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    Non solo Challenger: a Bergamo c’è anche il Trofeo AZIMUT

    Premiazione 2021, con i finalisti Federico Arnaboldi e Riccardo Balzerani

    Confermata la sesta edizione del Trofeo AZIMUT, torneo ITF rilanciato nel 2015 dal Tennis Club Città dei Mille. L’appuntamento sarà durante la prima settimana di Wimbledon, dal 27 giugno al 3 luglio. Sarà l’antipasto del Challenger autunnale, nella speranza di accogliere a Bergamo i nuovi Djokovic, Monfils e Fognini.
    L’ufficialità è arrivata il 23 febbraio, e due anni esatti dalla surreale domenica in cui l’Italia prese coscienza che stava iniziando l’incubo della pandemia. Quel giorno si sarebbe dovuta svolgere la finale dell’ATP Challenger di Bergamo: fu cancellata per ragioni di sicurezza, ma fu soltanto una delle prime “chiusure” di un periodo durissimo. Oggi va decisamente meglio, ed è simbolico che la sesta edizione del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta) sia stata ufficializzata nello stesso giorno. Non contenta di ospitare il prestigioso ATP Challenger di novembre, la città di Bergamo accoglierà il tennis professionistico nella settimana tra il 27 giugno e il 3 luglio, in contemporanea con la prima settimana di Wimbledon. La concomitanza dei Championships non è certo un problema per un torneo ITF “M15”, destinato a giocatori giovani e in ascesa, in linea con lo spirito del Tennis Club Città dei Mille. La tradizione agonistica del club è ben nota: quest’anno diventa maggiorenne l’edizione del 2004, cui presero parte tre giovanissimi che avrebbero fatto parlare molto di sè: Novak Djokovic, Gael Monfils e Fabio Fognini. Dopo qualche anno di stop, con l’elezione a presidente del club di Marco Fermi, il circolo di Via Martinella ha ripreso a ospitare un torneo internazionale.
    I CAMPIONI DEL FUTUROLa rinascita risale al 2015, quando si impose Gianluca Naso. Il torneo si è svolto ininterrottamente fino al 2018, salvo poi tornare in naftalina per un paio d’anni. Nel 2019 gli organizzatori si presero una pausa, perplessi per la riforma dei punti messi in palio nei tornei ITF (che infatti sarebbe durata pochi mesi), mentre nel 2020 la pandemia ha bloccato mezza stagione. Il Trofeo AZIMUT è tornato la scorsa estate ha visto il bel successo di Federico Arnaboldi, canturino classe 2000 che al Città dei Mille si è aggiudicato il primo titolo in carriera. Lo spirito di questo torneo è chiaro: dare una chance di accumulare punti ed esperienza per giovani professionisti, oltre a garantire una settimana di spettacolo e intrattenimento agli appassionati bergamaschi, che non si accontentano della settimana invernale del Challenger. In tempi di restrizioni e difficoltà di vario genere, la continuità del Trofeo AZIMUT è un’ottima notizia per il movimento italiano, sempre a caccia di ricambi per i nostri attuali giocatori di vertice, che peraltro nel recente passato sono tutti passati da Bergamo. L’appuntamento è dunque per domenica 26 giugno al Tennis Club Città dei Mille per i primi match delle qualificazioni. Sarà l’antipasto di un altro grande anno di tennis internazionale a Bergamo.
    ITF CITTÀ DEI MILLE – TROFEO AZIMUT / ALBO D’ORO2015 – Gianluca Naso (ITA)2016 – Adelchi Virgili (ITA)2017 – Andrea Collarini (ARG)2018 – Riccardo Bellotti (ITA)2019 / 2020 – Non disputato2021 – Federico Arnaboldi (ITA) LEGGI TUTTO

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    Cornet e Saville giocheranno con i colori dell’Ucraina

    Alize Cornet nella foto

    È impossibile sfuggire al tema del momento e molti personaggi del tennis mondiale hanno fatto appelli per la pace e guidato manifestazioni di sostegno all’Ucraina, che continua in questi giorni a resistere a un’invasione militare della Russia.Questa domenica, l’australiana Daria Saville e la francese Alizé Cornet hanno dichiarato che avranno i colori dell’Ucraina sulle loro attrezzature durante i prossimi eventi.
    Saville ha rivelato che inizierà ad Indian Wells, la Cornet, invece, lo farà già questa settimana al WTA 250 di Lione, in Francia. LEGGI TUTTO

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    Passaro trionfa in Tunisia, sesto titolo internazionale

    Francesco Passaro nella foto

    Comincia alla grande il 2022 di Francesco Passaro.
    Il portacolori dello Junior Tennis Perugia conquista in Tunisia, a Monastir, il sesto titolo internazionale (il terzo in singolare) della sua carriera battendo in finale, nel torneo ITF M15 della cittadina nordafricana, il mancino francese Terence Atmane 76 62. Un successo significativo per l’allievo del Maestro Roberto Tarpani, perché è il primo che arriva sul cemento, superficie veloce, tra l’altro a distanza di un mese da quello sfiorato sempre sugli stessi campi, quando nell’atto conclusivo venne superato da Mattia Bellucci. Prosegue dunque la scalata alla classifica mondiale per il talentuoso perugino, che grazie a questo risultato entrerà stabilmente tra i primi 500 tennisti della classifica Atp. Tornando alla rassegna tunisina, nel suo cammino Passaro ha superato il francese Maxence Boville (64 41 rit.), il belga Louis Herman (63 61), l’austriaco Lucas Neumayer (76 63), in semifinale l’altro transalpino Maxence Beauge (62 67 62) prima della vittoria conclusiva. Un Passaro dunque che inizia nella maniera migliore l’anno, consapevole delle sue potenzialità e voglioso di crescere ulteriormente. LEGGI TUTTO

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    Leander Paes condannato ad un risarcimento per abusi “verbali, emotivi ed economici”

    Leander Paes nella foto

    C’è un altro caso che riguarda una figura rilevante nel tennis maschile. Leander Paes, il miglior tennista indiano di tutti i tempi e una leggenda del doppio, è stato condannato questo sabato in India per abusi “verbali, emotivi ed economici” della sua ex fidanzata Rhea Pillai.
    Il caso risale al 2014, quando fu fatta la prima denuncia, ma solo ora è stata presa la decisione. Paes è stato condannato a pagare un voluminoso risarcimento alla sua “ex”.
    L’indiano si unisce ad Alexander Zverev, Nick Kyrgios e Nikoloz Basilashvili tra i tennisti che negli ultimi anni sono stati collegati a casi simili, anche se, per ora, senza alcun tipo di condanna. LEGGI TUTTO

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    Lunga intervista a Simone Vagnozzi che parta di tanti argomenti: “”Jannik non deve essere la brutta copia di Nadal, di Medvedev, di Djokovic o di nessun altro. deve essere la versione migliore di se stesso. Per ora non entrerà nessun altro nel team”

    Simone Vagnozzi è il coach di Jannik Sinner

    Su Supertennis è andata in onda quest’oggi una lunga intervista a Simone Vagnozzi.
    Dichiara il coach di Sinner: “Se non mi sentissi pronto non sarei qua. So che è un ruolo di responsabilità, perché parliamo di un ragazzo che a vent’anni è tra i primi dieci del mondo e ci sono tante aspettative. Mi sento pronto, altrimenti non avrei accettato”.“Ho ricevuto la chiamata del suo entourage il mercoledì. Mi chiedevano se potessi andare a dargli una mano a Montecarlo. Poi la storia la sapete tutti come è andata, ma è stato tutto molto veloce”.Ho sempre avuto massimo rispetto di Riccardo Piatti, è l’allenatore con più esperienza e con i maggiori risultati in Italia. Ha fatto un grandissimo lavoro con Jannik e prima con altri giocatori. E’ un motivo di orgoglio per me subentrare a un grande come Riccardo”.
    SINNER? IL GIOCO CHE VORREI“L’obiettivo è cercare di migliorare aspetti del suo gioco e cercare di battere i top player nei tornei importanti. Lui è già pronto per vincere partite importanti, ma non dobbiamo dimenticare che ci vuole tempo per costruire qualcosa. Ci siamo detti di non stare attenti troppo al ranking ma a migliorarsi tennisticamentePuò migliorare il servizio, la sicurezza nella discesa a rete, la tecnica nell’esecuzione della volée. Può migliorare lo slice di rovescio, che lo potrà aiutare anche se non sarà un colpo che giocherà tantissimo. Tatticamente può migliorare tanto, penso che aggiungere un piano B e un piano C possa essere importante perché quando affronti volpi del circuito come Djokovic o Nadal devi essere pronto a cambiare le carte in tavolaSono molto contento di come sia andato il torneo di Dubai. Dopo l’Australia non si era allenato per due settimane. Abbiamo iniziato a lavorare il giovedì, quindi prima di Dubai abbiamo fatto dieci giorni di allenamento in una situazione evidentemente non facilissima. La risposta mentale che lui ha dato il primo giorno per me è stata incredibile: battere Davidovich Fokina dopo essersi trovato un set e un break sotto, e aver salvato tre match point al tiebreak, fa capire quanto sia forte mentalmente. Ha interpretato molto bene la partita con Murray, con Hurkacz certo non è stato il suo miglior match. Magari mancavano un po’ di energie, perché l’ultimo mese è stato particolare per lui. L’abbiamo preso come un periodo di rodaggio, dobbiamo conoscerci meglio. Fra due-tre mesi si vedrà la strada che stiamo prendendo”.
    LE PRIME IMPRESSIONI SU JANNIK“Jannik è un ragazzo solare, che si diverte. Ci siamo trovati molto bene per il momento. Ci dobbiamo conoscere, dire qualcosa ora è affrettato.L’ho visto la prima volta quando allenavo Gianluca Quinzi, il fratello di Gianluigi. Era il primo giocatore che seguivo dopo aver smesso. Giocarono contro, e vinse Jannik 7-6 al terzo, quindi mi ha già battuto. Era un ragazzo molto serio, che capiva bene il gioco con un ottimo timing. Non mi ha fatto la stessa impressione di un Alcaraz che a 14 anni passava turni nei Futures. Ma ha fatto un percorso velocissimo dai 14 ai 20 anni, e in questi dieci giorni ho iniziato a capire perché. E’ totalmente immerso nel suo lavoro, vuole fare sempre qualcosa in più e non qualcosa in meno ed è sempre pronto a confrontarsi”.
    IL SUPER-COACH“Jannik non deve essere la brutta copia di Nadal, di Medvedev, di Djokovic o di nessun altro. deve essere la versione migliore di se stesso”.Per ora non entrerà nessun altro nel team. In America andremo io, il preparatore atletico Davide Cassinello e il fisioterapista Paolo Cadamuro. Ma siamo qui per fare il bene di Jannik, e se ci troveremo ad aver bisogno di altre persone che ci diano qualcosa in più restiamo aperti a questa eventualità”. LEGGI TUTTO

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    Daniil Medvedev parla della guerra tra Russia e Ucraina: “Io sono per la pace“

    Daniil Medvedev nella foto

    Daniil Medvedev ha parlato della Guerra tra Russia e Ucraina: “in questa fase capiremo che il tennis a volte non è così importante. Come tennisti noi promuoviamo la pace il tutto il mondo. Sono stato in tanti Paesi diversi fin da quando ero juniores e non è facile per me sentire tutte queste notizie. Io sono per la pace“.
    “É stato fantastico quello che è accaduto la scorsa settimana con Rublev (russo) e Molchanov (ucraino), perché le persone hanno bisogno di stare insieme”. LEGGI TUTTO

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    Cristian Garín: “Questo venerdì prenderò una decisione sul mio futuro”

    Cristian Garin nella foto

    Momenti molto duri per Cristian Garín dopo aver lasciato il tour sulla terra battuta latinoamericana con tre sconfitte e nessuna vittoria. Il cileno, che da mesi soffre di malesseri fisici, ha ammesso di essere molto preoccupato nella sua ultima conferenza stampa, dopo aver perso contro Tabilo a Santiago del Cile. È così che ha dipinto di grigio il suo futuro nelle dichiarazioni raccolte da ESPN .
    “Non vale la pena continuare a giocare così, è orribile giocare a tennis in questo modo. Ho fatto un sacco di sforzi e non sta succedendo niente. Questo venerdì prenderò una decisione sul mio futuro, devo vedere cosa dovrò fare perché non vale la pena giocare così. L’unica cosa che voglio è giocare senza preoccupazioni, senza passare attraverso tanti alti e bassi. Sembra che io sia sempre in attesa di qualche problema”, ha confessato. LEGGI TUTTO

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    Diego Nargiso al Challenger Città di Forlì 5: “Tornei romagnoli opportunità unica per i giovani talenti” e parla del suo allievo Gianmarco Ferrari

    Diego Nargiso con Ferrari

    Una settimana da ricordare per Diego Nargiso, ex azzurro di Coppa Davis e oggi coach affermato e commentatore televisivo. Al Challenger Città di Forlì l’ex tennista italiano ha assistito alla vittoria più importante in carriera del suo allievo Gianmarco Ferrari, che ha battuto l’esperto Damir Dzumhur della Bosnia, numero 2 del torneo. “Una vittoria importantissima, che conferma le qualità del ragazzo che sta giocando un tennis evidentemente superiore alla sua attuale classifica mondiale, al n.900 Atp. Battere tennisti esperti come Viola, Copil e poi Dzumhur in serie sono conferme dei margini di miglioramento che ha Gianmarco”.
    Per tanti talenti azzurri, e non solo, Forlì si conferma “Tennis City”. Al quinto challenger della città romagnola l’azzurrino protagonista è stato Gianmarco Ferrari. E’ sbocciato un altro italiano dalle grandi ambizioni?
    “Le occasioni che sta offrendo la città di Forlì al tennis italiano sono notevoli – spiega Diego Nargiso -. Nei challenger romagnoli ho visto tanti talenti affermarsi, penso al nostro Luca Nardi, per esempio, ma anche ad altri giocatori non italiani come il britannico Draper. Tra l’altro uno dei giocatori del mio team, Andrea Arnaboldi nello scorso dicembre ha fatto finale proprio qui a Forlì. Bisogna dire grazie agli organizzatori della Nen Events e al Villa Carpena che ci hanno creduto e che ci stanno regalando un inverno di tennis interazionale di alto livello. Su Gianmarco aspettiamo e godiamoci queste vittorie già così importanti qui a Forlì”.
    A maggio poi, sulla terra battuta, Forlì chiude in bellezza con un altro super challenger.
    “Spero che i miei ragazzi più giovani, Gianmarco Ferrari e Federico Arnaboldi, cugino più piccolo di Andrea, abbiano migliorato talmente la classifica Atp da poterlo disputare. Vedremo, intanto, già il fatto che sia in calendario è una grande notizia per il tennis italiano”. LEGGI TUTTO