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    Tsitsipas chiarisce: “Non sono contro al vaccino, ma non vedo il motivo per farlo alla mia età”

    Stefanos Tsitsipas torna a parlare del Covid

    La rivelazione di Stefanos Tsitsipas di non essersi vaccinato perché non obbligatorio per giocare ha scatenato – come prevedibile – un polverone gigantesco. Dopo il successo di stanotte su Sebastian Korda, era scontato che nella press conference post partita qualche collega greco tornasse sull’argomento. Così è stato, ecco la breve dichiarazione di Stefanos, che chiarisce il suo punto di vista.
    “Non sono contro al vaccino, ma non vedo il motivo per cui qualcuno che ha la mia età debba già essere vaccinato. Per noi giovani penso sia bene far passare il virus perché costruiremo l’immunità. Non lo vedo come qualcosa di brutto. Come ho detto, non è obbligatorio, ognuno ha la libertà di decidere da solo cosa è giusto e cosa no. Ad un certo punto dovremmo farlo tutti, non dico il contrario. Verrà il momento in cui non ci verranno date molte opzioni, ma fino ad allora voglio vedere una versione migliore del vaccino che ci dia più vantaggi che svantaggi”.
    Tsitsipas così ha chiarito il suo pensiero, ma anche questa dichiarazione non farà altro che buttare benzina sul fuoco, visto che la scienza raccomanda fortemente di vaccinarsi per tutelare se stessi e gli altri e di farlo velocemente per alzare una barriera alla diffusione, l’esatto contrario di quel che suggerisce Stefanos.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    “Crea International” – terza giornata di Main draw – ITF Grade 5 under 18 in corso di svolgimento presso il Country Club Cuneo

    Entra sempre più nel vivo il “Crea International”, ITF Grade 5 under 18 in corso di svolgimento presso il Country Club Cuneo (ingresso libero con green pass). Oggi i due tabelloni di singolare si sono allineati ai quarti di finale. Nella parte alta del draw maschile ancora in evidenza il 2.5 alessandrino Giacomo Crisostomo, tesserato […] LEGGI TUTTO

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    Seconda giornata main draw “Crea International”, under 18 ITF Grade 5 in corso di svolgimento sui campi del Country Club Cuneo

    Gaia Maduzzi nella foto

    Doveva essere il match del giorno, quello tra la 2006 piemontese Gaia Maduzzi e la 2008 italo-americana Tyra Grant, allieva di Riccardo Piatti e del suo centro a Bordighera ormai da diverse stagioni. Non ha tradito le attese e ha qualificato la prima al 2° turno del “Crea International”, under 18 ITF Grade 5 in corso di svolgimento sui campi del Country Club Cuneo. La Maduzzi, impegnata da oltre un anno negli allenamenti presso la Best Point di Caramagna, si è imposta dopo più di tre ore di gioco con il punteggio di 7-5 1-6 6-4.
    Due stili di gioco differenti, con la piemontese più eclettica e votata a soluzioni maggiormente spettacolari, comprese le palle corte, gli smash e le discese a rete, e la sua avversaria più classica, con grande servizio e solidità, armi che probabilmente meglio si adattano al tennis sul cemento. Gaia Maduzzi ha fatto proprio il set iniziale al 12° gioco, mettendo in campo maggiore attenzione nei passaggi chiave del parziale. Nel secondo ha avuto un calo e Tyra ne ha saputo approfittare dimostrando a dispetto della più giovane età una già sviluppata propensione a capitalizzare i momenti favorevoli. Nel terzo set Gaia Maduzzi ha alzato nuovamente il livello portandosi sul 4-1 e gestendo bene il tentativo di ritorno della Grant. Una sfida decisamente godibile sia sotto il profilo tecnico che tattico, inconsueta per un 1° turno di un torneo Grade 5. Per la piemontese ora ci sarà un 2° turno contro la tedesca Aisana Kojozonarova a sua volta a segno in tre frazioni (6-4 4-6 6-2) sull’azzurra Matilde Manfredi.
    Vittoria netta oggi per un’altra tennista piemontese, l’alessandrina Emma Rizzetto, che ha lasciato un solo gioco (6-0 6-1) alla polacca Amelia Grzelak. Rizzetto e Maduzzi sono rispettivamente le teste di serie numero 4 e 3 del main draw. La Rizzetto troverà ora sul proprio percorso Emma Belluomini, qualificata, che a sua volta ha costretto nettamente alla resa (6-0 6-2) Cecilia Manitto. Affermazione netta anche per Chiara Davi (6-1 6-0 all’ungherese Koszo) che ora sfiderà Anastasia Bertacchi, a segno con lo score di 6-0 6-2 su Delia Gaillard (Fra).
    Nel tabellone maschile (chiusura oggi dei match di 1° turno) nulla da fare per Rocco Piatti, figlio di coach Riccardo, fermato 6-4 al terzo set da Sebastiano Cocola. Bene invece il 2.5 del Villaforte Tennis di San Salvatore Monferrato, Giacomo Crisostomo, che si è imposto 7-5 6-1 a Lorenzo Angelini, numero 7 del seeding. A segno anche il ligure Giacomo Nosei su Pietro Casciola, per 6-2 6-3. Così Francesco Scarpa, che in tre frazioni ha avuto la meglio sul transalpino Prince, numero 5 del tabellone. Doppio 7-5 invece per Filippo Verdese su Daniel Clivio e netto 6-4 6-0 rifilato da Edoardo Lanza Cariccio all’israeliano Cauly.Il confronto più equilibrato di giornata è stato quello che ha chiuso la serie dei singolari e ha opposto il monregalese Lorenzo Comino, altro giocatore che si allena alla Best Point di Caramagna, e Niccolò Dessì, entrambi provenienti dalle qualificazioni. Si è risolto solo al tie-break del set decisivo ed ha visto il passaggio di turno di Comino che lo ha fatto proprio per 7 punti a 5 dopo tre ore e 40 minuti di battaglia. Domani si prosegue, con i singolari e i doppi, con un programma che si annuncia intenso e spettacolare. LEGGI TUTTO

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    Bilancio conclusivo del torneo di San Marino

    Bilancio conclusivo del torneo di San Marino

    Le incertezze, che accompagnano ogni sfida, anche e soprattutto sportiva, sono state spazzate via con una risposta vincente, proprio come quelle che in campo lasciano immobile l’avversario. Hanno superato a pieni voti l’esame, infatti, gli Internazionali di Tennis San Marino Open, che tornavano in calendario a distanza di sette anni, un esito tutt’altro che scontato, specie in un momento storico come quello che stiamo vivendo.
    “Non possiamo nasconderci che c’erano delle incognite per quella che chiaramente è stata una scommessa, che abbiamo fortemente voluto. Siamo riusciti a riportare il torneo a San Marino dopo sette anni, ma come ho ricordato più volte era un obiettivo e un traguardo per noi fondamentale, anche se in un anno particolare e non semplice, convinti che il nostro Paese non potesse stare senza un evento del genere – sottolinea con compiacimento Christian Forcellini, presidente della Federazione Sammarinese Tennis, nel tracciare il consuntivo della manifestazione appena andata in archivio –. Alla prova dei fatti la voglia di tennis e il piacere di venire in questo impianto accogliente sono emersi, sia per effetto di quel che abbiamo vissuto negli ultimi due anni sia anche grazie al fantastico momento che sta attraversando il tennis italiano, con la crescita di tanti nuovi giocatori come mai prima d’ora. E questo ha determinato un forte desiderio di assistere dal vivo a tennisti di un certo livello, possibilità che nel nostro territorio mancava ormai da un po’ di tempo”.
    Sono i dati a dimostrare una volta di più che gli Internazionali di Tennis San Marino Open sono un esempio ideale di come funzioni il binomio sport-turismo, non a caso le due Segreterie di Stato che si sono impegnate per riportare in calendario l’evento, con il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini e Filippo Francini in rappresentanza della Segreteria al Turismo a premiare i protagonisti della finale domenica sera, sotto gli occhi anche degli Eccellentissimi Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino, presenti in tribuna d’onore. “La risposta del pubblico è stata davvero molto positiva, con 8mila presenze complessive nell’arco della settimana – fa notare Forcellini con soddisfazione –, poi abbiamo riempito circa 800 camere/notti complessive, occupando quasi interamente le varie strutture alberghiere sammarinesi coinvolte, dato significativo in termini di ripartenza turistica. Senza dimenticare tutto il personale che lavora al torneo, più di cento di persone fra controlleria, ufficio giocatori, giudici di linea, raccattapalle, autisti, numeri che ribadiscono come questa sia una manifestazione tutta sammarinese che dobbiamo tenerci stretta e portare avanti. Non mi era piaciuto il modo in cui eravamo stati costretti a fermarci, dopo una tradizione organizzativa che durava da 27 anni, lasciando qualcosa di incompiuto. San Marino e il nostro impianto meritano un evento come questo, che ha dimostrato a tutti gli effetti di essere un patrimonio per il Paese, non solo sportivo ma anche turistico e quindi economico. Per questo è fondamentale continuare ad investire in questo genere di manifestazioni: adesso che siamo tornati in calendario abbiamo tutte le intenzioni di rimanerci”.
    Ha di che sorridere, in sede di bilancio, anche il direttore del torneo, Alessandro Costa, a cominciare dall’affermazione del 18enne danese Holger Rune, un Next Gen destinato a far parlare ancora di sé in futuro. “In sede di presentazione lo avevamo indicato come una possibile mina vagante e così è stato, arrivando in fondo al torneo dopo aver imposto l’alt a due dei protagonisti più attesi come Salvatore Caruso e Marco Cecchinato – dichiara Costa, romano ma da oltre vent’anni impegnato in prima persona nello staff degli Internazionali – Come è sempre stato anche in passato, sono i giocatori italiani quelli di maggior richiamo per il pubblico e a catalizzare le attenzioni, peccato solo che in semifinale Cecchinato sia incappato in una serata storta, non riuscendo ad esprimere sino in fondo le sue qualità, al cospetto del ragazzino terribile danese. Ma anche questo è il bello del tennis e dello sport in genere. Un motivo di soddisfazione, poi, sono gli apprezzamenti dei giocatori, nei confronti dei servizi che offriamo e sentire dire da loro che, dopo essere mancato in questi anni, il nostro torneo rimane uno dei challenger meglio organizzati nel mondo. A maggior ragione avendo avuto appena due mesi per allestire il tutto, da quando l’ATP ci ha confermato la disponibilità della data, e avendo dovuto fronteggiare una serie di situazioni legate al Covid che hanno messo a dura prova la macchina organizzativa. Ma siamo riusciti a mantenere gli standard elevati del passato, garantendo anche tre giorni di diretta integrale dei match sulla piattaforma SuperTenniX e due sul canale SuperTennis. Insomma, possiamo guardare in avanti con rinnovato ottimismo”.Intanto, fra pochi giorni, il Centro Cassa di Risparmio nel parco di Montecchio ospiterà – da lunedì 23 agosto – la ‘San Marino Junior Cup’, tappa under 14 e under 16 del circuito Tennis Europe. “In questi anni abbiamo sempre mantenuto l’organizzazione di questi appuntamenti giovanili anche nel periodo in cui non è andato in scena il challenger ATP perché crediamo sia fondamentale per tutto il movimento portare tennis nel nostro Paese. Tornei che in passato hanno avuto anche protagonisti di rilievo, come Stefanos Tsitsipas, vincitore della prima edizione del torneo ITF Junior e ora protagonista ai massimi livelli”, sottolinea Forcellini, che desidera evidenziare un aspetto. “Questo torneo, con le prove di Marco De Rossi e Manuel Mazza a cui abbiamo concesso wild card per il tabellone principale e le qualificazioni, ha mostrato come i nostri giocatori possono essere competitivi anche a questi livelli. La cosa fondamentale è che loro non pensino siano realtà inarrivabili. E’ il leit motiv vissuto quest’estate, siamo reduci dalle Olimpiadi dove abbiamo raggiunto un traguardo che sembrava irraggiungibile andando oltre le più rosee aspettative, tornando da Tokyo con tre medaglie. Ecco, questo deve servire da insegnamento a tutti gli atleti – conclude il numero uno della Federtennis sammarinese, parlando anche da vice presidente del Comitato Olimpico – nella consapevolezza che lavorando con professionalità, abnegazione e spirito di sacrificio si possono cogliere risultati importante anche in un piccolo Paese”. LEGGI TUTTO

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    La sfida di Camila

    Camila Giorgi nella foto

    Quando penso al gioco di Camila Giorgi spesso mi torna in mente il famoso slogan di una pubblicità di pneumatici: la potenza è nulla senza controllo.
    E osservando le partite della nostra tennista, non di rado accadeva che si percepisse la sensazione di un braccio di ferro esasperato con l’avversaria che irrimediabilmente portava a una serie di errori gratuiti e alla conseguente sconfitta.E così quel grande potenziale tecnico-atletico si disperdeva in risultati non all’altezza.Fino alla straordinaria vittoria del torneo di Montreal.Come ha sottolineato anche Marco Mazzoni nel suo articolo, la domanda che un po’ tutti ci facciamo è se questa vittoria rappresenti un episodio isolato o l’inizio di un periodo nuovo per Camila. Proviamo a capirlo da alcuni segnali.Chi ha seguito il match tra la Giorgi e la Sabalenka nei quarti di finale a Eastbourne, avrà notato una inconsueta tenuta mentale della giocatrice italiana soprattutto nei momenti salienti dell’incontro.Per chi non lo ricorda, dopo un primo set tiratissimo conquistato al tie-break, la tennista italiana subì un secco 60. Nel set decisivo, dopo aver conquistato il break nel game di apertura, arrivarono due break consecutivi che la portarono sotto 3-1. Poteva essere il colpo del ko, ma sorprendentemente, dopo una grande lotta e continui capovolgimenti, porta a casa l’ultimo set per 64. Dal mio punto di vista, questo match potrebbe rappresentare un primo segnale di cambiamento, soprattutto nella percezione di sé della giocatrice e nella capacità di gestire i momenti importanti. E che si consoliderà successivamente nelle recenti olimpiadi svolte a Tokyo.
    In un precedente articolo, ho parlato della flessibilità cognitiva e di come un cambio di contesto possa determinare l’abbandono di schemi routinari consolidati e favorirne la sperimentazione di nuovi.Se pensiamo al percorso della Giorgi, durante queste ultime olimpiadi, potrebbe essere avvenuto proprio questo: cambia la competizione, cambia la guida tecnica, e di conseguenza cambia il modo di giocare. Ed emerge la possibilità per l’atleta di poter lasciare da parte i propri condizionamenti per sperimentare soluzioni tattiche diverse. Se pensiamo alla vittoria del master 1000 canadese, sarà balzato agli occhi di tanti la capacità nuova di Camila di non forzare tutti i punti, di non giocare a tutto braccio sempre e comunque. Non sappiamo se questo nuovo schema, che consiste nell’inibire la tendenza a concludere lo scambio alla prima occasione, e che probabilmente ha contribuito alla vittoria del prestigioso master, si consoliderà ulteriormente. Dipenderà da diversi fattori, come ad esempio il rinforzo positivo derivante da ulteriori successi. Qualcuno obietterà che si è trattato solo di coincidenze fortunate, che la differenza l’ha fatta il servizio, o che non si ripeterà più un evento del genere. Staremo a vedere, intanto godiamoci questo successo.
    Dott. Marco CaocciPsicologo LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner: “Voglio giocare bene, migliorare ogni giorno e continuare a imparare”

    Jannik Sinner ieri ha appena compiuto 20 anni, ma è una delle grandi promesse del circuito ATP. In realtà, più che promettere, l’azzurro ha già confermato queste aspettative in vari momenti, come recentemente a Washington, dove ha vinto il titolo più importante della sua carriera finora. Attualmente sta giocando al Masters 1000 di Cincinnati, Sinner […] LEGGI TUTTO