense Kaylan Bigun e l’australiana Emerson Jones sono i nuovi campioni del Trofeo Bonfiglio. L’edizione numero 64 dell’evento in scena al Tc Milano Alberto Bonacossa, il quinto torneo under 18 più importante al mondo dopo i quattro Slam, ha visto il pubblico delle grandi occasioni sullo storico Campo Tribuna per ammirare il trionfo dei due junior provenienti da oltreoceano. La curiosità per vedere in azione i campioni di domani era tanta e non è andata delusa. La finale femminile, che vedeva di fronte l’elegante australiana Jones e l’esplosiva italo-americana Tyra Grant, seguita in tribuna da papà Tyrone, celebre ex cestista arrivato direttamente da New York per assistere al match, si preannunciava molto equilibrata. Il successo è andato alla 15enne di Gold Coast che, in 1 ora e 34 minuti, ha chiuso con lo score di 7-6 6-2. Il primo set è stato un festival di break, con entrambe le giocatrici molto più a loro agio in risposta che al servizio. Al nono gioco l’americana riesce per la prima volta a tenere il servizio e, nel game successivo, ha anche una palla per chiudere i conti. Fallita, la Grant deve subire il ritorno della n.3 del mondo che riesce a chiudere al tie-break il primo parziale. Il secondo set va via veloce, con la 15enne aussie capace di prendere il largo grazie a un tennis che potremmo definire d’istinto e a un rovescio che ha lasciato spesso senza parole il pubblico sugli spalti. “Vincere il Bonfiglio significa davvero tanto – ha detto dopo il match Emerson Jones – e non me lo aspettavo, non pensavo di avere chance di vittoria. Mi sono divertita e sono orgogliosa di ogni match che ho giocato qui questa settimana”. E, a proposito della finale, ha aggiunto: “Il piano prima del match era quello di essere aggressiva ed è quello che ho fatto”. Emozionata, con il trofeo stretto tra le mani, l’australiana – che dopo il Bonfiglio è a un passo dal guadagnare la vetta del ranking juniores – ha concluso: “Questo è un torneo molto importante, è stata una delle mie vittorie più belle, soprattutto perché è arrivata sulla terra battuta che non è esattamente la mia superficie preferita. Adesso mi prendo qualche momento per festeggiare e poi mi concentrerò sul Roland Garros”.
    Lo ricorderà a lungo, questo successo agli Internazionali d’Italia juniores, anche Kaylan Bigun. Giunto a Milano da n.13 dell’Itf Junior Ranking, il 18enne di Los Angeles, grazie al successo sul 17enne sudcoreano Jangjun Kim (battuto per 6-3 6-3 in un’ora e 20 minuti) lascia la città della Madonnina da top 10. Match dominato, come da pronostico, e che ha messo in evidenza le qualità del mancino che adora Rafa Nadal e che – a detta del coach USTA (la federazione americana) Mario Rincon – ha lavorato molto duro per presentarsi in forma per il J500 milanese. In effetti, il californiano è apparso fisicamente in grande condizione, cosa che gli ha permesso di giocare i punti più impegnativi senza affanno e di dominare l’avversario grazie ad un diritto in cross sempre molto efficace. L’altro colpo con cui Bigun ha fatto la differenza è stato il servizio. Incontenibile la gioia della testa di serie numero 6 dopo il match-point: “Prima dell’ultimo punto, nella mia testa stavo già pensando a come festeggiare”. La scelta è caduta sul gesto della star Nba D’Angelo Russell, che si indica un ipotetico orologio al polso, come a dire: “It’s my time”, è il mio momento. Fan sfegatato dei Lakers, il ragazzo di Los Angeles ha commentato così il successo milanese: “Questo è il J500 più impegnativo del circuito. È anche uno dei tornei più belli al mondo e, senza dubbio, il migliore evento junior del calendario. Sta per arrivare il Roland Garros, per cui vincere qui è stato grandioso. Esco da questo torneo con tanta fiducia perché da noi, negli Stati Uniti, non capita spesso di giocare sul rosso”. Il successo di Kaylan Bigun e la finale di Tyra Grant, con il titolo di doppio che è andato alla coppia a stelle e strisce Exsted/Woestendick, permette agli Stati Uniti di vincere, per il terzo anno consecutivo, la Coppa delle Nazioni. A dimostrazione che il Paese nordamericano ha ormai decisamente superato le storiche diffidenze verso il mattone tritato.
    I RISULTATI DELLE FINALI
    Tabellone singolare maschile, finaleK. Bigun (Usa, 6) b. J. Kim (Kor, 8) 6-3 6-3
    Tabellone singolare femminile, finaleE. Jones (Aus, 1) b. T. Grant (Usa, 2) 7-6(3) 6-2
    Tabellone doppio maschile, finaleM. Exsted / C. Woestendick (Usa, 2) b. H. Jones / C. Robertson (Aus/Gbr) 6-4 7-6(0)
    Tabellone doppio femminile, finaleI. Ivanova /A. Kovackova (Bul/Cze, 3) b. J. Pastikova / J. Stusek (Cze/Ger) 4-6 7-6(1) 10/7 LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner: aspettative contenute per il Roland Garros. Roland Garros 2024 – la rappresentanza dei tennisti per nazione. Mariano Puerta torna al Roland Garros come allenatore di Laslo Djere. Joel Schwaerzler: la giovane promessa austriaca si afferma nel circuito challenger

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Jannik Sinner non arriva a questo Roland Garros 2024 con il miglior ritmo di competizione possibile, il che riduce significativamente le sue possibilità di fare qualcosa di grande. L’italiano sembra aver superato i suoi problemi all’anca, ma mantiene un basso profilo riguardo a ciò che può realizzare a Parigi. Lo ha espresso in una conversazione organizzata da Head. “Sto recuperando il 100% della mia condizione fisica, che è il mio obiettivo principale. So che i primi tre turni saranno molto duri, spero di superarli e acquisire fiducia. Questa volta ho aspettative molto basse qui, solo divertirmi“, ha sottolineato.
    Segnate questo nome se non lo avevate ancora in mente. Joel Schwaerzler è stato numero 1 del mondo a livello juniores, ma pochi avrebbero potuto prevedere che la sua transizione al professionismo sarebbe stata così rapida e di successo. A pochi mesi dal compimento dei 18 anni e dalla decisione di iniziare a tentare la fortuna nei tornei professionistici, l’austriaco ha vinto l’ATP Challenger Skopje 2024, posizionandosi già al 387° posto del mondo e gettando le basi per una carriera più che promettente. È il primo tennista nato nel 2006 a vincere un torneo di questo livello.
    Il Roland Garros è appena iniziato, il secondo Slam dell’anno è già in corso e con esso emergono le probabilità di chi potrebbe essere il campione al Bois de Boulogne. Almeno nel tabellone femminile, le statistiche hanno già indicato chi ha le maggiori possibilità di alzare il trofeo e, come era prevedibile, la tennista con le maggiori probabilità di vincere il Roland Garros è l’attuale detentrice del titolo e tre volte vincitrice a Parigi: Iga Swiatek con il 20% di probabilità, secondo Opta Analyst. Segue la numero tre del mondo, Elena Rybakina (9%), poi Aryna Sabalenka (7%) e chiudono le statistiche Coco Gauff e Daniele Collins, entrambe con il 5% di probabilità.
    Mariano Puerta è stato protagonista al Roland Garros 19 anni fa, quando raggiunse la finale (poi annullata perchè squalificato per doping) e si arrese a Nadal, in quello che fu il primo titolo dello spagnolo a Parigi. Ora, con Rafa ancora in gara, il suo avversario in quel lontano pomeriggio torna al Grand Slam francese nel ruolo di allenatore di Laslo Djere, attualmente 52° al mondo e un tempo 28° nel ranking ATP.
    Tra i 256 giocatori del singolare maschile e femminile che competono nei rispettivi tabelloni del Roland Garros 2024, vale la pena analizzare quanti tennisti di ciascun paese parteciperanno all’evento francese. I grandi dominatori nel complesso sono la Francia, con 17 uomini e 12 donne, e gli Stati Uniti, con 13 uomini e 15 donne. Nel tabellone femminile, condividono l’egemonia con la Russia, che presenta anche 15 giocatrici.
    Paesi con più giocatori nel tabellone principale del RolandGarros 2024🚹 ATP– 17 🇫🇷 Francia– 13 🇺🇸 Stati Uniti– 10 🇮🇹 Italia– 9 🇦🇺 Australia
    🚺 WTA– 15 🇺🇸 Stati Uniti– 15 🇷🇺 Russia– 12 🇫🇷 Francia– 7 🇨🇳 Cina LEGGI TUTTO

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    Dropshot addiction

    Dropshot addiction

    La stagione di tennis sulla terra battuta è ormai entrata nel vivo, e la cosiddetta “smorzata”, o palla corta, assume un ruolo centrale per avere successo in questi campi.Durante una partita di tennis su questa superficie, infatti, non è raro che un giocatore o una giocatrice, soprattutto dopo un errore, tenda ad eseguire la palla corta anche nei punti successivi, a volte in modo impulsivo, o magari in situazioni di gioco che risultano tatticamente poco consone.
    Per comprendere meglio gli aspetti mentali che si nascondono dietro questo comportamento, può essere utile riflettere sui cosiddetti meccanismi di ricompensa.La propensione a ricercare sensazioni di piacere, soddisfazione o gratificazione, avviene grazie alla dopamina, un neurotrasmettitore che mette in moto il cosiddetto “sistema della ricompensa”, un gruppo di strutture neurali responsabile della motivazione e delle emozioni positive, che ci induce a ripetere determinati comportamenti alla ricerca di appagamento, anche solo con la semplice anticipazione di una sensazione gratificante.
    Seguendo questa logica, quindi, la mancata ricompensa derivante da una smorzata fallita, con la sensazione negativa che ne consegue, dovrebbe disincentivarci dal ritentare la stessa soluzione nei punti successivi.
    Quello che però capita spesso di osservare nel campo da tennis, in seguito a una palla corta che finisce in rete, è che nonostante l’aspettativa di ricompensa venga disconfermata, si verifichi la tendenza a ripetere il medesimo gesto tecnico, magari in situazioni di gioco tutt’altro che favorevoli, alla ricerca di miglior sorte, come se si venisse catapultati improvvisamente all’interno di un casinò: “ritenta e sarai più fortunato”.
    Ma allora perché accade questo?Il cosiddetto effetto “Near miss”, come ha dimostrato lo psicologo Reza Habib in una delle sue ricerche, può aiutarci a dare una risposta a questo quesito.
    E’ stato dimostrato, infatti, che di fronte alle cosiddette “sconfitte per un soffio”, che ad esempio possono verificarsi quando, giocando a freccette, si manca di pochissimo il centro, si inneschino gli stessi circuiti neurali che vengono attivati quando si sperimenta una vittoria vera e propria.
    Ad aggiunta di ciò, in condizioni di stress, il bisogno di ricevere una ricompensa può diventare tre volte maggiore rispetto a situazioni di normalità.
    In sintesi dunque, il ripetuto tentativo di schemi di gioco “quasi vincenti”, potrebbe scaturire dalla sensazione positiva derivante dal rilascio di dopamina, che potrebbe spingere il giocatore a ritentare una giocata anche quando questa non si è dimostrata vincente.
    Avere consapevolezza di questi aspetti, in conclusione, potrebbe risultare utile all’atleta per evitare la tendenza a ricercare la gratificazione immediata attraverso un colpo “ad effetto”come la palla corta, e agevolare la rifocalizzazione dell’attenzione verso schemi di gioco più congeniali.
    Marco CaocciPsicologo LEGGI TUTTO

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    Dal Roland Garros: La conferenza stampa di Rafael Nadal “Siccome non sono più testa di serie, devo accettare il sorteggio. Non si sa mai cosa sia una fortuna o una sfortuna. Sulla carta, non è il miglior sorteggio”

    Rafael Nadal nella foto – Foto Patrick Boren

    Rafa Nadal, 14 volte campione del Roland Garros, si prepara ad affrontare una sfida impegnativa al primo turno del torneo di quest’anno. Il sorteggio gli ha riservato un avversario di alto livello: Alexander Zverev, recente vincitore di un Masters 1000. In questa conferenza stampa, Nadal ha condiviso i suoi pensieri sul sorteggio, sulle sue condizioni fisiche e sulla possibilità che questo possa essere il suo ultimo Roland Garros. Nonostante le incertezze, il campione spagnolo rimane motivato e determinato a dare il massimo in quello che considera un luogo magico. Nadal si è allenato duramente per arrivare pronto all’appuntamento e, pur consapevole delle difficoltà, nutre una piccola speranza di poter fare bene. La sua gratitudine verso i fan, i giocatori e l’intera comunità del tennis traspare dalle sue parole, mentre si appresta a vivere un’altra emozionante avventura sulla terra rossa parigina.
    **Benvenuto a Roland-Garros. Quando hai saputo contro chi avresti giocato al primo turno? Qual è stata la tua reazione?****Nadal:** Stavo giocando a giochi da tavolo. Qualcuno mi ha parlato del sorteggio. Me l’aspettavo un po’ perché quando non sei testa di serie, è un po’ quello che può succedere. Siccome non sono più testa di serie, devo accettare il sorteggio. Non si sa mai cosa sia una fortuna o una sfortuna. Sulla carta, non è il miglior sorteggio, è certo, giocare contro uno degli avversari più difficili. Inoltre, viene da una vittoria in un Masters 1000, non un piccolo torneo. Cosa posso fare? Questo è il sorteggio, devo essere pronto ad affrontarlo.
    **Quando hai deciso definitivamente che avresti giocato qui? Avevi detto a Roma che avevi dei dubbi. Hai deciso se questo sarà definitivamente il tuo ultimo Roland-Garros, come si dice, ma l’hai deciso?****Nadal:** No, non bisogna presupporlo. Dopo la conferenza stampa a Roma, ci sono stati alcuni malintesi, mi sembra, come ho detto. Il mio sentimento è che anche dopo quella partita difficile, ho avuto comunque alcuni miglioramenti sul piano fisico. La mia reazione è stata che avevo voglia di giocare qui. Ho voluto verificare nei giorni successivi come mi sentivo dal punto di vista tennistico, mentale e fisico. Ecco perché non ho voluto dire subito in conferenza stampa se avrei giocato qui o no.Avete avuto la sensazione che fosse una catastrofe a Roma. In effetti, se volevo giocare a Roland-Garros, dovevo giocare meglio. Nel frattempo, ho avuto tempo di riflettere su come mi sentivo su tutti i fronti che ho menzionato. Mentalmente, ho la motivazione necessaria per essere qui. Fisicamente, mi sento meglio, onestamente. La mia forma sta migliorando su diversi fronti. Sono meno limitato rispetto a tre o quattro settimane fa. Quanto a sapere se questo sarà il mio ultimo Roland-Garros, è una risposta che richiede un po’ di tempo per darvela. È una domanda che non si può evitare. Ci sono buone probabilità che sia il mio ultimo Roland-Garros. Dirvi se sarà al 100% il mio ultimo Roland-Garros, non posso farlo. Non posso prevedere cosa accadrà. Spero che mi capiate.Sono passato attraverso un lungo processo di recupero con un infortunio difficile, quasi due anni di sofferenza e recupero. Ora mi sento meglio. Non sono una persona che può reagire a una sconfitta qui o là. Reagisco rispetto ai miei sentimenti personali. I miei sentimenti personali sono migliori rispetto a un mese e mezzo fa, è certo. Non voglio chiudere la porta al 100% per una cosa semplice: mi piace giocare a tennis. Vengo con la mia famiglia, mi piace condividere questo processo con loro. Non ho ancora potuto studiare a fondo se potrò giocare in buone condizioni di salute, e senza limiti. Datemi un po’ di tempo. Forse tra un mese e mezzo vi dirò: no, smetto, non posso continuare. Oggi non posso darvi una risposta sicura, ma ci sono possibilità.
    **Dato il carattere speciale di questo torneo, quali emozioni pensi di provare questa settimana? Inoltre, cosa ti fa sapere che tuo figlio ti guarda giocare a tennis in questo luogo particolare?****Nadal:** Penso che comunque non mi guardi giocare. Non penso che si renda conto di niente ancora. Mi godo ogni istante, la fortuna di essere qui, il supporto di tutti, che mi fa sentire molta forza e che emotivamente è un supporto che avrò sempre dentro di me. Ho avuto una buona settimana di allenamento. È la prima settimana da quando sono tornato nel tennis in cui riesco a correre come si deve, senza limiti. Questo mi incoraggia. Ciò non significa che giocherò in modo incredibile lunedì. Credo di non avere abbastanza tennis nella mia racchetta per giocare al massimo livello.Questo è un luogo magico per me. Spesso ho avuto eventi qui che erano difficili da immaginare. Dal profondo del cuore, se non avessi la sensazione di poter fare qualcosa di buono qui, non sarei qui. Ho la motivazione, forse ridotta, ma ho una piccola speranza di giocare bene.
    **È raro vedere i grandi giocatori nella prima settimana. Penso che non ti sia mai successo.****Nadal:** Sì, ma molto tempo fa.
    **Puoi dirci, quando ti stavi battendo per recuperare la tua forma fisica, se hai mai pensato di giocare la settimana prima di Roland-Garros? Se la risposta è no, perché? Per esempio, anche Novak gioca questa settimana, il che è sorprendente.****Nadal:** Volevo essere qui prima del torneo. In realtà, non penso che giocare a Ginevra avrebbe fatto una grande differenza per me rispetto a quello che succede qui. Non è importante. Do priorità ai miei allenamenti qui. Ciò che mi motiva oggi è la motivazione che ho nel gioco. Faccio ciò che è necessario per avere vibrazioni ed emozioni positive pochi giorni prima. Il fatto di allenarmi qui mi dà molto personalmente rispetto a quello che mi avrebbero dato gli altri due eventi. È ciò che conta di più. È una questione di sentimenti personali ed emozioni.
    **Hai parlato dei limiti e del modo di eliminarli. Quali sono le altre cose che ti frenano? Come hai progredito da Roma?****Nadal:** Mi ero allenato bene anche a Roma. Non ho potuto dimostrarlo nei risultati, ovviamente! È un torneo diverso. È un sentimento totalmente diverso. Ho fatto progressi negli allenamenti, mi sono nettamente migliorato, è chiaro, soprattutto nella mia mobilità. Non sento più le stesse limitazioni che mi hanno impedito di correre a Roma. Non si tratta di pensare ad avere risultati fantastici qui, ma di darmi un po’ di spazio per pensare a cosa potrebbe succedere.
    **Buongiorno Rafa. Hai detto che questo è un luogo magico. Il fatto di essere qui ti fa sentire meglio? Ha avuto un impatto, per esempio, per farti sentire a tuo agio? Per esempio, il tuo avversario ha detto che quando arrivi qui, colpisci la palla più forte.****Nadal:** No, non è così magico, ma mi sento meglio. È la realtà, non perché sono qui ma perché abbiamo fatto ciò che era necessario per farmi sentire meglio. Abbiamo lavorato incessantemente per arrivare qui nel modo giusto e mantenere il processo di miglioramento. Certamente, non era una situazione ideale. Avrei voluto avere questo miglioramento mesi fa o un mese fa e sentire quello che sento oggi a Monte Carlo. Non possiamo forzare le cose. Bisogna vedere cosa succede giorno per giorno. Sono felice di essere a Roland-Garros. È darmi almeno l’opportunità di giocare ancora una volta, forse l’ultima, forse no. Esploreremo le cose. Spero di essere stato chiaro. Mi godo ciò che faccio. Mi sento competitivo, almeno in allenamento. Vedremo. Posso dirvi che in allenamento posso giocare contro chiunque quasi. Non mi sento peggio degli altri. Questo dà speranza.
    **Che sia il tuo ultimo Roland-Garros o no, tutti i fan e i giocatori hanno detto che sono grati per ciò che fai per questo sport. Cosa puoi dirci a riguardo?****Nadal:** Posso solo ringraziare tutti i giocatori, gli organizzatori del torneo e la comunità del tennis e dello sport per l’affetto che mi hanno mostrato. Spero di lasciare un’eredità positiva come essere umano perché questo conta più di tutti i risultati alla fine. I risultati sono una cosa, ma mi rende orgoglioso poter andare in diversi posti e che le persone siano felici di vedermi e siano contente di vedermi. Puoi forse provare a ingannare le persone che non ti conoscono e avere una falsa immagine, ma non puoi ingannare le persone su ciò che sei quando vedi le persone tutti i giorni a Roland-Garros, nel circuito ATP o altrove. Tutte le persone che incontri, ti vedono come essere umano.Sono orgoglioso e felice, quando vado in giro, di sentire l’affetto di tutte queste persone che sono dietro le quinte, nei tornei. Sono felice di non sentire che dicono: non vogliamo rivederlo. Mi godo il fatto che vogliano rivedermi.Da Parigi, Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Alcaraz arriva al Roland Garros con fiducia nonostante la mancanza di partite: “Ho deciso di giocare qui molto tempo fa, alcune settimane fa, perché mi sentivo già meglio. Quando ho visto le notizie sul suo infortunio (di Jannik), gli ho scritto per augurargli una pronta guarigione”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz è atterrato a Parigi senza troppo tempo trascorso in campo durante questa stagione sulla terra battuta. Sebbene le aspettative sullo spagnolo fossero molto alte, queste si sono affievolite a causa dell’infortunio all’avambraccio destro che lo ha costretto a saltare il torneo di Montecarlo. Ora, settimane dopo, Carlitos confessa di essere arrivato al Roland Garros senza dolore nella zona, anche se con quella paura ancora da superare.
    “Mi sento meglio. Ogni allenamento che ho fatto, sia qui che a casa, è stato molto buono, mi sento sempre meglio. Almeno posso allenarmi e colpire senza dolore. È un buon inizio, non vedo l’ora di giocare la mia prima partita al Roland Garros”, ha confessato Alcaraz ai media nel torneo parigino.“Questo torneo è una delle ragioni principali per cui mi alleno ogni giorno, perché voglio migliorare come giocatore per poterlo vincere. Ho deciso di giocare qui molto tempo fa, alcune settimane fa, perché mi sentivo già meglio. Abbiamo fatto un ottimo lavoro per recuperare dall’infortunio. Abbiamo fatto tutto al momento giusto. Abbiamo iniziato a colpire le palle al 30% per poi aumentare l’intensità”.
    “Arrivo qui senza troppe partite, non tante quante mi sarebbe piaciuto, ma concentrato sugli allenamenti. Sto prendendo ritmo, guadagnando fiducia. Credo di non aver bisogno di molte partite per arrivare al 100%, al mio livello più alto. Sarò pronto per la mia prima partita, sono fiducioso che sarà un buon incontro per me”.
    “Non mi crederete, ma non so cosa mi sia successo all’avambraccio. Quando faccio i test, la mia squadra e i medici mi spiegano cosa ho, li ascolto, ma me ne dimentico, mi concentro su quello che mi dicono di dover fare. Ricordo che mi hanno detto che non sarebbe stato nulla di grave, che non ci sarebbe voluto molto tempo, ma eccoci qui a recuperare. Non sento alcun dolore durante gli allenamenti quando scendo in campo, ma continuo a pensarci quando colpisco il dritto. È qualcosa che devo cambiare per il debutto”.
    “So che è un torneo molto speciale per Rafael (Nadal) ed è un peccato che questa sia la sua ultima partecipazione. Voglio concentrarmi sul godermi il suo ultimo torneo qui, voglio godermi il suo tennis. Ovviamente, tutto ha una fine, ma sinceramente non voglio vederlo ritirarsi presto o giocare i suoi ultimi tornei”.
    “Sinceramente, no non volevo giocare con Nadal al primo turno (ride). Quando ho visto che non c’era ho ringraziato la sorte.Anch’io vengo da un infortunio, quindi ogni avversario è una grande sfida per me. Jannik sta avendo una stagione incredibile. Da come la vedo io, non importa che venga da un infortunio, ha la capacità di giocare a un grande livello per vincere, lo stesso vale per Rafa o Djokovic. Probabilmente non li vedremo giocare il loro miglior tennis, ma è un Grande Slam, il Roland Garros, quindi avranno la possibilità di vincere il torneo. Quando ho visto le notizie sul suo infortunio (di Jannik), gli ho scritto per augurargli una pronta guarigione, che speravo di vederlo qui, ed è fantastico avere i migliori giocatori in un torneo”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas sorprende tutti al Roland Garros: “Il mio favorito per il titolo è Davidovich Fokina”

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Stefanos Tsitsipas continua a sorprendere tutti in ogni comparsa davanti ai media, e non poteva essere diversamente in questo Roland Garros 2024. Il greco si è mostrato molto entusiasta di ciò che può fare nel torneo francese, ha evidenziato i suoi grandi miglioramenti nel gioco negli ultimi mesi e ha parlato apertamente della sua relazione con Paula Badosa.
    Tuttavia, la sorpresa più grande è arrivata quando gli è stato chiesto dello scenario così aperto per conquistare il titolo a Parigi, chiedendogli di svelare un giocatore che considerava favorito. “Ci saranno partite molto combattute quest’anno. Se dovessi indicare un favorito per il titolo, direi Alejandro Davidovich Fokina… Parlo seriamente”, ha commentato dopo aver sentito alcune risate dei giornalisti.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Storica Vittoria di Machac: Djokovic Battuto nonostante un 0-6

    Tomas Machac

    Oggi Tomas Machac ha compiuto una vera impresa sul Campo Centrale dell’ATP di Ginevra 2024. Non solo ha sconfitto il numero uno del mondo, un Novak Djokovic che non dissipa i dubbi prima di arrivare al Roland Garros 2024; ci è riuscito nonostante abbia subito un “bagno” contro, un doloroso 0-6 che, tuttavia, non lo ha minimamente irritato né allontanato dalla vittoria.
    È solo la seconda volta che il serbo perde dopo aver incassato un 6-0 (la precedente è stata contro Sam Querrey, a Parigi-Bercy nel 2012), ma il dato storico è il seguente: questa è solo la sesta volta che qualcuno sconfigge il numero uno del mondo dopo aver perso un set con quel punteggio. L’ultimo a riuscirci era stato David Ferrer, che aveva battuto Andre Agassi a Roma nel 2003. LEGGI TUTTO

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    Il Bonfiglio scopre il talento dell’italo-americana Tyra Grant. Fuori (con onore) l’ultimo azzurro Vasamì

    Tyra Grant, seconda favorita del tabellone femminile, ha conquistato agevolmente i quarti di finale (foto Francesco Panunzio)

    Ancora pioggia a Milano. Il meteo avverso ritarda ma non ferma i match degli ottavi di finale della 64ª edizione del Trofeo Bonfiglio. Dopo aver trovato riparo nella celebre club house della palazzina Liberty, sede del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa, gli under 18 migliori del mondo hanno così potuto riprendere la via dei campi. Come già successo martedì, gli organizzatori hanno però preferito dirottare alcuni match del tabellone maschile sui campi indoor del Ct Giussano e dello Sporting Milano 2. E proprio a Giussano è sceso in campo l’ultimo azzurro in gara, Jacopo Vasamì, sconfitto dalla testa di serie n.1 del torneo, il norvegese Nicolai Budkov Kjaer, semifinalista agli ultimi Australian Open e n.4 della classifica mondiale di categoria. Un break in apertura ha fatto la differenza nel primo parziale, mentre il secondo set è stato deciso solo al tie-break (6-4 7-6). Il 16enne mancino abruzzese (n.95 dell’Itf Junior Ranking), che da quattro anni fa base a Maiorca alla Rafa Nadal Academy ed è cresciuto tennisticamente a Roma, dopo aver sconfitto il n.44 Timofei Derepasko e il n.33 Ian Mayew, lascia dunque Milano con la consapevolezza di aver comunque fatto un importante passo avanti verso il professionismo.
    Nel tabellone femminile continua la marcia della testa di serie n.2 Tyra Grant. La stellina italo-americana è andata più veloce della pioggia ed è riuscita a terminare prima di tutti il suo match, in mattinata contro la mancina russa Victoria Milovanova, sconfitta con un netto 6-3 6-0. La figlia di Tyrone Grant, ex cestista Usa con passaporto italiano e centro di tante squadre europee, tra cui l’Olimpia Milano e la Virtus Bologna, è cresciuta con la mamma a Vigevano e, dopo aver passato l’ultimo anno alla corte di Matteo Sacchi a Novara, ha scelto l’Academy dell’ex pro monegasco Jean-René Lisnard (l’ex coach di Mirra Andreeva) a Cannes. “Mi alleno lì da sole tre settimane – spiega Tyra – ma ho già visto miglioramenti importanti, anche se l’Italia mi manca già. Il Bonfiglio, quando avevo appena 13 anni, è stato il mio primo Itf e sono molto legata a questo torneo. L’anno scorso ho avuto problemi di allergia e non sono riuscita a lasciare il segno. Speriamo vada meglio quest’anno”. Grant ha anche ricordato i suoi trascorsi al Piatti Tennis Center, con Jannik Sinner: “Con Jannik abbiamo passato 7 anni a Bordighera e d’estate, al Camp dell’Isola d’Elba, ci siamo allenati tante volte insieme. Si vedeva che aveva qualcosa di speciale, ma direi che ha decisamente superato le aspettative. Ed è sempre bello abbracciarlo quando ci rivediamo ai tornei del Grand Slam”. Tyra, n.8 dell’Itf Junior Ranking, fresca vincitrice del J300 di Beaulieu-sur-Mer, guida la nutrita truppa statunitense a Milano. “A differenza delle mie connazionali, io adoro la terra anche se il mio gioco resta molto aggressivo. Ho un diritto carico che funziona bene sul rosso e un servizio in kick che mi aiuta molto. Quando ho iniziato ad allenarmi con la federazione statunitense – continua la Grant che ha da poco compiuto 16 anni – ero quella con il ranking più basso, ma ho lavorato sodo e sono contenta dei progressi che ho fatto, e che mi hanno portato oggi a invertire la situazione”.
    L’altra atleta a stelle e strisce che sta conquistando gli appassionati milanesi è la 16enne Iva Jovic. Molto applaudito il suo successo sulla lituana Laima Vladson, con lo score di 6-1 6-4. Continua la sua corsa anche la testa di serie n.1 del J500 milanese (la più prestigiosa delle sei categorie ITF) Emerson Jones. La 15enne stellina australiana, finalista agli ultimi Australian Open Juniores, ha avuto ragione della 17enne ceca Eliska Tichackova (3-6 6-3 6-3). Nonostante la giovane età, la classe 2008 nativa di Gold Coast, figlia di Loretta “Loz” Harrop (medaglia d’argento olimpica nel triathlon ad Atene 2004), quest’anno ha già vinto l’importante J300 di Traralgon e a Milano cerca i punti per attaccare la prima posizione mondiale.
    I RISULTATI DI GIORNATATabellone singolare maschile, ottavi di finaleC. Robertson (Gbr) b. M. Tobon (Col, 9) 6-1 7-5, F. Thomas (Sui, Q) b. N. Honda (Jpn) 6-4 4-6 6-1, H. Bernet (Sui) b. A. Santamarta Roig (Esp) 6-3 6-4, P. Brunclik (Cze, 5) b. A. Timini (Cyp) 6-4 6-1, J. Kim (Kor, 8) b. M. Schoenhaus (Ger) 7-5 6-3, M. Rottgering (Ned, 16) b. L. Preda (Rou, 2) 7-6(8) 6-3, N. Budkov Kjaer (Nor, 1) b. J. Vasamì (Ita, Wc) 6-4 7-6(3), K. Bigun (Usa, 6) b. A. Vasilev (Bul) 7-6(2) 6-4.
    Tabellone singolare femminile, ottavi di finaleT. Grant (Usa, 2) b. V. Milovanova 6-3 6-0, M. Xu (Gbr, 5) b. E. Sartz-Lunde (Nor, 12) 6-3 6-0, H. Klugman (Gbr, 3) b. M. Crossley (Jpn, 13) 7-5 6-3, Y. Kotliar (Ukr) b. I. Ivanova (Bul,8) 6-4 7-5, E. Yaneva (Bul) b. A. Kovackova (Cze, 6) 4-6 6-2 7-5, E. Jones (Aus, 1) b. E. Tichackova (Cze) 3-6 6-3 6-3, I. Jovic (Usa, 14) b. L. Vladson (Ltu) 6-1 6-4, J. Pastikova (Cze) b. R. Dencheva (Bul, 11) 7-5 3-6 6-3. LEGGI TUTTO