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    Gonzalo Lama attacca Djokovic, Nadal e Federer: “ Mi sembra ingiusto che siamo comandati da loro”

    “Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic non sono degli idoli», questo il pensiero di Gonzalo Lama, attuale numero 909 della classifica Atp e giunto fino alla 160esima posizione nel giugno del 2016.
    Secondo il 27enne cileno i tre mostri sacri del tennis guardano soltanto ai loro interessi: «Non hanno mai fatto nulla per garantire maggiori incassi ai giocatori più in basso. Sono eroi dello sport, ma oltre a questo non ci vedo nulla. Non conoscono la realtà del tennis, che è ciò in cui noi viviamo. Un numero 400 al mondo non può giocare senza supporto e questo non è giusto».

    Lama vorrebbe pertanto che alla testa del consiglio dei giocatori non ci siano soltanto loro… «Mi sembra ingiusto che siamo comandati da loro, non sanno cosa sia il vero tennis. Non capiscono cosa devono sopportare gli altri. Vivono nella loro bolla». LEGGI TUTTO

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    Dominic Thiem: “E’ ora che il circuito torni alla normalità”. Si agli Us Open

    Dominic Thiem nella foto

    Il tennista austriaco Dominic Thiem è stato pesantemente criticato per non essere stato ricettivo ad aiutare i tennisti in difficoltà a causa della pandemia di coronavirus e dice di non aver cambiato idea.
    “Quello che ho detto è che ci sono colleghi nel circuito future che non sono professionisti a livello di condotta e non credo che queste persone meritino alcun tipo di supporto, ma naturalmente ce ne sono altri che lo meritano. Non cambierò mai idea su questo.”

    Dominic Thiem ribadisce inoltre che giocherà gli US Open, dopo che l’organizzazione del Grande Slam ha già dato assicurazione che l’evento si terrà anche dopo che l’ATP di Washington è stato cancellato nelle ultime ore:
    “Se si giocherà l’US Open 2020, sarò’ al via”. È ora che il circuito torni alla normalità. Il tennis deve adattarsi a questa situazione estrema e tornare progressivamente alla normalità”. LEGGI TUTTO

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    Tiley: “Ho parlato con molti tennisti che non pensano che si giocherà nel 2020”

    Il presidente di Tennis Australia Craig Tiley ha rilasciato un’intervista a The Age dove ha parlato del futuro del tennis nel post-pandemia e degli Australian Open del 2021 che potrebbero essere a rischio.
    “Non mi è nemmeno passato per la mente di contemplarlo. Faremo tutto il possibile affinché il torneo possa essere giocato in quel momento e dove dovrebbe essere giocato. Non c’è possibilità di giocare fuori dal Melbourne Park. Non solo perché si tratta di una questione storica, ma anche perché c’è una maggiore sicurezza intorno ai tennisti”.

    Tiley è già concentrato sul 2021 e rivela un pensiero per la prossima stagione:
    “Ho avuto l’opportunità di parlare con molti tennisti a livello mondiale e tutti mi dicono che stanno già pensando alla stagione 2021. Pensano che ci sia la possibilità di non poter più competere nel 2020 e nutrono le loro speranze nel nostro evento”. LEGGI TUTTO

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    Mikael Ymer all’ATP: “Non importa da dove vieni, ma l’impegno che ci metti”

    Mikael Ymer

    Il 21enne svedese Mikael Ymer ha rilasciato un’interessante intervista al sito ufficiale dell’ATP, in cui racconta il suo approccio al tennis e alla vita. Nonostante la giovane età, Mikael sembra un ragazzo assai maturo e con obiettivi che vanno ben oltre i successi sportivi.
    “Gioco per me stesso, ma anche per la mia famiglia, il mio paese e, perché no, anche per la prossima generazione di ragazzi. E’ qualcosa a cui penso molto spesso. Non mi riferisco solo ai prossimi giovani tennisti svedesi, sarei molto felice di diventare una ispirazione per tutti i giovani del mio paese, essere un esempio di come lottare e avere un sogno, dando tutto per raggiungerlo. Vorrei poter spingere a credere in se stessi e che non importa da dove vieni o quale sia il tuo background o le possibilità economiche. Devi prenderti un rischio e darci dentro per raggiungerlo”.
    La famiglia Ymer è originaria dell’Etiopia. Il padre Wondwosen ha un passato da calciatore e lavora in un’impresa di lattici, mentre la madre Kelem è dottoressa. Vivono a Stoccolma, ben integrati nella capitale svedese. Il padre aveva iniziato i due figli al calcio, ma ben presto il tennis prese il sopravvento, soprattutto grazie al fratello Elias, più grande di Mikael (best ranking a ridosso della top100 ATP un paio d’anni fa); incuriosito dallo sport della racchetta – in un’epoca di crisi nerissima per il tennis scandinavo dopo i fasti degli anni 70-00 – Mikel ha seguito le orme del fratello, scoprendo di aver un certo talento e iniziando il percorso verso il tennis Pro.

    “Credo che il tennista abbia una mentalità che lo spinge a pensare a se stesso, e non solo per il fatto che il tennis sia uno sport individuale. Ma la cosa più importante, e che non dimentico mai, è restare un bravo ragazzo. Per me è fondamentale comportarmi bene ed avere buoni rapporti con tutti” racconta Mikael.
    Per il 21enne, Stefan Edberg resta la principale fonte di ispirazione: “Il modo in cui ha condotto la sua carriera e l’umiltà con cui si è sempre presentato a tutti lo rendono ai miei occhi una vera leggenda ed esempio. Lui tratta tutti allo stesso modo, ed è sempre estremamente cordiale e gentile, non solo con me ma anche con tutta la mia famiglia. E’ una persona straordinaria”.
    Ymer è uno dei giovani maggiormente cresciuti nel 2019, entrando nei migliori 70 giocatori del ranking, ma crede di aver ancora moltissimo da imparare: “Ho solo 21 anni, non posso pensare di conoscere già tutto quel che serve, soprattutto come persona. Ci sono molte cose su cui sto lavorando quando non sono in campo e sto cercando di capire che tipo di persona voglio diventare. Sto vivendo molte esperienze, ma la mia speranza è quella di arrivare un giorno ad appendere la racchetta al chiodo ed essere ricordato non solo come un ragazzo che aveva talento per colpire una pallina gialla… Come arrivarci? Non sono ancora sicuro del percorso, ci vorrà del tempo, ma la cosa principale è arrivare ad essere una persona che possa esser presa ad esempio”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ultimate Tennis Showdown: la seconda edizione inizia già sabato e avrà anche il torneo femminile

    Matteo Berrettini vincitore della prima edizione

    E’ confermato: Patrick Mouratoglou organizzerà addirittura una seconda edizione di Ultimate Tennis Showdown – un torneo di esibizione con molte regole assolutamente innovative – a partire da questo sabato presso la sua Academy. La squadra avrà di nuovo un cast di 10 giocatori e comprenderà anche un torneo femminile, con alcuni nuovi nomi già annunciati, come Fernando Verdasco, Grigor Dimitrov, Alizé Cornet e Anastasia Palvyuchenkova, che si aggiungeranno a quelli di Dustin Brown e Richard Gasquet. Non giocheranno Stefanos Tsitsipas e Matteo Berrettini, finalisti della prima edizione.

    Anche il format della competizione cambia leggermente:
    Format evento UTS2
    Uomini:
    – 2 gruppi da 4 giocatori
    – Il vincitore di ogni gruppo si qualificherà per la semifinale
    – corsia preferenziale per la semifinale per due giocatori da annunciare
    – Final Four il 2 agosto
    donne:
    – Final Four con semifinaliil 1° agosto e finale il 2 agosto LEGGI TUTTO

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    Nella seconda giornata dell’Open ad inviti della Racchetta d’Oro numero 60 bene Vavassori e Pellegrino

    Andrea Vavassori – Foto Sergio Errigo

    Conferme e sorprese dalla seconda giornata di tabellone principale dell’Open ad inviti della 60esima Racchetta d’oro al Royal Club Torino. Le prime sono arrivate, sul campo centrale del circolo torinese, dalla racchette di Andrea Vavassori, talento locale classe 1995 ed Andrea Pellegrino, pugliese classe 1997, rispettivamente la prima e la seconda testa di serie.
    Vavassori, seguito in tribuna da tutta la famiglia compreso il padre coach Davide, ha dato un saggio delle proprie capacità balistiche in prossimità della rete (sua caratteristica tecnica) e confermato la grande crescita messa nel proprio gioco a partire dalla scorsa stagione. Dopo una partenza equilibrata contro il siciliano Antonio Campo (2-2), Vavassori ha cambiato decisamente marcia e con due break ha fatto suo il primo set. Nel secondo ha giocato mantenendo alti i ritmi e la concentrazione e non concedendo nulla al suo avversario. Ha chiuso, raccogliendo consensi generali e applausi, sul 6-2 6-0. Poco prima aveva sigillato in modo vincente il proprio esordio in tabellone anche Andrea Pellegrino, che si era imposto 6-1 6-2 sul pur bravo Alberto Cammarata, classificato 2.3. Pellegrino incontenibile con il diritto con il quale si è confermato capace di far male da ogni zona del campo. La sorpresa della prima parte di programma era invece arrivata dalla racchetta del toscano classe 1994 Federico Maccari, 2.2, che ha eliminato in due set (6-3 6-4) il torinese Edoardo Lavagno, 2.1 e tra gli accreditati della vigilia a scalare il tabellone. Diritto e servizio le armi del toscano, entrato ufficialmente a far parte dello staff tecnico dell’Ace Tennis Center al Monviso Sporting Club, con le quali ha avuto la meglio del mancino dei Ronchiverdi: “E’ stato importante partire bene in entrambi i set – ha detto al termine – e superare i momenti delicati delle frazioni nel modo migliore, vedi quando mi sono trovato 3-2 e servizio e ho annullato tre palle per il contro-break sullo 0-40 nella frazione iniziale”. A fatica ha superato lo scoglio di 2° turno Luca Tomasetto, altro 2.1 dei Ronchiverdi Torino (come Lavagno) rappresentato dal russo-braidese Denis Golubev. Partita non spettacolare ma agonisticamente dai toni elevati nella quale Tomasetto sembrava comandare senza difficoltà (5-1), poi si è visto quasi agganciare dal rivale (6-4) e portare al tie-break nel secondo set, dopo essere andato a servire per il match prima sul 5-4, poi sul 6-5. Tie-break interminabile e con alcune palle dubbie, chiuso dal torinese 11-9. A chiudere il programma di giornata la bella sfida tra Marco Bella, classe 1988, e il 2001 sanremese Matteo Arnaldi, professionista “consumato” in campo e fuori a dispetto della giovane età. E’ stato il 2.3 casalese Marco Bella a partire meglio, sorprendendo il semifinalista del Bonfiglio 2019 soprattutto con il diritto fulminante. Bella ha chiuso al nono gioco. Arnaldi ha incassato la sconfitta parziale e reagito da campione rifilando al più esperto rivale un netto 6-0 nella seconda frazione. Nel match tie-break è tornato l’equilibrio sul terreno di gioco ma è stato Arnaldi, seguito in tribuna dal manager Davide Bima, a salire nei quarti sullo score complessivo di 3-6 6-0 10-6. Promosso ai quarti anche Andrea Guerrieri, altro 2.1 in tabellone, grazie al successo per 7-5 6-4 contro Pietro Fellin. Passaggio di turno infine per Simone Roncalli, 2.2, che ha piegato l’argentino Juan Pablo Paz, oggi 2.3 ma già numero 284 ATP, per 6-4 0-6 10-7.Oggi il tabellone Open proporrà i quarti di finale dell’Open ad inviti. Alle 17 apriranno sui due campi affiancati Pellegrino – Roncalli e Guerrieri – Maccari. A seguire (non prima delle 18,30) Vavassori troverà Eremin e Tomasetto il sanremese Arnaldi. Altra giornata tutta da vivere mentre si stanno completando anche gli altri tabelloni classici della Racchettà d’Oro che si chiuderanno tra sabato, domenica e lunedì prossimi. LEGGI TUTTO

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    Franco Davin ha avuto il coronavirus: “Pensavo di morire”

    L’argentino Franco Davin, ex allenatore dell’italiano Fabio Fognini e dei connazionali Juan Martín del Potro e Gastón Gaudio, gli è stato diagnosticato il COVID-19 all’inizio di questo mese e ha detto a La Nación che pensava di morire.
    Davin, che ha portato Fognini nella top 10, Del Potro al titolo degli US Open 2009 e Gaudio al Roland Garros 2004, ha 50 anni, un buon fisico e nessuna malattia precedente. Ex tennista, l’attuale allenatore del britannico Kyle Edmund, vive da alcuni anni a Miami, dove ha trascorso la quarantena a casa con la sua famiglia, cercando di preservare il figlio più giovane, Nacho, che ha la sindrome di Down ed è nelle persone con maggiore rischio. “Ho avuto la sensazione che a Miami sarebbe stato simile a quello che è successo a New York (in termini di infezione), perché è un posto dove passa molta gente. Ma non è successo: poi hanno cominciato ad aprire, è iniziato il tennis e la vita normale. Lavoro con molti ragazzi di 18, 20 e 22 anni, che apparentemente sono asintomatici e sembrano essere solo portatori del virus. Quando ho fatto il test ed è risultato positivo , tutte le persone che erano state con me sono state sottoposte al test e nessuno aveva sintomi o il virus. Così ho avuto la sensazione di non avere la malattia. Ma in quello stesso fine settimana ho iniziato ad avere la perdita del gusto e olfatto. Lì mi sentivo già un po’ meglio fisicamente”, ha rivelato l’allenatore, che ha detto che pensava di avere l’influenza.

    “Il quarto e quinto giorno poi le cose sono andate peggio , la tosse e il fiato corto sono iniziati. Questa è la cosa peggiore. Nel mio caso è quello che mi ha fatto più spaventare perché abbiamo letto quello che succedeva nel mondo. Ho amici italiani che mi hanno detto una cosa, gli spagnoli un’altra. Mi ha fatto molto comodo avere un misuratore di saturazione di ossigeno nel sangue, per esempio”.
    Franco è rimasto a casa isolato dalla sua famiglia e solo sua moglie Mariana aveva un contattato per consegnargli del cibo fuori dalla stanza di isolamento. Senza prendere alcun farmaco, solo paracetamolo per controllare la febbre, l’argentino dice che ha passato quattro notti disperate, “La cosa peggiore è stata la mancanza d’aria, perché non si sa fino a dove può arrivare. Ero al limite. Di notte la disperazione era maggiore. La situazione era molto brutta, ho avuto un brutto momento, sentivo che stavo per morire, che mi mancava l’aria. Ho anche un amico medico, Miguel Castelán, e lo sentivo ogni giorno. Ma poi le cose dopo diversi giorni di lotta sono andate meglio”. LEGGI TUTTO

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    Borna Coric si ritira al terzo set contro il numero 539 ATP a Belgrado

    Borna Coric nella foto

    Borna Coric, numero uno croato e 33° nella classifica ATP, ha gareggiato questa settimana per la prima volta dopo il recupero dal coronavirus nei Campionati Europei Orientali all’Accademia di Janko Tipsarevic. Il 23enne ha vinto una prima partita lunedì, ma questo martedì si è arreso contro il bulgaro Alexander Lazarov.

    Dopo due tiebreak (6-7, 7-6) contro il giovane bulgaro, Coric era sotto 2-0 quando alla fine si è ritirato . Le cause dell’abbandono non sono ancora note. LEGGI TUTTO