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    Venus Williams ai piccoli imprenditori: “Non fatevi travolgere dalla paura”

    Venus Williams con la sua collezione EleVen

    Venus Williams da tempo è una piccola imprenditrice di successo. Ispirata da suo padre, che gestiva la sua società di sicurezza, e da sua madre, che ha incoraggiato la sua creatività da bambina, la maggiore delle Williams ha trovato la sua seconda vocazione nella moda e nell’interior design. Nel 2002 ha fondato V Starr, che ha recentemente collaborato con Niido, partner di Airbnb, per progettare il suo primo complesso di appartamenti. Nel 2009 Venus Williams e sua sorella sono diventate le prime donne afroamericane ad acquistare una quota in una franchigia della NFL (Miami Dolphins). Tre anni dopo, la maggiore delle “Sisters” del tennis ha lanciato EleVen di Venus Williams e ha conseguito la laurea in design della moda presso l’Art Institute di Fort Lauderdale. All’inizio di quest’anno, ha collaborato con Credo Beauty per lanciare una linea di prodotti SPF a base minerale per EleVen by Venus.
    Molte, moltissime attività, non facili da portare avanti in un anno così complicato come il 2020. Per questo le parole pronunciate da Venus a Forbes nel corso dell’American Express “Business Class Live: Summit for Success” sono significative, poiché vengono da una persona ricca di interessi e che è riuscita a farcela anche al di fuori del proprio ambito classico. Una donna che ha trasportato le esperienze vissute sulla propria pelle durante i match di tennis in ambito imprenditoriale.

    “Ricordo bene la lezione avuta allo US Open 1999. Avevo 19 anni, mia sorella Serena solo 17. Lei è arrivata in fondo, io solo in semifinale. Ho lasciato che la paura prendesse il sopravvento, ed è lì che avrei dovuto lasciarmi andare e dare il mio meglio”, ha affermato. “Tu vuoi di più e lavori molto duramente per avere di più, quindi meno di così non è accettabile. Quella è stata la mia più grande sconfitta, e da lì ho imparato. Anche se è un momento molto impegnativo, è un’opportunità per perfezionare davvero la propria attività e renderla qualcosa che sia un servizio o un prodotto che è davvero necessario e non solo desiderato. Quest’anno ha dimostrato a tutti noi che dobbiamo essere in grado di proporre un prodotto o un servizio a cui non puoi dire di no. Va bene avere paura, ma non va bene lasciare che rovini il tuo processo decisionale. C’è sempre un motivo per avere paura. Ma puoi permettere che ti sovrasti? Diavolo, assolutamente no!“.
    Venus è consapevole che gestire le sue attività nell’attuale comgiuntura è stata una delle più grandi sfide che abbia mai dovuto affrontare, ma apprezza anche i lati positivi nella difficoltà: “Il mondo degli affari sta davvero dando una mano agli afroamericani, alle donne e alle minoranze in questo periodo. E anche questo è stato senza precedenti, quindi l’opportunità viene fuori anche da questa pazzesca difficoltà attuale. Devi vederla come una sfida: devi accettarla e cavalcarla. Non c’è tempo da perdere, il momento è adesso“.
    Secondo le stime di Forbes, dall’inizio della pandemia negli USA più di 163.000 aziende hanno chiuso al 31 agosto scorso. Tuttavia c’è stato un rimbalzo: dai primi di settembre a fine ottobre più di 210.000 aziende hanno riaperto, puntando su di  significativo aumento dell’interesse dei consumatori per i servizi e le attività legate all’aria aperta. “Sono tempi molto difficili, ma spesso è proprio nella difficoltà che vengono fuori idee vincenti. L’ho imparato sulla mia pelle, in campo e come imprenditrice, non è giusto vedere solo gli aspetti negativi nella crisi. Chi ha la forza e coraggio di scommettere ora, parte già avvantaggiato“.
    Una grinta quella di Venus imparata nella sua difficile infanzia, consolidata in mille battaglie sportive, e oggi portata nei suoi business. Brava Venus!

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Lorenzo Sonego: ” mi piacerebbe avere la risposta di Novak Djokovic”

    Lorenzo Sonego ITA, 1995.05.11

    Lorenzo Sonego è stato protagonista la scorsa settimana a Vienna dove ha raggiunto la finale e quando è stato interrogato sui suoi idoli l’azzurro ha dichiarato al Corriere dello Sport. “Roger Federer è sempre stato il mio idolo, il mio modello, e mi è piace molto anche Tsonga. Tuttavia, se mi fosse data la possibilità di poter rubare un colpo di un altro tennista, sceglierei la risposta di Novak Djokovic”.

    “I miei modelli rimangono Roger Federer e Jo Wilfried Tsonga, ma se dovessi rubare un colpo a un collega mi piacerebbe avere la risposta di Djokovic.Mi piacerebbe vincere il torneo di Roma o un torneo del Grande Slam”.
    “Nel periodo del lockdown mi sono dato al ballo, provando a imparare qualche passo di latino americano insieme alla mia fidanzata Alice: salsa, baciata… Inoltre mi sono dedicato alla cucina. Il piatto che mi riesce meglio sono gli gnocchi”.
    Su Djokovic: “Mi ha fatto i complimenti, ma non mi ha detto nulla di particolare. Però mi hanno fatto molto piacere gli elogi di Goran Ivanisevic”.
    Un’altra carriera prima del tennis?: “No, ho sempre pensato che il tennis fosse la mia strada. Inoltre il calcio era troppo fisico per me”. LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal e la vittoria n.1000 in carriera: ” Non posso che ringraziare tutte le persone che mi hanno sempre sostenuto. È un numero molto speciale”

    Rafael Nadal classe 1986 e n.2 del mondo

    Rafael Nadal ha conquistato ieri sera a Bercy la vittoria numero 1000 in carriera.
    “Questo significa anche che sono diventato vecchio. E che ho giocato bene per molto tempo nella mia carriera. È una cosa che mi rende molto felice, ovviamente. Non posso che ringraziare tutte le persone che mi hanno sempre sostenuto. È un numero molto speciale”, dichiara l’attuale n.2 del mondo.

    Dopo aver vinto la sua prima partita a Parigi, Nadal ha comunque respinto l’idea che non gli piaccia giocare indoor. “È una superficie dove posso giocare bene. Ho giocato ad alto livello l’anno scorso in Coppa Davis. Ma ho bisogno di più tempo per adattarmi e di solito sono stanco in questa fase della stagione”. LEGGI TUTTO

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    Fabio Fognini: “Finalmente negativo”

    Fabio Fognini classe 1987

    “Finally negative”, “finalmente negativo”. Lo scrive quest’oggi su Instagram Fabio Fognini, che lo scorso 14 ottobre era risultato positivo al Covid-19 prima di scendere in campo nel torneo ATP 250 di Sardegna dove fu costretto a dare forfait.

    Il tennista ligure, che ora finita la quarantena inizierà nuovamente ad allenarsi, non giocherà più tornei nel 2020 e ritornerà in campo il prossimo anno. LEGGI TUTTO

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    Il direttore del torneo di Vienna bacchetta Novak Djokovic per le sue dichiarazioni nel post-partita nel match perso contro Sonego “Affermazioni inutili”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Il direttore del torneo di Vienna, Herwig Straka non ha gradito quello che Novak Djokovic ha dichiarato tra le altre cose dopo la sconfitta per 6-2, 6-1 contro Lorenzo Sonego nei quarti di finale del torneo di Vienna, il serbo disse: “Ho fatto quello per cui sono venuto qui, per confermarmi numero uno del mondo in questa stagione. E accetto pienamente il risultato di oggi. Sono in buona salute e non vedo l’ora di giocare a Londra”.

    In conferenza stampa, il direttore del torneo di Vienna non ha perso l’occasione di fare un piccolo appunto al serbo. “Trovo tali affermazioni inutili – anche se pensi davvero queste cose, non le dichiari in conferenza stampa”.
    La frustrazione di Straka è comprensibile, senza dubbio turbato dalla mancata presenza nelle fasi finali del n.1 del mondo durante il suo torneo. LEGGI TUTTO

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    Tiley (Australian Open): “Entro due settimane sapremo come si svolgeranno i tornei in Australia”

    L’impianto di Melbourne

    Il 13 novemebre si avvicina. Sarà una data decisiva per sapere come il tennis ripartirà a gennaio, Australian Open incluso. Così ha dichiarato Craig Tiley, direttore dello Slam di Melbourne e vero factotum del tennis “down under”. In un’intervista rilasciata a The Herald, Tiley ha affermato: “Tutti i giocatori dovevano compilare un modulo di impegno di viaggio, questo è il procedimento per ottenere i visti, che ora vengono elaborati dal dipartimento dell’immigrazione. Tutti i primi 100, uomini e donne, lo hanno completato. Tutti hanno confermato il desiderio di arrivare in Australia. Se domani annunciamo che dovranno restare in quarantena per 28 giorni o che saranno costretti a stare chiusi in una stanza d’albergo per 14 giorni, le cose cambieranno…”
    Tiley entra nel dettaglio: “La presentazione che abbiamo fatto ai giocatori è stata molto positiva, nel senso che si sono iscritti tutti. Federer e Nadal hanno 20 Grand Slam ciascuno, Serena vuole battere il record di Margaret Court e Ash Barty sta cercando di mantenere la sua posizione numero 1. Per quanto riguarda la partecipazione dei giocatori, siamo al top, nessun problema. Tutti vogliono venire e giocare”.

    Però c’è una grande incognita, che riguarda lo svolgimento dell’intera ATP Cup (che richiede col format attuale lo spostamento tra più siti) e anche l’Australian Open: come i tennisti potranno completare il periodo di quarantena? Questo è “il” problema, conditio sine qua non per avere l’ok dei giocatori e soprattutto dar loro modo di prepararsi adeguatamente per un appuntamento così importante. “Come si svolgerà tutto? Per prendere questa decisione ci sono due condizioni di cui abbiamo bisogno”, continua Tiley. “La prima condizione è l’approvazione dei nostri piani di quarantena. La seconda è che dobbiamo avere alcune assicurazioni dal governo sulla possibilità di viaggiare liberamente da stato a stato, cosa che ancora non abbiamo come potete constatare da alcuni confini chiusi. Queste sono le cose difficili che dobbiamo ottenere. In caso contrario, dovremo concentrare tutta l’attività a Melbourne e creare una bolla sanitaria che rimarrà in atto per molto tempo. In questo momento siamo al 50% per ciascuna delle due opzioni. Entro la fine della prossima settimana, o forse la settimana successiva, dovremo prendere una decisione definitiva, per aver i tempi tecnici di lavorare all’organizzazione, servono almeno 45 giorni”.
    Gli organizzatori stanno lavorando su una capacità minima del 25% per l’Australian Open 2021, ma sperano che si possa aumentare in modo significativo la percentuale di presenze del pubblico se il tasso di contagi a Melbourne rimarrà basso nei prossimi due mesi.
    La chiave di tutto quindi resta la decisione dei governi statali, il nulla osta a fornire esenzioni ai giocatori in modo che possano lasciare i loro hotel durante il periodo di quarantena di 14 giorni per allenarsi in campo nella bolla sanitaria pre-torneo, e che venga scongiurato il “pericolo” di quarantena di 28 giorni. In quest’ultimo caso, sarebbe addirittura a rischio la disputa stessa del torneo.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini ed il problema al piede sinistro

    Matteo Berrettini soffre di un problema al piede sinistro e per questo motivo ieri sera non era al meglio nel match perso contro l’americano Marcos Giron nel secondo turno del torneo Masters 1000 di Parigi Bercy. L’azzurro ha anche chiamato nel match di ieri il fisioterapista per farsi alleggerire il bendaggio al piede sinistro. Stagione […] LEGGI TUTTO