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    Il caso di Novak Djokovic: Il serbo parla per la prima volta. Manifestazioni a Belgrado. Albergo fatiscente?

    Srdjan Djokovic nella foto

    Novak Djokovic ha consegnato un messaggio a suo fratello Djordje Djokovic, che lo ha divulgato: “Dio osserva tutto! La mia benedizione è spirituale e la loro materiale”, ha detto Nole, che ha visto negata la sua richiesta di trascorrere questo isolamento con il suo staff. Viene addirittura lasciato ad aspettare nelle condizioni precarie di questo hotel per rifugiati, che ha alcuni “inquilini” lì da nove anni ormai.
    In mezzo a tutta questa confusione, la famiglia sta guidando una vera e propria rivolta a Belgrado, con manifestazioni per il “rilascio” di Djokovic già in corso. Padre Srdjan e fratello Djordje guidano questo movimento che è già sceso in strada nella capitale della Serbia.
    Come dicevamo Novak Djokovic è ancora in un hotel in quarantena a Melbourne, dove condivide un piano con alcuni rifugiati ed esuli politici che si trovano in questa situazione da diversi anni. Il serbo ha denunciato alla sua famiglia alcune delle condizioni precarie dell’alloggio – insetti, umidità e molto rumore – e ora sono stati alcuni dei suoi ‘vicini’ a dare alla stampa australiana delle immagini del cibo che di solito viene servito lì che non è il cibo di oggi ma delle settimane scorse. LEGGI TUTTO

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    ATP Cup 2022: Le dichiarazioni della squadra italiana dopo l’eliminazione dal torneo

    La squadra italiana nell’ ATP Cup

    Vincenzo Santopadre : “Siamo andati molto vicino alla vittoria, e i ragazzi hanno dato il massimo, o anche di più. Devono essere soddisfatti della loro performance. Solo qualche punto nel match tie-break del doppio ha fatto la differenza. Abbiamo avuto le nostre chance, ma gli avversari sono stati più bravi. Matteo e Jannik hanno comunque giocato un ottimo doppio, così come successo contro la Francia. Credo possano formare un’ottima coppia, e devono continuare in questa direzione”.
    Matteo Berrettini : “Non è stata la nostra giornata, ma come ha detto il capitano abbiamo dato tutto. Dobbiamo continuare a lavorare per migliorare ancora. L’atmosfera era fantastica, e ci ha aiutato a giocare degli incontri di alto livello. Io ho affrontato uno dei giocatori più forti del circuito, se non il più forte in questo momento. Ha vinto l’ultimo Slam giocato, ed è uno dei favoriti per vincere anche il prossimo. Sono molto contento della mia prestazione. L’ultima volta che avevo affrontato Medvedev c’era maggiore differenza fra di noi. Ho bisogno di incontri come questo per migliorare, e stavolta sono andato più vicino al successo rispetto alla scorsa. Magari la prossima sarà quella buona.“Ho simpatia per Novak, e nessuno vorrebbe trovarsi nella sua stessa situazione. Non so quante ore sia rimasto bloccato all’aeroporto. Ma allo stesso tempo posso capire come mai gli australiani abbiano questa visione: Melbourne è stata la città con più giorni di lockdown di tutto il mondo. È difficile commentare la situazione: l’abbiamo seguita, perché è troppo grande per non farlo, ma oggi mi sono concentrato in particolar modo sul mio match. Ciò che posso dire è che sono vaccinato e sono qui. Per il resto vedremo come la situazione si evolverà”.
    Jannik Sinner : “È stato un match di alto livello, perché entrambi abbiamo giocato bene e abbiamo lottato. Me l’aspettavo proprio così, perché il nostro stile di gioco è abbastanza simile. Nel primo set penso di essere stato un po’ fortunato nel tie-break, ma a volta serve anche la fortuna. Nel secondo invece ho cercato di spingere di più, e ha funzionato. Naturalmente uscire dal torneo non è ciò che volevamo, ma è andata così. Dal mio punto di vista ci ho provato al 100%, così come hanno fatto Matteo e gli altri componenti della squadra. Questa è la cosa più importante. In termini di risultati ci auguriamo che possa andare meglio la prossima volta”. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic paga le incomprensioni di Tennis Australia e dei vari organi federali australiani

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Il quotidiano locale The Age sta facendo chiarezza sulla vicenda di Novak Djokovic chiuso ora in una camera di albergo di Melbourne ed aspetta il giudizio di un Tribunale per lunedì prossimo dopo aver fatto opposizione alla sua espulsione.
    Il motivo per cui Djokovic non è potuto entrare in Australia è perchè non ha completato il ciclo vaccinale, condizione necessaria per poter entrare in Australia secondo le norme federali attuali, salvo esenzioni mediche che non ci sono in questo caso. Tra queste possibili esenzioni, non è accettata dall’Australian Border Force una recente infezione da Covid-19 (nei 6 mesi precedenti alla partenza).
    Dichiarava aL’Australian Technical Advisory Group on Immunisation (ATAGI) “Evidenze scientifiche confermano che aver contratto il virus riduce il rischio di re-infezione per almeno 6 mesi e per questo potrebbe essere considerato un motivo di esenzione dal vaccino”. Viene però precisato che “non essendo l’avvenuta infezione nei 6 mesi passati una controindicazione per ricevere il vaccino, le condizioni per essere considerato completamente vaccinato sono le due dosi”.
    Il problema è stato di Tennis Australia che ha concesso l’esenzione medica a Djokovic sulla base di una sua infezione da Covid-19 nei 6 mesi precedenti ma in disaccordo con le norme federali dell’ATAGI.C’è stata evidentemente un’incomprensione tra Tennis Australia, Governo di Victoria e ATAGI ed è per questo che Novak Djokovic sta pagando queste conseguenze.
    Secondo il giornale australiano poi, sembrano che altri fattori siano stati coinvolti nel processo di rifiuto della domanda medica del serbo. Hanno stabilito che aver contratto la COVID negli ultimi sei mesi non protegge sufficientemente dalla malattia, e che la decisione di Novak Djokovic di non essere vaccinato non può essere interamente condizionata da questo fatto, poiché, se è stato infettato negli ultimi sei mesi, avrebbe potuto essere vaccinato nel primo semestre del 2021 e non lo ha fatto. Questo ragionamento pratico è una delle ragioni per cui, come riportato nell’articolo, il governo federale australiano alla fine ha deciso di non garantire l’ingresso di Djokovic.
    Tutto sommato, un gran caos con un incrocio di governi, con chiare sfumature politiche ed un unico sconfitto, il tennis. LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal sul caso Djokovic: ” Novak avrebbe potuto evitare tutto questo vaccinandosi”

    Novak Djokovic e Rafael Nadal nella foto

    Rafael Nadal, che questo giovedì ha esordito con una vittoria nel torneo ATP 250 di Melbourne e alla fine della partita è stato naturalmente interrogato su tutte le polemiche che circondano l’arrivo e l’ingresso di Novak Djokovic in Australia. Il 35enne spagnolo, strenuo difensore delle vaccinazioni e molto critico nei confronti di chi sceglie di non vaccinarsi, ha ricordato che Djokovic avrebbe potuto evitare tutto questo “dramma” se avesse voluto.
    “Quello che sta succedendo non è sicuramente bello. Stiamo vivendo tempi complicati con la pandemia. Tempi difficili per molte persone e famiglie. È normale che la gente in Australia si senta frustrata nel vedere qualcuno arrivare senza essere stato vaccinato, dopo tutto quello che ha passato. L’Australia è il paese più confinato del mondo. Ecco perché dovremmo vaccinarci. Sono stato vaccinato due volte, ho avuto il covid-19 nell’ultimo mese, ho fatto tutto il percorso. Chiunque si vaccini non ha problemi a entrare in Australia e a giocare. Questo è il mio punto di vista in questa situazione. Se ti fai vaccinare, giochi. Quindi fatevi vaccinare. Il mondo ha già sofferto troppo”, ha dichiarato lo spagnolo.
    A Nadal è stato poi chiesto direttamente se si sente dispiaciuto per la situazione che sta attraversando Djokovic. “Se solo Djokovic avesse voluto, non avrebbe avuto problemi ad entrare in Australia. Avrebbe potuto evitare tutto questo vaccinandosi. È libero di prendere le decisioni che vuole e di prenderne anche le conseguenze. Novak conosceva le regole del gioco. Da un lato mi dispiace per lui, ma dall’altro bisogna ricordare che conosceva le regole”. LEGGI TUTTO

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    Espulsione rinviata: Djokovic può rimanere in Australia (almeno) fino a lunedì

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Il numero uno del mondo Novak Djokovic ha appreso oggi che gli sarà permesso di rimanere in Australia almeno fino a lunedì, quando sarà presa una decisione sul suo appello contro l’ordine di espulsione del governo australiano. Gli avvocati di Djokovic hanno cercato tutto il giorno di evitare che il serbo fosse espulso dal paese oggi e la decisione è stata accettata, con la corte che ha rinviato una decisione sul caso fino a lunedì mattina, quando il 34enne saprà se potrà rimanere nel paese – e giocare agli Australian Open la settimana successiva – o scontare l’ordine di espulsione in patria.
    Gli avvocati di Djokovic hanno i prossimi giorni per raccogliere la documentazione per sostenere l’eccezione medica che gli è stata inizialmente concessa, anche se le possibilità del serbo sono molto scarse. Secondo i media australiani, Djokovic avrebbe presentato come eccezione medica per non vaccinarsi aver avuto il covid-19 negli ultimi sei mesi, ma le autorità australiane non considerano questa opzione come una delle eccezioni, quindi la richiesta di appello di Djokovic è legalmente un caso quasi perso.Novak è attualmente in un hotel a Melbourne e aspetta la decisione senza potersi ovviamente allenarsi sul campo.
    Djokovic è separato dal suo intero staff di allenatori, che possono muoversi come vogliono a Melbourne perché sono tutti vaccinati. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic non si arrende! I fan lo sostengono fuori dall’hotel mentre aspetta la sentenza del tribunale

    Novak Djokovic, numero uno del mondo e con più titoli (9) nella storia degli Australian Open, ha per le mani un ordine di espulsione dall’Australia dopo che gli è stato rifiutato un visto d’ingresso nel paese. Ma il 34enne serbo non si arrende. Djokovic ha presentato un ricorso contro la decisione delle autorità di frontiera e sta aspettando la risposta da un tribunale di Melbourne, che dovrebbe arrivare nella giornata di oggi.
    Fino ad allora, Djokovic aspetta chiuso in un hotel in quarantena, dove divide i piani con più di 30 rifugiati australiani. Fuori dall’hotel ci sono anche alcuni fan del numero uno del mondo.

    Djokovic supporters are now dancing outside the Park Hotel. pic.twitter.com/lfsR40DeFC
    — Cait Kelly (@cait__kelly) January 6, 2022 LEGGI TUTTO

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    Lemon Bowl 2022: Ecco tutti i finalisti

    Patrick Paun – Foto Adelchi Fioriti

    Giunge al termine la giornata di semifinali del Lemon Bowl 2022. La 38esima edizione del prestigioso torneo nazionale a partecipazione straniera, in corso di svolgimento sui campi romani del Salaria Sport Village, sta registrando le travolgenti prestazioni degli atleti provenienti dall’estero. Ben cinque dei dodici finalisti delle categorie under 10, 12 e 14, rappresentano infatti una nazione straniera. Tre di loro: Patrick Paun (USA), Tea Kovacevic (Bosnia Erzegovina) ed Emma Montebello (Malta), non hanno legami con il nostro Paese; al contrario, Camilla Castracani (USA) e Giulia Luchetti (Slovacchia), hanno il passaporto italiano. Il forte vento ha condizionato la giornata, ma non lo spettacolo: i semifinalisti si sono adattati rapidamente alle condizioni sfavorevoli offrendo il loro miglior tennis.
    Un Lemon Bowl multiculturale – Il parco giocatori straniero è per tradizione una delle grandi incognite del Lemon Bowl. Quella 2022 sarà ricordata come una delle stagioni più prolifiche per i giovani atleti provenienti dall’estero. Nell’under 12 femminile continua il dominio della bosniaca Tea Kovacevic, che liquida Gaia Donati con un doppio 6-0. In finale sarà sfida contro l’italiana d’America Camilla Castracani: nata a Pavia, è italianissima, ma vive negli Stati Uniti d’America dove il padre lavora. Nell’attesa semifinale contro Victoria Lanteri Monaco, la vincitrice del Lemon Bowl under 10 del 2020 è stata autrice di una rimonta sensazionale: 2-6 7-6 6-1 il punteggio alla stretta di mano. Chi invece ha le stelle e le strisce nel cuore è il piccolo Patrick Paun, che al primo torneo internazionale della sua vita si fa strada fino alla finale battendo Giovanni Di Leva per 6-4 1-6 10/7: “Questo match è stato molto difficile, ma sono stato in grado di battere il mio avversario. Non conta da dove provengo, abbiamo tutti nove anni e giochiamo a tennis”. Patrick è di poche parole, a differenza del fratello gemello Andreas, che ha però salutato il torneo al primo turno. Allenati da Alex Koleva a Plantation (Florida), i due bimbi hanno approcciato il tennis all’età di 5 anni, e hanno messo il piede fuori dal loro Paese per la prima volta proprio per disputare il Lemon Bowl. Nell’under 10 femminile l’italo-slovacca Giulia Luchetti ha domato Serena Conticello con il punteggio di 7-5 6-4. Nell’under 14 invece braccia al cielo per Emma Montebello, maltese purosangue, che infligge un sonoro 6-2 6-3 a Virginia Proietti. Sul più bello giunge al capolinea la corsa del rumeno Nicholas Andrei Tanasa, che nell’under 10 è stato rimontato dal perugino Tommaso Pantò (4-6 6-4 10/6).
    Iozzi e Leti Messina, gli under 14 che parlano romano – Con costanza e compostezza, senza farsi troppo notare, la romana Alice Iozzi si è spinta in finale nell’under 14 femminile. La campionessa in carica della Coppa Lambertenghi (i Campionati Italiani under 12, ndr), ha primeggiato con lo score di 6-4 7-5 nell’ostico confronto con Ylenia Zocco, autrice di un ottimo torneo. “Il Lemon Bowl si giocava al New Penta 2000, mio vecchio circolo, quindi ha un significato speciale – non nega Iozzi, classe 2009 – Adesso sono all’All Round Tennis School e questo evento è uno degli obiettivi della mia prima parte di stagione. Lo scorso anno nonostante fossi under 12 decisi di giocare l’under 14 e arrivai ai quarti di finale. Il 2021 è stato un anno fantastico, ho fatto doppietta singolo-doppio ad un Tennis Europe a Forlì ed ai Campionati Italiani under 12. Il mio tennis deve ancora trovare un’identità, ma provo a spingere con il dritto quando c’è la possibilità. Quest’anno vorrei confermarmi campionessa italiana e l’anno prossimo mi piacerebbe tornare qui per il mio ultimo Lemon Bowl”. Se Iozzi se la dovrà vedere contro Montebello per il titolo, Leonardo Leti Messina sarà atteso dal toscano Lorenzo De Vizia. L’atleta dello Sporting Club Eur (Roma) ha vinto 6-4 6-3 il derby con l’amico Claudio Paolini. In finale il numero due del seeding andrà a caccia del titolo e avrà il compito di vendicare il compagno Riccardo Terzoli, che nella sfida con De Vizia ha capitolato con il punteggio di 7-6 6-2.
    I risultati di mercoledì 5 gennaio
    Semifinali
    Under 10 maschileTommaso Pantò b. Nicholas Andrei Tanasa 4-6 6-4 10/6Patrick Paun b. Giovanni Di Leva 6-4 1-6 10/7
    Under 10 femminileNicole Scarpino b. Sophia Arpa 6-2 7-5Giulia Luchetti b. Serena Conticello 7-5 6-4
    Under 12 maschileGabriele Galesi b. Riccardo Bogdan Pastrav 6-1 6-0Stefano Palanza b. Marco Patania 6-1 6-1
    Under 12 femminileTea Kovacevic b. Gaia Donati 6-0 6-0Camilla Castracani b. Victoria Lanteri Monaco 2-6 7-6 6-1
    Under 14 maschileLorenzo De Vizia b. Riccardo Terzoli 7-6 6-2Leonardo Leti Messina b. Claudio Paolini 6-4 6-3
    Under 14 femminileEmma Montebello b. Virginia Proietti 6-2 6-3Alice Iozzi b. Ylenia Zocco 6-4 7-5 LEGGI TUTTO

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    ATP Cup: Sinner vede il successo su Safiullin, per Berrettini c’è lo scoglio Medvedev

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Quello con la Russia è un match da dentro o fuori per l’Italia in ATP Cup. Dopo la sconfitta all’esordio e il successo contro la Francia, come riporta Agipronews, la squadra azzurra deve cercare di vincere per assicurarsi il passaggio del turno.
    Il match che apre le danze, quello tra Jannik Sinner e Roman Safiullin, vede prevalere nettamente il giovane azzurro, per cui una vittoria vale 1,17, mentre un successo del russo paga 5 volte la posta. Un successo di Sinner in due set è il risultato più probabile, a 1,52, mentre in caso di un set lasciato all’avversario, la quota sale a 4,10.
    Incontro decisamente complicato, invece, per Matteo Berrettini. Il tennista romano affronta Daniil Medvedev, uno dei giocatori più temibili nel circuito, con la vittoria del russo che vale 1,30 volte la posta. Non è spacciato l’italiano, anche se sulla carta l’incontro appare davvero difficile: una vittoria di Berrettini è in quota a 3,50. LEGGI TUTTO