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    Volandri difende Sinner: ‘Una squalifica sarebbe la più grande ingiustizia della storia’

    Filippo Volandri – Foto FITP

    Filippo Volandri, capitano dell’Italia di Coppa Davis, ha difeso con forza Jannik Sinner riguardo la possibile squalifica che potrebbe arrivare dal TAS dopo il ricorso della Wada in seguito al testo positivo al clostebol.
    “Non voglio nemmeno pensare a una possibile squalifica di Sinner, data la sua onestà e le prove irrefutabili che ha fornito”, ha dichiarato l’ex tennista. “Se c’è una persona che può tenere la testa alta, quella è Jannik. Una squalifica sarebbe la più grande ingiustizia della storia”.
    Parole nette quelle del capitano azzurro, che difende a spada tratta uno dei protagonisti del successo italiano in Coppa Davis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La confessione di Johnson: “Dopo aver perso con Sinner volevo ritirarmi, pensavo fosse scarso”

    Steve Johnson nella foto

    Una storia che racconta perfettamente l’evoluzione di Jannik Sinner e quanto le prime impressioni possano essere ingannevoli. Steve Johnson ha rivelato un aneddoto esilarante sul suo primo incontro con l’attuale numero 1 del mondo, avvenuto a Roma nel 2019.
    L’INCONTRO A ROMA“Ero numero 59 del mondo e dovevo affrontare un ragazzino locale di 17 anni sul Centrale”, racconta Johnson. “Ho visto questo ragazzo magrissimo e ho pensato che sarebbe stato imbarazzante perdere. Ho vinto facilmente il primo set 6-1”. Ma le cose cambiarono rapidamente: Sinner vinse 1-6 6-1 7-5, nonostante Johnson avesse servito sul 4-1 nel terzo set e avesse avuto anche un match point sul 5-3.
    LA REAZIONE DRAMMATICA“Tornato negli spogliatoi, ho chiamato il mio agente dicendogli di cancellare tutti i miei impegni, che mi ritiravo dal tennis”, confessa Johnson. “Non potevo accettare la vergogna di perdere con quel ragazzo. Gli ho detto che avevo perso contro un diciassettenne scarsissimo che non avrebbe mai più vinto una partita in vita sua, se non quella contro di me”.
    LA PREVISIONE SBAGLIATACuriosamente, sia l’allenatore che l’agente di Johnson videro qualcosa di speciale in Sinner, suggerendo al loro giocatore di dare tempo al giovane italiano, prevedendo che sarebbe diventato un grande campione. Una visione che si è rivelata profetica, considerando che poco più di un anno dopo Sinner raggiungeva i quarti al Roland Garros.
    L’IRONIA DEL DESTINO“Sono felice di vedere quanto sono bravo a individuare i talenti”, scherza oggi Johnson. “Non potevo immaginare che cinque anni dopo sarebbe stato al vertice del tennis mondiale, ma sono contento di essere una nota a piè di pagina nella sua storia grazie a questa partita”.
    LA CRESCITA DI SINNERA differenza di Alcaraz, che è sempre stato visto come un predestinato, il tennis di Sinner a 17 anni non lasciava presagire un futuro così brillante. È stato il duro lavoro a portare l’italiano al vertice del tennis mondiale, dimostrando che le prime impressioni possono essere fuorvianti e che il talento può manifestarsi in modi diversi.
    Un aneddoto che non solo fa sorridere, ma che racconta perfettamente le emozioni dello sport e come il tempo possa cambiare drasticamente le prospettive.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Furlan: ‘Anno pazzesco per Paolini, ora ispirazione Sinner per crescere ancora’”

    Jasmine Paolini nella foto – Foto Getty Images

    Renzo Furlan, coach di Jasmine Paolini, ha tracciato in un’intervista a Tuttosport il bilancio di una stagione straordinaria e delineato i piani per il futuro della numero 4 del mondo.
    UN 2024 DA INCORNICIARE“È stato un anno pazzesco”, ha dichiarato Furlan, “dal titolo 1000 a Dubai alle due finali Slam, dall’oro olimpico nel doppio con Sara Errani ai quattro tornei vinti insieme. Una stagione straordinaria, ma ora dobbiamo concentrarci sui prossimi impegni”.
    IL PROGRAMMADopo un meritato riposo fino al 1-2 dicembre, Paolini riprenderà gli allenamenti in vista della United Cup a Sydney. “L’annata è durata fino al 20 novembre, con tantissime partite in singolare e doppio. Aveva bisogno di 10 giorni per staccare. Prima di Natale partiremo per l’Australia, dove giocheremo ad Adelaide prima dello Slam di Melbourne”.
    GLI OBIETTIVI TECNICI“Continueremo a lavorare sul servizio, molto migliorato ma ancora discontinuo”, ha spiegato Furlan. “Ha fatto notevoli progressi nel diritto difensivo e proveremo a farle usare di più il rovescio lungolinea che può diventare un valore aggiunto”.
    L’ISPIRAZIONE SINNER“Per alcuni accorgimenti tecnici ci siamo ispirati a Sinner”, ha rivelato Furlan. “La sua forza sta nel grande timing sulla palla unito a una stabilità che gli viene dallo sci. Non è solo un numero 1, in questo momento è dominante, lo abbiamo visto alle Finals. È un’epoca d’oro per il tennis italiano. Nel femminile l’età delle nostre giocatrici è più alta, ma abbiamo una top 5 e altre tre nelle prime 100. Mi auguro che sull’onda di questi brillanti risultati arrivino altre ragazze”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Thiem, un ultimo regalo ai tifosi: parteciperà all’esibizione di Caen

    Dominic Thiem – Foto Getty Images

    Dominic Thiem non ha ancora finito con il tennis. Dopo il commovente ritiro all’ATP 500 di Vienna lo scorso ottobre, l’ex numero 3 del mondo ha accettato di partecipare a un ultimo evento prima della fine dell’anno: il torneo di esibizione di Caen.L’austriaco condividerà il campo anche con Richard Gasquet e Ugo Humbert nel tradizionale evento di dicembre, regalando ai tifosi un’ultima occasione di vederlo in azione.
    Thiem aveva deciso di appendere la racchetta al chiodo dopo anni difficili in cui non era mai riuscito a ritrovare la fiducia dei tempi migliori. La sua ultima partita ufficiale si era conclusa con una sconfitta davanti al pubblico di casa a Vienna contro il nostro Luciano Darderi.Una bella notizia per i fan che potranno godere ancora una volta del tennis dell’ex campione dello US Open prima del suo definitivo addio alle competizioni.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Lahyani ‘il cantante’, Michelsen l’outsider e quel Nadal che doveva vincere ‘solo’ due Roland Garros

    Mohamed Lahyani nella foto

    Un articolo che raccoglie tre storie diverse dal mondo del tennis: dall’aneddoto divertente su Lahyani alle confessioni di una giovane promessa, fino al ricordo di Santoro su un giovanissimo Nadal.
    LAHYANI, IL CANTANTE ARBITROMohamed Lahyani è diventato uno dei personaggi più caratteristici del circuito. Come racconta Thanasi Kokkinakis in una divertente conversazione con Shapovalov e Thiem, l’arbitro svedese è famoso per il suo modo unico di cantare i punti, aggiungendo “dramma” alla sua intonazione nei momenti più importanti.
    MICHELSEN SI RACCONTAAlex Michelsen, numero 42 ATP a soli 20 anni e qualificato per le NextGen Finals, ha rivelato: “Due anni fa pensavo fosse impossibile diventare tennista professionista. Sono sempre stato un giocatore solido, ma mai eccezionale come Alcaraz o Rune, che sapevamo sarebbero diventati fortissimi fin da giovani”.Il giovane americano ha anche sottolineato l’importanza della preparazione fisica: “Il lavoro in palestra è fondamentale, soprattutto per come sta evolvendo il tennis oggi. La coordinazione è un fattore chiave per un fisico come il mio, anche se ho ancora molto da migliorare”.
    IL RICORDO DI SANTORO SU NADALIn occasione del ritiro di Nadal, Fabrice Santoro ha ricordato il suo primo incontro con il maiorchino: “La prima volta che sentii parlare di Nadal fu a Monte Carlo. Albert Costa mi disse: ‘Vedi quel ragazzino che si sta allenando? In Spagna riponiamo grandi speranze in lui. Penso che vincerà uno o due Roland Garros’. Ha sbagliato di 11 o 12”, ha scherzato l’ex tennista francese, riferendosi ai 14 titoli di Nadal a Parigi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP Awards, polemiche sulle nomination: esclusi gli allenatori di Sinner e Alcaraz

    Simone Vagnozzi con Darren Cahill – Foto getty images

    La lista dei candidati agli ATP Awards 2024 ha scatenato nuove polemiche, in particolare per la categoria “Coach of the Year”. Come già accaduto lo scorso anno, quando la vittoria di Darren Cahill e Simone Vagnozzi aveva fatto discutere, anche quest’anno le nomination hanno sollevato perplessità.
    LE ESCLUSIONI ECCELLENTITra i nominati figurano gli allenatori di Popyrin, Perricard, Fritz, Paul e Draper, ma sorprendentemente mancano:– Cahill e Vagnozzi (team Sinner), nell’anno migliore dell’italiano– Juan Carlos Ferrero (Alcaraz), che ha guidato lo spagnolo alla conquista di due Slam– Alexander Zverev Sr., dopo una stagione straordinaria del figlio
    IL PRECEDENTELo scorso anno, quando Djokovic vinse tre Slam ma il premio non andò a Goran Ivanisevic, il serbo ironizzò dicendo che per vincere nel 2024 avrebbero dovuto conquistare tutti e quattro i Major.
    LA QUESTIONE DEL VOTOSebbene le nomination derivino dal voto degli allenatori del circuito, emerge un interrogativo: che senso ha escludere dai cinque finalisti gli allenatori dei due tennisti che hanno dominato la stagione degli Slam e si sono contesi il numero 1?
    IL PREMIO FAN FAVORITEResta da scoprire chi vincerà il premio del pubblico. Sinner, vincitore nel 2023, potrebbe aver perso popolarità a causa delle vicende extra-campo. I favori sembrano orientati verso Alcaraz, vincitore di due Slam e con una campagna solida alle spalle.
    UNA RIFORMA NECESSARIA?La situazione suggerisce la necessità di rivedere il sistema di voto, magari includendo il parere del pubblico o di una giuria di esperti. L’assenza dei migliori allenatori dell’anno tra i nominati rischia di sminuire il valore del premio stesso.
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    Mouratoglou: “Ecco perché Alcaraz batte Sinner nonostante un 2024 dominato dall’italiano”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Antonio Fraioli

    Patrick Mouratoglou ha analizzato il confronto tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, offrendo una prospettiva interessante sul perché lo spagnolo abbia un vantaggio nei testa a testa (6-4), nonostante il dominio dell’italiano nel 2024.
    I PRECEDENTI STAGIONALINel 2024 i due si sono affrontati quattro volte, con Alcaraz che ha vinto tre sfide e Sinner una, peraltro in un evento non ufficiale (la finale del Six Kings Slam).
    L’ANALISI DI MOURATOGLOU“Vedo Alcaraz vincere più spesso contro Sinner perché può creare di più”, ha spiegato il celebre coach a Eurosport. “Ha questo potere extra e può competere con lui anche in termini di mobilità. Il problema è che Alcaraz commette molti errori forzati dove Sinner non li fa. Nei loro scontri ci sono molti alti e bassi e cambi continui”.
    IL FATTORE SINNERMouratoglou ha anche evidenziato le qualità uniche di Sinner: “Può fare un vincente con qualsiasi colpo, è ciò che si percepisce ed è abbastanza inquietante per gli avversari. Non puoi rilassarti, senti che non puoi costruire perché sei sempre in pericolo, su ogni colpo. Credo che la cosa più importante non sia essere in pericolo su ogni colpo ma ciò che fa con la costanza. Ha tutto sotto controllo, ha questo livello di aggressività unito al controllo, questo è ciò che lo rende così speciale”.
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    Zimonjic promuove Djokovic-Murray: “Una scelta intelligente, può funzionare”

    Nenad Zimonjic con Novak Djokovic ai tempi della Davis 2017 – foto getty images

    Nenad Zimonjic, ex numero 1 del mondo in doppio e storico consigliere di Novak Djokovic, ha commentato con entusiasmo la clamorosa unione professionale tra il serbo e Andy Murray, destinata a iniziare nel 2025.
    “Novak è una persona molto intelligente quando si tratta di prendere decisioni importanti, e la sua carriera professionale ne è la prova”, ha dichiarato Zimonjic. “Ha sempre avuto fiducia in me nei momenti in cui aveva bisogno dell’aiuto di qualcuno vicino di cui si fidava. Credo che Andy Murray possa svolgere molto bene questo ruolo perché si conoscono bene, hanno stili di gioco simili e, tatticamente, lo scozzese era uno dei migliori al mondo”.
    Secondo Zimonjic, che ha assistito Djokovic anche nei mesi precedenti alle Olimpiadi 2024, la scelta è legata agli ambiziosi obiettivi del serbo: “Ha sempre obiettivi ambiziosi e, in questo momento, il suo grande obiettivo è vincere un altro Slam. Sa di poterlo fare e ora lo vedo molto più motivato rispetto all’inizio del 2024. Era perso con il suo gioco, gli mancava ambizione, ma abbiamo lavorato bene su vari aspetti prima dei Giochi Olimpici e si sono visti i frutti”.
    “Tutto ciò che Murray ha sperimentato nella sua carriera può aiutarlo molto nel suo nuovo ruolo”, ha aggiunto Zimonjic. “Credo che questa relazione possa funzionare bene. Spero che le cose vadano molto bene per Murray come allenatore”.
    Una partnership che ha suscitato grande interesse mediatico e che, secondo chi conosce bene Djokovic, potrebbe rappresentare la chiave per raggiungere nuovi traguardi storici nel 2025.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO