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    Renata Voracova: “È davvero strano che ho passato una settimana qui, ho giocato una partita e poi sono venuti a prendermi“

    Renata Voracova nella foto

    Parla Renata Voracova della sua situazione in un’intervista telefonica al portale ceco Idnes. “Ho fatto tutto ciò che mi hanno chiesto di fare. A quanto pare l’Australian Tennis Association ci ha dato istruzioni sbagliate, il che è fastidioso. Volevo concentrarmi sul tennis, non sui visti, sulla quarantena. È davvero strano che ho passato una settimana qui, ho giocato una partita… E poi sono venuti a prendermi“.
    “Dovrei richiedere altri visti e aspettare una settimana chiusa in hotel senza allenamento. Anche se ci riuscissi, dopo due giorni avrei una partita, il che non ha molto senso per me Mi sentivo come se fossi in un film d’azione e non mi sentivo per niente a mio agio.Sì ho avuto il Covid, ma l’ho avuto prima di Natale, all’ultimo minuto. In più avevo alcune indicazioni mediche. Quindi ho soddisfatto tutti i criteri stabiliti dal Commonwealth australiana. Hanno esaminato attentamente i miei documenti ovunque, ma non hanno fatto storie. Il Servizio federale di frontiera mi ha rilasciato immediatamente. Sono rimasta sola con i funzionari del Victoria che hanno inviato i miei documenti da qualche parte. Ma poi hanno confermato il mio ingresso nel Paese senza problemi”.
    Sul Caso Djokovic: “Siamo atleti, siamo venuti per il tennis e qui non risolviamo controversie locali. Abbiamo letto le regole, soddisfatto le condizioni e ricevuto l’eccezione dopo un lungo processo. Quindi non vedo alcun motivo per cui dovremmo metterci chiusi in un hotel. Mi sembra piuttosto triste. L’avevo programmato iL vaccino dopo la stagione e purtroppo ho preso il covid in quel momento. E non c’era spazio per le vaccinazioni, perché sarei dovuta volare in Australia la settimana successiva. Non sono come Djokovic, non sono completamente contraria alla vaccinazione”. LEGGI TUTTO

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    I legali depositano il documento: “Novak Djokovic ha contratto il Covid lo scorso 16 dicembre”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Arrivano nuove notizie su Novak Djokovic.I legali del tennista serbo, che si trova in isolamento in un hotel a Melbourne da mercoledì scorso, hanno depositato un documento in tribunale.Novak avrebbe contratto il virus lo scorso 16 dicembre.
    Novak Djokovic, dice il documento, aveva contratto il Covid lo scorso 16 dicembre e per questo aveva ottenuto l’esenzione dall’effettuare in vaccino per entrare in Australia. E’ quanto affermano i legali del tennista serbo numero uno del mondo in un documento depositato in tribunale a Melbourne. “La data del primo test positivo per la PCR Covid è stata registrata il 16 dicembre 2021”, si legge in un documento depositato presso il tribunale federale, che cerca di ribaltare l’annullamento del suo visto per entrare in Australia.
    Djokovic ha anche chiesto di poter lasciare il Park Hotel di Melbourne, dove è in isolamento da mercoledì, per potersi allenare in vista dell’Australian Open, primo Slam della stagione al via il 17 gennaio. La richiesta è stata depositata dai legali al tribunale che nella notte tra domenica e lunedì deciderà se revocare l’annullamento del visto. LEGGI TUTTO

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    Caso Djokovic: Arriva un documento che prova che Tennis Australia ha condiviso informazioni errate ai tennisti

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Questa è la pistola fumante che prova che Tennis Australia ha erroneamente detto ai giocatori, tra cui anche Novak Djokovic, come avrebbero potuto partecipare nel primo Grand Slam dell’anno anche se erano al corrente che le regole per i tennisti che non erano vaccinati contro il Covid non erano così chiare. Lo si apprende dal quotidiano locale, The Advertiser.
    Un foglio informativo, ottenuto da News Corp, è stato inviato per email da Tennis Australia all’ATP all’inizio del mese scorso, poi trasmesso ai tennisti.Il documento mostra che Tennis Australia ha informato i giocatori che c’era un processo in due fasi da seguire per poter giocare agli Australian Open senza essere vaccinati.
    Il foglio includeva una clausola in cui i giocatori dovevano dimostrare di aver contratto il virus negli ultimi sei mesi – che si presume essere la base per l’esenzione di Djokovic, che però non è servita quando è arrivato in Australia.Ma il problema è che le informazioni trasmesse all’ATP e ai giocatori non erano corrette, e Tennis Australia ne era già stata informata.
    Datata 7 dicembre 2021, l’e-mail è stata inviata dopo che il governo federale aveva già notificato per iscritto a Tennis Australia a novembre che un’infezione precedente non soddisfaceva i requisiti per i viaggi senza quarantena.
    La tempistica è cruciale perché fa ricadere la colpa interamente su Tennis Australia, e conferma le affermazioni del premier dello stato di Victoria Jacinta Allan che il governo statale non è stato informato da Tennis Australia che il Commonwealth li aveva avvertiti che una precedente infezione da Covid non era una vera esenzione medica.
    Nel documento che è stato inviato ai giocatori, una lettera di accompagnamento delineava il processo in due fasi necessario per un tennista non vaccinato ad essere autorizzato a partecipare al torneo.La lettera affermava che un giocatore aveva bisogno prima di un certificato di esenzione medica da dove provenivano per entrare in Australia, poi di una seconda esenzione per giocare nel torneo.La seconda esenzione, in loco, doveva essere firmata da un medico australiano indipendente o da un gruppo di personale medico esperto.
    Tennis Australia ha rilasciato una dichiarazione nella tarda serata di oggi, negando di aver ingannato i giocatori e che il loro consiglio è sempre stato quello di vaccinarsi.“Siamo sempre stati coerenti nelle nostre comunicazioni ai giocatori che la vaccinazione è la migliore linea d’azione – non solo come la cosa giusta da fare per proteggere se stessi e gli altri, ma anche come la migliore soluzioneper non avere problemi in Australia. Rifiutiamo completamente che alcuni tennisti siano stati consapevolmente fuorviati”. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic rompe il silenzio: “Grazie alla mia famiglia, ai miei cari, alla Serbia e a tutte le brave persone nel mondo che mi hanno inviato il loro sostegno”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Con una storia su Instagram Novak Djokovic ha rotto il silenzio di questi giorni.
    Dichiara il n.1 del mondo: “Grazie alla mia famiglia, ai miei cari, alla Serbia e a tutte le brave persone nel mondo che mi hanno inviato il loro sostegno. Grazie a Dio per la salute”.
    In una delle stories pubblicate su Instagram, il tennista ha ringraziato per il supporto dicendo che «lo sento ed è molto apprezzato» Djokovic attualmente si trova al Park Hotel di Melbourne, una struttura che ospita anche decine di rifugiati che attendono di sapere se potranno rimanere in Australia. La decisione del tribunale sul ricorso del tennista serbo sarà resa nota lunedì 10 gennaio. LEGGI TUTTO

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    Parla la madre di Novak Djokovic: “Novak viene trattato come un prigioniero. Lo tengono in una stanza sporca e piena di insetti”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Parla Dijana, la madre di Novak Djokovic.
    Novak è bloccato in un hotel per immigrati di Melbourne, per tutto il fine settimana, mentre i suoi avvocati continueranno a combattere per consentirgli di rimanere in Australia e difendere il titolo vinto durante l’ultima edizione degli Australian Open. Il caso verrà discusso lunedì mattina davanti a un giudice della Corte federale.
    “Come volete che mi senta, è una situazione terribile. Novak viene trattato come un prigioniero. Lo tengono in una stanza sporca e piena di insetti”. LEGGI TUTTO

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    Isner e Kyrgios difendono Novak Djokovic

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    John Isner ha parlato della vicenda di Novak Djokovic.
    ” Quello che Novak sta attraversando in questo momento non è giusto, non c’è alcuna giustificazione per il trattamento che sta ricevendo. Ha seguito le regole e gli è stato permesso di entrare in Australia e ora è stato detenuto contro la sua stessa volontà. È una vergogna ”
    Anche Kyrgios difende Djokvoic :” Il modo in cui stiamo trattando Djokovic è pessimo , Novak è un campione ma soprattutto un uomo “. LEGGI TUTTO

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    L’Australia cambia idea sui visti dopo la vicenda di Novak Djokovic. Renata Voracova espulsa con la stessa motivazione di Novak (e ha anche giocato un torneo)

    Renata Voracova nella foto

    Renata Voracova era una delle persone entrate in Australia con un’eccezione medica e ora è stata “incastrata” dalla vicenda di Novak Djokovic. La ceca, specialista in doppio anni, aveva anche giocato uno dei tornei di preparazione a Melbourne, ma ha finito per essere indagata dalla polizia del controllo delle frontiere e ora sta ricevendo esattamente lo stesso trattamento del numero uno del mondo.
    Voracova, numero 81 del mondo in doppio, ha visto il suo visto accettato sulla base che aveva contratto il Covid-19 negli ultimi sei mesi. La ceca ha superato tutti i controlli e ha persino gareggiato in uno dei tornei del Summer Set di Melbourne, ma ciò che è successo con Djokovic ha destato sospetti e la Voracova ha già perso il suo visto ed è tenuta nello stesso hotel – in condizioni pessime – con un ordine di espulsione.
    La differenza è che non si sa ancora se Renata Voracova presenterà appello, proprio come Djokovic, rimanendo per ora al Park Hotel mentre è in contatto con i funzionari del governo ceco per capire quali saranno i prossimi passi alla luce dell’ordine di espulsione che deve affrontare. LEGGI TUTTO

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    Il caso Djokovic: Il Premier dello stato di Victoria incolpa Tiley per la situazine. Djokovic rischia un divieto di 3 anni per entrare nel paese e l’Australia rassicura “Non è in prigione può andare via quando vuole dal paese”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Se la soap opera non avesse avuto abbastanza colpi di scena, ora ne arriva un altro tanto inaspettato quanto forte: una lotta tra gli organi australiani. La premier dello Stato di Victoria, Jacinta Allan, che era in ultima analisi responsabile dell’elaborazione dell’esenzione medica concessa a Novak Djokovic, ha incolpato Craig Tiley e l’istituzione che presiede, Tennis Australia, di aver nascosto al suo governo la documentazione fornita dall’esecutivo federale, in cui il primo ministro dell’Australia, Scott Morrison, sottolineava che non era sufficiente essere stati infettati dal coronavirus negli ultimi 6 mesi per entrare nel paese e avere diritto all’esenzione. Si sta preparando un caos ora perché questo suggerisce un possibile compiacimento di Tiley per il tennista serbo e per far giocare il n.1 del mondo lo slam aussie forse con troppa facilità.
    Novak Djokovic ha un lungo fine settimana davanti a sé prima della sentenza del tribunale che non solo deciderà se potrà partecipare agli Australian Open del 2022, ma anche il suo futuro rapporto con questo paese. Secondo la legge australiana, quando un visto viene revocato, una persona può affrontare un divieto di ritorno nel paese per tre anni. Il governo non ha escluso di imporre una tale sanzione, ma tutto dipenderà da come si sviluppa il processo giudiziario e dall’atteggiamento di Djokovic nel collaborare.
    Quello che sta succedendo con Novak Djokovic va ben oltre le questioni strettamente sportive e potrebbe generare un problema geopolitico di ordine globale. Lo testimonia l’evidente pressione esercitata dal governo serbo attraverso il Ministero degli Affari Esteri, che ha convocato l’ambasciata australiana in Serbia nella sua sede per chiedere che il tennista sia trasferito in un altro albergo. Inoltre, l’ambasciatore serbo in Australia ha già presentato una protesta fortmle, come rivelato da TheAge. La risposta di Karen Andrews, il ministro australiano degli affari interni, ha sottolineato che Djokovic non è prigioniero nel paese perché può partire quando vuole. LEGGI TUTTO