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    Andy Murray in corsa contro il tempo per Wimbledon: “Aspetterò fino all’ultimo minuto per vedere se potrò farcela, me lo sono guadagnato”

    Andy Murray – Foto Getty Images

    A poche ore dal sorteggio del tabellone principale di Wimbledon 2024, Andy Murray rompe il silenzio sulla sua partecipazione al torneo che l’ha visto trionfare due volte. Il campione britannico, alle prese con problemi alla schiena che l’hanno costretto al ritiro al Queen’s, ha rilasciato dichiarazioni significative a The Guardian.“Aspetterò fino all’ultimo minuto per vedere se potrò farcela, me lo sono guadagnato”, ha affermato Murray. “Non è chiaro se sarò pronto al 100% o se ci sono zero possibilità che io possa giocare. Direi che è più probabile che non possa giocare in singolare al momento. Sto facendo riabilitazione 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per cercare di avere l’opportunità di giocare di nuovo lì.”Il due volte campione olimpico non esclude la possibilità di partecipare solo al torneo di doppio, magari in coppia con il fratello Jamie, se le condizioni fisiche non gli permetteranno di affrontare match al meglio dei cinque set.
    Murray ha anche parlato del suo possibile ritiro: “So che ci sono cose più importanti al mondo di come finisco di giocare la mia ultima partita di tennis o dove la gioco. Ma per quanto ho investito in questo sport negli ultimi anni, vorrei almeno uscire giocando una partita in condizioni decenti in cui sia almeno competitivo, non come è successo al Queen’s.”
    L’ex numero uno del mondo ha lasciato intendere che, se non riuscisse a recuperare per Wimbledon e le Olimpiadi di Parigi, potrebbe considerare di giocare un altro torneo altrove per chiudere la carriera. Tuttavia, ha sottolineato che se riuscirà a partecipare a Wimbledon e ai Giochi Olimpici, molto probabilmente sarà lì che appenderà la racchetta al chiodo.Il nome di Murray sarà incluso nel sorteggio di domani, ma la sua effettiva partecipazione rimane incerta. I fan del tennis di tutto il mondo attendono con ansia di sapere se potranno vedere ancora una volta il campione britannico esibirsi sui prati di Wimbledon, anche se solo in doppio.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Sotto il pallone brilla il baby Garbero

    La direttrice del torneo Silvana Carrara insieme a Rafael Ymer

    Si gioca indoor al Tennis Club Città dei Mille. I ragazzi del posto (Pisa e Fermi) perdono ma fanno buona figura. Impressiona il 15enne Filippo Francesco Garbero, autore di una prestazione maiuscola contro Rafael Ymer. Main draw: Bergamo tifa per Fumagalli, Borrelli… e Kestelboim.
    Il folle meteo che sta colpendo l’Italia in questi giorni non ha risparmiato la Lombardia e nemmeno la città di Bergamo. Un acquazzone si è riversato sopra il Tennis Club Città dei Mille, sede dell’ottava edizione del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta). Nessun problema: lo staff organizzativo, guidato dalla direttrice del torneo Silvana Carrara e dal supervisor ITF Sebastiano Cavarra, ha allestito a tempo di record i due campi indoor del club orobico, permettendo che il programma si svolgesse regolarmente. Ce n’era un gran bisogno, perché nella giornata inaugurale erano previsti tutti i sedici primi turni delle qualificazioni. In attesa dell’esordio di Andrej Martin (opposto all’NC Francesco Casilli: sì, avete letto bene, un NC di Lecce con residenza a Milano e desideroso di fare un’esperienza nel tennis “pro”) c’era attesa per vedere all’opera i ragazzi del club, che stanno crescendo sotto la guida di Fabrizio Albani e Marcello Bassanelli presso la BAT University, ospitata proprio dal TC Mille. Sono arrivate due sconfitte, ma sia Leonardo Pisa che Andrea Fermi hanno destato una buona impressione contro avversari più esperti di loro. Per Fermi era la primissima apparizione “pro” in singolare, mentre Pisa si è ben disimpegnato contro Daniele Minighini (n.1.200 ATP). Si è arreso con un doppio 6-3, ma il punteggio avrebbe potuto essere ancora più equilibrato. Si tratta di esperienze importanti, che fanno parte del percorso di crescita di chi aspira a mettere il naso nel tennis che conta.
    OCCHIO AL BABY GARBERO!Le speranze bergamasche, adesso, si riversano sul tabellone principale. Guidato dal romano Gabriele Pennaforti, vede ai nastri di partenza altri due giocatori – anzi, tre – tesserati per il TC Mille. Sorteggio sfortunato per Filiberto Fumagalli (che l’anno scorso ha raccolto i primi punti ATP), opposto all’argentino Juan Bautista Otegui (n.7 del tabellone), mentre è andata un po’ meglio a Leonardo Borrelli, classe 2005 che lo scorso ottobre fece una gran bella figura contro Mikhail Kukushkin al torneo Challenger. Se la vedrà con Luciano Carraro (n.823 ATP). In attesa dell’esito delle qualificazioni, ci sono già 17 italiani. Dei sette stranieri, non c’è dubbio che il più atteso sia Mariano Kestelboim, finalista in carica e numero 2 del tabellone. Kestelboim è tesserato per il TC Mille ed è una sorta di idolo del club bergamasco. L’urna gli ha detto bene, poiché è certo di affrontare solo qualificati nei primi due turni. La grande sensazione di giornata, tuttavia, è arrivata a ora di cena. Tutti si aspettavano Rafael Ymer, fratello minore di Elias e Mikael, invece è emerso il giovanissimo Filippo Francesco Garbero. Classe 2009 (!), è al primo anno di Under 16 e si allena presso il Piatti Tennis Center di Bordighera. Ancora gracilino, ha entusiasmato i presenti per un dritto esplosivo e un gioco molto completo. Qualcuno si è lasciato andare a paragoni altissimi, citando Sinner o Arnaldi, ma in fondo chi li conosceva quando avevano l’età attuale di Garbero? È ancora prestissimo, ma Bergamo – in cuor suo – sogna di aver battezzato un’altra stella. In fondo, nel 2017, aveva quindici anni una ragazzina che vinse proprio al TC Mille. Il suo nome? Iga Swiatek… LEGGI TUTTO

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    Giovanni Oradini vince il torneo ITF di Cattolica dopo una battaglia di 3 ore contro Picchione

    Giovanni Oradini nella foto

    Giovanni Oradini succede nell’albo d’oro ad Enrico Dalla Valle aggiudicandosi il torneo ITF Future maschile ‘The Over’s Guys’ (montepremi 25.000 dollari) andato in scena sui campi in terra del Queen’s Club di Cattolica.Il 26enne mancino di Rovereto (n.399 della classifica mondiale), quinto favorito del torneo, si è imposto in finale con il punteggio di 7-6 3-6 7-5, dopo tre ore e 10 minuti di lotta, su Andrea Picchione (n.403 Atp), sesta testa di serie.
    Nel primo set è di Picchione, nato all’Aquila 26 anni fa ma ormai romagnolo d’adozione (si allena da anni alla Galimberti Tennis Academy), il primo break nel terzo game, subito restituito per il 2-2, quindi turni regolari di servizio fino all’ottavo gioco, quando Oradini ha strappato di nuovo la battuta al giocatore seguito dall’ex davisman azzurro. Anche in questo caso immediato è stato il contro-break (a zero, per il 4-5) e Picchione è riuscito a riagganciare l’avversario. Per dirimere l’equilibrio si è dunque reso necessario il tie-break, nel quale Oradini è partito meglio e ha saputo incamerare il parziale per 7 punti a 4 dopo un’ora e 9 minuti di gioco.Nella seconda frazione, sostenuto dai compagni di allenamento a Cattolica, Picchione sul 4-3 in suo favore ha piazzato il break, andando così a servire per il set e riuscendo a pareggiare la situazione alla seconda opportunità utile (il cronometro segnava 2 ore e 3’ di partita).Sostanziale equilibrio anche nella partita decisiva, con l’aquilano a salvare una palla-break sul 2-3. SI prosegue dunque “on serve” fino al 6-5, quando Picchione commette due doppi falli, e sul secondo concede match point al rivale, pronto ad approfittarne con una palla corta sulla quale il giocatore della Galimberti Tennis Academy, venerdì in campo tre ore e mezza in singolare e un’altra ora e mezza nella finale del doppio, non arriva e Oradini può lanciare il suo “sì” liberatorio.
    “E’ stata una splendida settimana, in una località accogliente sul mare e in un club davvero splendido – le parole del vincitore, da domenica impegnato nelle qualificazioni del Challenger di Milano – Sapevo che in finale sarebbe stata una battaglia e così si è dimostrato, un match deciso su pochissime palle, dopo numerosi alti e bassi da parte di entrambi. Al di là dei 25 punti preziosi per il ranking, è un risultato che mi dà fiducia nel lavoro sul mio tennis che stiamo portando avanti da meno di un mese con Laurynas Grigelis all’ATA Battisti Trento, per riuscire a portare in campo più serenità”.
    Dopo il titolo in doppio con Francesco Forti, è dunque sfumata la doppietta vincente per Picchione. “Mi è stato fatale un calo fisico e mentale nell’ultimo turno di servizio – ammette Andrea – e Giovanni è stato bravo ad approfittarne al termine di una sfida dalla notevole intensità. Però è stata una settimana assai positiva, in cui oltre alla mia seconda finale in un 25mila dollari ho centrato il successo in doppio con il mio amico Francesco Forti, appena rientrato da un lungo infortunio, e sono felice che sia tornato competitivo. Sono soddisfatto soprattutto dell’attitudine che ho mostrato in campo, con tanta resilienza e voglia di non mollare, e del livello, aspetti che mi porto dietro per i prossimi impegni e il proseguo della stagione. Un’ulteriore dimostrazione che il lavoro che stiamo svolgendo e lo splendido clima che regna in questa accademia sta producendo frutti importanti nel mio percorso di crescita”.
    RISULTATIFinale singolare: Giovanni Oradini (Ita, n.5) b. Andrea Picchione (Ita,n.6) 7-6(4) 3-6 7-5- LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Toh, chi si rivede: Bergamo riaccoglie Andrej Martin

    Andrej Martin nella foto

    Appena rientrato da una sospensione di due anni per doping, Andrej Martin (ex n.93 ATP) ha scelto il Trofeo AZIMUT per ripartire. Un’ingenuità gli ha impedito di usufruire dello sconto che gli avevano concesso i giudici. Qualificazioni con 27 italiani, c’è anche Rafael Ymer, fratellino di Elias e Mikael.
    Non ce ne vogliano i 27 italiani iscritti alle qualificazioni del Trofeo AZIMUT, torneo ITF al via in queste ore al Tennis Club Città dei Mille di Bergamo, ma c’è un nome che ha catalizzato l’attenzione: Andrej Martin. Lo slovacco ha già partecipato tre volte al Challenger orobico (2011, 2013 e 2015), ma ha sempre perso al primo turno. Cercherà di interrompere la maledizione nella tappa ITF, in quello che sarà il suo secondo torneo dopo una squalifica di due anni per doping. Una vicenda ai limiti del surreale, che merita di essere raccontata: l’ex top-100 ATP (è stato n.93 nel febbraio 2020) è risultato positivo al SARM S-22, anabolizzante già fatale ad altri tennisti, durante un controllo effettuato a Bratislava il 7 giugno 2022. In sede processuale riuscì a dimostrare l’involontarietà dell’assunzione: avrebbe bevuto dalla bottiglia di un compagno durante una partita di floorball, sport molto noto in Slovacchia, cui aveva preso parte qualche giorno prima. Gli avevano concesso un sostanzioso sconto (14 mesi di sospensione, con possibilità di tornare nell’agosto 2023), ma ha commesso l’ingenuità di partecipare a una gara di triathlon e a un altro torneo di floorball durante il periodo della squalifica. È vietato, dunque la sospensione è tornata a due anni pieni. Ha ripreso a giocare due settimane fa proprio a Bratislava, perdendo al secondo turno delle qualificazioni. Dovrà giocarle anche a Bergamo, laddove è atteso da Francesco Casilli.
    LA QUALITÀ DEI TORNEI ITFNon c’è dubbio che lo slovacco sia il giocatore più atteso, ma c’è un altro nome che desta curiosità: è Rafael Ymer, il più giovane della dinastia di fratelli svedesi di origine etiope. Dopo Elias e Mikael adesso c’è lui, classe 2005. Ad attenderlo c’è la wild card Francesco Filippo Garbero. Il resto del tabellone propone diversi nomi di giocatori di categoria, gente per cui qualche punto ATP può fare tutta la differenza del mondo, con la speranza di affacciarsi in tornei più importanti. Il tabellone è guidato da Alexandr Binda e vede – come detto – 27 azzurri, tra cui alcuni già noti nell’orbita ITF (Speziali, Militi Ribaldi) e altri che sono alle primissime apparizioni nel professionismo. Il main draw sarà sorteggiato domenica e c’è attesa per vedere all’opera diversi giovani azzurri che si stanno facendo le ossa nell’inferno dei tornei ITF, rievocato giusto qualche giorno fa da Jack Draper, attuale stellina del tennis britannico (nonché ultimo vincitore del Challenger di Bergamo), il quale ha ricordato quanto sia stato difficile per lui uscire da tornei di livello solo apparentemente inferiore, ma con un grado di professionismo ormai elevatissimo. Se a questo si accompagna lo scenario di un club da sempre votato all’agonismo e all’alto livello come il TC Città dei Mille, il cocktail di inizio estate si presenta davvero saporito. LEGGI TUTTO

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    Djokovic si allena per Wimbledon. Karolina Muchova annuncia il suo ritorno nel circuito WTA. Joao Fonseca, 17 anni, si guadagna un posto nelle qualificazioni di Wimbledon. Juan Martín Del Potro apre la sua academy in Florida e potrebbe tornare in campo per delle esibizioni

    Novak Djokovic classe 1987, n.3 del mondo – Foto Patrick Boren

    Quello che sembrava un vero e proprio miraggio, ora inizia a profilarsi come una possibilità. Secondo il famoso giornalista Craig Shapiro, che sostiene di avere fonti affidabili nell’entourage di Novak Djokovic, il serbo si sarebbe allenato per la prima volta in campo mercoledì e starebbe lottando per arrivare in tempo a competere a Wimbledon 2024. Sarà molto difficile che una cosa del genere si concretizzi, ma Novak ha dimostrato di fare miracoli con il suo corpo in diverse occasioni.
    Karolina Muchova annuncia il suo ritorno nel circuito WTA. La giocatrice ceca di 27 anni è stata assente dalle competizioni per 9 mesi dal suo ultimo match agli US Open, torneo in cui aveva raggiunto le semifinali. Ora, Karolina conferma il suo rientro in campo nel torneo di Eastbourne che si svolgerà la prossima settimana, e si presume che sarà presente anche per lottare a Wimbledon.
    Joao Fonseca continua a fare passi importanti nella sua progressione e sa già che avrà un posto nelle qualificazioni di Wimbledon 2024. Il brasiliano di 17 anni ha rinunciato a un invito da parte degli organizzatori del Roland Garros per prepararsi al meglio in vista dell’erba e cercare di guadagnarsi con le proprie forze la sua prima apparizione in un torneo del Grande Slam. Ci è riuscito, presentandosi come numero 213 del ranking ATP alle qualificazioni dell’evento londinese, dove cercherà di vincere tre partite che lo catapulterebbero nel tabellone principale.
    Juan Martín Del Potro ha annunciato ufficialmente l’apertura della Del Potro Academy, un progetto molto entusiasmante per lui in cui utilizzerà un metodo proprio per forgiare giovani talenti in strutture impressionanti situate in Florida, in particolare nella contea di Palm Beach e nella città di Boynton Beach, dove anche gli adulti potranno partecipare a stage. Inoltre, ha lasciato intendere la possibilità di disputare qualche partita di esibizione alla fine di quest’anno.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Aryna Sabalenka rinuncia alle Olimpiadi di Parigi 2024: “Devo pensare alla mia salute”

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Aryna Sabalenka, una delle tenniste più forti del circuito WTA, ha annunciato la sua decisione di non partecipare alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024. La bielorussa, attualmente numero 2 del ranking mondiale, ha spiegato le ragioni dietro questa scelta difficile ma necessaria.
    In un’intervista rilasciata oggi, Sabalenka ha dichiarato: “A causa del calendario troppo fitto e dei tornei WTA obbligatori, devo pensare innanzitutto alla mia salute e alla mia condizione fisica. Purtroppo, questo significa dover sacrificare le Olimpiadi”.La decisione di Sabalenka arriva in un momento in cui il dibattito sul calendario tennistico e sul carico di impegni per i giocatori è più acceso che mai. Molti tennisti, infatti, lamentano la mancanza di tempo per recuperare tra un torneo e l’altro, con il rischio di infortuni e problemi fisici sempre in agguato.
    Per Sabalenka, che nelle ultime stagioni ha dovuto fare i conti con alcuni problemi fisici, la scelta di rinunciare alle Olimpiadi è stata dettata dalla necessità di preservare il suo corpo e di concentrarsi sui tornei più importanti del circuito. Una decisione sofferta ma ponderata, che dimostra la maturità e la consapevolezza raggiunte dalla tennista bielorussa.La rinuncia di Sabalenka rappresenta senza dubbio una perdita importante per il torneo olimpico di Parigi 2024, che dovrà fare a meno di una delle protagoniste più attese e talentuose.
    Sullo sfondo ci possono essere anche ragioni politiche dato che la Bielorussia appoggia la Russia nel conflitto in Ucraina iniziato nel febbraio 2022 e ancora in fase di stallo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Roger Federer si racconta: “La mia carriera in un documentario, tra emozioni e rivalità. Ce l’ho incorniciata a casa la foto di me e Nadal che piangiamo alla Laver Cup”

    Roger Federer e Rafael Nadal nella foto – Foto getty images

    A pochi giorni dall’uscita del suo documentario “Federer, gli ultimi dodici giorni”, in programma per il 20 giugno su Amazon Prime, Roger Federer è tornato a parlare della sua vita da tennista professionista e degli ultimi momenti della sua carriera. In un’intervista rilasciata a “El País”, l’ex campione svizzero ha raccontato le sensazioni provate durante il suo addio al tennis e ha rivelato alcuni aneddoti sulla sua rivalità e amicizia con Rafa Nadal.
    Il documentario ripercorre gli ultimi istanti della vita tennistica di Federer, dal comunicato sui social media in cui annunciava il ritiro, fino alla sua emozionante ultima partita in doppio con Nadal alla Laver Cup 2022 di Londra. “Si prova una sensazione incredibile, come se si fosse a una sorta di funerale della propria vita. È una sensazione molto strana, ad essere onesti. Sei completamente vigile e vivi un grande sfocamento al rallentatore di tutto ciò che sta accadendo. È come un’operazione: sai come ci si sente solo dopo averla vissuta. Non avrei mai pensato che la fine sarebbe stata così carica di esperienze”, confessa Federer.
    Lo svizzero ammette che non si aspettava un addio così intenso e che inizialmente non era prevista l’uscita del documentario: “Pensavo che forse sarebbe arrivato quel momento con il microfono, in cui sei al centro dell’attenzione. Pensavo a qualcosa del genere, era ciò che prevedevo, ma è stato molto di più. Per questo mi sono convinto, insieme al mio team e a tutti gli altri, che forse valeva la pena mostrare questo materiale, perché è stato qualcosa di così speciale, così unico e così doloroso, e allo stesso tempo così bello, che forse i tifosi avrebbero potuto essere interessati”.
    Il vincitore di 20 titoli del Grande Slam ha anche commentato l’iconica scena in cui lui e Nadal piangevano insieme, mano nella mano: “Ce l’ho incorniciata a casa, in uno spazio dove tengo alcune immagini della mia carriera; non voglio foto ovunque, quindi le tengo in una zona specifica. E quando ci passo davanti, mi colpisce sempre perché riflette la nostra amicizia, la nostra rivalità, tutto in una sola immagine. È un momento in cui entrambi siamo in grado di riflettere su tutto ciò che abbiamo appena vissuto, ricordando la nostra carriera e quanto siamo stati fortunati ad essere tennisti, ad aver potuto trasformare la nostra passione in una professione da sogno”.
    Federer ha anche rivelato di aver temuto che Nadal potesse ritirarsi prima di lui: “Mi preoccupava che Nadal potesse lasciare prima di me. C’erano segnali che ci facevano sentire che Rafa non stava bene e che non sarebbe durato così a lungo come ha fatto. Non pensavo che avrei potuto giocare oltre i 37 o i 38 anni, e lo stesso per lui, ma poi trovi di nuovo un posto in cui inizi a sentirti meglio. Ma sì, mi preoccupava che Rafa potesse andarsene e, infatti, ho pensato che potesse farlo dopo aver battuto Medvedev nella finale degli Australian Open 2022. Ho pensato che forse l’avrebbe fatto lì o al Roland Garros. Sarei stato incredibilmente felice per lui, ma allo stesso tempo sarebbe stato uno shock per me”.
    Infine, Federer ha parlato del rapporto con gli altri membri del “Big 4” e dell’elemento che li ha uniti nel suo addio a Londra: “Credo che ciò che davvero ci lega tutti, compreso Andy, sia il fatto di essere diventati padri; al di là di tutte le partite che abbiamo giocato e della rivalità, in questo senso abbiamo molto in comune e di cui parlare. Novak ha due figli, Andy quattro e Rafa era allora vicino ad avere il primo. È stato bello poter vivere tutto questo come una famiglia”, conclude un Roger Federer che, con il suo documentario, farà sì che i tifosi di tennis tornino a vibrare con il suo emozionante addio.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ferrer il “cupido” della coppia Nadal-Alcaraz per le Olimpiadi di Parigi

    Rafael Nadal e Carlos Alcaraz nella foto – Foto getty images

    L’appuntamento, atteso da molti, vedrà il 14 volte campione nella capitale francese e il suo ultimo re dalla stessa parte della rete… e oggi è stato Rafa Nadal che, nella sua intervista a L’Equipe, ha rivelato come è nata questa unione. “All’inizio non sapevamo se saremmo stati in grado di competere ai Giochi, non sapevo se sarei stato in grado di giocare.
    David Ferrer mi ha detto: ‘Se ti senti bene, a Carlos piacerebbe giocare il doppio con te. Ti andrebbe?’ Ovviamente mi è piaciuta l’idea: non posso avere un compagno migliore al mio fianco*”, ha dichiarato Rafa, che ha anche chiuso la porta a un possibile doppio con Alcaraz a Bastad a causa della presenza del murciano a Wimbledon.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO