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    Dal torneo in Russia ai nuovi coach per Cirstea e Etcheverry

    Dal torneo in Russia ai nuovi coach per Cirstea e Etcheverry

    Il panorama tennistico internazionale si arricchisce di interessanti novità in questo finale di stagione, con sviluppi significativi che spaziano dall’organizzazione di eventi speciali ai cambiamenti nelle squadre tecniche di alcuni giocatori.
    In Russia, nonostante il persistente divieto di ospitare tornei del circuito professionistico a causa del conflitto in Ucraina, Gazprom mantiene viva la tradizione tennistica del paese organizzando un prestigioso torneo di esibizione per dicembre. L’evento, che vedrà la partecipazione di due squadre miste di alto livello, sarà guidato da due ex campioni: Mikhail Youzhny e Janko Tipsarevic nelle vesti di capitani. Il tennis spagnolo sarà rappresentato dalla presenza di Roberto Bautista e Pedro Martínez, che si uniranno ad altre stelle internazionali in quello che rimane l’unico evento tennistico di rilievo sul territorio russo.
    3ª edizione dell’evento di esibizione di tennis Gazprom in RussiaIN: 🇦🇺 Kokkinakis, 🇪🇸 Bautista Agut & Martinez, 🇰🇿 Bublik & Putintseva, 🇧🇬 Tomova, 🇷🇸 Lajovic, oltre a Khachanov, Shnaider, PotapovaOUT: 🇳🇱 Griekspoor – assente per infortunio
    Nel circuito femminile, una notizia di particolare interesse riguarda Sorana Cirstea, che ha deciso di dare una svolta significativa alla sua carriera. La tennista rumena, in un momento di rinascita agonistica, ha annunciato una partnership di altissimo profilo con Sven Groeneveld. Il coach olandese porta con sé un bagaglio di esperienza straordinario nel tour WTA, avendo guidato alcune delle più grandi campionesse degli ultimi decenni: da Maria Sharapova ad Ana Ivanovic, da Caroline Wozniacki a Monica Seles, passando per Mary Pierce fino alla più recente collaborazione con Bianca Andreescu. Questa unione promette di dare nuova linfa alla carriera di Cirstea, proiettandola verso obiettivi ambiziosi per il 2025.
    Altrettanto sorprendente è la novità che arriva dal circuito ATP, dove Tomás Etcheverry ha annunciato una collaborazione che ha colto tutti di sorpresa. Il talentuoso argentino ha scelto di affidarsi all’esperienza di Horacio de la Peña, una figura storica del tennis sudamericano. De la Peña, ex giocatore argentino naturalizzato cileno, torna nel ruolo di coach dopo un’assenza quasi ventennale – la sua ultima esperienza risale al 2006 con Guillermo Coria. Negli ultimi anni, de la Peña si è dedicato all’organizzazione di tornei e circuiti in Sudamerica, tra cui spicca la Dove Men&Care Tour, manifestazione che ha contribuito in modo significativo alla crescita di giovani talenti come Cerúndolo, Báez e lo stesso Etcheverry.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic parla del suo nuovo coach Andy Murray e dichiara che inizierà subito il 2025 con un torneo

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    In un’intervista rilasciata a Sky Sports durante il Gran Premio di Formula 1 in Qatar, Novak Djokovic ha svelato i retroscena dell’accordo che ha stupito il mondo del tennis: la scelta di Andy Murray come suo nuovo allenatore. Una decisione che trasforma una delle più grandi rivalità del tennis moderno in una partnership destinata a fare storia.
    “Gli ultimi due mesi sono stati dedicati a una profonda riflessione sulla pianificazione della prossima stagione,” ha esordito Djokovic. “Dopo la fine del rapporto con Goran Ivanisevic, mi sono preso sei mesi per valutare attentamente se avessi bisogno di un nuovo allenatore e, soprattutto, quale profilo potesse essere ideale per questa fase della mia carriera.”
    Il campione serbo ha rivelato il processo decisionale che lo ha portato a Murray: “Mi sono reso conto che avevo bisogno di qualcuno che avesse vissuto le stesse esperienze che sto vivendo io ora. Cercavo un ex numero uno mondiale, un vincitore di multipli Slam. Durante le discussioni con il mio team, è emerso il nome di Andy Murray.”La parte più interessante del racconto riguarda il primo contatto: “Ho deciso di chiamarlo direttamente, per vedere come sarebbe andata. L’ho colto completamente di sorpresa,” ha raccontato Djokovic con un sorriso. “Era qualcosa che non si aspettava minimamente. Ma la connessione è stata immediata e, dopo pochi giorni, ha accettato la proposta.”
    L’entusiasmo di Djokovic è palpabile nelle sue parole: “Questa collaborazione è una sorpresa anche per me stesso, ma sono incredibilmente emozionato. Andy non è stato solo uno dei miei più grandi rivali, abbiamo la stessa età e abbiamo condiviso i campi più prestigiosi del mondo. Non vedo l’ora di iniziare gli allenamenti per la prossima stagione.”
    Il timing di questo annuncio è significativo, con Djokovic che si prepara per l’ATP Brisbane 2025 e, successivamente, per l’Australian Open 2025, dove cercherà di conquistare il suo 25° titolo del Grande Slam. La scelta di Murray come coach sembra essere un chiaro segnale: il campione serbo non ha alcuna intenzione di cedere il passo alla nuova generazione rappresentata da Sinner e Alcaraz.
    Questa partnership rappresenta un momento storico nel tennis moderno: due leggende contemporanee, che hanno dato vita a memorabili battaglie sui campi più prestigiosi del mondo, ora uniscono le loro forze per scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo sport. La saggezza tattica di Murray, combinata con l’inesauribile fame di vittorie di Djokovic, potrebbe rivelarsi la chiave per riportare il serbo alla vittorie nel 2025.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La semifinale d’andata premia il Tc Santa Margherita Ligure: Tc Crema sconfitto per 4-2. Vavassori e Pellegrino determinanti per il successo dei liguri

    Andrea Vavassori nella foto

    Vittoria importantissima in trasferta per il TC Santa Margherita Ligure nella semifinale di andata della serie A1 maschile di tennis. Successo 4-2 per i liguri. Nei singolari Andrea Vavassori ha battuto David Ionel 6-3/6-4, Andrea Pellegrino ha conquistato il successo contro Vincent Ruggeri (6-3/6-3) mentre Filippo Romano ha vinto in due set contro Lorenzo Bresciani: 6-1/6-4. Luca Castagnola cede solo dopo un combattutissimo secondo set lasciando il punto a Bondioli. Poi il punto decisivo è arrivato nel doppio grazie alla coppia Vavassori-Pellegrino che hanno vinto 6-1/6-4 contro Bresciani-Ionel mentre Castagnola-Romano cedono onorevolmente al tiè-break alla forte coppia Vincent Ruggeri-Arnaboldi. Sono orgoglioso della prestazione dei ragazzi – spiega Mauro Iguera, presidente del TC Santa Margherita – ancora una volta il nostro gruppo si è confermato l’arma vincente. Non era semplice battere Crema in trasferta, ci portiamo a casa un successo che deve darci ancora più consapevolezza dei nostri mezzi in vista della gara di ritorno in programma domenica. Abbiamo ottenuto un successo prezioso ma non dobbiamo lasciare la guardia perché Crema ha dimostrato di essere una formazione attrezzata che ci darà filo da torcere anche tutto il ritorno. Grazie davvero ai nostri ragazzi, siamo una matricola e vogliamo coronare un sogno sapendo però di aver fatto già tantissimo conquistando un posto tra le migliori quattro squadre italiane. Un grazie particolare a Maestrelli, Nosei e Tassara oltre ai capitani Lavagnino e Inserra così come al nostro team manager Andrea Basso, tutti indispensabili a bordo campo”.

    Le difficoltà del duello erano note, e il campo le ha confermate. Perché, pur essendo una neopromossa nel Campionato maschile di Serie A1, la formazione del Tennis Club Santa Margherita Ligure si è immediatamente confermata all’altezza della massima serie, tanto da aver chiuso la fase a gironi con sei vittorie in altrettante sfide. Sono diventate sette nella gara d’andata delle semifinali scudetto, eccezionalmente giocata di venerdì, con un successo per 4-2 sui campi del Tennis Club Crema. Un esito che fa contenta la formazione ospite ma non condanna la formazione cremasca, determinata a ribaltare il risultato fra due giorni (domenica 1° dicembre) nella gara di ritorno in provincia di Genova. A Crema tutti gli incontri sono andati secondo i pronostici dettati dal valore dei protagonisti in campo, col primo punto dei liguri firmato da niente meno che Andrea Vavassori, reduce dalla conquista della Coppa Davis con l’Italia a Malaga. Pur essendosi specializzato nel doppio, il torinese rimane anche un ottimo singolarista e l’ha dimostrato nel duello contro il rumeno Nicholas David Ionel, che sta attraversando uno splendido momento di forma (con un titolo e altre due finali negli ultimi quattro tornei internazionali giocati) ma non è riuscito ad andare oltre il 6-3 6-4 conclusivo. Riccardo Bonadio ha subito siglato il punto dell’1-1 battendo per 6-2 6-4 Luca Castagnola, ma entrambi i singolari successivi hanno premiato il team di Santa Margherita Ligure.
    A firmare il 2-1 è stato il pugliese Andrea Pellegrino, che nella sfida fra i numeri uno delle rispettive formazioni ha sconfitto Samuel Vincent Ruggeri con un doppio 6-3, mentre quindici minuti più tardi è arrivato il 3-1 grazie al giovane Filippo Romano, a segno per 6-1 6-4 contro Lorenzo Bresciani. Uno per parte i due incontri di doppio: la coppia Vavassori/Pellegrino ha vinto per 6-1 6-4 contro Bresciani/Ionel, mentre Samuel Vincent Ruggeri e Andrea Arnaboldi hanno fissato il punteggio sul definitivo 4-2, battendo il duo Castagnola/Romano per 6-3 7-6. “Direi che abbiamo perso a testa alta – il commento di capitan Armando Zanotti –, riuscendo a ben figurare in tutti gli incontri di fronte a un’ottima squadra. C’è un po’ di amarezza per Vincent Ruggeri, arrivato non al cento per cento a livello fisico, ma ci auguriamo possa recuperare in vista di domenica. Anche Bresciani e Ionel, pur perdendo, hanno mostrato un buon tennis. Onore ai rivali che nei momenti chiave hanno saputo fare la differenza. Il punto conquistato in doppio è per noi molto importante in vista del ritorno, per nutrire maggiori speranze. In caso di 1-5 sarebbe stato tutto molto più difficile”. Invece, come detto, la chance di rifarsi ci sarà. “Domattina – chiude il capitano – partiremo per la Liguria: ci attende una superficie che conosciamo poco (erba sintetica, ndr), ma siamo determinati e faremo il possibile per adattarci, così da giocarci al meglio le nostre possibilità”.
    RISULTATISemifinale scudetto Serie A1 maschile – Gara d’andataTennis Club Crema – Tennis Club Santa Margherita Ligure 2-4Andrea Vavassori (S) b. Nicholas David Ionel (C) 6-3 6-4,Riccardo Bonadio (C) b. Luca Castagnola (S) 6-2 6-4,Andrea Pellegrino (S) b. Samuel Vincent Ruggeri (C) 6-3 6-3,Filippo Romano (S) b. Lorenzo Bresciani (C) 6-1 6-4,Vavassori/Pellegrino (S) b. Bresciani/Ionel (C) 6-1 6-4,Arnaboldi/Vincent Ruggeri (C) b. Castagnola/Romano (S) 6-3 7-6. LEGGI TUTTO

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    Finale scudetto serie A1 femminile: sabato 7 dicembre la Finalissima tra Palermo e Verona

    Giorgia Pedone nella foto

    Mancano 8 giorni alla finale scudetto di serie A1 femminile che vedrà scendere in campo sul cemento indoor del Circolo della Stampa Sporting Torino con diretta su Supertennis il Ct Palermo e l’Associazione Tennis Verona Falconeri. Appuntamento fissato per sabato 7 dicembre, mentre il giorno dopo sarà la volta della finale maschile tra Tc Rungg e una tra Tc Santa Margherita Ligure e Tc Crema la cui semifinale è stata rimandata a oggi (29 novembre) con il match d’andata e tra 48 ore con la gara di ritorno per gli impegni in Coppa Davis di Andrea Vavassori.
    Ricordiamo che per il Ct Palermo si tratta della terza finale consecutiva tra campionato maschile e femminile. Manca ancora il tricolore che si spera possa arrivare nel pomeriggio del 7 dicembre. Nei primi giorni della settimana prossima si conoscerà l’orario di inizio della sfida. Con ogni probabilità si partirà alle ore 11 con tutti i singolari uno dopo l’altro e non con i primi due in contemporanea.Le ragazze e i capitani del club di viale del Fante arriveranno in Piemonte giovedì 5 dicembre e nel pomeriggio faranno il loro primo allenamento alla Stampa Sporting, campo già testato lo scorso anno quando a vincere per 3-1 era stata la Società Canottieri Casale.Il Ct Palermo potrebbe affidarsi alle stesse interpreti di quella sfida e quindi come numero 1 la spagnola Marina Bassols Ribera, a numero 2 Giorgia Pedone e come numero 3 Anastasia Abbagnato. A Torino saranno presenti anche Martina Caregaro e Virginia Ferrara.
    Nella compagine del team veneto, oltre alle due atlete del vivaio Aurora Zantedeschi e Angelica Moratelli (n. 74 al mondo nel doppio), saranno certamente presenti anche la toscana Diletta Cherubini (470 del ranking) e una giocatrice straniera tra la greca 27enne Valentini Grammatikopoulou (442 Wta) e l’olandese di 33 anni Lesley Kerkhove numero 532 al mondo.Il piatto della bilancia sembrerebbe propendere in favore del giovane team guidato dai capitani Alessandro Chimirri e Davide Freni, giovane appunto se pensiamo che Pedone e Ferrara sono del 2004, Abbagnato del 2003 e anche la spagnola Marina Bassols Ribera, numero 152, compirà 25 anni il prossimo 13 dicembre.
    Queste le considerazioni di Giorgia Pedone, numero 202 al mondo, numero 8 in Italia, vincitrice in stagione di ben 3 titoli Itf e che il 26 dicembre volerà in Australia per i tornei preparatori all’Australian Open in cui giocherà le qualificazioni.
    “Gran bella soddisfazione essere ancora una volta in finale con una rosa quasi interamente composta da ragazze cresciute al Circolo del Tennis Palermo– racconta Giorgia -. Aver già disputato lo scorso anno una finale di serie A1 proprio sui campi dove saremo impegnate il 7 dicembre può rappresentare un piccolo vantaggio rispetto alle nostre avversarie. Sono molto attaccata a questi colori e nell’andata del play-off contro Bolzano, pur con tutta la fatica accumulata per la finale disputata a Solarino nello stesso giorno e per il lungo viaggio alla volta di Palermo, non mi sono tirata indietro e sono scesa in campo nel doppio che è stato molto importante nell’ottica del doppio confronto”.
    “La formazione di Verona con Zantedeschi e Moratelli possiede un doppio molto forte. Conosco bene Zantedeschi che si allena qui al Country Time Club insieme a me e alle altre atlete dell’Accademia di Cinà. Sono molto fiduciosa per questa finale in cui penso e spero la nostra compattezza e amicizia che ci lega possa fare la differenza. Contro Casale la passata finale non è andata bene – conclude Pedone – e quindi abbiamo tanta voglia di rivalsa”. LEGGI TUTTO

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    Sinner, nessuna udienza al TAS prima di febbraio: il caso va oltre l’Australian Open

    Jannik Sinner nella foto – (foto Brigitte Grassotti)

    Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) ha pubblicato il calendario delle udienze previste fino all’11 febbraio 2025, e tra queste non compare quella di Jannik Sinner. Un’informazione significativa che indica che il caso del numero 1 del mondo non verrà discusso prima di quella data.
    Il TAS ha reso noto tutte le udienze programmate per i prossimi mesi nella sua sede di Losanna, in Svizzera, ma il nome di Sinner non figura tra quelle in agenda. Questa informazione conferma che il caso non verrà discusso prima dell’Australian Open 2025, primo Slam della stagione, e che la decisione definitiva arriverà solo dopo l’11 febbraio.
    Si potrebbe anche arrivare ad una conciliazione tra le parti. Questa ipotesi è ventilata dall’avvocato Marco Consonni, legale specializzato in questioni sportive anche relativamente alle spinose problematiche del doping. In una dichiarazione rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Consonni afferma che accusa e difesa “potrebbero rendersi disponibili a una mediazione per trovare una composizione della controversia al di fuori del TAS”. “In ambito conciliativo ogni tipo di soluzione negoziale sarebbe possibile, Sinner potrebbe beneficiare di un accordo che comporterebbe effetti più lievi rispetto a una decisione sfavorevole, definitiva e non impugnabile”.

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Kyrgios attacca duramente sul caso Swiatek: ‘Tennis marcio, nessuna scusa’. Spunta la lista dei farmaci dimenticati

    Nick Kyrgios nella foto – Foto GETTY IMAGES

    Nick Kyrgios non ha usato mezzi termini nel commentare il caso doping di Iga Swiatek, accusando l’ITIA e attaccando le giustificazioni della polacca. Secondo l’australiano, un professionista non può sempre nascondersi dietro la scusa di “non sapere cosa stava assumendo”.
    NUOVI DETTAGLIEmergono nuovi particolari sulla gestione del caso da parte dell’ITIA. Tra i dettagli più significativi, Swiatek aveva presentato una lista di 14 medicinali e/o integratori alle autorità dopo la positività, ma curiosamente il farmaco che ha causato il test positivo non era incluso in questo elenco.
    LA SPIEGAZIONE E I DUBBILa polacca ha giustificato l’omissione dicendo di essere stanca, di aver dormito solo poche ore e di aver dimenticato di includere il medicinale perché non era presente nella lista da cui ha copiato le informazioni da inviare all’autorità competente.
    LA DECISIONE DELL’ITIANonostante l’ITIA abbia trovato “strana” questa dimenticanza, dopo due colloqui con la giocatrice ha accettato le sue spiegazioni, una decisione che ha alimentato ulteriormente le polemiche sulla gestione del caso.

    The excuse that we can all use is that we didn’t know. Simply didn’t know. Professionals at the highest level of sport can now just say “we didn’t know” 👏
    — Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) November 29, 2024

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Intervista a Marija Čičak: “Arbitrare è ancora un hobby, anche a Wimbledon”

    Marija Čičak nella foto

    Prima donna ad arbitrare una finale maschile a Wimbledon, Marija Čičak si racconta in un’intervista esclusiva a Sportklub, rivelando i segreti di una delle professioni più delicate del tennis.“Non era esattamente il mio sogno, per me era come un hobby, e così lo vedo ancora oggi. Il giorno in cui ho arbitrato la finale maschile di Wimbledon era ancora un hobby, non è cambiato nulla”, racconta la Čičak, possessore del distintivo d’oro, il massimo riconoscimento per un arbitro.
    La croata spiega il lungo percorso per diventare arbitro internazionale: “Si parte dall’esame nazionale, poi il distintivo bianco attraverso i camp ITF di quattro giorni, seguito dal bronzo per il riconoscimento internazionale. Da lì si procede per merito: numero di partite arbitrate, quali partite ti assegnano in WTA, ATP, ITF e Slam”.
    “Prima di tutto, devi tollerare bene lo stress. Serve una buona vista, ovviamente, e capacità di comunicare correttamente con giocatori e staff dei tornei. Anche se sei solo sulla sedia, rappresenti una categoria. Siamo tutti umani, tutti commettiamo errori. Io vado a ogni partita con l’intenzione di dare il 100%, di essere precisa, ma a volte si sbaglia e bisogna chiedere scusa”.
    “Tollero che a volte imprechino o gridino, soprattutto se è la prima volta e non sono diretti a nessuno. Finché tutto rimane a livello conversazionale, va bene. A volte i giocatori sanno che riceveranno un’avvertenza verbale, quindi rompono la racchetta per sfogarsi, alcuni addirittura giocano meglio dopo. Non ho problemi con questo, fino a un certo punto posso capirli”.
    “Sono favorevole a mantenere il fattore umano, anche se sappiamo che dipenderemo sempre più dalla tecnologia. Non è una questione di gusti personali, perché alla fine non decido io la direzione che prendiamo”.
    Sul suo futuro, la Čičak apre a nuove possibilità: “Il percorso logico è diventare supervisor dei tornei. Prima rispondevo sempre di no a questa possibilità, ora non sono più così sicura. Alla fine, quello che mi interessa è svolgere bene qualsiasi ruolo, sarebbe sicuramente una sfida”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Halep durissima sul caso Swiatek: “Due pesi e due misure, la ITIA mi ha distrutta”

    Simona Halep nella foto

    Simona Halep rompe il silenzio sul caso doping di Iga Swiatek con parole di fuoco, denunciando la disparità di trattamento tra il suo caso e quello della polacca da parte dell’ITIA.
    “Sto cercando di capire, ma è impossibile per me. Posso solo chiedermi come sia possibile una differenza così grande nella gestione e nella risoluzione. Non trovo e non credo ci sia una risposta logica, può essere solo malafede da parte dell’ITIA, l’organizzazione che ha fatto di tutto per distruggermi nonostante le prove che ho presentato”, ha dichiarato la rumena.
    La Halep evidenzia le similitudini tra i due casi, mettendo in luce il diverso approccio dell’ITIA: “Come posso accettare che la WTA e il Consiglio delle Giocatrici non abbiano voluto il mio ritorno con il ranking che avevo quando è iniziato tutto, come meritavo?”.
    “Ho perso due anni di carriera, molte notti insonni, pensieri oscuri, ansia, domande senza risposta, ma ho vinto. Ho dimostrato che era una contaminazione e che il passaporto biologico era una pura invenzione. E ho vinto qualcosa di più: mantenere la mia coscienza tranquilla e pulita”, ha aggiunto la rumena.
    “Mi sono sentita frustrata e delusa, ma mai colpevole. Sono orgogliosa di essere chi sono”, ha concluso Halep, definendo il supporto ricevuto la sua “più grande vittoria” nella vita.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO