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    El Shaarawy sotto inchiesta: denunciato per lesioni dal ladro della sua Lamborghini

    Guai in vista per Stephan El Shaarawy. L’attaccante della Roma non se la sta passando bene: è stato infatti denunciato per lesioni gravi dal ladro che qualche mese fa aveva tentato di rubargli l’auto, una Lamborghini. Adesso è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Roma e il calciatore verrà ascoltato in Tribunale a fine luglio.
    Parti invertite
    I fatti risalgono a febbraio 2021. El Shaarawy si trova a casa di Alessio Cerci (ex Roma), all’Eur. I due stanno giocando alla PlayStation quando l’attaccante giallorosso vede dalla finestra un uomo che rompe il vetro della sua auto, provando a entrarvi. Parte quindi l’inseguimento e il “placcaggio” con un calcio o uno sgambetto per impedire la fuga al ladro, il 35enne cileno José Carlos Sagardia Aliaga, con precedenti. L’uomo feramato dagli agenti in borghese del commissariato Esposizione, intervenuti sul posto, lo hanno poi arrestato e a fine maggio è stato condannato a un anno e quattro mesi di prigione per il tentato furto. 
    Adesso, però, le parti si sono invertite. Il ladro avrebbe denunciato El Shaarawy alla Procura di Roma per lesioni e ha anche presentato un referto medico dove si parla di frattura alla costola e a un piede, con una prognosi di 60 giorni. Il 35enne ha dichiarato di aver perso i sensi e nella caduta e di essersi poi risvegliato con addosso un gruppo di persone, tra cui il giocatore romanista, che lo assalivano.
    ElSha nei guai
    In merito alla vicenda si è espresso il legale dell’attaccante: “Chi lo accusa è una persona che gli stava rubando la macchina, può dire ogni cosa ma va tutto accertato. E Stephan dirà quel che è accaduto quando sarà fissato l’interrogatorio che avverrà di certo entro la fine di luglio”.
    Così ora ElSha è nella lente della Procura che dovrà accertare le sue eventuali responsabilità in questo presunto pestaggio. Se le indagini dovessero confermare la versione di Sagardia Aliaga, El Shaarawy potrebbe essere costretto non solo a risarcire il pluripregiudicato. 
    Roma, El Shaarawy sorprende e blocca il ladro dell’auto LEGGI TUTTO

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    Denuncia il furto dell’auto per non pagarne la rottamazione: indagato un68enne

    Porta la Nissan Terrano in un’officina per ripararla, ma il preventivo che riceve è troppo alto. Ed è qui che un 68enne di Capoterra (in provincia di Cagliari) ha la cattiva idea: invece di portare la vettura a rottamare, l’uomo decide abbandonarla e sporgere denuncia per furto. I fatti risalgono a febbraio 2020, ma adesso il reato è stato scoperto e l’uomo è stato denunciato.
    Presta soccorso con la sua Mazda: i ladri gliela rubano, ma la fuga termina in fiamme
    Multa e denuncia
    Dopo il preventivo, a suo giudizio, troppo alto, l’uomo lascia la Nissan parcheggiata davanti all’officina. Accortosi dell’abbandono, il titolare lo chiama più volte per farla portare via, ma ogni tentativo risulta inutile. Nel frattempo passano i mesi e finalmente i vigili urbani controllano il veicolo: scoprono che è sprovvisto di assicurazione e di conseguenza fanno scattare multa.
    La situazione della vettura viene poi spiegata ai carabinieri anche dal titolare dell’officina meccanica e segue così un nuovo controllo. Gli agenti scoprono che il 68enne a settembre 2020 aveva denunciato il furto della Nissan per scrollarsi di dosso ogni responsabilità per eventuali pagamenti di sanzioni o rottamazione. Adesso che la faccenda è stata scoperta, l’uomo è stato denunciato per simulazione di reato.
    Torino, presa la banda dei “camion parcheggiati”: rubavano ricambi d’auto LEGGI TUTTO

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    Sullo scooter per fare rapine: fermati i due finti “netturbini”

    Salivano a bordo di uno scooter di grossa cilindrata, indossando le classiche tute della nettezza urbana, dirigendosi verso il centro di Napoli alle prime ore del mattino. Non avevano però gli strumenti della nettezza, bensì una pistola finta, solo con il tappo rosso rimosso per farla sembrare vera. E con essa rapinavano le persone.
    Il colpo di genio: un secchio e un monopattino diventa scooter
    I due “netturbini” acciuffati
    Protagonisti un 41enne e un suo complice, che attendevano che le persone uscissero di casa per estrarre la pistola finta, effettuare la rapina e scappare via sullo scooter, “nascosti” dal fatto di sembrare a tutti gli effetti due netturbini. Le segnalazioni e le indagini delle forze dell’ordine hanno poi permesso di acciuffare uno dei due. Oltre alla refurtiva, sono state trovate anche armi e denaro.
    Lo scooter era rubato
    Il 41enne è stato denunciato per ricettazione e rapina aggravata, mentre il complice è riuscito a fuggire. Si è poi inoltre scoperto che lo scooter su cui effettuavano le rapine era stato rubato lo scorso 19 maggio.
    Rider derubato a Napoli, la banda aveva rubato un altro scooter LEGGI TUTTO

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    Si fingevano “spazzini” per fare rapine sullo scooter: fermati

    Si dirigevano verso il centro di Napoli alle prime ore del mattino a bordo di uno scooter di grossa cilindrata. Le classiche tute della nettezza urbana che indossavano non lasciavano dubbi. Eppure, quei due malviventi non avevano con sé gli strumenti della nettezza, ma una pistola finta, solo con il tappo rosso rimosso per farla sembrare vera. E con essa rapinavano le persone.
    Rider di Napoli aggredito, altro scooter rubato quella notte dalla stessa gang
    Refurtiva, armi e soldi ritrovati
    Protagonisti un 41enne e un suo complice, che attendevano che le persone uscissero di casa per estrarre la pistola finta, effettuare la rapina e scappare via sullo scooter, “nascosti” dal fatto di sembrare a tutti gli effetti due netturbini. Le segnalazioni e le indagini delle forze dell’ordine hanno poi permesso di acciuffare uno dei due. Oltre alla refurtiva, sono state trovate anche armi e denaro.
    Viaggiavano su uno scooter rubato
    Il 41enne è stato denunciato per ricettazione e rapina aggravata, mentre il complice è riuscito a fuggire. Si è poi inoltre scoperto che lo scooter su cui effettuavano le rapine era stato rubato lo scorso 19 maggio.
    Da monopattino a scooter elettrico? Si può, basta un… secchio LEGGI TUTTO

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    MV Agusta Brutale 1000, il furto da 43mila euro è in realtà una truffa

    I dettagli fanno la differenza quando c’è di mezzo un reato. Grazie ai dettagli, infatti, è stato scoperto un centauro sessantenne del torinese accusato di truffa dopo aver denunciato il furto della sua MV Agusta Brutale 1000.
    43mila euro di valore
    Il motociclista, appassionato collezionista, aveva sporto denuncia per il furto della sua moto in edizione limitata e numerata il 25 maggio 2020, così l’assicurazione gli aveva liquidato 43.000 euro. La polizia, intanto, ha avviato un’indagine a riguardo e pian piano ha scoperto dettagli particolari. Tre mesi dopo la denuncia, un turista francese ha pubblicato su Facebook delle foto di una moto molto simile a quella rubata: il casco personalizzato nell’immagine, quindi pezzo unico, era identico a quello del centauro che aveva subito il furto, il quale nel frattempo pubblicava altre foto su una moto diversa ma con lo stesso casco. La carenata era sempre una MV Agusta, ma con targa diversa ad identificare una cilindrata inferiore: una Brutale 910.
    Moto sequestrata
    Il Pm ha chiesto informazioni a MV Agusta, scoprendo che sulla Brutale 1000 rubata era installato un gps legato al telaio. Rintracciando il segnale del gps, gli agenti hanno trovato la moto sparita, che in realtà era sempre rimasta nel garage del suo proprietario: il numero di telaio era stato abraso, ma il mezzo è stato sequestrato dalla polizia che ora indaga anche sugli altri modelli nel garage del collezionista truffaldino.
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    Ruba all’azienda per comprare auto e oggetti di lusso: arrestata 28enne

    Quattro anni come contabile di una cooperativa di Novara, impegnata nel settore dei ricambi auto, per un totale di un milione e mezzo di euro sottratti. A finire in manette una 28enne di Galliate, che con i soldi sottratti all’azienda nel corso degli anni aveva comprato auto, tra cui Mercede e Porsche cayenne, borse e scarpe di lusso.
    Dalla fuga in auto alle siepi per nascondere la droga, ma gli ritirano la patente
    Un giro di bonifici per migliaia di euro
    I fatti risalgono al settembre dello scorso anno, quando il titolare della cooperativa si è improvvisamente reso conto che i conti nelle casse della società non tornavano e non c’erano abbastanza fondi per riuscire a liquidare i soci con gli utili del mese.
    Scattato subito il campanello d’allarme, dopo una più attenta verifica i soci hanno scoperto un incredibile buco di 1 milione e mezzo di euro. Un patrimonio, che la giovane impiegata era riuscita a far sparire grazie ad alcuni escamotage.
    La 28enne, infatti, aveva elaborato un piano alquanto ingegnoso: dal conto della cooperativa emetteva diversi bonifici a favore di una seconda società di Genova, camuffati da regolari operazioni contabili, per poi riemetterli in favore suo e di una terza società di Galliate di cui le stessa risultava titolare.
    Società in liquidazione, lei denunciata per furto aggravato
    Una storia, questa, che putroppo non ha avuto un lieto fine per la società. La cooperativa, infatti, a causa del gigantesco furto non è più riuscita a rimettersi in piedi ed è stata costretta alla liquidazione, con la giovane ovviamente licenziata e denunciata per furto aggravato.
    Pulisce l’auto al cimitero, ecco perché rischia la multa LEGGI TUTTO

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    Denuncia il furto dello scooter per coprire la relazione “clandestina”

    Ha provato a nascondere la storia clandestina con una donna sposata, simulando il furto dello scooter e denunciandone anche la sparizione. Ma il 20enne di Piovene Rocchette, paesino in provincia di Vincenza, non è riuscito a portare avanti la farsa ed è stato presto scoperto dai carabinieri.
    Furto simulato, ma scoperto
    Il giovane si reca a una partita di calcio con il proprio scooter. Ma durante la gara, flirta un po’ troppo con una donna sposata, tanto da andare a casa di lei una volta terminato l’incontro sportivo. I due vengono beccati insieme dal marito rincasato prima del previsto, costringendo il giovane a darsi alla fuga e dimenticando di recuperare lo scooter parcheggiato nel cortile del condominio in cui abita la neo amante. Una volta arrivato a casa, a piedi, ha dovuto giustificare ai suoi genitori l’assenza del mezzo e così si è inventato il furto, poi denunciato – a carico di ignoti – dopo molte insistenze da parte della madre. La storia, però, non ha retto e ben presto i carabinieri sono risaliti alla verità. Adesso il 20enne è stato condannato per simulazione di reato.
    Furti moto a Milano: tre uomini arrestati, in piedi traffici per 100mila euro LEGGI TUTTO