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    Maria Timofeeva cambia bandiera: da oggi rappresenterà l’Uzbekistan

    Maria Timofeeva – Foto getty images

    Il fenomeno delle tenniste russe che scelgono di competere sotto un’altra bandiera continua a crescere. Dopo Elina Avanesyan e Daria Kasatkina, anche Maria Timofeeva ha deciso di cambiare nazionalità sportiva, annunciando ufficialmente sui propri canali social che da oggi rappresenterà l’Uzbekistan.La 21enne, attualmente n.146 del ranking WTA, ha già conosciuto da vicino il tennis di alto livello: è stata tra le prime cento del mondo e ha vinto un titolo professionistico, dimostrando di avere le qualità per tornare presto ai vertici.
    La scelta, come sottolineato dalla stessa giocatrice, è frutto di una decisione personale e libera, in linea con quanto già fatto da altre atlete russe in seguito alla complessa situazione geopolitica del loro Paese.Da oggi, dunque, vedremo Maria Timofeeva competere con i colori dell’Uzbekistan, pronta ad aprire un nuovo capitolo della sua carriera nel circuito WTA. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz da record anche fuori dal campo: la racchetta di Wimbledon 2023 venduta per oltre 170 mila dollari

    La vittoria di Alcaraz a Wimbledon 2023

    Carlos Alcaraz non si limita a riscrivere la storia del tennis con le sue imprese sul campo, ma lo fa anche nel mondo delle aste. La racchetta con cui lo spagnolo vinse il suo primo titolo a Wimbledon nel 2023, battendo Novak Djokovic in una finale memorabile, è stata appena venduta per 173.066 dollari, diventando la racchetta più costosa mai battuta all’asta.
    Un risultato straordinario che conferma l’enorme valore collezionistico legato al giovane campione murciano, già tra le figure più iconiche dello sport mondiale. Ma non è l’unico primato detenuto da Alcaraz nel mondo delle aste: la pallina con cui vinse lo US Open 2025 è stata venduta per 88.900 dollari, mentre due card autografate del fuoriclasse spagnolo hanno raggiunto cifre impressionanti, rispettivamente 222.000 e 237.000 dollari.
    Con soli 22 anni, Alcaraz non solo sta costruendo una carriera da leggenda tra i campi di tutto il mondo, ma sta anche diventando un autentico fenomeno di mercato, capace di trasformare ogni suo successo in un pezzo da collezione ambito dai fan e dagli investitori.Il giovane spagnolo può quindi vantare tre record d’asta, un risultato che conferma quanto la “Alcaraz-mania” abbia ormai superato i confini del tennis.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner: “Il no alla Davis scelta difficile ma ragionata. Dopo Torino, priorità all’Australia. Cahill è come un secondo padre”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    In un’intervista esclusiva a Sky Sport, Jannik Sinner ha spiegato la scelta di non partecipare alla prossima Coppa Davis, ma ha anche parlato del suo percorso di crescita e del ritrovato rapporto con il coach Darren Cahill, tornato al suo fianco in occasione del torneo ATP 500 di Vienna.«È stata una decisione non semplice – ha dichiarato il numero uno italiano – ma dopo Torino l’obiettivo è partire col piede giusto in Australia. Non sembra, ma una settimana di preparazione in quel periodo può fare la differenza. La Coppa Davis l’abbiamo vinta nel 2023 e nel 2024 e questa volta abbiamo deciso così con il mio team».
    Sinner ha poi parlato anche del suo modo di interpretare il gioco, sottolineando quanto sia importante continuare a evolversi e ad adattarsi a un circuito sempre più competitivo.
    Un ruolo chiave, in questa crescita, è quello del suo allenatore australiano:«Darren è come un secondo padre – ha spiegato Sinner – mi conosce molto bene e sa esattamente come parlarmi nei momenti difficili. Ritrovarlo qui a Vienna è stato naturale, lavoriamo con grande fiducia e con obiettivi chiari».
    Con la mente già proiettata alla stagione australiana 2026, Sinner guarda avanti con equilibrio e determinazione, consapevole che la programmazione e la gestione dei tempi saranno decisive per affrontare un nuovo anno da protagonista.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ITF World Tennis Tour Junior Finals: definito il sorteggio, Vasamì rappresenta l’Italia a Chengdu

    Jacopo Vasami classe 2007

    Sono stati sorteggiati i gironi delle ITF World Tennis Tour Junior Finals 2025, l’equivalente giovanile delle Nitto ATP Finals e delle WTA Finals, che riunisce i migliori otto giocatori e le migliori otto giocatrici del mondo Under 18. Il torneo si disputerà a Chengdu, in Cina, dal 22 al 26 ottobre, e verrà trasmesso in diretta su SuperTenniX e SuperTennis Plus.L’Italia sarà rappresentata da Jacopo Vasamì, inserito nel Gruppo A insieme al bulgaro Alexander Vasilev, al rumeno Yannick Theodor Alexandrescou e al finlandese Oskari Paldanius. Nel Gruppo B figurano invece lo spagnolo Andres Santamarta Roig, il tedesco Max Schoenhaus e gli statunitensi Jack Kennedy e Benjamin Willwerth.
    Il format della competizione è identico per i tornei maschile e femminile: i protagonisti sono divisi in due gironi da quattro, e i primi due classificati di ciascun gruppo accederanno alle semifinali, dove il primo di un girone affronterà il secondo dell’altro.Nel tabellone femminile, il Gruppo A comprende l’americana Kristina Penickova, la belga Jeline Vandromme, la tedesca Julia Stusek e la spagnola Charo Esquiva Banuls. Nel Gruppo B si sfideranno invece la britannica Hannah Klugman, la slovacca Mia Pohankova, la ceca Jana Kovackova e la cinese Ruien Zhang, unica rappresentante di casa.
    I campioni dell’edizione 2025 otterranno 1000 punti ITF, lo stesso bottino riservato ai vincitori di un torneo dello Slam Under 18, e verranno distribuiti 220.000 dollari complessivi in contributi per le trasferte, con 23.000 dollari destinati a ciascun vincitore.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Diego Schwartzman sposa Eugenia De Martino: nozze a Buenos Aires per l’ex n.8 del mondo

    @mauriciogaray_ /www.mauriciogarayphoto.com

    Un nuovo capitolo si apre nella vita di Diego Schwartzman, questa volta lontano dai campi da tennis. L’ex numero 8 del mondo, ritiratosi a inizio anno, ha sposato giovedì la sua storica compagna Eugenia De Martino in una cerimonia romantica tenutasi a Buenos Aires.
    Schwartzman ed Eugenia, modella e influencer argentina, si erano conosciuti nel 2019 e da allora erano diventati una delle coppie più amate del tennis sudamericano. Lei lo ha accompagnato in moltissimi tornei del circuito, sostenendolo anche nei momenti più difficili della carriera. La proposta di matrimonio era arrivata nel giugno 2024, in un luogo da sogno: davanti alla Torre Eiffel a Parigi.
    Il 33enne argentino ha chiuso la sua carriera da giocatore lo scorso febbraio, proprio nel torneo di casa, l’ATP 250 di Buenos Aires, ricevendo una calorosa ovazione dal pubblico che lo ha sempre amato. In carriera, Schwartzman ha conquistato quattro titoli ATP e ha partecipato alle Nitto ATP Finals nel 2020, raggiungendo il suo best ranking di numero 8 al mondo.Ora, il “Peque” inizia una nuova vita accanto alla donna che lo ha accompagnato negli ultimi anni, lasciando il circuito ma non il sorriso che lo ha sempre contraddistinto. LEGGI TUTTO

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    Piatti Tennis Center, l’impatto sul movimento è eccezionale: a Bordighera fino a 1.300 atleti ogni anno

    Numeri da record: ogni anno dal Piatti Tennis Center passano fra i 1.000 e i 1.300 atleti

    Abbinare numeri e qualità, nel mondo dello sport, è spesso complicato, perché i due fattori tendono a togliersi spazio a vicenda. Non succede al Piatti Tennis Center: la struttura di Bordighera è universalmente riconosciuta come una delle migliori al mondo per il valore dell’offerta, ma fa anche registrare numeri impressionanti in termini di affluenza. “Stimiamo – dice Lorenzo Boveri, development manager dell’impianto – che ogni anno passino da noi fra i 1.000 e i 1.300 atleti, di tutti i livelli. Ci sono coloro che fanno base a Bordighera a tempo pieno (attualmente sono in 62, ndr), più tantissimi altri che scelgono il Piatti Tennis Center nel corso dell’anno per giornate o periodi di consulenza tecnica o atletica, stage e altre attività. Naturalmente, cerchiamo di curare ciascuno con la stessa qualità e gli stessi servizi, offrendo la massima attenzione sotto tutti i punti di vista”. Si tratta di un numero enorme, in grado di fare invidia a strutture molto più grandi e che dà il polso dell’impatto dell’universo Piatti sul mondo della racchetta. La fama del tecnico italiano più famoso al mondo fa la sua parte, ma per tenere il passo serve molto altro: continue migliorie alla struttura, un’organizzazione degna di una grande azienda e un team di lavoro sempre più numeroso. Basti pensare che grazie a sette recenti innesti fra i coach, fra i quali l’ex ‘pro’ lituano Laurynas Grigelis e Giulia Bruschi (di ritorno a casa Piatti, dove già aveva lavorato per anni in passato), lo staff operativo ha raggiunto quota 50 persone, oltre 40 delle quali impegnate nel lavoro quotidiano fra campo, palestra, fisioterapia, osteopatia e mental gym.
    Ecco spiegato come mai chi sceglie Bordighera non ne resta deluso e sempre più tennisti di altissimo livello decidono di pescare dal team Piatti quando devono affidarsi a volti nuovi per la parte tecnica o atletica. Ormai storica la collaborazione fra Stephane Gloaguen e la croata Donna Vekic, così come quella fra Dragoljub Kladarin e lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, mentre da giugno Dalibor Sirola è stato inserito come preparatore atletico nel team di Novak Djokovic. Ancora più recente l’ultima: da qualche settimana Leandro Mosconi ha iniziato a lavorare – sempre per la parte atletica – con un altro ex numero uno, Daniil Medvedev. Movimenti che ribadiscono la considerazione della quale lo staff gode ai più alti livelli del tennis mondiale. A dare una spinta ai numeri stagionali del PTC c’è anche la collaborazione con la Federazione Italiana Tennis e Padel, sia per quanto riguarda i corsi per gli insegnanti (a inizio ottobre il più recente), sia soprattutto per i raduni tecnici dei giovani. Alle porte il prossimo: coinvolgerà una trentina di talenti delle categorie under 15 (21-24 ottobre) e under 16 (25-28 ottobre), che arriveranno a Bordighera coi loro insegnanti e i tecnici federali, per giornate di allenamento, test e formazione in aula con coach Riccardo Piatti. LEGGI TUTTO

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    Grave infortunio per Holger Rune: rottura completa del tendine d’Achille, lunga assenza in vista (probabili almeno 8 mesi di assenza dal circuito)

    Holger Rune nella foto – Foto Getty Images

    Brutte notizie dal circuito ATP: Holger Rune ha riportato una rottura completa del tendine d’Achille durante la semifinale dell’ATP 250 di Stoccolma contro Ugo Humbert. Il danese, costretto al ritiro dopo un cambio di ritmo improvviso, ha subito un infortunio grave che lo terrà lontano dai campi per un lungo periodo.
    Dopo ore di preoccupazione e silenzio, è stato lo stesso Rune a chiarire la situazione attraverso i propri canali social. «Il mio tendine d’Achille è completamente rotto», ha scritto il 22enne con evidente amarezza, lasciando intendere che servirà molto tempo prima di rivederlo in azione.Il giovane talento danese dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico la prossima settimana, seguito da un lungo percorso di riabilitazione. In casi di questo tipo, i tempi di recupero possono superare i dodici mesi, anche se l’obiettivo principale sarà quello di garantire una guarigione completa e duratura, senza rischi di ricadute.

    Heartbreaking news.Holger has confirmed that his Achilles tendon is completely ruptured. He will need surgery next week, followed by a long rehabilitation.
    All your fans are thinking of you @holgerrune2003 and sending all our strength and love . We’ll be waiting for you ❤️‍ pic.twitter.com/c0ceWsZv7f
    — holgerrune.elodie (@holgerrunelodie) October 19, 2025

    Rune, che a soli 22 anni è già uno dei giocatori più talentuosi e imprevedibili del circuito, vede così interrotta bruscamente la sua stagione e probabilmente gran parte di quella futura.Il mondo del tennis si è stretto attorno al danese con numerosi messaggi di solidarietà e incoraggiamento da parte di colleghi, tifosi e addetti ai lavori. Tutti sperano di rivederlo presto in campo, recuperato e competitivo come sempre.Un tennista in genere impiega in media tra 9 e 12 mesi per tornare in campo in modo competitivo dopo una rottura completa del tendine d’Achille. Alcuni possono rientrare in 8 mesi, ma la priorità resta evitare recidive o rigidità croniche, che possono compromettere la carriera.
    Un colpo durissimo per Rune, ma anche un momento in cui potrà dimostrare la forza mentale che lo ha sempre contraddistinto. LEGGI TUTTO

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    Sinner trionfa a Riyad e manda un messaggio chiaro: “La mentalità fa la differenza, voglio essere ricordato come una brava persona”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Brigitte Grassotti

    Jannik Sinner lascia Riyad con un sorriso grande quanto la cifra vinta: oltre sei milioni di euro conquistati grazie al successo nella Six Kings Slam 2025, ma soprattutto con la consapevolezza di aver ritrovato le sensazioni migliori. La vittoria su Carlos Alcaraz, netta e convincente, non è stata solo una questione economica o d’immagine: per l’altoatesino è arrivata nel momento giusto, dopo la delusione della finale dello US Open, e rappresenta un segnale forte, la conferma che la corsa al vertice del tennis mondiale è una sfida a due.
    “So bene che non si trattava di una finale di Slam, ma abbiamo lavorato duramente per poter giocare a questo livello. Ho servito e risposto molto bene, mantenendo alta l’intensità per tutto il match. Tutto fa parte di un processo: dopo New York abbiamo analizzato ogni dettaglio, migliorando soprattutto nella mentalità con cui affrontiamo gli allenamenti e le partite”, ha spiegato Sinner in conferenza stampa.
    Il tennista di San Candido ha poi elogiato l’organizzazione saudita e il crescente interesse del Paese per il tennis:“Sono molto felice, è stata una settimana fantastica. Ho visto cambiamenti enormi in un solo anno: infrastrutture migliorate, pubblico appassionato e tanto entusiasmo. La gente ci riconosce, ci aspetta, vive il tennis con passione. Credo che l’Arabia Saudita sarà sempre più importante per il nostro sport in futuro”.
    Alla domanda su un possibile Grand Slam in Arabia, Sinner ha risposto con equilibrio:“Non so cosa accadrà, ma questo Paese sta già facendo la storia. Tornare qui è sempre un piacere. Se vogliamo far crescere il tennis, dobbiamo lavorare insieme. Sono curioso di vedere come evolverà tutto nei prossimi anni”.
    Tra i tanti temi toccati, Jannik ha riflettuto anche sul proprio legame sportivo e umano:“Mi piacerebbe essere ricordato come una persona con grandi valori, dentro e fuori dal campo, qualcuno che non è cambiato con il successo. Voglio trasmettere energia positiva, essere giusto e rispettoso. Non parlo di record o titoli, ma di godermi ogni momento in campo”.
    Infine, un pensiero sulle esibizioni, troppo spesso sottovalutate:“Sono fondamentali. Servono a far crescere lo sport, ad avvicinare i bambini e i tifosi. Il tennis ha già un prodotto fantastico, ma si può sempre migliorare. Questi eventi servono anche a mostrare il lato umano dei giocatori, non solo quello competitivo”.
    Per Sinner, la chiave resta una sola: la mentalità.“È la cosa più importante. Tutti sbagliamo, ma gli errori servono per crescere. Se vuoi migliorare, devi accettare i tuoi limiti e lavorarci. Io ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste al momento giusto. È una combinazione di impegno, consapevolezza e un pizzico di fortuna”.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO