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    Laver Cup 2021: Nick Kyrgios “L’NBA è una parte molto importante della mia vita, nel modo in cui agisco e come plasmo la mia personalità”

    Nick Kyrgios nella foto

    Nick Kyrgios sarà ancora una volta una delle stelle del World Team alla Laver Cup. Nick è un fan dell’evento ed ha anche un fattore motivante aggiunto in quella settimana con la quarta edizione che si giocherà a Boston, nel padiglione dove i “suoi” Celtics disputano le partite casalinghe.
    “Sono un fanatico dei Boston Celtics. L’NBA è una parte molto importante della mia vita, nel modo in cui agisco e come plasmo la mia personalità. Non sarò sorpreso se mi emozionerò quando entrerò nel padiglione e verrà annunciato il mio nome”, ha confessato in una dichiarazione al sito ufficiale dell’evento, prima di assicurare. “La Laver Cup è la mia settimana preferita dell’anno!” LEGGI TUTTO

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    Incidente stradale per Erik Crepaldi: il tennista vercellese è in coma farmacologico

    Erik Crepaldi nella foto

    Brutto incidente stradale nella serata di ieri, giovedì 16 settembre, per il vercellese Erik Crepaldi. Il tennista classe ’90, attualmente n.619 della classifica ATP in singolare ma con un best ranking al n.282 raggiunto nel settembre 2015, è rimasto coinvolto in uno scontro frontale con un’altra vettura sulla Provinciale 230 all’altezza di Busonengo (Vercelli) e in questo momento si trova ricoverato, in coma farmacologico, presso l’Ospedale Maggiore di Novara, nel quale è stato trasferito dopo essere stato portato inizialmente all’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli dai soccorritori del 118 giunti sul luogo del sinistro.
    Tuttora in prognosi riservata, il tennista verserebbe in gravi condizioni ma non sarebbe in pericolo di vita. LEGGI TUTTO

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    14 Luglio 2019, Il giorno in cui il tennis morì

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo. Uno dei migliori giocatori della storia del tennis

    Pubblichiamo con piacere un articolo inviato da un utente di Live Tennis. E’ uno suo parere personale e non è ovviamente un pensiero della redazione. Nelle prossime settimane poi ci saranno altri articoli di utenti per far si che anche voi possiate essere i veri protagonisti del sito. Buona Lettura!
    GOAT, Greatest Of All Time.In italiano, il migliore di tutti I tempi. Una diabolica invenzione giornalistica coniata per lo sport, ma ormai trascesa inevitabilmente in tutti i campi della vita.Un’ invenzione perché un “migliore di tempi”, essendo i tempi per loro natura mutevoli, non può esistere. Diabolica perché è perfettamente riuscita nell’ intento di creare tra gli appassionati di sport, quelle aspre discussioni e polemiche che sono la linfa vitale dell’avaro giornalismo moderno, pieno di marketing e povero di contenuti.
    Ma lo sport per il quale è stato coniata per la prima volta questa espressione è il tennis.E non è un caso, visto che in quest’ epoca di potenziali GOAT ce ne sono ben tre: Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Sono quelli che hanno vinto più slam di tutti, 20 a testa, quelli che hanno vinto più tornei, quelli che sono stati per il maggior numero di settimane in cima alla classifica mondiale. Di questi tre, quello che, numeri alla mano sta dimostrando di essere il più forte è Djokovic. A breve vincerà il suo ventunesimo titolo, scavalcando i due rivali, e completerà il grande slam, impresa riuscita l’ultima volta a Rod Laver, ben 62 anni orsono. E questa impresa lo renderebbe senza discussione il GOAT dei GOAT, con buona pace degli altri due.Ma come dicevo sopra, non è possibile identificare il migliore di tutti i tempi, soprattutto nel tennis. Avete presente il signore che ho nominato prima? Si, quel Rod Laver. Ebbene Rod Laver ha vinto il grande slam per ben due volte, nel 1962 e nel 1969.
    Vi domandate cosa abbia combinato tra il 63 e il 68? Semplice, non ha disputato i tornei del grande slam perché passato al professionismo. Ebbene si, dalla fine degli anni 50, quando il professionismo si è affacciato al mondo del tennis, i tornei major erano aperti solo a tennisti dilettanti, e questo fino al 1968, quando iniziò l’era “open”. Vi immaginate quanti grandi slam avrebbe compiuto Laver se non avesse preferito il vil denaro al prestigio? Va anche detto che, all’ epoca di Laver, i tornei dello slam si giocavano su due sole superfici, invece di tre come in tempi moderni, ma questo non fa altro che avallare la tesi per cui sia impossibile fare un confronto tra tennisti di epoche diverse. L’ evoluzione dei materiali, delle superfici, dei metodi di allenamento e dei regolamenti, hanno fatto del tennis lo sport che ha subito nel tempo più cambiamenti (motori a parte). Per cui Nole può essere considerato il più forte della sua epoca, ma non il migliore di sempre.Ma prima che il dottor Divago si impadronisca di me, veniamo al punto.14 Luglio 2019, Londra, siamo sul 8-7 40-15 del quinto set della più bella finale di Wimbledon di sempre. Roger Federe sta per compiere un’impresa ai limiti dell’impossibile: vincere a 38 anni suonati il suo nono titolo ai Championships e il suo ventunesimo torneo dello slam. E lo sta facendo sconfiggendo uno dopo l’altro, i suoi più acerrimi rivali: Nadal, battuto in quattro set in semifinale e Djokovic, in una battaglia memorabile. Ma proprio quando tutto sembrava scritto, la sorte decide inesorabilmente di voltare le spalle al campione svizzero: due clamorosi errori di diritto, due pugnalate letali al cuore del tennis. Nole rimonta e vince al super tiebreak una partita che , statistiche alla mano, non avrebbe dovuto vincere. Federer è stato superiore in tutto: 218 punti contro 204, miglior rendimento al servizio, miglior rendimento alla risposta, molti più colpi vincenti a fronte di pochi errori gratuiti in più. Eppure ha vinto Nole.
    Premetto che, pur ammirandolo tantissimo, non sono un tifoso di Federer: i miei idoli tennistici erano Agassi, Edberg e McEnroe, che non è stato il GOAT, ma il più grande genio del tennis(e del male), mai nato, inequivocabilmente, si. Né un Hater di Djokovic, che ritengo perlatro il personaggio più vero, almeno fuori dal campo, dei Big Three.Ma quella partita ha oggettivamente impedito la sublimazione di una campione che incarnava l’ evoluzione di tutti i grandi campioni del passato: da Donald Budge a Pete Sampras, passando per Laver e McEnroe. Tutto quello che rappresentava il tennis del passato è stato distrutto da quella partita. Come se il destino volesse dirci che per vincere, si deve giocare come Djokovic.Intendiamoci, anche Federer è un tennista moderno, ma molte sue caratteristiche appartengono al tennis classico: rovescio ad una mano, cambi di ritmo, gioco di volo, fantasia. Tutto questo è stato soverchiato dalla solidità e dalla grande forza fisica e mentale che caratterizza il tennis moderno.Dopo quel match, Djokovic ha inanellato una serie di vittorie interrotte solo nel post-covid da una squalifica piuttosto ingenerosa agli US Open(per usare un eufemismo) e dal solito, immenso, Rafa Nadal nel suo regno rosso di Parigi. Federer invece, non ha praticamente più giocato se si eccettua un’apparizione anonima allo US open successivo e un goffo tentativo di rientro quest’ anno, con esiti abbastanza sconfortanti.
    Questo per sottolineare la svolta psicologica che quel match ha dato al mondo del tennis.Ovviamente non ci può essere controprova, ma dubito fortemente che se avesse perso in quell’ occasione Nole sarebbe stato a concorrere per il grande slam. Mentre Roger avrebbe chiuso il suo cerchio, dimostrando di essere lui il più forte della sua epoca, ma soprattutto dimostrando che con un tennis bello e fantasioso si può ancora vincere, basta essere dei campioni.
    Invece il futuro del tennis sarà sempre più orientato verso l’efficace solidità di Djokovic, tanto che il maggior candidato a succedergli sul trono dell’ ATP, è un giovanotto spagnolo, che tutti identificano come l’ erede di Nadal, che dice di se di assomigliare a Federer, ma che è in realtà la perfetta evoluzione di Djokovic: un trattato di solidità mentale e forza fisica, senza punti deboli dal punto di vista tecnico e tremendamente efficace, ma ahimè, povero di fantasia e imprevedibilità.I “risultatisti” compulsivi moderni, diranno probabilmente che quel giorno all’ All England Club, non è morto il tennis, semplicemente Djokovic ha dimostrato di essere più forte. Perché non è bello ciò che è bello, è bello ciò che è funzionale al risultato, tipico dei finti minimalisti di quest’ epoca, che pensano solo alla sostanza, non rendendosi conto di vivere nell’ apparenza. E che degradano l’estetica ad un mero refuso barocco, utile solamente come sollazzo per ikikomori reietti della societa del vincere.
    Ma il tennis, quello dei gesti bianchi decantato dalla fine penna di Clerici, lo sport che più di tutti è espressione d’ arte, è morto quel giorno.Ed è curioso che l’assassino sia stato un ribaldo guascone nato in Jugoslavia, il paese di “Umirati u lepoti”, morire nella bellezza. Ma la Jugoslavia, non esiste più da un sacco di tempo. E sarebbe ora di rendermene conto.
    Massimiliano Cacurri -utente di Live Tennis LEGGI TUTTO

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    Nicole Fossa Huergo: “Consiglio a tutti l’esperienza del college, la laurea è un ottimo piano b ed il livello del tennis universitario è molto alto”. La tennista molisana, plurilaureata, si presenta ai lettori di livetennis

    “Abbiamo l’aria di italiani d’Argentina Ormai certa come il tempo che farà Con che scarpe attraverseremo Queste domeniche mattina E che voglie tante Che stipendi strani Che non tengono mai Ah, eppure è vita Ma ci sentite da lì? In questi alberghi immensi Siamo file di denti al sole Ma ci piace, sì Ricordarvi in […] LEGGI TUTTO

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    Nella mente di Novak Djokovic

    Era il lontano 1969 quando Rod Laver riuscì a conquistare tutti i 4 tornei del Grande Slam in un’unica annata. Sono passati più di 50 anni da tale storica impresa, e ancora nessuno in campo maschile è riuscito ad eguagliare questo risultato. Novak Djokovic si è trovato a un passo dal traguardo, ma qualcosa, grazie […] LEGGI TUTTO

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    Discovery Sports ha siglato i diritti in esclusiva della Laver Cup fino al 2030 per tutta l’Europa e da venerdì 24 settembre con l’edizione 2021 LIVE su discovery+ ed Eurosport

    Discovery Sports ha siglato un accordo decennale per trasmettere la Laver Cup in esclusiva dal 2021 al 2030, ampliando ulteriormente la sua offerta di tennis che comprende 3 prove del Grande Slam. In diretta su Eurosport 1 e discovery+, la Laver Cup 2021 si terrà da venerdì 24 a domenica 26 settembre a Boston, negli […] LEGGI TUTTO

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    Tennis e Moda al Ct Firenze con la sfilata della collezione Giomila

    Camila Giorgi nella foto

    Tennis e moda si sono uniti al Circolo del Tennis Firenze per una serata dove Camila Giorgi ha giocato dapprima con i giovani del Ct Firenze e poi, insieme alla madre, ha presentato la collezione di moda Giomila che ha visto protagoniste per un giorno come “modelle” le socie del circolo oltre alla figlia di Giancarlo Antognoni, presente tra gli ospiti, e altre giocatrici del club.
    Moltissimi i soci che hanno aderito all’appuntamento che sosteneva la Fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer. Il presidente Carlo Pennisi ha sottolineato nel suo intervento “Questa festa segna la ripartenza per il nostro circolo e dopo un periodo complicato questa energia che è nell’aria è davvero bella e ci da la forza per continuare a credere in un’associazione che ha una storia di 123 anni ma che vuole essere al passo con i tempi moderni e solo grazie a queste occasioni può esserlo”. Nel pomeriggio Camila Giorgi aveva palleggiato con alcuni allievi e allieve del circolo del tennis, Intorno alle 20 tutti gli ospiti si sono accomodati intorno alla piscina del club, immersa nel parco delle Cascine, e Camila si è raccontata, punzecchiata da Ubaldo Scanagatta, socio del Ct Firenze. Intorno a lei il doberman al quale Camila è affezionatissima e tutta la sua famiglia. Al termine dell’intervista si sono accese le luci ed è partita la musica e gli abiti disegnati dalla mamma di Camila hanno sfilato a bordo piscina. Tanti gli applausi per una linea molto femminile e davvero garbata “La femminilità è qualcosa di particolare e ogni donna ha bisogno di un abito da indossare – spiega Camila – mia madre è un’artista ed ha una sensibilità unica e la collezione Giomila vuole far sentire a proprio agio chi la indossa” Tra gli ospiti anche il cantante del gruppo Il Volo Piero Barone. LEGGI TUTTO

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    I record battuti da Djokovic allo scorso US Open

    La sconfitta in finale allo scorso US Open resterà probabilmente il boccone più amaro nella straordinaria carriera di Novak Djokovic. Tuttavia il serbo ha scritto altri record storici durante il torneo newyorkese. Vediamoli. Dal 1969, nessun tennista nel singolare maschile era arrivato così vicino a completare un Grande Slam, con 27 successi consecutivi dall’Australian Open […] LEGGI TUTTO