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    Alcaraz, Zverev e Medvedev guidano il Team Europe alla Laver Cup 2024. Si parte da domani (con il programma)

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Il grande tennis torna sui canali di Warner Bros. Discovery, che da venerdì 20 settembre trasmettono in esclusiva italiana la 7ª edizione della Laver Cup LIVE su Eurosport 1 e in streaming su Discovery+.
    Dalla Uber Arena di Berlino, tre giorni di grande “tennis dei continenti” con il Team Europa e il Team Mondo opposti in campo e capitanati rispettivamente da Björn Borg e John McEnroe. Fra i 12 partecipanti, ci saranno sei top-10 del ranking ATP: il campione in carica del Roland Garros e di Wimbledon Carlos Alcaraz, il numero 2 Alexander Zverev, Daniil Medvedev, Taylor Fritz, Casper Ruud e Grigor Dimitrov.
    Il Team World, che con il finalista dello US Open Taylor Fritz schiererà gli altri statunitensi Frances Tiafoe e Ben Shelton con Alejandro Tabilo, Francisco Cerundolo e Thanasi Kokkinakis, è pronto a difendere gli ultimi due titoli contro il Team Europe, che oltre ai suoi top-10 potrà contare su Stefanos Tsitsipas e al nostro Flavio Cobolli come riserva per Borg.
    Con il commento di Federico Ferrero e Jacopo Lo Monaco in compagnia di Guido Monaco e Barbara Rossi, la Laver Cup sarà trasmessa in diretta integrale su Discovery+ e per la prima volta fin dai primi scambi anche su Eurosport 1.
    LA PROGRAMMAZIONE DELLA LAVER CUP 2024

    Venerdì 20 settembre dalle 13:00 su Eurosport 1 e Discovery+
    Sabato 21 settembre dalle 13:00 su Eurosport 1 e Discovery+
    Domenica 22 settembre dalle 12:00 su Eurosport 1 e Discovery+

    La Laver Cup è nata nel 2017 su un’idea di Roger Federer e del suo agente Tony Godsick. Molto affezionato a Rod Laver, unico tennista nella storia a completare il Grande Slam vincendo Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open nella stessa stagione (1962 e 1969), Federer ha voluto celebrarlo con questo torneo a squadre che riunisce i migliori tennisti del circuito.
    Giunta alla sua 7ª edizione, la Laver Cup era sempre stata vinta dal Team Europe a Praga 2017, Chicago 2018, Ginevra 2019 e Boston 2021 prima dei titoli conquistati dal Team World a Londra 2022 e Vancouver 2023.
    Il programma di domani – 20-09-2024Uber Arena – ore 13:00Casper Ruud vs Francisco Cerundolo Stefanos Tsitsipas vs Thanasi Kokkinakis Grigor Dimitrov vs Alejandro Tabilo Carlos Alcaraz / Alexander Zverev vs Taylor Fritz / Ben Shelton LEGGI TUTTO

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    5 tennisti molto conosciuti con la passione per i casinò

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Negli ultimi anni, il tennis sta riscuotendo un successo davvero notevole in Italia. Sarà per la vittoria della Coppa Davis, per il fenomeno Sinner, oppure per l’oro di Paolini ed Errani o il bronzo di Musetti a Parigi 2024, ma il movimento tennistico è ricco di nuovi appassionati, con ascolti record per le partite trasmesse in TV. Da tempo esiste un binomio forse meno atteso: tennis e casinò. Sono numerosi, infatti, i campioni che, nel tempo, hanno dimostrato un grande interesse per il gioco d’azzardo. Ciò non dovrebbe sorprendere, perché è del tutto naturale che l’adrenalina del campo venga ricercata anche sul tavolo da gioco. Scopriamo insieme alcuni esempi di giocatori molto famosi con l’hobby del casinò.
    Quali sono i campioni di tennis con la passione per il casinò?
    Il gioco d’azzardo, il casinò, le slot, come vediamo in questo post blog, sono tutte variabili di uno stesso sentimento: l’impeto per la scommessa, l’eccitazione nello sfidare la sorte. Sentimento che, come possiamo ben immaginare, è lo stesso che segna la carriera di ogni sportivo. Che si tratti della vittoria di Sinner in finale o di una brutta sconfitta, ogni campione sfida se stesso e l’avversario per vivere l’emozione della vittoria. È facile dunque immaginare il perché alcuni tennisti, anche molto famosi, apprezzino i casinò e siano diventati anche testimonial di alcune case di gioco.
    Il più conosciuto, perché ancora in attività, è Rafael Nadal, grande campione maiorchino, uno dei componenti della triade (con Federer e Djokovic) che, negli ultimi vent’anni, ha vinto praticamente tutto nel tennis moderno. Nadal, un atleta capace di migliorarsi nel tempo, è un grande appassionato di poker. Ama questo gioco talmente tanto che, qualche tempo fa, è stato avvistato in una partita heads-up contro Vanessa Selbst, una delle giocatrici professioniste migliori al mondo, dichiarando successivamente che è stato un onore, per lui, giocare contro una leggenda del poker. Il tennista spagnolo, vincitore di alcuni tornei, si diletta con le slot online ed è stato, insieme a Boris Becker, ambasciatore di PokerStars.
    Proprio Boris Becker, leggenda del tennis tedesco, è il secondo campione appassionato di casinò di cui vogliamo parlare. Becker è stato, nella metà degli anni Ottanta, l’atleta che ha cambiato il modo di pensare al tennis. Veloce, intelligente e dotato di colpi straordinari, ha vinto sei titoli del Grande Slam e 49 tornei ATP. Ritiratosi da diversi anni, è diventato, come abbiamo visto, ambasciatore di PokerStars, vincendo, fino a questo momento, più di 72mila dollari nei tornei di poker live.
    Anche Jimmy Connors, acerrimo rivale di Borg negli anni Settanta e Ottanta, ha la passione per il gioco d’azzardo. Il tennista americano ama giocare a poker, alla roulette e ad altri giochi da tavolo. Nella sua autobiografia ha però parlato di una vera dipendenza dal gioco in alcuni momenti della sua vita e di come abbia scommesso su alcune delle sue partite più importanti. Memorabile la scommessa di un milione di dollari su una sua partita contro Martina Navratilova, che vinse.
    Patrik Antonius è un ex giocatore di tennis professionista che, a causa di un infortunio, ha dovuto lasciare la carriera sportiva. Da allora, tuttavia, Antonius ha costruito una splendida carriera come giocatore di poker, vincendo parecchi tornei dal 2009 a oggi. Ultimo è David Benyamine, un tennista francese di buon livello che, come Antonius, ha abbandonato la carriera da sportivo per diventare un giocatore professionista. Mai scelta fu più vincente: Benyamine vanta un titolo al World Poker Tour e un braccialetto delle WSOP.
    Sinner, il fenomeno che ha fatto innamorare gli italiani
    Abbiamo visto insieme che coniugare casinò e tennis non sia qualcosa di così impensabile, soprattutto per gli atleti che, vivendo a mille l’esperienza del campo, non possono rinunciare, nella vita privata, a quella scossa dovuta al brivido della vittoria. Vittorie che, nell’ultimo anno, hanno permesso a tutto il movimento tennistico italiano di fare un balzo in avanti incredibile. Prima di parlare di Sinner, infatti, vogliamo ricordare Jasmine Paolini, finalista quest’anno sia al Roland Garros che a Wimbledon, e vincitrice, con la veterana Sara Errani, della medagila d’oro nel doppio femminile a Parigi 2024. Non dimentichiamoci poi di Lorenzo Musetti, semifinalista a Wimbledon quest’anno e vincitore di uno splendido bronzo nel singolare maschile alle Olimpiadi.
    Questi non sono casi isolati: il tennis italiano ha vinto nel 2023 la Coppa Davis, dopo 47 anni, avendo come emblema il numero uno al mondo: Jannik Sinner. Questo ragazzo di 23 anni, altoatesino, è un vero e proprio fenomeno. In un paio d’anni, grazie all’aiuto di un tecnico di qualità come Cahill, è riuscito a vincere l’Australian Open, fermandosi in semifinale al Roland Garros e ai quarti di Wimbledon, raggiungendo tuttavia la finale all’US Open. Si tratta di risultati impensabili per il nostro movimento fino a qualche anno fa, frutto di un lavoro costante e di una qualità di gioco mai vista in precedenza. Jannik è un campione, costruito sulla volontà di esserlo e sulla tenacia nell’affrontare le sfide.
    Qualche settimana fa, il campione è stato vittima di uno scandalo legato al doping (che fortunatamente è rientrato subito), risultando positivo al Clostebol, un anabolizzante. Immediato il ricorso del team dell’atleta che ha presentato prove più che schiaccianti nei confronti del fisioterapista, poi licenziato, dell’atleta di San Candido. Anche in questa situazione complessa, Sinner ha mostrato una maturità incredibile, dosando le parole e mostrando la sua completa innocenza.
    Il rosso alieno può, dunque, essere il nuovo fenomeno del tennis mondiale? Lo è già e questo non solo comporta un’attenzione spasmodica nei confronti di uno sport minore, ma anche un carico di adrenalina paragonabile a una giocata alle slot. Non dimentichiamoci infatti che, per gli italiani, le slot machine rimangono il gioco da casinò preferito. Sarà per la velocità, perché è un gioco di sola fortuna, ma chi siamo noi per dire no a un tiro a una macchinetta con le combinazioni? Nessuno, è chiaro. LEGGI TUTTO

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    CAS conferma la squalifica di 4 anni per Stefano Battaglino

    Stefano Battaglino ITA, 1998.06.17

    Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) ha respinto l’appello del tennista italiano Stefano Battaglino contro la sanzione impostagli dal Programma Antidoping del Tennis (TADP) nell’ottobre 2023. La decisione, annunciata il 12 settembre 2024, conferma la sospensione di quattro anni inizialmente inflitta dal tribunale indipendente di primo grado.
    Battaglino, che aveva raggiunto il suo best ranking di 760 nel singolare nel luglio 2022, era risultato positivo al clostebol e ai suoi metaboliti in un test in-competition nel settembre 2022. Il TAS ha stabilito che il giocatore non è riuscito a dimostrare la fonte della positività, giudicando le sue argomentazioni “manifestamente insufficienti” per provare la non intenzionalità della violazione delle norme antidoping.
    La squalifica di Battaglino, che ha richiesto una decisione basata su comunicazioni scritte, rimane invariata: iniziata il 1° febbraio 2023 con la sospensione provvisoria, terminerà a mezzanotte del 31 gennaio 2027. Durante questo periodo, al tennista italiano è vietato partecipare o assistere a qualsiasi evento tennistico autorizzato o sanzionato dai membri dell’ITIA (ATP, ITF, WTA, Tennis Australia, Fédération Française de Tennis, Wimbledon e USTA) o da qualsiasi associazione nazionale.
    La decisione completa del TAS sarà pubblicata a breve, dopo le necessarie redazioni per proteggere le informazioni sensibili. Questo caso serve da monito per tutti gli atleti sull’importanza di una condotta irreprensibile e sulla severità delle sanzioni in caso di violazioni antidoping.
    Per Battaglino, questa squalifica rappresenta un duro colpo alla sua carriera, interrompendo la sua ascesa nel ranking mondiale e privandolo di quattro anni cruciali nel circuito professionistico. Resta da vedere come il tennista italiano affronterà questo periodo di inattività forzata e se riuscirà a tornare competitivo al termine della squalifica.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’importanza della fortuna nel tennis: un’analisi approfondita

    L’importanza della fortuna nel tennis: un’analisi approfondita

    Il tennis è uno sport che affascina milioni di persone in tutto il mondo. Con la sua combinazione di abilità fisica, strategia e resistenza mentale, si presenta come una disciplina complessa e avvincente. Tuttavia, c’è un elemento che spesso viene trascurato quando si parla di questo sport: la fortuna. Quanto influisce realmente il caso sul risultato di una partita di tennis? È possibile che un giocatore meno talentuoso possa vincere contro un avversario più forte solo grazie a un colpo di fortuna?
    Per rispondere a queste domande, dobbiamo prima comprendere cosa intendiamo per “fortuna” nel contesto del tennis. Non si tratta semplicemente di una palla che colpisce il nastro e cade dall’altra parte del campo, ma di una serie di fattori che possono influenzare l’andamento di una partita. Questi possono includere le condizioni meteorologiche, lo stato del campo, la forma fisica dei giocatori in quel particolare giorno e persino il supporto del pubblico.
    Prendiamo ad esempio le condizioni meteorologiche. Un forte vento può cambiare completamente la traiettoria della palla, rendendo difficile per i giocatori calcolare con precisione i propri colpi. Allo stesso modo, il sole accecante può influenzare la visibilità, portando a errori inaspettati. Questi elementi sono al di fuori del controllo dei giocatori e possono certamente essere considerati come fattori di fortuna.
    Lo stato del campo è un altro aspetto da considerare. Sebbene i campi vengano preparati secondo standard rigorosi, piccole variazioni nella superficie possono influenzare il rimbalzo della palla. Un giocatore potrebbe trovarsi avvantaggiato o svantaggiato a seconda di come queste variazioni si adattano al suo stile di gioco.
    Tuttavia, sarebbe un errore attribuire troppa importanza a questi fattori esterni. I migliori giocatori di tennis al mondo sono tali proprio perché hanno imparato ad adattarsi rapidamente a diverse condizioni di gioco. La loro abilità nel leggere il campo, anticipare i movimenti dell’avversario e reagire in una frazione di secondo è il risultato di anni di allenamento e esperienza.
    È interessante notare come la percezione della fortuna nel tennis possa variare da persona a persona. Alcuni giocatori sembrano avere una sorta di “aura fortunata”, vincendo punti cruciali in momenti decisivi della partita. Questo fenomeno ha portato molti a chiedersi quanto la fortuna influenzi realmente l’esito di un incontro di tennis.
    Il dibattito sulla fortuna nello sport non è dissimile da quello che si svolge in altri ambiti dove caso e abilità si intrecciano. Nel mondo del gioco d’azzardo, ad esempio, spesso si discute sul ruolo della fortuna. Proprio come nel tennis, anche in questo contesto si cerca di capire quanto il caso influenzi il risultato finale. Questa similitudine ha portato a una discussione interessante sui casinò online, in cui si valutano svariati fattori che incidono sulle probabilità di vincita.
    Tornando al tennis, è importante sottolineare che anche i cosiddetti “colpi fortunati” richiedono un certo livello di abilità per essere eseguiti. Un giocatore deve comunque essere nella posizione giusta e avere i riflessi necessari per sfruttare un rimbalzo favorevole o una raffica di vento improvvisa.
    Inoltre, la fortuna tende a bilanciarsi nel corso di una partita o di un torneo. Un giocatore può beneficiare di un colpo fortunato in un momento, ma potrebbe trovarsi svantaggiato in un altro. È la costanza delle prestazioni che alla fine determina il vincitore, non una serie di eventi casuali.
    La componente mentale gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. I giocatori di alto livello hanno imparato a non lasciarsi scoraggiare dai colpi di sfortuna e a non esaltarsi troppo per quelli fortunati. Mantengono la concentrazione sul proprio gioco, consapevoli che alla lunga è la loro abilità a fare la differenza.
    È anche importante considerare come la percezione della fortuna possa influenzare le prestazioni di un giocatore. Credere di essere “fortunati” o “sfortunati” può avere un impatto significativo sulla fiducia in se stessi e, di conseguenza, sul proprio gioco. Un giocatore che si sente fortunato potrebbe giocare con maggiore audacia, mentre uno che si sente sfortunato potrebbe diventare eccessivamente cauto.
    In conclusione, mentre la fortuna gioca certamente un ruolo nel tennis, non è l’elemento determinante che molti credono. È innegabile che fattori casuali possano influenzare l’esito di singoli punti o addirittura di intere partite. Tuttavia, nel lungo periodo, sono l’abilità, la preparazione e la mentalità dei giocatori a fare la differenza.
    I migliori tennisti del mondo non sono tali per una serie di coincidenze fortunate, ma perché hanno affinato le proprie capacità attraverso anni di duro lavoro e dedizione. Hanno imparato a gestire la pressione, a adattarsi a condizioni diverse e a mantenere la concentrazione anche nelle situazioni più difficili.
    La fortuna, quindi, può essere vista come un elemento che aggiunge imprevedibilità e fascino al gioco, piuttosto che come un fattore determinante per il successo. È questa imprevedibilità che rende ogni partita di tennis unica e avvincente, tenendo incollati gli spettatori fino all’ultimo punto. LEGGI TUTTO

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    Dimitrov sul caso Sinner: “Gestione anomala, possibile doppio standard”. Il bulgaro si unisce alle voci critiche sulla gestione del caso di doping

    Jannik Sinner e Grigor Dimitrov nella foto – Foto Getty Images

    A settimane di distanza dalla notizia del positivo al doping di Jannik Sinner, il caso continua a far discutere il mondo del tennis. Neanche la vittoria dell’italiano agli US Open 2024 è riuscita a placare le polemiche e le domande dei giornalisti. L’ultimo a esprimersi sulla questione è stato Grigor Dimitrov, che non ha usato mezzi termini nel criticare la gestione del caso.
    Il tennista bulgaro, recentemente confermato come sostituto di Rafael Nadal per la Laver Cup 2024, si trova attualmente a Sofia per un’esibizione con Novak Djokovic. In un’intervista alla televisione nazionale, Dimitrov ha affrontato il tema del doping di Sinner, giocatore che ha affrontato più volte in carriera, perdendo recentemente nei quarti del Roland Garros e nella finale del Miami Open.
    Dimitrov ha puntato il dito principalmente sulla procedura seguita nel caso Sinner: “Ciò che mi ha sorpreso di più è stato come sono stati gestiti i processi e i protocolli in questo caso. Ci sono giocatori che hanno sperimentato processi completamente diversi, con procedure differenti, e questo mi ha fatto chiedere se ci sia stato un doppio standard.”
    Il bulgaro ha sottolineato come la notizia del positivo sia stata resa pubblica solo dopo che il tribunale aveva già deciso di scagionare Sinner, con la sospensione provvisoria revocata appena un giorno dopo l’annuncio del test positivo. “Questo lo vediamo anche in altri sport. Non è un segreto. Tuttavia, il modo in cui si è sviluppato questo caso mi è sembrato molto strano, anche per qualcuno che è stato nel circuito ATP per tanti anni,” ha aggiunto Dimitrov.
    Con queste dichiarazioni, Dimitrov si unisce alle voci critiche sulla gestione del processo, sia da parte dell’ATP che dell’ITIA (International Tennis Integrity Agency) dopo la comunicazione del positivo a Sinner. Tuttavia, negli ultimi giorni, l’italiano ha anche trovato sostenitori che hanno difeso la legittimità del processo e la sua innocenza, tra cui Casper Ruud.
    Riportare le notizie è un nostro compito che cerchiamo di fare nel miglior o peggior (lo decidete voi) modo possibile.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ion Tiriac propone: “Aumentiamo le dimensioni della palla del 50%”. L’ex tennista rumeno suggerisce una soluzione radicale per rallentare il gioco

    Ion Tiriac nella foto

    In un’intervista esclusiva concessa ad un giornale di Bucarest, Ion Tiriac, ex tennista e noto imprenditore rumeno, ha condiviso le sue opinioni sullo stato attuale del tennis, concentrandosi in particolare sulla velocità del gioco che, a suo avviso, ha raggiunto livelli eccessivi.
    Tiriac, figura influente nel mondo del tennis, ha espresso preoccupazione per l’evoluzione del gioco: “Se dobbiamo parlare del gioco, trovo che sia diventato davvero troppo veloce. Questo è legato all’evoluzione dei materiali e alla condizione fisica dei giocatori.”Per affrontare questo problema, l’ex campione ha proposto una soluzione che lui stesso definisce rivoluzionaria: “È per questo che ho proposto di aumentare le dimensioni della palla del 50%. Capisco che possa sembrare un po’ rivoluzionario, ma rallenterebbe il gioco.”
    Questa proposta audace di Tiriac riflette una crescente preoccupazione nel mondo del tennis riguardo all’equilibrio tra potenza e tattica nel gioco moderno. L’aumento delle dimensioni della palla potrebbe infatti portare a scambi più lunghi e a un gioco più strategico, riducendo l’impatto della pura potenza.
    Tuttavia, una modifica così radicale all’attrezzatura di gioco solleva inevitabilmente domande sulla fattibilità e sull’impatto che potrebbe avere sul tennis professionistico. Come reagirebbero i giocatori? Come influenzerebbe le diverse superfici di gioco? E soprattutto, come verrebbe accolta dai fan e dalle organizzazioni che governano lo sport?
    La proposta di Tiriac, per quanto controversa, apre un importante dibattito sul futuro del tennis e su come lo sport possa evolversi per mantenere l’equilibrio tra spettacolo e tecnica. Resta da vedere se questa idea troverà terreno fertile tra gli addetti ai lavori o se rimarrà solo una provocazione di un personaggio sempre pronto a sfidare lo status quo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Dimitrov: “Voglio essere ricordato per chi sono, non solo per il tennis”. Il bulgaro si apre sulla vita fuori dal campo e sulla sua esperienza in Laver Cup

    Grigor DImitrov – Foto Getty Images

    Grigor Dimitrov, ex numero 3 del mondo, si prepara a partecipare alla Laver Cup 2024 a Berlino, prendendo il posto del ritirato Rafael Nadal. Nonostante il doloroso ritiro per infortunio ai quarti di finale degli US Open, il bulgaro sembra essersi ripreso rapidamente e si dice pronto per questo prestigioso evento a squadre.
    In un’intervista rilasciata al sito ufficiale della Laver Cup, Dimitrov ha rivelato aspetti poco conosciuti della sua vita fuori dal campo: “Mi piace creare cose nel mio tempo libero. Se ti raccontassi tutto quello che faccio, mi chiederesti: ‘Giochi davvero a tennis?’”. Il 33enne ha poi aggiunto: “Amo il tennis, ma anche se diventassi il migliore di tutti i tempi, non voglio essere definito solo da questo sport. Sono la mia persona e voglio essere ricordato per chi sono veramente. Sono molto più che tennis”.
    Questa non è la prima esperienza di Dimitrov alla Laver Cup. Il bulgaro ha partecipato all’edizione di Chicago nel 2018, condividendo il campo con leggende come Bjorn Borg, Roger Federer e Novak Djokovic. Ricordando quell’esperienza, Dimitrov ha detto: “Guardi al tuo fianco e vedi solo leggende dello sport. Quel tipo di atmosfera, dare il cinque a Borg, Federer seduto con me in panchina dopo il primo set, o sentire Novak urlare qualcosa in serbo sullo sfondo. È stata un’esperienza incredibile. Tutti i ragazzi mi hanno supportato in modo spettacolare, il sostegno è stato pazzesco”.
    Queste dichiarazioni offrono uno sguardo più profondo su Grigor Dimitrov, rivelando un atleta che, pur amando profondamente il suo sport, desidera essere ricordato per la sua personalità completa, non solo per i suoi successi sul campo. Con la Laver Cup alle porte, i fan avranno l’opportunità di vedere nuovamente in azione questo talentuoso giocatore in un contesto unico, dove lo spirito di squadra si fonde con l’eccellenza individuale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Niente smartphone per i miei figli”

    Foto di Livetennis.it (IA a pagamento)

    Novak Djokovic, il più grande tennista di tutti i tempi, dimostra che anche le superstar affrontano le comuni sfide della genitorialità moderna. In un’intervista esclusiva al quotidiano serbo Blic, concessa a margine dell’incontro di Coppa Davis tra Serbia e Grecia, il 24 volte campione Slam ha condiviso una decisione familiare che sta generando dibattito: il rifiuto di concedere smartphone ai suoi figli.
    “I miei figli non hanno ancora un telefono cellulare,” ha rivelato Djokovic, “e questo spesso causa discussioni tra me e mia moglie.” Il campione serbo ha ammesso che i suoi figli si lamentano, dicendo: “A scuola tutti ne hanno uno, tranne noi.”Questa scelta, apparentemente controcorrente, riflette la determinazione di Djokovic nel navigare le complesse acque della genitorialità nell’era digitale. “Non è facile e ha ripercussioni su altri livelli,” ha confessato il tennista, riconoscendo la pressione sociale che i suoi figli devono affrontare.
    Djokovic ha poi elaborato sulla sua filosofia educativa: “Se tutti fanno qualcosa, il gregge si comporta così, si pensa di doverlo seguire. Ma non è necessariamente vero.” Con queste parole, il campione serbo sottolinea l’importanza di pensare in modo indipendente e di non cedere alla pressione dei coetanei.
    “È qui che penso ci distinguiamo dagli altri,” ha aggiunto con orgoglio, “perché siamo testardi e attivi.” Questa dichiarazione rivela non solo la fermezza di Djokovic come genitore, ma anche il desiderio di instillare nei suoi figli valori di indipendenza e pensiero critico.
    L’approccio di Djokovic alla genitorialità rispecchia la stessa determinazione e forza mentale che lo hanno reso un campione senza pari nel tennis. Mentre continua a dominare sui campi da tennis di tutto il mondo, sembra che la sua sfida più grande e gratificante si stia svolgendo fuori dal campo, nel ruolo di padre.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO