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    Dramma a Monastir: Celikbilek colpito da emorragia cerebrale durante il match

    Altug Celikbilek nella foto

    Momenti di terrore si sono vissuti al torneo M15 di Monastir, in Tunisia, quando il tennista turco Altug Celikbilek, numero 451 del ranking mondiale, si è improvvisamente accasciato al suolo durante la semifinale, colpito da un’emorragia cerebrale.L’incidente è avvenuto subito dopo il primo game del match, richiedendo l’immediato intervento dei soccorsi presenti al torneo. Celikbilek è stato prontamente trasportato d’urgenza in ospedale, dove si trova attualmente sotto stretta osservazione medica.
    La situazione appare seria, tanto che si sta valutando il trasferimento dell’atleta in Turchia per sottoporlo a un intervento chirurgico. La Federazione Tennis turca sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione, come confermato in un comunicato ufficiale: “Lo stato di salute del nostro atleta Altug Celikbilek è attentamente monitorato dalla nostra Federazione e dall’Ambasciata tunisina. Tutto il supporto necessario sarà fornito all’atleta e alla sua famiglia. Gli auguriamo una pronta guarigione.”La rapidità dei soccorsi e la pronta risposta delle istituzioni sportive e diplomatiche hanno garantito un’assistenza immediata al giocatore. La comunità tennistica internazionale si è stretta attorno a Celikbilek e alla sua famiglia, in attesa di aggiornamenti sulle sue condizioni di salute.
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    Maturo grazie allo Sport: Joao Fonseca si racconta prima delle Next Gen Finals

    Joao Fonseca nella foto – Foto Getty Images

    In un’intervista rilasciata al sito ATP, Joao Fonseca, giovane promessa del tennis brasiliano qualificatosi per le Next Gen ATP Finals 2024, ha rivelato il suo percorso di crescita e le sue ambizioni per il futuro.
    “Penso di essere abbastanza maturo e questo lo devo allo sport. Sto crescendo velocemente,” ha dichiarato Fonseca, che in un solo anno è passato dalla posizione 700 del ranking a qualificarsi per il prestigioso torneo giovanile di Jeddah.
    Il 2024 è stato il suo primo anno da professionista, una scelta maturata dopo la vittoria agli US Open junior del 2023. “Non è facile stare lontano dalla famiglia e dagli amici, ma è il mio lavoro e devo abituarmi,” ha spiegato il giovane talento. “Dopo il torneo di Rio de Janeiro, non ho potuto dire di no al circuito professionista, nonostante mi fossi già impegnato con l’Università della Virginia.”
    Il suo approccio al tennis è caratterizzato da una forte individualità: “Non mi piace paragonarmi agli altri giocatori, voglio essere me stesso. Uno dei miei obiettivi per questa stagione era qualificarmi per le Next Gen ATP Finals, per competere con i migliori under 20 al mondo.”
    Il suo allenatore, Guilherme Teixeira, ne ha sottolineato le qualità umane oltre che tecniche: “Joao è un ragazzo molto semplice e umile. Ha solo 17 anni e dobbiamo considerarlo prima come persona e poi come giocatore. È un grande competitore con una notevole capacità di assorbire gli aspetti più complessi di questo sport. Lavoriamo per trovare i tempi e i modi migliori per far funzionare tutto al meglio.”
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    Nastase polemico sul Caso Swiatek: “Due pesi e due misure con Halep” poi la provocazione “Se Jannik Sinner non fosse numero 1 al mondo ma fosse rumeno, quanto pensate che sarebbe stato sospeso?”

    Ilie Nastase nella foto

    Ilie Nastase, leggenda del tennis rumeno, ha sollevato una forte polemica in un’intervista a Golazo riguardo alla recente sospensione di un mese inflitta a Iga Swiatek, paragonandola al caso della connazionale Simona Halep.
    L’ex campione ha espresso dure critiche sulla disparità di trattamento tra le due tenniste: “Vediamo la differenza. Una sospensione così lieve è dovuta al fatto che si tratta della Polonia. È solo un mese! La Romania è un paese del terzo mondo, mentre la Polonia è un paese importante, un leader mondiale.”Nastase ha poi fatto riferimento al caso Halep, che è stata lontana dai campi per quasi due anni: “È disgustoso. Quello che è successo a Simona Halep, che non ha potuto giocare per quasi due anni, dimostra questa disparità.”
    Per enfatizzare il suo punto di vista sulla presunta discriminazione, Nastase ha fatto un’ipotesi provocatoria: “Se Jannik Sinner non fosse numero 1 al mondo ma fosse rumeno, quanto pensate che sarebbe stato sospeso? Almeno 2 o 3 anni.”Le dichiarazioni di Nastase alimentano il dibattito sulla presunta disparità di trattamento nelle sanzioni sportive, toccando temi sensibili come le differenze geopolitiche e il loro possibile impatto sulle decisioni disciplinari nel tennis professionistico.
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    Djokovic su Sinner: “La vera sfida è rimanere al vertice”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    In una recente intervista alla Gazzetta dello Sport, Novak Djokovic ha condiviso le sue riflessioni sul futuro di Jannik Sinner e sulle sfide che attendono il giovane campione italiano.Il campione serbo, pur riconoscendo l’ottimo momento di Sinner, ha sottolineato come la vera sfida non sia tanto raggiungere i vertici del tennis mondiale, quanto mantenersi a quei livelli nel lungo periodo: “Mi sembra che se la stia cavando bene anche senza i miei consigli. Tuttavia, vincere i primi due Slam e diventare numero uno al mondo è una cosa, rimanere a quel livello per molti anni è tutt’altra storia.”
    Djokovic ha poi identificato gli elementi chiave per una carriera di successo a lungo termine: “Prima di tutto, è fondamentale circondarsi di un team competente di cui ci si possa fidare. Poi, bisogna trovare il giusto equilibrio tra vita professionale e personale.”
    Il campione serbo ha anche riconosciuto l’unicità di ogni atleta nel tennis: “Siamo tutti diversi in uno sport individuale. Quello che funziona per me non necessariamente funziona per gli altri, ma mi sembra che Jannik abbia capito di cosa ha bisogno.”
    Guardando al futuro, Djokovic ha evidenziato quella che secondo lui sarà la prossima sfida per Sinner: “L’obiettivo successivo sarà trovare la formula giusta per investire al meglio sul proprio corpo per prevenire gli infortuni, mantenersi in salute, motivato e, soprattutto, appassionato al tennis.”
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    Fernando Vicente e la sfida mentale di Rublev: “I russi sono troppo Infelici”

    Andrey Rublev nella foto – Foto Antonio Fraioli

    In un’approfondita intervista al portale Championat, Fernando Vicente, storico allenatore di Andrey Rublev, ha offerto uno spaccato interessante sulla mentalità dei tennisti russi e sulle sfide che il suo pupillo deve affrontare per raggiungere il massimo livello.
    Vicente, che allena Rublev da nove anni, ha evidenziato i progressi mentali mostrati dal russo nelle recenti ATP Finals, nonostante i risultati non siano stati positivi. “Rispetto all’anno scorso, quando dopo un set perso era un disastro mentale, quest’anno ha mostrato un atteggiamento migliore. Sono orgoglioso del suo comportamento in campo, anche se mi rattrista che tanto impegno non abbia portato risultati”, ha spiegato l’allenatore spagnolo.
    Parlando della mentalità russa, Vicente ha condiviso un’osservazione interessante: “I russi sono persone molto sincere e naturali, non fingono. È molto facile lavorare con loro, ma l’unica cosa che non mi piace, e ne parlo spesso con Marat Safin, è che tendono a essere troppo infelici”. Un aspetto che ha spinto Vicente a chiedere proprio a Safin di aiutare Rublev a comprendere meglio queste dinamiche culturali.
    Per quanto riguarda il 2024, l’allenatore ha valutato con un “4 su 10” il comportamento in campo di Rublev, ricordando anche l’incidente di Dubai che ha portato alla sua squalifica. Nonostante ciò, Vicente rimane ottimista sul futuro: “Non sono d’accordo con chi dice che non vincerà mai uno Slam. Andrey è uno dei migliori giocatori del circuito. Il suo corpo è pronto per vincere un major, non soffre più di crampi ed è preparato per match di cinque ore. Dobbiamo solo migliorare il gioco e l’aspetto mentale”.Vicente ha anche analizzato il divario con i top player: “La distanza tra Andrey, Carlos [Alcaraz] e Jannik [Sinner] è ora molto grande, non mentirò. Alcaraz ha un fisico che gli permette di volare in campo e difendere in modo incredibile. Entrambi servono magnificamente. Il divario è ampio, ma è proprio questo che dobbiamo cambiare”.
    Per il 2025, gli obiettivi sono chiari: migliorare il secondo servizio, la precisione sotto rete e la difesa. Una sfida complessa ma stimolante per il numero 8 del mondo, che cerca di trasformare il suo talento indiscusso in risultati ancora più prestigiosi.
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    Novak Djokovic si gode il relax, ma Murray già lo richiama all’ordine scherzosamente. Australian Open 2025: Le prime Wild Card vanno a Zhang e Samrej, il pioniere Tailandese

    Kasidit Samrej THA, 20.01.2001

    Novak Djokovic sta approfittando della pausa stagionale per concedersi qualche momento di svago prima di iniziare la preparazione per il 2025, ma il suo nuovo allenatore Andy Murray ha già fatto sentire la sua presenza con un simpatico richiamo.Il campione serbo, che ha assistito al Gran Premio di Formula 1 in Qatar, ha pubblicato su Instagram una foto che lo ritrae insieme al pilota George Russell. Non è passato inosservato il commento di Murray al post: “Dovresti essere su un campo di allenamento”, al quale Djokovic ha risposto con ironia: “Scusa coach, tornerò presto”. Uno scambio che già anticipa la dinamica del loro rapporto professionale e fa pregustare agli appassionati questa inedita collaborazione.
    Nel frattempo, gli Australian Open 2025 hanno già assegnato due wild card attraverso il torneo di qualificazione “The Australian Open Asia-Pacific Wildcard Play-off”. Nel tabellone femminile, Shuai Zhang si è assicurata un posto nel main draw superando Guo Hanyu con il punteggio di 7-6 0-6 7-5. Per quanto riguarda il torneo maschile, il ventitreenne Kasidit Samrej ha scritto una pagina di storia del tennis tailandese: è il primo giocatore del suo paese a qualificarsi per il tabellone principale di uno Slam dal 2012.L’invito diretto agli Australian Open rappresenta un’importante opportunità per i migliori tennisti della regione Asia-Pacifico di partecipare al primo Major della stagione, confermando l’impegno del torneo nel promuovere il tennis in questa parte del mondo.
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    Dal torneo in Russia ai nuovi coach per Cirstea e Etcheverry

    Dal torneo in Russia ai nuovi coach per Cirstea e Etcheverry

    Il panorama tennistico internazionale si arricchisce di interessanti novità in questo finale di stagione, con sviluppi significativi che spaziano dall’organizzazione di eventi speciali ai cambiamenti nelle squadre tecniche di alcuni giocatori.
    In Russia, nonostante il persistente divieto di ospitare tornei del circuito professionistico a causa del conflitto in Ucraina, Gazprom mantiene viva la tradizione tennistica del paese organizzando un prestigioso torneo di esibizione per dicembre. L’evento, che vedrà la partecipazione di due squadre miste di alto livello, sarà guidato da due ex campioni: Mikhail Youzhny e Janko Tipsarevic nelle vesti di capitani. Il tennis spagnolo sarà rappresentato dalla presenza di Roberto Bautista e Pedro Martínez, che si uniranno ad altre stelle internazionali in quello che rimane l’unico evento tennistico di rilievo sul territorio russo.
    3ª edizione dell’evento di esibizione di tennis Gazprom in RussiaIN: 🇦🇺 Kokkinakis, 🇪🇸 Bautista Agut & Martinez, 🇰🇿 Bublik & Putintseva, 🇧🇬 Tomova, 🇷🇸 Lajovic, oltre a Khachanov, Shnaider, PotapovaOUT: 🇳🇱 Griekspoor – assente per infortunio
    Nel circuito femminile, una notizia di particolare interesse riguarda Sorana Cirstea, che ha deciso di dare una svolta significativa alla sua carriera. La tennista rumena, in un momento di rinascita agonistica, ha annunciato una partnership di altissimo profilo con Sven Groeneveld. Il coach olandese porta con sé un bagaglio di esperienza straordinario nel tour WTA, avendo guidato alcune delle più grandi campionesse degli ultimi decenni: da Maria Sharapova ad Ana Ivanovic, da Caroline Wozniacki a Monica Seles, passando per Mary Pierce fino alla più recente collaborazione con Bianca Andreescu. Questa unione promette di dare nuova linfa alla carriera di Cirstea, proiettandola verso obiettivi ambiziosi per il 2025.
    Altrettanto sorprendente è la novità che arriva dal circuito ATP, dove Tomás Etcheverry ha annunciato una collaborazione che ha colto tutti di sorpresa. Il talentuoso argentino ha scelto di affidarsi all’esperienza di Horacio de la Peña, una figura storica del tennis sudamericano. De la Peña, ex giocatore argentino naturalizzato cileno, torna nel ruolo di coach dopo un’assenza quasi ventennale – la sua ultima esperienza risale al 2006 con Guillermo Coria. Negli ultimi anni, de la Peña si è dedicato all’organizzazione di tornei e circuiti in Sudamerica, tra cui spicca la Dove Men&Care Tour, manifestazione che ha contribuito in modo significativo alla crescita di giovani talenti come Cerúndolo, Báez e lo stesso Etcheverry.
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    Novak Djokovic parla del suo nuovo coach Andy Murray e dichiara che inizierà subito il 2025 con un torneo

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    In un’intervista rilasciata a Sky Sports durante il Gran Premio di Formula 1 in Qatar, Novak Djokovic ha svelato i retroscena dell’accordo che ha stupito il mondo del tennis: la scelta di Andy Murray come suo nuovo allenatore. Una decisione che trasforma una delle più grandi rivalità del tennis moderno in una partnership destinata a fare storia.
    “Gli ultimi due mesi sono stati dedicati a una profonda riflessione sulla pianificazione della prossima stagione,” ha esordito Djokovic. “Dopo la fine del rapporto con Goran Ivanisevic, mi sono preso sei mesi per valutare attentamente se avessi bisogno di un nuovo allenatore e, soprattutto, quale profilo potesse essere ideale per questa fase della mia carriera.”
    Il campione serbo ha rivelato il processo decisionale che lo ha portato a Murray: “Mi sono reso conto che avevo bisogno di qualcuno che avesse vissuto le stesse esperienze che sto vivendo io ora. Cercavo un ex numero uno mondiale, un vincitore di multipli Slam. Durante le discussioni con il mio team, è emerso il nome di Andy Murray.”La parte più interessante del racconto riguarda il primo contatto: “Ho deciso di chiamarlo direttamente, per vedere come sarebbe andata. L’ho colto completamente di sorpresa,” ha raccontato Djokovic con un sorriso. “Era qualcosa che non si aspettava minimamente. Ma la connessione è stata immediata e, dopo pochi giorni, ha accettato la proposta.”
    L’entusiasmo di Djokovic è palpabile nelle sue parole: “Questa collaborazione è una sorpresa anche per me stesso, ma sono incredibilmente emozionato. Andy non è stato solo uno dei miei più grandi rivali, abbiamo la stessa età e abbiamo condiviso i campi più prestigiosi del mondo. Non vedo l’ora di iniziare gli allenamenti per la prossima stagione.”
    Il timing di questo annuncio è significativo, con Djokovic che si prepara per l’ATP Brisbane 2025 e, successivamente, per l’Australian Open 2025, dove cercherà di conquistare il suo 25° titolo del Grande Slam. La scelta di Murray come coach sembra essere un chiaro segnale: il campione serbo non ha alcuna intenzione di cedere il passo alla nuova generazione rappresentata da Sinner e Alcaraz.
    Questa partnership rappresenta un momento storico nel tennis moderno: due leggende contemporanee, che hanno dato vita a memorabili battaglie sui campi più prestigiosi del mondo, ora uniscono le loro forze per scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo sport. La saggezza tattica di Murray, combinata con l’inesauribile fame di vittorie di Djokovic, potrebbe rivelarsi la chiave per riportare il serbo alla vittorie nel 2025.
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