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    Avanesyan rompe il silenzio: il crollo dovuto alla mononucleosi

    Elina Avanesyan RUS, 17.09.2002 – Foto Getty Images

    Molti appassionati di tennis si sono chiesti nelle ultime settimane che cosa stia succedendo a Elina Avanesyan, scivolata fuori dalla top 100 dopo aver chiuso il 2023 vicino al top 40 e con la sensazione di essere pronta a fare il salto definitivo. La stagione 2025, invece, si è trasformata in un calvario: appena 12 vittorie e 15 sconfitte in nove mesi, un rendimento ben lontano da quello che la giovane armena di 22 anni aveva mostrato lo scorso anno.
    Oggi, attraverso un lungo messaggio sui social, Avanesyan ha finalmente spiegato il motivo del suo calo: da marzo combatte con la mononucleosi, una malattia che ha inciso pesantemente sul suo corpo e sulle sue prestazioni.“Mi sentivo sempre stanca, senza energie, e persino gli allenamenti più semplici diventavano difficili da affrontare – ha raccontato –. È stato frustrante perché avevo iniziato bene la stagione, mi sentivo in forma e stavo giocando ad alto livello. Poi, da un momento all’altro, tutto è cambiato”.
    Come se non bastasse, alla malattia si sono aggiunti altri infortuni: prima i problemi al polso emersi a Miami, poi un fastidio alla spalla. “Appena pensavo di stare meglio arrivava una nuova battuta d’arresto. È come se il mio corpo, indebolito dalla mononucleosi, facesse fatica a recuperare dai piccoli acciacchi. Ho dovuto imparare a essere paziente e a resistere”.
    Nonostante le difficoltà, Elina non ha mai smesso di lottare. “Ogni giorno lavoro con il mio team per tornare in salute e in condizione. Ci sono stati momenti di frustrazione e di dubbio, ma ho capito quanto amo questo sport. Mi manca poter combattere al massimo e divertirmi in campo, ed è quello che mi motiva a non arrendermi”.
    Infine, la tennista ha voluto ringraziare i suoi tifosi: “I vostri messaggi mi danno forza nei giorni difficili e mi ricordano perché continuo a lottare. Credo che questa sia solo una parentesi. Non vedo l’ora di tornare a competere, sana e più forte di prima”. LEGGI TUTTO

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    Mouratoglou si confessa: “Con Serena il peso fu un limite sul 24 esimo Major, con Osaka non ho trovato la chiave”

    Patrick Mouratoglou con Naomi Osaka – Foto getty images

    Patrick Mouratoglou non conosce mezze misure, e ogni sua dichiarazione diventa materiale da prima pagina. Nell’ultima intervista concessa a The Guardian, il coach francese ha parlato a cuore aperto di due capitoli fondamentali della sua carriera: i dieci anni al fianco di Serena Williams e la breve collaborazione con Naomi Osaka.
    Il tecnico ha ricordato come nel 2012, quando iniziò a lavorare con Serena, la campionessa americana stesse attraversando uno dei momenti più difficili della sua carriera, reduce da due anni senza successi nei tornei dello Slam e addirittura da una clamorosa uscita al primo turno. “Fin dall’inizio c’era una fiducia totale tra noi, sapevo come motivarla e spingerla a essere più competitiva. Veniva da un periodo duro e quando un campione comincia a dubitare, rischia di perdere qualità in campo”, ha raccontato il francese.
    Il sogno del 24° Major, però, non si è mai concretizzato. Mouratoglou ha spiegato che la maternità e i problemi fisici di Serena hanno avuto un peso decisivo. “Il tennis non ti permette di avere chili in più, significa più stress sulle articolazioni e meno rapidità nei cambi di direzione. Anche un solo chilo può fare la differenza. Serena era già in là con l’età, il corpo non reagiva più come prima e i rischi di infortunio erano maggiori”. Ha aggiunto che questo tema fu motivo di scontri con la giocatrice: “Lei mi diceva che la stavo giudicando, ma a me interessava solo il suo tennis. Se fosse stata più leggera già allora, i risultati sarebbero stati migliori”.
    Archiviato il capitolo Serena, Mouratoglou si era legato a Naomi Osaka, ma il rapporto si è interrotto già a luglio 2025. “I risultati non sono stati abbastanza buoni. In allenamento vedevo miglioramenti, la sua mentalità era ottima, ma in partita non riusciva a esprimersi e questo rovinava tutto. Guardando indietro, non ho fatto un lavoro sufficientemente buono. Per Naomi era pesante avere me come coach, dopo tutti quegli anni con Serena. Non sono riuscito a toglierle quella pressione, senza la quale avrebbe potuto esprimersi con più libertà. Non c’è rancore, però: rimane una grande campionessa”.
    Tra ricordi, autocritica e franchezza, Mouratoglou conferma ancora una volta il suo stile diretto e incisivo, che divide ma non lascia mai indifferenti. Le sue parole su Serena e Osaka hanno fatto il giro del mondo, ribadendo come la sua voce resti una delle più influenti e controverse del tennis internazionale. LEGGI TUTTO

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    Peter Buldorini cambia bandiera: dal tricolore italiano al verde d’Irlanda

    Peter Buldorini nella foto

    Una svolta importante segna la carriera di Peter Buldorini classe 2004 di Recanati, che in passato aveva conquistato anche il titolo di campione italiano Under 12. Da alcune settimane infatti, l’azzurro difenderà i colori dell’Irlanda sul circuito ATP e in Davis Cup (come già sta facendo oggi), paese con cui condivide le radici grazie alla madre, originaria di Carrick-on-Shannon, Leitrim.
    L’annuncio ufficiale di Tennis Ireland arrivato alcune settimane faLa notizia è stata comunicata direttamente da Tennis Ireland, che ha lavorato negli ultimi mesi insieme a Buldorini, all’ITF e all’ATP per rendere ufficiale il cambio di nazionalità sportiva. A commentare la novità è stato Cian Blake, direttore nazionale dello sviluppo delle performance:“Abbiamo lavorato con Peter per mesi e sono felicissimo di aver concluso questo percorso. Mi ha colpito molto la sua professionalità e il suo impegno. Sono certo che rappresenterà l’Irlanda ad alti livelli per molti anni.”
    Le parole di BuldoriniEmozionato, Buldorini ha raccontato la sua gioia per l’inizio di questo nuovo capitolo:“La possibilità di rappresentare l’Irlanda sull’ATP Tour è un’occasione che non vedo l’ora di vivere. Ringrazio Tennis Ireland per aver reso possibile tutto questo. Sono pronto a lavorare duro e a dare il massimo sotto la bandiera irlandese. Non vedo l’ora di cominciare.”
    Una nuova avventura internazionaleCon questo passo, Buldorini apre una fase inedita della sua carriera, portando con sé l’esperienza maturata in Italia, dove aveva già mostrato grandi qualità nelle categorie giovanili. Ora, con la maglia verde, il tennista cercherà di affermarsi nel circuito internazionale, con l’obiettivo di crescere e farsi conoscere anche a livello ATP.
    Tennis Ireland ha già confermato il proprio sostegno al giocatore, augurandogli i migliori successi in questo nuovo e promettente percorso. LEGGI TUTTO

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    “Io e te per sempre”: Matteo Arnaldi e Mia Savio ufficializzano il fidanzamento

    Matteo Arnaldi con Mia Savio

    Un momento speciale, dentro e fuori dal campo, per Matteo Arnaldi. Il tennista ligure, attualmente numero 73 del ranking ATP, ha annunciato il suo fidanzamento ufficiale con la compagna Mia Savio. La notizia è stata condivisa venerdì attraverso i social, con un post su Instagram che ha subito fatto il giro del web.“Io e te per sempre ”, ha scritto Mia a corredo di tre foto che ritraggono la coppia sorridente e in festa. Una frase semplice, ma significativa, che racchiude la felicità di entrambi.
    Una storia che dura dal 2022Arnaldi e Savio stanno insieme dal 2022 e, passo dopo passo, hanno costruito una relazione solida che ora si arricchisce di un nuovo capitolo. I due hanno spesso condiviso momenti della loro vita privata sui social, mostrando grande complicità.
    La stagione di MatteoDal punto di vista sportivo, Arnaldi sta vivendo un’annata fatta di alti e bassi. Il 24enne vanta un bilancio stagionale di 18 vittorie e 20 sconfitte. L’ultimo impegno è stato agli US Open, dove si è arreso al primo turno in una dura battaglia di cinque set contro Francisco Cerúndolo.Nonostante ciò, il tennista azzurro ha saputo regalarsi soddisfazioni importanti in questo 2025: spiccano i successi contro Andrey Rublev a Indian Wells e Novak Djokovic a Madrid, entrambi tornei Masters 1000. Vittorie che hanno dimostrato il suo potenziale e la sua capacità di sorprendere i big del circuito. LEGGI TUTTO

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    Andy Roddick si ricrede: da critico a grande estimatore di Carlos Alcaraz

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Quando Andy Roddick ha deciso di lanciare il suo podcast Served, non ha mai avuto paura di dire quello che pensava sul circuito ATP. A volte però, anche i campioni sbagliano. E il suo giudizio, due estati fa, sul servizio di Carlos Alcaraz resta un esempio lampante: il murciano aveva appena trionfato a Wimbledon per la prima volta, eppure l’ex n.1 del mondo lo etichettò come un giocatore incapace di costruirsi una carriera stabile con un colpo così fragile.Il tempo, però, ha dimostrato il contrario. Oggi Roddick non solo riconosce i progressi dell’attuale n.1 del mondo, ma lo ammira apertamente. Dopo il trionfo allo US Open 2025, l’americano ha fatto una vera e propria marcia indietro, lodando le trasformazioni tecniche e mentali del campione spagnolo.
    L’evoluzione di Carlitos“Carlos è cambiato in tutto – diritto, rovescio, volée, risposta, mentalità. Il suo servizio ora è molto più incisivo, è diventato una vera arma e non un punto debole. Il modo in cui colpisce lo slice oggi ricorda Federer: credo abbia preso spunto dal match che Dimitrov giocò contro Sinner a Wimbledon, quello in cui il bulgaro era avanti due set a zero prima del ritiro. Carlitos ha usato quella variazione più volte e con grande efficacia”, ha spiegato Roddick nel suo podcast.
    Una rivalità che segna un’epocaL’americano non si limita a esaltare Alcaraz, ma sottolinea anche il ruolo centrale di Jannik Sinner, suo grande rivale. Dopo oltre 20 anni dominati dai Big 3 e da Serena Williams, molti temevano un vuoto impossibile da colmare. Invece, il tennis maschile ha trovato una nuova rivalità capace di accendere le passioni.“La realtà è che questa rivalità è un dono per il tennis. Non dobbiamo dimenticare i mesi difficili vissuti da Sinner fuori dal campo: ha sofferto molto, ma continua a mostrare una classe immensa anche nelle sconfitte. Vederli giocare uno contro l’altro è un privilegio. Hanno preso in mano il testimone del Big 3 e lo hanno fatto in modo naturale. Per noi appassionati, è un regalo”, ha dichiarato Roddick.
    Un nuovo capitolo per il tennisCon sei Slam già in bacheca a soli 22 anni, Alcaraz ha spinto Roddick a ritrattare le sue vecchie parole. E con Sinner a fare da contraltare perfetto, il futuro del tennis sembra più luminoso che mai. La rivalità tra i due, iniziata nel 2024, si candida a diventare una delle più leggendarie della storia recente. LEGGI TUTTO

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    Laver Cup 2025: forfait di Tiafoe, al suo posto Álex de Miñaur

    Frances Tiafoe USA, 20-01-1998 – Foto Getty Images

    “Colpo di scena” alla vigilia della Laver Cup 2025, in programma la prossima settimana a San Francisco. Una defezione pesante scuote l’evento: Frances Tiafoe, ormai volto fisso della competizione nelle ultime edizioni, ha annunciato il proprio forfait all’ultimissimo momento.Lo statunitense, reduce da mesi complicati sul piano dei risultati, ha scelto di fermarsi per concentrarsi sui propri interessi personali e ritrovare serenità fuori dal campo. Una decisione sofferta ma inevitabile, che priva il Team World di una delle sue pedine più carismatiche.
    Il suo posto sarà occupato da Álex de Miñaur, già protagonista in diverse edizioni della Laver Cup. L’australiano porterà energia e solidità al gruppo guidato da John McEnroe, pronto a sfidare il Team Europe, capitanato da Björn Borg e trascinato da stelle come Carlos Alcaraz. LEGGI TUTTO

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    Tra politica e tennis: Djokovic sceglie Atene come nuova casa

    Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo – Foto Getty Images

    Dopo l’eliminazione in semifinale allo US Open 2025, Novak Djokovic ha preso una decisione di grande impatto personale e familiare: trasferirsi in maniera permanente in Grecia, ad Atene. Il campione serbo, 38 anni e 24 titoli del Grand Slam in carriera, ha scelto come nuova casa il prestigioso quartiere costiero di Glyfada, situato a sud della capitale.
    Secondo quanto riportato dal quotidiano greco Proto Thema, i figli di Djokovic, di 11 e 8 anni, hanno già iniziato le lezioni in una scuola privata locale. Nei giorni scorsi, il fuoriclasse di Belgrado è stato avvistato più volte a passeggio o a fare acquisti nella zona, attirando immediatamente l’attenzione dei residenti, con i quali non ha esitato a scattare foto e firmare autografi. Non è escluso che nei prossimi mesi Djokovic richieda il cosiddetto “golden visa”, un permesso di residenza permanente concesso a chi investe somme significative nel Paese.
    Una scelta maturata anche per motivi politiciIl trasferimento non riguarda solo aspetti sportivi o logistici, ma arriva in un momento delicato della carriera e della vita di Djokovic. Negli ultimi mesi, infatti, il campione è stato oggetto di critiche da parte di media vicini al presidente serbo Aleksandar Vucic, che lo hanno accusato di essere un “traditore” per aver espresso simpatia nei confronti delle manifestazioni studentesche contro il Governo.La frattura con le autorità di Belgrado si è acuita dopo il crollo di una struttura ferroviaria a Novi Sad lo scorso novembre, che causò 16 vittime e diede vita a proteste di massa. Djokovic non rimase indifferente: a dicembre commentò pubblicamente la tragedia, a gennaio dedicò una vittoria a una studentessa ferita durante le manifestazioni e a marzo prese posizione, unendosi simbolicamente alle oltre 300.000 persone scese in piazza a Belgrado, definendo l’evento sui social come “storico, magnifico”.
    Con questa scelta di vita, Djokovic non solo apre un nuovo capitolo personale ad Atene, ma conferma anche il suo desiderio di mantenere una certa distanza dalla politica interna serba, cercando serenità e stabilità per sé e per la propria famiglia. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz si gode il riposo a Murcia e prepara la Laver Cup di San Francisco

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Dopo il trionfo agli US Open 2025 contro Jannik Sinner, Carlos Alcaraz si sta godendo qualche giorno di relax nella sua Murcia natale, sfoggiando già il suo nuovo look che tanto ha fatto parlare. Le immagini del taglio, condivise sui social, hanno mostrato il lavoro del fidato parrucchiere Víctor, che ha anticipato a tutti il risultato finale del cambio di stile del numero uno del mondo.Ma per Carlitos è già tempo di guardare avanti. Secondo quanto riportato da Marca, lo spagnolo ha definito il suo piano per tentare la conquista della seconda Laver Cup della carriera, torneo che vedrà il Team Europa sfidare il Team World nella sua ottava edizione, in programma a San Francisco dal 19 al 21 settembre.
    Verso San Francisco con un nuovo teamAlcaraz tornerà in campo per gli allenamenti sabato e lunedì partirà per la California insieme al suo entourage: Samuel López (allenatore), Juanjo Moreno (fisioterapista), Albert Molina (agente) e Álvaro Alcaraz, fratello maggiore e sparring partner. Proprio Samuel López prenderà temporaneamente il posto di Juan Carlos Ferrero in panchina, accompagnando il murciano non solo alla Laver Cup ma anche all’ATP 500 di Tokyo. Ferrero tornerà al fianco del suo allievo in occasione del Masters 1000 di Shanghai.
    Il ricordo di Berlino e la lotta per il numero 1Carlitos ha già lasciato il segno in Laver Cup: lo scorso anno a Berlino fu decisivo, contribuendo con ben otto punti al successo del Team Europa. Anche questa volta, l’obiettivo è ribadire la leadership e aggiungere un altro trofeo alla sua bacheca.Parallelamente, il murciano dovrà tenere d’occhio la lotta al numero 1 ATP con Jannik Sinner. Alcaraz dispone di 760 punti di vantaggio e difende meno di 1000 punti nel finale di stagione. In Cina potrà guadagnarne fino a 800 a Shanghai, mentre Sinner potrà aggiungerne solo 170 dal torneo di Pechino (differenza tra finalista e vincitore). Una battaglia che riprenderà proprio sul cemento asiatico, dove i due fenomeni torneranno a incrociare le racchette all’inizio in posti diversi e poi a Shanghai. LEGGI TUTTO