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    San Marino Open 2024: Abbati traccia un bilancio positivo “si punta ad organizzare un atp 250”

    Mahena Abbati, direttore del torneo, con il vincitore Alexandre Muller;

    Con la vittoria del francese Alexandre Muller, testa di serie numero 3 del tabellone, va in archivio l’edizione numero 31 degli Internazionali di Tennis San Marino Open, torneo ATP Challenger 125 andato in scena dal 29 luglio al 4 agosto sui campi del Centro Tennis Cassa di Risparmio di Fonte dell’Ovo.
    A tracciare il bilancio dell’evento è il Direttore del Torneo, Mahena Abbati.
    “Anche quest’anno le aspettative della vigilia sono state rispettate – sottolinea con soddisfazione -. Abbiamo vissuto una settimana di grande tennis, culminata con la vittoria di Muller, lo scorso anno partito come favorito del seeding ma uscito di scena al primo turno. La finale, dal punto di vista dello spettacolo in campo, ha ripagato le attese, così come quasi tutti i match serali, che si sono rivelati molto combattuti. La presenza, per il secondo anno consecutivo, di Fabio Fognini è stata la ciliegina sulla torta, così come di grande richiamo sono stati i nomi di due ex top 20 come Albert Ramos Vinolas e Benoit Paire, ma sono convinta che diversi dei protagonisti all’opera, molti dei quali giovanissimi, faranno parlare di loro”.
    Dal punto di vista delle presenze, si è andati molto vicini al record dello scorso anno. “Abbiamo stimato oltre 12 mila presenze nell’arco della settimana – spiega Mahena Abbati -, un numero considerevole, soprattutto se si pensa che dovevamo competere con uno degli eventi televisivi più seguiti al mondo, come le Olimpiadi. Abbiamo testimonianze di persone che si sono fatte anche parecchi chilometri per venirci a vedere. Questo dimostra come il nostro torneo sia una risorsa importante per San Marino anche in chiave turistica. A ciò si aggiunge l’indotto economico che genera e riversato quasi per intero in Repubblica, a cominciare dalle presenze alberghiere, con oltre 140 camere impegnate per una media di 6/7 notti. Desidero sottolineare anche la visibilità mediatica, garantita fin dal lunedì attraverso le dirette di San Marino RTV, e di Sky a partire dai quarti di finale, oltre ad una prestigiosa partnership come quella con il Corriere dello Sport. E poi ci sono i tennisti che, per diversi giorni, si rendono ambasciatori del nostro splendido territorio in un mondo sempre più importante come quello dei social network”.
    C’è poi l’aspetto organizzativo, ancora una volta superato a pieni voti.
    “È quello che ci sentiamo dire da giocatori, arbitri e altri addetti ai lavori e che, ci auguriamo, passi anche al pubblico. Per chi assiste sono otto giornate intense di incontri ma per noi significano mesi e mesi di lavoro. E se io, passatemi il paragone, rappresento il direttore d’orchestra, posso contare su una squadra di ottimi e instancabili collaboratori che, insieme, suonano alla perfezione. Sono grata a loro e orgogliosa del loro lavoro. Da fuori probabilmente non si percepisce lo sforzo organizzativo che sta dietro ad un evento come questo. Da ultimo il ringraziamento più importante che va alle istituzioni e ai nostri sponsor, il cui sostegno è fondamentale per far sì che questo torneo possa consolidarsi anno dopo anno”.
    Le prossime sfide, intanto, sono già tracciate. “La Federazione Sammarinese Tennis è molto ambiziosa. Non è un mistero che punti a riportare l’evento nel circuito maggiore, organizzando un ATP 250. Conoscendo la determinazione del consiglio federale, a cominciare dal presidente Christian Forcellini – – conclude il direttore del torneo – so che faranno di tutto per riuscirci”. LEGGI TUTTO

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    Da Montreal: Sinner “Djokovic-Alcaraz? Una partita incredibile. Capisco la sua emozione, ha lavorato duramente”

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Manca poco per rivedere in azione Jannik Sinner dopo non aver potuto godere della sua presenza ai Giochi Olimpici di Parigi a causa di una malattia. Ora, l’italiano è atterrato in Canada per disputare l’ATP di Montreal, dove difende il titolo conquistato lo scorso anno nella città di Toronto. Nel Media Day del torneo, il numero 1 è stato ovviamente interrogato sulla finale olimpica tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Così, Jannik ha parlato di cosa ha pensato di quella grande partita e di cosa ha provato nel vedere il serbo appendere al collo la medaglia d’oro. Inoltre, ha anche aggiornato su come si sente fisicamente per affrontare questa sfida in Canada in vista del tour sui campi duri.
    Djokovic vs Alcaraz, una partita incredibile“Certo che ho visto un po’ della partita. All’inizio mi stavo allenando, quindi quando sono tornato ho visto tutto il secondo set ed è stata una partita di altissimo livello. Credo che tutti siano d’accordo su questo, è stata una partita molto fisica. Quando due dei migliori giocatori del mondo si affrontano in questi momenti si crea qualcosa di molto speciale, quindi è stato un piacere vedere questo tipo di partita. Credo che tutti ne abbiamo goduto molto, questo tipo di livello non si vede tutti i giorni. Quindi sì, è stata una partita incredibile”.
    Sulle assenze a Montreal dopo i Giochi Olimpici“Dipende da quanto bene giochi lì e da quanto lontano arrivi. Ovviamente se giochi per una medaglia negli ultimi due giorni dell’altro torneo c’è una percentuale molto alta che tu non sia qui per giocare perché il corpo ha bisogno di un certo tempo per recuperare e anche per adattarsi a una nuova superficie. L’ultima volta che abbiamo giocato sul cemento è stato a Miami, quindi è passato un po’ di tempo e bisogna abituarsi. Se fosse stato così, forse neanch’io sarei qui. Ma questa settimana c’è ancora un tabellone di alto livello qui, quindi sarà una settimana molto interessante”.
    Sulle lacrime di Novak dopo aver vinto l’oro“Certo che lo capisco, ma credo che lui lo capisca più di chiunque altro. Ha lavorato duramente per ottenere quella medaglia, che era l’ultima cosa che aveva davvero bisogno di conquistare e questo lui lo aveva in mente. È stato vicino un paio di volte, vincendo il bronzo, arrivando quarto un paio di volte, e quest’anno era il suo anno. È stata una scena molto bella vedere quanto significasse per lui e anche la reazione di Carlos dopo. È la stessa reazione in senso contrario. Lavoriamo per questo tipo di cose e successi. Ovviamente, Novak ha molti anni in più di aspettative ed è molto bello vederlo”.
    Come si sente ad essere tornato?“Mi sento molto bene. Sono arrivato qui abbastanza presto, prima per eliminare il jet lag e secondo per recuperare qui, l’ultima parte di quello che mi rimaneva. Sicuramente, i primi due giorni sono stati molto lenti, senza molta pratica, cercando di riabituare il corpo. Ora sto tornando ad allenarmi un po’ più duramente e sento il mio fisico abbastanza bene e pronto per tornare a competere. Certamente, è passato un po’ di tempo dall’ultima partita di tennis che ho giocato a Wimbledon. È molto emozionante essere qui e spero di poter mostrare un buon tennis”.
    Sulle condizioni a Montreal“Senza dubbio questa è la mia superficie preferita, ma ogni situazione è diversa. Qui la palla, per esempio, vola molto, quindi devi sentire la palla e il campo un po’ di più. Qui, per esempio, la palla vola parecchio, quindi devi sentirla un po’ di più e cercare di giocare con una buona mentalità contro ogni avversario che affronti, andare giorno per giorno. Domani credo che giocherò in doppio e poi vedremo come andrà, che è un buon inizio per me, cercando di prepararmi nel miglior modo possibile per il singolare. Quindi vedremo”. LEGGI TUTTO

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    Elina Avanesyan cambia bandiera: da russa ad armena nel circuito WTA

    Elina Avanesyan RUS, 17.09.2002

    Sebbene sia nata a Pyatigorsk quasi 22 anni fa, Elina Avanesyan stava lavorando negli ultimi mesi a un cambio di nazionalità all’interno del circuito femminile. Rappresentando la Russia dalla stagione 2017, il cambio di rotta della giocatrice è evidente dopo aver richiesto questo cambio di bandiera e aver iniziato, proprio da lunedì 5 agosto, a competere come tennista professionista armena. Questo è il paese d’origine della sua famiglia, che dovette emigrare in Russia nel 1992 a causa della guerra.Residente a Valencia e allenata da María José Llorca da un paio d’estati, Avanesyan ha disputato la sua prima finale in singolare nel tour alcune settimane fa, cedendo nel WTA 250 di Iasi contro Mirra Andreeva. Posizionata all’interno della top 60, ora cercherà di ripetere quell’esperienza con un’identità completamente diversa.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Stefanos Tsitsipas: “la mia medaglia per questa settimana sarà cercare di essere più vicino a tornare tra i top 10”

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Patrick Boren

    Stefanos Tsitsipas è pronto ad affrontare una nuova sfida dopo i Giochi Olimpici di Parigi, poiché il calendario tennistico non dà tregua. Il greco è già al Masters 1000 di Montreal, dove desidera fare una grande prestazione e approfittare dell’assenza di grandi figure come Novak Djokovic o Carlos Alcaraz. Tuttavia, Stefanos ha confessato ai media che non presterà attenzione a questa circostanza, ma lotterà come sempre per tornare al posto che tanto desidera.
    “Non ho prestato molta attenzione al quando o ai possibili incroci, non sono quel tipo di giocatore. Cerco di sfruttare al massimo le mie opportunità indipendentemente dal tabellone e spero di farmi strada in questo torneo quest’anno. È normale che dopo un torneo olimpico con certi obiettivi di medaglia si arrivi qui con grandi aspettative. Non è facile giocare dopo un torneo olimpico, ci saranno diverse assenze, metà dei giocatori inizieranno mercoledì e dovrò cercare di sfruttare al massimo le partite che ho giocato nelle settimane precedenti. Sarebbe stato diverso se fossi arrivato con una medaglia, ma la mia medaglia per questa settimana sarà cercare di essere più vicino a tornare tra i top 10”.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner da Montreal: “Parigi mi ha spezzato il cuore”

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Jannik Sinner si prepara a tornare in campo mercoledì nel torneo ATP di Montreal, dopo aver dovuto rinunciare alle Olimpiadi di Parigi a causa di una fastidiosa tonsillite. Il giovane talento italiano ha condiviso i suoi pensieri e le sue emozioni in vista del suo debutto nel prestigioso torneo canadese.
    “La tonsillite è stata difficile da digerire,” ha confessato Sinner, rivelando la gravità del suo recente problema di salute. “Sono stato sotto antibiotici per quasi sette giorni.” Questa dichiarazione sottolinea quanto sia stato impegnativo per il tennista altoatesino superare questo ostacolo fisico, che gli ha impedito di partecipare a uno degli eventi più attesi dell’anno.La delusione per aver mancato l’appuntamento olimpico è palpabile nelle parole di Sinner: “Mi ha spezzato il cuore non poter andare a Parigi, era uno degli obiettivi principali della mia stagione.”
    Tuttavia, nonostante la delusione, Sinner dimostra una maturità sorprendente per un atleta della sua età. “A volte però non si può far altro che accettare le situazioni sfavorevoli,” ha affermato, aggiungendo: “e provare, anche se non è semplice, a trovare le cose positive.”Il ritorno di Sinner a Montreal sarà dunque un momento cruciale per il giovane italiano. Non solo rappresenta il suo ritorno alle competizioni dopo la battuta d’arresto causata dalla malattia, ma anche un’opportunità per dimostrare la sua capacità di superare le avversità e tornare più forte di prima.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tennis e Olimpiadi: Urgente necessità di riforma

    Novak Djokovic campione olimpico a Parigi 2024

    Le Olimpiadi 2024 di scena a Parigi si sono concluse, ma nel mondo del tennis persistono preoccupazioni significative riguardo all’organizzazione del torneo olimpico. Nonostante l’importanza dell’evento, che si svolge solo ogni quattro anni, sembrano emergere diverse criticità che richiedono un’attenzione immediata.In primo luogo, si evidenzia una mancanza di collaborazione tra le principali organizzazioni tennistiche – ITF, ATP e WTA. Queste entità dovrebbero lavorare in sinergia per ottimizzare il calendario, considerando la rarità e il prestigio dell’evento olimpico. Un maggiore coordinamento potrebbe garantire che i migliori giocatori siano nelle condizioni ottimali per partecipare, senza compromettere i loro impegni nel circuito regolare.
    Un altro punto critico riguarda la durata del torneo. Attualmente, l’evento tennistico olimpico si svolge in un periodo troppo compresso, che non rende giustizia alla sua importanza. Io suggerirei che il torneo dovrebbe estendersi su almeno 10-11 giorni, permettendo una migliore distribuzione delle partite e garantendo ai giocatori il necessario riposo tra un incontro e l’altro.
    La struttura attuale del torneo olimpico, che prevede cinque competizioni distinte – singolare maschile e femminile, doppio maschile e femminile, e doppio misto – pone sfide logistiche significative. Alcuni atleti si trovano a dover affrontare due partite (o tre) in un solo giorno, spesso senza la possibilità di recuperare adeguatamente il giorno successivo. Questa programmazione intensa non solo mette a rischio la salute degli atleti, ma potrebbe anche compromettere la qualità del gioco e, di conseguenza, lo spettacolo offerto al pubblico.
    Per affrontare queste problematiche, è necessario un ripensamento complessivo del formato olimpico per il tennis (anche con la riduzione dei tabelloni di singolare). Le organizzazioni coinvolte dovrebbero considerare una revisione del calendario, un’estensione della durata del torneo e una migliore distribuzione delle partite. Solo attraverso questi cambiamenti si potrà garantire che le Olimpiadi rappresentino veramente il pinnacolo del tennis mondiale, offrendo agli atleti le migliori condizioni per esprimere il loro talento e al pubblico uno spettacolo all’altezza delle aspettative.
    È tempo che ITF, ATP e WTA uniscano le forze per creare un evento che sia davvero degno dello spirito olimpico, rispettando al contempo le esigenze degli atleti e la migliore qualità possibile.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sara Errani e Jasmine Paolini a discovery+: “È stata dura ma siamo contentissime!” (intervista anche a Lorenzo Musetti)

    Jasmine Paolini e Sara Errani nella foto – Foto Getty Images

    Sara Errani e Jasmine Paolini conquistano uno storico oro per l’Italia del tennis alle Olimpiadi, sconfiggendo nel doppio la coppia formata da Mirra Andreeva e Diana Shnaider, tenniste di nazionalità russa che hanno gareggiato come “Atleti Individuali Neutrali” (AIN). È stato il super tie-break, conclusosi 10-7 in favore delle azzurre, a decidere la finale. LA PREMIAZIONE DI ERRANI/PAOLINI CON LA MEDAGLIA D’ORO Sara Errani al termine del match dichiara ai microfoni di discovery+: “Questa finale è pazzesca per come è andata: abbiamo iniziato malissimo il primo set poi siamo state lì e in qualche modo l’abbiamo tirata su. È stata dura ma siamo proprio felici”.“E’ un sogno che diventa realtà, ho sognato tante volte questo momento, e l’ho rincorso lavorando duramente per un anno. Ora voglio dormire un po’ con la medaglia, che ancora non ci credo”. E’ una medaglia speciale, nella mia carriera prima di ricevere la prposta di Jasmine non avevo mai pensato in effetti a provare a centrare un obiettivo simile”. GLI HIGHLIGHTS DELLA FINALE ERRANI-PAOLINI IL MINI-MOVIE DI ERRANI-PAOLINI CAMPIONESSE OLIMPICHE Jasmine Paolini aggiunge: “È stato difficilissimo. Io ero entrata molto tesa e facevo fatica, poi un pochino la tensione è andata via e abbiamo iniziato a giocare meglio. È stata dura ma siamo contentissime. Veramente un’emozione unica.”“E’ qualcosa di speciale tenere questa medaglia al collo, è stato tutto bellissimo: vincere, vincere in doppio e vincere qui. E’ un’emozione e una soddisfazione che solo pochi mesi fa non potevo nemmeno immaginare. Provo tanta gioia, solo tanta gioia. INTERVISTA A LORENZO MUSETTI BRONZO OLIMPICO LEGGI TUTTO

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    Djokovic trionfa a Parigi: oro olimpico e ‘Golden Slam’ completato

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    Il serbo Novak Djokovic è oggi l’uomo più felice del mondo dopo essersi aggiudicato la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Parigi. Inoltre, ha compiuto l’impresa senza perdere un solo set lungo il percorso (mai accaduto), nemmeno nella finale contro Carlos Alcaraz, che si è conclusa con due tiratissimi tie-break.
    Al quinto tentativo ce l’ha fatta e il serbo è riuscito finalmente a raggiungere uno dei suoi maggiori obiettivi. Diventa così il quinto giocatore nella storia a conquistare il ‘Golden Slam’, ovvero vincere i 4 tornei del Grande Slam e l’oro olimpico nel singolare. Si unisce, quindi, a Rafa Nadal, Andre Agassi, Steffi Graf e Serena Williams.
    Il serbo ha fatto così la storia per il suo paese, diventando inoltre il giocatore più anziano, a 37 anni, a vincere una medaglia d’oro. Un dato significativo che dimostra la perseveranza di un giocatore che non si è fermato finché non ha raggiunto il suo obiettivo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO