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    Controversia al WTA 500 di Abu Dhabi: Wild Card contestata per Emma Raducanu

    Emma Raducanu GBR, 13.11.2002 – Foto Getty Images

    Un cambio dell’ultimo minuto nell’assegnazione delle wild card al torneo WTA 500 di Abu Dhabi ha scatenato polemiche. Emma Raducanu, inizialmente destinata a partecipare alle qualificazioni con un invito, ha ricevuto una wild card diretta per il tabellone principale, sollevando questioni sulla trasparenza del processo decisionale.Gli organizzatori del torneo avevano giustificato questa modifica citando alcuni ritiri che avrebbero permesso alla giocatrice britannica di entrare direttamente nel main draw. Tuttavia, un’indagine condotta dal giornalista James Gray ha rivelato una realtà diversa: la wild card di Raducanu è stata in realtà scambiata con quella precedentemente assegnata a Wakana Sonobe, numero 834 del mondo e recente vincitrice degli Australian Open Junior.
    Questo scambio ha permesso a Raducanu di evitare le qualificazioni, mentre Sonobe ha comunque dimostrato il suo valore nel torneo di qualificazione, superando Hailey Baptiste con un convincente 6-3, 6-1 nel primo turno. La giovane giapponese avrà ora l’opportunità di giocarsi l’accesso al tabellone principale contro Cristina Bucsa.
    La decisione ha generato numerose critiche sui social media, principalmente a causa del potenziale conflitto di interessi: il torneo è infatti di proprietà del gruppo IMG, la stessa agenzia sportiva che rappresenta Raducanu. Questa coincidenza ha portato molti a sospettare un trattamento preferenziale nei confronti della tennista britannica.
    La vicenda solleva interrogativi più ampi sulla gestione delle wild card nei tornei professionistici e sul ruolo delle agenzie sportive nella governance del tennis moderno.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Wilander sui Casi Sinner e Swiatek: “I tennisti devono proteggersi da tutto, anche dai ristoranti”

    Mats Wilander nella foto

    Mats Wilander ha offerto una prospettiva interessante sui recenti casi che hanno coinvolto Jannik Sinner e Iga Swiatek, evidenziando le crescenti difficoltà che i tennisti professionisti devono affrontare per evitare contaminazioni accidentali.
    In un’intervista a Relevo, l’ex campione svedese ha sottolineato come il mondo del tennis sia diventato sempre più complesso da gestire sotto questo aspetto: “Ora ci sono sempre più persone coinvolte. Ci sono allenatori o aziende che forniscono integratori e vitamine, e queste stesse aziende potrebbero produrre sostanze che non sono legali per gli atleti professionisti.”Secondo Wilander, la situazione è diventata così delicata che persino le attività quotidiane più banali possono rappresentare un rischio: “Un giocatore non dovrebbe nemmeno andare al ristorante, perché c’è la possibilità che ci sia qualcosa nel cibo, che sia contaminato. Ma non ci si può proteggere da tutto.”
    Nonostante queste preoccupazioni, l’ex numero uno del mondo mantiene una visione positiva sullo stato del tennis: “Purtroppo siamo in questa situazione ora, ma non credo ci sia un problema di doping nel tennis.”
    Le parole di Wilander gettano nuova luce sulla complessità della gestione antidoping nel tennis moderno, dove anche le più piccole disattenzioni possono avere conseguenze significative sulla carriera di un atleta.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Halep riflette sul ritiro: “Il tennis non è per sempre”

    Simona Halep nella foto – Foto getty images

    Simona Halep si prepara a tornare in campo dopo un 2024 praticamente vuoto (solo 5 match giocati con una vittoria) e il periodo di sospensione per doping. La campionessa romena, che farà il suo esordio stagionale la prossima settimana al Transylvanian Open di Cluj, sua città natale, ha parlato apertamente del suo futuro in un’intervista al media locale Golazo.
    “Ovviamente penso al ritiro, è un pensiero che mi attraversa spesso la mente,” ha confessato l’ex numero 1 del mondo, oggi 33enne. “Ho una certa età e ho avuto infortuni da cui non riesco a recuperare completamente. Il ginocchio non guarisce. Ho sempre detto che il tennis non è per tutta la vita.”
    Dopo aver rinunciato ai tornei di Auckland e all’Australian Open per persistenti problemi a ginocchio e spalla, Halep guarda al futuro con realismo: “Ho ancora molti desideri e obiettivi, anche dopo il tennis. Tutto quello che ho fatto in questo sport è straordinario, ho lavorato per ottenerlo e mi sento una tennista molto realizzata.”
    Il problema al ginocchio resta la principale preoccupazione: “È una cartilagine lacerata e non è facile da gestire. Al momento non fa male, ma non ho giocato molti match ufficiali. Questo è il problema principale,” ha spiegato la due volte vincitrice Slam.
    Il torneo di Cluj rappresenterà quindi non solo un ritorno alle competizioni, ma anche un importante test per valutare le sue condizioni fisiche e le prospettive future della sua carriera.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Clement boccia Zverev: “Con Sinner e Alcaraz niente Slam”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    La corsa di Alexander Zverev verso il primo Slam della carriera continua a essere tormentata. Dopo la terza finale persa in un Major, questa volta contro Jannik Sinner all’Australian Open 2025, si moltiplicano i dubbi sulla capacità del tedesco di conquistare finalmente un titolo del Grande Slam.
    A esprimere un giudizio particolarmente severo è l’ex tennista francese Arnaud Clément, che non vede possibilità immediate di successo per il tedesco: “Sento di dover essere severo, ma non credo abbia molte chance di vincere presto uno Slam. Se non ci saranno miglioramenti significativi nel suo gioco prima del Roland Garros, difficilmente potrà farcela.”
    Il problema più grande per Zverev sembra essere la presenza di due ostacoli apparentemente insormontabili: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che hanno diviso tra loro gli ultimi cinque Slam. “Se Sinner fosse sospeso per il caso doping e Alcaraz fosse infortunato, forse Sascha avrebbe una chance,” ha dichiarato sarcasticamente Clément. “Ma con questi due in forma, non ha alcuna possibilità di batterli.”
    Il percorso di Zverev nei Major resta comunque di alto livello, come dimostrano le sue prestazioni all’Australian Open, dove dal 2021 raggiunge almeno le semifinali. Ma le finali restano stregate: dopo la sconfitta contro Alcaraz al Roland Garros 2024, è arrivato il ko contro Sinner a Melbourne, confermando le difficoltà del tedesco nei match decisivi dei grandi tornei.La sfida per Zverev sarà ora quella di dimostrare che Clément si sbaglia, trovando la chiave per superare l’ultimo ostacolo in un’era dominata dalla nuova generazione di Sinner e Alcaraz.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Francesco Passaro nella Top 100: storia di una metamorfosi tennistica e personale “Guardavo solo ai punti e al ranking. Non è salutare, bisogna pensare al progresso, a migliorare il proprio gioco e anche a crescere fuori dal campo”

    Francesco Passaro ITA, 2001.01.07 – Foto Getty Images

    Francesco Passaro ha finalmente coronato il suo sogno entrando nella Top 100 del ranking ATP, un traguardo che rappresenta non solo un successo sportivo ma anche il completamento di un percorso di crescita personale. Il tennista perugino, 24 anni, ha raggiunto questa meta attraverso un cammino fatto di pazienza, determinazione e una profonda trasformazione mentale.
    Il 2023 sembrava essere l’anno della svolta quando, a febbraio, Passaro si era avvicinato all’obiettivo raggiungendo il numero 108 del mondo, poco dopo la sua partecipazione alle Next Gen ATP Finals. Nato nello stesso anno di Jannik Sinner e Matteo Arnaldi (2001), sembrava destinato a seguire la scia dei suoi coetanei verso i vertici del tennis mondiale. Tuttavia, un improvviso calo che lo ha portato fino alla posizione 214 si è rivelato un momento cruciale per la sua crescita.
    “Guardavo solo ai punti e al ranking. Non è salutare, bisogna pensare al progresso, a migliorare il proprio gioco e anche a crescere fuori dal campo,” ha confessato Passaro in un’intervista ad ATPTour.com. “Ora sono più concentrato sugli aspetti che vanno oltre i punti e la classifica. Nel 2023 sentivo molta pressione da parte mia, non dall’esterno. Stavo solo aspettando di crescere velocemente, ma forse avevo bisogno di più tempo per diventare più professionale, soprattutto dal punto di vista mentale.”
    La svolta è arrivata nel 2024, con una serie di risultati che hanno dimostrato la sua maturazione. Il momento chiave è stato il trionfo al Challenger 175 di Torino, dove ha scritto una pagina di storia diventando il primo giocatore dal 2009 (dopo Robin Soderling) a sconfiggere cinque Top 100 in un torneo Challenger, culminato con la vittoria in finale su Lorenzo Musetti. Questo successo è arrivato dopo un ottimo terzo turno agli Internazionali d’Italia, dove si era qualificato battendo tre giocatori Top 100.L’ingresso agli Australian Open 2025 come lucky loser ha rappresentato un altro momento significativo, con la vittoria su Grigor Dimitrov per ritiro che gli ha aperto le porte della Top 100, raggiungendo il numero 90 del ranking, suo best ranking.
    Fondamentale in questo percorso è stato il rapporto con il coach Roberto Tarpani, che lo segue dall’età di 10 anni e ha assistito alla sua trasformazione da giovane irruento a professionista maturo. “La mia testa era come fuoco,” ricorda Passaro dei suoi giorni da junior. “Lanciavo la racchetta, mi faceva uscire spesso dal campo durante gli allenamenti. Queste lezioni mi hanno aiutato a capire che se volevo giocare, dovevo essere più rispettoso con l’avversario, l’allenatore e chi si allenava con me.”Il lavoro sulla mentalità ha portato a una maggiore stabilità emotiva in campo: “Tarpani ha avuto una pazienza infinita. Non è stato facile per lui, specialmente quando abbandonavo i match perché sbagliavo qualche palla o perché l’avversario faceva cose che mi facevano impazzire. A volte colpivo tutte le palle fuori senza preoccuparmene. Ha avuto molta pazienza con me e ora stiamo raccogliendo i frutti di quel lavoro.”
    La vittoria al Challenger di Genova nel settembre 2024 ha confermato la sua crescita costante, dimostrando che il tennis italiano può contare su un altro giocatore maturo e completo. “Il viaggio non è stato facile,” riflette Passaro, “ma ora stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro. È un bel traguardo per entrambi e spero che potremo ottenerne altri insieme.”
    Questo ingresso nella Top 100 non rappresenta un punto di arrivo ma piuttosto un nuovo inizio per Passaro, che ora può guardare con maggiore fiducia ai prossimi obiettivi, forte di una maturità tecnica e mentale che gli permette di affrontare le sfide del tennis professionistico con un approccio completamente rinnovato.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rune fa autocritica: “Non ho lavorato abbastanza, ora è il momento di cambiare”

    Holger Rune – Foto Getty Images

    Holger Rune si trova a un punto di svolta della sua carriera. Il talento danese, dopo aver fatto irruzione nell’élite del tennis con una forza dirompente, ha vissuto due stagioni di stallo che lo hanno portato a una profonda riflessione sul suo percorso professionale.
    In un’intervista a SuperTennisTV, Rune ha aperto il suo cuore analizzando gli ultimi anni: “Sono stati una grande sfida per me. Tutto è successo molto velocemente nella mia carriera. Vincere quella finale a Parigi-Bercy contro Djokovic è stato bellissimo, ma anche molto stressante. Ho imparato molto da quell’esperienza e ora sento di essere tornato sulla strada giusta.”Il danese ha ammesso di aver subito il peso delle aspettative: “Ho sentito molta pressione, mi sono lasciato condizionare dalle aspettative che la gente aveva su di me. Ora quella fase è passata. Ho capito che quando sei giovane ci sono molte cose che non sai e devi imparare a reagire nel modo giusto a ciò che accade.”
    La sua autocritica è stata particolarmente onesta: “Accetto le critiche della gente e ammetto che nell’ultimo anno e mezzo non ho lavorato duramente come avrei dovuto. Ora lo sto facendo e spero che arrivino i risultati. Ho compreso quanto impegno serve per vincere uno Slam, che resta il mio grande sogno.”Nonostante la necessità di migliorare, Rune non intende stravolgere il suo tennis: “Non credo di dover cambiare il mio stile di gioco. Guardate Zverev, come è migliorato ultimamente senza modificare il suo pattern tennistico. Prima dell’infortunio alla caviglia era stabilmente top-5, ora ha fatto un ulteriore salto di qualità e sta bussando con più forza alla porta degli Slam.”
    “Il mio prossimo obiettivo non è vincere un grande torneo,” ha concluso Rune, “ma massimizzare il mio potenziale e migliorare a livello fisico, mentale e tennistico. Se ci riuscirò, so che arriveranno i successi.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Caso Sinner, Stubbs attacca la WADA: “Gestione scandalosa”

    Rennae Stubbs nella foto – Foto Getty Images

    La gestione del caso doping di Jannik Sinner continua a generare polemiche nel mondo del tennis. Nonostante l’assoluzione da parte dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA) per la positività al clostebol riscontrata a Indian Wells lo scorso anno, la World Anti-Doping Agency (WADA) ha deciso di fare appello, chiedendo una sospensione tra uno e due anni per negligenza. Il caso sarà discusso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) il 16 e 17 aprile.
    Rennae Stubbs, ex campionessa e ora commentatrice, ha duramente criticato nel suo podcast la gestione del caso da parte della WADA: “È uno scandalo. Come è possibile che l’ITIA ti dichiari non colpevole, ma la WADA possa dare il suo verdetto sullo stesso argomento mesi dopo?”
    L’ex tennista ha poi evidenziato l’assurdità della tempistica: “Dicono ‘Vogliamo che paghi perché il suo team ha fatto qualcosa di stupido, ma aspetteremo fino ad aprile.’ Stanno scherzando? Da quando è risultato positivo, ha giocato due Slam, vincendoli entrambi. La WADA pensa davvero che questa situazione sia credibile, che sia una buona idea?”
    Stubbs ha anche espresso preoccupazione per le possibili conseguenze: “Penso che lo sospenderanno. Ma se effettivamente non potesse giocare per un periodo prolungato, questo si rifletterebbe molto negativamente sul tennis.”
    La situazione appare particolarmente delicata considerando che Sinner ha continuato non solo a giocare, ma a dominare il circuito ATP, conquistando il suo ultimo titolo Slam proprio mentre pende su di lui questa spada di Damocle. Il numero 1 del mondo si trova così nella paradossale situazione di dover difendere il suo primato in classifica mentre attende un verdetto che potrebbe cancellare mesi di straordinari successi.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Furlan rivela: “Ecco come Sinner ha gestito la pressione del caso doping a Cincinnati”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Renzo Furlan, attuale coach di Jasmine Paolini, ha svelato in un’intervista un retroscena significativo su come Jannik Sinner ha affrontato la pressione del caso doping durante il Masters 1000 di Cincinnati, rivelando la straordinaria forza mentale del campione altoatesino.
    Il momento più critico si verificò proprio prima della semifinale contro Alexander Zverev, quando Sinner dovette sottoporsi a un interrogatorio dalle autorità antidoping dalle 4 del mattino fino alle 10, poche ore prima del match che avrebbe poi vinto in tre set (7-6, 5-7, 7-6).
    “C’era sempre questa situazione del doping che pendeva sulla sua testa,” ha raccontato Furlan. “Gli dissi: ‘Sei riuscito a fare cose straordinarie anche sotto questa pressione.’ E lui mi rispose spiegando come aveva gestito la situazione a Cincinnati: ‘Le cose potevano andare bene o male. Per la prima volta, abbiamo affittato una casa invece di una stanza d’albergo. Avevamo due macchine per spostarci. Ne guidavo una io e l’altra il mio team. Avevo bisogno di questi momenti per me stesso. Può sembrare una sciocchezza, ma mi ha dato una grande serenità.’”
    “Vale la pena ricordare,” ha concluso Furlan, “che questo ragazzo, prima della semifinale contro Zverev, ha dovuto essere ascoltato dalle 4 alle 10 del mattino. È stato poi scagionato e, nel pomeriggio, ha vinto il suo match in tre set. Solo qualcuno con qualità straordinarie può fare una cosa del genere.”
    La testimonianza di Furlan getta nuova luce sulla gestione della pressione da parte di Sinner in uno dei momenti più delicati della sua carriera, evidenziando come anche piccoli dettagli organizzativi possano fare la differenza nella preparazione mentale di un atleta di alto livello.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO